martedì 4 dicembre 2018

E i giorni del tuo lutto saranno finiti.

ISAIA

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"Non lasciai niente al caso, nemmeno i dettagli più minuti"


CAPITOLO 60

1 Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno s’è levata su te! 
2 Poiché, ecco, le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su te si leva l’Eterno, e la sua gloria appare su te. 
3 Le nazioni cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore del tuo levare. 
Alza gli occhi tuoi, e guardati attorno: tutti s’adunano, e vengono a te; i tuoi figli giungono di lontano, arrivan le tue figliuole, portate in braccio. 
Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e s’allargherà, poiché l’abbondanza del mare si volgerà verso te, la ricchezza delle nazioni verrà a te. 
Stuoli di cammelli ti copriranno, dromedari di Madian e d’Efa; quelli di Sceba verranno tutti, portando oro ed incenso, e proclamando le lodi dell’Eterno. 
Tutti i greggi di Kedar s’aduneranno presso di te, i montoni di Nebaioth saranno al tuo servizio; saliranno sul mio altare come offerta gradita, ed io farò risplender la gloria della mia casa gloriosa. 
Chi mai son costoro che volan come una nuvola, come colombi verso il loro colombario? 
Son le isole che spereranno in me, ed avranno alla loro testa le navi di Tarsis, per ricondurre i tuoi figliuoli di lontano col loro argento o col loro oro, per onorare il nome dell’Eterno, del tuo Dio, del Santo d’Israele, che t’avrà glorificata. 
10 I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura, e i loro re saranno al tuo servizio; poiché io t’ho colpita nel mio sdegno, ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te. 
11 Le tue porte saranno sempre aperte; non saran chiuse né giorno né notte, per lasciar entrare in te la ricchezza delle nazioni, e i loro re in corteggio. 
12 Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno, periranno: quelle nazioni saranno interamente distrutte. 
13 La gloria del Libano verrà a te, il cipresso, il platano e il larice verranno assieme per ornare il luogo del mio santuario, ed io renderò glorioso il luogo ove posano i miei piedi. 
14 E i figliuoli di quelli che t’avranno oppressa verranno a te, abbassandosi; e tutti quelli che t’avranno disprezzata si prostreranno fino alla pianta de’ tuoi piedi, e ti chiameranno ‘la città dell’Eterno’, ‘la Sion del Santo d’Israele’. 
15 Invece d’essere abbandonata, odiata, sì che anima viva più non passava per te, io farò di te l’orgoglio de’ secoli, la gioia di tutte le età. 
16 Tu popperai al latte delle nazioni, popperai il seno dei re, e riconoscerai che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono il tuo redentore. 
17 Invece del rame, farò venire dell’oro; invece del ferro, farò venir dell’argento; invece del legno, del rame; invece di pietre, ferro; io ti darò per magistrato la pace, per governatore la giustizia. 
18 Non s’udrà più parlar di violenza nel tuo paese, di devastazione e di ruina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura: ‘Salvezza’, e le tue porte: ‘Lode’. 
19 Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà col suo chiarore; ma l’Eterno sarà la tua luce perpetua, e il tuo Dio sarà la tua gloria. 
20 Il tuo sole non tramonterà più, e la tua luna non scemerà più; poiché l’Eterno sarà la tua luce perpetua, e i giorni del tuo lutto saranno finiti. 
21 Il tuo popolo sarà tutto quanto un popolo di giusti; essi possederanno il paese in perpetuo: essi, che sono il rampollo da me piantato, l’opera delle mie mani, da servire alla mia gloria. 
22 Il più piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente. Io, l’Eterno, affretterò le cose a suo tempo.

Isaia
AMDG et DVM

Per la prima volta viene registrata «tutta la terra», l’«ecumene» nel suo insieme.

Joseph Ratzinger-Benedetto XVI

"Gesù di Nazaret", terzo volume. Il quadro storico e teologico della narrazione della nascita nel Vangelo di Luca

Il quadro storico e teologico della narrazione della nascita nel Vangelo di Luca

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra» (Lc 2,1). Con queste parole Luca introduce il suo racconto sulla nascita di Gesù e spiega perché essa è avvenuta a Betlemme: un censimento con lo scopo di determinare e poi riscuotere le imposte è la ragione per cui Giuseppe con Maria, sua sposa, che è incinta, vanno da Nazaret a Betlemme. La nascita di Gesù nella città di Davide si colloca nel quadro della grande storia universale, anche se l’imperatore non sa nulla del fatto che questa gente semplice, a causa sua, è in viaggio in un momento difficile e così, apparentemente per caso, il bambino Gesù nascerà nel luogo della promessa. Per Luca il contesto storico-universale è importante. Per la prima volta viene registrata «tutta la terra», l’«ecumene» nel suo insieme. 
Per la prima volta esiste un governo e un regno che abbraccia l’orbe. Per la prima volta esiste una grande area pacificata, in cui i beni di tutti possono essere registrati e messi al servizio della comunità. Solo in questo momento, in cui esiste una comunione di diritti e di beni su larga scala e una lingua universale permette ad una comunità culturale l’intesa nel pensiero e nell’agire, un messaggio universale di salvezza, un universale portatore di salvezza può entrare nel mondo: è, difatti, «la pienezza dei tempi». 

Capitolo 3: La nascita di Gesù a Betlemme, pp. 71-72

Da L’infanzia di Gesù, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Rizzoli – LEV, 2012

AMDG et DVM

Novena dell'Immacolata *7



< Maria... Nostra Signora di Guadalupe
schiaccia la testa a satana e salva il tuo Popolo.
Maria... Nostra Signora di Guadalupe
raduna i tuoi figli sotto il tuo Manto di stelle >


(G)

Iniquos odio habui:
et viam tuam dilexi, Domina gratiosa.

Adiuva me, et salvus ero, Domina mundi:
et meditabor honorificentiam mandatorum tuorum.

Fac me semper stare in timore tuo:
et non tradas me, Virgo, calumniantibus me.

Vernaculus tuus sum ego:
minimus in familia tua.

Custodi me, Domina:
a negligentibus judicia justitiae tuae.

Contemnes omnes discedentes a servitio tuo:
quia injusta est conversatio eorum. Gloria Patri, etc.

Antifona  della beata Vergine Maria 
Salve Regina, Madre di misericordia: 
Vita, dolcezza e speranza nostra, salve. 
A te ricorriamo, esuli figli di Eva, 
A te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. 

Orsú, dunque, avvocata nostra, 
Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. 
E mostraci, dopo questo esilio, 
il frutto benedetto del ventre tuo, Gesù. 
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


V. Prega per noi, o Santa Madre di Dio. 
R. Affinché siam fatti degni delle promesse di Cristo.


Preghiamo.
Onnipotente sempiterno Iddio, che hai preparato con la cooperazione dello Spirito Santo, il corpo e l'anima della gloriosa Vergine Madre Maria, affinché meritasse di essere degna abitazione di tuo Figlio, fa sì che, mentre ci rallegriamo al ricordo di lei; per la sua pietosa intercessione, siamo liberati dai mali che ci sovrastano, e dalla morte eterna. Per lo stesso Cristo Signor nostro. Amen.
V. Il divin aiuto  sia sempre con noi.
R. Amen.

RICORDATI

Ricordati, o piissima Vergine Maria, 
che non si è mai inteso al mondo 
che qualcuno sia ricorso alla tua protezione,
 abbia implorato il tuo aiuto, 
chiesto il tuo patrocinio
 e sia stato da te abbandonato. 
Animato da tale confidenza, 
a te ricorro, o Madre, 
Vergine delle vergini, 
a te vengo, e, peccatore come sono,
 mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. 
Non volere, o Madre del divin Verbo, 
disprezzare le mie preghiere,
 ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Amen.

(San Bernardo di Chiaravalle)

AVE MARIA PURISSIMA!

lunedì 3 dicembre 2018

Nella Sacra Scrittura vi ho lasciato scritto che non si può cambiare né una virgola né un punto, perché è Parola Divina.


Dic 12_17 Todo esto que está sucediendo en Mi Iglesia se va a agravar todavía más.
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Rosario vespertino-MENSAJE ÚNICO.


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Mensaje de Nuestro Señor Jesucristo a J. V.
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Primer Misterio. Habla Nuestro Señor Jesucristo.
Sobre: Ha habido representantes de la Iglesia, en diferentes momentos de la cristiandad, que se han dejado influir por satanás y en estos momentos lo estáis padeciendo, nuevamente.

Hijitos Míos, el error es una falta grave, sobre todo, porque está cubierto de soberbia. Ciertamente podéis errar, porque no habéis alcanzado un determinado conocimiento y eso es natural, pero hay errores, en los cuales, vosotros os empecináis en ellos, pero por soberbia y causáis error entre aquellos que os rodean y eso, con toda intención de llevarlos hacia una equivocación.

Mis pequeños, en las Escrituras os he dejado escrito que no se puede cambiar ni una coma ni un punto, porque es Palabra Nuestra, es Palabra Divina. Satanás ha tratado siempre de destruir lo que os dejé con Mis Palabras, con Mi Ejemplo, con Mis Milagros, y en muchos momentos de vuestra existencia y de la vida del hombre, a través de personas influyentes, ha hecho que se cometan errores y a veces, muy graves.

Ciertamente, os he dejado Mi Santo Espíritu, para que satanás, junto con aquellos que le sirven, no puedan destruir lo que Yo os dejé, para que las almas que Me aman y que Me siguen, puedan vivir como Yo deseo que viváis, primeramente, aquí entre los hombres y, posteriormente, cuando hayáis cumplido vuestra misión, allá en el Cielo.

El error, como os dije, es una falta grave cuando se está haciendo con premeditación para causar error entre los hombres, para crear confusión, para causar maldad y que se vaya destruyendo la Fe y sobre todo, que se distorsione la Verdad que Yo os he dejado y que Me costó hasta la última Gota de Mi Sangre.

Se han vivido momentos difíciles a lo largo de la historia en la cristiandad, en la Iglesia que Yo os dejé. Las Enseñanzas que se han transmitido a través de aquellos hombres a los que Yo les encargué que cuidaran el rebaño, como ya os he dicho, son hombres, siguen siendo hombres y siguen siendo afectados por el Pecado Original y especialmente, por satanás, porque son débiles, porque se dejan mover por intereses mundanos, por intereses pecaminosos.

Tenéis gobernantes de naciones que, al haberse dejado mover por satanás, han causado guerras, destrucción, grandes mortandades y Mi Iglesia, la Iglesia que Yo fundé, no se ha salvado de ello. Ha habido representantes de la Iglesia, en diferentes momentos de la cristiandad, que se han dejado influir por satanás y en estos momentos lo estáis padeciendo, nuevamente.Por eso, mucho se os ha insistido que Me pidáis el don de Discernimiento, para que Mi Santo Espíritu os ayude a que no caigáis en estas mentiras y errores que son de naturaleza satánica, porque están afectando y destruyendo lo que Yo os he dejado.

Me duele decir todo esto, Mis pequeños, pero os tengo que prevenir, para que no caigáis en el error, en el error que os está llevando a la separación de la verdadera Iglesia que Yo os dejé. Os he dicho que todo aquello que se salga de las Sagradas Escrituras, que no se enseñe tal y como es, no vienen de Mí. Mi Palabra es Eterna, Mi Palabra no tiene ni Principio ni Fin, Mi Palabra siempre es Presente, Mi Palabra es Sabia, Mi Palabra siempre os va dejar Paz, Mi Palabra siempre os lleva a un entendimiento más profundo de lo que es Mi Amor, el Amor Divino, que es al que vosotros debéis seguir y por el que vosotros sois.

En las Sagradas Escrituras se os habla claro y no tenéis por qué asustaros por lo que esté sucediendo en estos momentos, que, como os he dicho, ha sucedido en otros momentos de la historia de la cristiandad, cuando ha habido falsos representantes, falsas cabezas de Mi Iglesia y, como veis, Mi Iglesia sigue adelante, esas falsas cabezas cayeron y sigue adelante Mi Iglesia, y las actuales falsas cabezas, caerán también.

Lo que Me duele son aquellos hermanos vuestros que permiten, en su libre albedrío seguir estas falsedades, van perdiendo la Fe, se dejan llevar por estos ataques de satanás que tratan de destruir lo Mío y por conveniencia humana, aceptáis las falsedades que se os dan.

Os repito, son conveniencias humanas y no es Palabra Divina, por lo que caéis y esto es grave, Mis pequeños, porque si estáis prefiriendo seguir lo que os conviene, no merecéis estar en Mi rebaño, Mi Palabra se os ha dado, está escrita y es Palabra Divina.

Si no os habéis preparado o habiéndolo hecho, aun así preferís seguir a aquél que os está llevando al error, eso os costará la vida eterna.

Yo ayudo al inocente, al que lleva una buena intención, al que se deja guiar por el sano juicio, porque aquél que Me busca, aquél que Me ama, aquél que deja que Mi Santo Espíritu lo mueva, lo guíe, a esas almas las cuido y evito que caigan en el error, a donde satanás, con sus representantes, os quieren llevar. Pero éstas son almas buenas, son almas que llevan buena intención y tratan de mantenerse siempre bajo la Verdad de Mis Mandamientos y de Mis Enseñanzas.

Las almas convenencieras se acomodan al mal que se os está dando y con el pretexto de que es una persona de alto conocimiento el que está llevándoos a ese conocimiento falso, os respaldáis con ello, aun sabiendo que está en el error.

Yo voy cuidando a Mi rebaño, voy cuidando a aquellas almas que están buscando su perfección, que están buscando agradarMe, que están buscando ayudar a que Mi Reino se dé entre los hombres, pero de una forma correcta, sana y santa.

Cuando hay choque de opiniones, cuando no se está de acuerdo con lo que se os trata de imponer, porque se está imponiendo algo que va en contra de lo enseñado en las Sagradas Escrituras, se causa un choque fuerte entre los hombres que están en el bien.

Aquellas almas que se han dejado mover por Mi Santo Espíritu, inmediatamente, se dan cuenta del engaño de satanás a través de aquél que los está tratando de imponer.

Y os repito, no os debéis dejar engañar y deberéis seguir lo que realmente os va a acercar a Mí, vuestro Dios.

Estáis viviendo momentos de gran lucha espiritual y no solamente Mundial, sino Universal. Son momentos de cambio, momentos de gran lucha entre lo Mío y lo de satanás.

En esta gran lucha muchas almas se entregarán al mal, perderán la Gracia, y se condenarán y todo porque no han seguido con lo que Yo os he dado, con lo que os he enseñado y que no quisisteis tomar como vuestro.
                                                                                      
No estáis viviendo para buscar vuestra perfección, sino estáis viviendo para que vuestra carnalidad esté respaldada por un error.

Sabéis que satanás es muy astuto, conoce al hombre, perfectamente, conoce vuestras debilidades, conoce vuestras deficiencias y, de esta forma, manipula al hombre en lo que le conviene ser respaldado.

El pecado, es pecado y es una falta grave contra Mis Leyes y contra Mi Amor. Si vosotros no os dejáis llevar por un Discernimiento Santo, y le hacéis caso a lo que satanás os da a través de su representante en la Iglesia, es vuestra culpa y esta culpa, se paga, Mis pequeños. Sabéis perfectamente lo que son Mis Mandamientos, lo que es Mi Palabra y os repito, Mi Palabra no tiene tiempo, Mi Palabra es un eterno Presente y si no cumplís con ella, tendréis que padecer vuestro error.

Todo esto que está sucediendo en Mi Iglesia se va a agravar todavía más, las almas convenencieras, que son las que no están Conmigo, que son las que llevan una vida de pecado, van a causar mucho problema a aquellas almas que se dejan llevar por el Bien, por Mis Mandatos, por Mis Leyes Divinas. Y ¡ay!, de aquél que os está llevando hacia el mal. ¡Ay!, de aquél que está propiciando el error entre los hombres. ¡Ay!, de aquél que Me ha arrebatado almas y las está llevando a la perdición, su castigo será tremendo.

Es una marioneta de satanás, está siendo manipulado por el mismísimo satanás y todo por desquitarse de Mí, su Dios, porque se le apartó del Reino de los Cielos por no haber sido fiel al Amor.

Muchas almas se perderán y aquél que es representante de satanás, que está difundiendo todos estos errores, más le valiera no haber nacido, mucho dolor padecerá eternamente, por todas las almas que Me ha quitado y que las ha puesto en contra de Mis Leyes y de Mi Amor.

Vosotros, los que estáis Conmigo, los que Me amáis, los que queréis vivir bajo Mi protección, bajo Mis Cuidados, bajo Mi Guía de perfección, manteneos firmes. Como os dije, esto ha sucedido antes y Mi Iglesia sigue de pie; son momentos de tribulación, pero Mi Iglesia está protegida por Mi Gracia. Estos son tiempos en que Mi Madre, la Siempre Virgen María, también os está protegiendo y luchará contra las fuerzas malignas y serán vencidas por la Mujer, por la Mujer por Excelencia, la Siempre Virgen María.

Manteneos pues, bajo Sus Cuidados, bajo Su Protección y no os apartéis de Nosotros.

Os Bendigo, Mis pequeños y Bendigo a todos aquellos que están buscando la perfección espiritual, que así, como Me costó a Mí, el dar hasta la última Gota de Mi Sangre por vuestra salvación, también, podréis padecer dolor y aún persecución por estar Conmigo.Pero recordad que Yo vencí a la Muerte y estoy en el Reino de los Cielos y es Mi Promesa que aquellos que se mantengan en Mí, también, resucitarán Conmigo y vivirán eternamente en el Reino de los Cielos.
Gracias, Mis pequeños.

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AMDG et DVM

«Gloria al Signore onnipotente che dei figli di Davide ebbe amore...


4. Anna con un cantico annunzia di esser madre. Nel suo seno è l'anima immacolata di Maria 

Rivedo la casa di Gioacchino ed Anna. Nulla è mutato nell'interno, se si toglie i molti rami fioriti, messi in anfore qua e là, certo frutto delle potature fatte sugli alberi dell'orto che sono tutti in fiore: una nuvola che svaria dal bianco neve al rosso di certi coralli. 

Anche il lavoro di Anna è diverso. Su un telaio più piccolo dell'altro ella tesse delle belle tele di lino, e canta, ritmando il moto del piede sul canto. Canta e sorride... A chi? A se stessa, a qualche cosa che ella vede nel suo interno. 

Il canto, lento e pur lieto - che ho scritto a parte per seguirlo, perché lo ripete più volte come beandosi di esso, e lo dice sempre più forte e sicuro, come chi ha ritrovato un ritmo nel suo cuore e prima lo mormora in sordina e poi, sicuro, va più spedito e alto di tono - dice (e lo trascrivo perché, nella sua semplicità, è tanto dolce): 

«Gloria al Signore onnipotente che dei figli di Davide ebbe amore. 
Gloria al Signore! La sua suprema grazia dal Ciel m'ha visitata. 
La vecchia pianta ha messo nuovo ramo, ed io son beata. 
Per la festa delle Luci gettò seme la speranza; 
or di nisam la fragranza lo vede germogliar. 
Come il mandorlo si infiora la mia carne a primavera. 
Il suo frutto, sulla sera, essa sente di portar. 
Su quel ramo sta una rosa, sta un pomo dei più dolci. 
Sta una stella rilucente, sta un pargolo innocente. 
Sta la gioia della casa, dello sposo e della sposa. 
Lode a Dio, al mio Signore, che pietà ebbe di me. 
Me lo disse la sua luce: " Una stella a te verrà ". 

Gloria, gloria! Tuo sarà questo frutto della pianta, primo e estremo, santo e puro come dono del Signor. Tuo sarà, e per lui venga gioia e pace sulla terra. Vola, o spola. Il filo serra per la tela dell'infante. Egli nasce! A Dio osannante vada il canto del mio cuor». Entra Gioacchino quando ella sta per ripetere per la quarta volta il suo canto. «Sei felice, Anna? Mi sembri un uccello che faccia primavera. Che canto è mai questo? Non l'ho mai udito da nessuno. Da dove ci viene?». 

8 «Dal mio cuore, Gioacchino». Anna si è alzata ed ora si dirige verso lo sposo, tutta ridente. Pare più giovane e più bella. «Non ti sapevo poeta» dice il marito, guardandola con palese ammirazione. Non sembrano due sposi attempati. Nei loro sguardi è una tenerezza da giovani sposi. «Sono venuto dal fondo dell'orto udendoti cantare. Erano anni che non sentivo la tua voce di tortora innamorata. Vuoi ripetermi quel canto?». 

«Te lo ripeterei anche se tu non lo chiedessi. I figli di Israele hanno sempre affidato al canto i gridi più veri delle loro speranze, e gioie, e dolori. Io ho affidato al canto la cura di dirmi e di dirti una grande gioia. Sì, anche di dirmela, perché è cosa così grande che, per quanto ne sia certa, ormai, mi sembra ancora non vera...» e ricomincia il canto, ma arrivata al punto: «su quel ramo sta una rosa, sta un pomo dei più dolci, sta una stella...» la sua ben tonata voce di contralto si fa prima tremula e poi si spezza, e con un singhiozzo di gioia ella guarda Gioacchino e, alzando le braccia, grida: «Sono madre, mio diletto!» e gli si rifugia sul cuore, fra le braccia che egli ha tese e che ora ha rinserrate intorno alla sua sposa felice. 
Il più casto e felice abbraccio che io abbia visto da quando sono al mondo. Casto e ardente nella sua castità. Il dolce rimprovero fra i capelli bianco-neri di Anna: «E non me lo dicevi?». «Perché volevo esserne certa. Vecchia come sono... sapermi madre... Non lo potevo credere vero... e non volevo darti una delusione più amara di tutte. È dalla fine del dicembre che io sento farsi nuove le mie viscere profonde e mettere, come dico, un nuovo ramo. Ma ora su quel ramo è sicuro il frutto... Vedi? Quella tela è già per quello che verrà». «Non è il lino che hai comperato a Gerusalemme in ottobre?». 

Sì. L'ho poi filato mentre attendevo... e speravo. Speravo perché l'ultimo giorno, mentre pregavo nel Tempio, il più possibile che sia per una donna presso la Casa di Dio, ed era già sera... ricordi che dicevo: "Ancora, ancora un poco". Non sapevo staccarmi di là senza aver avuto grazia! Ebbene, nell'ombra che già scendeva, dall'interno del luogo sacro, che io guardavo con attrazione d'anima per strappare un assenso dal Dio presente, ho visto partire una luce, una scintilla di luce bellissima. Era candida come luna, eppure aveva in sé tutte le luci di tutte le perle e gemme che sono sulla terra. 

Pareva che una delle stelle preziose del Velo, le stelle poste sotto ai piedi dei cherubini, si staccasse e divenisse splendida di una luce soprannaturale... pareva che da oltre il Velo sacro, dalla Gloria stessa, partisse un fuoco e venisse a me veloce, e nel tagliare l'aria cantasse con voce celeste dicendo: "Ciò che hai chiesto ti venga". 
È per quello che io canto: "Una stella a te verrà". Che figlio sarà mai il nostro, che si manifesta come luce di stella nel Tempio e che dice: "Io sono "nella festa delle Luci? Che tu abbia visto giusto pensandomi una nuova Anna d'Elcana? Come la chiameremo la creatura nostra, che dolce come canto d'acque sento parlarmi in seno col suo piccolo cuore che batte e batte come quello di una tortorina presa fra il cavo delle mani?». 
«Se sarà maschio, la chiameremo Samuele. Se femmina, Stella. La parola che ha fermato il tuo canto per darmi questa gioia di sapermi padre. La forma che ha preso per manifestarsi fra la sacra ombra del Tempio». 
«Stella. La nostra stella, perché, non so, penso, penso sia una bambina. Mi pare che carezze così dolci non possano venire che da una dolcissima figlia. Perché io non la porto, non ne ho sofferenza. È lei che porta me su un sentiero azzurro e fiorito, come se io fossi sorretta da angeli santi e la terra fosse già lontana... Ho sempre sentito dalle donne dire che il concepire e il poftare è dolore. Ma io non ho dolore. Mi sento forte, giovane, fresca più di quando ti donai la mia verginità nella giovinezza lontana. Figlia di Dio - poiché è di Dio più che nostra questa che nasce da un tronco inaridito - alla sua mamma non dà pena. Ma solo le porta pace e benedizione: i frutti di Dio, suo vero Padre». 

«Maria allora la chiameremo. Stella del nostro mare, perla, felicità. Il nome della prima grande donna d'Israele (La sorella di Aronne e di Mosè, di lei si parla in: Esodo 15, 20-21; Numeri 12, 1-15; 20, 1; 26, 59. Altri cenni su Maria di Aronne o di Mosè sono al Vol 2 Cap 131, Vol 8 Cap 525 e Col 10 Cap 609). Ma questa non peccherà mai contro il Signore, e a Lui solo darà il suo canto perché a Lui è offerta, ostia prima di nascere». 

«A Lui è offerta, sì. Maschio o femmina che sia, dopo aver giubilato per tre anni sulla nostra creatura noi la daremo al Signore. Ostie noi pure con essa, per la gloria di Dio». 
Non vedo né odo altro. 
*
Dice Gesù: «La Sapienza, dopo averli illuminati coi sogni della notte, scese, Essa, " vapore della virtù di Dio (Sapienza 7, 25), certa emanazione della gloria dell'Onnipotente ", e divenne Parola per la sterile. Colui che ormai vedeva prossimo il suo tempo di redimere, Io, il Cristo, nipote di Anna, quasi cinquant'anni dopo, mediante la Parola, opererò miracoli sulle sterili e le malate, sulle ossesse, sulle desolate, su tutte le miserie della terra. Ma intanto, per la gioia di avere una Madre, ecco che mormoro arcana Parola nell'ombra del Tempio che conteneva le speranze d'Israele, del Tempio ormai al limitare della sua vita, perché nuovo e vero Tempio, 9 non più contenente speranze di un popolo, ma certezza di Paradiso per il popolo di tutta la terra, e per i secoli dei secoli sino alla fine del mondo, sta per essere sulla terra. 
E questa Parola opera il miracolo di render fecondo ciò che infecondo era. 

E di darmi una Madre, la quale non ebbe soltanto ottimo naturale, come era sorte lo avesse nascendo da due santi; e, non avendo soltanto un'anima buona come molti ancor l'hanno, non avendo soltanto continuo accrescimento di questa bontà per il suo buon volere, non avendo soltanto un corpo immacolato, ebbe, unica fra le creature, immacolato lo spirito. 

Tu hai visto la generazione continua delle anime da Dio (Vedi I quaderni del 1944). Ora pensa quale dovette esser la bellezza di quest'anima che il Padre aveva vagheggiata da prima che il tempo fosse, di quest'anima che costituiva le delizie della Trinità, la quale Trinità ardeva di ornarla dei suoi doni per farne dono a Se stessa. 
O Tutta Santa, che Dio creò per Sé e poi per salute agli uomini! 
Portatrice del Salvatore, la prima salvezza tu fosti. Vivente Paradiso, hai col tuo sorriso cominciato a santificare la terra. L'anima creata per esser anima della Madre di Dio! Quando, da un più vivo palpito del Trino Amore, scaturì questa scintilla vitale, ne giubilarono gli angeli, ché luce più viva mai aveva visto il Paradiso. 

Come petalo di empirea rosa, un petalo immateriale e prezioso che era gemma e fiamma, che era alito di Dio che scendeva ad animare una carne ben diversamente che per le altre, che scendeva tanto potente nel suo fuoco che la Colpa non poté contaminarla, essa valicò gli spazi e si chiuse in un seno santo. La terra aveva, e non lo sapeva ancora, il suo Fiore. Il vero, unico Fiore che fiorisce eterno: giglio e rosa, mammola e gelsomino, elianto e ciclamino insieme fusi, e con essi tutti i fiori della terra in un Fiore solo, Maria, nella quale ogni virtù e grazia si aduna. 

Nell'aprile la terra di Palestina pareva un enorme giardino, e fragranze e colori davano delizia al cuore degli uomini. Ma ancora ignota era la più bella Rosa. Ella era già fiorente a Dio nel secreto dell'alvo materno, poiché mia Madre amò da quando fu concepita, ma solo quando la vite dà il suo sangue per farne vino, e l'odor dei mosti, zuccherino e forte, empie le aie e le nari, Ella avrebbe sorriso prima a Dio e poi al mondo, dicendo col suo superinnocente sorriso: " Ecco, la Vite che vi darà il Grappolo da esser premuto nello strettoio per divenire Medicina eterna al vostro male, è fra voi ". 
Ho detto: " Maria amò da quando fu concepita ". Cosa è che dà allo spirito luce e conoscenza? La Grazia. Cosa è che leva la Grazia? Il peccato d'origine e il peccato mortale. 

Maria, la Senza Macchia, non fu mai priva del ricordo di Dio, della sua vicinanza, del suo amore, della sua luce, della sua sapienza. Ella poté perciò comprendere e amare quando non era che una carne che si condensava intorno ad un'anima immacolata che continuava ad amare. 

Più avanti ti farò contemplare mentalmente la profondià delle verginità in Maria. Ne avrai una vertigine celeste come quando ti ho fatto considerare la nostra eternità. 

Intanto considera come il portare in seno una creatura esente dalla Macchia, che priva di Dio, dia alla madre, che pure l'ha concepita naturalmente, umanamente, una intelligenza superiore e ne faccia un profeta. Il profeta della figlia sua, che ella chiama: "Figlia di Dio". 

E pensa cosa sarebbe stato se dai Primigenitori innocenti fossero nati innocenti figli, come Dio voleva. Questo, o uomini che dite di avviarvi al "superuomo", e coi vostri vizi vi avviate unicamente al superdemone, sarebbe stato il mezzo per portare al "superuomo". Saper rimanere senza contaminazione di Satana per lasciare a Dio l'amministrazione della vita, della conoscenza, del bene, non desiderando più di quanto - ed era poco meno che infinito - Dio non vi avesse dato, per poter generare, in una continua evoluzione verso il perfetto, dei figli che fossero uomini nel corpo e figli dell'Intelligenza nello spirito, ossia trionfatori, ossia forti, ossia giganti su Satana, che sarebbe stato atterrato tante migliaia di secoli avanti l'ora in cui lo sarà, e con lui tutto il suo male».

http://www.potenzadellacroce.it/contenuti/materiali/Maria_Valtorta_-_LEvangelo_come_mi_e_stato_rivelato.pdf