La conversione di san Nicolò Stenone ci fa capire il giusto onore che si deve all’Eucaristia
APOLOGETICA21 Maggio 2020
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
Abbiamo consultato due medici su questo caso, uno dei quali è uno specialista in immunologia per lo Stato dell’Oregon. Hanno convenuto che la ricezione della Santa Comunione “alla lingua” e “alla mano”, fatte propriamente, pongono più o meno lo stesso livello di rischio. Il rischio di sfiorare la lingua e passare la saliva ad altri è ovviamente un pericolo; comunque è ugualmente probabile la possibilità di toccare la mano di qualcuno, e le mani hanno una maggiore esposizione ai germi.
La comunione nella mano non è più igienica della comunione in bocca. In effetti, può essere pericoloso per il contagio. Da un punto di vista igienico, la mano trasporta un’enorme quantità di batteri. Molti agenti patogeni vengono trasmessi attraverso le mani. Sia agitando le mani di altre persone o toccando frequentemente oggetti, come maniglie delle porte o corrimano e maniglioni nei trasporti pubblici, i germi possono passare rapidamente da una mano all’altra; e con queste mani e dita non igieniche le persone toccano spesso il naso e la bocca. Inoltre, a volte i germi possono sopravvivere sulla superficie degli oggetti toccati per giorni. Secondo uno studio del 2006, pubblicato sulla rivista “BMC Infectious Diseases”, i virus dell’influenza e virus simili possono persistere su superfici inanimate.Molte persone che vengono in chiesa e poi ricevono la Santa Comunione nelle loro mani hanno prima toccato maniglie delle porte o corrimano e afferrano le barre nei trasporti pubblici o in altri edifici. Pertanto, i virus sono impressi sul palmo e sulle dita delle mani. E poi durante la Santa Messa con queste mani e dita a volte si toccano il naso o la bocca. Con queste mani e dita toccano l’ospite consacrato, imprimendo così il virus anche sull’ospite, trasportando così i virus attraverso l’ospite nella loro bocca.La comunione in bocca è certamente meno pericolosa e più igienica rispetto alla Comunione nella mano. In effetti, il palmo e le dita della mano, senza un lavaggio intenso, contengono innegabilmente un accumulo di virus.
È probabile che la prossima volta che ti fermi da un McDonald’s vorrai evitare i nuovi chioschi per gli ordini self-service, visto che uno studio recente ha trovato materia fecale su ogni touchscreen esaminato in quella catena di fast food. Lo studio, condotto a novembre [2019] dal giornale inglese Metro, ha prelevato campioni dagli schermi di otto McDonald’s diversi tra Londra e Birmingham, e tutti i chioschi degli ordini self-service sono risultati positivi ad una quantità di pericolosi germi.
Nella mia esperienza di quasi trent’anni di distribuzione della Comunione in entrambi i modi, “alla mano” e “alla lingua”, a intere assemblee quasi esclusivamente “alla mano” e con poche eccezioni, e anche ad intere assemblee quasi esclusivamente “alla lingua” e con poche eccezioni durante il Novus Ordo e senza eccezioni durante le Vetus Ordo, è che raramente – raramente – le mie dita sono finite in contatto con le lingue ma molto spesso, quasi sempre, c’è stato contatto delle mie dita. Fatemelo ripetere: nel distribuire la Comunione direttamente “alla lingua”, raramente – raramente – c’è stato un qualsiasi contatto con la lingua. Nel distribuire “alla mano”, c’è stato spesso, abbastanza spesso, contatto con le dita o palme dei comunicanti… Quando entrambe le modalità sono eseguite propriamente, laddove avviene spesso un contatto nel caso della Comunione “alle mani”, virtualmente non avviene mai contatto nel caso “alla lingua”.
161. Se la Comunione si fa sotto la sola specie del pane, il sacerdote, eleva alquanto l’ostia e la presenta a ciascuno dicendo: Il Corpo di Cristo. Il comunicando risponde: Amen, e riceve il sacramento in bocca o, nei luoghi in cui è stato permesso, sulla mano, come preferisce. […]
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. […]
La Santa Sede, a partire dal 1969, mentre conservava l’uso della maniera tradizionale di distribuire la Comunione, ha garantito a richiesta ad alcune Conferenze Episcopali la facoltà di distribuire la Comunione ponendo l’ostia nelle mani del fedele […] I fedeli non sono obbligati ad adottare la pratica della Comunione “alla mano”. Ognuno è libero di comunicarsi in un modo o nell’altro.
Q: si chiede se nelle diocesi dove è permesso distribuire la Comunione “alla mano”, un sacerdote o ministro straordinario della Santa Comunione possa obbligare i comunicanti a ricevere la Comunione solo “alla mano” e non “alla lingua”.R: è certamente chiaro dagli stessi documenti della Santa Sede che nelle diocesi dove è concesso di fare la Comunione “alla mano”, il diritto dei fedeli di riceverla “alla lingua” rimane intatto.Pertanto, coloro che vogliano imporre ai comunicanti di ricevere la Santa Comunione solo “alla mano” stanno agendo contro le norme, così come coloro che rifiutano ai fedeli il diritto di riceverla “alla mano” nelle diocesi a cui è stato concesso questo indulto.
Questa congregazione… accusa ricezione della vostra lettera datata 22 giugno 2009 riguardo al diritto dei fedeli di ricevere la Santa Comunione “alla lingua”. Questo Dicastero osserva che l’istruzione Redemptionis Sacramentum (25 marzo 2004) chiaramente afferma che “ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca” (n.92), e non è lecito negare la Santa Comunione a qualsiasi fedele che non sia impedito dalla legge canonica a ricevere la Santa Eucarestia (cfr. n.91).
Dal mio punto di vista, un vescovo non può esigere che un fedele riceva la Comunione “alla mano”. Perfino nella Forma Ordinaria, è prescritta [cioè è norma] la Comunione “alla lingua”, col diritto [rescrittivo] di riceverla “alla mano”. La norma è norma, ed è basata sul diritto del fedele di scegliere come adorare Dio in quel momento della Messa che per sua natura è profondamente personale e non comunitario. La mia opinione è basata sulla rilevante giurisprudenza dalla Santa Sede nella difesa dei diritti del cattolico di ricevere la Comunione “alla lingua” e in ginocchio durante una Messa nella Forma Ordinaria, perfino se il suo vescovo avesse legiferato in contrario. Tali legiferazioni sono considerate, per loro natura, come suggerimenti, non come obbliganti. Dato che sul piano legale ciò è valido per un vescovo, a fortiori è vero anche per un sacerdote in parrocchia. Ad un laico non può essere negato il Sacramento a meno che non sia un notorio pubblico peccatore. Un sacerdote che di sua iniziativa dicesse ai fedeli che devono ricevere “alla mano” sta violando la legge canonica e inducendo i fedeli a violarla a loro volta.
24. I libri liturgici della forma extraordinaria vanno usati come sono. Tutti quelli che desiderano celebrare secondo la forma extraordinaria del Rito Romano devono conoscere le apposite rubriche e sono tenuti ad eseguirle correttamente nelle celebrazioni.28. Inoltre, in forza del suo carattere di legge speciale, nell’ambito suo proprio, il Motu Proprio Summorum Pontificum, deroga a quei provvedimenti legislativi, inerenti ai sacri Riti, emanati dal 1962 in poi ed incompatibili con le rubriche dei libri liturgici in vigore nel 1962.
Se la Chiesa ai nostri giorni non si impegna nuovamente con il massimo zelo per aumentare la fede, la riverenza e le misure di sicurezza per il Corpo di Cristo, tutte le misure di sicurezza per gli umani saranno vane. Se la Chiesa ai nostri giorni non si convertirà e non si rivolgerà a Cristo, dando il primato a Gesù, e in particolare a Gesù eucaristico, Dio mostrerà la verità della Sua Parola che dice: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode” (Salmo 126, 1-2).