"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
giovedì 2 settembre 2021
Chiesa e post concilio: "Per i cristiani la politica è un campo minato. Id...
martedì 31 agosto 2021
2 MESSAGGI - LE MARIOFANIE di AMSTERDAM
42° messaggio - 15 giugno 1952
La grande opera di diffusione
“Sono qui di nuovo, la Signora di tutti i Popoli”.
La Signora mi guarda lungamente in silenzio, poi dice:
“Ti ho spiegato nell’ultimo messaggio
che cosa significa «la Signora di tutti i Popoli».
Oggi vengo per dire che ora deve iniziare la grande opera di diffusione
della Signora di tutti i Popoli. Porta i messaggi nel mondo!
La Signora di tutti i Popoli ti aiuterà e aiuterà tutti coloro che lottano a
questo scopo. La grande opera di diffusione sta per iniziare.
Questa immagine la precederà. In seguito non ci sarà più alcun popolo
privo della Signora di tutti i Popoli. Questo titolo inizia ora.
Questo tempo è il nostro tempo”.
La Corredenzione
Ora la Signora guarda a lungo davanti a sé. Poi ricomincia a parlare:
“La Signora che una volta era Maria...
La corredenzione iniziò con la dipartita del Signore Gesù Cristo.
Alla dipartita del Signore Gesù Cristo
Maria divenne Corredentrice e Avvocata.
Il Signore Gesù Cristo,
alla Sua dipartita, diede ai popoli la Signora di tutti i Popoli.
Adesso è venuto il tempo che Maria porti questo titolo nel mondo.
Dì questo ai vostri teologi!
Dì al tuo vescovo che sono contenta!
La preghiera viene ora correttamente diffusa. (Nota 40)
Riferisci a quelli che collaborano,
che tutti devono recitare la preghiera”.
( Nota 40)
Il testo completo della preghiera è stato nel frattempo approvato dal Vescovo.
Vedi anche la nota precedente.
116
Unanimità
“Fa che il clero secolare e quello regolare collaborino!
Dovranno avvicinarsi maggiormente anche in altre questioni.
Siete, infatti, tutti apostoli del Maestro. Cercatevi e incontratevi!
Se gli apostoli sono divisi nelle loro opinioni,
come possono unirsi i popoli?
Supplico la Chiesa di Roma e la prego: lottate unanimemente in questo
tempo per l’unica verità, il Signore e Creatore di questa terra, il Padre,
il Figlio e lo Spirito Santo! Questo tempo è il tempo dello Spirito Santo.
Invocate tutti lo Spirito Santo affinché mandi il vero,
il Santo Spirito sulla terra! Il mondo è in decadenza.
I grandi di questa terra cercano solo potenza.
I grandi di questa terra pensano solo alle cose materiali.
Gli uomini vengono distratti e condotti sulla falsa via”.
Ora la Signora indica il globo. Vedo confusione e agitazione tra i popoli.
La Signora dice:
“Guarda tutti questi paesi! Non vi è da nessuna parte unità, da nessuna
parte pace e da nessuna parte quiete per i popoli. Ovunque tensioni,
ovunque paura. Il Signore Gesù Cristo lo permette. Il Suo tempo verrà.
Vi sarà dapprima ancora un periodo di agitazione,
umanesimo, paganesimo, ateisti e serpenti
che per di più cercheranno di dominare questo mondo”.
117
Occupati della diffusione
“Oggi sono venuta per dire che deve iniziare la grande opera contro tutto
ciò. Ora mi rivolgo ai vostri teologi: in verità riconoscete la gravità di
questa situazione! E a quelli che fin dall’inizio ho scelto per questa
causa dico: aiutate con tutti i vostri mezzi e provvedete alla divulgazione,
ognuno a modo suo! È giunto il tempo,
il tempo della Signora di tutti i Popoli. Io vi assisterò”.
La Signora resta a lungo in silenzio e mi guarda con uno sguardo penetrante. Poi dice:
“Figlia, a te dico una volta di più: hai un grande compito da adempiere.
Abbi coraggio, non temere nulla.
La Signora di tutti i Popoli è qui davanti a te!
Il quadro deve rimanere ancora qui. (Nota 41)
La Signora darà il segno”.
Poi la Signora sparisce lentamente.
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( Nota 41)
Il quadro della Signora di tutti i Popoli fu dipinto in Germania dove è rimasto fino al dicembre 1953.
La veggente ricevette questo messaggio in Germania.
Vedi anche : “Il dipinto originale” nel capitoli: “L’immagine”.
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118
43° messaggio - 5 ottobre 1952
Tre attributi, un concetto
“Eccomi di nuovo.
Porto un messaggio particolare, riferisci tutto fedelmente.
Nella comunità, nella Chiesa,
Miriam o Maria non è mai stata chiamata ufficialmente Corredentrice!
Mai è stata chiamata ufficialmente Mediatrice!
Mai è stata chiamata ufficialmente Avvocata!
Questi tre attributi sono strettamente collegati.
Questi tre attributi formano un tutt’uno che per questo dev’essere la
chiave di volta nella storia mariana.
Esso diverrà dunque il Dogma della
Corredentrice, Mediatrice e Avvocata.
Non muovo un rimprovero ai teologi quando chiedo:
perché non potete accordarvi su questo Dogma?
Lo esporrò ancora una volta, in modo ancor più comprensibile”.
Fin dall’inizio
“Il Padre inviò il Signore Gesù Cristo quale Redentore per tutti i popoli,
ciò che il Signore Gesù Cristo fu fin dal principio. Egli lo divenne nel
Sacrificio e al ritorno al Padre. Miriam, ossia Maria, fu prescelta dal
Padre e dallo Spirito Santo quale Ancella del Signore. In virtù di questa
scelta, fin dall’inizio ella era la Corredentrice, Mediatrice e Avvocata
di tutti i Popoli. Solo alla dipartita dell’Uomo-Dio, del Signore Gesù
Cristo, divenne Corredentrice, Mediatrice e Avvocata.
Nostro Signore Gesù Cristo, in punto di morte, con un solo gesto diede
ai popoli Miriam o Maria quale Signora di tutti i Popoli.
Disse: «Donna, ecco tuo figlio! Figlio, ecco tua Madre!»,
conferendo così a Miriam o Maria questo nuovo titolo”.
119
Gli altri dogmi
“Perché compare solo adesso nel mondo il titolo
«La Signora di tutti i Popoli»?
Perché il Signore ha atteso questo tempo.
Gli altri dogmi dovettero precedere, così come ha dovuto precedere
la vita della Signora di tutti i Popoli.
Tutti i dogmi precedenti comprendono la vita e la dipartita di Maria.
Ai teologi basterà questa semplice spiegazione.
Era necessario dare ancora una volta questa spiegazione”.
Il gravoso compito del papa
“Figlia, ora ti prego di continuare ad ascoltarmi bene!
Riferisci a tutti i tuoi superiori e collaboratori che il tempo è prossimo!
Non temere nulla! Tu andrai dal tuo Santo Padre. Non temere nulla!
La Signora di tutti i Popoli gli dà il suo segno. Dì al papa che egli è il
combattente, il pioniere per questo nuovo tempo”.
È come se io vedessi di nuovo una sala nel Vaticano, dove sono riuniti moltissimi
ecclesiastici, con vari documenti davanti a sé. D’un tratto rivedo il Santo Padre da solo. Anche
lui ha molte carte davanti a sé. La Signora dice:
“Dì poi al papa che il Signore e la Signora lo assistono in questo suo
difficile e gravoso compito; che egli deve concludere ed eseguire tutto
per i prossimi tempi. Egli sa a cosa mi riferisco!”
La Signora lo dice tra sé con un tono particolare di voce, come se stesse parlando del futuro.
“Questo tempo è il nostro tempo. Un gravoso compito è sulle sue spalle.
Deve verificare che venga eseguito tutto quanto egli dice e vuole dalla
comunità, dalla Chiesa. Diglielo! Figlia, andrai colà e senza esitare né
temere riferirai tutto quanto ha detto la Signora di tutti i Popoli.
Lei ha portato questi messaggi
e chiede solo che tu sia lo strumento e che le ubbidisca”.
120
Mani vuote
Ora dico interiormente alla Signora che non ho nulla da offrire e che non comprendo perché
sono stata scelta per questo incarico. La Signora risponde:
“Mi dici che hai solo mani vuote da offrire.
La Signora ti chiede unicamente di portare questi messaggi a coloro
che ne hanno bisogno. La Signora farà il resto.
Sii fedele, aiuta gli uomini che sono nel bisogno, e con ciò mi riferisco
ai bisogni spirituali. Tu puoi aiutare con la recita di questa preghiera.
Non ti viene chiesto di più.
Dì al tuo direttore spirituale che si ritenga soddisfatto,
che tutto è in ordine.
La Signora aiuterà pure lui”.
Sacerdoti e religiosi
“Ora mi rivolgo a tutti i sacerdoti e a tutti i religiosi.
Voi tutti siete apostoli e ancelle del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo”.
Mentre la Signora dice ciò, scorgo davanti a lei una folla di sacerdoti e di religiosi.
Improvvisamente il portamento, la voce e la figura della Signora, solitamente così
meravigliosi e sublimi, cambiano. È come se ora la Signora fosse una madre, una madre
qualsiasi, che parla ai suoi figli. Dice:
“La Signora non vi fa alcun rimprovero,
in quanto sa di avere degli uomini davanti a sé.
In questo tempo incontrate delle difficoltà,
ma agite nello spirito del vostro Signore e Maestro Gesù Cristo!
Egli ha preceduto come Dio e come uomo”.
121
Unità tra voi
“Siate apostoli fra voi. Siete anche tutti un’unica cosa.
Ognuno, individualmente, deve essere un apostolo.
Siate della stessa opinione tra voi! Come può la comunità,
la Chiesa, essere grande e unita se siete divisi fra voi?
Siete avvisati. Cercate di essere sinceri e buoni tra di voi.
No, la Signora non vi fa alcun rimprovero,
ma viene come una buona madre
per mettere in guardia gli apostoli della Chiesa dai falsi profeti,
dallo spirito ingannatore.
Recitate tutti la preghiera che ho dato!
La Signora di tutti i Popoli inviata in questo tempo particolarmente per
rimuovere la decadenza spirituale, la corruzione.
Voi che siete bisognosi nello spirito,
venite dalla Signora di tutti i Popoli
e Lei vi aiuterà!”
L’amore include tutto
“Agli apostoli di questo tempo dico inoltre: siate magnanimi, siate miti!
Siate buoni verso gli uomini.
Nel condannare e nel giudicare imitate il Signore Gesù Cristo!
Comprendete il vostro tempo e comprendete la lotta!
Sapete che lo spirito combatte! Questo è il tempo dello spirito.
La lotta è difficile e gravosa,
ma se collaborate tutti il vero spirito vincerà.
Chiesa di Roma, cogli la tua occasione!
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vuole ora estendere la Sua Chiesa.
Comprendete bene la vostra dottrina!
È necessario che la Signora venga per dire tutto questo.
Pensate al primo e più grande comandamento: l’amore!
L’amore include tutto”.
122
Amsterdam e il quadro. I domenicani
“In conclusione mi rivolgo a ... ( Nota 42)
Sono contenta di te. Il Signore ti ha chiesto tre sacrifici.
Ora viene la Signora a chiederti qualcosa.
Hai donato alla Signora questo dipinto. Esso è tuttavia destinato a tutti
gli uomini, a chiunque vuole rivolgersi alla Signora di tutti i Popoli.
Dà loro questo quadro! La Signora desidera che questo quadro giunga
in Olanda e cioè ad Amsterdam.
In proposito la Signora ha un motivo particolare.
Ad Amsterdam, nella città del miracolo eucaristico, verrà anche la
Signora di tutti i Popoli. ( Nota 43)
I Paesi Bassi sono sulla strada della decadenza.
La Signora vuole proteggerli da tale pericolo e per questo vi posa sopra
un piede; per questo ha voluto iniziare da qui l’opera di diffusione,
ma vuole avere il quadro ad Amsterdam. ( Nota 44) Fa questo sacrificio!
Affidalo ai Domenicani! Accertati che le offerte devolute non siano
destinate solo ai Domenicani, ma usate per tutti i bisogni della Chiesa!
La Signora di tutti i Popoli vuole solo porre questo quadro sotto la
protezione dei Domenicani.
Ciò non costituisce tuttavia un privilegio particolare;
deve essere per tutti i popoli.
Più tardi darò dei particolari in proposito”.
Ed ora la Signora scompare lentamente.
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( Nota 42)
Qui “La Signora” ha nominato la persona che ha offerto il quadro della “Signora di tutti i Popoli”.
( Nota 43)
Vedi “Il miracolo” nel capitolo “Le apparizioni”.
( Nota 44)
Il quadro della “Signora” si trovava ancora in Germania. Da qui furono anche diffuse le prime immagini.
Vedi anche: “Il dipinto originale” nel capitolo: “L’immagine”.
AMDG et DVM
lunedì 30 agosto 2021
La liturgia non vive di sorprese ” simpatiche “, di trovate ” accattivanti “, ma di ripetizioni solenni.
SHOW… PER IL CATTOLICO, LA LITURGIA È LA PATRIA COMUNE…
“La liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese ” simpatiche “, di trovate ” accattivanti “, ma di ripetizioni solenni. Non deve esprimere l’attualità e il suo effimero ma il mistero del Sacro. Molti hanno pensato e detto che la liturgia debba essere “fatta” da tutta la comunità, per essere davvero sua. È una visione che ha condotto a misurarne il ” successo ” in termini di efficacia spettacolare, di intrattenimento. In questo modo è andato però disperso il proprium liturgico che non deriva da ciò che noi facciamo, ma dal fatto che qui accade Qualcosa che noi tutti insieme non possiamo proprio fare. Nella liturgia opera una forza, un potere che nemmeno la Chiesa tutta intera può conferirsi: ciò che vi si manifesta è lo assolutamente Altro che, attraverso la comunità (che non ne è dunque padrona ma serva, mero strumento) giunge sino a noi”. “Per il cattolico, la liturgia è la Patria comune, è la fonte stessa della sua identità: anche per questo deve essere ” predeterminata “, ” imperturbabile “, perché attraverso il rito si manifesta la Santità di Dio. Invece, la rivolta contro quella che è stata chiamata ” la vecchia rigidità rubricistica “, accusata di togliere ” creatività “, ha coinvolto anche la liturgia nel vortice del ” fai-da-te “, banalizzandola perché l’ha resa conforme alla nostra mediocre misura”
Joseph Ratzinger – Rapporto sulla Fede, 1985
AMDG et DVM
domenica 29 agosto 2021
Qualcosa ... e anche di più- Dal blog di Andrea Cionci
Papa Ratzinger,
scovato un altro messaggio da una lettrice:
inutile rispondere ai Dubia, il Papa sono io
27 agosto 2021
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Dunque, qualcosa finalmente sulla stampa sta uscendo. Dagospia QUI e RomaIT QUI hanno rotto l’embargo. Ieri, anche il collega Francesco Antonio Grana de Il Fatto Quotidiano ha accennato QUI all’inevitabile fiorire di teorie su un “papa occulto”.
Caro Collega, se avrai la bontà di leggere, QUI e QUI vedrai che si è un pezzo avanti oltre le vociferazioni e le teorie: ci sono docenti universitari, avvocati, magistrati, teologi, latinisti canonisti, giuristi che hanno analizzato la presunta rinuncia di papa Benedetto e hanno confermato, recentemente utilizzando le stesse categorie dei canonisti pro-Bergoglio, che la Declaratio del 2013, interpretata come rinuncia, è inesistente e che invece si attaglia precisamente a una dichiarazione di “SEDE IMPEDITA”. Tali affermazioni non vengono smentite da nessuno a partire dal marzo scorso. QUI Sarebbe interessante e utile per i nostri lettori affrontare il discorso nel merito canonico invece di sfiorarlo appena, facendo intendere che si tratti solo di “pettegolezzi”. Siamo a disposizione per un cordiale confronto.
Nel frattempo tanti lettori sono andati già oltre e, partecipando all’inchiesta, ci segnalano altri fatti e documenti che confermano ulteriormente come Benedetto XVI abbia rinunciato fattualmente – e non giuridicamente, perché impossibile - SOLO all’esercizio pratico del potere, a causa del fatto che nessuno più gli obbediva e che non poteva più usare la posta, intercettata e trafugata (Vatileaks). In questo modo, egli è rimasto quell’unico papa legittimo di cui parla da otto anni senza mai spiegare quale QUI .
Una lettrice - che tiene a restate anonima - ci ha segnalato oggi un passo dell’intervista rilasciata dal Papa a Peter Seewald nel volume “Ein Leben” del 2020, pg. 1207. Un altro messaggio decisamente chiaro.
Infatti, quando Seewald chiede a Benedetto di commentare la mancata risposta di Bergoglio ai quattro Dubia dei cardinali sull’enciclica Amoris laetitia, (circa la comunione ai divorziati risposati) Benedetto non risponde direttamente, ma rimanda alla sua ultima udienza pubblica del 27 febbraio 2013, un giorno prima dell’entrata in vigore della sede impedita annunciata nella Declaratio. Nel testo dell’udienza QUI non c’è, infatti, ALCUNA RISPOSTA NEL MERITO DEI DUBIA dei cardinali: non si fa cenno né a divorziati né all’Eucaristia, ma c’è un messaggio chiarissimo sul fatto che lui non abbia MAI ABDICATO. [N.R. vedi nota]. Ecco perché si può trovare una risposta in quell'udienza: tutte le questioni nate successivamente intorno a Bergoglio, compresa la faccenda dei Dubia, non contano nulla, in quanto Francesco non è il papa, perché Benedetto è rimasto IL papa.
Non ci credete? Copiamo integralmente. Attenzione alle frasi in neretto che spiegheremo di seguito.
Seewald: “Il cardinale Raymond Burke – uno dei quattro autori dei Dubia, lo scritto in cui si formulavano alcuni dubbi sull’esortazione apostolica del pontefice Amoris laetitia – nel novembre 2016 ha dichiarato che Amoris laetitia aveva creato confusione: «Nella Chiesa è in atto una divisione tremenda e non è questa la via che la Chiesa è solita percorrere». Papa Francesco non ha risposto ai Dubia. Sarebbe meglio che lo facesse Lei ?
Benedetto XVI: “Preferisco non prendere direttamente posizione su quest’ultima domanda, perché ciò vorrebbe dire addentrarsi nelle concrete questioni del governo della Chiesa e abbandonare la dimensione spirituale alla quale esclusivamente attiene il mio mandato. Se rispondessi, suppongo che tutti coloro che mi attaccano continuamente per le mie dichiarazioni pubbliche vedrebbero confermate le loro maldicenze. Posso quindi limitarmi a fare riferimento a ciò che ho detto il 27 febbraio 2013 nella mia ultima udienza generale pubblica. In mezzo a tutti i tormenti che affliggono l’umanità e alla forza inquietante e distruttiva dello spirito malvagio, nella Chiesa si riuscirà sempre a riconoscere la forza silenziosa della bontà di Dio. Le oscurità delle epoche storiche che si succedono certamente non consentiranno mai di poter godere del tutto indisturbati della pura gioia di essere cristiano[…] Ma nella Chiesa e nella vita dei singoli cristiani ci sono sempre momenti in cui si può avvertire nel profondo che il Signore ci ama, e questo amore significa gioia, è «felicità»".
Allora, come già visto, il governo della Chiesa, il ministerium, non è più suo, egli lo ha abbandonato a se stesso lasciando la sede LIBERA, VUOTA (e non vacante come il Vaticano ha tradotto il verbo "vacet": è canonicamente impossibile che la sede resti vacante con la rinuncia al ministerium). Quindi, il governo della Chiesa è ora in mano ad altri. Di recente, il collega Mirko Ciminiello ha scoperto che Benedetto ci fa capire QUI che non riconosce Francesco come legittimo papa, dato che non lo considera come suo successore nella lista dei papi di San Malachia.
La dimensione spirituale è appunto il munus petrino, il titolo di papa concesso direttamente da Dio che lui CONSERVA.
Le maldicenze sono quelle di chi critica sempre Benedetto, perché “pur essendosi dimesso da papa continua a intervenire con ingerenze nel pontificato di Francesco”. Sono maldicenze semplicemente perché LUI NON HA ABDICATO e continua a essere il papa, nel pieno diritto di intervenire.
La forza silenziosa e l’avvertire nel profondo sono un chiaro rimando al fatto che chi ha orecchie per intendere e occhi per vedere capisce la situazione.
E ora passiamo al clou, quando Ratzinger rimanda l’intervistatore a cercare le risposte ai Dubia dei cardinali nella sua ultima udienza generale - “pubblica” - specifica, forse perché dopo a continuato a dare udienze private, sempre come pontefice?.
Ed ecco cosa dichiarò nell’ultima udienza, riportata integralmente dal sito vaticano QUI Come potrete leggere, non si riesce a trovare il minimo cenno che possa rispondere ai Dubia su divorzio ed Eucaristia, se non in un senso più generale, più alto soprattutto definitivo.
“Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo”.
Che novità? Hanno abdicato ben 10 papi nella storia, quindi la sua non sarebbe affatto una novità. A meno che lui non si riferisca a quanto dichiarato QUI : “(Come me n.d.r.), nessun papa si è dimesso per mille anni e anche nel I millennio è stata un’eccezione”. Abbiamo visto, che il suo riferimento è all’unico papa che nel I millennio fu scacciato da un antipapa, perdendo il ministerium, come lui, ma rimanendo papa a tutti gli effetti. La NOVITÀ, dunque, è nel fatto che lui ha abbandonato volontariamente e liberamente a se stesso il governo della Chiesa, per impossibilità nel gestirlo.
“La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore […] Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro”.
Piuttosto esplicito, diremmo: lui resta papa per sempre, perché non ha rinunciato al titolo di papa, il munus. E’ divenuto un “papa eremita” e non emerito, dato che l’istituto non esiste, come abbiamo visto QUI
“Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito”.
Anche qui, papa Ratzinger non si riferisce affatto al conclave del 2013, illegittimo in quanto lui non aveva abdicato, ma al PROSSIMO VERO CONCLAVE che alla sua morte, o valida rinuncia, dovrà eleggere il prossimo vero papa. Abbiamo già visto questa specificazione analizzando la Declaratio come “sede impedita” QUI .
I soliti continueranno a dire che si tratta di letture tendenziose, forzature etc. Il problema è che queste letture tendenziose contano ormai una trentina di casi, logicamente ineccepibili, non vengono smentite da nessuno e hanno precise rispondenze canoniche. Presto pubblicheremo un elenco completo con il parere di specialisti.
Ma tanto, chi rinuncia a priori al PENSIERO LOGICO non vorrà e non riuscirà mai capire nulla di questa faccenda.
N.B.In questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia.
Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho avuto la ferma certezza che mi ha sempre accompagnato: questa certezza della vita della Chiesa dalla Parola di Dio. In quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che sono risuonate nel mio cuore sono state: Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. E otto anni dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. Ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore.
Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno, anche nella fatica. Vorrei che ognuno si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. In una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mattino si dice: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano…». Sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nessuno ci può togliere! Ringraziamo il Signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente. Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!
Ma non è solamente Dio che voglio ringraziare in questo momento. Un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro, anche se è la sua prima responsabilità. Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino; il Signore mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi hanno aiutato e mi sono state vicine. Anzitutto voi, cari Fratelli Cardinali: la vostra saggezza, i vostri consigli, la vostra amicizia sono stati per me preziosi; i miei Collaboratori, ad iniziare dal mio Segretario di Stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni; la Segreteria di Stato e l’intera Curia Romana, come pure tutti coloro che, nei vari settori, prestano il loro servizio alla Santa Sede: sono tanti volti che non emergono, rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio, nella dedizione quotidiana, con spirito di fede e umiltà sono stati per me un sostegno sicuro e affidabile. Un pensiero speciale alla Chiesa di Roma, la mia Diocesi! Non posso dimenticare i Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato, le persone consacrate e l’intero Popolo di Dio: nelle visite pastorali, negli incontri, nelle udienze, nei viaggi, ho sempre percepito grande attenzione e profondo affetto; ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza distinzioni, con quella carità pastorale che è il cuore di ogni Pastore, soprattutto del Vescovo di Roma, del Successore dell’Apostolo Pietro. Ogni giorno ho portato ciascuno di voi nella preghiera, con il cuore di padre.
Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. E vorrei esprimere la mia gratitudine al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, che rende presente la grande famiglia delle Nazioni. Qui penso anche a tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante servizio.
A questo punto vorrei ringraziare di vero cuore anche tutte le numerose persone in tutto il mondo, che nelle ultime settimane mi hanno inviato segni commoventi di attenzione, di amicizia e di preghiera. Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui. E’ vero che ricevo lettere dai grandi del mondo – dai Capi di Stato, dai Capi religiosi, dai rappresentanti del mondo della cultura eccetera. Ma ricevo anche moltissime lettere da persone semplici che mi scrivono semplicemente dal loro cuore e mi fanno sentire il loro affetto, che nasce dall’essere insieme con Cristo Gesù, nella Chiesa. Queste persone non mi scrivono come si scrive ad esempio ad un principe o ad un grande che non si conosce. Mi scrivono come fratelli e sorelle o come figli e figlie, con il senso di un legame familiare molto affettuoso. Qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa – non un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti. Sperimentare la Chiesa in questo modo e poter quasi toccare con le mani la forza della sua verità e del suo amore, è motivo di gioia, in un tempo in cui tanti parlano del suo declino. Ma vediamo come la Chiesa è viva oggi!
In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi.
Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.
Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.
Ringrazio tutti e ciascuno anche per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa decisione così importante. Io continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che vorrei vivere sempre. Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito.
Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa perché accompagni ciascuno di noi e l’intera comunità ecclesiale; a Lei ci affidiamo, con profonda fiducia.
Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore. Grazie!