Maternitatis Beatæ Mariæ Virginis ~ II. classis
Sermone di s. Leone papa
Serm. 1 sulla Natività del Signore
Serm. 1 sulla Natività del Signore
Si sceglie una vergine della famiglia reale di David perché sia feconda di un figlio santo. Poté così concepire con la mente prima ancora che con il corpo. Affinché non si spaventasse di quel colloquio del tutto straordinario, essendo completamente all'oscuro del piano di Dio, venne istruita dall'incontro con l'angelo su ciò che lo Spirito Santo avrebbe compiuto in lei. Inoltre, con questo preavviso, la prossima Madre di Dio non sarebbe stata danneggiata nel suo stesso riserbo.
Come avrebbe potuto dubitare del nuovo modo di concepire, quando avesse saputo che la potenza di Dio lo avrebbe avvalorato? La sua fede, già salda, viene corroborata dalla conferma di un miracolo già avvenuto. Infatti ad Elisabetta è donata una fecondità insperata; e così si vuol mostrare a Maria che colui che aveva reso feconda una donna sterile, avrebbe certamente reso feconda anche una vergine. Or dunque il Verbo Figlio di Dio, che «in principio era presso Dio, per mezzo del quale fu fatta ogni cosa e senza del quale nulla fu fatto», diventò uomo per liberare l'uomo dalla morte eterna
Serm. 2 sulla Natività del Signore
Nostro Signore Gesù Cristo, sceso dal cielo, entra umile in questo mondo, e inoltre, pur non abbandonando la gloria del Padre, tuttavia nasce, attraverso un nuovo tipo di generazione, con un'altra natura. Altra natura, perché, pur restando invisibile per la natura divina, diventò visibile nella nostra natura: lui che era infinito, volle essere contenuto nello spazio, lui che resta eterno cominciò a vivere nel tempo.
Nacque attraverso un nuovo tipo di generazione: infatti fu concepito da una vergine, nacque da una vergine, il suo concepimento non ebbe il concorso della passione di un padre e non violò la verginità della madre: era opportuno che colui che veniva a salvare gli uomini avesse questo tipo di nascita perché, pur dovendo prendere la natura dell'uomo doveva tuttavia evitare le brutture della carne. Quindi ha una origine differente, ma una natura uguale agli altri uomini. La fede ci dice che non subì nascendo ciò che normalmente subiamo noi; infatti la potenza di Dio fece in modo che Maria concepisse da vergine, partorisse da vergine e poi restasse vergine.
Dagli Atti del papa Pio XI
Nell'armo 1931, con plauso di tutto il mondo cattolico, si celebrarono le feste solenni del XV centenario da quando nel concilio di Efeso (431), contro l'eresia di Nestorio, la beata vergine Maria, da cui è nato Gesù, fu, dai padri conciliari, con a capo papa Celestino, proclamata Madre di Dio.
Il sommo pontefice Pio XI volle, a testimonianza imperitura della sua pietà, che di tale fatto restasse perenne memoria. Pertanto curò con sua munificenza che l'insigne monumento della proclamazione efesina che già esisteva nell'urbe, cioè l'arco trionfale della basilica di santa Maria Maggiore sull'Esquilino, ornato dal suo predecessore Sisto III con meraviglioso mosaico, guastato dal tempo, fosse restaurato insieme con l'ala trasversale della basilica.
Descritti poi con lettera enciclica i lineamenti genuini del concilio ecumenico efesino, spiegò piamente e ampiamente il privilegio ineffabile della divina maternità della beata vergine Maria, affinché la dottrina di un mistero così grande s'imprimesse profondamente nell'anima dei fedeli.
Inoltre propose la benedetta fra tutte le donne, Maria madre di Dio e la famiglia di Nazaret quale unico nobilissimo esempio da imitare sia per la dignità e santità del casto matrimonio, sia per la educazione santa da darsi alla gioventù. Infine, affinché non mancasse neppure il ricordo liturgico, ordinò che la festa della divina maternità della beata vergine Maria con messa e ufficio proprio fosse celebrata ogni anno con rito di seconda classe il giorno 11 ottobre.
E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
AVE MARIA PURISSIMA!