lunedì 8 marzo 2021

Mons Carlo Maria Vigano'

 

Mons. Carlo Maria Viganò sui vaccini e la Santa Sede

Mons. Carlo Maria Viganò: considerazioni sulla promozione del vaccino da parte della Santa Sede, oggi zelante supporter di quanti da un anno usano il Covid come mezzo di controllo delle masse per imporre il Great Reset voluto dal World Economic Forum

SANITAS CORPORUM SUPREMA LEX

Considerazioni sulla promozione del vaccino

da parte della Santa Sede

Alcuni giorni fa, su Canale5, è stata trasmessa un’intervista a Jorge Mario Bergoglio nelle inconsuete vesti di sponsor delle case farmaceutiche. L’avevamo visto nei panni del politico, del sindacalista, del promotore dell’immigrazione selvaggia, del sostenitore dell’accoglienza dei clandestini, del filantropo: in tutte queste metamorfosi è sempre emersa, accanto alla capacità di astrarsi totalmente dal proprio ruolo istituzionale, l’indole poliedrica dell’Argentino, che ora scopriamo promoter delle case farmaceutiche, convinto sostenitore dei vaccini e zelante supporter di quanti da un anno usano il Covid come un mezzo di controllo delle masse, per imporre il Great Reset voluto dal World Economic Forum.

Che il vaccino non dia alcuna garanzia di efficacia, ma anzi possa indurre gravi effetti collaterali; che in alcuni casi esso sia prodotto a partire da cellule fetali abortive, e perciò sia assolutamente inconciliabile con la Morale cattolica; che le cure con il plasma iperimmune o con protocolli alternativi siano boicottate nonostante le prove della loro validità, poco importa al nuovo “esperto”, il quale dal nulla delle proprie competenze mediche giunge a raccomandare ai fedeli la vaccinazione, mentre impone ai cittadini del Vaticano, con sovrana autorità, di sottoporsi al discutibile trattamento in nome di un non meglio precisato «dovere etico». La tetra Aula Paolo VI è stata emblematicamente scelta quale tempio in cui celebrare questo nuovo rito sanitario, officiato dai ministri della religione del Covid per assicurare non certo la salvezza delle anime, quanto l’illusoria promessa di una salute del corpo.

Sconcerta che, dopo aver demolito senza scrupolo alcuno non poche verità cattoliche in nome del dialogo con eretici e idolatri, l’unico dogma al quale Bergoglio non sia disposto a rinunziare sia proprio quello dell’obbligo vaccinale – si badi bene: dogma da lui unilateralmente definito senza alcuna procedura sinodale! – dogma dinanzi al quale ci si potrebbe aspettare un minimo di prudenza se non dettata da coerenza morale, quantomeno da scrupolo utilitaristico. Poiché prima o poi, quando si vedranno gli effetti del vaccino sulla popolazione; quando si inizieranno a contare i morti e quanti rimarranno menomati a vita da un farmaco ancora in via di sperimentazione, qualcuno potrà chiederne conto a coloro che di quel vaccino sono stati convintissimi fautori. A quel punto verrà naturale redigere una lista in cui, agli autoproclamati “esperti”, ai virologi e immunologi in conflitto di interessi, ai zanzarologi al soldo di Big Pharma, ai veterinari con velleità scientifiche, ai giornalisti e opinionisti finanziati dal governo, e agli attori e cantanti in disgrazia, si aggiunga anche Bergoglio come testimonial d’eccezione e Prelati al suo seguito, i quali, in virtù dell’autorità loro riconosciuta, hanno convinto gli ignari sudditi a prestarsi all’inoculazione del cosiddetto vaccino. E se oggi la mancanza di competenze specifiche non sembra essere argomento sufficiente a indurli quantomeno ad un saggio silenzio, a quel punto il «Non sapevo», «Non potevo immaginare», «Non era il mio campo di conoscenza» verranno giudicati come aggravante, com’è giusto che sia. Stultum est dicere putabam.

Certo, nella chiesa bergogliana si può legittimare di fatto il concubinato con Amoris laetitia, al punto che Avvenire parla oggi di «omogenitorialità» con la disinvoltura di un opuscolo di propaganda gender; si può celebrare in San Pietro un rito idolatrico alla Madre Terra per ammiccare all’ambientalismo malthusiano; si può modificare la materia del Sacramento dell’Ordine conferendo i ministeri alle donne; si può dichiarare la pena di morte immorale, ma tacere disinvoltamente sull’aborto; si può amministrare la Comunione ai peccatori pubblici ma negarla a chi desidera riceverla sulla lingua per non commettere sacrilegio; si può – come avviene ora in Irlanda – vietare agli allievi delle scuole cattoliche l’accesso in aula se non sono vaccinati. Eppure queste palesi adulterazioni della dottrina cattolica – in perfetta continuità ideologica con la rivoluzione conciliare – si accompagnano alla granitica ed incrollabile professione di fede in una “scienza” che sconfina nell’esoterismo e nella superstizione. D’altra parte, quando si smette di credere in Dio si può credere a qualsiasi cosa.

Così, se per Bergoglio l’appartenenza all’unica Chiesa di Cristo tramite il Battesimo è in definitiva superflua per la salvezza eterna di un’anima, il rito iniziatico del vaccino è proclamato ex cathedra indispensabile per la salute fisica dell’individuo, e in quanto tale presentato come indifferibile e necessario. Se è possibile accantonare la Verità rivelata in nome dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, non è altresì lecito mettere in discussione i dogmi del Covid, la rivelazione mediatica della pandemia, il sacramento salvifico del vaccino. E se con Fratelli tutti si può teorizzare la fratellanza universale prescindendo dalla fede nell’unico Dio vivo e vero, nessun contatto è possibile con i cosiddetti “negazionisti”, nuova categoria di peccatori vitandi, per i quali l’inquisizione sanitaria e la scomunica mediatica devono punire l’eretico ed essere di monito per il gregge. «Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo», ammonisce San Giovanni (2 Gv, 10). Bergoglio deve aver frainteso, per cui saluta e abbraccia abortisti e criminali, ma non si contamina con i No-vax.

Non sfuggirà che questo dogmatismo scientista – che farebbe inorridire i più acerrimi sostenitori del primato della scienza sulla religione – viene propagandato proprio da chi scienziato non è, dall’influencer a Bergoglio, dall’atleta a Biden, dall’esperto al politico: tutti smaniosi di porgere il braccio dinanzi alle telecamere; salvo poi scoprire dai video che in molti casi l’ago della siringa è coperto dal cappuccio, o che il liquido inoculato è trasparente, mentre il siero vaccinale dovrebbe essere opaco. Queste sono ovviamente obiezioni che i sommi sacerdoti del Covid respingono con sdegno: il mysterium è parte della ritualizzazione dell’azione sacra, così come il sacramentum realizza ciò che simboleggia; inoculare il vaccino con l’ago retrattile o senza premere lo stantuffo della siringa serve a drammatizzare il messaggio da trasmettere alle masse dei credenti. E le vittime del rito, coloro che per il bene di tutti si offrono docili al miraggio di un’immunità che nemmeno Pzifer, Moderna o Astra Zeneca osano garantire, rappresentano il sacrificium, anch’esso parte della nuova religione sanitaria. A ben vedere, gli innocenti abortiti al terzo mese per produrre alcuni vaccini sembrano davvero costituire una sorta di sacrificio umano con cui propiziare le potenze infernali, in una terrificante parodia che solo gli empi possono fingere di non vedere.

Nel grottesco delirio cerimoniale non manca nemmeno la Nota della Sacra Congregazione per il Culto Divino, che con sprezzo del ridicolo promulga in zoppicante latino addirittura le istruzioni su come imporre le Sacre Ceneri: «Deinde sacerdos abstergit manus ac personam ad protegendas nares et os induit». La purificazione delle mani con il detergente e l’uso della mascherina sono scientificamente inutili ma simbolicamente necessari alla trasmissione della fede espressa dal rito. E proprio in questo si comprende quanto sia vero e valido l’antico adagio di Prospero d’Aquitania «Lex orandi, lex credendi», secondo il quale il modo in cui si prega rispecchia ciò che si crede.

Qualcuno obbietterà, nel pietoso tentativo di evitare il totale collasso del Papato ad opera di Bergoglio, che le opinioni da lui espresse sono e rimangono appunto opinabili, e che quindi non vi è alcun obbligo per il Cattolico di sottomettersi ad un vaccino che la sua coscienza e la Morale naturale gli mostrano come immorale. Ma è proprio su Canale5 che si esplicita il nuovo “magistero papale”, così come sull’aereo è stato definito il dogma LGBT del «Chi sono io per giudicare», e in una nota a piè pagina di Amoris Laetitia è negata l’indissolubilità del Matrimonio in nome della pastorale. I politici lanciano tweet sui social, i sedicenti esperti pontificano nei salotti televisivi, i prelati predicano nelle interviste: non stupiamoci se un giorno Bergoglio comparirà in uno spot pubblicitario come testimonial dei monopattini elettrici.

I Cattolici, illuminati dal sensus fidei che istintivamente suggerisce loro ciò che stride con la Fede e la Morale, hanno già capito che il ruolo di piazzista di forniture sanitarie è solo una delle tante parti recitate dal poliedrico Bergoglio. L’unico ruolo che costui si ostina a non voler ricoprire – per palese incapacità, per connaturale insofferenza o anzi per deliberata scelta sin dal principio – è quella di Vicario di Cristo. Il che, se non altro, rivela quali siano i referenti dell’Argentino, quale l’ideologia che lo ispira, quali gli scopi che egli si prefigge e i mezzi che intende adottare per conseguirli.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

14 Gennaio 2021

S. Hilarii Episcopi Confessoris Ecclesiæ Doctoris

https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/mons-carlo-maria-vigano-sui-vaccini-e-la-santa-sede/

San Giovanni di Dio

8 marzo
Egli porta la sapienza nel fiore della creazioneSan Giovanni di Dio

S. Chochmah

In questo giorno che la S. Chiesa festeggia il confessore di fede e fondatore Giovanni da Dio, sta davanti al trono dell’Altissimo il settimo dei dodici angeli della parola e risposta.

S. Chochmah,

che porta la sapienza nella fioritura di tutta la creazione. Di questa sapienza parla l’introito della messa del giorno e nell’epistola viene letto dal libro della sapienza: “Beato l’uomo, che non cerca l’oro e non edifica la sua speranza sull’oro e sulle ricchezze...”

Dio vuole, che angeli e santi siano i nostri aiutanti ed intercessori e che noi dobbiamo imparare da loro. Così egli pone accanto a questo santo della misericordia l’angelo della sapienza e la santa Chiesa unisce tutti e due nei suoi testi dell’offerta della Messa, poiché la sapienza di Dio è piena di comprensione ed amore verso la creazione e l’amore e la misericordia di Dio si donano all’uomo nella sapienza di una madre. Cose meravigliose compie un uomo nella sua vita, che ha compreso queste due cose: l’amore di Dio e la sapienza di Dio.

S. Chochmah è come angelo dal IV coro, dalle dominazioni, un angelo dell’amore, egli porta la sapienza di Dio come angelo dell’amore. Egli va visto come un rispecchiamento del Dio Trino,

- emanando nell’amore la sapienza del Padre, come una montagna ardente di fuoco, sulla quale l’uomo ha ricevuto le tavole della legge;

- emanando l’amore del Figlio, colui che ci ha donato la Madre, la Madre dell’amore, la sede della sapienza;

- emanando la sapienza dello Spirito Santo come luce della grazia e della santità, chiuso e sconosciuto per il mondo come un libro con sette sigilli.

Così egli è triplice, una sapienza triplice nell’amore, simile ad un fiore, penetrante nella creazione, nella redenzione, nella santificazione - ma riportante anche nuovamente la risposta triplice: la risposta al Padre nella sapienza vissuta, attiva, come ce lo indica il santo di questo giorno; la risposta al Figlio nella sapienza di Maria che è simile al tesoro nel campo; la risposta allo Spirito nel giubilo degli angeli, nell’adorazione perenne.

Preghiera: Dio onnipotente e Trino, Tu che sei nello stesso modo l’amore e la misericordia, fa che Ti possiamo adorare e lodare per mezzo di Maria, per mezzo di tutti i santi, per mezzo di tutti gli angeli, per tutta l’eternità. Amen.

 
Testo in lingua originale
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Padre Pellegrino Ernetti - Catechesi sul Catechismo della Chiesa Cattolica del 6 febbraio 1994 : La Confessione o Penitenza o Riconciliazione sacramentale

Padre Pellegrino Ernetti - 

Catechesi sul Catechismo della Chiesa Cattolica del 6 febbraio 1994


 ... del 12 febbraio 1994




AMDG et DVM

 

Canta MARIAM - Salmi 78/84


PSALMUS  78.

Domina, venerunt gentes in haereditatem Dei:

quas Tu meritis Tuis Christo confoederasti.

 

Sit eloquium Tuum dulce coram ipso:

et conjunge me Illi, qui me redemit.

 

Extende brachium Tuum contra hostem crudelem:

et denuda mihi versutiam illius.

 

Vox Tua dulcis super omnem melodiam:

harmonia angelica ei non valet comparari.

 

Distilla mihi suavitatem gratiarum Tuarum:

et Tuorum charismatum fragrantiam et odorem.

Gloria Patri, etc.


PSALMUS  79.

Qui regis, Israel, intende ad me:

Matrem Tuam collaudare.

 

Expergiscere de pulvere, anima mea:

perge in occursum Reginae coeli.

 

Solve vincula colli tui, paupercula anima mea,

et gloriosis laudibus accipe Illam.

 

Odor vitae de Illa progreditur:

et omnis salus de corde Illius scaturizat.

 

Charismatum Suorum fragrantia suavi:

animae mortuae suscitantur. 

Gloria Patri, etc.

 


PSALMUS  80.

Exultate Dominae adjutrici nostrae:

iubilate in laetitia cordis vestri.

 

Accendantur affectus vestri in Illam:

et inimicos vestros induet confusione.

 

Imitemur humilitatem Eius,

obedientiam et mansuetudinem Illius.

 

Omnes gratiae radiant in Illa:

capacissima enim fuit capacitas Illius.

 

Currite ad Illam cum devotione sancta:

et de bonis suis participabit vobis. 

Gloria Patri, etc.

 

PSALMUS  81.

Deus in synagoga Judaeorum:

de qua, ut rosa de sentibus, progressa est Mater Dei.

 

Terge foeditatem meam, Domina:

Quae semper rutilas puritate.

 

Fontem vitae influe in os meum:

ex quo viventes aquae profluunt et emanant.

 

Omnes sitientes, venite ad Illam:

et de fonte Suo gratanter vos potabit.

 

Qui hauriet ex eo, saliet in vitam aeternam:

et qui bibit ex eo, non sitiet unquam. 

Gloria Patri, etc.

 


PSALMUS  82.

Domina mea, quis similis erit Tibi:

Quae gratia et gloria superemines universos?

 

Sicut exaltantur coeli a terra:

sic Tu praecelsior cunctis, et nimis exaltata.

 

Vulnera cor meum charitate Tua:

fac me dignum gratia et muneribus Tuis.

 

Liqueat cura mea in timore Tuo:

et concupiscentia Tua cor meum inflammetur.

 

Fac me desiderare honorificentiam et gloriam Tuam:

ut per Te recipiar ad pacem Jesu Christi.

Gloria Patri, etc.


PSALMUS  83.

Quam dilecta tabernacula Tua, Domina virtutum!

quam amabilia tentoria redemptionis Tuae!

 

Honorate Illam, peccatores:

et impetrabit vobis gratiam et salutem.

 

Super thus et balsamum oratio Ejus incensum:

preces Ejus nos revertuntur vacuae nec inanes.

 

Intercede pro me, Domina, apud Christum Tuum:

neque derelinquas me in morte, neque in vita.

 

Benignus est enim Spiritus Tuus:

Gratia Tua replet orbem terrarum. 

Gloria Patri, etc.


 

PSALMUS  84.

Benedixisti, Domine, domum Tuam:

consecrasti habitationem Tuam.

 

Haec est speciosa inter filias Hierusalem:

Cujus memoria est in benedictione.

 

Beatissimam praedicaverunt Illam Angeli sancti:

glorificate Illam, Virtutes et Dominationes.

 

Populi gentium, exquirite prudentiam Eius:

et investigate thesauros misericordiae Illius.

 

Sentite de Illa in bonitate:

et in simplicitate cordis exquirite Illam.

Gloria Patri, etc.

MARIA, NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE


LA CORONA ANGELICA DI DIO E DI MARIA, ROSA MISTICA

LA CORONA ANGELICA DI DIO E DIMARIAROSA MISTICA. Questa corona è composta da 49 grani, suddivisi in 7 gruppi separati (Si può usare anche un ...


AMDG et DVM