giovedì 16 luglio 2020

Papa Benedetto XVI * Joseph Aloisius Ratzinger

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Papa Benedetto XVI

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Nota disambigua.svg Disambiguazione – "Ratzinger" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Ratzinger (disambigua).
Papa Benedetto XVI
Pope Benedict XVI 1.jpg
265º papa della Chiesa cattolica
Coat of Arms of Benedictus XVI.svg
Elezione19 aprile 2005
Insediamento24 aprile 2005
Fine pontificato28 febbraio 2013
MottoCooperatores veritatis
Cardinali creativedi Concistori di papa Benedetto XVI
Predecessorepapa Giovanni Paolo II
Successorepapa Francesco
 
NomeJoseph Aloisius Ratzinger
NascitaMarktl, 16 aprile 1927 (93 anni)
Ordinazione diaconale29 ottobre 1950 dal vescovo Johannes Baptist Neuhäusler
Ordinazione sacerdotale29 giugno 1951 dal cardinale Michael von Faulhaber
Nomina ad arcivescovo24 marzo 1977 da papa Paolo VI
Consacrazione ad arcivescovo28 maggio 1977 dal vescovo Josef Stangl
Creazione a cardinale27 giugno 1977 da papa Paolo VI
Firma
Pope Benedict XVI Signature.svg
Papa Benedetto XVI, in latinoBenedictus PP. XVI, in tedescoBenedikt XVI., nato Joseph Aloisius Ratzinger (Marktl16 aprile 1927), è papa emerito della Chiesa cattolica. È stato il 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, il settimo sovrano dello Stato della Città del Vaticanoprimate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013.[1] Stimato teologo, è stato anche il settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica.
Nel concistoro ordinario dell'11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia «al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro», con decorrenza della sede vacante dalle 20:00 del 28 dello stesso mese:[2][3] da quel momento il suo titolo è diventato sommo pontefice emerito o papa emerito mentre il suo trattamento è rimasto quello di Sua Santità.[4] È stato l'ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino, se si considerano unicamente i casi dei papi Clemente IPonzianoSilverioBenedetto IXGregorio VICelestino V e Gregorio XII, di cui si hanno fonti storiche certe o molto attendibili.[5] Al soglio pontificio gli è succeduto papa Francesco, eletto il 13 marzo 2013 al quinto scrutinio del conclave del 2013.

martedì 14 luglio 2020

IL MANTO STELLATO DI MARIA E' UNA PREZIOSA MAPPA




















MARIA VERGINE DI GUADALUPE



Il mantello della Vergine di Guadalupe

E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!
1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.

2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.
4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela.  In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.
5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello. 
Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte: 

6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni.  Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.

7 Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.

9. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.

10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.

11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro.
È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:

1. "Guadalupe" significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente". È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.
2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”
3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“ per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.

Preghiera alla Vergine di Guadalupe

Benedetta Vergine di Guadalupe,
Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo,
di benedirci e proteggerci.
Dacci una prova del tuo amore e bontà
e ricevi le nostre preghiere e orazioni.
Oh Purissima Vergine di Guadalupe!
Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori,
benedizione per il mio lavoro.
Rimedi per le mie infermità e necessità,
e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia. 
Oh Santa Madre di Dio,
non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità

I fatti

Ai primi di dicembre del 1531, mentre il contadino indio Juan Diego si stava recando alla preghiera e alla catechesi, udì un canto melodioso, soave e delizioso come se fosse il canto di uno stormo di uccelli canori. Era vicino al colle Tepeyac e spuntava l'alba. Si fermò guardando verso la cima del colle. Udì una voce che lo chiamava con dolcezza: Juanito, Juan Dieguito!" Appena giunto sulla sommità vide una giovane signora affascinante, il suo vestito splendeva come il sole, la pietra su cui posava i piedi sprigionava raggi luminosi. Gli disse: "Sono la Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è autore della vita, del creatore degli uomini, del Signore del cielo e padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo della terra venga costruita la mia piccola casa sacra. Mi venga eretto un tempio... Ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti`.
A questo punto, la Vergine lo manda dal vescovo di Messico, perché gli riferisca il suo desiderio. Il vescovo Juan de Zumàrraga chiese un segno. La Vergine, tra le rocce e i cardi del Tepeyac, fece fiorire rose profumatissime che lei stessa pose nella "tilma" (mantello) di Juan Diego e questi le portò al Vescovo. Quando le rose caddero a terra davanti a lui, sul mantello dell'indio si stampò l'immagine di Maria dall'aspetto di una ragazza meticcia, ricca di splendore e di luce, dallo sguardo penetrante ed intenso.
Dopo quasi cinque secoli, l'immagine sconvolge ancora fedeli e scienziati. Le stelle del mantello, ad esempio, rispecchiano le costellazioni del solstizio d'inverno del 12 dicembre 1531. Vediamone alcuni particolari.

 Le costellazioni impresse


sulla tilma


  L'astrofisico Mario Rojas, in un'ora vicina al solstizio d'inverno del 1981, disegnò, con l'aiuto di una lente curva per evitare deformazioni, le costellazioni della volta dei cielo. Le fissò su carta trasparente e, sovrapponendole alla mappa stellare della tilma, le trovò che combaciavano in modo perfetto, come si può vedere nei disegni che riportiamo qui a fianco, traendoli dal volume che stiamo sintetizzando. Gli scienziati che hanno esaminato la tilma hanno trovato straordinaria questa immagine così nitida e precisa. Ma c'è di più. Alcune costellazioni che non appaiono sulla tilma, hanno una coincidenza simbolica con la figura della Vergine. La "Corona Boreale" cade sulla fronte di Maria, la "Vergine" sulle mani, il "Leone" sul ventre gravido. "Orione" sull'angelo che sostiene la Vergine. Tutto questo è eccezionale e pieno di mistero.

Guarigione miracolosa

Dunque nella prima apparizione la Madonna di Guadalupe chiese all'indio Juan Diego la costruzione di un tempio; in una successiva, fuori stagione in una terra arida e secca, fece sbocciare delle rose che lei stessa depose nella tilma dell'indio e che Juan Diego portò al Vescovo come segno dell'apparizione della Vergine. Mentre mostrava i mazzetti delle rose miracolose e profumatissime, sulla tilma dell'indio si stampò la meravigliosa immagine della Madonna dall'aspetto meticcio, come abbiamo visto.
  Un giorno, durante le apparizioni, Juan Diego era preoccupato e triste perché lo zio Juan Bernardino era stato colpito da una grave infermità. La Madonna lo consolò: "Ascolta figlio mio, non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore né per questa, né per qualsiasi altra infermità. Non sto qui io che sono tua Madre? Non sei forse sotto la mia protezione? Non sono io la sorgente della tua gioia? Non sei sotto il mio manto e tra le mie braccia? Che desideri di più? Non angustiarti per l'infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è perfettamente guarito". Infatti, in quell'istante guari.
Ora vediamo un'altra meraviglia sensazionale scoperta in questi ultimi tempi.

 Il mistero degli occhi della Vergine

Gli occhi dell'immagine della Vergine stampata sulla tilma, sono di una brillantezza e di una profondità singolari. Già nel 1929, il fotografo Alfonso Marqué Gonzalez aveva scoperto nell'occhio destro della Morenita, (così viene chiamata la Madonna di Guadalupe), la sagoma di una figura umana. Anche il fotografo Carlos Solinas confermò, nel 1951 la stessa figura. Tra gli anni 1956 e 1958 il chirurgo Tottija Lovoignet confermò i riflessi umani su ambedue gli occhi. Negli anni 1975 e 1976, Edoardo Turati Alvarez e l'equipe dei dottor Javier Torroella constatarono, con apparecchi sofisticati, che gli occhi della Morenita erano vivi, brillanti.
Negli anni Ottanta, infine, José Tonsmann, usando le stesse apparecchiature dell'astronave Viking per analizzare la superficie di Marte, vi scoprì i riflessi di ben undici persone:
1) un indio seduto a gambe incrociate di cui si vedono i lacci dei sandali, i capelli legati dietro l'orecchio e un anello o forse un orecchino;
2) la figura di un uomo anziano con pronunciata calvizie, barba bianca, naso dritto, sopracciglia sporgenti;
3) alla sinistra dell'uomo anziano la figura di un altro uomo ancora giovane,
4) il profilo di un uomo di età matura con barba e baffi, naso grande e aquilino, zigomi sporgenti, occhi incavati e labbra socchiuse, nell'atto di aprire il mantello;
5) alle spalle dell'indio una donna giovanile dal volto scuro;
6) un altro personaggio con barba;
7-11) un gruppo familiare composto da mamma, papà e alcuni figli di cui uno avvolto in scialle.
Evidentemente si tratta dei personaggi presenti nel palazzo del vescovo quando l'immagine della Morenita si stampò sulla tilma di Juan Diego. Per maggiori particolari si veda il volume da noi recensito.

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lunedì 13 luglio 2020

Un sacrificio, anche piccolo, compiuto con l'intenzione di aiutare le anime del Purgatorio, ottiene il suo effetto.

Un prezioso sacrificio di una suora

Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli


Un sacrificio, anche piccolo, compiuto con l'intenzione di aiutare le anime del Purgatorio, ottiene il suo effetto.

Una Suora era afflitta per la morte di un'amica. Un giorno, sentendo sete, mentre stava già per bere, ebbe l'ispirazione di privarsene per dare suffragio alla defunta. Lo stesso giorno le apparve l'amica e la ringraziò: Quell'acqua di cui ti sei privata per me, è caduta come pioggia refrigerante sopra le mie fiamme. Sono venuta a ringraziarti del pietoso atto. -

Quanti piccoli sacrifici si potrebbero compiere a beneficio dei morti! Basta volerlo!... Privarsi di un frutto... Rinunziare ad un rinfresco... Frenare uno sguardo di curiosità... Leggere con un po' di ritardo una lettera desiderata.,. Mortificare la simpatia... Non evitare la compagnia di persona antipatica... Ubbidire prontamente in qualche cosa spiacevole... Frenare la collera... Mortificare la lingua nell'impazienza, tacendo... Perdonare un'offesa... Fare un favore a chi non lo meriterebbe... Ricevere in silenzio un rimprovero... Portare abiti modesti... ecc.

Ci sono delle persone che si offrono anche come vittima per le anime purganti. Il Signore gradisce molto questo atto di generosità.

Santa Lutgarda volle applicare tutte le sue opere buone in suffragio del suo Confessore defunto. Gesù le apparve e le disse: Continua pure, figlia mia, ad offrirmi atti di suffragio, che io terrò conto di queste tue intenzioni. Il tuo Confessore presto uscirà dal Purgatorio. - Invogliata da queste parole, la Santa si offrì vittima di espiazione in luogo del defunto. Trascorso qualche tempo le apparve il Confessore: Sono in Paradiso! Senza le tue mortificazioni avrei dovuto penare in Purgatorio ancora per undici anni. -

A Santa Caterina da Siena era morto il genitore; mentre il cadavere si deponeva nella cassa, la Santa disse: O Gesù, se mio padre dovesse soffrire in Purgatorio, preferirei scontare io per lui anche per tutta la vita! -

All'improvviso, dice la Santa, mi sopraggiunse un dolcissimo dolore al fianco, che mi accompagna da anni notte e giorno.

Gesù aveva accettato l'offerta.


Le indulgenze

Un potente aiuto ai morti si può apportare con l'applicazione delle sante indulgenze.

L'indulgenza è una remissione di pena temporanea meritata peccando, che la Chiesa concede sotto certe condizioni a chi è in grazia di Dio.

L'indulgenza si dice parziale, quando rimette solo una parte della pena; si dice plenaria, quando rimette tutta la pena.

Alcune indulgenze si possono applicare o a noi o ai defunti; altre invece soltanto ai defunti.

[...]

L'Atto Eroico

Si viene ora a spiegare l'essenza dell'Atto Eroico di carità e la sua importanza, non potendosi apprezzare ciò che non si conosce.

Quando si compie un'opera buona, anche minima, si acquista un grado di gloria eterna, che potrà perdersi solo con il peccato mortale; tale merito non può cedersi ad altri. La stessa opera buona compiuta mette l'anima in condizione di ricevere grazie da Dio. Oltre a ciò, questa opera buona fa scontare parte della pena temporanea dovuta ai peccati. Quest'ultimo merito, chiamato « soddisfattorio », si può cedere o in parte o totalmente.

Chi cede il merito soddisfattorio di ogni opera buona fatta in vita e cede inoltre i suffragi che potrà ricevere dopo la morte, compie un'opera eccellentissima, detta comunemente Atto Eroico di carità.

Chi fa quest'Atto dovrebbe poi scontare in Purgatorio tutta la pena dovuta alle proprie colpe. In questo però c'è da guadagnare.

Ad una persona ignorante sembra inutile, anzi dannoso, consegnare il proprio denaro alla banca; eppure questo è un bel mezzo non soltanto per conservare il capitale, ma anche per accrescerlo. Lo stesso avviene nell'ordine spirituale. I propri meriti si mettono nelle mani di Dio e della Madonna a vantaggio delle anime purganti e vanno aumentando i meriti di gloria eterna, perchè avvalorati dalla carità.

Comunemente si crede che coloro i quali fanno l'Atto Eroico, abbiano a stare in Purgatorio poco tempo, nella speranza che il Signore usi verso di costoro la misericordia che essi hanno avuto verso le anime purganti. Ci si basa sulle parole di Gesù: Con la misura, con la quale avrete misurato agli altri, sarà misurato anche a voi!... Date uno e riceverete cento! -

Come si vede, ci si guadagna a fare l'Atto Eroico.

Non è necessaria una formula speciale per emettere questo Atto; può farsi anche mentalmente. Tuttavia potrebbe servire la seguente formula:

«Mio Dio, metto nelle vostre mani e in quelle della Madonna tutte le mie opere soddisfattorie, che farò in vita, e quelle che gli altri faranno per me dopo la mia morte, affinchè servano di suffragio alle anime del Purgatorio. Io mi rimetto alla vostra misericordia ».

L'Atto Eroico si può annullare, o ritirare, senza essere rei di peccato.

E' bene notare che, anche dopo questa offerta, si può pregare per qualunque bisogno proprio.

Che il Signore ispiri a molti di compiere l'Atto Eroico di carità!


[Brani tratti da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli]

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