giovedì 4 maggio 2023

J.N.S.R. : + 21 - ottobre - 2022

LA MISTICA FRANCESE J.N.S.R.

LA MISTICA FRANCESE J.N.S.R.  

Il 21 ottobre 2022 è tornata alla casa del Padre la mistica francese Fernanda Navarro, conosciuta come J.N.S.R. ovvero l’acronimo di Je ne sui rien (Io non sono niente); nome che le era stato dato da Gesù.

Negli anni Fernanda ha ricevuto moltissime locuzioni da Gesù, Maria, gli angeli e i santi. Messaggi che sono stati raccolti in molti libri. 

Parte fondamentale della sua opera è stato ribadire quanto Gesù aveva chiesto a Madeleine Aumont a Dozulé: la costruzione e diffusione delle croci di Dozulé. 

Si è visto così realizzare un fiorente apostolato delle croci luminose in tutto il mondo. Una missione quella di Fernanda iniziata nel 1973 quando Dio le ottenne una miracolosa guarigione. 

J.N.S.R. ha ricevuto moltissimi messaggi negli anni, molti dal contenuto profetico. Vi riportiamo qua di seguito un messaggio di Gesù che ricevette un anno prima delle dimissioni di Benedetto XVI, il 16 giugno 2012:

<<  “[…] La Luce viene dalla ‘Cattedra di San Pietro’. Essa lampeggia in questi giorni, come se volesse spegnersi; ma la sua ‘chiarezza primitiva’ le impedisce di oscurarsi. ‘Sono così spregevoli, fino a dubitare del valore stesso che Io le ho dato?’ esclama il Signore. 

Da ogni parte, gli angeli Lo chiamano a venire vicino a questo ‘Figlio’ che si spegne come una candela senz’aria, al quale vogliono togliere ‘la Vita di DIO che vive in Lui’. 

Tuttavia, la lotta ambigua continua, e da ogni parte lo assaltano e lo perseguitano. È una corsa insensata! 

Hanno talmente rancore contro di lui, che i suoi piedi lo trascinano fuori da “quelle Mura”, ma lui non sa dove!

Mai si è vista una lotta così subdola che vuole prendere il sopravvento su colui che avanza verso DIO per dirGli: 

‘Che ho fatto contro di Te, Signore del mio povero cuore che si scioglie in lacrime davanti alla Tua Misericordia? 

Che ho fatto di male che il mio spirito non sappia? 

Ti ho forse abbandonato a ciò che dicono per potermi giudicare?

 Signore, davanti a Te, in ginocchio io T’imploro! 

Guarda la mia anima che non può mentirTi: Sono dunque colpevole? E senza sapere di che cosa! Possono dunque giudicarmi? 

Le mie mani sono forse come il mio cuore, che non possono più toccarTi, quando alla Santa Messa, s’innalzano con il Tuo Corpo Divino e il Tuo Sangue Prezioso verso il Padre Tuo che Ti benedice ancora, per il Tuo meraviglioso DONO d’AMORE verso tutti i suoi figli, Tuoi fratelli? 

E Tu, Signore, mi dici ancora: ‘Non temere, solo IO ti conosco! La tua debolezza sta nel tuo corpo stanco. Ma tu sei il ‘figlio Mio fedele’ che, da ogni parte, continuano a tormentare e assillare fino a che cada con te il Regno di DIO, nella Mia Chiesa, gettata a terra. Non temere! 

La Mia Chiesa, la Vera Chiesa, viene con ME, e con ME, il Suo Regno non avrà più FINE. Io SONO la CHIESA! È necessario che il chicco di grano cada in terra per dare molti buoni frutti. 

È dall’alto dei Cieli che, insieme al Padre Nostro, tu vedrai l’inizio del Rinnovamento della Chiesa. […]”.  >>

L’articolo continua su Il Segno del soprannaturale n. 416

Venite a scoprire i libri di J.N.S.R cliccando sulla categoria Dozulé e J.N.S.R. 


AMDG et DVM

martedì 2 maggio 2023

La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio al mondo

VERBUM DOMINI 



La Parola dal Padre e verso il Padre

90. San Giovanni sottolinea con forza il paradosso fondamentale della fede cristiana: da una parte, egli afferma che «Dio, nessuno lo ha mai visto» (Gv 1,18; cfr 1Gv 4,12).

In nessun modo le nostre immagini, concetti o parole possono definire o misurare la realtà infinita dell’Altissimo. Egli rimane il Deus semper maior.

Dall’altra parte, egli afferma che il Verbo realmente «si fece carne» (Gv 1,14). Il Figlio unigenito, che è rivolto verso il seno del Padre, ha rivelato il Dio che «nessuno ha mai visto» (Gv 1,18).

Gesù Cristo viene a noi, «pieno di grazia e verità» (Gv 1,14), che per mezzo di Lui sono donate a noi (cfr Gv 1,17); infatti, «dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia» (Gv 1,16).

In tal modo l’evangelista Giovanni nel Prologo contempla il Verbo dal suo stare presso Dio al suo farsi carne, fino al suo ritornare nel seno del Padre portando con sé la nostra stessa umanità, che egli ha assunto per sempre.

In questo suo uscire dal Padre e tornare a Lui (cfr Gv 13,3; 16,28; 17,8.10) Egli si presenta a noi come il «Narratore» di Dio (cfr Gv 1,18).
Il Figlio, infatti, afferma sant’Ireneo di Lione, «è il Rivelatore del Padre».[310] Gesù di Nazareth è, per così dire, l’«esegeta» di Dio che «nessuno ha mai visto». «Egli è immagine del Dio invisibile» (Col 1,15).

Si compie qui la profezia di Isaia riguardo all’efficacia della Parola del Signore: come la pioggia e la neve scendono dal cielo per irrigare e far germogliare la terra, così la Parola di Dio «non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata» (Is 55,10s).

Gesù Cristo è questa Parola definitiva ed efficace che è uscita dal Padre ed è ritornata a Lui, realizzando perfettamente nel mondo la sua volontà.

https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20100930_verbum-domini.html

AMDG et DVM

sabato 29 aprile 2023

BENEDICTIO S. Francisci

 

BENEDICTIO S.P.N.FRANCISCI


BENEDICAT VOBIS DOMINUS ET CUSTODIAT VOS;

OSTENDAT FACIEM SUAM VOBIS ET MISEREATUR VESTRI.

CONVERTAT VULTUM SUUM AD VOS ET DET VOBIS PACEM.

DOMINUS BENEDICAT VOS.


AMDG et DVM

lunedì 24 aprile 2023

Estratti dalle Profezie di Avola

 

Avola, 26 marzo 2006 Madonna:


"Vi invito a lasciare le cose vane di questo mondo, una sola è la via che dovete seguire, quella del Mio Divin Figlio che vi dice: Io sono la Via, la Verità, la Vita. Ascoltate queste parole immutabili, ma in verità vi dico: i lupi veraci sono entrati nell'ovile causando atroci dolori e sofferenze ai pastori della Chiesa. Il culto di DIO viene oltraggiato perchè l'impostore vuole appropriarsene. Molti di voi vi perdete facendo la sua volontà".

Avola, 28 marzo 2010 Madonna:

"Non gli credete, cercatemi nei luoghi tranquilli, umili, questi sono gli ambienti in cui parlo a voi, ai vostri cuori, e che voi non potete ascoltare nei luoghi dove vi sono rumori e difficoltà a discernere la voce che vi viene rivolta man mano che l'epoca malvagia peggiora, vedrete e capirete. Coloro che si sono allontanati seguiranno l'impostore. Fate attenzione! Non seguitelo! Non obbedite alle sue parole (...)"

Avola, 30 Maggio 2010 Madonna: "Il Mio resto fedele segue il Papa attuale, Benedetto XVI, che vogliono eliminare. Continuate a seguirlo e a rimanere fedeli a Lui e all'insegnamento della Mia Chiesa, stabilito dagli Apostoli. Non fatevi sviare dall'apostasia e dalle eresie. Vi dico che il prossimo Papa sarà l'impostore e le forze maligne stanno dietro a questo scisma. Figli Miei, siate preparati, cosi potete seguire quei sacerdoti fedeli al Papa e all'insegnamento della Chiesa. Preservate i santi messali e i libri della vecchia Santa Messa, perchè gli apostati cambieranno le parole drammatiche".
AMDG et DVM

San FEDELE da Sigmaringen

 San Fedele da Sigmaringen


San Fedele da Sigmaringen
autore: Ambito toscano anno: sec. XVIII titolo: San Fedele da Sigmaringen luogo: Gambassi Terme

Nome: San Fedele da Sigmaringen
Titolo: Sacerdote e martire
Nome di battesimo: Markus Roy
Nascita: 1577, Sigmaringa, Germania
Morte: 21 aprile 1622, Seewis, Svizzera
Ricorrenza: 24 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
24 marzo 1729, Roma, papa Benedetto XIII
Canonizzazione:
29 giugno 1746, Roma, papa Benedetto XIV


Nacque nel 1577 nella città di Sigmaringa. Il nome di nascita era Marco, cambiato poi in Fedele nella professione religiosa. Nel dargli questo nome, il maestro dei novizi gli disse queste parole dell'Apocalisse: « Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita ».

La natura e la grazia lo favorirono dei loro doni e il nostro giovane fece in breve tempo sì ammirabili progressi nella scienza, da essere indicato come esempio ai suoi condiscepoli, ed insieme fiorì meravigliosamente in lui il fiore d'ogni virtù, così da giungere presto all'apice della santità.

Studiò filosofia nell'università di Friburgo, e ottenne con brillante esito la laurea dottorale a Villigen, ove esercitò poi l'avvocatura.

Ma questa carica, occasione continua di peccato, fu presto abbandonata da quell'anima assetata di giustizia, la quale scelse una via più sicura per la sua eterna salvezza, passando nella famiglia del serafico S. Francesco: si fece religioso cappuccino.

In religione fu luminoso esempio a tutti i confratelli nell'osservanza delle regole, nello spirito d'orazione e nell'unione con Dio. Elevato alle più alte cariche del convento, tutte le disimpegnò con prudenza, giustizia, mansuetudine e umiltà ammirabili.

Distinguendosi nel ministero della predicazione e ardendogli in cuore il desiderio di dare il suo sangue per la fede, fu scelto a capo di una missione, la quale si portava nella Rezia per' la conversione degli eretici.

Predicò a Sevis, ove con zelo apostolico e con accento paterno, esortava i Cattolici a serbare immacolata la loro fede, a non dare ascolto ai violatori del sacro patrimonio, ai lupi rapaci, seminatori della zizzania calvinista.

Ogni giorno più, particolarmente nel celebrare la S. Messa, il desiderio del martirio si accendeva in lui; ogni giorno ripeteva al Signore la sua supplica, e Gesù infine lo appagò.


Un giorno, mentre celebrava, un eretico sacrilegamente gli sparò contro; ciò visto, i fedeli lo pregarono a porsi in salvo, ma egli protestò di non temere la morte, e di essere pronto a sacrificare la sua vita per Gesù e la Chiesa.

Invitato con inganno dagli eretici a predicare loro la verità, simulandosi desiderosi di conversione, S. Fedele, il 21 aprile del 1622 si portava a Cruch, quando fu assalito dai suoi nemici, i quali barbaramente lo trucidarono, abbandonandolo in una pozza di sangue.

Martirio di San Fedele da Sammaringa
titolo Martirio di San Fedele da Sammaringa
autore Boccanera Giacinto anno 1730 - 1746


S. Fedele consacrò le primizie dei Martiri del suo ordine. Da quel giorno prodigi e miracoli lo resero illustre, specie a Coira e a Veldkrich, dove si conservano le sue reliquie e dove è tenuto in somma venerazione dal popolo. Fu canonizzato dal Papa Benedetto XIV.

PRATICA. S. Fedele ci dà esempio di costanza e fedeltà nel servizio del Signore: siamo anche noi fedeli, e costanti, qualunque sia la nostra missione.

PREGHIERA. Dio, che nella propagazione della fede ti sei degnato decorare della palma del martirio e di gloriosi miracoli il beato Fedele, deh! per i suoi meriti ed intercessione, confermaci così nella fede e nella carità, che meritiamo d'essere trovati fedeli nel tuo servizio fino alla morte.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Sèvis, nella Svizzera, san Fedéle da Sigmaringa, Sacerdote dell'Ordine dei Minori Cappuccini e Martire, il quale, mandato là a predicare la fede cattolica, nello stesso luogo, ucciso dagli eretici, compì il martirio, e dal Papa Benedétto decimoquarto fu annoverato fra i santi Martiri.
AVE MARIA PURISSIMA!