giovedì 15 ottobre 2020

Suor Maria della Croce.




 Elisa Sofia Clementina Hebert nacque a Nehou- St- George, in Svuzzera, il 1-12-1840. Attratta, fin dall’adolescenza, dall’ideale della vita religiosa, all’età di 18 anni, chiese ed ottenne di entrare come novizia nel convento delle Agostiniane di Valognes, prendendo il nome di Suor Maria della Croce. Il 15 maggio del 1861, fece la professione religiosa. Si impegnò seriamente nella perfezione cristiana, sorretta dal desiderio di unirsi sempre più intimamente a Cristo, suo sposo. Ebbe diversi incarichi all’interno del convento tra cui quello di Direttrice delle Educande. Donna intelligente e colta fu amata, stimata e rispettata dalle allieve. Tutti coloro che la conobbero ammirarono in lei un comportamento esemplare, arricchito da un giusto equilibrio e da un buon senso pratico.


In Francia con la vittoria dei radicali nelle elezioni del 1902 si ebbe una violenta reazione anticlericale. Il nuovo governo decise lo scioglimento delle congregazioni religiose e la separazione della Chiesa dallo Stato. Per questi motivi, nel 1904, anche Suor Maria della Croce fu costretta ad abbandonare il convento a lei sì caro e nel quale aveva trascorso gran parte della sua vita. Aveva, allora, 63 anni; trovò ospitalità dapprima presso alcuni parenti nel Comune di Quettehou, poi a Cherbourg, dove morì nel 1917. I suoi resti mortali riposano nel cimitero di Quetthou.

La vita di Suor Maria della Croce è legata a dei fatti straordinari, che ebbero una ripercussione notevole sul suo cammino spirituale: parlò con una consorella defunta dal novembre del 1873 al novembre del 1890. nel 1871 per il diffondersi di una terribile epidemia morirono diverse suore. Il 22 febbraio di quell’anno, colpita dal virus, repentinamente moriva anche una giovane di 36 anni, Suor Maria Gabriella. Questa, diventata suora senza una vera vocazione, compiva con una certa superficialità e tiepidezza i doveri del suo stato, perciò veniva ripresa da Suor Maria della Croce, da cui dipendeva direttamente.

Un giorno, mentre veniva rimproverata per una delle sue abituali mancanze, quasi per celia, disse: “Ebbene, se andrò in Purgatorio, me ne trarrete voi fuori!”. Nessuna, delle due sospettava neppure lontanamente quello che sarebbe realmente accaduto. Più di due anni e mezzo dopo la sua morte, nel novembre del 1873, mentre Suor Maria della Croce si trovava nella sua cameretta, improvvisamente sentì dei gemiti prolungati…”Oh! Esclama in preda allo spavento, chi siete?…Voi m’incutete paura!…Soprattutto non apparite, ma ditemi chi siete!”. Non avendo ricevuto alcuna risposta, impressionata, ne parlò con la superiora, Suor Angela Quettier, che era anche sua zia per parte di madre. La superiora cercò di sdrammatizzare il fatto, dicendole: “E’ un’anima del Purgatorio, pregheremo per lei”. Da quel giorno innalzarono a Dio incessanti e fervorose preghiere, ma i gemiti continuarono a farsi sentire tanto che la religiosa pensò di trovarsi alla presenza di suggestioni diaboliche.

Finalmente, il 15 febbraio del 1874, la defunta rivela il suo nome: “Perché vi ho recato dispiacere il buon Dio vuole che siate voi a pregare per me!…”. “Non sono il diavolo! Sono Suor Maria Gabriella. Non vi lascerò tranquilla fin tanto che non sarò in cielo”… Il buon Dio permette ciò per il vostro bene e per il mio sollievo! Sì, io soffro, ma il mio più grande tormento è di non vedere il buon Dio. E’ questo un martirio continuo che mi fa soffrire più del fuoco del Purgatorio… Non ci si può immaginare le pene che si soffrono in Purgatorio! Nel mondo nessuno ci pensa. Anche le comunità religiose lo dimenticano. Per questo il buon Dio vuole che si preghi in modo speciale per le povere anime del Purgatorio, che s’inculchi codesta devozione alle allieve, affinché esse, a loro volta, ne parlino nel mondo”.

Suor Maria della Croce si sente a disagio dinanzi a questi fenomeni e prova un’intima riluttanza a svelare il resoconto dei colloqui con la consorella defunta. Quegli incontri sono stati permessi da Dio non solo per la liberazione di Suor Maria Gabriella dal Purgatorio ma anche per la santificazione di Suor Maria della croce. Questa, consigliata dal suo confessore scrive tutti i colloqui che man mano ha con la consorella che si trova in Purgatorio. Il “Manoscritto del Purgatorio” contiene notizie utili ed interessanti per capire il mondo dell’aldilà. In esso vengono ribadite verità fondamentali riguardanti il Purgatorio e la vita spirituale conformi agli insegnamenti della Chiesa. Inoltre i consigli e le istruzioni pratiche dell’anima del purgatorio su cosa fare e come comportarsi nella vita sono quanto mai validi, efficaci e proficui per coloro che vogliono conseguire la salvezza eterna.

Perciò vi proponiamo qualche pensiero o qualche frase che, a nostro avviso, ci è sembrata, degna di attenzione e più confacente alla vita dello spirito. Giugno 1874- Il demonio ha seguaci dappertutto… anche nei conventi! Mortificate il vostro spirito, gli occhi, la lingua; questo sarà più accetto al buon Dio delle mortificazioni corporali che, spesso, provengono dalla nostra propria volontà. 15 Agosto 1875- Amate tutti, ma non confidate in nessuno totalmente, in nessuno, perché Gesù vuole essere lui solo il vostro grande confidente. Tutto per Lui e per Lui solo. 16 Luglio 1876 – L’Eucarestia deve essere per voi una calamita che vi attiri sempre maggiormente. 30 Agosto 1876 – Non abbiate alcun desiderio se non amare sempre più il buon Dio… Pensate spesso: il tabernacolo è il mio riposo; l’Eucarestia, la mia vita; la croce, il mio retaggio; Maria la mia Madre; il cielo la mia speranza.

13 Dicembre 1877 – Non stancatevi mai di lavorare! Ricominciate ogni giorno come se non aveste fatto ancora nulla! Questa continua rinuncia alla propria volontà ed ai propri comodi, al proprio modo di vivere, è un lungo martirio ben meritorio e bene accetto al buon Dio. Agosto 1878- Le persone che si perdono, si perdono unicamente perché lo vogliono ad ogni costo. Poiché, per giungere a tale estremo, v’è stato bisogno che rigettassero migliaia di grazie e di buone ispirazioni, inviate loro dal buon Dio. Non frapponete alcun ostacolo alla grazia; lasciatevi condurre dal buon Dio nel mondo da Lui voluto. Ma soprattutto non resistete ad alcuna delle sue ispirazioni. Mettete da parte la natura ed il proprio io; alleggerita, quindi, di tal fardello, andate sempre avanti senza mai perdervi d’animo… Quanto più un’anima ama Gesù, tanto più le sue preghiere e le sue azioni sono meritorie al suo cospetto. In Cielo, solo l’amore sarà ricompensato. Tutto ciò che verrà fatto per un fine diverso sarà nullo e, per conseguenza, perduto. Amate, dunque, finalmente Gesù, come Egli desidera… Le persone che hanno dimenticato le anime purganti vengono a loro volta dimenticate, ed è giusto, ma se si avesse loro suggerito di pregare per i defunti, se si fosse loro fatto conoscere un po’ cos’è il Purgatorio, forse avrebbero agito diversamente…Ah, se si sapesse, se si conoscesse il Purgatorio e quando si pensa che è per colpa propria che ci si trova! Io ci sono da otto anni. Mi sembra che sian passati diecimila anni!…

Agosto 1880- Quanti atti inutili, quante giornate interamente nulle, senza amore per Gesù, senza purità d’intenzione; e tutto questo è perduto, poiché non sarà contato per il Cielo. 1881 – Il mezzo infallibile per giungere presto ad una unione intima con Gesù è l’amore, ma l’amore unito alla sofferenza…Se sapeste quanto fa bene all’anima la sofferenza! I patimenti sono a colei che vuole unire a sé intimamente. Egli invia a quest’anima privilegiata sofferenze su sofferenze, pene su pene, al fine di distaccarla da tutto ciò che la circonda. Aprile 1881 – Se non avanzate più speditamente nella perfezione, è perché la vostra volontà non è abbastanza unita a quella di Dio. Ricercate troppo voi stessa. A momenti avete paura di voi medesima. Gesù sopporta pazientemente tutti questi indugi!…

Settembre 1882 – Gesù attende solo u po’ di buona volontà ed Egli farà il resto…Egli vuole anche che lavoriate seriamente alla vostra perfezione, poiché dalla vostra ne dipendono molte altre. Oh! Amate molto Gesù…Per amore di Gesù, amate tutte le persone che vi circondano e quelle con cui avete delle relazioni. Non abbiate timore di spendervi in gentilezze, preghiere, abnegazioni, sollecitudini nei loro riguardi. Più un’anima ama Gesù, più essa ama i suoi simili. 25 Dicembre 1882 – Voi sapete che Gesù vi ama, sebbene siate lontana dallo stato in cui vuol vedere la vostra anima. Lui sa, questo caro Amico, che occorrerebbe un miracolo per giungere a quello stato perfetto ch’Egli esige da certe anime, e tale miracolo, non vuole farlo. Bisogna salire a poco a poco quel sentiero, talvolta sì aspro per la natura. Per raggiungere la meta che Gesù vuole che raggiungiate, è necessario che siate morta totalmente a voi stessa, che non abbiate né volontà né amor proprio. …Prima di dare un avvertimento, prima di fare un rimprovero meritato ad un’allieva o da qualunque persona, raccoglietevi un secondo; quindi, mettetevi al posto di colei cui state per rivolgervi e agite a suo riguardo come vorreste che si facesse con voi in simile occasione. Allora Gesù sarà contento.

Maggio 1883 . Crescete in amore, in tenerezza per Gesù. Consolatelo, risarcitelo, di tutte le ingiurie che riceve dal mondo. Amate per coloro che non amano, riparate per coloro che oltraggiano Dio; chiedete perdono per coloro che non ci pensano. Questo attende Gesù da voi…Glielo negherete? Giugno 1883 – Gesù incontra sì poche anime generose in questo mondo, ve ne sono tanto poche che Lo amano… anche tra i suoi sacerdoti! Oh! Quanto grande è il Sacerdote! Che sublime missione è la sua!…Ma ohimè! Al presente quanto pochi ve ne sono che la comprendono! 29 Agosto 1883 – Se volete che le vostre azioni siano accette a Gesù, bisogna che in ognuna di esse vi sia sempre un piccolo sacrificio, qualcosa che costi; senza questo non si dà merito. Non è difficile, per voi soprattutto, il dare a Gesù tale soddisfazione. Pertanto, non crediate più che quando una cosa vi costa molto, non vi sia in essa alcun merito, tutt’altro: a patto che lo sappia Gesù solo e voi…

Maggio 1886 – E’ vero che nessuno merita le grazie del buon Dio; sono esse dei favori, ma quando Egli ce ne largisce conviene riceverle con riconoscenza e trarne profitto. Sulla terra Gesù maggiormente crocifigge l’anima che Egli ama, ma la croce inviata da Dio ha sempre delle dolcezze unite alla sua amarezza. Non è lo stesso delle croci che ci giungono per propria colpa; queste contengono solo amarezza. Febbraio 1887 – Gesù non mostra tutt’a un tratto ad un’anima quel che da lei esige; ella ne rimarrebbe spaventata. Ma le svela i suoi segreti e la rende partecipe della sua croce a poco a poco e via via che la sua grazia la rende più forte.

24 Giugno 1887 – Quando vi sarà possibile, passate per la Chiesa, fate una visitina al vostro Gesù, ed ivi effondete dinanzi a Lui il vostro cuore. Manifestategli le vostre pene, le vostre gioie, le vostre sofferenze, tutto insomma. Parlategli come si parla ad un amico affettuoso, ad un padre, ad uno sposo. Si fa bene alle anime solo in proporzione alla propria unione con Dio. Le pene e le sofferenze del cuore sono più dolorose di quelle del corpo. Ma per un’anima che ami Gesù, il dolore più grande è di causargliene ogni giorno coi propri peccati e le proprie ingratitudini! Tutto passa e passa velocemente! Non affanniamoci tanto dietro a cose che un giorno dovranno finire. Miriamo a ciò che non finirà mai… Il buon Dio vuole al suo servizio anime generose che non abbiano alcun pensiero di loro stesse, che mettano tutta la propria applicazione, tutta la buona volontà nel farlo amare e servire a spese dei propri interessi.

2 Novembre 1890 – Il Cielo è Dio soprattutto, Dio amato, gustato, goduto; è, in una parola, la sazietà di Dio, senza tuttavia essere saziati! E più l’anima ha amato Dio sulla terra, più ha raggiunto la vetta della perfezione, più parimenti ama Dio e Lo comprende in Cielo! Gesù è la vera gioia della terra e l’eterna gioia dei Cieli. Possiamo dire che Suor Maria Gabriella, durante la sua vita religiosa, sia stata tiepida o accidiosa cioè non si è impegnata con tutta se stessa a fare il bene e a fuggire il male. L’accidia ci fa avere più sollecitudine per gli affari temporali e per il benessere del corpo che per la salvezza dell’anima. Questo vizio capitale non ci fa gustare le cose dello spirito, perciò le opere buone diventano pesanti o noiose e si fanno di mala voglia. Così o si tralascia del tutto la preghiera o si prega distrattamente; a lungo andare si perde il raccoglimento e i buoni propositi vengono rimandati o disattesi.

Don Marcello Stanzione

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Il Blog di Raffaella. Riflessioni e commenti fra gli Amici di Benedetto XVI: E Julien Green ridiventò se stesso. Omelia di Jose...: Il 12° volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger "Annunciatori della Parola e Servitori della vostra gioia" E Julien Gr...


Raccolta di testi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: La liturgia non è uno  show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di  talento. La liturgia non vive di sorprese "simpatiche"...

INSTRUCCIONES

 


YO, DIOS ALTISIMO, OS DOY MIS INSTRUCCIONES 

 14-9-2016 

       Santísima Trinidad de Amor, Dios Padre, Dios Hijo y Dios Espíritu Santo, por la poderosa intercesión de la siempre Virgen María de Guadalupe, os consagro mi alma a Su Santísima Voluntad para ser receptáculo de luz para Tu Iglesia Remanente, tan necesitada de Tus palabras de amor, palabras de aliento y paz en nuestro caminar, en medio de esta densa obscuridad que nos rodea, en estos tiempos de tanta confusión aun para Tus elegidos. 

 

     Habla Señor que Tu Sierva te escucha. Amen. 

    ---  

       En esta Santa Eucaristía hemos venido a visitar vuestra alma, nosotros, Dios Padre, Dios Hijo y Dios Espíritu Santo, la Santísima Trinidad, Tres Personas Divinas en Una Sola. 

       Receptáculo del Amor Divino hacemos de vuestro corazón, que humildemente se dispone a nuestra Voluntad. 

       La obscuridad del Enemigo busca confundir al Resto Fiel para separarlo y dispersarlo, pero nada podrá contra vosotros, Mis elegidos, por vuestro libre albedrío a Mi Voluntad, almas dóciles a la Voluntad de la Trinidad. 

       Está escrito en las Santas Escrituras que éste sería un tiempo de gran confusión, el tiempo en que todos serían probados en vuestra Fe. Este tiempo ya está entre vosotros, esta prueba necesaria antes de la gran Tribulación, necesaria para poner al descubierto todos los corazones; necesaria para terminar de hacer la separación del trigo y la cizaña; necesaria para marcar a los elegidos, los sellados para esta tribulación final antes de Mi Segunda Venida en Gloria. 

       Tiempo de probar vuestra fe y amor por las Tres Persona Divinas, la Santísima Trinidad. 

      Mi Resto Fiel, que Yo mismo comienzo a reunir, principalmente en Espíritu y en pequeños grupos y comunidades en distintas partes del mundo, todo bajo los cuidados, el apoyo y el sostén de Mi Vicario actual, Benedicto XVI; y pronto lo sustituirá Pedro Romano. Este Designio Divino no lo entiende el mundo, ni los soberbios y orgullosos de este mundo; lo entienden los que ya han abandonado la falsa Iglesia gobernada por Francisco, y la Verdadera Iglesia ha pasado ya a ser parte del Resto Fiel, las ovejas del verdadero y único Papa Benedicto XVI, quien ya llega al término de su misión. 

       A la muerte de Benedicto XVI no habrá más conclaves ni quedará en pie el Vaticano, porque Mi Justa Ira lo habrá ya destruido por su abominación y prostitución. 

      Es en espíritu y en lo oculto, en una Obra Divina que Pedro Romano pastoreará al Resto Fiel, que habrá dejado Benedicto XVI a su muerte. Su Tiempo se lo daré Yo mismo, un lugar escondido y de Mi agrado, que Yo, Dios Altísimo, ya he reservado para el Pastor de Mi Rebaño Fiel. 

      Guiados por Mí así lo seréis vosotros, Mi Resto Fiel; así como fueron guiados por un Acto y una Señal Divina, los Adoradores del Mesías, guiados por la Estrella, una señal milagrosa, así será en estos tiempos con Pedro el Romano, a quien irán a Él y seguirá sólo el Resto Fiel. 

      Dotado de dones sobrenaturales será Pedro el Romano, para poder levantar, guiar y sostener al verdadero Rebaño, que deberá pasar por la más grande persecución y tribulación, porque esta verdadera Iglesia luchará contra Mi Adversario, el mismo Satanás encarnado en el Anticristo, y apoyado éste, a su vez, por el Falso Profeta que ya ha tomado la Silla de Pedro en Roma. 

       Con la muerte de Benedicto muere Roma, la Ciudad de las siete colinas, la Ramera, la que se prostituyó con los reyes del mundo; entonces se cumplirá lo profetizado por Mi Sierva LA VIRGEN MARIA, LA MADRE DE DIOS, y las visiones de tantos Santos viendo la destrucción de Roma, el cisma más grande y levantamiento dentro y fuera del Vaticano. UN PAPA LEGÍTIMO MUERTO POR SUS PERSEGUIDORES y un falso papa, que huye entre los cadáveres de sus sacerdotes. 

       Que no os engañen los planes masónicos, pues EL PAPA MÁRTIR ES BENEDICTO XVI, y el falso papa e impostor de Francisco buscará salvar su vida, pero la conservará, pues él, como el precursor del Anticristo, seguirá en vida por un corto tiempo, mas después de estos acontecimientos seguirá engañando a las almas entregando la iglesia, a la falsa iglesia que permaneció con él, para entregarla a Satanás, su amo. 

       Muchos creerán en los engaños de la Masonería eclesiástica y política, pero al Rebaño Fiel el Espíritu Santo le dará Luz y guía, conociendo la verdad para no ser engañados. 

       Pedro Romano, a ejemplo de Jesucristo, el Salvador, deberá imitar todas las obras del Hijo del Hombre, la pobreza, la humillación, la persecución, y no tendrá descanso, como no lo tuvo El HIJO DEL HOMBRE, descansando sólo en casa de Lázaro, Martha y María. Un Santuario le dará Santa María de Guadalupe, escogido ya por Mí; éste será su Sede, cuando lo sea permitido por Mí, permanecerá ahí por el número de días que profetizó Daniel; así Pedro Romano ofrecerá a la Justicia Divina un Santo Sacrifico de Mi agrado, y ahí estará la Iglesia Fiel, algunos en presencia física, y otros en espíritu, hasta el día en que Yo, Dios Altísimo, los reuniré de entre todas las naciones. 

       Todo será en un abrir y cerrar de ojos, pues Yo, en Mi Omnipotencia y Poder Divino, tengo todo preparado para Pedro El Romano y su Rebaño Fiel. 

       Es Mi Santa Voluntad que, por ahora, cada uno permanezcáis en el lugar en donde os encontráis. Yo mismo os daré la señal, cuando debéis reuníos y permanecer en donde Mis ángeles os indicarán por el tiempo que sea necesario. Debéis confiar en Mi. 

       Os permití, en días pasados, visualizar el lugar donde os encontraréis reunidos los días previos, durante y posteriores a Mi Aviso. 

       Yo enviaré a las personas que deseo resguardar en Mi casita de Nazaret, en donde estaréis en constante oración, en penitencia por todas las almas que padecerán terriblemente al encontrarse Conmigo. 

       Vuestras Misas y oraciones calmarán Mi SANTA IRA y consolarán los dos Corazones de Jesús y de María, que mucho estarán sufriendo, en esa hora, al ver el dolor y el sufrimiento en las almas, con mayor pecado y no arrepentidos. 

       En estos días, vosotros seréis trasformados por Mis diversos dones y regalos celestiales, para que seáis verdaderos guerreros Míos, y ganéis más almas para Mi Reino. Muchos vendrán a pedir vuestra ayuda y vosotros estaréis capacitados para ayudar a estas almas. Debéis confiad en Mí y dejadme prepararos según la misión que os doy a cada uno. 

       Pasados los primeros acontecimientos de purificación, que serán en el espíritu y en el cuerpo, será el tiempo de huir de vuestros hogares, porque se desatará un gran odio y gran persecución contra vosotros, Mis mensajeros y profetas y el Resto Fiel. 

       Mis ángeles os mostrarán el lugar a donde debéis ir cada uno de vosotros y vuestras familias. Nada debe robaros Mi Paz, porque todo les será claro y comprensible. Yo mismo les revelaré todo en el encuentro personal que tendré Yo, Dios Altísimo, con cada alma. No hagáis planes porque Yo, Vuestro Dios, tengo ya trazados Mis caminos para cada uno de vosotros. 

       Fortaleced vuestra Fe en las Misas de Mi Agrado, es tiempo ya de comenzar a reuniros y congregaros los que estáis Conmigo, los que habéis ya abandonado la iglesia del falso papa. Debéis ya orad juntos, animándoos unos a otros, id congregándoos como hermanos, miembros de un mismo Cuerpo. 

       Os iré mostrando el camino a seguir para que no seáis confundidos por el enemigo; permanezcáis en Mi como Yo permanezco en vosotros, la Santísima Trinidad. Uno sólo es el Cuerpo y vosotros, Mi Resto Fiel, sois Miembros de este Santo Cuerpo, Dios Padre, Dios Hijo y Dios Espíritu Santo, Tres persona en Una. 

    --- 

  Bendito Mi Dios, Trino y Uno, por utilizar mi nada para Tu Gloria y Honor. Benditas Tus Santas Palabras que nos iluminan y nos guían, pues son Luz en nuestro caminar. 

       Danos siempre Tu Santa Bendición, DIOS PADRE, DIOS HIJO Y DIOS ESPIRITU SANTO, nos bendiga siempre y nos guarde de todo mal. Amen, Amen, Amen. 

       Somos El Ejército de Santa María de Guadalupe, nuestra Morenita del Tepeyac.

AVE MARIA PURISIMA!

VOI SIETE IL SALE...

Svegliatevi

10 Decembre 2013 – Non potete annnunciare la Verità quando il vostro ego cerca
la popolarità
Mia amata figlia prediletta, come soffro nel vedere che così tante persone approvano
la falsa umiltà che si cela dietro l’umanesimo, che gode di così tanto favore presso
i membri della Mia Chiesa.
Il Mio ruolo di Salvatore e Redentore del genere umano è stato ormai
dimenticato. Si continuerà a constatare la falsa umiltà all’interno della Mia Chiesa, e tutti
applaudiranno quelli che promuovono la necessità di prendersi cura del benessere materiale
dei bisognosi. Tutto questo si tradurrà in una falsa religione.

Quando avete deciso, voi che chiamate voi stessi servitori di Dio, di sostituire la vera Parola
di Dio con la vostra interpretazione errata di essa? Quando avete deciso di sostituire il
Cristianesimo con l’umanesimo, in cui non si fa alcuna menzione di Me? Non sapete
che niente può nascere da ciò che non viene da Dio? Quanto poco avete imparato e quanto
siete sciocchi se credete che le vostre cosiddette opere buone, concentrate sul benessere
materiale, possano mai sostituire la Verità.

Quando ignorate il vostro ruolo primario, la fondamentale dottrina di salvare le anime dei
figli di Dio, allora non potete mai dire che siete un Mio servitore. Quanto è facile per voi
invocare di salvare i poveri, i miserabili e i membri economicamente svantaggiati della
vostra società. Seguendo questa pista sbagliata, in cui cercate l’ammirazione del mondo per
le cosiddette buone azioni, allora dimenticate il ruolo più importante per il quale siete stati
chiamati. Cioè quello di servire Me, il vostro Gesù. Il che non vuol dire cercare la popolarità
personale nel Mio Santo Nome. A cosa serve ad ognuno che le creature abbiano tutte
le comodità della vita quando poi non possono salvare la loro anima? Se cercate
l’ammirazione del mondo laico, attraverso gesti pubblici destinati a rendervi popolari, allora
non portate la Mia Croce. Se non imitate Me, allora non potete parlare per Me. Non potete
annunciare la Verità quando il vostro ego cerca la popolarità.

Quando ignorate il sacrificio che ho fatto per salvare le anime, allora non potete più servire
Me. Quando un sacerdote dimentica il motivo per cui è diventato un Mio servitore,
la sua caduta in disgrazia è dieci volte più grave di quella di un’anima
comune. Infatti, quando egli si allontana da Me, porta con sé le anime su cui ha influenza e
che si fidano del suo giudizio. 
Ascoltate questo, ora, Miei servitori, il Mio appello di
salvare le anime di tutti coloro che vi sono stati affidati attraverso il sacramento
dell’Ordine. Se vi rifiutate di ripetere ciò che vi è stato insegnato, non insegnate la
Verità. Quando promuovete l’umanesimo ed esortate le anime all’interno della vostra diocesi a fare lo stesso, Mi rifiutate. Voi sostituite Me, Gesù Cristo, con il desiderio non solo di promuovere la giustizia sociale, ma di cercare ammirazione per le vostre opere buone agli
occhi degli altri. La loro ammirazione e il vostro desiderio di essere popolari significa che non servite più Me. Quando non servite più Me, vi lasciate indurre in errore e presto non Mi
riconoscerete più nel modo in cui tutti penserebbero.

Solo pochi, gli eletti, Mi serviranno fino al Giorno finale. In quel Giorno, molti di
coloro che si dicono servitori della Mia Chiesa sulla Terra, piangeranno e
grideranno per supplicarmi di mostrare loro Misericordia. Da qui ad allora, essi Mi
faranno perdere miliardi di anime e molti di loro saranno così sprofondati
nell’abominio, che non riusciranno a comprendere la verità del loro destino fino a
quando non sarà troppo tardi.

Svegliatevi, voi che ora siete a disagio con quel senso di desolazione e confusione che vi
circonda come Miei servitori. Rimanete saldamente radicati nella Verità in ogni
momento. Ricordate il vostro ruolo come Miei sacri servitori, che è quello di nutrire il Mio
gregge con la Verità e garantire che esso riceva il Cibo necessario per salvare le loro anime.
Il vostro compito è quello di portare a Me le anime. Il vostro Gesù. 

AMDG et DVM

mercoledì 14 ottobre 2020

SAN DOMENICO con i santi Apostoli Pietro e Paolo

 




STORIE E LEGGENDE 2


VA' E PREDICA
Costantino di Orvieto racconta nella sua 
Legenda che, mentre S. Domenico era a Roma e pregava nella basilica di S. Pietro, vide comparire i due santi apostoli, Pietro e Paolo. Il primo, Pietro, gli consegnò un bastone; Paolo un libro. E tutti e due soggiunsero: « Và e predica, perché Dio ti ha scelto per questo ministero ». E in quell'istante parve a Domenico di vedere i suoi frati sparsi nel mondo che andavano a due a due a predicare al popolo la parola di Dio. (Cfr. Vicaire, op. cit., p. 342).
È certo che S. Domenico nei suoi viaggi portava con sé un bastone (si conserva nel convento di S. Domenico in Bologna) e le 
Lettere di S. Paolo e il Vangelo di S. Matteo.
 
IL PANE IN GINOCCHIO
Fra' Paolo da Venezia riferì al processo di canonizza­zione di Bologna: « Domenico praticava la povertà perso­nalmente e desiderava che fosse praticata nell'Ordine (...). Portava un abito molto grossolano e quando era fuori dalle città o dalle vie maestre, si toglieva le scarpe e camminava scalzo (...). Egli l'aveva visto andare di porta in porta a domandare l'elemosina e ricevere del pane come un povero. Un giorno a Dugliolo (Bologna), dove domandava l'ele­mosina, un uomo gli diede una pagnotta intera: il Padre la prese in ginocchio con molta umiltà e devozione » 
(Pro­cesso di Bologna, n. 42).
 
COMINCIANDO DAGLI ULTIMI
Fr. Buonvisio da Piacenza al processo di canonizzazione di Bologna « narrò che, al tempo in cui egli fu economo del convento di Bologna e quindi spettava a lui procurare il necessario ai frati, un giorno di digiuno venne a mancare il pane in refettorio. Fra' Domenico come al solito fece cenno perché fosse servito il pane in tavola; al che il teste lo avvertì che non ce n'era. Allora fra' Domenico, raggiante in viso, alzando le mani lodò e benedisse il Signore. In quel medesimo istante entrarono due portando due canestri, uno di pane e l'altro di fichi ». (Processo di Bologna, n. 22).
La tradizione precisa che questi due « angeli », iniziarono a servire dagli inferiori finendo per ultimo con S. Domenico. La scena è riprodotta in moltissimi refettori dei conventi domenicani; ed ancora oggi i primi ad essere serviti a mensa sono i meno anziani, e, per ultimo, il superiore.
 
DISPOSTO A VENDERSI SCHIAVO
Una volta, mentre S. Domenico esortava un eretico a tornare nella Chiesa, questi gli rispose che l'adesione al­l'eresia gli era imposta dalle strettezze economiche. Gli eretici, infatti, gli davano in abbondanza quel che gli oc­correva per vivere, cosa che non avrebbe ottenuto altrove.
Mosso a compassione, decise di vendere se stesso come schiavo e col ricavato riscattare la miseria di quell'anima in pericolo. E l'avrebbe fatto, se Dio non avesse provveduto ín altra maniera alla povertà di quell'uomo. (Da B. Giordano, 
Libellus, c. 35).

SOSTEGNI DELLA CHIESA
Si narra che il papa Innocenzo III, dal quale S. Do­menico era andato per avere l'approvazione del suo Ordine, una notte vide in sogno la basilica lateranense che stava per crollare ed un uomo, S. Domenico, che sosteneva con le sue spalle le mura cadenti.
Tale fatto è ricordato anche di S. Francesco d'Assisi.
Si racconta pure che una notte, stando in preghiera, S. Domenico vide Gesù Cristo sdegnato contro il mondo e la sua Madre che, per placarlo, gli presentava due uomini. In uno riconobbe se stesso; ed impresse nella memoria il volto dell'altro. Il giorno seguente, in una chiesa vide quell'uomo, lo abbracciò e gli raccontò la visione avuta. Era S. Francesco d'Assisi. 
(Vitae Fratrum, n. 3).
Certo è che ancora oggi, dove esistono vicini un convento di Francescani e di Domenicani, il giorno della festa di S. Domenico i Francescani vanno dai Domenicani e il giorno di S. Francesco i Domenicani vanno dai Francescani per ripetere quel primo abbraccio tra i due Santi.

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