sabato 13 agosto 2022

BENEDETTO XVI



BENEDETTO XVI: L’EUROPA. COS’È ESSA PROPRIAMENTE???

 Questa domanda è stata sempre nuovamente posta, in maniera espressa, dal cardinal Joseph Glemp in uno dei circoli linguistici del sinodo episcopale sull’Europa: dove comincia, dove finisce l’Europa? 

Perché ad esempio la Siberia non appartiene all’Europa, sebbene essa sia abitata anche da europei, le cui modalità di pensare e di vivere è inoltre del tutto europea? 

E dove si perdono I confini dell’Europa nel sud della comunità di popoli della Russia? 

Dove corre nel suo confine nell’Atlantico? 

Quali isole sono dell’Europa, e quali invece non lo sono, E perché non lo sono? 

In questi incontri divenne perfettamente chiaro che Europa solo in maniera del tutto secondaria è un concetto geografico: l’Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici, ma è invece un concetto culturale e storico.

Fermatevi! Io vi dò tre giorni per riflettere.



La Pace del Signore

sia su ognuno di voi

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24 maggio 2008

GESÙ:   Essi camminavano... da quando? Nessuno sapeva da quanto tempo! Ma non li si vedeva affaticati, non sembravano stanchi. Essi cantavano, ridevano, la Gioia e la Pace di Dio erano con tutti quei piccoli figli, dei quali i più anziani, non sembravamo avere superato l’età di quindici anni. Erano belli, della bellezza dell’Innocenza. Venivano da tutti gli angoli del mondo, e a misura della loro marcia, si raggiungevano gli uni agli altri.

 

Attingevano questa forza nell'aria, e quell'aria era realmente la loro sola forza, il loro unico alimento. Non avevano nessun bagaglio e non si preoccupavano di nulla. L'aria li guidava. Ma che cos'era quel vento leggero, quella dolce brezza che li avvolgeva?

 

Era quella brezza che li aveva messi in marcia. A un dato momento, dopo che ogni gruppo era stato chiamato, i suoi componenti erano usciti dalle loro case e si erano riuniti per formare ognuno il proprio gruppo. Poi, i gruppi  si riunivano, si confondevano e avanzavano per unirsi ad altri gruppi che arrivavano tutti seguendo lo stesso percorso.

 

E quando alcuni adulti li fermavano per chiedere loro: «Da dove venite? e dove andate?», la risposta era data da tutti ad una sola voce:

«Diventate come bambini e seguiteci! »

Allora lo Spirito Santo, quella brezza che li guidava, li alimentava e che era la loro Forza, si mise a invitare gli altri, gli adulti, che essendo pronti a seguirli, seguivano quella marcia.

 

Ogni adulto si vide allora come era, e avanzava verso quei bambini che continuavano, felici, la loro marcia.

 

Non tutti erano pronti, e alcuni brontolavano, non volevano lasciare la loro casa, i loro beni, e temevano di affrontare quella marcia così faticosa. Allora il vento leggero, la brezza divenne una Voce:

 

 

«Io sono lo Spirito di Dio. Io sono Dio, l'Unico e Vero.

 

Nessuno potrà seguire questa marcia di Liberazione, se un altro interesse diverso da ME,

il Dio Eterno, Giusto e Misericordioso, abita il vostro spirito.

La vostra Liberazione dalla schiavitù del peccato, è la vostra scelta.

 

Fermatevi!  Io vi  tre giorni per riflettere.»

 

 

Durante quei tre giorni, essi si videro in una profonda oscurità. Il buio li circondava, il loro spirito era come una caverna nera, profonda, dove non passavano che delle false speranze. Niente luce, niente vita! A tastoni, brancolando, cercavano l'uscita, la porta della loro casa. Ahimè! l'oscurità era generale, ed essi videro in lontananza solo quella Luce che si allontanava per sempre.

 

Allora alcuni si svegliarono da quel sonno di morte, e si misero a gridare: «Aspettate! Aspettateci !»  Dal fondo del cuore, il loro risveglio fu brutale. Videro passare davanti ai loro occhi tutte le loro mancanze d’Amore! La loro negligenza apparve per prima davanti ai loro occhi. Ebbero paura e si videro abbandonati.

 

 

A quel punto, come avvenne con Giona dopo la sua cattiva decisione, Dio li trasse fuori da quel rifugio così malvagio. Ed essi dovettero percorrere il cammino che li separava dai primi, affrontando prove durissime, che aumentavano a misura della loro lentezza a scegliere di seguire Colui che È la Via, la Verità e la Vita. Nella Sua Santa Misericordia, Dio li conduceva e poterono raggiungere i primi. Allora, a contatto di quella prima Purificazione, furono presi da una tale gioia che si misero a dire al Signore:

«Non abbandonare, Signore Dio, quelli che sono rimasti ancora dietro di noi!

Essi non sanno quello che fanno! »

Queste Parole, le stesse che GESÙ aveva rivolto al Padre Suo, toccarono il cuore pieno d'Amore del Nostro Cristo GESÙ, Benedetto tra tutti gli uomini e i Santi del Paradiso. E lì, in quel momento, ci fu per tutti gli uomini della Terra, un risvegliouna metamorfosi, della Grandezza di Dio, l'Eterno ed Unico Dio del Cielo e della Terra:

 

tutti gli uomini, di tutte le razze, si unirono fra di loro e a Dio,

per vivere la seconda esperienza che la Terra aspetta.

Tutti divennero UNO, come il Padre e il Figlio sono UNO,

uniti allo Spirito Santo che ne testimonia tutta l'Eternità.

 

La Terra si unì al Cielo e si ebbe allora il Regno di Dio sulla Terra, perché la Nuova Gerusalemme discese dal Cielo, e tutti andarono all'Incontro di Dio Tre volte Santo che venne ad abitare con tutti i Suoi figli del Cielo e della Terra, i Viventi del Cielo e della Terra.

 

La Famiglia di Dio fu in quel momento eterna, con il Suo Dio Unico e Vero. Non ci furono più lotte, non ci fu più morte, perché Dio era UNO in tutti.

Parola del Signore per “prossimamente”.

 

Figlia Mia, Io ti benedico per averMi donato tanto Amore e tanta Gioia.

Il tuo GESÙ d'Amore.

 

 

Tu puoi benedire i tuoi fratelli nel Mio Nome, te lo permetto, perché sei sincera. Non aver più paura, Io sarò sempre con te, così come tua Madre Maria e tutti i tuoi fratelli che sono già con Me. Piccolo uccellino, Io ti amo.

GESÙ Cristo, il Beneamato

dei Santi e degli Angeli di Dio.

Amen, Amen, Amen.

Amore e Gioia di Dio

per la Sua Terra.

 

Proclamate il Regno di Dio!


*

 

Rose e gigli

  


O beata la nostra Chiesa, che Dio illumina ancora e onora di tanta dignità, la nostra Chiesa che anche ai nostri tempi è resa splendente dal sangue glorioso dei martiri! 

  Prima era candida nelle opere dei fratelli, ora è diventata purpurea nel sangue dei martiri. 

  Fra i suoi fiori non mancano né i gigli né le rose.

  Ognuno aspiri al duplice altissimo onore, procurando tuttavia di avere almeno o la corona candida delle opere, o quella purpurea del martirio.

Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire

venerdì 12 agosto 2022

La Pace nel Mio Ritorno

 


GESÙ: Io voglio parlarti. Ricevi la Mia santa Parola nel tuo cuore. Il Mio ritorno, Io ve lo annuncio. Vivete nella Speranza del Mio prossimo Ritorno. 

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4 ottobre 2004 – San Francesco d’Assisi

 

JNSR: “Signore, io Ti chiedo, se vuoi, di parlarmi per tutti i Tuoi figli e che la Tua Santa Volontà inondi il mondo intero. In Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

GESÙ: Io voglio parlarti. Ricevi la Mia santa Parola nel tuo cuore. La cosa più urgente è ripetere, a tutti e ad ognuno, che nulla si può fare senza Dio, che niente si compirà senza la Volontà di Dio.

 

Voglio insegnare al Mio Popolo che non c’è che un solo Dio, Unico e vero, Creatore del Cielo, della Terra e di tutto quello che possono contenere. La Mia Potenza è infinita e ricopre tutto l’Universo.

 

Presto arriverà il tempo della mia decisione, siate pronti. Nessuno conosce la Mia decisione né a quale data interverrà, ma è pronta a realizzarsi e il tempo è pronto ad accoglierla; essa sarà qui e vi sorprenderete nel vederla arrivare.

 

Voglio che vi rendiate conto che niente di quanto avete scatenato con la vostra indifferenza verso Dio, con la vostra presunzione, con il vostro odio distruttivo della Mia Creazione tutta intera, niente può più fermarsi, da solo o anche con l’intervento di tutta l’Umanità, perché voi siete tutti colpevoli davanti a Dio.

 

Il tempo vi ha allontanati dalla Fede che Io avevo messo nel cuore dei grandi Patriarchi:

 

Abramo Mi ha dato il suo unico figlio e un Popolo innumerevole,

Mosè Mi ha dato la sua vita donandoMi la sua parola che unì alla

Mia per salvare il Mio Popolo e trasmettergli la Mia Vita di

Giustizia, d’Amore e di Pace,

 

e oggi, di fronte a questi sconvolgimenti catastrofici di tutti gli elementi infuriati, gli uomini aggiungono il loro odio insaziabile, uccidendo tutto quello che Io ho creato per la Mia Gioia, le Mie creature e la Mia creazione, deformando e avvelenando l’aria, le acque, la terra, privando i pesci, gli uccelli e tutti gli animali del pianeta, del paesaggio sano e piacevole dove fin dall’origine del mondo, essi si evolvevano. Tutto è inquinato, insudiciato.

 

Come fermerete queste guerre fratricide? I Caino hanno trascinato anche gli Abele a diventare dei traditori. Nessuno sa più perdonare. Io comincio a contare il numero dei Miei fedeli, dei Miei veri discepoli; sono tanti quanto il pugno di semi che racchiudo nella Mia mano destra.

 

Voi tutti sapete che Io ho abolito la legge del taglione. Questa enunciazione biblica non esiste più. Io vi chiedo di perdonare i vostri nemici. Ma siccome non volete più ascoltare il vostro Dio di Misericordia, Io interverrò con la Mia Giustizia.

 

Io chiamo Israele ad ascoltare la Mia Voce Possente:

 

In Nome del tuo Dio, il Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, Io ti chiedo di scegliere con il cuore che Io ti ho dato. Saresti ancora capace di lottare con il tuo Dio? Sì, quell’Uomo che lottò con te fino all’alba: solo il tuo femore fu colpito. L’articolazione del femore si slogò, lasciandoti infermo e camminando con fatica. Io ti ho benedetto per quella notte di lotta e tu hai ricevuto il nome di Israele. Tu hai lottato con gli uomini e con Dio e hai vinto. Ecco da dove ti viene il Mio Rispetto per te, Israele. Sei tu che Mi hai detto: Il Signore è il Dio d’Israele”. Tu hai distrutto tutte le immagini delle divinità pagane che la tua casa conservava, tu Mi hai consacrato totalmente la tua famiglia:

 

“Signore, io ti offro tutta la mia famiglia e me stesso”. L’Altare che hai innalzato a Bethel in onore del Mio Nome resta per Me l’unico Patto che Io, il Signore dei Signori, ho custodito nel Mio Santo Cuore con Israele. Ed Io realizzerò i Miei piani malgrado la perversità degli uomini di questo Paese che è il Mio.

 

Io conservo nel Mio Cuore il nome delle Dodici Tribù di Giacobbe-Israele, dei tuoi figli che sono essi stessi il Popolo ebreo: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon, Giuseppe, Beniamino, Dan, Neftali, Gad e Aser.

 

A causa del Mio Amore per te, Io ti chiedo di guardare il figlio del padre tuo Abramo e della sua schiava Agar. Io voglio parlarti d’Ismaele. Voglio che tu lo guardi come i figli del figlio tuo Giuseppe: Manasse ed Efraim. Amalo, accoglilo come la tua stessa famiglia, non ci siano più lotte tra di voi: Abramo è il padre di tutti i credenti. Se egli è il padre d’Israele, è anche il padre d’Ismaele. Siccome la Santa Bibbia lo dichiara padre di tutti i credenti, egli è ugualmente il padre di tutti i cristiani della Terra.

Voi siete, tutti, il Popolo delle stelle, la sua discendenza,

che il Signore dei Signori contò davanti ad Abramo.


Ma, in Verità, voi siete tutti i figli di Dio.

Io desidero la Pace nel mondo intero.

 

Essa non si farà se non con Me, vostro Dio: siete voi che giudicherete a quale prezzo. Vivete nella Speranza. ChiamateMi. PregateMi. Io cancellerò ogni odio dalle vostre memorie. Vi ricorderete solo delle cose più importanti che Io ho stabilito per ognuno e per tutti. Voi avrete il ricordo della Manna, dell’Acqua della roccia, della Forza della Preghiera.

 

E avrete il Deserto per ricordarvi che, per incontrare Dio, dovete passare attraverso l’aridità e la privazione più completa: la solitudine straziante conduce alla pienezza, vedere Dio, vivere di Dio. E questo contatto con l’Amore Vivente, questa Gioia, deve meritarsi, altrimenti come apprezzarla?

 

Dovete camminare, camminare, camminare, non arrendersi mai, stanchi ma sempre sostenuti dalla Fede.

Voi verrete tutti a Me.

 

 

JNSR: “Oh, credere in Dio, Forza della mia anima, desiderio di incontrarTi,

oh Mio Dio di Speranza! Con Te io ho trovato l’Acqua del mio Battesimo,

la Manna, Pane del Cielo, Eucaristia dolce al mio cuore straziato,

consolazione della mia anima e della mia carne così stanca.

Oh sì, non permettere che la mia anima s’inaridisca,

per non sapere più pregare perché stanca di attendere continuamente il Tuo Ritorno.

Oh, vieni, Divino Amato, vieni a riempire la mia anima di Te,

del Tuo Tutto, mio Dolce GESÙ d’Amore!

 

GESÙ: Il Mio ritorno, Io ve lo annuncio. Vivete nella Speranza del Mio prossimo Ritorno. È per un pugno di anime care al Mio Cuore che anticiperò il mio Ritorno. Dopo si farà l’Appello di tutti i chiamati da Dio, grazie a questa manciata di lievito che la Mia mano destra racchiude, ben Stretta sul Mio Divino Sacro Cuore.

 

Credi, anima Mia, al Mio prossimo Ritorno.

 

GESÙ, Re dell’Universo.

 

Amen. 

†  †

AMDG et DVM

Santa Giovanna Francesca de Chantal

 


Dalle «Memorie» della religiosa segretaria di santa Giovanna Francesca

(Da: Françoise-Madeleine de Chaugy, Mémoires sur la
vie et les vertus de sainte J. F. de Chantal, III, 3, 3e édit.,
Paris, 1842, pp. 314-319)
L’amore è forte come la morte
   Un giorno la beata Giovanna disse queste parole di fuoco, che vennero subito fedelmente raccolte:«Figlie carissime, molti dei nostri santi padri e colonne della Chiesa, non subirono il martirio: perché – secondo voi – ciò accade?». Dopo che ognuna ebbe risposto, quella beata madre riprese: «Ed io penso che ciò sia accaduto perché vi è un altro martirio, il martirio di amore, nel quale Dio, mentre sostiene in vita i suoi servi e le sue serve perché si spendano per la sua gloria, li rende insieme martiri e confessori. Io so che a questo martirio – aggiunse – sono chiamate le Figlie della Visitazione, e per disposizione di Dio lo soffriranno le più fortunate, che l’avranno chiesto».
   Una sorella le chiese come potesse avvenire questo martirio, ed ella rispose: «Dite il vostro totale sì a Dio, e ne farete la prova. Infatti l’amore divino immerge la sua spada nelle parti più intime e segrete dell’anima, e ci separa da noi stessi. Ho conosciuto un’anima, che l’amore ha separato da quanto le era più caro non meno che se i persecutori a colpi di spada le avessero separato lo spirito dal corpo».
   E noi comprendemmo che parlava di sé. Un’altra sorella le chiese quanto potesse durare questo martirio. Rispose: «Dall’istante in cui ci doniamo a Dio senza alcuna riserva, fino al termine della vita. Ma questo vale per le persone magnanime, che, non tenendo nulla per sé, tengono fede all’amore, perché il nostro Dio non intende concedere questo martirio ai deboli, poveri di amore e di costanza, e lascia che conducano la loro vita a passo mediocre, purché non si allontanino da lui; infatti non forza mai la libera volontà».
   Infine le si chiese se questo martirio di amore potesse uguagliare quello del corpo. «Non preccupiamoci dell’uguaglianza: tuttavia ritengo che l’uno non ceda all’altro, perché “l’amore è forte come la morte”, e i martiri d’amore sopportano dolori mille volte più gravi conservando la vita per fare la volontà di Dio, che se dovessero dare mille vite in testimonianza di fede, di carità, di fedeltà»
 
RESPONSORIO                                         Fil 4, 8-9
R.
 Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile,
onorato, tutto questo praticate: 
*
 e il Dio della pace
sarà con voi.

V.
 Quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia nei
vostri pensieri:

R.
 e il Dio della pace sarà con voi.
ORAZIONE
   O Dio, che in santa Giovanna Francesca hai dato alla tua Chiesa un luminoso esempio di altissima contemplazione e di fede intrepida, nella vita familiare e monastica, concedi anche a noi di vivere fedelmente la nostra vocazione, perché risplenda nelle nostre opere la tua luce. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
 Rendiamo grazie a Dio.
AMDG et DVM