mercoledì 7 agosto 2019

San Gaetano

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Gaetano nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene. Appena nato venne offerto dalla madre alla vergine Madre di Dio. Laureatosi a Padova in diritto canonico e civile, si recò a Roma, dove Giulio II lo ammise fra i prelati e lo ordinò sacerdote. 

Fondò degli ospedali a sue spese, dove assisteva personalmente perfino gli appestati. Lo zelo infaticabile che spiegava per la salvezza del prossimo gli valse il soprannome di «cacciatore di anime». 

Desideroso di ricondurre la disciplina ecclesiastica decaduta alla forma di vita apostolica, istituì l'ordine dei Chierici Regolari i quali, rinunciando ad ogni preoccupazione terrena, non dovevano avere rendite, né chiedere ai fedeli il necessario per sostentarsi, ma vivevano soltanto delle elemosine offerte spontaneamente. 

Con l'approvazione di Clemente VII, fece la professione solenne sull'altare maggiore della basilica vaticana, con Giovanni Pietro Carafa, vescovo di Chieti, che fu poi Paolo IV, e con altri due compagni molto devoti. 


Si dedicò soprattutto a promuovere l'amore al culto divino, il decoro della casa di Dio, l'osservanza dei sacri riti e l'uso più frequente dell'eucaristia. Ricco di meriti, morì a Napoli, ove si conserva il suo corpo con grande devozione nella chiesa di san Paolo.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

AMDG et DVM

Gesù Cristo, Ambasciatore del Padre. Amen.




DIO È QUI.  ADORIAMOLO
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31 agosto 2009

Tutto è scritto sotto dettatura del Signore.

Il  Signore mi ha fatto vedere alcuni  grandi Paesi che, fin dall'origine, avevano sempre  avuto acqua potabile in abbondanza che proveniva dalle montagne, e si riversava senza sosta nei laghi e nei numerosi corsi d’acqua.

Tutti quei Paesi erano allora pronti a condividere la loro ricchezza d'acqua con i Paesi confinanti, tanto bisognosi di questo elemento liquido così necessario alla vita, divenuto più prezioso dell'oro.

Altre nazioni,  che soffrivano per mancanza  d’acqua, scoprivano che nel loro sottosuolo esistevano delle falde acquifere, ma molto più in profondità rispetto a dove  avevano scavato recentemente. Era una scoperta !

Poco a poco, la Mano del Signore li guidava, e gli uomini cominciavano a comunicare tra  loro e ad aiutarsi. In molti Paesi, il problema dell'acqua, così necessaria e così rara, veniva risolto in modo  idilliaco in tutto il Mondo mediante la CONDIVISIONE.

Gli uomini scoprivano allora la Solidarietà, che li spingeva ad aiutarsi tra loro. Vedevano risolti i  loro problemi, e con il  cuore incline alla Misericordia, scoprivano l’AMORE. 

A questo punto, DIO ci fa conoscere che cosa Egli aveva fatto. Aveva dato la “Sua Intelligenza Divina” agli uomini. Aveva aperto le dighe che la tenevano prigioniera nel cuori dei Suoi figli.

Come l’acqua, prima prigioniera in alcuni paesi, scorreva ora in più parti, liberata dalla solidarietà tra gli uomini, allo stesso modo si diffondeva l'Intelligenza Divina tra gli uomini che avevano incontrato l'AMORE, nella CONDIVISIONE. Poiché il Signore non Si stanca di dirci «fate ed Io farò », ecco che  si comprende meglio la frase biblica: “I deserti rifioriranno”.Nutriti dall’acqua, non vi mancheranno gli ortaggi e i frutti, ed i fiori abbelliranno quelle regioni irrigate e rese fertili, con una popolazione felice e grata al Signore.

Quando DIO vide che tutto ciò era Buono, fece una grande festa, che avrebbe riunito tutte le religioni in una sola, Unica e VERA: “la religione di DIO, che è AMORE”. Così  svanivano tutte le lotte interne, tutte le divisioni. Tutti seguivano lo stesso Cammino di DIO. I Mussulmani erano fervorosi nell’Adorazione Divina e glorificavano DIO l’Eterno in ginocchio e fronte a terra. DIO è dappertutto: perché non adorarLo, in ginocchio, nelle nostre Chiese, come in tutti i luoghi dì culto?

I Cristiani compresero, allora, che nella Chiesa, dove c'è la Santa Presenza del DIO Vivente, nulla può essere contaminato, non vi può esistere veleno. Egli è il DIO della Vita, non il DIO delle epidemie ! Nessuna epidemia può nascere e diffondersi nella Chiesa. DIO è veramente la medicina e il Medico di tutti  i nostri mali. La Vita dell'uomo appartiene a Lui.

L’Uomo che dubita e che non vuole  credere, che proibisce  la Comunione  sulla lingua perché può essere portatrice di germi, né si avvicina all’acquasantiera, dove l’acqua benedetta può essere contaminata, questo uomo DIO lo giudica "stolto e arrogante”. Egli non si servirà più dell’Acqua Benedetta per mettere in fuga i demoni, ben più forti di tutte le epidemie.

« Nella Santa Ostia - dice il Signore - c'è il Mio Divin FIGLIO Gesù con lo Spirito Santo, e ci Sono IO, il PADRE.
Con la promessa fatta ad ABRAMO, Io verrò a salvare questo Popolo Ebreo e Arabo, con tutti  gli altri Popoli, contro ogni volontà umana. Io vengo a confondere ogni opinione e professione di fede non conforme a DIO, il  DIO di ABRAMO, ISACCO e GIACOBBE.

Quando Io vi dico "Ed ecco che Io vengo”, Io sono già qui ! Vengo a trasformare l'uomo, semplicemente comandandogli di cambiare. Mi faccio carico della sua anima.

L'uomo si trasfigurerà, perché Mi vedrà davanti a lui, e diventerà a immagine del Suo DIO e Maestro. Sta scritto che Io sono il DIO della Speranza, e la Mia Vita vi è data per vederMi eternamente.

Sapete, voi, che tutto ritorna a Me, perché TUTTO Mi appartiene ? Tutto è in Me. Fin dall'origine, voi eravate  in ME. Tutta la Creazione, fin dall'origine dei Mondi, era in ME, “Creatore dell'Infinito”: tutto ciò che vedete, tutto ciò che è scomparso, per diventare ciò che è. Io SONO con TUTTO e in TUTTO da tutta l’eternità. Io SONO l’Eterno Presente, come SONO il  vostro passato e il vostro avvenire.

Oggi, voi non potete capire tutto, in una sola volta. Ma niente è un "mistero nascosto”, poiché Io SONO l’Esistenza dell’Eternità. Io vengo a insegnarvi a vivere. La vostra religione comune è il Mio AMORE che Io vi dono. Il Mio Perdono, la MIA VITA con il Mio AMORE, vi sono dati  in dono per l’Eternità.

Prima di  sentirMi a viva voce... voi  Mi vedrete.
E prima di vederMi, Io vi istruisco.
Non cercate di superarMi !  Io vi aspetto.
Continuerò ad istruirvi, sempre agendo in voi.
Ordinerò alle Mie anime di ricostruirsi fino ad essere "divine", perché hanno dimenticato che lo sono già.  Vi parlerò di tutto quello che vi  deve succedere ancora, anche se tutto è già scritto in voi.  Ho pietà di questa debolezza in cui vi trovate, perché Mi avete abbandonato. Ma Io non  vi ho mai dimenticati, non vi ho mai persi di vista.

Io SONO in voi. Non smetto mai di guardarvi e di  amarvi. Per questo vi chiamo a riconoscerMi, poiché è evidente che senza di ME, non sapete riconoscere nemmeno voi stessi. Io vengo a cambiare tutto, cambiando semplicemente lo spirito limitato dell’uomo con il Mio Spirito Santo che è  "Luce, Verità, Vita”. 

Voi dovete rinascere dallo Spirito. Come? È  semplice, Io vi dò questo ordine Divino:

« Amatevi gli uni  gli altri,
come Io vi amo. »
Siate  AMORE e PERDONO.

Con il Mio AMORE e il Mio PERDONO, voi sarete simili a Gesù, vostro DIO. Io porrò l'uomo, divenuto a Immagine del Suo DIO e Maestro, nel posto che gli spetta fin dalla Creazione del Mondo, come
il  Mio Capolavoro ALLORA ultimato !”

Ecco  l'Uomo perfetto,
l'UOMO divenuto figlio di  DIO,
Erede con  il Figlio Unigenito di DIO in DIO l'Eterno.
Gesù Cristo,
Ambasciatore del Padre. Amen.

7 agosto FESTA DI DIO PADRE

Nel messaggio dettato a Madre Eugenia il Padre chiede l'istituzione di una festa in Suo onore:
"Desidero che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarmi in modo tutto particolare sotto il nome di Padre dell'umanità intera. Vorrei per questa festa una Messa ed un ufficio propri. Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scittura. Se preferite rendermi questo culto speciale una domenica, io scelgo la prima domenica di agosto; se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di questo mese".
Anni fa iniziammo una sottoscrizione proprio per chiedere alla Chiesa l'istituzione di una festa liturgica in onore di Dio Padre e raccogliemmo un rilevante numero di firme (oltre centomila) che inviammo all'organo ecclesiale competente.
Preghiamo ed attendiamo.

Riiteniamo opportuno evidenziare quanto hanno scritto a riguardo S.E. Mons. Caillot, il Vescovo di Grenoble che istituì l'inchiesta canonica in merito a Madre Eugenia ed al Messaggio del Padre da lei ricevuto; il suo Vicario Mons. Guery membro della Commissione teologica che esaminò la Madre Eugenia; P. Raniero Cantalamessa cappuccino, Predicatore della Casa Pontificia; P. Jean Galot sj, prefessore della Pontificia Università Gregoriana:
Far conoscere ed onorare il Padre di Mons. A.Caillot:
«L’oggetto della missione che sarebbe stato affidato a Madre Eugenia è preciso e, dal punto di vista dottrinale, mi pare legittimo ed opportuno. Oggetto preciso: far conoscere ed onorare il Padre, soprattutto con l’istituzione di una festa speciale, chiesta alla Chiesa. L’inchiesta ha stabilito che una festa liturgica in onore del Padre ben si collocherebbe nella linea di tutto il culto cattolico, conforme al movimento tradizionale della preghiera cattolica, che è un’ascensione verso il Padre, mediante il Figlio, nello Spirito, come lo provano le orazioni della Messa e l’oblazione liturgica al Padre nel Santo Sacrificio. (...) Una festa speciale avrebbe dunque come primo effetto di ristabilire l’ordine nella pietà di molti cristiani e di ricondurli alla consegna del divin Salvatore: “Tutto ciò che chiederete al Padre, nel mio nome...”, e ancora: “Voi dunque, pregherete così: Padre nostro...”» (Mons. Alexandre Caillot, relazione conclusiva all'inchiesta circa Madre Eugenia Ravasio) leggi tutto >>
La devozione al Padre, la sua opportunità e il valore dottrinale di Mons. Guery:
«La devozione al Padre fu quella di Gesù. Come non sarebbe la nostra?
E’ quella che ci ha insegnato il Salvatore divino, nell’unica preghiera che ha composta per noi.
Noi sappiamo dal Vangelo che Egli, ai suoi Apostoli, parlava sempre del Padre suo. Ma per quanti cristiani il Padre è, oggi, una persona viva?
Essi provano, quasi sempre, verso di lui un sentimento solo: quello del timore. Non osano avvicinarsi a lui.
Tra gli attributi di Dio si riconosce volentieri quello della paternità. Ma. per molti, essa non è che una specie di metafora o un’astrazione. Ora, il culto, non si rivolge a un attributo astratto: sale verso una persona.
Infatti tutta la liturgia della Messa ci invita a elevare le nostre anime al Padre, a offrirci a lui, con il Figlio suo diletto, a pregare “per nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna con lui, nell’unità dello Spirito Santo”.
“Ogni preghiera cattolica, dice un eminente liturgista, è offerta al Padre per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo”. Siamo dunque ben sicuri che questa devozione non ci trascina a innovazioni sospette; appare nuova al nostro tempo solo perché esso l’ha dimenticata.
Tutti coloro - predicatori o direttori spirituali - che l’hanno diffusa, hanno rilevato con gioia gli effetti profondi di purificazione e di santificazione che produce nelle anime. Sembra veramente che una grazia speciale vi sia annessa. Perché?
Anzitutto, forse, perchè diffondere questa divozione è continuare la missione stessa del Salvatore. Prima di Gesù, Dio era conosciuto, ma non come Padre». 
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Una festa per il Padre di P. Raniero Cantalamessa:
«E’ una tristezza che non esista, in tutto l’anno liturgico, una festa del Padre, che non esista, in tutto il Messale, neppure una messa votiva in suo onore.  E’ cosa, a penarci bene, molto strana;  esistono innumerevoli feste di Gesù Figlio; esiste una festa dello Spirito Santo; esistono tante feste della Madre... Non esiste una sola festa del Padre, “fonte e origine di tutta la divinità”.  Verrebbe quasi da dire che è il Padre, ora, “il divino sconosciuto”, non più lo Spirito Santo.  Esiste, è vero, una festa della SS.Trinità, che, però, è la festa di un mistero, o di un dogma, non di una persona e, comunque, non di una sola persona divina.  Del resto, il fatto che esista una festa della santa Famiglia non toglie che la Chiesa abbia sentito il bisogno di celebrare, anche singolarmente, le tre persone della santa Famiglia.  Non potrebbe essere questo il tempo di colmare tale lacuna?» leggi tutto >>
Il nuovo culto del Padre di P.Jean Galot:
Il numero delle feste particolari di santi e sante non ha cessato di crescere, ma fino adesso non c'è nessun giorno di festa specialmente dedicato al Padre. Abbiamo osservato che il nuovo culto inaugurato da Gesù consiste in una adorazione del Padre: eppure non c'è nessuna giornata nella quale questa adorazione si rivolga più specialmente alla persona del Padre. La constatazione è ancora più sorprendente quando si manifesta nell'umanità di oggi una convinzione crescente del valore della paternità.
Nel passato ci furono dei tentativi d'instaurare una festa del Padre. Nel secolo XVII, ad esempio, il re di Spagna Carlo II rivolse nel 1684 a Roma una petizione per ottenere, almeno per la Spagna o per tutta la Chiesa, !'istituzione di una festa speciale del Padre. A questa petizione si associarono nel 1694 una trentina di vescovi.
Un certo numero di Congregazioni del Padre erano state fondate e desideravano celebrare la festa; la celebrazione era già stata introdotta a Tarazona, in Spagna, e a Tours, in Francia...
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per approfondimenti:
Jean Galot "Festeggiare il Padre. Conoscere e celebrare la paternità di Dio", ed. Dehoniane, Roma, 1999, prima ed. francese "Fêter le Père", ed Mame, Paris 1993.

martedì 6 agosto 2019

VICINI AL MISTERO DELLA TRASFIGURAZIONE

Risultati immagini per trasfigurazione raffaello

Et TRANSFIGURATUS EST ANTE EOS

Trasfigurazione: il Vangelo narra questo mistero della vita di Cristo. Egli, dopo aver preannunciato ai discepoli la sua passione, “prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17,1-2). 

Secondo i sensi, la luce del sole è la più intensa che si conosca in natura, ma, secondo lo spirito, i discepoli videro, per un tempo breve, uno splendore ancora più intenso, quello della gloria divina di Gesù, che illumina tutta la storia della salvezza. San Massimo il Confessore afferma che “le vesti divenute bianche portavano il simbolo delle parole della Sacra Scrittura, che diventavano chiare e trasparenti e luminose” (Ambiguum 10: PG 91, 1128 B).

Dice il Vangelo che, accanto a Gesù trasfigurato, “apparvero Mosè ed Elia che conversavano con lui” (Mt 17,3); Mosè ed Elia, figura della Legge e dei Profeti. Fu allora che Pietro, estasiato, esclamò: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia” (Mt 17,4). Ma sant’Agostino commenta dicendo che noi abbiamo una sola dimora: Cristo; Egli “è la Parola di Dio, Parola di Dio nella Legge, Parola di Dio nei Profeti” (Sermo De Verbis Ev. 78,3: PL 38, 491). Infatti, il Padre stesso proclama: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (Mt 17,5). 

La Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità, “l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce” (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 357). Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce, come viene cantato in un antico inno: “Sul monte ti sei trasfigurato e i tuoi discepoli, per quanto ne erano capaci, hanno contemplato la tua gloria, affinché, vedendoti crocifisso, comprendessero che la tua passione era volontaria e annunciassero al mondo che tu sei veramente lo splendore del Padre” (Κοντάκιον είς τήν Μεταμόρφωσιν, in: Μηναια, t. 6, Roma 1901, 341).

Cari amici, partecipiamo anche noi di questa visione e di questo dono soprannaturale, dando spazio alla preghiera e all’ascolto della Parola di Dio. Inoltre, specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, “a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana” (Cost. ap. Pænitemini, 17 febbraio 1966, III, c: AAS 58 [1966], 182). Invochiamo la Vergine Maria, affinché ci aiuti ad ascoltare e seguire sempre il Signore Gesù, fino alla passione e alla croce, per partecipare anche alla sua gloria. http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/angelus/2011/documents/hf_ben-xvi_ang_20110320.html

AMDG et DVM