venerdì 4 dicembre 2020

Siete così giunti al vertice della purificazione, della grande tribolazione e della apostasia (2 Tess 2,3).

IL DRAGONE ROSSO DEL COMUNISMO CHE HA INFILTRATO LA CHIESA CATTOLICA ROMANA E ANCORA MINACCIA L'OCCIDENTE


San Massimiliano Kolbe

1894 - 1941

"Un giorno la bandiera dell'Immacolata Vergine Maria ondeggerà sul Cremlino (centro del potere comunista), però prima, la bandiera rossa sventolerà sul Vaticano."

Vale a dire: La Russia si convertirà, ma non prima che il comunismo (i suoi errori e l'ateismo) giungano perfino allo stesso Vaticano, la Sede del Papa.


IL TRAGICO ACCORDO DI METZ: AGENTI COMUNISTI AL CONCILIO VATICANO II - Matteo D'Amico


In una serie di Messaggi la SS.ma Vergine Maria ha spiegato al Padre Stefano Gobbi gli ultimi avvenimenti dei nostri tempi malvagi, profetizzati nel libro dell’Apocalisse. Maria SS.ma da una spiegazione didattica e concreta di ogni immagine che appare nell’Apocalisse, dal bambino appena nato, dall’Aquila, passando per il Dragone rosso, un fiume d'acqua, la Pantera nera, l’agnello con le corna, il segno della Bestia, il terzo delle stelle che cadono dal cielo, la perseveranza dei Santi, le piaghe, la Donna vestita di sole, fino ad arrivare al Regno di Santità e di Pace del Signore Gesù.


6 maggio 1989.
L’Aquila e la due ali.
“Figli miei prediletti, per mezzo di voi che mi avete risposto, la devozione verso di Me sta rifiorendo in tutta la Chiesa. Così Io posso esercitare, in questi vostri tempi, il grande potere che dalla Santissima Trinità mi è stato dato, per rendere inoffensivo l’attacco che il mio avversario, il Dragone rosso (Ap 12,3), ha scatenato contro di Me, vomitando dalla sua bocca un fiume di acqua (Ap 12,15) per sommergermi.
Il fiume di acque è formato dall’insieme di tutte le nuove dottrine teologiche, che hanno cercato di oscurare la figura della vostra Mamma Celeste, di negare i miei privilegi, di ridimensionarne la devozione, di mettere in ridicolo tutti i miei devoti.
A causa di questi attacchi del Dragone, in questi anni, la pietà verso di Me è andata diminuendo presso tanti fedeli e, in alcuni luoghi, è addirittura scomparsa.
Ma alla vostra Mamma Celeste sono venute in soccorso le due ali della grande aquila (Ap 12,14).
La grande aquila è la Parola di Dio, soprattutto la Parola contenuta nel Vangelo di mio figlio Gesù.
Fra i quattro Vangeli, l’aquila indica quello di S. Giovanni, perché esso vola più in alto di tutti, entra nel cuore stesso della Santissima Trinità, affermando, con forza, la divinità, l’eternità e la consostanzialità del Verbo e la divinità di Gesù Cristo.
Le due ali dell’aquila sono la Parola di Dio accolta, amata e custodita con la fede e la parola di Dio vissuta con la Grazia e la carità.
Le due ali della fede e della carità – cioè della Parola di Dio da Me accolta e vissuta – mi hanno consentito di volare al di sopra del fiume di acque di tutti gli attacchi mossi contro di Me, perché hanno manifestato al mondo la mia vera grandezza.
Poi mi sono cercata il mio rifugio nel deserto (Ap 12,6).
Il deserto, in cui ho posto la mia abituale dimora, è formato dal cuore e dall’anima di tutti quei figli che mi accolgono, mi ascoltano, si affidano completamente a Me, si consacrano al mio Cuore Immacolato.
Nel deserto in cui mi trovo, oggi Io opero i miei più grandi prodigi. Li opero nel cuore e nell’anima, cioè nella vita, di tutti i miei più piccoli bambini.
Così li conduco a seguirmi sulla strada della fede e della carità, facendo ad essi accogliere, amare e custodire la Parola di Dio ed aiutandoli a viverla ogni giorno con coerenza e con coraggio….
In questa maniera, nel silenzio e nel nascondimento, ogni giorno preparo la mia grande vittoria sul Drago, nel trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo».


14 maggio 1989, Solennità di Pentecoste.
L’enorme drago rosso.
“Figli prediletti,… invito oggi tutti i figli della Chiesa a riunirsi in un Cenacolo perenne di preghiera con me, vostra Mamma Celeste.
Invito tutti i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli. Il mio Cuore Immacolato è il luogo di questo nuovo, spirituale ed universale Cenacolo.
In esso dovete entrare con il vostro atto di consacrazione, che vi affida per sempre a Me, affinché Io possa unire la mia voce alle vostre nell’invocare sulla Chiesa e su tutta l’umanità il Dono di una seconda Pentecoste (Ez 36,26; Ger 31,33) .
Solo lo Spirito del Signore può riportare l’umanità alla perfetta glorificazione di Dio.
Solo lo Spirito del Signore può rinnovare la Chiesa con lo splendore della sua unità e della sua santità.
Solo lo Spirito del Signore può vincere la potenza e la forza vittoriosa dell’enorme Drago rosso (Ap 12,3), che, in questo vostro secolo, si è scatenato ovunque, in maniera terribile, per sedurre ed ingannare tutta l’umanità.
L’enorme Drago rosso è il comunismo ateo, che ha diffuso in ogni parte l’errore della negazione e dell’ostinato rifiuto di Dio.

L’enorme Drago rosso è l’ateismo marxista, che si presenta con dieci corna (Ap 12,3), cioè con la potenza dei suoi mezzi di comunicazione, per condurre l’umanità a disubbidire ai dieci comandamenti di Dio, e con sette teste, su ciascuna delle quali vi è un diadema, segno di potere e di regalità. Le teste incoronate indicano le nazioni in cui il comunismo ateo si è stabilito e domina con la forza del suo potere ideologico, politico e militare.
L’enormità del Drago manifesta chiaramente la vastità della terra occupata dal dominio incontrastato dell’ateismo comunista.
Il suo colore è rosso perché usa le guerre ed il sangue come strumenti delle sue numerose conquiste.
L’enorme Drago rosso è riuscito in questi anni a conquistare l’umanità con l’errore dell’ateismo teorico o pratico, che ha ormai sedotto tutte le nazioni della terra.
Si e riusciti cosi a costruire una nuova civiltà senza Dio, materialista, egoista, edonista, arida e fredda, che porta in sé i germi della corruzione e della morte.
L’enorme Drago rosso ha il compito diabolico di sottrarre tutta l’umanità al dominio di Dio, alla glorificazione della Santissima Trinità, alla piena attuazione del disegno del Padre che, per mezzo del Figlio, l’ha creata per la sua gloria.
Il Signore mi ha rivestita della sua Luce e lo Spirito Santo della sua divina potenza, così Io appaio come un grande segno nel cielo, Donna vestita di sole, perché ho il compito di sottrarre l’umanità al dominio dell’enorme Drago rosso e riportarla tutta alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità.
Per questo mi formo la schiera dei miei più piccoli figli, in ogni parte del mondo, e ad essi domando che si consacrino al mio Cuore Immacolato. Così li conduco a vivere solo per la gloria di Dio, per mezzo della fede e della carità, e li coltivo Io stessa gelosamente nel mio celeste giardino.
Allora ogni giorno Io mi presento davanti al trono del mio Signore in atto di profonda adorazione, apro la porta d’oro del mio Cuore Immacolato, offro fra le mie braccia tutti questi miei figli dicendo:
“Santissima e divina Trinità, nel momento della tua universale negazione Io ti presento l’omaggio della mia materna riparazione, per mezzo di tutti questi miei piccoli che ogni giorno formo alla tua più grande glorificazione”.
Così ancora oggi il Signore dalla bocca dei bambini e dei lattanti riceve la sua lode perfetta (Sal 8,2)».


3 giugno 1989, festa del Cuore Immacolato di Maria
La pantera nera.
«Figli prediletti,… È giunto il tempo in cui il mio Cuore Immacolato deve essere glorificato dalla Chiesa e da tutta l’umanità.
Perché, in questi tempi della apostasia, della purificazione e della grande tribolazione, il mio Cuore Immacolato e il solo rifugio e la strada che vi conduce al Dio della salvezza e della pace.
Soprattutto il mio Cuore Immacolato diventa oggi il segno della mia sicura vittoria nella grande lotta che si combatte fra i seguaci dell’enorme Drago rosso ed i seguaci della Donna vestita di sole (Ap 12,1).
In questa terribile lotta sale dal mare, in aiuto al Drago, una bestia simile a una pantera (Ap 13,2).
Se il Drago rosso è l’ateismo marxista, la bestia nera è la Massoneria.
Il Drago si manifesta nel vigore della sua potenza; la bestia nera invece agisce nell’ombra, si nasconde, si occulta in modo da entrare in ogni parte.
Ha le zampe di orso e la bocca di un leone, perché opera ovunque con l’astuzia e con i mezzi di comunicazione sociale, cioè della propaganda.
Le sette teste indicano le varie logge massoniche, che agiscono ovunque in maniera subdola e pericolosa.
Questa bestia nera ha dieci corna e sulle corna dieci diademi, che sono segni di dominio e di regalità.
La massoneria domina e governa in tutto il mondo per mezzo delle dieci corna.
Il corno, nel mondo biblico, è sempre stato uno strumento di amplificazione, un modo di fare udire maggiormente la propria voce, un forte mezzo di comunicazione.
Per questo Dio ha comunicato al suo popolo la sua Volontà per mezzo di dieci corna che hanno fatto conoscere la sua Legge: i dieci comandamenti.
Chi li accoglie e li osserva cammina nella vita sulla strada della divina Volontà, della gioia e della pace.
Chi fa la volontà del Padre, accoglie la Parola di suo Figlio e partecipa della Redenzione da Lui compiuta. Gesù dona alle anime la stessa vita divina, attraverso la Grazia, che Lui ci ha meritato con il suo Sacrificio compiuto sul Calvario.
La Grazia della Redenzione viene comunicata per mezzo dei sette sacramenti.
… Compito della bestia nera, cioè della massoneria, è quello di combattere, in maniera subdola, ma tenace, per impedire alle anime di percorrere questa strada, indicata dal Padre e dal Figlio ed illuminata dai doni dello Spirito.
Infatti se il Drago rosso agisce per portare tutta l’umanità a fare a meno di Dio, alla negazione di Dio e perciò diffonde l’errore dell’ateismo, lo scopo della massoneria non è di negare Dio, ma di bestemmiarlo.
La bestia apre la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
La bestemmia più grande è quella di negare il culto dovuto al solo Dio per darlo alle creature ed allo stesso Satana.
Ecco perché in questi tempi, dietro la perversa azione della massoneria, si diffondono ovunque le messe nere ed il culto satanico.
Inoltre la massoneria agisce, con ogni mezzo, per impedire che le anime si salvino e così vuole rendere vana l’opera della Redenzione compiuta da Cristo.
Se il Signore ha comunicato la sua Legge con i dieci comandamenti (Es. 20,2; Dt 5,6), la massoneria diffonde ovunque, con la potenza delle sue dieci corna, una legge che è completamente opposta a quella di Dio.
Al comandamento del Signore: — “Non avrai altro Dio fuori di me” — essa costruisce altri falsi idoli, di fronte ai quali oggi molti si prostrano in adorazione.
Al comandamento: — “Non nominare il nome di Dio in vano” — essa si oppone con il bestemmiare Dio ed il suo Cristo, in tanti modi subdoli e diabolici, fino a ridurre un marchio di vendita indecoroso il suo Nome e a fare dei film sacrileghi sulla sua vita e sulla sua divina Persona.
Al comandamento: — “Ricordati di santificare le feste” — essa trasforma la domenica in week end, nel giorno dello sport, delle gare, dei divertimenti.
Al comandamento: — “Onora il padre e la madre” — essa contrappone un modello nuovo di famiglia fondato sulla convivenza, persino fra omosessuali.
Al comandamento: — “Non uccidere” — essa è riuscita a fare legittimare, in ogni parte, l’aborto, a fare accogliere la eutanasia, a fare quasi scomparire il rispetto dovuto al valore della vita umana,
Al comandamento: — “Non commettere atti impuri’ ‘ — essa giustifica, esalta e propaganda ogni forma di impurità, fino alla giustificazione degli atti contro natura.
Al comandamento: — “Non rubare” — essa opera perché sempre più si diffondano i furti, la violenza, i sequestri e le rapine.
Al comandamento: — “Non dire falsa testimonianza” — essa agisce perché si propaghi sempre più la legge dell’inganno, della menzogna, della doppiezza.
Al comandamento: — “Non desiderare la roba e la donna ai altri’ ‘ — agisce per corrompere nel profondo la coscienza, ingannando la mente e il cuore dell’uomo.
In questa maniera le anime vengono sospinte sul cammino perverso e cattivo della disubbidienza alla Legge del Signore, vengono sommerse dal peccato e sono così impedite dal riceve il dono della Grazia e della vita di Dio.
— Alle sette virtù teologali e cardinali, che sono il frutto dell’essere in grazia di Dio, la massoneria oppone la diffusione dei sette vizi capitali, che sono il frutto di vivere abitualmente in stato di peccato.
Alla fede essa oppone la superbia; alla speranza la lussuria; alla carità l’avarizia; alla prudenza l’ira; alla fortezza l’accidia; alla giustizia l’invidia; alla temperanza la gola.
Colui che diventa vittima dei sette vizi capitali viene gradualmente condotto a togliere il culto che è dovuto al solo Dio, per donarlo a delle false divinità, che sono la personificazione stessa di tutti questi vizi.
Ed in questo consiste la bestemmia più grande ed orribile.
Ecco perché su ogni testa della bestia è scritto un titolo blasfemo.
Ogni loggia massonica ha il compito di fare adorare una diversa divinità.
La prima testa porta il titolo blasfemo della superbia, che si oppone alla virtù della fede, e conduce a dare il culto al dio della ragione umana e dell’orgoglio, della tecnica e del progresso.
La seconda testa porta il titolo blasfemo della lussuria, che i oppone alla virtù della speranza, e porta a dare il culto al dio della sessualità e dell’impurità.
La terza testa porta il titolo blasfemo dell’ avarizia, che si oppone alla virtù della carità, e diffonde ovunque il culto al dio del denaro.
La quarta testa porta il titolo blasfemo dell’ira, che si oppone ifa virtù della prudenza, e conduce a dare il culto al dio della discordia e della divisione.
La quinta testa porta il titolo blasfemo dell’accidia, che si oppone alla virtù della fortezza, e diffonde il culto all’idolo della paura, dell’opinione pubblica e dello sfruttamento.
La sesta testa porta il titolo blasfemo dell’invidia, che si oppone alla virtù della giustizia, e porta a dare il culto all’idolo della violenza e della guerra.
La settima testa porta il titolo blasfemo della gola, che si oppone alla virtù della temperanza, e conduce a dare il culto all’idolo così esaltato dell’ edonismo, del materialismo e del piacere.
Il compito delle Logge massoniche è quello di operare oggi, con grande astuzia, per portare ovunque l’umanità a disprezzare la santa Legge di Dio, ad operare in aperta opposizione ai dieci Comandamenti, a sottrarre il culto dovuto al solo Dio, per darlo a dei falsi idoli, che vengono esaltati ed adorati da un numero sempre più grande di uomini : la ragione; la carne ; il denaro; la discordia; il dominio; la violenza; il piacere.
Così le anime vengono precipitate nella tenebrosa schiavitù del male, del vizio e del peccato, e, nel momento della morte e del giudizio di Dio, nello stagno di fuoco eterno che è l’inferno (Mt 25,41; Ap 20,10).
Ora comprendete come, in questi tempi, contro il terribile ed insidioso attacco della bestia nera, cioè della massoneria, il mio Cuore Immacolato diventi il vostro rifugio e la strada sicura che vi porta a Dio.
Nel mio Cuore Immacolato si delinea la tattica usata dalla vostra Mamma Celeste, per controbattere e vincere la subdola trama usata dalla bestia nera.
Per questo formo tutti i miei figli ad osservare i dieci Comandamenti di Dio; a vivere alla lettera il Vangelo; ad usare spesso dei sacramenti; specie quelli della penitenza e Comunione eucaristica, come aiuti necessari per restare nella grazia di Dio; ad esercitare in maniera forte le virtù, per camminare sempre sulla strada del bene, dell’amore, della purezza e della santità.
Così mi servo di voi, miei piccoli figli che vi siete a Me consacrati, per smascherare tutte queste subdole insidie che la bestia nera vi tende, e rendere infine vano il grande attacco che la massoneria ha sferrato oggi contro Cristo e la sua Chiesa.
Ed alla fine, soprattutto nella sua più grande sconfitta, apparirà, in tutto il suo splendore, il trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo».

13 giugno 1989, Anniversario della seconda apparizione a Fatima
La bestia simile a un agnello.
«Figli prediletti, oggi ricordate la mia seconda apparizione, avvenuta nella povera Cova da Iria in Fatima, il 13 giugno 1917.
Già da allora Io vi ho predetto quanto voi state vivendo in questi tempi.
Vi ho annunciato la grande lotta fra Me, Donna vestita di sole (Ap 12,1), e l’enorme Drago rosso (12,3), che ha portato l’umanità a vivere senza Dio.
Vi ho anche predetto il subdolo e tenebroso lavoro, compiuto dalla Massoneria, per allontanarvi dalla osservanza della Legge di Dio e rendervi così vittime dei peccati e dei vizi.
Soprattutto, come Mamma, vi ho voluto avvertire del grande pericolo che minaccia oggi la Chiesa, a causa dei molti e diabolici attacchi che si compiono contro di Lei per distruggerla.
Per raggiungere questo scopo, alla bestia nera (Ap 13,2) che sale dal mare, viene in aiuto dalla terra, una bestia che ha due corna, simili a quelle di un agnello (Ap 13,11)
L’agnello, nella divina Scrittura, è sempre stato il simbolo del sacrificio.
…La bestia porta sul capo due corna simili a quelle di un agnello Al simbolo del sacrificio è intimamente unito quello del Sacerdozio: le due corna.
Un copricapo con due corna portava il Sommo Sacerdote nel Vecchio Testamento.
…La bestia nera, simile a una pantera, indica la Massoneria; la bestia con due corna, simile a un agnello, indica la Massoneria infiltrata all’interno della Chiesa cioè la Massoneria ecclesiastica, che si è diffusa sopratutto fra i Membri della Gerarchia.
Questa infiltrazione massonica, all’interno della Chiesa,
vi è già stata da Me predetta in Fatima, quando vi ho annunciato che Satana si sarebbe introdotto fino al vertice della Chiesa.
Se compito della massoneria è di condurre le anime alla perdizione, portandole al culto di false divinità, lo scopo della massoneria ecclesiastica è invece quello di distruggere Cristo e la sua Chiesa, costruendo un nuovo idolo, cioè un falso Cristo ed un falsa Chiesa.
— Gesù Cristo è il Figlio del Dio vivente, è il Verbo incarnato, è vero Dio e vero Uomo, poiché unisce nella sua Persona divina la natura umana e la natura divina.—.
…Allora la massoneria ecclesiastica agisce per oscurare la Sua divina Parola, per mezzo di interpretazioni naturali e razionali e, nel tentativo di renderla più comprensiva ed accolta, la svuota di ogni suo soprannaturale contenuto.
Così si diffondono gli errori, in ogni parte della stessa Chiesa Cattolica. A causa della diffusione di questi errori, oggi molti si allontanano dalla vera fede, dando attuazione alla profezia che vi è stata fatta da Me a Fatima: – verranno tempi in cui molti perderanno la vera fede. – La perdita della fede è apostasia.
La massoneria ecclesiastica agisce, in maniera subdola e diabolica, per condurre tutti alla apostasia.
Gesù è Vita perché dona la Grazia.
Scopo della massoneria ecclesiastica è quello di giustificare il peccato, di presentarlo non più come un male, ma come un valore ed un bene.
Così si consiglia di compierlo, come un modo di soddisfare te esigenze della propria natura, distruggendo la radice da cui può nascere il pentimento e si dice che non è più necessario confessarlo.
Frutto pernicioso di questo maledetto cancro, che si è diffuso in tutta la Chiesa, è la sparizione della confessione individuale in ogni parte.
Le anime vengono portate a vivere nel peccato, rifiutando il dono della Vita, che Gesù ci ha offerto.
Gesù è Via, che conduce al Padre, per mezzo del Vangelo.
La massoneria ecclesiastica favorisce le esegesi, che danno di esso interpretazioni razionalistiche e naturali, per mezzo dell’applicazione dei vari generi letterari, così che esso viene dilaniato in ogni sua parte.
Alla fine si giunge a negare la realtà storica dei miracoli e della sua resurrezione e si mette in dubbio la divinità stessa di Gesù e la sua missione salvifica.
— Dopo di avere distrutto il Cristo storico, la bestia con due corna simili a un agnello cerca di distruggere il Cristo mistico che è la Chiesa.
La Chiesa istituita da Cristo è una sola: quella santa, cattolica, apostolica, una, fondata su Pietro.
Come Gesù, anche la Chiesa da Lui fondata, che forma il suo corpo mistico, è verità, vita e via.
La Chiesa è verità, perché ad essa sola Gesù ha affidato da custodire, nella sua integrità, tutto il deposito della fede. Lo ha affidato alla Chiesa gerarchica, cioè al Papa ed ai Vescovi uniti con Lui.
La massoneria ecclesiastica cerca di distruggere questa realtà con il falso ecumenismo, che porta all’accettazione di tutte le Chiese cristiane, affermando che ciascuna di esse possiede una parte della verità.
Essa coltiva il disegno di fondare una Chiesa ecumenica universale, formata dalla fusione di tutte le confessioni cristiane, fra cui la Chiesa cattolica.
La Chiesa è vita perché dona la Grazia ed essa sola possiede i mezzi efficaci di Grazia, che sono i sette Sacramenti.
Specialmente è vita perché ad Essa sola è stato dato il potere di generare l’Eucarestia, per mezzo del Sacerdozio ministeriale e gerarchico.
Nella Eucarestia Gesù Cristo è realmente presente col suo Corpo glorioso e la sua divinità.
Allora la massoneria ecclesiastica, in tante e subdole maniere, cerca di attaccare la pietà ecclesiale verso il Sacramento della Eucarestia.
Di essa valorizza solo l’aspetto della Cena, tende a minimizzare il suo valore sacrificale, cerca di negare la reale e personale presenza di Gesù nelle Ostie consacrate.
Per questo si sono gradualmente soppressi tutti i segni esterni, che sono indicativi della fede nella presenza reale di Gesù nella Eucarestia, come le genuflessioni, le ore di adorazione pubbliche, la consuetudine santa di circondare il Tabernacolo di luci e di fiori.
La Chiesa è via perché conduce al Padre, per mezzo del Figlio nello Spirito Santo, sul cammino della perfetta unità. Come il Padre e il Figlio sono uno, così dovete essere una solo tra voi.
…— Figli prediletti, vi ho invitato a consacrarvi al mio Cuore Immacolato e a entrare in questo mio materno rifugio, soprattutto per essere preservati e difesi contro questa terribile insidia.
Per questo, nell’atto di consacrazione del mio Movimento, Io vi ho sollecitato a rinunciare ad ogni aspirazione di fare carriera. Così potete sottrarvi alla più forte e pericolosa insidia, usata dalla massoneria, per associare alla sua setta segreta tanti miei figli prediletti.
Vi porto ad un grande amore a Gesù verità, facendovi coraggiosi testimoni di fede; a Gesù vita, portandovi a grande santità; a Gesù via, chiedendovi di essere nella vita solo Vangelo vissuto ed annunciato alla lettera.
Poi vi conduco al più grande amore alla Chiesa.
— Vi faccio amare la Chiesa-verità , facendovi forti annunciatori di tutte le verità della fede cattolica, mentre vi opponete, con forza e coraggio, a tutti gli errori.
— Vi rendo ministri della Chiesa-vita, aiutandovi ad essere Sacerdoti fedeli e santi. Siate sempre disponibili alle necessità delle anime, prestatevi, con generosa abnegazione, al ministero della Riconciliazione e siate fiamme ardenti di amore e di zelo verso Gesù presente nella Eucarestia.
Nelle vostre Chiese si torni a fare con frequenza le ore di pubblica adorazione e riparazione al Santissimo Sacramento dell’altare.
…Così alla tenebrosa forza, che oggi esercita la massoneria ecclesiastica, per distruggere Cristo e la sua Chiesa, Io oppongo il forte splendore della mia schiera sacerdotale e fedele, perché Cristo sia da tutti amato, ascoltato e seguito, e la sua Chiesa sia sempre più amata, difesa e santificata.


17 giugno 1989
Il numero della Bestia: 666.
«Figli prediletti, comprendete ora il disegno della vostra Mamma Celeste, la Donna vestita di sole (Ap 12,1), che combatte, con la sua schiera, nella grande lotta contro tutte le forze del male, per ottenere la sua vittoria, nella perfetta glorificazione della Santissima Trinità.
Con Me combattete, piccoli figli, contro il Drago (Ap 12,3), che cerca di portare tutta l’umanità contro Dio.
Con Me combattete, piccoli figli, contro la bestia nera (Ap 13,2), la massoneria, che vuole condurre le anime alla perdizione.
Con Me combattete, piccoli figli, contro la bestia simile a un agnello (Ap 13,11), la massoneria infiltrata all’interno della vita ecclesiale per distruggere Cristo e la sua Chiesa.
Per raggiungere questo scopo essa vuole costruire un nuovo idolo, cioè un falso Cristo ed una falsa Chiesa.
— La massoneria ecclesiastica riceve ordini e potere dalle varie Logge massoniche ed opera per condurre segretamente tutti a fare parte di queste sette segrete.
Così sollecita gli ambiziosi con la prospettiva di facili carriere; ricolma di beni gli affamati di denaro; aiuta i suoi membri a primeggiare e ad occupare i posti più importanti, mentre emargina, in maniera subdola, ma decisa, tutti coloro che si rifiutano di partecipare al suo disegno.
Infatti la bestia simile a un agnello esercita tutto il potere della prima bestia, in sua presenza, e costringe la terra ed i suoi abitanti ad adorare la prima bestia.
Addirittura la massoneria ecclesiastica giunge fino a costruire una statua in onore della bestia e costringe tutti ad adorare questa statua (Ap 13,14).
— Ma, secondo il primo comandamento della santa legge del Signore, solo DIO si deve adorare e a Lui solo deve essere data ogni forma di culto.
Allora si sostituisce DIO con un IDOLO potente, forte, dominatore.
Un idolo così potente, da far mettere a morte tutti coloro che non adorano la statua della bestia.
Un idolo così forte e dominatore, da fare sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno può comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
Questo grande idolo, costruito per essere da tutti adorato e servito, come vi ho già rivelato nel precedente messaggio, è un falso Cristo e una falsa Chiesa.
Ma qual è il suo nome?
— Al capitolo 13 dell’Apocalisse è scritto: “Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: esso rappresenta un nome di un uomo. E tale cifra è 666 (seicentossessantasei) (Ap 13,18).
Con l’intelligenza, illuminata dalla luce della divina Sapienza, si riesce a decifrare dal numero 666 il nome di un uomo e questo nome, indicato da tale numero, è quello dell’Anti-cristo.
Lucifero, il serpente antico, il diavolo o Satana, il dragone rosso diventa, in questi ultimi tempi, l’anticristo.
…Il 666, indicato una volta, cioè per 1, esprime l’anno 666, seicentosessantasei.
In questo periodo storico, l’Anticristo si manifesta attraverso il fenomeno dell’Islam, che nega direttamente il mistero della divina Trinità e la divinità di nostro Signore Gesù Cristo.
L’islamismo, con la sua forza militare, si scatena ovunque, distruggendo tutte le antiche comunità cristiane, invade l’Europa e solo per un mio materno e straordinario
intervento,…non riesce a distruggere completamente la Cristianità.
Il 666, indicato due volte, cioè per 2, esprime l’anno 1332, milletrecentotrentadue.
In questo periodo storico, l’Anticristo, si manifesta con un radicale attacco alla fede nella Parola di Dio.
Attraverso i filosofi, che iniziano a dare esclusivo valore alla scienza e poi alla ragione, si tende gradualmente a costituire unico criterio di verità la sola intelligenza umana. Nascono i grandi errori filosofici, che continuano nei secoli fino ai vostri giorni.
L’importanza esagerata data alla ragione, come criterio
esclusivo di verità, porta necessariamente alla distruzione della fede nella Parola di Dio.
Infatti, con la riforma protestante, si rifiuta la Tradizione come fonte della divina Rivelazione, e si accetta solo la Sacra Scrittura.
Ma anche questa deve essere interpretata per mezzo della ragione, e si rifiuta ostinatamente il Magistero autentico della Chiesa gerarchica, a cui Cristo ha affidato da custodire il deposito della fede.
Ciascuno è libero di leggere e di comprendere la sacra Scrittura, secondo la sua personale interpretazione.
In questa maniera la fede nella Parola di Dio viene distrutta.
Opera dell’Anticristo, in questo periodo storico, è la divisione della Chiesa, la conseguente formazione di nuove e numerose confessioni cristiane, che gradualmente vengono sospinte ad una perdita sempre più estesa della vera fede nella Parola di Dio.
Il 666, indicato tre volte, cioè per 3, esprime l’anno 1998, millenovecentonovantotto.
In questo periodo storico, la massoneria, aiutata da quella ecclesiastica, riuscirà nel suo grande intento: costruire un idolo da mettere al posto di Cristo e della sua Chiesa.
Un falso Cristo e una falsa Chiesa. Pertanto la statua costruita in onore della prima bestia, per essere adorata da tutti gli abitanti della terra e che segnerà del suo marchio (Ap 13,16) tutti coloro che vorranno comprare o vendere è quella dell’Anticristo.
Siete così giunti al vertice della purificazione, della grande tribolazione e della apostasia (2 Tess 2,3).
L’apostasia sarà ormai generalizzata perché quasi tutti seguiranno il falso Cristo e la falsa Chiesa.
Allora sarà aperta la porta per la comparsa dell’uomo o della persona stessa dell’Anticristo’ (2 Tess 2,3).
Ecco, figli prediletti, perché vi ho voluto illuminare sulle pagine della Apocalisse, che si riferiscono ai tempi che vivete.
Per prepararvi con Me alla parte più dolorosa e decisiva della grande lotta che si sta combattendo fra la vostra Mamma Celeste e tutte le forze del male che si sono scatenate.
Coraggio! Siate forti, miei piccoli bambini. A voi tocca il compito, in questi difficili anni, di restare fedeli a Cristo ed alla sua Chiesa, sopportando ostilità, lotte e persecuzioni. Ma siete parte preziosa del piccolo gregge, che ha il compito di combattere e di vincere alla fine la forza potente dell’anticristo.
Tutti vi formo, vi difendo e vi benedico».


28 giugno 1989
La testimonianza di Gesù.
«Figli prediletti, con che amore vi guardo e come il mio Cuore addolorato è consolato da questo vostro continuo Cenacolo, che ripete qui la realtà di quello di Gerusalemme.
Vi raccogliete in una preghiera continua, intensa, fatta con Me.
Come gradisco la preghiera della Liturgia delle Ore, il Rosario intero che recitate, l’Adorazione Eucaristica, la solenne concelebrazione della Messa, che forma il cuore di tutto il Cenacolo.
…”Contro di voi Satana si scatena, perché formate il mio calcagno, cioè la parte più debole e fragile di Me stessa, e perché siete la mia progenie. Così oggi vi insidia in maniera potente e si scatena contro di voi con ogni genere di tentazioni e di persecuzioni.
Restate sereni. Abbiate fiducia in Me. Questi sono i tempi della battaglia e voi dovete combattere per la mia vittoria.
Per questo oggi vi invito a possedere tutti la testimonianza di Gesù (Ap 12,11)
…Conservate la testimonianza di Gesù in questi tempi della grande tribolazione. Sono giunti i giorni predetti dal Vangelo e dall’Apocalisse. Le forze del male, unite dalla potenza di chi si oppone a Cristo, faranno grandi prodigi in cielo e sulla terra, cosi da sedurre gran parte dell’umanità.
Voi restate saldi nella vostra eroica testimonianza a Gesù e combattete con Me contro la forza potente di colui che si manifesta come il nemico di Cristo.
Alla fine potrete contemplare con gioia la mia grande vittoria nel glorioso trionfo di Cristo.
Tutti vi benedico con i vostri cari, le anime che vi sono affidate, il vostro ministero sacerdotale, ed accolgo fra le mie mani tutte le intenzioni di bene che portate nel cuore.



15 agosto 1989, Festa di Maria SS.ma Assunta in Cielo
Deve mostrarsi la costanza dei santi.
« Oggi guardate a Me, vostra Mamma celeste, nello splendore del mio Corpo glorioso assunto, con la mia anima, alla gloria del Paradiso.
Sono la Donna vestita di sole (Ap 12,1). Sono la vostra celeste Condottiera. Sono la Regina di tutti i Santi.
Guardate a Me come segno di sicura speranza e di consolazione, in questi tempi della purificazione, della apostasia e della grande tribolazione .Sono giunti i tempi della lotta e della più grande conquista da parte del Drago, della Bestia che viene dalla terra e della Bestia che viene dal mare.
Sono perciò i tempi in cui si costruisce una civiltà senza Dio e si conduce tutta l’umanità a vivere senza di Lui.
Sono i tempi in cui Satana e le forze diaboliche si fanno adorare da un numero sempre più grande di uomini e così diventa più vasta la diffusione del culto satanico, delle sètte e delle messe nere.
Sono i tempi in cui si costruisce un idolo (Ap 13,14) da mettere al posto del vero Dio e della vera Chiesa, e questo idolo è un falso Cristo e una falsa Chiesa.
Sono i tempi in cui tutti coloro che seguiranno questo idolo verranno segnati dal suo marchio sulla fronte e sulla mano (Ap 13,16).
Sono i tempi in cui i fedeli seguaci dell’Agnello verranno sottoposti ad emarginazione, a persecuzioni, a prigionia ed a morte (Ap 13,9).
Sono perciò i tempi della vostra costanza.
— Qui deve mostrarsi la costanza (Ap 14,12) di quelli che appartengono al Signore, mettono in pratica i comandamenti di Dio e rimangono fedeli a Gesù,
— Qui deve mostrarsi la costanza di coloro che verranno perseguitati e condotti al martirio, perché sono beati quelli che muoiono nel Signore, trovano riposo dalle loro fatiche e il bene che hanno fatto li accompagna.
— Qui deve mostrarsi la costanza di coloro che non adorano la Bestia e non si lasceranno segnare dal suo diabolico marchio.
Coloro che invece adoreranno la Bestia e la sua statua e riceveranno il suo marchio sulla fronte e sulla mano, berranno il vino dell’ira di Dio, versato nel calice del suo terribile castigo, e saranno torturati alla presenza dell’Agnello e degli Angeli santi con fuoco e zolfo (Ap 14,10; 19,20).
— Qui deve mostrarsi la costanza di coloro che portano scritto sulla fronte il nome dell’Agnello e il nome del Padre suo, perché non hanno tradito il loro Dio, nel loro parlare non c’è mai stata menzogna e seguono l’Agnello dovunque vada.
— Qui deve mostrarsi la costanza di tutti i miei piccoli bambini, che Io chiamo a consacrarsi al mio Cuore Immacolato, per vivere con Me i momenti conclusivi della battaglia e della caduta di Babilonia, quando la vigna della terra sarà vendemmiata (Ap 14,15) e i grappoli saranno gettati nel tino della pigiatura, che rappresenta il grande castigo di Dio.
Per questo oggi vi invito tutti a guardare a Me, vostra Mamma Celeste, nello splendore del mio Corpo glorioso, perché la mia luce vi illumini, il mio Cuore Immacolato vi racchiuda, il mio amore materno vi sostenga ad essere, in questi tempi, coraggiosi testimoni di costanza di fronte alla Chiesa ed a tutta l’umanità».

8 settembre 1989, Natività della Beata Vergine Maria
II marchio sulla fronte e sulla mano.
«Oggi è la festa della nascita della vostra Mamma Celeste, miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato.
Vivetela nella gioia e nella pace, nel silenzio e nella preghiera, nella fiducia e nel filiale abbandono.
… Lasciatevi da Me segnare con il mio materno sigillo.
Questi sono i tempi in cui i seguaci di colui che si oppone a Cristo vengono segnati con il suo marchio sulla fronte e sulla mano (Ap 14,9).
— Il marchio sulla fronte e sulla mano è espressione di una totale dipendenza da chi viene significato da questo segno.


Il segno indica colui che è nemico di Cristo, cioè dell’Anticristo, ed il suo marchio che viene impresso significa la completa appartenenza della persona segnata alla schiera di colui che si oppone a Cristo e lotta contro il suo divino e regale dominio.
— La fronte indica l’intelligenza, perché la mente è sede della ragione umana.
— La mano esprime l’attività umana, perché è con le sue mani che l’uomo opera e lavora.
Pertanto è la persona che viene segnata con il marchio dell’Anticristo nella sua intelligenza e nella sua volontà.
Chi si lascia segnare dal marchio sulla fronte viene condotto ad accogliere la dottrina della negazione di Dio, del rifiuto della sua Legge, dell’ateismo che, in questi tempi, viene sempre più diffuso e propagandato.
È così sospinto a seguire le ideologie oggi di moda ed a farsi propagatore di tutti gli errori.
Chi si lascia segnare dal marchio sulla mano viene obbligato ad agire in maniera autonoma e indipendente da Dio, ordinando la propria attività alla ricerca di un bene solo materiale e terreno.
Così sottrae la sua azione al disegno del Padre, che vuole illuminarla e sostenerla con la sua divina Provvidenza; all’amore del Figlio che rende la fatica umana un mezzo prezioso per la sua stessa redenzione e santificazione; al potere dello Spirito che agisce ovunque per rinnovare interiormente ogni creatura.
…Imprimo sulla vostra fronte il mio sigillo con il segno santissimo della Croce di mio Figlio Gesù.
Così apro l’intelligenza umana ad accogliere la Sua divina Parola, ad amarla, a viverla, vi conduco ad affidarvi completamente a Gesù che ve l’ha rivelata, e vi rendo oggi coraggiosi testimoni di fede.
Ai segnati sulla fronte con il marchio blasfemo. Io contrappongo i miei figli segnati con la Croce di Gesù Cristo.
Poi ordino tutta la vostra attività alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità.
Per questo imprimo sulla vostra mano il mio sigillo che è il segno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
…Figli miei prediletti, lasciatevi tutti segnare sulla fronte e sulla mano dal mio materno sigillo, in questo giorno in cui, raccolti con amore attorno alla mia culla, celebrate la festa della nascita terrena della vostra Mamma Celeste».



15 settembre 1989, Festa della Madonna Addolorata

«Partecipate, figli prediletti, al mio dolore.
Sono la vostra Madre addolorata (Ap 12,2)
Il mio Cuore Immacolato viene trapassato da spine numerose e dolorose.
Il dominio del mio Avversario si è fatto ogni giorno più grande ed il suo potere si espande nei cuori e nelle anime.
Una densa tenebra è ormai scesa sul mondo.
È la tenebra del rifiuto ostinato di Dio.
È la tenebra del peccato commesso, giustificato e non più confessato.
È la tenebra della lussuria e della impurità.
È la tenebra dell’egoismo sfrenato e dell’odio, della divisione e della guerra.
È la tenebra della perdita della fede e della apostasia.
Nel Calice del mio Cuore Immacolato Io raccolgo, ancora oggi, tutto il dolore di mio figlio Gesù, che misticamente rivive le ore sanguinose della sua agonia.
Nuovo Getsemani per Gesù è vedere oggi la sua Chiesa così violata e deserta, dove la maggior parte dei Pastori dorme nella indifferenza e nella tiepidezza, mentre altri ripetono il gesto di Giuda e tradiscono per sete di potere e di denaro.
Esulta il Drago di fronte alla vastità della sua conquista, con l’aiuto della bestia nera e della bestia simile a un agnello, in questi vostri giorni, in cui il diavolo si è scatenato contro di voi, sapendo che gli resta poco tempo.
Per questo sono giunti anche i giorni del mio grande dolore.
…Allora oggi domando a voi, figli consacrati al mio Cuore Immacolato, quanto, in questo stesso luogo nel maggio 1917, ho chiesto ai miei tre piccoli bambini Lucia, Giacinta e Francesco, a cui sono apparsa.
— Volete anche voi offrirvi vittime al Signore, sull’altare del mio Cuore Immacolato, per la salvezza di tutti i miei poveri figli peccatori?
Se accogliete questa mia richiesta, dovete fare quanto ora vi domando.
Pregate sempre di più, specialmente con il santo Rosario.
Fate frequenti ore di adorazione e di riparazione Eucaristica.
Accogliete con amore tutte le sofferenze che il Signore vi manda.
Diffondete senza paura i messaggi che Io vi dono, come Celeste Profetessa di questi vostri ultimi tempi.
Se sapeste il castigo che vi attende, se chiudete ancora la porta dei vostri cuori alla voce angosciata della vostra Mamma Celeste!
Poiché il Cuore divino di mio figlio Gesù ha affidato al mio Cuore Immacolato l’ultimo ed estremo tentativo per condurvi tutti alla salvezza».

13 ottobre 1989, Anniversario ultima apparizione di Fatima
L’Angelo del primo flagello.
« Ricordate oggi la mia ultima apparizione, avvenuta a Fatima il 13 ottobre 1917, convalidata dal miracolo del sole.
Guardate sempre più alla Donna vestita di sole, che ha il compito di preparare la Chiesa e l’umanità alla venuta del grande giorno del Signore.
I tempi della battaglia decisiva sono giunti.
È scesa sul mondo l’ora della grande tribolazione, perché gli Angeli del Signore sono inviati, con i loro flagelli, a castigare la terra (Ap 16,1).
Quante volte vi ho invitati a camminare sulla strada della mortificazione dei sensi, del dominio delle passioni, della modestia, del buon esempio, della purezza e della santità.
Ma l’umanità non ha accolto il mio invito ed ha continuato a disubbidire al sesto comandamento della Legge del Signore che prescrive di non commettere atti impuri.
Anzi si è voluto esaltare tale trasgressione e proporla come la conquista di un valore umano ed un modo nuovo di esercitare la propria personale libertà.

Così oggi si è arrivati a legittimare come buoni tutti i peccati di impurità.
Si è cominciato a corrompere le coscienze dei fanciulli e dei giovani, portandoli alla convinzione che gli atti impuri commessi da soli non sono più peccati; che i rapporti avuti prima del matrimonio fra fidanzati sono leciti e buoni; che le famiglie possono comportarsi liberamente e ricorrere anche ai mezzi per impedire la nascita.
Si è giunti alla giustificazione ed all’esaltazione degli atti impuri contro natura e persino a proporre delle leggi che parificano alla famiglia la convivenza di omosessuali.
Mai come oggi l’immoralità, l’impurità e l’oscenità sono continuamente propagandate, attraverso la stampa e tutti i mezzi di comunicazione sociale.
Soprattutto la televisione è diventata il perverso strumento di un quotidiano bombardamento di immagini oscene, dirette a corrompere la purezza della mente e del cuore di tutti.
I locali di divertimento, in particolare i cinema e le discoteche, sono diventati luoghi di pubblica profanazione della propria dignità umana e cristiana.
È il tempo in cui il Signore nostro Dio viene continuamente e pubblicamente offeso con i peccati della carne.
Già la divina Scrittura vi ha ammonito che chi pecca per mezzo della carne, nella stessa carne trova la sua giusta punizione.
È così giunto il tempo in cui l’Angelo del primo flagello passa sul mondo, perché sia castigato secondo il volere di Dio.
…— Il primo flagello sono i tumori maligni (Ap 16,2) ed ogni specie di cancro, contro cui la scienza nulla può fare, nonostante il suo progresso in ogni settore, malattie che sempre più si diffondono e colpiscono il corpo umano, devastandolo di piaghe dolorosissime e maligne.
Figli prediletti, pensate alla diffusione di queste malattie inguaribili in ogni parte del mondo ed ai milioni di morti che esse fanno.
— Il primo flagello è la nuova malattia dell’A.I.D.S., che colpisce soprattutto i miei poveri figli vittime della droga, dei vizi e dei peccati impuri contro natura.
La vostra Mamma Celeste vuole essere per tutti di aiuto, sostegno, conforto e speranza, in questi tempi in cui l’umanità è colpita da questo primo flagello.
Per questo vi invito a camminare sulla strada del digiuno, della mortificazione e della penitenza.
— Ai fanciulli domando che crescano nella virtù della purezza ed in questo difficile cammino siano aiutati dai genitori e dagli educatori.
— Ai giovani domando che si formino al dominio delle passioni con la preghiera e la vita di unione con Me, e che rinuncino ad andare ai cinema ed alle discoteche, ove c’è il grave e continuo pericolo di offendere questa virtù che è tanto cara al mio Cuore Immacolato.
— Ai fidanzati chiedo che si astengano da ogni rapporto prima del matrimonio.
— Alle famiglie cristiane chiedo che si formino all’esercizio della castità coniugale e non usino mai mezzi artificiali per impedire la vita, secondo l’insegnamento di Cristo, che la Chiesa ancora oggi propone con illuminata sapienza.
Quanto desidero dai Sacerdoti la scrupolosa osservanza del celibato e dai Religiosi la pratica fedele ed austera del loro voto di castità!
Ai miei poveri figli, colpiti dal primo flagello della piaga dolorosa e maligna, Io mi presento come Mamma misericordiosa, che solleva e conforta, che porta alla speranza ed alla pace.
Ad essi chiedo che offrano le loro sofferenze in spirito di riparazione, di purificazione e di santificazione.
…Pertanto, in questi tempi in cui l’umanità viene colpita dal primo flagello, vi invito tutti a guardare a Me, vostra Mamma Celeste, per essere confortati ed aiutati».






1° Novembre 1989, Festa di tutti i Santi
La nuova Gerusalemme.
«Oggi è la festa di tutti i Santi e domani ricordate quanti si sono salvati, ma si trovano ancora immersi nella sofferenza purificatrice del Purgatorio.
In questi tempi della grande tribolazione deve essere fortemente da voi vissuta la Comunione dei Santi.
Sono la Regina di tutti i Santi. Sono la Condottiera di una unica schiera.
— A tutte le insidie che il Drago (=Comunismo), la bestia nera (=Massoneria), la bestia simile a un agnello (=Massoneria ecclesiastica) e gli Spiriti maligni che ogni giorno vi tendono, hanno da Me il compito di rispondere, con forza e con potenza, gli Angeli del Signore (Ap 14,6; 15,7; 16,1). Quanto è grande oggi il loro celeste potere, perché sono da Me inviati per controbattere la tattica del mio Avversario, che è quella di allontanare tanti miei poveri figli dalla adorazione dovuta al nostro Dio, con la diffusione sempre più grande del culto satanico e delle messe nere.
A questa perversa e blasfema azione dei Demoni, gli Angeli rispondono con il loro perenne, profondo ed incessante atto di adorazione e di glorificazione del Signore.
— Ai pericoli che, in questi tempi, i cattivi vi tendono, cercando di cospargere di ostacoli, di difficoltà, di subdole opposizioni, la strada su cui voi dovete camminare, rispondono i Santi del Paradiso con la loro potente assistenza ed intercessione (Ap 6,10).
Le trame nascoste ed oscure, che la Massoneria ordisce contro di voi, pei farvi cadere nella sua rete, sono svelate e distrutte dai Santi, i quali fanno scendere dal Paradiso una forte Luce, che vi avvolge per profumare di fede, di speranza, di amore, di purezza e di santità tutta la vostra esistenza.
La comunione di vita con i Santi del Paradiso è il rimedio che Io vi dono, contro i pericoli subdoli e tanto insidiosi che oggi la bestia nera della Massoneria vi tende.
— Contro le difficoltà, le derisioni, le emarginazioni che la bestia simile a un agnello usa contro di voi, miei figli prediletti, ricorrete ad una perenne comunione di preghiera con le anime sante del Purgatorio.
Questa comunione di preghiera con le anime purganti dona a loro la luce ed il conforto di abbreviare il tempo della loro purificazione e concede a voi la sicurezza e il coraggio di realizzare nella vostra vita il mio disegno, che è quello di aiutarvi ad adempiere in ogni momento la divina Volontà del Signore.
Oggi vi contemplo con gioia, riuniti insieme nel celeste giardino del mio cuore Immacolato, a vivere questa stupenda realtà della comunione dei Santi, che vi unisce, vi aiuta. Vi impegna tutti a combattere per il pieno trionfo di Cristo, nell’avvento sul mondo del suo glorioso regno di amore, di santità, di giustizia e di pace.
Così voi contribuite già a comporre la nuova Gerusalemme, la città santa (Ap 21,2), che deve discendere dal cielo, come una ‘posa adorna per il suo sposo e formate la dimora di Dio fra gli uomini, perché diventino tutti il suo popolo, ove ogni lacrima sarà asciugata dai loro occhi e non vi sarà più la morte, ne lutto, ne lamento, ne affanno, perché le cose di prima sono passate».


8 Dicembre 1989, Festa della Immacolata Concezione
Una corona di dodici stelle.
«Figli prediletti, oggi guardate al candore immacolato della vostra Mamma Celeste.
Sono la Immacolata Concezione.
Sono la sola creatura esente da ogni macchia di peccato, anche di quello originale. Sono tutta bella: tota pulchra.
Lasciatevi avvolgere dal mio manto di bellezza, perché anche voi siate illuminati dal mio candore di cielo, dalla mia luce immacolata.
Sono tutta bella, perché chiamata ad essere la Madre del Figlio di Dio. Per questo il mio disegno si inserisce nel mistero stesso della vostra salvezza.
Al principio, sono annunciata come la nemica di Satana, colei che otterrà su di lui la completa vittoria.
“Porrò inimicizia fra tè e la Donna, tra la tua e la sua discendenza; Essa ti schiaccerà il capo, mentre tenterai di mordere il suo calcagno” (Gen 3,15).
Alla fine, sono vista come la Donna vestita di sole, che ha il compito di combattere contro il Drago rosso ed il suo potente esercito, per vincerlo, per legarlo e cacciarlo nel suo regno di morte, perché sul mondo possa regnare solo Cristo.
Eccomi allora presentata dalla Divina Scrittura nel fulgore della mia materna regalità: “e un altro segno apparve nel ciclo: una Donna, vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1).
Attorno al mio capo vi è dunque una corona di dodici stelle .
La corona è il segno della regalità.
…Le dodici stelle indicano le dodici tribù di Israele, che compongono il popolo eletto, scelto e chiamato dal Signore a preparare la venuta nel mondo del Figlio di Dio e del Redentore.
Poiché Io sono chiamata a diventare la Madre del Messia.
…Infatti la Chiesa mi esalta con queste parole: “Tu gloria di Gerusalemme; Tu letizia di Israele; tu onore del nostro popolo”.
…Le dodici stelle significano anche i dodici Apostoli, che sono il fondamento su cui Cristo ha fondato la sua Chiesa.
Mi sono trovata sovente con loro, per incoraggiarli a seguire ed a credere in Gesù, durante i tre anni della sua pubblica missione.
Al loro posto, assieme a Giovanni, Io stavo sotto la Croce, nel momento della crocifissione, dell’agonia e della morte di mio figlio Gesù.
Con loro ho partecipato alla gioia della sua resurrezione; accanto ad essi, raccolti in preghiera, ho assistito al momento glorioso della Pentecoste.
Durante la mia terrena esistenza sono rimasta accanto a loro con la mia preghiera e la mia presenza materna per aiutarli, formarli, incoraggiarli e sospingerli a bere il calice che dal Padre Celeste era stato per loro preparato.
Sono così Madre e Regina degli Apostoli che, attorno al mio capo, formano dodici stelle luminose della mia materna regalità.
Sono Madre e Regina di tutta la Chiesa.
Le dodici stelle significano anche una nuova realtà.
L’Apocalisse infatti mi vede come un grande segno nel cielo: Donna vestita di sole, che combatte il Drago ed il suo potente esercito del male.
Allora le stelle attorno al mio capo indicano coloro che si consacrano al mio Cuore Immacolato, fanno parte della mia schiera vittoriosa, si lasciano guidare da me per combattere questa battaglia e per ottenere alla fine la nostra più grande vittoria.
Così tutti i miei prediletti ed i figli consacrati al mio Cuore Immacolato, chiamati ad essere oggi gli Apostoli degli ultimi tempi, sono le stelle più luminose della mia regale corona.
…Allora, nella festa della mia Immacolata Concezione, chiamo tutti voi a fare parte preziosa della mia corona e a diventare le stelle brillanti, che diffondono, in ogni parte del mondo, la luce, la grazia, la santità, la bellezza e la gloria della vostra Mamma Celeste».

24 dicembre 1989, Notte Santa
Il tempo si è compiuto.
… “Entrate ormai negli eventi che vi preparano al suo secondo Natale.
Vi approssimate al momento del glorioso ritorno di Cristo (Ap 20,4; Mt 24,37; 2 Tess 2,1; At 1,19; 3,21).
Allora non lasciatevi prendere da paura, ne da tristezza, ne da vana curiosità, ne da inutili affanni.
Vivete, con la semplicità dei piccoli, ogni momento di questo nuovo Avvento nel mio Cuore Immacolato e datevi da fare premurosi, per spalancare le porte degli uomini e dei popoli al Cristo che viene.
Ed aprite il cuore alla speranza, per accogliere con gioia l’annuncio che oggi vi dono: si sta compiendo il tempo del suo glorioso ritorno».

L’amico Danilo Quinto e l’amata moglie Lydia...

 CARISSIMI,

Gabriele Gatti, grande avvocato, esecutore testamentario delle ultime volontà di Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane, firma la prefazione al mio nuovo libro, “Il disegno del diavolo - Il virus e l'uomo che vuole fare a meno di Dio”. Vi propongo il suo testo:


Quando l’amico Danilo Quinto mi ha chiesto di scrivere la presentazione alla sua ultima fatica letteraria, ho subito obiettato che avevo già presentato altri suoi libri e rischiavo di ripetere concetti già espressi: stile giornalistico, onestà intellettuale nel descrivere oggettivamente i fatti per come si sono svolti, anche se il suo commento può sembrare di parte (e Danilo è di parte!). Mi sbagliavo: lo stile è ovviamente lo stesso, ma il tono è quello dell’ultimo appello, dell’ultimo accorato appello, anche se è consapevole che rimarrà inascoltato. Tra le righe è possibile rinvenire momenti di scoramento, subito superati dallo spirito combattente di Danilo. Sembra uno storico che viaggia attraverso le rovine politiche, morali e religiose della nostra società. Scrive per i posteri, perché i contemporanei sono accecati e sordi. Rieccheggiano le parole contenute nel libro di Ezechiele (17,2): «Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli».

Ma il nostro Autore non demorde, anche se inascoltato parla, svela il pericolo, indica chiaramente il nemico, lo guarda, lo sfida, non indietreggia, costi quello che costi. Viene descritto un mondo capovolto, dove il nemico può dire tutto e il contrario di tutto. Le porte della città sono state aperte e non c’è più distinzione tra la Città di Dio e quella degli uomini. La Verità oggettiva non deve più esistere: tutto è interpretazione, tutto è relativo. Chi si oppone è allontanato, emarginato, epurato. Viene descritta una società moralmente liquida, con valori che di giorno in giorno si modificano, lentamente, ma inesorabilmente. Veniamo - consapevolmente o inconsapevolmente - manipolati in continuazione dalla politica italiana (esiste ancora?), europea e mondiale. Manipolati da una religione sempre più massonica e sempre meno cattolica. La Verità è lì a portata di mano, ma noi preferiamo l’inganno, l’acqua inquinata a quella pura di sorgente: è come se la nostra volontà si fosse atrofizzata. Ciò che ieri era inconcepibile, oggi diventa possibile e domani non solo normale, ma imposto a tutti. Dov’è la Chiesa?, si domanda l’Autore. Dov’è la guida chiara e sicura? Un dubbio lo (ci) sconvolge: gli uomini di Chiesa credono ancora in Cristo Salvatore, vero Dio e vero uomo? La Chiesa cattolica sembra oscillare tra il protestantesimo e il paganesimo (pachamama…). Una ventata di ecologismo new age soffia intorno e all’interno della Chiesa.

Si avverte - specie all’inizio del libro - una nostalgia del tempo passato, di come eravamo, eppure i semi del male sono stati seminati proprio in quel tempo in cui tutto sembrava più genuino, più sincero. Con lucidità descrive il sistema - che definisce di ingegneria del pensiero - con il quale leggi immorali sono state introdotte e la stessa metafisica distrutta: «Seguo un modello d’ingegneria sociale. L’ho chiamato “Finestra di Overton”. Lancio un’idea, all’inizio impensabile, inaccettabile, vietata, che poi conosce delle eccezioni. Piano piano - grazie alla comunicazione, che mi è serva disponibile - quell’idea s’insinua, striscia, s’inerpica nei neuroni del cervello. Diventa, così, accettabile, sensata, razionale, di buon senso. Si diffonde e viene legalizzata, divenendo legge. Uno schema collaudato e che funziona sempre. Provare per credere». Così sono passati il divorzio, l’aborto, le unioni civili…

Tra gli artefici di questo male straripante ci sono i cattocomunisti di ieri e di oggi, protagonisti di un ecumenismo politico-religioso, di un falso perbenismo e di un ancor più ipocrita senso di democrazia. Si è democratici con chi la pensa come loro e senza pietà con chi non piega la schiena, con chi continua a seguire la retta coscienza.

Vi sono anche momenti di tenerezza, quando parla dell’amata moglie Lydia, sua vera ancora di salvezza. Lui, ex radicale avvinghiato, immerso nella melma di una (a)morale laicista, grazie a lei ritrova la Fede sopita, la pace e la serenità in mezzo alle difficoltà. Commoventi sono le pagine del capitolo “Lydia e la suonata di Bach”, con il ricordo del loro amico sacerdote morto centenario.

Eppoi arriva il Covid 19, con l’Italia contingentata: metafora di un popolo contingentato dai propri valori e dalla propria Tradizione, confinato in un limbo di relativismo. Paura, paura e solo paura e non più Fede nel Signore che tutto vede, che tutto conosce. Non le manda a dire a nessuno, il buon Danilo. Neanche al Papa! Personalmente ritengo che un Padre sia sempre un Padre, qualunque cosa possa dire o fare, ma Danilo, che per la Fede ha rinunciato alla carriera, al denaro e che vive affidandosi alla Divina Provvidenza, non tollera le incertezze, i dubbi, le ambiguità. La sua critica è dura e asciutta, tagliente, come nel capitolo “Il Rosario con Bergoglio”.

Un gran bel libro di storia contemporanea da leggere e – se si vuole - anche da criticare, ma sicuramente da non ignorare. Buona lettura.

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AMDG et DVM

Benedicto no ha engañado a nadie, solamente ha redactado una renuncia al ministerium.

EL EXTRAÑO CASO DE LA RENUNCIA DE BENEDICTO. UNA NUEVA EXPLICACIÓN.



 

Marco Tosatti

Carissimi amici e nemici di Stilum Curiae, il collega Andrea Cionci ci ha fatto avere la traduzione in spagnolo del suo articolo sulla rinuncia di papa Benedetto XVI, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. Lo ringraziamo per la cortesia, e mettiamo il testo, tradoto da p. Ruben Eduardo Martinez-Cordero a disposizione dei lettori hispanofoni.

LA “RENUNCIA” DE RATZINGER, MAL ESCRITA PARA SORPRENDERNOS.

Andrea Cionci

Junio 11 de 2020

 

Desde hace algunos días circulan en la red las denuncias de un franciscano italoamericano, latinista, experto en escolástica y en argumentaciones canónicas, sobre la renuncia papal, quien, entrevistado por el youtuber Decimo Toro está difundiendo los contenidos explosivos de de su sitio web (www.fromrome.info). Su nombre es Fray Alexis Bugnolo; ha traducido más de 9.000 páginas de san Buenaventura y, como pocos, domina la lengua de la Iglesia.

 

Este religioso franciscano, leyendo atentamente la DECLARATIO de la renuncia de Benedicto XVI, siguiendo el hilo conductor entre lógica, derecho canónicoy lengua latina, considera que la dicha Declaratio ha sido escrita con habilidad y sutileza extremas a fin de que con el paso  del tiempo quede patente su invalidez. De esta manera Ratzinger ha  permitido a la “Mafia de San Galo”, el lobby masónico-progresista eclesiástico que lo había constreñido a abdicar, tomar el poder apresuradamente y finalmente desenmascararse.

 

Benedicto ha actuado de esta manera con la intención de que todos los actos, nombramientos y cambios en la doctrina realizados por la “falsa iglesia” puedan ser desechados de un solo golpe precisamente a causa de la invalidez de su renuncia al papado. Por este motivo el Vaticano –según Fray Bugnolo- ha falsificado deliberadamente las traducciones en  lenguas extranjeras de la Declaratio en latín de Benedicto, intentando “remediar” los fallos intencionales del texto, demostrando así un dolo ulterior.

 

Hace cuarenta años Juan Pablo II y el por entonces Cardenal Ratzinger conocían ya, por el tercer secreto de Fátima, que los lobbies gay-masónicos habían intentado tomar el poder; por ello habían cambiado a tiempo el Código de derecho canónico   previendo un sistema de emergencia que hiciera fracasar un eventual caso de usurpación.

 

Esta es la tesis. Para precaverse de las acusaciones de conspiracionismo dirigidas  contra su reconstrucción de los hechos, Fray Alexis cita únicamente los documentos del sitio web del Vaticano  que a continuación copiamos y pegamos; todos podrán constatar con un clic en www.vatican.va

 

Está totalmente establecido que en el texto de la Declaratio de Benedicto constan algunos graves errores gramaticales detectados ya en 2013 por eminentes clasicistas como Luciano Canfora yWilfriedStroh. Si ya resulta sorprendente la supresión del plural mayestático (Nos) empleado en los documentos oficiales. Fray Bugnolo (traductor de más de 9.000 páginas de san Buenaventura, volvemos a recordarlo) ha detectado a su vez unas 40 imperfecciones lingüísticas: verbos mal conjugados, “decisionem” en vez de la forma correcta “consilium”, “vobis” en lugar de “vobiscum”, el uso erróneo de “explorata” para significar “investigada”,  etc. Para el elenco completo: https://fromromeinfo/2020/06/10/clamorous-errors-in-the-latin-of-the-renunciation-2/

 

Pero el gran problema se encuentra en la construcción del texto de Ratzinger, lo cual tornaría inválida su renuncia al papado. En efecto, a partir de 1983 el Derecho canónico exige la renuncia al “MUNUS petrino”, es decir al oficio inherente a la condición de pontífice que proviene de Dios y de san Pedro (anteriormente bastaba solo decir “renuncio”); tal modificación fue probablemente añadida para blindar eventuales y futuras abdicaciones papales.

 

Ratzinger escribe en la Declaratio que sus fuerzas, a causa de la edad, “han dejado de ser aptas para ejercer el munuspetrino de un modo adecuado”. Sin embargo no escribe que RENUNCIA AL MUNUS sino que, “bien consciente de la gravedad de este acto DECLARO QUE RENUNCIO AL “MINISTERIO” (es decir al ejercicio) de Obispo de Roma”. En un inicio, por lo tanto, cita el Munus de un modo genérico, pero después declara  de acuerdo formalmente renunciar solo al Ministerium, lo cual, al criterio de no pocos entendidos, resulta del todo inútil para la validez del acto: como si un rey, abdicando, dijera que renuncia a ejercer el poder práctico sin renunciar al trono obtenido por derecho divino.

 

De otra parte, Ratzinger tampoco escribe “renuncio” sino “declaro renunciar”, lo que compromete la sinceridad de su renuncia, así como “declarar amar” no corresponde necesariamente a “amar”.

 

Hipotizando que Benedicto haya sido sometido a presiones, colocado frente a una elección, por ejemplo entre la dimisión y la bancarrota vaticana (en este punto recuérdese la notoria estrategia del código “Swift” y el bloqueo de las cuentas bancarias vaticanas) él podría haber LIBREMENTE ELEGIDO “DECLARAR RENUNCIAR”, algo muy distinto de “libremente renuncio”.

 

Otro interrogante propuesto por Bugnolo: ¿Por qué Ratzinger escribe que la Sede quedará vacante después de 18 días?. No obstante, la renuncia debería dejar vacante la Sede a partir de la muerte o del acto de renuncia del papa.

 

No es nueva la polémica sobre el MUNUS.De ella se han ocupado ampliamente Vittorio Messori, Antonio Socci y otros autorizados vaticanistas, pero Fray Bugnolo ha sido el primero en divulgar que todas las traducciones de la Declaratio(en el sitio web vaticano) también el Munusse halla traducido por “ministerio”, juntando en consecuencia en un único significado dos prerrogativas que el Derecho canónico las distingue bien. Pregunta Fray Bugnolo: “¿Quién lo ha autorizado?.Munus sería perfectamente traducible en todas las lenguas. Esta es la prueba de que el Vaticano ha querido anular la fundamental distinción que el Papa Emérito en su reciente entrevista EIN LEBEN (Una Vida) incluso nuevamente la ha reiterado, declarando que él todavía mantiene o conserva para sí el “encargo espiritual” (spirituelleZuordnung) aunque haya renunciado al ejercicio concreto (konkreteVollmacht). Más aún: es todavía el Papa reinante y de hecho continúa vistiendo la sotana blanca, impartiendo la Bendición Apostólica y firmándose como P.P., PontifexPontificum, título reservado precisamente al Papa reinante. Recordemos que la única explicación dada por Ratzingeren cuanto al uso de la sotana blanca fue que no había sotanas negras en su armario.

 

A la cuestión del Munus había respondido en 2016, en un artículo extremadamente técnico del todo incomprensible para los no especialistas, Mons. Giuseppe Sciacca, obispo secretario de la Signatura Apostólica. “Como un astuto abogado – escribe Fray Bugnolo-Sciacca afirma justamente que el poder no puede ser dividido entre dos papas, pero al dar por descontada la validez de la renuncia elude el verdadero problema. Afirma además que renunciar al Ministerium comporta renunciar automáticamente al Munus, lo cual no es verdad porque Benedicto habría podido muy bien nombrar un Vicario para gestionar el Ministerium y conservar el propio cargo, es decir el Munus, que es esencial incluso por motivos teológicos y dogmáticos, no solamente canónicos, en cuanto proviene de Dios”.

 

Se encuentran además otras extrañísimas anomalías en la traducción italiana publicada por el Vaticano: “Declaro renunciar al ministerio de Obispo de Roma, Sucesor de San Pedro, a mí confiado por los Cardenales el 19 de abril de 2005, DE MODO QUE a partir del 28 de febrero de 2013, a las 20:00 horas, la Sede de Roma, La Sede de San Pedro, quedará  vacante”.

 

Como especifica Fray Bugnolo: “De modo que”, en latín, es escrito por Ratzinger como UT pero debe ser traducido ASÍ QUE POR ESTO. Diversamente, “de modo que” propiamente ha de traducirse por QUOMODO.

“Son dos cosas muy diferentes: “de modo que” presupone el absoluto, el legal automatismo de una relación acto-consecuencia. “Así que por esto” a su vez  puede también revelar un intento escondido o un efecto querido buscado con toda intención. La diferencia que media entre un “modo” externo y material respecto a un “fin” subjetivo.

Por ejemplo no es correcto decir: “Pongo el cebo en la trampa de modo que el ratón sea capturado”, pues no se da por descontado que el roedor caiga en el engaño. Más bien debe decirse: “Pongo el cebo en la trampa para que por esto el ratón sea capturado”.

Imaginemos por un momento que Benedicto ha sido realmente constreñido a abdicar: él declara por tanto renunciar a su  “ministerio” a fin de que por este motivo la Sede quede vacante…quizás también por la acción de los usurpadores. Si hubiese escrito realmente DE MODO QUE habría admitido implícitamente la validez de su renuncia. Así que no.

Otra anomalía: ¿Por qué Benedicto escribe que el nuevo cónclave deberá ser convocado “POR AQUELLOS A QUIENES COMPETA” y no “por vosotros cardenales”? Suena como una deslegitimación dado que obviamente serían los cardenales a quienes se dirija para poder formar el cónclave. Como si el Presidente del Senado, hablando de un futuro Presidente de la República, dijese que éste “deberá ser votado por aquellos a quienes competa” y no, como es evidente, “por vosotros parlamentarios”.

 

Además Ratzinger no especifica la FECHA EXACTA del nuevo y verdadero cónclave para la elección del Pontífice. Solo dice que deberá ser convocado DESPUÉS QUE LA SEDE QUEDE VACANTE, es decir realmente en el momento sucesivo a su muerte. He aquí por qué la elección válida del nuevo Pontífice COMPETIRÍA en aquel caso solamente a ALGUNOS CARDENALES, aquellos creados antes del advenimiento de Bergoglio y dispuestos a reconocer el “golpe de estado” realizado.

 

En efecto, las nóminas cardenalicias de Bergoglio no serían legalmente válidas por provenir de un papa inválido, ya que inválida también fue la renuncia de Benedicto.

 

En el caso de que todavía pasasen muchos años y quedaran vivos y activos los cardenales “legítimos” creados por Benedicto XVI o Juan Pablo II, el nuevo Pontífice debería ser elegido por la Iglesia romana como en los tiempos más antiguos. He aquí la razón de que –en esta perspectiva- un nuevo cónclave debería ser convocado “por aquellos a quienes corresponda o competa” y no a los cardenales a los que él se dirige. Es ésta una visión impecable.

 

¿Fantapolítica o una Declaratio aparentemente arruinada que, no obstante, leída del modo correcto se revela de diamantina, de “ratzingeriana” coherencia?

 

Fray Bugnolo está seguro: los errores del latín han sido queridos expresamente por Ratzinger a fin de atraer la atención sobre la invalidez del documento y para hacer emerger, en una lectura atenta, la verdad cuando los tiempos estén maduros. La misma opinión comparte el abogado vienés Arthur H. Lambauer, reconocido experto en derecho internacional, quien ya en 2013 había notado las anomalías”:

“Considero que Benedicto ha cometido errores a propósito para que el sucesor sea inválido, de modo que éste no hiciese nada irrevocable (matrimonios gais, diaconado femenino, etc.) y así, llegado el caso, anularlo”.

 

Sobre todo un dato objetivo e incontestable: en aquellos extraños 18 días que median entre la renuncia y la sede vacante (que en toda regla debería ser consecuencia inmediata de la renuncia) ninguno ha podido o querido corregir la Declaratio escrita tan “malamente” por Benedicto. ¿Por qué? Téngase en cuenta que es un deber específico de los cardenales corregir al papa de una manera oportuna y filial en caso de que se equivocara.

 

“Esto demuestra –sostiene Fray Bugnolo- que los cardenales fueron desleales o que se hallaban enceguecidos          por la prisa en tomar el poder; quizás algunos de ellos así como algunosfuncionarios de la Secretaría Apostólica, a quienes no podían escapárseles ciertos errores, eran “cómplices” de Benedicto y, bien conscientes tales errores, callaron para que un día “explotara la bomba”.

 

Vengamos ahora a las posibles objeciones: “Ratzinger no conoce  profundamente el latín y estaba muy anciano para escribirlo bien”. Resulta difícil que el teólogo alemán, durante 14 años Prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe (CDF), autor de excelentes escritos en latín, no supiese dominarlo. Por lo demás, el Papa estaba rodeado de excelentes latinistas que habrían podido asistirle. En febrero de 2013 se encontraba tan lúcido hasta el punto de pronunciar un discurso ininterrumpido de 58 minutos. “En todo caso la invalidez se mantendría –responde Fray Alexis- porque la renuncia exigeno solo la plena lucidez mental sino asimismo la absoluta conciencia y conocimiento del Derecho canónico.

Otra previsible objeción: “La renuncia se la ha escrito alguna otra persona que no conoce bien el latín”. Pero si el documento proviniese de alguien que presiona o de un falsario, ¿por qué redactarlo de una manera que sea canónicamente inválida?

Una última y eventual objeción: “Benedicto XVI jamás engañaría a nadie”. En efecto, Benedicto no ha engañado a nadie, solamente ha redactado una renuncia al ministerium. Según Fray Bugnolo, son otros los que han querido ver cómo estaba redactado el escrito y cómo Benedicto se ha comportado hasta hoy. Así, por su avidez de poder, se han autoengañado.

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 https://www.marcotosatti.com/2020/07/06/el-extrano-caso-de-la-renuncia-de-benedicto-una-nueva-explicacion/

Oggi ho visto l’apparizione di Lourdes. - Sesto giorno della Novena all'Immacolata Concezione con riferimenti valtortiani.

 


Sesto giorno della Novena all'Immacolata Concezione con riferimenti valtortiani.

'Poi dalla luce emerge la mia dolce Signora che amo tanto, la Mamma che ormai tanto bene conosco. Sorride col suo volto di giglio, con lo sguardo amoroso e pudico.'

   Cari amici e amiche in Cristo nostro Signore, mi è lieto parteciparvi questa bella Novena in onore dell'Immacolata Concezione, condivisa da Padre Giulio Maria Scozzaro, alla quale, dopo la parte dedicata a ciascun giorno, abbiamo aggiunto un capitolo valtortiano pertinente.
   Sosteniamola con fede vera e sperimentiamo la Potenza commista all'infinita Dolcezza, che solo nella Vergine SS trovano una celestiale, inarrivabile e rassicurante simbiosi, che non spaventa, ma avvicina ed invita a fruire dei Meriti del Redentore attraverso i Veli candidissimi e mitissimi della Corredentrice Eterna nostra.

Ave Maria!

   (L'introduzione e la preghiera iniziale si ripetono ogni giorno)

   1. Introduzione

   Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

   Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del Tuo amore.

   V. Manda il Tuo Spirito, Signore, e tutto sarà ricreato.

   R. E rinnoverai la faccia della terra.

   Preghiamo.

   O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i fedeli alla piena luce della verità, donaci di gustare nel medesimo tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

   2. Preghiera iniziale

   Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato, attraverso la sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e Ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza.
   
Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere ... (indicare la Grazia spirituale o materiale). Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi. Amen!

   6° GIORNO

   TU, O MARIA
   
   Ave Maria! Piena di Grazia, più Santa dei Santi, più elevata dei cieli, più gloriosa degli Angeli, più venerabile di ogni creatura. Ave, celeste Paradiso! Tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa profumata che si schiude alla salute dei mortali.
   Ave, tempio Immacolato di Dio costruito santamente, adorno di divina magnificenza, aperto a tutti, oasi di mistiche delizie.
   Ave purissima! Vergine Madre!
   Degna di lode e di venerazione, fonte d’acque zampillanti, tesoro d’innocenza, splendore di santità. Tu, o Maria, guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria di Cristo che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo. Amen.

   7 Ave Maria


Dai Quaderni di Maria Valtorta, 4 febbraio 1944

   [Saltiamo poco meno di 5 pagine del quaderno autografo che portano il dettato di commento all’episodio del 3 febbraio, da noi indicato sopra.]

   
   Come vede, mi sono affrettata a mettere quei particolari che per la loro piccolezza m’erano sfuggiti e che lei ha desiderato di avere1.
   Oggi poi, leggendo il fascicolo2, noto una frase di Gesù che le può essere di regola.
   Lei stamane diceva che non potrà rendere note le mie descrizioni per via dello stile; ed io, che di essere conosciuta ho una vera fobia, ne fui ben contenta. Ma non le pare che ciò sia contrario a ciò che dice il Maestro nell’ultimo dettato del fascicolo? "Più sarai attenta ed esatta (nella descrizione di ciò che vedo) e più sarà numeroso il numero di coloro che vengono a Me"3. Ciò implica che le descrizioni debbano esser note, altrimenti come può esservi numero di anime che in grazia ad esse vanno a Gesù?


   Le sottopongo questo punto e poi faccia lei ciò che le pare meglio, ché per me è indifferente. Anzi, umanamente, sono del suo stesso parere. Ma qui non siamo nel campo dell’umano, e anche l’umano del portavoce deve scomparire.
   Anche nel dettato di oggi4 Gesù dice: "...nel mostrarti il Vangelo faccio un tentativo più forte di portare gli uomini a Me. Non mi limito più alla parola... Ricorro alla visione e la spiego per renderla più chiara e attraente". E allora?
   Intanto, perché sono un povero nulla che da me sola mi ripiego subito su me stessa, le dico che la sua osservazione mi ha turbata - e l’invidioso se ne giova - tanto turbata da farmi pensare di non scrivere più ciò che vedo e scrivere unicamente i dettati. Mi soffia in cuore: "Tanto, lo vedi? Non servono a un bel nulla le tue famose visioni! Solo a farti passare per pazza. Come sei, in verità. Cosa vedi? Le larve del tuo cervello turbato. Ci vuol ben altro per meritare di vedere il Cielo!"


   È tutt’oggi che mi tiene sotto il getto corrosivo della sua tentazione. Le assicuro che non ho tanto sofferto del mio grande dolore fisico quanto ho sofferto e soffro per questo. Mi vuol far disperare. Il mio venerdì è oggi venerdì di tentazione spirituale. Penso a Gesù nel deserto e a Gesù nel Getsemani...
   Ma non mi do per vinta, per non farlo ridere questo demonio astuto; e lottando contro lui e contro il mio lato meno spirituale le scrivo la mia gioia d’oggi, assicurandole insieme che per conto mio sarei ben lieta se Gesù mi levasse questo dono di vedere che è la mia più alta gioia. Basta mi conservi il suo amore e la sua misericordia.

   Nel pomeriggio di oggi ho visto l’apparizione di Lourdes.
  Vedevo nitidamente la grotta che si incava nel monte con le sue protuberanze di sasso sul quale sono nate, approfittando di un poco di terra deposta nelle crepe, le pianticelle delle grotte. Erbe sottili, muschi, capperi, o meglio erba parietaria, edera selvatica dai rami penduli e, presso la parete di destra (rispetto a me), ai bordi della grotta, uno spinoso rosaio selvatico che stende i suoi rami ancora privi di foglie verso l’interno e l’alto, dove si trova una spaccatura nella roccia, una spaccatura che si interna come fosse un corridoio in salita, stretto e oscuro. La grotta - non rida del mio scarabocchio - è fatta così:
   Quella specie di finestra è la spaccatura e quegli5 scarabocchi che dal suolo vanno ad essa vogliono mostrarle il rosaio selvatico. Quelle due linee dietro lo spacco, il percorso presumibile del corridoio petroso. Al suolo vi è della terra mista a sassi ed erba, la caratteristica erbetta corta e lucida di certi posti di montagna.


   Lo spacco si illumina ad un certo punto di un chiarore giallo-rosato dolcissimo, come se un raggio di sole fosse penetrato nella sua ombra a farla dorata, o una lampada nascosta l’avesse accesa del suo gioioso chiarore. È una luce che fa lieti.
   Poi dalla luce emerge la mia dolce Signora che amo tanto, la Mamma che ormai tanto bene conosco. Sorride col suo volto di giglio, con lo sguardo amoroso e pudico. È tutta vestita di bianco come quando l’ho vista in Paradiso6, ma ha una lunga cintura di una splendida seta celeste, che le si annoda alla vita sotto il cuore e scende sin quasi all’orlo della veste lunghissima, dalla quale emergono le punte dei piedi sottili e rosei. Due rose sono puntate all’orlo della veste, sopra i piedini, due magnifiche rose che sembrano d’oro lavorato a filigrana. Un lungo velo, di una leggerezza che pure è compatta, la copre dal capo ai piedi. Alle mani congiunte è appoggiato un lungo rosario che sembra di perle legate in oro. Il rosario mi è parso completo: 15 poste.


   Dimenticavo dirle che, quando la luce si è fatta nella spaccatura della roccia, il ciuffo di rami del rosaio, che stava ai piedi e lungo la parete destra dello spacco, si agitò come se un vento piegasse i suoi rami spinosi e le sue superstiti foglie accartocciate dal gelo e di un color verde rosso, come arrugginito.
Maria sorride senza parlare nel nimbo della sua luce d’oro che la fa parere ancor più nivea nella veste e nel colore delle mani, del collo e del purissimo volto di poco più che fanciulla. Le si darebbero non più di vent’anni, e anche di quelli ben portati.


   Maria scende verso l’apertura dello spacco, fin sul limite di esso. Vedo il suo passo lievemente ondeggiante, come già lo vidi nelle altre volte che la vidi camminare: il passo caratteristico di chi è uso ai sandali senza nessun rialzo di tacco. Giunta al limite dell’apertura, proprio sopra il rosaio, si ferma.


   Maria si fa il segno della croce. Mi insegna a fare il segno della croce. C’è da vergognarsi pensando come lo si fa noi! L’angelo della visione del Paradiso mi ha insegnato a dire: "Ave, Maria"7. Maria mi insegna a dire: "in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo".


   Ella separa le mani unite in preghiera, appoggia la sinistra sul cuore e con la destra, libera della corona, si tocca la fronte guardando al cielo, il petto, le spalle, e poi curva il capo, al "così sia", riunendo le mani come prima, e sorride di nuovo. Prima, nel segnarsi, non era né seria né sorridente: era assorta in Dio. Il gesto è molto ampio e lento. Neppur lontano parente dei nostri che sembrano... scacciamosche e che sono mutilati nelle parole. 
   Poi inizia a sgranare la sua corona. Lentamente, dicendo a voce alta, curvando fortemente il capo come per un inchino, il "Gloria Patri". Mentre io dico le "Ave" e i "Pater", sorride e tace.    Il vento muove ogni tanto l’estremità della sua cintura di seta. Un lieve vento.
   Infine Ella apre le braccia e le protende verso il suolo, curvando il capo e la snella persona in un lieve inchino di umiltà, e dice con la sua inimitabile voce soavissima: "io sono l’immacolata Concezione", e nel dirlo risolleva la testa e riunisce le mani una nuova volta, guardando il cielo con l’occhio umido di soprannaturale emozione.


   Non dice altro. Ma il suo gesto, il suo sorriso, il suo sguardo, mi fanno capire che Ella è "l’ancella di Dio"8si reputa sempre tale (questo coll’abbassare le braccia e il capo umilmente), lo è per grazia di Dio e non per suo merito proprio (ecco il significato del suo gesto iniziale) e lo è per il Signore a cui va data lode per averla donata al mondo come primo perdono alla umanità colpevole (ecco il significato della seconda parte del gesto in cui è lode, gratitudine e raccoglimento modesto). 
   A dirlo non è nulla. Ma a vederlo, quante cose insegnava quel gesto soltanto! Poi si raccoglie come in interna preghiera con lo sguardo rapito in Dio che Ella vede, e si dissolve così, tornando al suo Paradiso, lasciando in me la luce, la musica, il profumo del suo candore e la spiritualità della sua preghiera.


   Ho scritto vincendo gli impacci che il Tentatore e la mia umanità creavano. Ed ora mi metto quieta col mio rosario fra le mani cercando imitare Maria, la Mamma-Maestra che è venuta per insegnarmi a pregare e a dar lode al Signore per tutto quanto Egli fa di noi.
   Nostra Signora di Lourdes, insegnami a pregare e proteggimi contro il demonio e me stessa. Così sia.

 

   1 Si riferisce ad alcune postille che la scrittrice ha inserito nell’episodio del 3 febbraio, da noi indicato nella pagina precedente.

   2 Deve trattarsi dei fascicoli dattiloscritti da Padre Migliorini, copiati dai quaderni autografi di Maria Valtorta ai quali 

noi direttamente attingiamo.

   3 Al termine del secondo dettato del 25 gennaio, pag. 74.

   4 Quello da noi indicato sotto la data del 4 febbraio.

   5 quegli è nostra correzione da quei 

   6 Nella visione del 10 gennaio, pag. 28.

   7 Nella stessa visione del 10 gennaio, pag. 30.

   8 Luca 1, 38

Ave Maria, Madre di Gesù e nostra, noi ci affidiamo a Te!

http://www.valtortamaria.com/blog/sesto-giorno-di-novena-allimmacolata-concezione-con-riferimenti-valtortiani


ITALIA ORTODOSSA chiesaortodossaitaliana@gmail.com tel. +39 0621119875: Santa Barbara megamartire di Heliopolis

ITALIA ORTODOSSA chiesaortodossaitaliana@gmail.com tel. +39 0621119875: Santa Barbara megamartire di Heliopolis:   Santa Barbara megamartire di Heliopolis La santa e gloriosa Megamartire   Barbara di Eliopoli era una giovane cristiana, di straordina...