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sabato 12 ottobre 2019

L'Enciclopedia Cattolica

Concilio di Efeso

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Concilio di Efeso
Concili ecumenici della Chiesa cattolica
Data431
Convocato daImperatore Teodosio II
Presieduto daCirillo di Alessandria
Partecipanti200-250
(i rappresentanti papali arrivarono in ritardo)
Argomenti in discussioneNestorianesimoTheotokosPelagianesimo
Documenti e pronunciamenticonferma del Credo niceno, condanna delle eresie, dichiarazione del Theotokos
Concilio precedenteConcilio di Costantinopoli I
Concilio successivoConcilio di Calcedonia
Storia del Cristianesimo
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Nota di disambigua - Se stai cercando altri concili svoltisi nella stessa città, vedi Concilio di Efeso (disambigua).
Il concilio di Efeso fu il terzo concilio ecumenico e si tenne nel 431 a Efeso, in Asia Minore, sotto il regno dell'imperatore Teodosio II; vi parteciparono approssimativamente 200 vescovi e si occupò principalmente del nestorianesimo. Gli atti del concilio si svolsero in un'atmosfera surriscaldata di confronto e recriminazioni.

Storia

Il nestorianesimo enfatizzava la natura umana di Gesù a spese di quella divina. Il concilio denunciò come errati gli insegnamenti di Nestorio (Patriarca di Costantinopoli), secondo cui la Vergine Maria diede vita ad un uomo Gesù, non a Dio, non al Logos (Il VerboFiglio di Dio). Il Logos risiedeva in Cristo, era custodito nella sua persona come in un tempio. Cristo quindi era solo Theophoros, termine greco che significa "portatore di Dio". Di conseguenza Maria doveva essere chiamata Christotokos, "Madre di Cristo" e non Theotokos, "Madre di Dio"[1]. Gli storici hanno definito i confronti tra i sostenitori di una e dell'altra posizione "controversie cristologiche".
Si veda anche Atti 19,28.
Il concilio decretò che Gesù era una persona sola, non due persone distinte, completamente Dio e completamente uomo, con un'anima e un corpo razionali. La Vergine Maria è la Theotokos perché diede alla luce non un uomo, ma Dio come uomo. L'unione di due nature in Cristo si compì in modo che una non disturbò l'altra.
Il concilio dichiarò inoltre come completo il testo del Credo niceno del 325 e vietò qualsiasi ulteriore cambiamento (aggiunta o cancellazione) ad esso. Il concilio condannò inoltre il pelagianismo.
Vennero approvati otto canoni [1]:
  • Il canone 1 decretava l'anatema su un eretico di nome Celestio.
  • I canoni da 2 a 5 decretavano l'anatema sul nestorianesimo.
  • Il canone 6 decretava che chi non si atteneva ai canoni di Efeso era scomunicato.
  • Il canone 7 decretava che chi non si atteneva ai dettami del Primo Concilio di Nicea riceveva l'anatema.
  • Il canone 8: "Lasciate che i diritti di ogni provincia siano preservati puri e inviolati. Nessun tentativo di introdurre qualsiasi forma contraria a queste deve essere di alcuna utilità". Viene fatta menzione dei Canoni degli apostoli.

Quadro storico

Note
  1. Salta La parola "Theotokos" non significa "Madre di Dio" ma è un sostantivo maschile della lingua greca che significa letteralmente "divinparto", cioè la divina maternità di Maria; di per sé infatti già nel Vangelo di Luca Santa Elisabetta si rivolge a Maria come "Meter tu Kuriu" ovvero "Madre del Signore".
Bibliografia
  • (ENJohn ChapmanCouncil of Ephesus, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914,
  • Franca De Marini AvonzoCodice Teodosiano e Concilio di Efeso in: Atti dell'Accademia romanistica costantiniana, V Convegno Internazionale 1981, Perugia 1984, pp. 105-122
  • Amleto Giovanni CicognaniIl concilio ecumenico di Efeso e la divina maternita di Maria, atti del congresso nazionale mariano in commemorazione del XV centenario del concilio di Efeso (431-1931): conferenza del 7 maggio 1931 nella basilica dei ss. Apostoli in Roma, Roma 1931
  • Luigi ScipioniNestorio e il concilio di Efeso: storia, dogma, critica, (Studia Patristica Mediolanensia) Vita e pensiero, Milano 1974
  • Francesco Erasmo SciutoUn episodio sconosciuto della controversia cristologica durante il Concilio d'Efeso: Euterio di Tiana contro Teodoto d'Ancira, Catania 1984
  • Maria Gloria Guillen Perez de PlochHombres de Fe, hombres politicos: El Concilio de Efeso (431) y sus partecipantes, (Antiguedad y cristianismo 18) Universidad de Murcia, Murcia 2001

venerdì 11 ottobre 2019

SANTA MARIA, MADRE DI DIO...

Maternitatis Beatæ Mariæ Virginis ~ II. classis



Sermone di s. Leone papa
Serm. 1 sulla Natività del Signore

Si sceglie una vergine della famiglia reale di David perché sia feconda di un figlio santo. Poté così concepire con la mente prima ancora che con il corpo. Affinché non si spaventasse di quel colloquio del tutto straordinario, essendo completamente all'oscuro del piano di Dio, venne istruita dall'incontro con l'angelo su ciò che lo Spirito Santo avrebbe compiuto in lei. Inoltre, con questo preavviso, la prossima Madre di Dio non sarebbe stata danneggiata nel suo stesso riserbo. 


Come avrebbe potuto dubitare del nuovo modo di concepire, quando avesse saputo che la potenza di Dio lo avrebbe avvalorato? La sua fede, già salda, viene corroborata dalla conferma di un miracolo già avvenuto. Infatti ad Elisabetta è donata una fecondità insperata; e così si vuol mostrare a Maria che colui che aveva reso feconda una donna sterile, avrebbe certamente reso feconda anche una vergine. Or dunque il Verbo Figlio di Dio, che «in principio era presso Dio, per mezzo del quale fu fatta ogni cosa e senza del quale nulla fu fatto», diventò uomo per liberare l'uomo dalla morte eterna

Serm. 2 sulla Natività del Signore
Nostro Signore Gesù Cristo, sceso dal cielo, entra umile in questo mondo, e inoltre, pur non abbandonando la gloria del Padre, tuttavia nasce, attraverso un nuovo tipo di generazione, con un'altra natura. Altra natura, perché, pur restando invisibile per la natura divina, diventò visibile nella nostra natura: lui che era infinito, volle essere contenuto nello spazio, lui che resta eterno cominciò a vivere nel tempo. 


Nacque attraverso un nuovo tipo di generazione: infatti fu concepito da una vergine, nacque da una vergine, il suo concepimento non ebbe il concorso della passione di un padre e non violò la verginità della madre: era opportuno che colui che veniva a salvare gli uomini avesse questo tipo di nascita perché, pur dovendo prendere la natura dell'uomo doveva tuttavia evitare le brutture della carne. Quindi ha una origine differente, ma una natura uguale agli altri uomini. La fede ci dice che non subì nascendo ciò che normalmente subiamo noi; infatti la potenza di Dio fece in modo che Maria concepisse da vergine, partorisse da vergine e poi restasse vergine.

Dagli Atti del papa Pio XI

Nell'armo 1931, con plauso di tutto il mondo cattolico, si celebrarono le feste solenni del XV centenario da quando nel concilio di Efeso  (431), contro l'eresia di Nestorio, la beata vergine Maria, da cui è nato Gesù, fu, dai padri conciliari, con a capo papa Celestino, proclamata Madre di Dio. 


Il sommo pontefice Pio XI volle, a testimonianza imperitura della sua pietà, che di tale fatto restasse perenne memoria. Pertanto curò con sua munificenza che l'insigne monumento della proclamazione efesina che già esisteva nell'urbe, cioè l'arco trionfale della basilica di santa Maria Maggiore sull'Esquilino, ornato dal suo predecessore Sisto III con meraviglioso mosaico, guastato dal tempo, fosse restaurato insieme con l'ala trasversale della basilica. 

Descritti poi con lettera enciclica i lineamenti genuini del concilio ecumenico efesino, spiegò piamente e ampiamente il privilegio ineffabile della divina maternità della beata vergine Maria, affinché la dottrina di un mistero così grande s'imprimesse profondamente nell'anima dei fedeli. 

Inoltre propose la benedetta fra tutte le donne, Maria madre di Dio e la famiglia di Nazaret quale unico nobilissimo esempio da imitare sia per la dignità e santità del casto matrimonio, sia per la educazione santa da darsi alla gioventù. Infine, affinché non mancasse neppure il ricordo liturgico, ordinò che la festa della divina maternità della beata vergine Maria con messa e ufficio proprio fosse celebrata ogni anno con rito di seconda classe il giorno 11 ottobre.
E tu, o Signore, abbi pietà di noi.


AVE MARIA PURISSIMA!