sabato 29 ottobre 2022

Solennità di Gesù Cristo Re dell'universo



 Sydney (Australia), 21 novembre 1993. Solennità di Gesù Cristo Re dell'universo.

Il Regno glorioso di Cristo.

«Figli prediletti, oggi celebrate la solennità di Gesù Cristo Re dell'universo, con un grande

Cenacolo a cui partecipano Sacerdoti e fedeli del mio Movimento, venuti anche da altre città

di questa grande Nazione.

La vostra Mamma Celeste vuole racchiudervi tutti nel sicuro rifugio del suo Cuore Immacolato,

per proteggervi nel tempo della grande prova e prepararvi a ricevere Gesù, che sta per

tornare ad instaurare fra voi il suo Regno glorioso.


- Il Regno glorioso di Cristo si stabilirà anzitutto nei cuori e nelle anime.

Questa è la parte più preziosa della divina Regalità di Gesù. Infatti per questo il Verbo si è

fatto uomo ed è venuto ad abitare fra noi. Per questo il Figlio si fece ubbidiente al Padre fino

alla morte ed alla morte di Croce.

Con la Redenzione, operata da Gesù sul Calvario, siete stati sottratti al dominio di Satana,

liberati dal peccato, che è il giogo della sua schiavitù, siete diventati figli di Dio, perché vi ha

comunicato il suo Amore e la sua stessa Vita.

I cuori rinnovati dall'Amore, le anime santificate dalla Grazia formano perciò la parte più

preziosa della divina regalità di Gesù.


- Il Regno glorioso di Cristo corrisponderà con un generale fiorire di santità e di purezza, di

amore e di giustizia, di gioia e di pace.

Perché i cuori degli uomini saranno trasformati dalla forza potente dello Spirito Santo, che si

effonderà in essi con il prodigio della sua seconda Pentecoste.

E le anime saranno illuminate dalla presenza della Santissima Trinità, che produrrà in esse uno

straordinario sviluppo di tutte le virtù.


- Il Regno glorioso di Cristo si rifletterà anche in una nuova forma di vita di tutti. Perché

sarete portati a vivere solo per la gloria del Signore. Ed il Signore verrà glorificato quando, da

ciascuno di voi, sarà perfettamente compiuta la sua divina Volontà.

Il Regno glorioso di Cristo coinciderà dunque con il perfetto compimento della Volontà di Dio

da parte di ogni sua creatura, in modo che, come è in cielo, avvenga anche su questa terra.

Ma questo non è possibile, se prima non verrà sconfitto Satana, il seduttore, lo spirito di

menzogna che è sempre intervenuto nella storia degli uomini, per condurli alla ribellione verso

il Signore ed alla disubbidienza della sua legge.


- Il Regno glorioso di Cristo si stabilirà dopo la completa sconfitta di Satana e di tutti gli

Spiriti del male e con la distruzione del suo diabolico potere. Così verrà legato e scacciato

nell'inferno e verrà chiusa la porta dell'abisso, perché non possa più uscire a nuocere nel

mondo.

Nel mondo regnerà Cristo.


- Il Regno glorioso di Cristo coinciderà con il trionfo del regno eucaristico di Gesù.

Perché in un mondo purificato e santificato, completamente rinnovato dall'Amore, Gesù si

manifesterà sopratutto nel mistero della sua presenza eucaristica.

L'Eucaristia sprigionerà tutta la sua divina potenza e diventerà il nuovo sole, che rifletterà i

suoi raggi luminosi nei cuori e nelle anime e poi nella vita dei singoli, delle famiglie e dei popoli,

formando di tutti un unico ovile, docile e mansueto, di cui Gesù sarà il solo Pastore.

Verso questi nuovi cieli e questa nuova terra vi conduce la vostra Mamma Celeste, che oggi vi

raduna da ogni parte del mondo, per preparar vi a ricevere il Signore che viene».

AMDG et DVM

Tokyo, 15 settembre 1993.


 Tokyo (Giappone), 15 settembre 1993. Festa della Madonna Addolorata. 

Esercizi Spirituali in forma di Cenacolo coi Sacerdoti del M.S.M. giapponesi.

Causa del mio grande dolore.

«Oggi vi vedo qui riuniti, figli prediletti del mio Movimento Sacerdotale Mariano del Giappone,

in questo Cenacolo di preghiera e di fraternità, ed il mio grande dolore viene da voi consolato.

Causa del mio grande dolore sono tutti questi miei poveri figli, che vivono ancora immersi nella

tenebra del paganesimo e non conoscono la Verità del Vangelo.


In questa grande Nazione quasi tutti si trovano ancora lontani dalla fede in Gesù Cristo, che è

venuto nel mondo per essere il solo vostro Salvatore ed il solo vostro Redentore.

Anche di tutti questi pagani Io sono Mamma preoccupata ed ansiosa della loro salvezza.

Coltivo nel loro cuore semi di vita e di bontà; li aiuto ad osservare quella Legge che il Signore

ha scolpito nell'intimo di ogni uomo; sollecito le loro menti al desiderio della Verità e così li

conduco dolcemente all'incontro con mio figlio Gesù.

E sarà opera straordinaria del mio Cuore Immacolato la loro piena e totale adesione al

Vangelo.

Causa del mio grande dolore è la mia Chiesa che, in ogni parte del mondo, passa attraverso il

Getsemani doloroso e sanguinoso della sua grande tribolazione.


Hai visto, mio piccolo figlio, come anche qui in Giappone, la Chiesa viene minacciata dalla

perdita della fede, per la sempre più vasta e subdola diffusione degli errori; è lacerata nella

sua unità per la contestazione e la opposizione al Papa ed al suo universale Magistero; viene

oscurata nella sua santità con il diffondersi dei peccati e dei sacrilegi.

Così essa viene come paralizzata ed è fortemente indebolita nel suo slancio della

evangelizzazione.

Causa del mio grande dolore è la durezza dei vostri cuori e la incapacità ad accogliere quanto

la vostra Mamma Celeste vi domanda. Quante volte ho parlato e non sono stata ascoltata; ho

dato segni straordinari del mio materno intervento e non sono stata creduta.

Quanti mi hanno chiuso la porta del proprio cuore e non mi hanno voluto accogliere come

Mamma nella loro vita!

Proprio in questa Nazione vi ho dato un segno straordinario, facendo scendere, per più di

cento volte, lacrime copiose dagli occhi di una mia statua, in cui sono raffigurata come Madre

Addolorata sotto la Croce di mio figlio Gesù.


E vi ho donato anche tre messaggi per avvertirvi dei grandi pericoli che correte.

Ora vi annuncio che è giunto il tempo della grande prova, perché in questi anni si realizzerà

tutto quanto vi ho predetto.

L'apostasia ed il grande scisma nella Chiesa si sta per compiere ed il grande castigo che vi ho

preannunciato in questo luogo è ormai alle porte. Scenderà fuoco dal cielo e grande parte della

umanità verrà distrutta. Quelli che sopravviveranno invidieranno i morti, perché ovunque vi

sarà desolazione, morte e rovina.


Per questo ancora una volta ti ho voluto qui, mio piccolo bambino: perché devi dire a tutti che

l'ora del castigo è giunta e che, per essere protetti e salvati, dovete entrare tutti al più

presto nel rifugio sicuro del mio Cuore Immacolato.

Tornate alle vostre case, miei figli prediletti, e portate a tutti questo mio messaggio, come un

supremo appello della vostra Mamma Celeste che tutti vi chiama e vi raccoglie sotto il suo

manto, per essere da Lei consolati e difesi, durante le prove dolorose di questi vostri ultimi

tempi».

AVE MARIA!

P. Giovan Taulero

Buon  giorno, amico

Il P. Giovan Taulero (appresso il P. Sangiurè Erar. to 3, e’l P. Nieremb. Vita Div.) narra di se stesso,

che avendo egli pregato per molti anni il Signore a mandargli chi gli insegnasse la vera vita spirituale,

un giorno udì una voce, che gli disse: Va alla tal Chiesa, ed alla porta trova un misero mendico,

scalzo, e tutto lacero; lo saluta: Buon giorno, amico. Il povero risponde: Signor maestro, io non mi

ricordo giammai d’aver avuto un giorno cattivo. Il Padre replicò: Iddio vi dia una felice vita. Ripigliò

quegli; Ma io non sono stato mai infelice. E poi soggiunse: Udite, Padre mio, non a caso io ho detto

non aver avuto alcun giorno cattivo, perchè quando ho fame, io lodo Dio; quando fa neve, o pioggia

io lo benedico: se alcuno mi disprezza, mi scaccia, se provo altra miseria, io sempre ne do gloria

al mio Dio. Ho detto poi, che non sono stato mai infelice, e ciò anch’è vero, poich’io sono avvezzo

a volere tutto ciò, che vuole Dio senza reserba; perciò tutto quel, che m’avviene o di dolce, o di

amaro, io lo ricevo dalla sua mano con allegrezza, come il meglio per me, e questa è la mia felicità.E

se mai, ripigliò il Taulero, Dio vi volesse dannato, voi che direste? Se Dio ciò volesse (rispose il

mendico), io coll’umiltà, e coll’amore mi abbraccierei col mio Signore, e lo terrei sì forte, che se

egli volesse precipitarmi all’Inferno, sarebbe necessitato a venir meco, e così poi mi sarebbe più

dolce essere con lui nell’inferno, che posseder senza lui tutte le delizie del cielo. Dove avete trovato

voi Dio, disse il Padre? E quegli: Io l’ho trovato, dove ho lasciate le creature. Voi chi siete? E’l

povero: Io sono Re. E dove sta il vostro Regno? Sta nell’anima mia, dove io tengo tutto ordinato,

le passioni ubbidiscono alla ragione, e la ragione a Dio. Finalmente il Taulero gli domandò, che

cosa l’avea condotto a tanta perfezione? E’ stato (rispose) il silenzio, tacendo cogli uomini per

parlare con Dio; e l’unione, che ho tenuta col mio Signore, in cui ho trovata, e trovo tutta la mia

pace. Tale in somma fu questo povero per l’unione, ch’ebbe colla divina volontà; egli fu certamente

nella sua povertà più ricco, che tutti i Monarchi della terra, e ne’suoi patimenti più felice che tutti

i mondani colle loro delizie terrene.

AMDG et DVM

venerdì 28 ottobre 2022

SAN GIUDA TADDEO, APOSTOLO

 

San Giuda Taddeo Apostolo

28 ottobre

sec. I

Il santo che si festeggia oggi assieme a Simone «il cananeo», pur appartenendo al gruppo dei 12 apostoli, non va confuso con l'omonimo apostolo traditore di Gesù, l'Iscariota. Si tratta infatti di Giuda fratello di Giacomo, detto Taddeo, che significa «magnanimo». Un nome ben conosciuto dalla tradizione ebraica quello di Giuda: era stato, infatti, di uno dei figli di Giacobbe e dalla tribù di Giuda sarebbe uscita la stirpe dello stesso Messia. Inoltre, nel secondo secolo avanti Cristo, Giuda Maccabeo era stato un eroe della rivolta giudaica contro Antioco IV. Secondo il racconto dell'evangelista Giovanni al capitolo 14 durante l'ultima cena Giuda Taddeo domanda a Gesù: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui», è la risposta di Gesù. Dopo l'Ascensione, anche Giuda Taddeo, secondo la tradizione, andò a portare nel mondo l'annuncio di Cristo. Secondo qualcuno, egli avrebbe evangelizzato la Mesopotamia; secondo altri la Libia. Forse anch'egli è morto martire e sarebbe stato sepolto in Persia. (Avvenire)

Patronato: Casi disperati

Etimologia: Giuda = zelatore di Dio, lodata, dall'ebraico

Emblema: Barca, Bastone, Lancia

Martirologio Romano: Festa dei santi Simone e Giuda, Apostoli: il primo era soprannominato Cananeo o “Zelota”, e l’altro, chiamato anche Taddeo, figlio di Giacomo, nell’ultima Cena interrogò il Signore sulla sua manifestazione ed egli gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».



Il suo legame con Gesù
Giuda Taddeo è nato a Cana di Galilea, in Palestina, figlio di Alfeo (o Cleofa) e Maria Cleofa.
Suo padre Alfeo era fratello di San Giuseppe e sua madre cugina di Maria Santissima. Perciò Giuda Taddeo era cugino di Gesù, sia da parte di padre che da parte di madre. Alfeo (Cleofa) era uno dei discepoli a cui Gesù apparve nel cammino di Emmaus il giorno della risurrezione. Maria Cleofa era una delle pie donne che avevano seguito Gesù fin dalla Galilea e che rimasero ai piedi della croce, nel Calvario, insieme a Maria Santissima.
Giuda Taddeo aveva quattro fratelli: Giacomo, Giuseppe, Simone e Maria Salome. Uno di essi, Giacomo, fu anche lui chiamato da Gesù per essere apostolo. Il rapporto della famiglia di San Giuda Taddeo con Nostro Signore Gesù Cristo stesso, da ciò che è possibile percepire dalle Sacre Scritture, è il seguente.
Tra i fratelli, Giacomo fu uno dei dodici apostoli e divenne il primo vescovo di Gerusalemme. Di Giuseppe si sa che era conosciuto come il Giusto. Simone, un altro fratello di San Giuda, fu il secondo vescovo di Gerusalemme, successore di Giacomo.
Maria Salome, l'unica sorella, era madre degli apostoli San Giacomo Maggiore e San Giovanni Evangelista. Egli era chiamato Giacomo Minore per distinguersi da un altro apostolo, San Giacomo, che essendo più grande veniva chiamato Maggiore.
Si suppone che vi sia stata molta convivenza tra San Giuda Taddeo, suo cugino Gesù e i suoi zii Maria e Giuseppe. Fu certamente questa fraterna convivenza, oltre alla parentela molto prossima, che portò San Marco (Mc 6, 3) a citare San Giuda Taddeo e i suoi fratelli come "fratelli" di Gesù.

Citazioni nella Bibbia
La Bibbia parla poco di San Giuda Taddeo. Essa racconta tuttavia, un fatto molto importante: egli fu scelto da Gesù per essere uno dei suoi apostoli.
Quando i vangeli nominano i dodici discepoli scelti, appaiono sempre i nomi Giuda o Taddeo nell'elenco degli apostoli.
Il nome di Giuda compare anche negli Atti degli Apostoli (At 1,13). Oltre a queste citazioni, suo nipote San Giovanni Evangelista (Gio 14, 22) lo cita tra coloro del collegio apostolico che erano presenti alla Santa Cena, il giovedì santo.
Fu in quell'occasione che, quando Gesù parlava agli apostoli delle meraviglie dell'amore del Padre e assicurava loro una speciale manifestazione di sé stesso, San Giuda Taddeo non si contenne e chiese: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?" E fu allora che Gesú gli rispose affermando che ci sarebbero state manifestazioni di Lui a tutti coloro che avrebbero custodito la Sua parola e che sarebbero rimasti fedeli al suo amore.
In questo fatto dell'Ultima Cena, San Giuda Taddeo dimostra la sua generosa compassione verso tutti gli uomini.

La vita di San Giuda Taddeo
Dopo che gli Apostoli ricevettero lo Spirito Santo, nel Cenacolo a Gerusalemme, la Chiesa di Dio si espanse, ed ebbe inizio l'evangelizzazione dei popoli.
San Giuda Taddeo iniziò la sua predicazione in Galilea. Dopo partì per Samaria e verso altre popolazioni giudaiche. Egli prese parte al primo Concilio di Gerusalemme, che avvenne nel 50.
Più tardi evangelizzò la Siria, l'Armenia e la Mesopotamia (attuale Iran), dove guadagnò la compagnia di un altro apostolo, Simone lo "zelota", che già evangelizzava l'Egitto.
La predicazione e la testimonianza di San Giuda Taddeo si realizzò in modo energico e vigoroso. Egli attrasse e conquistò i pagani di altre religioni, che così si convertirono in gran numero al cristianesimo.
La sua adesione a Nostro Signore Gesù Cristo era completa e incondizionale. Di ciò egli diede testimonianza con la donazione della propria vita. Questo glorioso Apostolo di Gesù dedicò la sua vita all'evangelizzazione. Fu instancabile in questo compito, predicando il Vangelo e convertendo molte anime. I pagani, a cui ciò non piaceva , iniziarono a istigare il popolo contro di lui.
San Giuda Taddeo e San Simone furono arrestati e portati al tempio del sole. Lì si rifiutarono di rinnegare Gesù Cristo e di prestare culto alla dea Diana.
Fu in quell'occasione che San Giuda disse al popolo: "Affinché veniate a conoscenza che questi idoli che voi adorate sono falsi, da essi usciranno i demoni che li romperanno". In quello stesso istante due demoni ripugnanti distrussero tutto il tempio e sparirono. Indegnato, il popolo, incitato dai sacerdoti pagani, si scagliò contro gli apostoli furiosamente.
San Giuda Taddeo fu trucidato da sacerdoti pagani in maniera crudele, violenta e disumana.
San Giuda Taddeo, apostolo e martire, è rappresentato nelle sue immagini mentre tiene in mano un libro che simbolizza la parola di Dio che egli annunciò, e un'alabarda, una specie di lancia che fu lo strumento utilizzato nel suo martirio.
Le sue reliquie attualmente sono venerate nella Basilica di San Pietro, a Roma. La sua festa liturgica è celebrata il 28 ottobre, probabile data del suo martirio avvenuto nel 70 d.c.
In Brasile, la devozione a San Giuda Taddeo è relativamente recente. Essa sorse all'inizio del XX secolo, raggiungendo presto una grande popolarità. Egli è invocato come il santo dei disperati e degli afflitti, il santo delle cause senza soluzione, delle cause perse.

Lettera di San Giuda Taddeo
Secondo la tradizione ecclesiastica, San Giuda Taddeo è ritenuto l'autore della lettera canonica che porta il suo nome. Tutto indica che questa lettera fu indirizzata agli ebrei cristiani della Palestina, poco dopo la distruzione della città di Gerusalemme, quando la maggior parte degli Apostoli erano già morti. Il breve scritto di San Giuda Taddeo è un severo avvertimento contro i falsi maestri, ed un invito a mantenere la purezza della fede.
Si capisce che "La lettera di San Giuda" fu scritta da un uomo appassionato e preoccupato con la purezza della fede e con la buona reputazione del popolo cristiano. L'autore afferma di aver voluto scrivere una lettera diversa, ma avendo sentito i punti di vista errati di falsi professori della comunità cristiana, scrisse urgentemente questa lettera per avvertire la Chiesa ad essere cauta nel loro riguardo.


Autore: 
Araldi del Vangelo


Fonte:
www.it.arautos.org