giovedì 4 settembre 2025

Ultimi Tempi M A L V A G I

 

Gli ultimi tempi

 02/07/2016     6132     L'aldilà     Aldilà  Apocalisse  Maria Valtorta 
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Badate che nessuno vi seduca in futuro. Io sono il Cristo e non vi saranno altri Cristi. Perciò, quando molti verranno a dirvi: "Io sono il Cristo” e sedurranno molti, voi non credete a quelle parole, neppure se saranno accompagnate da prodigi. Satana, padre di menzogna e protettore dei menzogneri, aiuta i suoi servi e seguaci con falsi prodigi, che però possono essere riconosciuti non buoni perché sempre uniti a paura, turbamento e menzogna . I prodigi di Dio voi li conoscete: danno pace santa, letizia, salute, fede, conducono a desideri e opere santeGli altri no. Perciò riflettete sulla forma e le conseguenze dei prodigi che poterete vedere in futuro ad opera dei falsi Cristi e di tutti coloro che si ammanteranno nelle vesti di salvatori di popoli e saranno invece le belve che rovinano gli stessi.

Sentirete anche, e vedrete anche, parlare di guerre e di rumori di guerre e vi diranno: “Sono i segni della fine”. Non turbatevi. Non sarà la fine. Bisogna che tutto questo avvenga prima della fine, ma non sarà ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo, regno contro regno, nazione contro nazione, continente contro continente, e seguiranno pestilenze, carestie, terremoti in molti luoghi. Ma questo non sarà che il principio dei dolori. Allora vi getteranno nella tribolazione e vi uccideranno, accusandovi di essere i colpevoli del loro soffrire e sperando di uscirne col perseguitare e distruggere i miei servi.

Gli uomini fanno sempre accusa agli innocenti di esser causa del male che essi, peccatori, si creano. Accusano Dio stesso,perfetta Innocenza e Bontà suprema, di esser causa del loro soffrire, e così faranno con voi, e voi sarete odiati per causa del mio Nome. E Satana che li aizza. E molti si scandalizzeranno e si tradiranno e odieranno a vicenda. È ancor Satana che li aizza. E sorgeranno falsi profeti che indurranno molti in errore Ancora sarà Satana il vero autore di tanto male. E per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvo. E prima bisogna che questo Vangelo del Regno di Dio sia predicato in tutto il mondo, testimonianza a tutte le nazioni. Allora verrà la fine. Ritorno al Cristo di Israele che lo accoglie e predicazione della mia Dottrina in tutto il mondo.

E poi un altro segno. Un segno per la fine del Tempio e per la fine del mondo. Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta da Daniele — chi mi ascolta bene intenda, e chi legge il Profeta sappia leggere fra le parole — allora chi sarà in Giudea fugga sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda a prendere quanto ha in casa, e chi è nel suo campo non torni in casa a prendere il suo mantello, ma fugga senza volgersi indietro, ché non gli accada di non poterlo più fare, e neppure si volga nel fuggire a guardare, per non conservare nel cuore lo spettacolo orrendo e insanire per esso. Guai alle gravide e a quelle che allatteranno in quei giorni! E guai se la fuga dovesse compiersi in sabato! Non sarebbe sufficiente la fuga a salvarsi senza peccare. Pregate dunque perché non avvenga in inverno e in giorno di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande quale mai non fu dal principio del mondo fino ad ora, né sarà mai più simile perché sarà la fine. Se non fossero abbreviati quei giorni in grazia degli eletti, nessuno si salverebbe, perché gli uomini-satana si alleeranno all’inferno per dare tormento agli uomini.

E anche allora, per corrompere e trarre fuori della via giusta coloro che resteranno fedeli al Signore sorgeranno quelli che diranno: “Il Cristo è là, il Cristo è qua. E in quel luogo. Eccolo”. Non credete. Nessuno creda, perché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti tali da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti, e diranno dottrine in apparenza così confortevoli e buone a sedurre anche i migliori, se con loro non fosse lo Spirito di Dio che li illuminerà verità e l’origine satanica di tali prodigi e dottrine. Io ve lo dico. Io ve lo predico perché voi possiate regolarvi. Ma di cadere non temete. Se starete nel Signore non sarete tratti in tentazione in rovina. Ricordate ciò che vi ho detto: “Vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni, e di tutta la potenza del Nemico nulla vi nuocerà, perché tutto vi sarà soggetto”. Vi ricordo però che per ottenere questo dovete avere Dio in voi, e rallegrarvi dovete, non perché dominate le potenze del Male e le venefiche cose, ma perché il vostro nome è scritto in Cielo. State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. lo solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando sarà la fine. Perciò, se vi dicono: “E’ nel deserto”, non andate. Se vi dicono: “E in quella casa”, non date retta. Perché il Figlio dell’uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a te, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. E scorrerà sul grande Corpo, di subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà. Là dovunque sarà corpo là si raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta — parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa, quali cose parlano i profeti — si oscurerà il sole, e la luna darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno.

E allora nel firmamento oscurato apparirà folgorante il segno del Figlio dell’uomo, e piangeranno tutte le nazioni della Terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell’uomo venir sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Ed Egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano e dì gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo grande raccolto del seme di Adamo, e non ci sarà più bisogno di serbare racimolo o semente, perché non ci sarà mai più perpetuazione della specie umana sulla Terra morta. E comanderà ai suoi angeli che a gran voce di trombe adunino gli eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli, perché siano al fianco del Giudice divino per giudicare con Lui gli ultimi viventi ed i risorti.

Dal fico imparate la similitudine: quando vedete che il suo io si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che vicina è l’estate. Così anche, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Cristo sta per venire. In verità vi dico: non passerà questa generazione che non mi volle, prima che tutto ciò avvenga.

La mia parola non cade. Ciò che dico sarà. Il cuore e il pensiero degli uomini possono mutare, ma non muta la mia parola. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi al giorno e all’ora precisa, nessuno li conosce, neppure gli angeli del Signore, ma soltanto il Padre li conosce.

Come ai tempi di Noè, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo. Nei giorni precedenti al diluvio, gli uomini mangiavano, bevevano, si sposavano, si accasavano, senza darsi pensiero del segno sino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e si aprirono le cataratte dei cieli e il diluvio sommerse ogni vivente e ogni cosa. Anche così sarà per la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno accosto nel campo, e uno sarà preso e uno sarà lasciato, e due donne saranno intente a far andare la mola, e una sarà presa e una lasciata, dai nemici nella Patria e più ancora dagli angeli separanti il buon seme dal loglio, e non avranno tempo di prepararsi al giudizio del Cristo.

Vegliate dunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Ripensate a questo: se il capo di famiglia sapesse a che ora viene il ladro, veglierebbe e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi vegliate e pregate, stando sempre preparati alla venuta, senza che i vostri cuori cadano in torpore, per abuso e intemperanza di ogni specie, e i vostri spiriti siano fatti distratti e ottusi alle cose del Cielo dalle eccessive cure per le cose della Terra, e il laccio della morte non vi colga improvviso quando siete impreparati. Perché, ricordate, tutti avete a morire. Tutti gli uomini, nati che siano, devono morire, ed è una singola venuta del Cristo questa morte e questo susseguente giudizio, che avrà il suo ripetersi universale alla venuta solenne del Figlio dell’uomo.

Che sarà mai di quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ad amministrare il cibo ai domestici in sua assenza? Beata sorte egli avrà se il suo padrone, tornando all’improvviso lo trova a fare ciò che deve con solerzia, giustizia e amore. In verità vi dico che gli dirà: “Vieni, servo buono e fedele. Tu hai meritato il mio premio. Tieni, amministra tutti i miei beni”. Ma se egli pareva, e non era, buono e fedele, e nell’interno suo era cattivo come all’esterno era ipocrita, e partito il padrone dirà in cuor suo: “Il padrone tarderà a tornare! Diamoci al bel tempo” e comincerà a battere e malmenare i conservi, facendo usura su nel cibo e in ogni altra cosa per avere maggior denaro da consumare coi gozzovigliatori e ubriaconi, che avverrà? Che il padrone tornerà all’improvviso, quando il servo non se lo pensa , e verrà scoperto il suo malfare, gli verrà levato posto e aro, e sarà cacciato dove giustizia vuole. E ivi starà.

E così del peccatore impenitente, che non pensa come la te può essere vicina e vicino il suo giudizio, e gode e abusa dicendo: “Poi mi pentirò”. In verità vi dico che egli non avrà tempo di farlo e sarà condannato a stare in eterno nel luogo del tremendo orrore, dove è solo bestemmia e pianto e tortura, e ne uscirà soltanto per il Giudizio finale, quando rivestirà la carne risorta per presentarsi completo al Giudizio ultimo come completo peccò nel tempo della vita terrena, e con corpo ed anima si presenterà al Giudice Gesù che egli non volle per Salvatore. Tutti là accolti davanti al Figlio dell’uomo. Una moltitudine infinita di corpi, restituiti dalla terra e dal mare e ricomposti dopo essere stati cenere per tanto tempo. E gli spiriti nei corpi. Ad ogni carne tornata sugli scheletri corrisponderà il proprio spirito, quello che l’animava un tempo. E staranno ritti davanti al Figlio dell’uomo, splendido nella sua Maestà divina, seduto sul trono della sua gloria sorretto dai suoi angeli.

Egli separerà uomini da uomini, mettendo da un lato i buoni e dall’altro i cattivi, come un pastore separa le pecorelle dai capretti, e metterà le sue pecore a destra e i capri a sinistra. E dirà con dolce voce e benigno aspetto a quelli che, pacifici e belli di una bellezza gloriosa nello splendore del corpo santo, lo guarderanno con tutto l’amore del loro cuore: “Venite, o benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sino dall’origine del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui pellegrino e mi ospitaste, fui nudo e mi rivestiste, malato e mi visitaste, prigioniero e veniste a portarmi conforto”.

E i giusti gli chiederanno: “Quando mai, Signore, ti vedemmo affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti vedemmo pellegrino e ti abbiamo accolto, nudo e ti abbiamo rivestito? Quando ti vedemmo infermo e carcerato e siamo venuti a visitarti?”.
Il Re dei re dirà loro: “In verità vi dico: quando avete fatto di queste cose ad uno di questi minimi fra i miei fratelli, allora lo avete fatto a Me”.

E poi si volgerà a quelli che saranno alla sua sinistra e dirà loro, severo nel volto, e i suoi sguardi saranno come saette fulminanti i reprobi, e nella sua voce tuonerà l’ira di Dio: “Via di qua! Via da Me, o maledetti! Nel fuoco eterno preparato dal furore di Dio per il demonio e gli angeli tenebrosi e per coloro che li hanno ascoltati nelle loro voci di libidine triplice e oscena. Io ebbi fame e non mi sfamaste, sete e non mi dissetaste, fui nudo e non mi rivestiste, pellegrino e mi respingeste, infermo e carcerato e non mi visitaste. Perché non avevate che una legge: il piacere del vostro io”.
Ed essi gli diranno: “Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, pellegrino, infermo, carcerato? In verità noi non ti abbiamo conosciuto. Non eravamo, quando Tu eri sulla Terra”.

Ed Egli risponderà loro: “E vero. Non mi avete conosciuto. Perché non eravate quando Io ero sulla Terra. Ma avete però conosciuto la mia Parola e avete avuto i poveri fra voi, gli affamati, i sitibondi, i nudi, i malati, i carcerati. Perché non avete fatto ad essi ciò che forse avreste fatto a Me? Perché non è già detto che coloro che mi ebbero fra loro fossero misericordiosi col Figlio dell’uomo. Non sapete che nei miei fratelli Io sono, e do ve è uno di essi che soffra là sono Io, e che ciò che non avete fatto ad uno di questi miei minori fratelli lo avete negato a Me, Primogenito degli uomini? Andate e ardete nel vostro egoismo. Andate, e vi fascino le tenebre e il gelo perché tenebra e gelo foste, pur conoscendo dove era la Luce e il Fuoco d’Amore”.
E costoro andranno all’eterno supplizio, mentre i giusti entreranno nella vita eterna.
Queste le cose future...

Fonte: L evangelo da me rivelato di Maria Valtorta (volume 9/596)

lunedì 1 settembre 2025

Vergine della Rivelazione - Madonna delle Tre Fontane - ...

 

Attentati, Islam, tragedie: ecco le profezie della Madonna delle Tre Fontane

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Nell’ottobre del 2014 la copertina di Dabiq, il periodico dello Stato islamico, sconvolse il mondo civile, pubblicando un fotomontaggio nel quale la bandiera dell’Isis sventolava sull’obelisco dinanzi alla basilica di San Pietro.

Sessantanove anni fa, nell’apparizione romana delle Tre Fontane, una simile profezia era già stata proposta dalla Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola: «Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’Oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo» (Salani.it, 2015).

“UNA RAGAZZA DI GRANDE BELLEZZA”
Cornacchiola è morto nel 2001, dopo una vita romanzesca segnata dapprima dall’intenzione di uccidere il papa, da lui considerato il capo della ‘sinagoga di Satana’, e successivamente dalla fulminea conversione al cattolicesimo, a seguito della straordinaria esperienza del 12 aprile 1947. Quel giorno, insieme ai suoi tre figli, vide sulla collinetta delle Tre Fontane a Roma una ragazza di grande bellezza, scura di pelle e di capelli, con un manto verde e un libro fra le mani; e da quel momento per tutta la vita continuò a ricevere da lei messaggi spirituali e annunci profetici fino a pochissimi mesi prima della morte, avvenuta il 22 giugno 2001.

LE PROFEZIE
Il veggente consegnò i segreti ricevuti dalla Madonna al Vaticano, che non ha mai ritenuto opportuno pubblicarli. Si tratta di sogni e di visioni che anticipavano in maniera inquietante drammatici eventi dell’ultimo secolo: dalla tragedia di Superga nel 1949 all’elezione di Paolo VI nel 1963, dalla guerra dello Yom Kippur nel 1973 al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro nel 1978, dal ferimento di Giovanni Paolo II nel 1981 all’esplosione del reattore di Chernobyl nel 1986, dall’attentato alla basilica di San Giovanni in Laterano nel 1993 alla caduta delle Torri Gemelle nel 2001.

IL SEGRETO DI BRUNO
Per ordine della Vergine, Cornacchiola custodì una copia personale delle testimonianze dal 1947 al 2001, anno della sua morte: oggi, dopo anni di studi e di analisi, Saverio Gaeta – l’unico giornalista che ha avuto accesso ai diari di Bruno Cornacchiola custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata – ne svela integralmente i contenuti in “I segreti dei diari di Bruno Cornacchiola” (Salani editore).

“BUIO E PERDIZIONE FUORI DALLA CHIESA”
L’apparizione avviene intorno alle 16 del 12 aprile 1947. La ‘Bella Signora’ teneva nella mano destra, all’altezza del petto, un libro dalla copertina color cenere, mentre con la sinistra indicava verso i suoi piedi, dove c’erano un drappo nero simile a una tonaca aggrovigliato in terra e pezzi di un crocifisso.

La Vergine si presenta a Cornicchiola con queste parole: «Sono Colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti; ora basta! Torna nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Ubbidisci alla Chiesa, ubbidisci all’Autorità. Ubbidisci, e lascia subito questa via che tu hai intrapreso e cammina nella Chiesa che è la Verità e allora troverai pace e salvezza. Fuori della Chiesa, fondata da mio Figlio, c’è buio, c’è perdizione. Tornate, tornate alla fonte pura dell’Evangelo, che è la vera via della Fede e della santificazione, che è la via della conversione(…)».

LA CONVERSIONE DEGLI “OSTINATI”
La Madre di Misericordia prosegue: «Prometto un favore grande, speciale: Io convertirò i più ostinati con miracoli che opererò con questa terra di peccato (la terra del luogo dell’Apparizione,). Venite con Fede e sarete guariti nel corpo e nell’anima spirituale (Poca terra e molta Fede). Non peccate! Non andate a letto con il peccato mortale perché le disgrazie aumenteranno» (Amatevi, maggio 2013).

LA PRIMA PREMONIZIONE
La prima premonizione di cui si trova traccia nel diario risale al 30 marzo 1949: «Questa mattina ho fatto un brutto sogno. Mi pareva di vedere un aereo andare a fuoco e sopra vi era scritto: Torino. Che sarà?». Il 4 maggio successivo avvenne la tragedia di Superga: l’aereo che stava riportando nel capoluogo piemontese la squadra di calcio del cosiddetto Grande Torino, da cinque anni ininterrottamente campione d’Italia, si schiantò contro il muraglione posteriore della basilica sulla collina torinese provocando trentuno vittime.

LA PROFEZIA DI ALDO MORO
Il 31 gennaio e il 25 marzo 1978 Cornacchiola sognò ancora. Furono due sogni sconvolgenti, che rivelano ancora oggi tutta la loro drammaticità: «Mi trovo vicino al Verano e, mentre stavo per entrarvi e pregare, incontro una schiera di una quindicina circa di uomini che uscivano e tra di essi vedo Aldo Moro. Mi fermo a guardare, e lui si ferma e dice: ‘Ma tu non sei quello della Madonna?’. ‘Sì’ gli dico, ‘lo sono’. ‘Ebbene, prega per me, perché ho un cattivo presentimento, di qualcosa che capita presto sopra di me!’. Mi saluta e va fuori, sale in auto, io continuo la mia visita e penso a lui come mai ho pensato». Alle 9.25 del 16 marzo, un’edizione straordinaria del Gr2 annunciò la terribile notizia del rapimento dell’onorevole Moro, segretario politico della Democrazia Cristiana, e dell’assassinio dei cinque uomini della sua scorta.

I VELENI DI CHERNOBYL
Il 1° febbraio 1986 la Vergine gli consegna un primo messaggio un po’ criptico: «Preparatevi, figli miei: la mano non posso trattenerla più! L’ira della giustizia è sopra di voi! I segni li vivrete: segni dall’aria avvelenata e dalla terra incolta e dal biancore del latte inservibile!».

Che viene meglio definito il 1° marzo successivo.

«Da oggi in poi, l’inquinamento nel mondo; cioè: su questa povera Terra, e dalla Russia e dall’America, o Asia, Oceania o Europa, e perfino dall’Africa: i gas venefici per l’uomo; gli animali, le bestie, le piante e le verdure avvelenate, saranno per colpa dell’uomo!». Dopo nemmeno due mesi, all’1.23 del 26 aprile, nella centrale nucleare di Chernobyl.

LA BOMBA AL LATERANO
L’ultima premonizione segnalata a chiare lettere si riferisce alla nottata fra il 27 e il 28 luglio 1993, quando il veggente sogna «san Francesco sotto la basilica di San Giovanni che mi chiama per aiutarlo a reggere la chiesa. San Francesco mi incoraggia di sostenere con lui la Chiesa. Mi metto spavento perché crollò quasi tutta». È da ricordare che dinanzi alla cattedrale romana, sulla piazza di Porta San Giovanni, c’è il monumento a san Francesco d’Assisi inaugurato nel 1927 in occasione del settimo centenario della morte del santo. Al risveglio, ascoltando la radio, Bruno scopre che in piazza di San Giovanni in Laterano, proprio fra il lato destro della basilica e l’ingresso del Vicariato, era appena esplosa un’autobomba.


Sito non ufficiale delle Tre Fontane
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Autore: Gelsomino Del Guercio

Fonte: http://it.aleteia.org/2016/03/15/attentati-islam-tragedie-ecco-le-profezie-della-madonna-delle-tre-fontane

AMDG et D.V.MARIAE

domenica 31 agosto 2025

MINIATURA IN LEGNO DEL TEMPIO DEL CRISTO RE

 

Sanyignazio-Roma-02.09.2007-105


Occhio anche ai link di pg 18

MINIATURA IN LEGNO DEL TEMPIO DEL CRISTO RE


"Ut unum sint" è questo il pensiero dominante ed ispiratore sul quale si è basata la progettazione e costruzione del "Tempio del Cristo Re" dell'artista napoletano Vincenzo Pandolfi. L'opera, una miniatura in legno pregiato, è stata donata al Santo Padre in occasione della Sua visita pastorale alla Diocesi di Nola (Campania), nel 1992. L'idea dell'artista è quella di far confluire in una sola grande Chiesa tutte le religioni del mondo, ipotizzando l'abolizione di tutte le guerre al fine di giungere alla pace universale. L'opera poggia su una base di legno con una superficie quadrellissoide del diam. di m.2.80 con scala 1 a 200.

Nella zona periferica ai quattro lati del tempio, l'artista ha collocato 16 costruzioni e quattro rampe attraverso le quali si giunge al piano superiore.Ogni rampa è sormontata da un piedistallo per la statua del santo protettore di ognuno dei continenti rappresentati. Al centro del Tempio vi è un altare a tre piani; sul primo piano vi sono quattro organi, sul secondo il piano per le celebrazioni eucaristiche e sul terzo l'esposizione del Santissimo Sacramento. La parte esterna dell'opera presenta nel fregio 64 nicchie nelle quali sono collocate statue che rappresentano la genealogia di Gesù. Al di sopra del cornicione 56 finestroni danno luce all'interno della struttura. Quattro campanili con base ad arco recano nella parte superiore e in tre lati la scritta "Ut unum sint".



Il porticato al pianterreno è costituito da 224 colonne e 112 porte dalle quali, mediante scale si accede all'altare maggiore nel centro del Tempio. I santi che sono sui piedistalli delle colonne e quelli sotto le arcate delle nicchie, sono i protettori delle nazioni. La sfera, simbolo del mondo è sorretta da quattro strutture portanti che si innalzano da quattro torri su cui si trovano i quattro profeti maggiori; in basso, sui piedistalli, vi sono i 12 profeti minori. Nella parte centrale, lungo la circonferenza esterna, la sfera presenta, su supporti semicircolari, i 12 apostoli; internamente ha tre piani con scale: dal piano della profezia la quadriscala a chiocciola giunge al primo piano dove, aprendosi a croce in direzione delle pareti, sono collocate quattro scalette che portano al piano centrale. Da questo, le quattro scalette continuano verso il centro innestandosi nuovamente nella quadriscala a chiocciola che, fuoriuscendo dalla sfera e attraversando la nube dei nove angeli, simbolo delle nove schiere angeliche, raggiunge la sommità del Tempio sulla quale, in mezzo agli angeli, troneggia la statua di Cristo Re.
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A.M.D.G. et D.V.MARIAE


venerdì 22 agosto 2025

Maria, Regina pacis, ora pro nobis!

PAPA BENEDETTO XVI : ANGELUS, FESTA DELLA BEATA VERGINE MARIA REGINA … ( e del Suo Cuore Immacolato )

Di Benedettoxvi il 22 agosto 2025

<< Cari fratelli e sorelle!

Otto giorni dopo la solennità della sua Assunzione al Cielo, la liturgia ci invita a venerare la Beata Vergine Maria col titolo di "Regina". La Madre di Cristo viene contemplata incoronata dal suo Figlio, cioè associata alla sua Regalità universale, così come la raffigurano numerosi mosaici e dipinti. Anche questa memoria ricorre quest’anno in domenica, acquistando una maggiore luce dalla Parola di Dio e dalla celebrazione della Pasqua settimanale. In particolare, l’icona della Vergine Maria Regina trova un significativo riscontro nel Vangelo odierno, là dove Gesù afferma: "Ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi" (Lc13,30). E’ questa una tipica espressione di Cristo, riportata più volte dagli Evangelisti – anche con formule similari –, perché evidentemente riflette un tema caro alla sua predicazione profetica. La Madonna è l’esempio perfetto di tale verità evangelica, che cioè Dio abbassa i superbi e i potenti di questo mondo e innalza gli umili (cfr Lc 1,52).

La piccola e semplice fanciulla di Nazaret è diventata la Regina del mondo! Questa è una delle meraviglie che rivelano il cuore di Dio. Naturalmente la regalità di Maria è totalmente relativa a quella di Cristo: Egli è il Signore, che, dopo l’umiliazione della morte di croce, il Padre ha esaltato al di sopra di ogni creatura nei cieli, sulla terra e sotto terra (cfr Fil 2,9-11). Per un disegno di grazia, la Madre Immacolata è stata pienamente associata al mistero del Figlio: alla sua Incarnazione; alla sua vita terrena, dapprima nascosta a Nazaret e poi manifestata nel ministero messianico; alla sua Passione e Morte; e infine alla gloria della Risurrezione e Ascensione al Cielo. La Madre ha condiviso con il Figlio non solo gli aspetti umani di questo mistero, ma, per l’opera dello Spirito Santo in lei, anche l’intenzione profonda, la volontà divina, così che tutta la sua esistenza, povera e umile, è stata elevata, trasformata, glorificata passando attraverso la "porta stretta" che è Gesù stesso (cfr Lc 13,24). Sì, Maria è la prima che è passata attraverso la "via" aperta da Cristo per entrare nel Regno di Dio, una via accessibile agli umili, a quanti si fidano della Parola di Dio e si impegnano a metterla in pratica.

Nella storia delle città e dei popoli evangelizzati dal messaggio cristiano sono innumerevoli le testimonianze di venerazione pubblica, in certi casi addirittura istituzionale alla regalità della Vergine Maria. Ma oggi vogliamo soprattutto rinnovare, come figli della Chiesa, la nostra devozione a Colei che Gesù ci ha lasciato quale Madre e Regina. Affidiamo alla sua intercessione la quotidiana preghiera per la pace, specialmente là dove più infierisce l’assurda logica della violenza; affinché tutti gli uomini si persuadano che in questo mondo dobbiamo aiutarci gli uni gli altri come fratelli per costruire la civiltà dell’amore. Maria, Regina pacis, ora pro nobis! >>


AMDG et D.V. MARIAE