lunedì 20 aprile 2020

Il Blog di Raffaella. Riflessioni e commenti fra gli Amici di Benedetto XVI: Habemus Papam...quindici anni fa l'elezione di Ben...

Il Blog di Raffaella. Riflessioni e commenti fra gli Amici di Benedetto XVI: Habemus Papam...quindici anni fa l'elezione di Ben...: Cari amici, quindici anni fa (era il 19 aprile 2005) il cardinale Joseph Ratzinger veniva eletto Papa con il nome di Benedetto XVI. A lui...

La Compassione


17 aprile 2012
“Quel giorno tanto atteso”
Noi siamo collegati gli uni agli altri.
Siamo una catena vivente ma incompleta, perché vi è ancora tanto disaccordo tra di noi.
Voi siete i vasi comunicanti della terra  ─  ci dice il Signore  ─ Affinché nulla possa mancare né agli uni né agli altri, DIO ha messo nel cuore di ogni figlio il modo di poter uscire da qualsiasi situazione della vita: è la compassione.
Nella vita c’è “l’altro”, l’amico che possiede ciò che manca a te. E se egli non sa condividere, guai a lui! Perché il sovrappiù di quanto ha, spetta a te, per i tuoi bisogni primari. E’ DIO che dona!
La comunicazione con DIO è una informazione generale, quando non è confidenziale. Essa deve essere trasmessa subito, dappertutto: è la Santa Verità di DIO per tutti.
Perché la vita di questo Mondo si va indebolendo?
Perché siete voi che lo fate morire di sfinimento e di mancanza di rispetto.
Non accumulate per il domani. Ad ogni giorno basta la sua pena.
Gli uccelli non hanno granaio, eppure non manca loro il nutrimento.
Siate generosi, come Gesù Cristo vi ha insegnato. Condividete il troppo o meglio ancora: condividete il poco, perché è quel poco che diventa “la moltiplicazione dei pani del Signore”.
Prima di fare provviste in vista di una eventuale carestia, nessuno pensi di salvare solo se stesso. Questo è impossibile a un vero figlio del Signore.
Provate a farlo! Rimarrete delusi!
Voi sarete salvati gli uni per gli altri,
e vi ritroverete tutti uniti sulla Terra … il Giorno in cui
DIO vi chiamerà a vivere con LUI nel Suo Regno della Terra!
In questo giorno, DIO vi informa che avete bisogno di riprendere le lezioni del Signore che insegna a tutti, piccoli e grandi, in che modo possiamo ancora salvare la Terra e i suoi figli.
Il Signore, che è AMORE e compassione, chiede a tutte le sue “voci” che Lo ascoltano, di avvertire coloro che dormono ancora sui loro progetti di morte, di smetterla di elevare “la Torre di Babele”. Con essa si cerca di superare DIO modificando le Sue Leggi con altre leggi infami, costruite dall’orgoglio insensato degli uomini che agiscono unicamente per il loro profitto, seminando la paura e la collera, l’odio e il disprezzo contro DIO e i suoi figli che lo seguono.
DIO ci avverte che non dobbiamo più attribuire a Lui tutte la catastrofi che si accumulano sulla Terra, dovute ai mari, all’aria, al fuoco.
E’ l’Uomo che non rispetta più la volontà di DIO né le sue opere e la vita delle sue creature; è solo l’Uomoresponsabile della ribellione degli elementi che ciecamente si scatenano contro gli uomini.
Se l’Umanità accusa DIO di punirla mediante gli elementi scatenati contro di essa, rifletta a sua volta e riconosca che è l’Uomo l’unico responsabile.
Con il suo disordine, diventa carnefice di se stesso, e si condanna alla morte.
E’ il suo egoismo che lo porta a rifiutare il pane ai poveri, a custodire gelosamente il suo denaro bene al sicuro nella sua Banca. E’ il rifiuto del povero, del malato, del bimbo nascituro, della vecchiaia che si annuncia “lunga, inutile e pesante”.
Tutto questo è da eliminare presto e bene!  dicono gli uomini tra di loro.
Quest’uomo che giudica e punisce chi osa disturbarlo nel suo piccolo programma personale di vita, si mette al posto di DIO,e giudica DIO!
E’ allora che tutto si ritorce contro di lui, contro l’Uomo che diventa un insieme, una “massa di Umanità insolente” che accusa DIO di tutti i disastri che avvengono sulla Terra.
Non è forse Gesù che comandò alle onde in tempesta di calmarsi, quando la barca era scossa violentemente e i suoi apostoli temevano il peggio?
Gli uomini continuano a uccidersi tra loro. Si puniscono inquinando tutto, l’aria, l’acqua, la terra. L’Uomo si distrugge da solo; e ogni giorno accusa il suo Creatore, il suo DIO che solo può salvarlo.
E DIO VIENE A SALVARLO!
Oggi l’Uomo è in attesa, nella “stazione della Terra”.
Attende di essere chiamato per entrare nella “Grande Purificazione” delle anime che devono raggiungere la “Nuova Terra”, quel Paradiso perduto a causa di una cattiva scelta dell’uomo  ADAMO.
L’attesa che vivete dove vi trovate presentemente, in quel tale luogo, su questa stessa Terra è la prova che dovete sostenere al fine di definire il luogo che sceglierete in piena conoscenza.
Tutto vi sarà svelato in “quella situazione”, in quell’attesa che vi aiuterà a “vedervi così come siete”, con i gradi d’intelligenza che avrete acquisito, soprattutto sulla via (percorsa) con DIO.
Voi siete già nell’Avanti-Regno: e già state vivendo la vostra spiritualità.
Approfittate dunque di istruirvi e agire ragionevolmente, perché è proprio qui che si prepara la VERA Partenza, per proseguire il cammino che “l’Uomo Nuovo” dovrà percorrere fino a raggiungere il Regno di DIO.
Questo nuovo tratto di strada è ancora una scelta libera per l’uomo che non ha ancora realizzato il suo cambiamento, ed è in cerca della “sua via”.
L’Uomo è ancora carnale, continua ad aprire porta dopo porta, fino a trovare il suo luogo di predilezione e scegliere il Tempo in cui si deciderà ad andare verso DIO, che lo rivestirà della sua spiritualità, che è “l’abito di DIO”.
Tutto avviene spiritualmente. Dovunque ci troviamo, senza muoversi, le situazioni delle anime cambiano!
Tu non hai alcun merito. DIO ha scelto da sempre “i suoi araldi” per annunciare la Buona Novella. E tu hai detto “Sì” a DIO.
Ecco il Regno di DIO che dovete annunciare. E’ arrivato il tempo in cui “La Vergine e il Figlio” sono in cammino per venire a incontrare coloro ai quali hanno promesso assistenza, al fine di proseguire sulla via che voi avete scelto per guidare coloro che DIO vi ha fatto conoscere e che aspettano il vostro arrivo.
Sono Io che preparo tutto per l’incontro di quelli che devono seguirvi.
Comincia a dire loro di prepararsi.
“Tu lo sai benissimo che sono Io che ti chiamo! Non portate niente con voi.
Preparateli a somigliare a tutti quei bambini che sanno amare, perdonare, condividere. Senza alcun rancore, siano pronti a donare tutto e a donare se stessi.
Figlia mia, il Tempo non cammina più. Il Tempo corre!
Il vostro DIO che riunisce le sue pecore. Amen!

domenica 19 aprile 2020

Beati pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum caelorum (Matteo 5, 3)



    (significati di apotegma: "detto", "sentenza", "massima")





PATRIAE LUX, FORMA MINORUM





LUPI E PICCOLO GREGGE


CAPITOLO XVI
LA SUA CONOSCENZA DEL FUTURO
E COME AFFIDÒ L' ORDINE ALLA CHIESA ROMANA.
UNA VISIONE

609 23. Il padre santo progrediva continuamente in meriti e virtù. E poiché la sua prole
cresceva ovunque in numero e grazia ed estendeva sino ai confini della terra i suoi tralci,
ricchi a meraviglia di frutti ubertosi, cominciò a riflettere sempre più spesso, preoccupato
come la giovane pianta potesse conservarsi e crescere stretta nel vincolo della unità.
 Vedeva, già allora, che molti, come lupi, infierivano contro il piccolo gregge,--vecchi
incalliti nel male--, spinti a nuocere unicamente dalla novità.
 Prevedeva pure che tra gli stessi figli potevano sorgere difficoltà a danno della pace e
dell'unità, e lo turbava il pensiero che, come spesso avviene tra gli eletti, vi sarebbero stati
alcuni inorgogliti nella loro mentalità carnale, pronti alle contese e facili allo scandalo.

610 24. Mentre rivolgeva questi e simili pensieri nella sua mente, una notte, nel sonno,
ebbe questa visione. Vide una gallina piccola e nera, simile ad una colomba domestica, con
zampe e piedi rivestiti di piume. Aveva moltissimi pulcini, che per quanto si aggirassero
attorno a lei, non riuscivano a raccogliersi tutti sotto le sue ali. Quando si svegliò, l'uomo di
Dio, e riprese i suoi pensieri, spiegò personalmente la visione. « La gallina, commentò, sono
io, piccolo di statura e di carnagione scura, e debbo unire alla innocenza della vita una
semplicità di colomba: virtù, che quanto è più rara nel mondo, tanto più speditamente si alza
al cielo. I pulcini sono i frati, cresciuti in numero e grazia, che la forza di Francesco non riesce
a proteggere dal turbamento degli uomini e dagli attacchi delle lingue maligne ».

611 «Andrò dunque, e li raccomanderò alla santa Chiesa Romana: in tale modo i malevoli
saranno colpiti dalla verga della sua potenza e i figli di Dio, ovunque, godranno di piena
libertà, a maggior beneficio della salvezza eterna. Da questo i figli riconosceranno le tenere
premure della madre e ne seguiranno, con particolare devozione, le orme venerande.. La sua
protezione difenderà l'Ordine dagli attacchi dei maligni, e il figlio di Belial non passerà
impunemente per la vigna del Signore. Persino lei, che è santa, emulerà la gloria della nostra
povertà e non permetterà che il torbido della superbia possa offuscare i grandi pregi
dell'umiltà. Conserverà illesi tra di noi i vincoli della carità e della pace, colpendo con rigore
e severità chi è causa di discordia.
 Alla sua presenza fiorirà sempre la santa osservanza della purezza evangelica e non
consentirà che svanisca neppure per un istante il buon odore della vita».
 Fu questa la vera e unica intenzione che ebbe il Santo nel volere tale raccomandazione,
e questi gli argomenti santissimi della prescienza dell'uomo di Dio riguardo alla necessità di
affidarsi alla Chiesa per il tempo futuro. 
ORA PRO NOBIS BEATE PATER NOSTER FRANCISCE

Chi si accosta ad essi [Battesimo ed Eucarestia] con fede riceve il dono della vita eterna.

DE  - EN  - ES  - FR  - HR  - IT  - PT ]

Sua Santità Papa BENEDETTO XVI
Domenica in Albis
Domenica della Divina Misericordia 
REGINA CAELI - Domenica,15 aprile 2012

Cari fratelli e sorelle!

Ogni anno, celebrando la Pasqua, noi riviviamo l’esperienza dei primi discepoli di Gesù, l’esperienza dell’incontro con Lui risorto: racconta il Vangelo di Giovanni che essi lo videro apparire in mezzo a loro, nel cenacolo, la sera del giorno stesso della Risurrezione, «il primo della settimana», e poi «otto giorni dopo» (cfr Gv 20,19.26). Quel giorno, chiamato poi «domenica», "Giorno del Signore", è il giorno dell’assemblea, della comunità cristiana che si riunisce per il suo culto proprio, cioè l’Eucaristia, culto nuovo e distinto fin dall’inizio da quello giudaico del sabato. In effetti, la celebrazione del Giorno del Signore è una prova molto forte della Risurrezione di Cristo, perché solo un avvenimento straordinario e sconvolgente poteva indurre i primi cristiani a iniziare un culto diverso rispetto al sabato ebraico.

Allora come oggi, il culto cristiano non è solo una commemorazione di eventi passati, e nemmeno una particolare esperienza mistica, interiore, ma essenzialmente un incontro con il Signore risorto, che vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio, e tuttavia si rende realmente presente in mezzo alla comunità, ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna. Attraverso questi segni noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconoscerlo; di toccare il suo corpo, un corpo vero, eppure libero dai legami terreni.

E’ molto importante quello che riferisce il Vangelo, e cioè che Gesù, nelle due apparizioni agli Apostoli riuniti nel cenacolo, ripeté più volte il saluto «Pace a voi!» (Gv 20,19.21.26). Il saluto tradizionale, con cui ci si augura lo shalom, la pace, diventa qui una cosa nuova: diventa il dono di quella pace che solo Gesù può dare, perché è il frutto della sua vittoria radicale sul male. La «pace» che Gesù offre ai suoi amici è il frutto dell’amore di Dio che lo ha portato a morire sulla croce, a versare tutto il suo sangue, come Agnello mite e umile, «pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). Ecco perché il beato Giovanni Paolo II ha voluto intitolare questa Domenica dopo la Pasqua alla Divina Misericordia, con un’icona ben precisa: quella del costato trafitto di Cristo, da cui escono sangue ed acqua, secondo la testimonianza oculare dell’apostolo Giovanni (cfr Gv 19,34-37). Ma ormai Gesù è risorto, e da Lui vivo scaturiscono i Sacramenti pasquali del Battesimo e dell’Eucaristia: chi si accosta ad essi con fede riceve il dono della vita eterna.

Cari fratelli e sorelle, accogliamo il dono della pace che ci offre Gesù risorto, lasciamoci riempire il cuore dalla sua misericordia! In questo modo, con la forza dello Spirito Santo, lo Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti, anche noi possiamo portare agli altri questi doni pasquali. Ce lo ottenga Maria Santissima, Madre di Misericordia.[...]
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© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana


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