"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
domenica 15 dicembre 2019
sabato 14 dicembre 2019
Bel video riassuntivo della Vita di Benedetto XVI fino al 14 dicembre dell'anno del Signore 2019
OMAGGIO AL NOSTRO PAPA BENEDETTO XVI
La più celebre matematica
Maria Gaetana Agnesi, la più celebre matematica voleva diventare monaca
L’errata percezione che molti hanno della condizione della donna nella Chiesa cattolica è negata dall’esistenza di tante illustri pensatrici, protagoniste della storia e testimoni della fede cattolica, come Ildegarda di Bingen, Giovanna d’Arco, Caterina da Siena, Teresa d’Avila ecc. Una di queste è la protagonista dell’articolo che segue.
Maria Gaetana Agnesi, nata a Milano il 16 maggio 1718 come terza dei ventuno figli di Pietro Agnesi Mariani e Anna Fortunata Brivio, era destinata a lasciare un segno. Sin da piccola mostrò di possedere straordinaria intelligenza e particolare propensione per le lingue straniere. Il padre Pietro, professore di Matematica all’Università di Bologna, aveva deciso, come da tradizione, di far istruire il primo figlio maschio, e allo stesso modo riconobbe e incoraggiò le doti della terzogenita, provvedendo alla sua istruzione con illustri precettori. Questa saggia decisione plasmò la mente di Maria Gaetana, che divenne una delle menti più illustri del suo tempo.
Passata dagli studi di lingue ed eloquenza a quelli, ancor più difficili, di filosofia e matematica, l’Agnesi divenne una dei matematici più grandi mai vissuti sino ad allora, tanto da ricevere benedizioni da Papa Benedetto XIV (pontefice magnanimo e lungimirante stimato persino dagli Illuministi, Voltaire in particolare), doni da Maria Teresa d’Austria e un sonetto da Goldoni. La Curva Agnesi che i matematici conoscono? Nasce da lei. Già studiata da Pierre de Fermat nel 1666 e Guido Grandi nel 1703, Maria Gaetana la perfezionò nel 1748. Non le diede il proprio nome, ma la chiamò “versiera”, venendo letta dall’inglese John Colson come Adversiera e tradotta con Witch, “strega”. Così, per questa errata interpretazione, la Curva Agnesi, altresì chiamata Versiera, è conosciuta dagli anglosassoni come Witch of Agnesi, la Strega di Agnesi.
L’Agnesi seguì la carriera che le indicava il padre, e che in effetti dava e avrebbe dato frutti abbondanti, eppure, in cuor suo, faceva tutto ciò solo per obbedire al genitore. Il suo reale desiderio era farsi monaca. Acconsentì alla visione del genitore solo dopo aver ottenuto, in cambio, di non dover partecipare a tutta quella vita mondana che la reclamava (Casa Agnesi era un salotto culturale prestigiosissimo di quel tempo) e di poter andare in Chiesa tutte le volte che voleva (altra Casa che la reclamava, ma questa sì gradita al suo cuore). Nel 1750 il padre si ammalò e lei lo sostituì alla cattedra bolognese.
Nel 1752, dopo quasi tre anni, alla morte di Pietro, Benedetto XIV le offrì di ricoprire ufficialmente la cattedra, accettando la richiesta nata dall’Università stessa. L’Agnesi aveva 34 anni, ed era un’occasione unica per una carriera prestigiosa. Irripetibile, per una donna. Un’occasione così l’ebbe anche la fisica e filosofa Laura Bassi, sempre grazie a Papa Lambertini. Maria Gaetana però rifiutò: essendo morto il padre, non era più tenuta a obbedirgli. Si ritirò completamente dalla vita pubblica per dedicarsi a opere di carità come la cura dei poveri e dei malati, agli studi privati compreso quello delle Sacre Scritture, e all’istruzione di fratelli, sorelle e domestici di casa. Maria Gaetana rese Casa Agnesi un rifugio per le inferme, lei stessa divenne serva e infermiera: aprì un piccolo ospedale, andò a vivere con le malate e, per far fronte alle spese, dopo aver venduto tutti i suoi averi, si rivolse a conoscenti, autorità e Opere Pie.
Finché, grazie a una donazione del principe don Antonio Tolomeo Trivulzi, istituì a Milano il Pio Albergo Trivulzio, di cui divenne la direttrice. Ormai aveva abbandonato gli studi scientifici per dedicarsi, in questa sua seconda vita, a quelli religiosi. Pur senza titoli accademici, era una vera e propria teologa, e il cardinale Giuseppe Pozzobonelli addirittura si rivolse a lei per un consulto. Chi invece voleva da lei pareri scientifici data la sua preparazione eccelsa, incontrava un netto rifiuto: Maria Gaetana aveva le sue “serie occupazioni”. Morì il 9 gennaio 1799 in odore di santità, “giovinetta e ottuagenaria”, continuando a lavorare per povere e inferme al Trivulzio. A Montevecchia, nella Villa Agnesi Arbertoni dove visse, dal 1895 la ricorda una lapide commemorativa, che dà «lustro al nome di lei, all’Italia e gloria cristiana».
Una personalità straordinaria, un’esistenza trascorsa sul filo doppio della fede e della scienza, due vite in una, l’Agnesi matematica eccelsa e la Maria Gaetana santa donna dalle opere buone, segno dei tempi così incredibilmente attuale e così straordinariamente anticipatore, ponte tra epoche diverse, e porta aperta su una prospettiva, quella della fede cristiana, che non smette mai d’avere tanto da dirci.
Claudio Gnoffo
(il nome di Maria Gaetana Agnesi è inserito nel nostro elenco di scienziati cattolici)
(il nome di Maria Gaetana Agnesi è inserito nel nostro elenco di scienziati cattolici)
27 Aprile 2016
Il corredino di Gesù Bambino
Natale 2019: Il Corredino a Gesù Bambino
Preparando il presepe ci commuoviamo sempre al pensiero che Gesù, Dio, si è voluto fare uomo per salvarci. E’ voluto nascere, non in una reggia ma in una stalla. Si è voluto fare povero per noi, si è fatto così vicino a noi, che ognuno può sentirsi a suo agio con lui. Vorremmo essere vicini a Maria e Giuseppe per accoglierli nella nostra casa ben riscaldata, per assisterli nelle loro necessità di pellegrini, per accogliere Gesù in una calda culla.
Ma possiamo farlo! Si, possiamo vivere questo tempo di preparazione al Santo Natale, preparando una VERA accoglienza degna al nostro Salvatore.
E’ tempo di attesa! Di attesa gioiosa che riempie il cuore di speranza, che invita a preparare il cuore per accogliere Gesù che viene.
Le nostre città, con le strade illuminate, le nostre case dove fervono i preparativi della festa, le nostre chiese dove risuona l’antica melodia della Novena di Natale, sono un segno di questa attesa.
E’ tempo di attesa! Di attesa gioiosa che riempie il cuore di speranza, che invita a preparare il cuore per accogliere Gesù che viene.
Le nostre città, con le strade illuminate, le nostre case dove fervono i preparativi della festa, le nostre chiese dove risuona l’antica melodia della Novena di Natale, sono un segno di questa attesa.
La gioia di sapere che Egli viene, e che noi possiamo accoglierlo nel nostro cuore, nelle nostre case, nelle nostre città, nella nostra vita, ci impegna a intraprendere un concreto percorso di preparazione spirituale.
Senza ‘imparare’ ad accogliere Colui che viene, non è possibile celebrare cristianamente il Natale.
È questo che rende concreta la nostra speranza, e attenta e vigilante la nostra attesa.
Grandi e bambini, ricchi e poveri, tutti siamo chiamati a celebrare cristianamente il Santo Natale. E allora, ascoltiamo e mettiamo in pratica l’invito del Vangelo: “preparate la via per il Signore, spianate i suoi sentieri!” I bambini ci insegnano.
Maria Rosaria e Chiara ci propongono questa bella devozione: “ Prepariamo il corredino a Gesù Bambino” , una devozione che nella Novena di Natale. ci accompagna con la preghiera e con i propositi.
Se arriveremo preparati, allora si che sarà veramente un BUON NATALE!
Senza ‘imparare’ ad accogliere Colui che viene, non è possibile celebrare cristianamente il Natale.
È questo che rende concreta la nostra speranza, e attenta e vigilante la nostra attesa.
Grandi e bambini, ricchi e poveri, tutti siamo chiamati a celebrare cristianamente il Santo Natale. E allora, ascoltiamo e mettiamo in pratica l’invito del Vangelo: “preparate la via per il Signore, spianate i suoi sentieri!” I bambini ci insegnano.
Maria Rosaria e Chiara ci propongono questa bella devozione: “ Prepariamo il corredino a Gesù Bambino” , una devozione che nella Novena di Natale. ci accompagna con la preghiera e con i propositi.
Se arriveremo preparati, allora si che sarà veramente un BUON NATALE!
I giorno -16/XII- LA CULLA
Preparerò una comoda culla al Dio Bambino con atti di profonda umiltà:
mai una parola in mia lode, mai un pensiero assecondato di superbo compiacimento,
non mi scuserò, non mi ostinerò nel mio parere,
non inventerò pretesti per salvare il mio amor proprio;
ripeterò spesso quella frase che ha formato i santi:
"Dallo zero in su, tutto è di Dio - dallo zero in giù son proprio io".
Il mio cuore diventerà così, soffice culla in cui il Santo Bambino si adagerà felice.
mai una parola in mia lode, mai un pensiero assecondato di superbo compiacimento,
non mi scuserò, non mi ostinerò nel mio parere,
non inventerò pretesti per salvare il mio amor proprio;
ripeterò spesso quella frase che ha formato i santi:
"Dallo zero in su, tutto è di Dio - dallo zero in giù son proprio io".
Il mio cuore diventerà così, soffice culla in cui il Santo Bambino si adagerà felice.
Giaculatoria
Come sei vago, dolce Bambinello
Pure giacente tra il bue e l'asinello!
Ma farti io vo' più bello e più grazioso
Se in me verrai a prenderti riposo.
Pure giacente tra il bue e l'asinello!
Ma farti io vo' più bello e più grazioso
Se in me verrai a prenderti riposo.
II giorno - LA CAMICINA
Il candore della mente, la purezza del cuore, la modestia degli atti esteriori
intesseranno al Bambino Gesù una morbida, candidissima camicina;
a tal fine eviterò oggi ogni peccato veniale avvertito.
intesseranno al Bambino Gesù una morbida, candidissima camicina;
a tal fine eviterò oggi ogni peccato veniale avvertito.
Giaculatoria
Brutto peccato, non ti voglio più
Perchè fai piangere il mio Gesù!
Perchè fai piangere il mio Gesù!
III Giorno - IL MATERASSINO
L'amabilità del volto, della parola, dello sguardo e del sorriso,
la calma serena negli incontri e scontri della vita,
la cura di vedere in tutto il lato bello e buono
e d'infondere in ogni cuore gioia e pace, formeranno
al Pargoletto di Betlemme un serico materassino di celeste morbidezza;
oggi sopporterò in pace ogni aspra e dura vicenda.
la calma serena negli incontri e scontri della vita,
la cura di vedere in tutto il lato bello e buono
e d'infondere in ogni cuore gioia e pace, formeranno
al Pargoletto di Betlemme un serico materassino di celeste morbidezza;
oggi sopporterò in pace ogni aspra e dura vicenda.
Giaculatoria
Quest'oggi voglio proprio stare attento
Per far la Madre Tua di me contento
Ed allora son certo che anche Tu
mi vorrai bene, o piccolo Gesù
Per far la Madre Tua di me contento
Ed allora son certo che anche Tu
mi vorrai bene, o piccolo Gesù
IV Giorno - LA CUFFIETTA
Per coprire la testina adorata di Gesù Bambino
non serberò nella mia mente che pensieri celesti, allontanerò prontamente
ogni inutile fantasma e vigilerò la purezza d'ogni intenzione,
sforzandomi di dare ad ogni atto, anche il più piccolo, un fine soprannaturale e santo.
Nel coprire il capo a Gesù gli chiederò uno sguardo di misericordia
per i poveri peccatori e gli regalerò tutto il mio cuore.
non serberò nella mia mente che pensieri celesti, allontanerò prontamente
ogni inutile fantasma e vigilerò la purezza d'ogni intenzione,
sforzandomi di dare ad ogni atto, anche il più piccolo, un fine soprannaturale e santo.
Nel coprire il capo a Gesù gli chiederò uno sguardo di misericordia
per i poveri peccatori e gli regalerò tutto il mio cuore.
Giaculatoria
Dammi, o Maria, nell'Ostia dell'amore
Il Divin Pargoletto del mio cuore
Il Divin Pargoletto del mio cuore
V Giorno - IL GUANCIALINO DI PIUMA
Oggi volerò leggero come piuma al primo cenno dell'obbedienza
e compirò con accurata precisione i miei doveri, fossero pure ripugnanti
alle mie tendenze ed ai miei desideri; nessuna esitazione o discussione sui comandi:
sorriderò generosamente al sacrificio, perchè il santo Bambino dorma sonni indisturbati
e placidi sulla soffice piuma del mio dono d'amore.
e compirò con accurata precisione i miei doveri, fossero pure ripugnanti
alle mie tendenze ed ai miei desideri; nessuna esitazione o discussione sui comandi:
sorriderò generosamente al sacrificio, perchè il santo Bambino dorma sonni indisturbati
e placidi sulla soffice piuma del mio dono d'amore.
Giaculatoria
O dolce Pargolo, mia speranza,
Dal cuore scacciami la noncuranza
Dal cuore scacciami la noncuranza
VI Giorno - LE FASCE
Per preparare all'Infante Divino belle fasce,
farò un continuo sforzo per vigilare la mia lingua, evitando parole oziose,
motti acerbi e profani e quella frivola loquacità che è la tomba della vita interiore;
tacerò soprattutto nei momenti difficili, nei rimproveri non meritati,
immolando le mie ragioni all'amabile mio Gesù, fattosi silenzioso per amore.
farò un continuo sforzo per vigilare la mia lingua, evitando parole oziose,
motti acerbi e profani e quella frivola loquacità che è la tomba della vita interiore;
tacerò soprattutto nei momenti difficili, nei rimproveri non meritati,
immolando le mie ragioni all'amabile mio Gesù, fattosi silenzioso per amore.
Giaculatoria
Il caro, santo silenzio d'oro
voglio serbare come tesoro
voglio serbare come tesoro
VII Giorno - LE LENZUOLA
Coprirò affettuosamente il Santo Bambino con le morbide lenzuola della devozione;
guarderò sempre a Lui, studierò, lavorerò, mi divertirò sotto lo sguardo di Gesù,
mi mortificherò per Gesù, a Lui innalzerò perennemente il cantico della pietà,
con frequenti giaculatorie e comunioni spirituali.
Ad ogni ora il mio pensiero andrà da Gesù a Maria e viceversa,
affinchè tutta la mia vita si conformi alle loro virtù.
guarderò sempre a Lui, studierò, lavorerò, mi divertirò sotto lo sguardo di Gesù,
mi mortificherò per Gesù, a Lui innalzerò perennemente il cantico della pietà,
con frequenti giaculatorie e comunioni spirituali.
Ad ogni ora il mio pensiero andrà da Gesù a Maria e viceversa,
affinchè tutta la mia vita si conformi alle loro virtù.
Giaculatoria
Co' i miei fioretti e le mie erboline
Vo' profumarti le fredde lenzuoline
O caro Bambinel dell'alma mia,
Suprema mia dolcezza e poesia!
Vo' profumarti le fredde lenzuoline
O caro Bambinel dell'alma mia,
Suprema mia dolcezza e poesia!
VIII Giorno - IL COLTRONCINO
Generosa mortificazione della mente, del cuore e del corpo trapunterà la copertina
al Pargoletto Gesù: il ricordo di Lui innocente ed immolato alla giustizia divina
per i miei peccati, mi renderà vigile e disinvolto nel sacrificare la natura
alle esigenze della riparazione; dirò sempre "si" a Gesù e "no" a me stesso
e trasformerò ogni spina della vita in una rosa d'amore,
che sfoglierò ai piedi della santa collina per far sorridere Gesù.
al Pargoletto Gesù: il ricordo di Lui innocente ed immolato alla giustizia divina
per i miei peccati, mi renderà vigile e disinvolto nel sacrificare la natura
alle esigenze della riparazione; dirò sempre "si" a Gesù e "no" a me stesso
e trasformerò ogni spina della vita in una rosa d'amore,
che sfoglierò ai piedi della santa collina per far sorridere Gesù.
Giaculatoria
Quaggiù son spine tutte le cose
Solo con Dio spuntano le rose!
Solo con Dio spuntano le rose!
IX Giorno - IL FAZZOLETTINO
Completerò il corredo di Gesù con un fazzolettino ben ricamato
che servirà ad asciugare le Sue prime lagrime.
Gesù piange perchè non è amato: avrò quindi premura di fare ogni azione per puro amore,
non per calcoli umani o per vantaggio personale, ma solo per consolarLo
e dare gioia al Suo Cuore.
Imparerò a soffrire interiormente in silenzio senza cessare di sorridere.
che servirà ad asciugare le Sue prime lagrime.
Gesù piange perchè non è amato: avrò quindi premura di fare ogni azione per puro amore,
non per calcoli umani o per vantaggio personale, ma solo per consolarLo
e dare gioia al Suo Cuore.
Imparerò a soffrire interiormente in silenzio senza cessare di sorridere.
Giaculatoria
Il mondo intero a Te condur vorrei
O sole splendido degli occhi miei,
Vorrei che tutti quanti in Paradiso
Gustassero un bel dì del tuo sorriso
O sole splendido degli occhi miei,
Vorrei che tutti quanti in Paradiso
Gustassero un bel dì del tuo sorriso
OFFERTA DEL CORREDINO A GESU'ATTRAVERSO LE MANI DI MARIA.
Santissima Vergine, il piccolo fardello che desidero presentare al Pargoletto Gesù
è compiuto nella povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto
che non ho coraggio di offrirglielo.
Tu che con le tue delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido corredino
fragrante di Paradiso, piegati sul mio povero lavoro, purificalo col tuo sguardo,
infiammalo coi palpiti del tuo cuore immacolato,
affinche possa essere accetto al piccolo Gesù ed Egli venga a nascere nel mio cuore,
ove propongo di custodirlo ed amarlo come unico tesoro.
è compiuto nella povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto
che non ho coraggio di offrirglielo.
Tu che con le tue delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido corredino
fragrante di Paradiso, piegati sul mio povero lavoro, purificalo col tuo sguardo,
infiammalo coi palpiti del tuo cuore immacolato,
affinche possa essere accetto al piccolo Gesù ed Egli venga a nascere nel mio cuore,
ove propongo di custodirlo ed amarlo come unico tesoro.
Per le tue mani, dolcissima Maria,
Avrò Gesù delizia e vita mia
Avrò Gesù delizia e vita mia
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