giovedì 29 ottobre 2020

Benedetta, benedetta, benedetta per la tua umiltà santa, per la tua carità accesa per la tua verginità intoccata, per la tua maternità divina, molteplice, sempiterna, vera e spirituale, Madre che col tuo amore e col tuo dolore generi continui figli per il regno del tuo Gesù.

 


Dai 'Quaderni' di Maria Valtorta, 

6 settembre 1943

   Dice Gesù
  «"Benedetta tu fra tutte le donne". Questa benedizione che voi dite malamente o non dite affatto a Colei che col suo sacrificio ha iniziato la Redenzione, risuona continuamente in Cielo pronunciata con infinito amore dalla nostra Trinità, con accesa carità dai salvati dal nostro sacrificio e dai cori angelici. Tutto il Paradiso benedice Maria, capolavoro della Creazione universale e della Misericordia divina.
   Se anche tutta l’opera del Padre per creare dal nulla la Terra non avesse servito che per accogliere Maria, l’opera creativa avrebbe avuto la sua ragione d’essere, perché la perfezione di questa Creatura è tale che essa è testimonianza non solo della sapienza e della potenza, ma dell’amore con cui Dio ha creato il mondo.
   La creazione terrestre avendo invece dato Adamo e la razza di Adamo, Maria testimonia il super- amore misericordioso di Dio verso l’uomo, perché attraverso Maria, Madre del Redentore, Dio ha operato la salvezza del genere umano. Io sono il Cristo perché Maria mi ha concepito e dato al Mondo.


   Voi mi direte che come Dio potevo superare la necessità di prendere carne nel seno di una donna. Tutto potevo, è vero. Ma riflettete quale legge d’ordine e bontà sta nel mio annichilimento in veste mortale.
   La colpa commessa dall’uomo doveva essere scontata dall’uomo e non dalla divinità non incarnata. Come avrebbe potuto la Divinità, Spirito incorporeo, redimere col sacrificio di Se stessa le colpe della carne? Necessità dunque che Io, Dio, pagassi con lo strazio di una Carne e di un Sangue innocenti, nati da una innocente, le colpe della carne e del sangue.
   La mia mente, il mio sentimento, il mio spirito avrebbero sofferto per le colpe vostre di mente, di sentimento e di spirito. Ma per essere Redenzione di tutte le concupiscenze, inoculate in Adamo e nella sua progenie dal Tentatore, doveva, l’Immolato per tutte, essere dotato di una natura simile alla vostra, resa degna d’esser data in riscatto a Dio dalla Divinità nascosta in essa, come una gemma d’infinito soprannaturale valore nascosta sotto una veste comune e naturale.


   Dio è ordine e Dio non viola e non violenta l’ordine, salvo che in casi eccezionalissimi, giudicati utili dalla sua Intelligenza. Tale non era il caso della mia Redenzione.
   Non dovevo unicamente cancellare la colpa dal momento di essa al momento del sacrificio e annullare nei futuri gli effetti della colpa facendoli nascere, come Adamo avanti di commetterla, ignari del male. No. Io dovevo con un sacrificio totale riparare la Colpa e le colpe di tutta l’umanità, dare l’umanità già estinta l’assoluzione della colpa, a quella vivente in quell’ora e nella futura il mezzo per essere aiutata a resistere al male e per essere perdonata dal male che la sua debolezza l’avrebbe indotta a commettere.
   Doveva perciò il mio sacrificio essere tale da presentare tutti i requisiti necessari, e tale poteva essere solo in un Dio fatto uomo: ostia degna di Dio mezzo compreso dall’uomo. Inoltre Io venivo a portare la Legge.


   Se la mia Umanità non fosse stata, come avreste potuto credere, voi, poveri fratelli miei, che faticate ad aver fede in Me, vissuto per 33 anni sulla terra Uomo fra gli uomini? E come potevo apparire già adulto a popoli ostili o ignoranti rendendoli persuasi della mia natura e della mia dottrina? Sarei allora apparso agli occhi del mondo come uno spirito che avesse preso sembianza d’uomo, ma non come uomo che nacque e morì versando sangue vero attraverso alle ferite di una vera carne - e ciò a prova d’esser uomo - e risorse e ascese al Cielo col suo corpo glorificato - e ciò a prova d’esser Dio che torna alla sua dimora eterna.
   Non è più dolce per voi pensare che sono realmente vostro fratello, nella sorte di creature che nascono, vivono, soffrono e muoiono, che non pensarmi spirito superiore alle esigenze dell’umanità?


   Necessità dunque che una donna mi generasse secondo la carne, dopo avermi concepito al disopra della carne, poiché da nessun coniugio di creature, per sante che fossero, poteva esser generato il Dio-Uomo, ma solo da uno sponsale tra la Purezza e l’Amore, tra lo Spirito e la Vergine, creata senza macchia per esser matrice alla carne di un Dio, la Vergine il cui pensiero era gaudio di Dio da prima che il tempo fosse, la Vergine in cui si compendia la Perfezione creativa del Padre, gioia del Cielo, salvezza della Terra, fiore della Creazione più bello di tutti i fiori dell’Universo, astro vivo davanti al quale sembrano spenti i soli creati dal Padre mio. 


   Benedetta la Pura, destinata al Signore.
   Benedetta la Desiderata della Trinità che anticipava col desiderio l’attimo di fondersi a Lei con amplesso di trino amore.
   Benedetta la Vincitrice che schiaccia il Tentatore sotto il candore della sua natura immacolata.


  Benedetta la Vergine che non conosce che il bacio del Signore. Benedetta la Madre divenuta tale per obbedienza santa alla volontà dell’Altissimo. Benedetta la Martire che accetta il martirio per pietà di tutti voi.


   Benedetta la Redentrice della donna e dei figli della donna, che annulla Eva e si innesta al suo posto per portare il frutto della vita là dove il Nemico ha messo seme di morte.


  Benedetta, benedetta, tre volte benedetta per il tuo "sì", o Madre mia che hai permesso a Dio di mantenere la promessa fatta ad Abramo, ai patriarchi e ai profeti, che hai dato sollievo all’Amore, oppresso dal dovere esser punitore e non salvatore, che hai sollevata la Terra dalla condanna portata a lei da Eva.


   Benedetta, benedetta, benedetta per la tua umiltà santa, per la tua carità accesa per la tua verginità intoccata, per la tua maternità divina, molteplice, sempiterna, vera e spirituale, Madre che col tuo amore e col tuo dolore generi continui figli per il regno del tuo Gesù.
   Generatrice di grazia e di salvezza, generatrice della divina Misericordia, generatrice della Chiesa universale, che tu sia benedetta in eterno per quanto hai compiuto, come benedetta in eterno eri per quello che avresti compiuto.
   Sacerdotessa santa, santa, santa, che hai celebrato il primo sacrificio e preparato con parte di te stessa l’Ostia da immolare sull’altare del mondo.
   Santa, santa, santa Madre mia, che non mi hai fatto rimpiangere il Cielo e il seno del Padre, perché in te ho trovato un altro paradiso non dissimile a quello in cui la Triade opera le sue opere divine; Maria che sei stata il conforto del tuo Figlio sulla terra e il gaudio del Figlio in Cielo, che sei la gloria del Padre e l’Amore dello Spirito.»



UFFICIO MARIANO - GIOVEDI'

 


Inno

Salve, Urbs refugii,
Turrisque Davidica,
Munita propugnaculis,
Armis insignita.

Salve, Città di rifugio
e Torre di Davide,
munita di fortificazioni,
Di armi munita.

In Conceptione
Charitate ignita,
Dracònis potestas
Est a Te contrita.

Dalla tua Concezione
infiammata di Carità,
Il potere del Dragone
È da Te spezzato.

Haec est mulier fortis,
Et invicta Judith,
Pulchra Abìgail Virgo,
Verum fovens David.

Questa è la donna forte
E l’invitta Giuditta,
Bella come Abigail vergine,
che ha nutrito il vero Davide.

Rachel Curatorem
Aegypti gestavit,
Salvatorem mundi
Maria portavit.

Rachele generò
il soprintendente dell’Egitto,
Maria fu la madre
Del Salvatore del mondo.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.

Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.


Salmo 1 – di speranza e di vita.

Dilexi Matrem Dei Domini mei,
Et lux miserationum ejus refulsit mihi.
Terge foeditatem meam, Domina,
Quae semper rutilas puritate.

Ho amato la Madre di Dio mio Signore,
E mi attrasse la luce della sua misericordia.
Tergi la mia miseria, o Signora,
Tu che sempre rifulgi di purezza.

Tuo tactu lenissimo sanantur infirmi,
Tuo odore roseo mortui reviviscunt.
Expergìscere de pulvere anima mea,
Solve vincula colli mei,
perge in occursum Regina Coeli.

Al tuo tocco leggero son risanati gli infermi,
Col tuo profumo di rosa tornano in vita i morti.
Togli la polvere dalla mia anima,
Sciogli le catene del mio collo,
Affrettati a soccorrermi, Regina del Cielo.

In dextera ejus ignea lex,
Et in circuitu ejus Sanctorum militia.
Mandata Dei ante oculos ejus,
Et justitiae regula in corde ejus.

Nella Sua destra la legge infuocata,
Attorno a Lei la milizia dei Santi.
Gli ordini di Dio nei suoi occhi
E i princìpi di giustizia nel suo cuore.

Odor vitae de Illa progréditur,
Et omnis salus de Corde illius.
Convértere, anima mea, in laudem ipsius,
Et invénies refrigerium in novissimis tuis.

Profumo di vita da Lei proviene,
Ed ogni salvezza dal Suo Cuore.
Volgiti, anima mia, alla lode di lei,
E troverai rifugio nei tuoi estremi momenti.

Gloria Patri…

Gloria al Padre…

Salmo 2 – di gioia e giustizia.

Quam bonus Israel Deus
His qui colunt Matrem suam, et venerantur!
Quam bonum, et quam jucundum, Maria,
Dilìgere nomen tuum!

Quanto è buono il Dio di Israele
Con quelli che onorano la Madre Sua, e la venerano!
Quanto è buono e quanto è soave, o Maria,
Amare il tuo nome!

Unguentum effusum et aromaticum est nomen tuum,
Diligentibus ipsum.
Scire et cognoscere te, est ràdix immortalitatis,
Et enarrare virtutes tuas est via salutis.

Profumo diffuso ed aromatico è il tuo nome,
Per coloro che ti amano.
Imparare a conoscere te è radice di immortalità,
E parlare delle tue virtù è via di salvezza.

Paratum cor meum, Domina, paratum cor meum,
Laudes tibi psàllere, et cantare.
Domina Angelorum, Regina mundi,
Munda cor meum igne amoris, et charitatis tuae.

Pronto è il mio cuore, Signora, preparato il mio animo,
A cantare e salmeggiare per te.
Signora degli Angeli, Regina del mondo,
Purifica il mio cuore con il fuoco dell’amore e della tua carità.

Laetifica nos dulcifluo sono oris tui,
Et liquore tuo roseo perfunde corda nostra.

Allietaci con il dolce suono della tua voce,
E con la tua rosea limpidezza colma i nostri cuori.

Misericordia tua rigat Universum:
Domina, in salutari tuo vivifica me.

La tua misericordia irriga l’Universo:
Con il tuo favore, o Signora, ridonami vita.

Gloria Patri…

Gloria al Padre…

Salmo 3 – di benedizione.

Bènedic, anima mea, Matri Jesu Christi,
Et omnia praecordia mea glorificate nomen ejus.
Benedictum sit gloriosum nomen tuum,
quod os Domini mirabiliter nominavit.

Benedici la Madre di Cristo Gesù, anima mia,
E con tutto il mio cuore glorifica il suo nome.
Sia benedetto il tuo nome glorioso,
Che la bocca del Signore mirabilmente ha chiamato.

Benedictum sit eloquium tuum,
Benedicta sint omnia verba oris tui.
Benedictum sit cor tuum, Domina,
Quo ardenter et sinceriter Deum dilexisti.

Benedetto sia il tuo parlare,
Sia benedetta ogni parola della tua bocca.
Sia benedetto, o Signora, il tuo cuore,
Che con ardore e sincerità ha amato il Signore.

Benedictus sit qui te sanctificavit,
Et mundum de matris utero te produxit.
Benedicti sint Pater et Mater qui te genuerunt,

Sia benedetto chi ti rese Santa,
E pura ti generò nel grembo di tua madre.
Sia benedetto il Padre e la Madre che ti generarono,

Benedictus sit venter qui te portavit,
Et ùbera quae te lactaverunt.

Benedetto sia il ventre che ti ha portato,
E i seni che ti hanno allattato.

Benedicta tu, virga Jesse sublimis,
Quam tu usque ad sedentem in throno dilatasti.
Bénedic, Domina, benedicentes te,
Et ne unquam avertas ab eis gratiosum vultum tuum.

Sii tu benedetta, discendenza sublime di Jesse,
Che tu hai innalzato nel trono in cui siedi.
Benedici, o Signora, quelli che ti benedicono,
E non distogliere mai da essi il tuo dolce volto.

Gloria Patri…

Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.

Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Tota pulchra es, amica mea.

V. Tutta bella sei, o mia diletta.

R. Et macula originalis nunquam fuit in te.

R. E la colpa originale giammai fu in te.

UFFICIO MARIANO - MERCOLEDI'

Inno

Salve, Virgo puerpera,
Templum Trinitatis,
Angelorum gaudium,
Cella puritatis.

Solamen moeréntium,
Hortus voluptatis,
Palma patientiae,
Cedrus castitatis.

Terra es benedicta
Et Sacerdotalis,
Sancta et immunis
Culpae originalis.

Civitas Altissimi
Porta Orientalis,
In te est omnis gratia,
Virgo singularis.

Salve, Vergine Madre,
Tempio della Trinità,
Gaudio degli Angeli,
Cella di purezza.

Sollievo degli afflitti,
Giardino di delizia,
Palma di pazienza,
Cedro di castità.

Sei terra benedetta
E Sacerdotale,
Santa e immune
Dal peccato originale.

Città dell’Altissimo,
Porta d’Oriente,
in te è ogni grazia,
Vergine unica e stupenda.

Ant. Sicut lìlium inter spinas,
sic amica mea inter filias Adae.

Ant. Come giglio tra le spine,
così la mia diletta tra le figlie di Adamo.


Salmo 1 – di splendore e di gloria.

Dominus regnavit, irascantur populi,
Maria super Chérubim sedet ex dextris.

Dio ha trionfato, si adirino pure i popoli,
Maria siede alla sua destra sopra i Cherubini.

Formòsitas, et gloria in vultu illius,
Et gratia in oculis ejus.

Bellezza e gloria nel suo volto,
E grazia nei suoi occhi.

Magna est in Sion gloria tua, Domina,
Et in Jerusalem magnificentia tua.

Grande sei in Sion, nostra Signora,
E in Gerusalemme è la tua magnificenza.

Amicta Solari Lumine, sicut vestimento,
Et duòdecim stellarum corona rùtilans radiat.

Rivestita della luce del Sole come di un vestito,
E irradia splendente con una corona scintillante di dodici stelle.

Lunaris pulchritudo sub pedibus tuis,
Astra te glorificant jugiter matutina.

La bellezza della luna è sotto ai tuoi piedi,
Ogni giorno ti glorificano le stelle del mattino.

Sanctuarium quod firmaverunt manus tuae,
Est sanctum templum corporis tui.

Il Santuario che consolidarono le tue mani,
È il santo tempio del tuo corpo.

In te refulget species castitatis,
Lumen justitiae, et splendor veritatis.

In te rifulge la bellezza della castità,
La luce della giustizia e lo splendore della verità.

Extende ad nos brachium tuum, Virgo gloriosa,
Et ne avertas a nobis gloriosum vultum tuum.

Stendi su di noi il tuo braccio, Vergine gloriosa,
E non distogliere da noi il glorioso tuo volto.

Gloria Patri...

Gloria al Padre...

Salmo 2 – di ornamento e bellezza.

Domina mea, quis similis erit tibi?
Quia gratia, et gloria, superémines universas.

O mia Signora, chi ti potrebbe essere simile?
Perché con la tua grazia e gloria superi ogni cosa.

Benedicti sint oculi tui splendidissimi,
Quos dignéris misericorditer convèrtere super nos peccatores.

Benedetti sono i tuoi occhi risplendenti,
Che con misericordia volgi su di noi peccatori.

Benedictum sit lumen et splendor faciéi tuae, Benedicta sit gratia vultus tui.

Sia benedetta la luce e lo splendore del tuo aspetto,
Sia benedetta la grazia del tuo volto.

Benedixit te Dominus in misericordia sua,
Gratiam et decorem posuit in labiis tuis.

Ti ha benedetta il Signore nella sua misericordia,
Grazia e decoro pose nelle tue labbra.

Manus tuae dìligunt myrrae primam,
Et dìgiti tui unguenta gratiarum.

Le tue mani apprezzano la mirra più preziosa,
E le tue dita gli unguenti delle grazie.

Et fragmenta mali punici est guttur tuum:
Et spiràmen oris tui, suave compositum thymiama.

Come porzioni di melograno è la tua gola,
E l’apertura della tua bocca un soave composto di incenso.

Tu es rùtilans et decòra,
Nubes rorifera, et consurgens aurora.

Sei splendente e leggiadra,
Nube ricca di rugiada e sorgente aurora.

Pulchra es et clara, et luna plenissima,
Et tamquam sol refulget sacer aspectus tuus.

Sei bella e luminosa, come luna piena,
E come il sole rifulge il tuo sacro aspetto.

Gloria Patri...

Gloria al Padre...

Salmo 3 – di bellezza e di amore.

Beati, quorum corda te dìligunt, Virgo Maria,
Peccata ipsorum a te misericorditer diluentur.

Beati quelli che ti amano, Vergine Maria,
I loro peccati saranno da te con misericordia cancellati.

Domina, dilexi decorem faciéi tuae,
Et veneratus sum sanctam majestatem tuam.

Ho prediletto, o Signora, lo splendore del tuo volto,
E venerata la tua santa maestà.

Ne avertas faciem tuam a me,
Quia speciem et decorem tuum a juventute mea concupivi.

Non volgere da me il tuo sguardo,
Perché dalla giovinezza ho vagheggiato la tua grazia ed avvenenza.

Te amavi et exquisìvi, Regina Coelorum,
Misericordiam tuam, et gratiam tuam, ne sùbtrahas a servo tuo.

Ti ho amato e ricercato, Regina dei Cieli,
Non privare il tuo servo della tua grazia e delle tua misericordia.

Tuam pulchritudinem sol et luna mirantur,
Tibi Angelicae potestates serviunt, et famulantur.

Il sole e la luna ammirano la tua bellezza,
Te le Angeliche Potestà servono ed obbediscono.

Vox tua dulcis super omnem melodiam,
Armonia Angelica ei non valet comparari.

La tua dolce voce supera ogni melodia,
Cui non si può paragonare l’armonia degli Angeli.

Benedictum sit corpus tuum sanctum,
Benedicta sit anima tua sanctissima.

Sia benedetto il tuo corpo santo,
E benedetta la tua santissima anima.

Universas enim foeminas vincis pulchritudine carnis,
Superas Angelos et Archangelos excellentia sanctitatis.

Superi infatti ogni donna per la bellezza del tuo corpo,
Superi gli Angeli e gli Arcangeli per la grandezza della tua santità.

Venerate illam in decore illius,
Glorificate Opìficem pulchritudinis ejus.

Veneratela per il suo splendore,
Glorificate Dio Creatore per la sua bellezza.

Gloria Patri...

Gloria al Padre...

V. Dignare me laudare te, Virgo sacrata.

V. Rendimi degno di lodarti, o Vergine Santa,

R. Dà mihi virtutem contra hostes tuos.

R. Dammi forza contro i tuoi nemici.

CODA CAVALLINA - AMARO SVEDESE - AMARO MARIA TREBEN -

CODA CAVALLINA (Equisetum arvense)

Nomi volgari: Equiseto, Erba rugna, Rasparela, Codabussina, Coa ad cavai - Cucitolo.

All'Inizio della primavera spuntano dal ceppo largo e profondo per primi i bruni fusti fecondi e sporiferi.

Solo più tardi si presentano le verdi spighe estive alte fino a 40 cm che assomigliano a piccoli abeti di

forma regolare. Si trova la Coda cavallina nei campi, sui terrapieni delle ferrovie e lungo le scarpate.

Quella crescente nel terreno di pura argilla possiede il maggiore potere curativo. A seconda della posizione contiene fra il 3% ed il 16% di silice che possiede uno spiccato effetto curativo. Ovviamente è da

evitare la Coda cavallina dei campi chimicamente concimati. Quella con i ramoscelli più sottili - c'è

chi la chiama anche Coda cavallina «fina» - si trova prevalentemente nelle foreste ed ai margini dei

boschi. Anch'essa è medicamentosa.

Nella medicina popolare questa pianta era già famosissima nell'antichità soprattutto per le sue qualità emostatiche e per i successi manifestati nella lotta contro le malattie renali e delle vie urinarie.

Malgrado ciò fu dimenticata nel corso dei secoli. È stato proprio il nostro grande e popolarissimo

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medico naturista e parroco Kneipp a restituire alla Coda cavallina la sua

gloria originale. La dichiara «unica insostituibile ed inestimabile» contro le

emorragie, l'emantemesi, i disturbi renali e delle vie urinarie, i calcoli e la

renella. «Contro i danni di vecchia data» dice, «contro le piaghe purulente e

persino contro le ulcere cancerose e la necrosi ossea la Coda cavallina

rende dei servizi eccellenti. Lava, scioglie e cauterizza più o meno tutto

quanto è deteriorato. Spesso l'erba, umida e calda, viene avvolta in panni

bagnati che si applicano sulla parte da guarire.»


Il parroco svizzero Kunzle dice che tutte le persone di una certa età dovrebbero

 bere ogni giorno una tazza di tisana di Coda cavallina. Tutti i dolori

dovuti alla gotta, ai reumatismi ed alle nevralgie scomparirebbero, ogni uomo

avrebbe una vecchiaia sana. Egli racconta di un 86enne liberato mediante un

bagno a vapore di coda cavallina da una terribile calcolosi vivendo in seguito

ancora per molti anni, e prosegue dicendo: «Quest'erba guarisce le peggiori

emorragie e emantemesi se ingerita come tisana; e lo fa in brevissimo

tempo, quasi istantaneamente.»


Contro i dolorosi raffreddamenti alla vescica ed i crampi viscerali non vi è

rimedio migliore dell'infuso sbollentato di Coda cavallina i cui vapori si indirizzano alla zona vescicale con l'aiuto di un accappatoio. Ripetendo quest'

operazione per alcune volte si riesce in breve a debellare il male. Gli anziani

che improvvisamente non riescono più a urinare torcendosi dai fortissimi dolori perchè l'urina o non

esce per niente o soltanto a gocce, vengono liberati dalle loro sofferenze mediante questi vapori caldi di

Coda cavallina e senza che il medico debba ricorrere al catetere.

Contro la renella ed i calcoli renali e vescicali si fanno dei semicupi caldi di Coda cavallina sorseggiando contemporaneamente la calda tisana della stessa erba e trattenendo l'urina per poi lasciarla

scorrere sotto pressione. In questo modo di solito vengono eliminati dei calcoli. In seguito a questi

suggerimenti ho ricevuto delle lettere che confermano quanto sopra: un'applicazione eliminava i calcoli

renali; le persone in questione si sentivano bene ed erano tornate sane.

Nei casi in cui molti diuretici hanno fallito la Coda cavallina si è rivelata efficace come ad esempio nei

versamenti pericardici, in quelli pleurici o nelle complicazioni renali in seguito a scarlattina o altre

malattie infettive gravi, tutto ciò grazie alla sua azione diuretica. Si tratta dunque di un eccellente

rimedio ad uso interno ed esterno per tutto l'apparato renale e vescicale.


Contro la pielonefrite e la cistopielite un semicupio fa miracoli. In questi casi si prende la Coda cavallina alta - solo come applicazione esterna - cioè quella dai fusti grossi come un dito. Questa cresce

nei prati paludosi e sui terreni lasciati a pascolo e, come si è detto, procura un immediato miglioramento a chi è affetto da pielonefrite e cistopielite. Una signora che conoscevo bene, da diversi mesi si

trovava ricoverata con una pielonefrite all'ospedale di Innsbruck. Dato che non migliorava affatto mi

mandò a chiamare. Le consigliai un semicupio di Coda cavallina. Pochi giorni dopo ricevetti una lettera:

«Mi hai salvato la vita. Sono tornata a casa. Il semicupio di Coda cavallina ha allontanato tutti i miei

disturbi e mi ha restituito le mie forze.» La Coda cavallina alta dei prati paludosi e dei pascoli deve

essere impiegata esclusivamente per i semicupi. Invece per la tisana, da prendere per via interna, si

utilizza quella dei campi, sentieri e margini di bosco.

Talvolta nelle giovani madri dopo un parto difficile si manifestano dei disturbi alla vista: questi sono

certamente causati dal fatto che durante la nascita d'un bimbo vengono compromessi i reni della

madre. I semicupi di Coda cavallina dall'esterno facilitano l'irrorazione sanguigna del rene, allontanano

dagli occhi la pressione eccessiva causata dall'insufficienza renale e quindi dileguano lentamente i

disturbi visivi.

Il grande medico tedesco, Dr. Bohn (della scuola del Dr. Kneipp), esprime vivi elogi nei riguardi di questa

pianta: «Da una parte la Coda cavallina è un rimedio contro le emorragie, dall'altra - e ciò in misura

ancora superiore - è un rimedio per i reni. Dopo l'ingestione della tisana di Coda cavallina si elimina

con facilità un'abbondante urina scura. Contro l'idropisia è un rimedio di rapido effetto.» Se i diuretici si

sono dimostrati inefficaci occorre rivolgersi alla Coda cavallina sorseggiando lungo tutta la giornata

cinque o sei tazze, e questo per cinque giorni; nei casi particolarmente ostinati è meglio prolungare la

cura fino a sei giorni. L'esperienza dimostra che nella maggioranza dei casi l'urina viene eliminata.

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Contro gli sfoghi pruriginosi delia pelle, anche se crostosi, purulenti o tignosi, giovano lavaggi e

impacchi con infuso di Coda cavallina. I lavaggi ed i bagni giovano anche contro la suppurazione delle

unghie, le piaghe ai piedi, la necrosi, tutte le piaghe perforanti, le ulcere cancerose, lo sprone del

calcagno, le fistole, l'impetiggine e il lichen nonché contro il lupus. Si può applicare anche l'erba

sbollentata sotto forma di cataplasma. Contro le emorroidi, specie se dolorose, si applica una pasta di

erba fresca ottenuta nel modo seguente: lavare la Coda cavallina fresca, triturarla finemente sul

tagliere finché non diventi una pasta omogenea.

In caso di profusa emorragia nasale si applica un impacco di infuso di Coda cavallina raffreddato. Esso

giova anche come emostatico nelle emorragie polmonari, uterine, emorroidarie e gastriche. In questi

casi occorrono naturalmente degli infusi concentrati. Normalmente si prendono due o tre cucchiaini

da dessert colmi per ogni tazza. La Coda cavallina insieme con la Veronica previene efficacemente

l'arteriosclerosi e la perdita della memoria per via delle sue qualità purificanti del sangue. La si può

considerare la migliore prevenzione contro il cancro.

Vorrei raccomandare come rimedio particolarmente buono contro la sudorazione dei piedi la tintura di

Coda cavallina (vedi «Modalità di preparazione»). Con questa tintura si frizionano i piedi ben lavati ed

asciugati. Inoltre si consiglia berne ogni mattina a digiuno, mezz'ora prima di colazione, una tazza di

tisana. Contro la sudorazione eccessiva dei piedi sono molto utili anche i pediluvi della stessa erba

(vedi «Modalità di preparazione»). Contro la forfora del cuoio capelluto è opportuno lavarsi i capelli ogni

giorno con l'infuso di coda cavallina massaggiando successivamente la cute con del buon olio d'oliva.

La forfora scomparirà immediatamente.

Un miscuglio di Coda cavallina e Iperico, sbollentato e bevuto in ragione di una tazza o due al giorno

(la sera solo un pasto asciutto), aiuta a vincere l'enuresi notturna. Inoltre può essere utilizzato per

gargarismi nei casi di tonsillite, infiammazione delle mucose orali, stomatite, carie dentaria, infiammazioni ed emorragie gengivarie, fistole e polipi del palato e della gola. Contro le perdite bianche delle

donne vengono raccomandati i semicupi.

Non dimentichiamoci che la Coda cavallina è uno dei migliori medicinali per i polmoni, sia contro la

bronchite cronica che contro la tubercolosi polmonare. Mediante l'ingestione regolare della tisana,

grazie al suo contenuto in acido silicico si ottiene la guarigione della tubercolosi polmonare nonché la

scomparsa della debolezza generale dovuta alla tubercolosi stessa.

Secondo il fitobiologo austriaco Richard Willfort, le ricerche più recenti permettono l'ipotesi che in

seguito al prolungato uso di tisana di Coda cavallina i tumori maligni vengano ostacolati nella loro

crescita e alla fine addirittura distrutti. Persino i polipi nel basso ventre o nell'ano ed anche le infiammazioni delle borse sinoviali si combattono in questo modo. In entrambi i casi si fanno impacchi al vapore

e semicupi. Questi impacchi al vapore sono utili anche contro i crampi dello stomaco e le coliche epatiche e biliari di fegato nonché contro le stasi sanguigne dolorose che con la loro pressione verso l'alto

si riflettono sull'attività cardiaca.

Il 19 dicembre 1977 ricevetti una telefonata dalla Stiria orientale. Si trattava di un agricoltore di 49 anni.

Sulla pianta del suo piede era cresciuta un tumefazione molto dolorosa. Non riusciva più a poggiare

il piede per terra. Rimase in ospedale per alcuni giorni e poi venne mandato a casa. Gli consigliai gli impacchi al vapore di Coda cavallina che risolvono persino i tumori maligni. Potrete immaginare la mia

sorpresa quando il 22 dicembre, ossia tre giorni dopo, mi telefonarono per dirmi che la tumefazione si

era completamente risolta. La pelle aveva un aspetto un po' flaccido e molle. Un nuovo miracolo della

farmacia del Signore.

Ho fatto l'esperienza che persino i dolori da discopatie - sempre che non siano causati dalla compressione di una radice nervosa - spesso spariscono in breve tempo in seguito ai semicupi di Coda cavallina. Le radiografie mostrano delle vertebre usurate per vecchiaia, ma non vi è motivo di tenersi il dolore.

La pressione di un rene difettoso che, come si sa riflette verso l'alto, si distribuisce nei nervi che

scorrono in superficie lungo la spina dorsale producendo questi dolori. Non sono quindi i dischi stessi,

bensì la pressione del rene prodotta sui nervi esposti. Un semicupio di Coda cavallina, attraverso il suo

effetto in profondità sui reni, elimina subito la loro pressione verso l'alto.

Una signora di 38 anni si trovava da tre anni in cura per disturbi di carattere discopatico. Invece di

diminuire, i dolori si acutizzavano; era diventata talmente rigida nella zona delle spalle e del collo da

alzarsi la mattina soltanto con l'ausilio di un apparecchio di stanghe e verghe costruito dal marito e

sistemato sul soffitto sopra il letto. In quel periodo stavo tenendo delle conferenze a Steyr nell'Alta

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Austria e ne feci la conoscenza. Vi meraviglierete certamente se Vi dico che questa donna, dopo un

solo semicupio di Coda cavallina, aveva perso tutti i suoi dolori e la sua rigidità. Lo stesso vale per le

discopatie prodotte dalla conduzione del trattore. Il suo moto sobbalzante non danneggia i dischi, ma

i reni. Subito interviene una pressione verso l'alto che può essere eliminata con il semicupio di Coda

cavallina.

Una signora svizzera da molti anni era rigida come un bastone, nelle vertebre cervicali. Le cure annuali

presso il Dr. Zeileis a Gallspach procuravano dei miglioramenti soltanto temporanei, ma nessuna

guarigione. Non molto persuasa mi promise, appena tornata a casa, di farsi un semicupio di Coda

cavallina. La telefonata non si fece attendere: appena immersa nel caldo semicupio, scomparve dopo

10 minuti ogni rigidità che poi, come mi fu riferito per anni, non si presentò più.

11 grande neurologo Dr. Wagner-Jauregg dice nei suoi scritti: «Due terzi di tutti i malati di nervi non

dovrebbero essere ricoverati negli istitut i se fossero sani i loro reni.» Infatti ho potuto consigliare i

semicupi di Coda cavallina a molti infelici che, a causa di disturbi renali soffrivano di depressioni,

manie e pazzia furiosa, salvandoli in tal modo dal manicomio. In questi casi occorre curarsi anche per

via interna con una tazza al mattino ed una alla sera di tisana di Ortica, Achillea e Coda cavallina.

Contro i gravi disturbi renali e le loro sequele occorre adoperare la Coda cavallina fresca per i semicupi,

preferibilmente, come ho detto precedentemente, quella alta proveniente dai prati paludosi. Per un

bagno occorre un secchio da 5 litri pieno (vedi «Modalità di preparazione» e Note generali sotto la voce

«Semicupi»). Durante il semicupio i reni debbono trovarsi immersi nell'acqua; 20 minuti è la durata del

bagno. Non asciugarsi ma avvolgersi ancora bagnati nell'accappatoio e coricarsi così nel letto per

un'ora; soltanto allora cambiarsi per la notte. Il semicupio, riscaldato nuovamente, può essere riutilizzato altre due volte.

MODALIT À D I PREPARAZION E

Infuso: Un cucchiaino da dessert colmo su Vi di litro d'acqua; sbollentare.

Cataplasma al vapore: Mettere in un setaccio due manciate abbondanti di Coda cavallina e appenderlo sopra l'acqua bollente. Non appena l'erba si presenta calda e morbida,

avvolgerla in una pezza di lino che si applica sulla parte malata. Coprirsi bene!

Lasciare agire per diverse ore o per tutta la notte.

Semicupi: Per una notte lasciare macerare nell'acqua fredda 100 g di Coda cavallina. Il

giorno seguente riscaldare il tutto fino all'ebollizione, poi aggiungerlo al bagno.

Durata del bagno 20 minuti. Non asciugarsi; ancora umidi avvolgersi nell'accappatoio e sudare un'altra ora a letto. L'acqua del semicupio deve coprire i reni.

Tintura: Lasciare macerare per 15 giorni al sole 10 g di Coda cavallina in 50 g di autentica

acquavite di grano. Scuotere la bottiglia ogni giorno.

Cataplasma: Lavare la Coda cavallina fresca, tritarla finemente sul tagliere finché non si ottenga una pasta. 


 Risultati immagini per calendula pianta 

Contro le vene varicose e le ulcere degli arti inferiori è caldamente consigliata la pomata di Agrimonia (vedi «Modalità di preparazione») che viene usata in modo simile a quella di Calendula.
pg 13

 Una suora mi riferì di aver suggerito la cura con la pomata di Calendula ad una vecchia signora che aveva richiamato l'attenzione della gente per strada a cause delle sue vene varicose particolarmente vistose. Rimase veramente stupita quando dopo un mese questa donna felicissima le mostrò le sue gambe. Tutte le vene varicose erano sparite e la pelle era ritornata liscia.  pg 21



fiori e le foglie dell'Ortica gialla vengono utilizzati  contro i disturbi della digestione, contro la scrofolosi e le malattie della pelle. A tale scopo se ne beve una tazza di tisana al mattino. Contro le ulcere e le vene varicose giovano gli impacchi con lo stesso infuso. pg 46



https://www.file-pdf.it/2014/08/28/treben-maria-la-salute-dalla-farmacia-del-signore/treben-maria-la-salute-dalla-farmacia-del-signore.pdf



AMARO SVEDESE


Queste sono le proprietà terapeutiche dell'Amaro Svedese
1. Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria ed il cervello.
2. Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono Infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi ,una pezzuola bagnata coni esse.
3. Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo guariscono inumidendo le parti spesso e bene.
4. Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.
5. Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite; la guarigione non tarderà.
6. Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.
7. Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.
8. Contro le coliche si prendano tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.
9. Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle Intestinali e giovano contro la stitichezza.
10. Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.
11. Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.
12. Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.
13. Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.
14. Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni dl fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte.
15. Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie. (sotto controllo medico NdS)
16. Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi dl gocce.
17. Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri al bambino delle gocce, a seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.
18. Sono efficaci contro vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che al bambino occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida.
19. Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio dl gocce tre volte ai giorno ed applicando dei cataplasmi dl gocce sul fegato ingrossato.
20. Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia o le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.
21. Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto dei sangue e gioverà contro i bruciori.
22. Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in se.
23. Prese per bocca allontaneranno anche li dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.
24. Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.
25. Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte; il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.
26. Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.
27. Se qualcuno è affetto dal mal caduco (epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.
28. Guariscono le paralisi, scacciano le vertigini e la nausea.
29. Guariscono anche i bruciori del vaiolo e della erisipela.
30. Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in sè, e il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, li malato migliorerà presto.
31. Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.
32. Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore prevenendo ogni cancrena o putrefazione e guariranno anche ferite dl vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza Imbevuta, la guarigione avverrà in breve.
33. Fanno scomparire tutte Io cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte;. tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.
34. Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.
35. Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.
36. Le gocce giovano contro tumori e macchie dovuti a urti o colpi.
37. Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.
38. A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengano ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.
39. I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti Infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.
40. Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia dl applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute soprattutto la notte.
41. Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre giorni i calli si staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.
42. Curano anche morsi dl cani arrabbiati e di altri animali, prese per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.
43. In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poiché curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.
44. Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima dl coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto dl gocce diluite.
45. Somministrato in quantità di due cucchiai ad un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.
46. Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poiché esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi ed il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie dl malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.

Importante: Tutti I quantitativi indicati. vanno Ingeriti diluiti in tisana o in acqua.

I 46 punti del "Antico Manoscritto" rivelano Il grande e miracoloso potere terapeutico dl questo miscuglio dl erbe. SI può asserire a ragion Veduta che praticamente non vi sia malattia contro la quale questo Erbe Svedesi non giovino; sono comunque valide come base per qualsiasi cura.
Trovate l’Amaro Svedese nelle erboristerie e nelle farmacie che trattano anche rimedi naturali, l’importante è che sia della ricette originale Treben.

AMDG et BVM