sabato 17 marzo 2018

Chi si accosta degnamente ai Miei Sacramenti, ottiene vittoria e Pace.

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

17.03.05


Eletti, amici cari, vi offro un altro giorno, consideratelo un Dono prezioso, al Mio Servizio vedrete accadere in voi ed intorno a voi cose grandi ed uniche; la Mia Misericordia vi avvolge, vi conduce alla meta felice. Amati, fedeli amici, non sentite la soavità del volo verso l’eternità? Nella sofferenza del vivere non mancherà mai la gioia sublime di appartenerMi nel profondo. Perseverate, amici, fino in fondo, fino al Mio Basta, perseverate ed avrete tutto prima in terra, poi, in Cielo con Me per sempre.


Sposa amata, persevera al Mio Servizio, considera importante anche l’attimo: quante cose possono accadere in un solo istante! Si può costruire, si può demolire; chi è in Me costruisce, chi è senza di Me demolisce. Amata, resta in Me, Io, Io, Dio, resto in te secondo il tuo volere, nella mente ispiro i tuoi pensieri, nel cuore i tuoi sentimenti, nell’anima unisco le Mie Vibrazioni d’Amore alle tue di piccola creatura che a Me si è donata.

Mi dici: “Gesù adorato, Dolcissimo mio Signore, altro desiderio non ha l’anima mia che vivere di Te, servire Te, anelare a Te, il Tuo Cuore Meraviglioso è la mia Reggia d’Amore, in Essa mi rifugio, in Essa godo le Tue Delizie. Signore, sono profondamente emozionata quando penso che Tu, Grande, Infinito Signore, Ti sei chinato su di me, piccola creatura, fragile e il mio cuore è sempre colmo di felicità. Quando vado per strada, mentre cammino, dico a me stessa: Gesù mi ama, non sono un atomo grigio disperso nell’Universo, il Suo Amore mi sostiene, mi fa esistere, mi dà una grande dignità. Gesù adorato, quando penso che il Tuo Sguardo Meraviglioso mi segue dovunque vada, non mi sento più un umile scricciolo, ma mi sento come aquila dalle ali forti e dal volo sicuro, è il Tuo Amore, Signore adorato, che mi fa amare la vita; considero importante ogni istante di vita, perché posso lodarTi fra tanti che non lo fanno, posso ringraziarTi, posso adorarTi con tutto il cuore, capisco allora che la mia vita è importante perché posso darTi gioia nel mio piccolo. Signore adorato mi hai fatto comprendere nel profondo, il vero significato della vita che è quello di dare lode a Te in ogni istante e di adorarTi giorno e notte, notte e giorno, per riparare il vuoto degli indifferenti, dei peccatori incalliti, degli insipienti della terra che offendono il Tuo Cuore Meraviglioso. Signore adorabile, grazie per avermi fatto capire bene questo prima della fine, dona al mondo questa sublime Grazia, capisca che la Felicità che cerca viene solo da Te, capisca che la Pace tanto desiderata solo Tu La puoi concedere, aiuta il mondo a capire, Dolcissimo Gesù”.

Sposa amata, poni il tuo capo sul Mio Cuore, ascolta serena le Mie Parole: da venti secoli ripeto al mondo le stesse cose, quelle che sono veramente importanti. Se il mondo facesse come tu fai; se lodasse; ringraziasse dei Doni; se adorasse col cuore giorno e notte, la terra sarebbe un altro Paradiso e la gioia fluirebbe ovunque in ogni angolo come la luce. Amata, è Mia Volontà che il mondo capisca e capisca in fretta, per questo mostro segni importanti e forti, parlo con Voce chiara attraverso i Miei strumenti, proprio perché la terra possa divenire un Paradiso dove tutti lodano ed adorano, ho creato tante nuove creature umane e continuo a crearle. Amata sposa, ho in serbo grandi e belle sorprese per i Miei eletti, le Mie dolci spose, un mondo nuovo, bello e rugiadoso, nutrito dalla Mia Linfa e guidato dal Mio Amore. Voglio che il Paradiso continui in terra per un tempo da Me stabilito, poi ci sarà il Giudizio Universale; dopo, altre cose meravigliose vedranno i Miei amati, quelli che Mi hanno offerto la loro vita con amore.

Mi dici: “Adorato Gesù, penso sempre a questo, alla terra nuova, armoniosa e felice, vedo, però, intorno a me, un mondo che va degradando. Gli uomini, fatti a Tua Immagine e Somiglianza, si allontanano dalla Tua Immagine e Somiglianza e si avvicinano ai bruti che non hanno né anima né intelletto. Avvenga presto il cambiamento, Dolce Gesù, vedo i più giovani seguire l’esempio dei peccatori incalliti, vedo le giovani vite spezzate, se questa situazione dovesse procedere non resterebbe nessun frutto sano, tutti sarebbero guasti”.

Amata sposa, in questo momento i Miei piccoli fedeli, gemono e soffrono vedendo quello che accade intorno e nel mondo, vedo le grandi sofferenze dei Miei amici, delle Mie spose, non sono indifferente alle loro suppliche, al loro grido di dolore, proprio questo dolore fa scendere ancora sul mondo copiose le Grazie salvifiche. Non temere, piccola Mia sposa, se anche permetto le sofferenze, non sono mai lontano dalle Mie creature, le sostengo col Mio Amore, il termine non è lontano, sposa amata, come già ti ho detto, il Mio tempo non è il vostro, quello che non è avvenuto in un secolo, avviene in un solo istante. Lasciati andare, dolce sposa, lasciati andare all’Onda Soave del Mio Amore, confida in Me, spera in Me, aiuta gli altri a fare altrettanto, proprio quando sembrerà tutto cadere, ecco, repentino, il cambiamento.

Mi dici: “Adorato Signore, serva il Tuo sublimissimo Sacrificio a salvare tutta l’Umanità, miliardi e miliardi di persone, nessuno perisca; resti sconfitto il tuo terribile nemico che mostra con arroganza i segni della sua vittoria, possa ritornare sconfitto nell’abisso di tenebre e disperazione, lasci la terra e non vi torni per sedurre i popoli e le nazioni”.

Amata sposa, certo che per un po’ di tempo, per Mia Volontà, sarà allontanato, tornerà poi alla fine per essere sconfitto definitivamente. Amata sposa, dipende dall’uomo dargli potere o togliergli potere. L’uomo peccatore gli dà vittoria, l’uomo pio e fedele lo sconfigge. Amata sposa, ognuno sta facendo ora la sua libera scelta, quello che vuole avrà.

Mi dici: “Dio d’Amore, aiuta i miseri mortali e non lasciarli ingannare, dà loro forza per resistere alla sua seduzione”.

Amata chi si accosta degnamente ai Miei Sacramenti, ottiene vittoria e Pace. Capisca il mondo le Mie Parole ed ognuno si converta. Sposa amata, vieni a Me per godere le Delizie del Mio Cuore amorosissimo. Ti amo.
Vi amo.

                                                                                                Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi


17.03.05


La Mamma parla agli eletti


Figli cari e tanto amati, vivete bene il grande tempo che Dio vi dona, non pensate di farlo nel futuro, ma cogliete il presente per dare a Dio il massimo. In questo momento, Dio vi chiama al Suo Servizio: ogni giorno vi dice quello che dovete fare, come comportarvi. Pensate alla Presenza Viva e Palpitante di Dio nella vostra esistenza. Quanti avrebbero voluto tale Dono sublime, ma non l’ebbero che poche creature. È facile operare bene quando Dio guida ed Io sono presente in modo percettibile col Mio Amore Materno. Amati figli, in questo tempo difficile, si è aperta una Luce speciale dal Cielo, il Suo Raggio guida le giornate di chi L’ha colto e capito. Amati, Gesù sta dando molto ai Suoi più che nel passato, benedite dal profondo il Suo Cuore Meraviglioso e Santissimo pronto a donare sempre cose meravigliose. Mai una generazione ha avuto Dio così vicino come questa presente, Dio molto offre, quindi di più chiede.

Mi dice la Mia piccola: “I Doni di Dio in questo tempo sono meravigliosi e specialissimi, ma poco compresi anche se evidenti. Ti chiedo, Madre, di ottenere da Dio la Grazia di aprire le menti umane per cogliere i sublimi Doni, altrimenti Essi a nulla servono”.

Figli amati, l’uomo è dotato di intelletto e volontà, può cogliere i Doni santi se vuole, se ha gli occhi volti al Cielo; non li coglie, invece, se il suo cuore è sui beni della terra. Amati, Dio non costringe a volgere lo sguardo al Cielo: ognuno è libero nelle sue scelte. Piccoli cari, perché il vostro sguardo è sempre verso lo Splendore del Cielo? Siete anche voi sempre stati liberi di scegliere, avete lasciato l’attaccamento alla terra, al Cielo vi siete rivolti.

Mi dice la Mia piccola: “Madre Santissima, non è stata cosa difficile volgersi al Cielo, nel mio cuore è stato sempre vivo l’anelito a Dio. Vedevo passare in fretta la scena del mondo, capii già in tenera età che tutto passava, solo Dio restava per sempre. Nel mio piccolo cuore c’era la Presenza Viva e Palpitante di Gesù, con Lui parlavo, con Lui vivevo come con un amico inseparabile, a Lui mi rivolgevo per Consiglio, per Aiuto, per sublime Compagnia; questo avveniva, mentre il numero dei Suoi dolci Doni cresceva: bastava vedere un albero dai rami fioriti che già mi sembrava di stare nel Paradiso, godevo le Sue Gioie. 
Oggi, Madre Santissima, sempre mi stupisco davanti ad un tale meraviglioso prodigio, dico all’adorato Amico Gesù: grazie, Amore Infinito, perché è tornata la primavera con i suoi colori, con le sue fragranze; grazie di avermi dato il sublime Dono della vita; della vista; grazie, perché mi fai sentire il Tuo Palpito Divino e provo la Gioia dell’Infinito in me. Madre Santissima, possa ogni uomo cogliere i Doni Divini, scegliere il Cielo e capire presto che sulla terra tutto è fuggitivo: viene e passa, più non torna. Allorché vedevo i miei amati genitori insieme che parlavano con gioia e pace nel cuore pensavo: queste amate presenze, oggi, mi rendono assai felice, ma verrà anche il tempo nel quale non ci saranno più sulla terra. Questo pensavo con un velo di malinconia, ma sentivo nel profondo una Voce sublime che diceva: “Io sono, Io sono per sempre in te”. Ecco che spariva subito la tristezza ed il pensiero correva al Cielo, sentivo quella realtà vicina. Questo il mio pensiero: un giorno, nel Cielo saremo assieme tutti noi che abbiamo amato Dio e ci siamo amati fra noi, allora non ci sarà più separazione alcuna, ma Gioia per sempre”.

Figli cari, questo è il pensiero che rallegra l’anima, quello di Dio Immutabile, Eterno, nel Quale un giorno sarà l’Umanità felice di ogni tempo.

“Madre Santissima – Mi dici – ringrazia Gesù per il sublime Dono della vita, ogni giorno di più, per Grazia Sua, ne riconosco l’importanza”.

Amati figli, capite quanto Dio vi ha dato, donandovi la vita, usate bene il tempo prezioso per viverla in eterno stretti al Cuore di Gesù.
Insieme lodiamo il Nome Santissimo, ringraziamo, adoriamo. Vi amo figli cari.
Ti amo, angelo Mio, la tua sofferenza è
assai gradita a Dio.

                                                                                                Maria Santissima

San Patrizio

Il Pozzo di San Patrizio non si trova in Irlanda, ma ad Orvieto

Ad Orvieto esiste una incredibile opera di ingegneria che permetteva alla città di approviggionarsi dell'acqua anche nel caso di un lungo assedio.

POZZO DI SAN PATRIZIO A ORVIETO

Il pozzo di San Patrizio è legato alla leggenda del santo.
Un giorno Cristo indicò a Patrizio una incredibile cavità nella roccia nel Donegal in Irlanda. Il santo avrebbe dovuto portarci i fedeli più increduli per mostrare loro le pene dell'Inferno.
Ispirato alla leggenda e alla grotta meta di pellegrinaggio in Irlanda e conosciuta oggi come Purgatorio di San Patrizio, nasce il Pozzo di Orvieto.
L'opera costruita durante il Rinascimento è unica nel suo genere e sembra, come la grotta originale, rappresentare i gironi dell'inferno.
*
Papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma, si era rifugiato ad Orvieto dove voleva sentirsi al sicuro. Ordinò così la costruzione del profondo pozzo per permettere alla città di approviggionarsi d'acqua anche nel caso di un lungo assedio.
Il pozzo è profondo più di 50 metri e 70 grandi finestroni illuminano la discesa verso l'abisso. Il fondo è raggiungibile attraverso una lunga scala elicoidale. Si risale invece usando una seconda rampa.
INFO UTILI:
Il pozzo di San Patrizio si trova in Viale Sangallo a Orvieto.

Orario visite
Gennaio, Febbraio, Novembre, Dicembre 10.00-16.45
Marzo, Aprile, Settembre, Ottobre 9.00-18.45
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto 9.00-19.45

Prezzo dei Biglietti

Intero € 5,00
Ridotto € 3,50

De Vita S.Joseph (Libro I: 9-22; Libro II, 1-2)


Libro II

La parte Creatrice è al femminile come Madre (6), (mentre la parte Pensante è al maschile come Padre)

La creación de la mujer: 
lectura espiritual (6)

Para poder comprender la creación de la mujer, es necesario entender el cuerpo espiritual.
«Si hay un cuerpo natural, lo hay también espiritual» (1 Cor 15, 44).
Cuerpo natural: literalmente, cuerpo psíquico. Es decir, ese cuerpo regido por el alma de la persona, por su mente y por su voluntad. Un cuerpo que no es ni puede ser espiritual.
«… el hombre natural no acepta las cosas del Espíritu de Dios, como que para él son una insensatez; ni las puede entender, por cuanto hay que juzgar de ellas espiritualmente» (1 Cor 2, 14).
El hombre psíquico, el hombre simplemente razonable, el hombre que vive en su razón, que no se apoya en la luz de la Revelación, no comprende nada del Espíritu.
Muchos hombres viven en su razón, naturalmente, psíquicamente. No pueden introducirse en los caminos del Espíritu.
Sólo el Espíritu se puede comprender en el Espíritu, estando el alma revestida del Espíritu.
«El hombre espiritual, al contrario, lo juzga todo, en tanto que él mismo de nadie es juzgado» (1 Cor 2, 15).
El hombre del Espíritu es movido por el Espíritu para obrar; está revestido por el Espíritu, está encerrado por todos los lados por el Espíritu.
El primer hombre, Adán, fue hecho a imagen y semejanza de Dios; es decir, tenía un alma, un espíritu y un cuerpo. Era una trinidad.
Su alma era imagen de Dios, del Verbo, de la Palabra de Dios; es decir, era hijo de Dios.
En su alma, estaba la gracia, la participación de la naturaleza divina; es decir, era semejante a Dios. Fue elevado a la vida de Dios.
En su cuerpo residía el Espíritu de Dios: era un cuerpo espiritualizado. Adán era un hombre espiritual, tanto en el alma como en el cuerpo. Estaba espiritualizado. No era un hombre psíquico, natural, humano. Y, al poseer la gracia, también tenía un cuerpo glorioso. Ambas cosas, lo espiritual y lo glorioso, no eran permanentes en él porque el primer hombre podía pecar y perderlo todo.
Jesús, que es el Hombre perfecto, no sólo tenía un cuerpo espiritual, glorioso, sino también divino. Se presentó a los hombres «anonadándose a sí mismo, tomando forma de esclavo, hecho a semejanza de los hombres» (Flp 2, 7). Es decir, no mostró ese cuerpo divino. No se mostró como hombre divino. Sólo en la Transfiguración lo mostró a Sus Apóstoles que Él escogió para revelarles ese Misterio.
Jesús tenía un cuerpo divino, pero todos los hombres lo veían como hombre, como carne: «hecho a semejanza de los hombres».
El Espíritu reviste la carne, encierra a la carne en una cámara espiritual; rodea a la carne con lados espirituales.
«Y cuando esto corruptible se revistiere de inmortalidad…» (1 Cor 15, 53).
Revestir el espíritu a una carne corruptible: el espíritu rodea esa carne por todos los lados, la encierra en una recámara espiritual. Y surge el cuerpo espiritual, que es un cuerpo transfigurado por el Espíritu, cambiado, transformado por el Espíritu.
Dios toma una de las costillas de Adán: la costilla de Adán es el revestimiento que Adán tiene en esa parte de su cuerpo por el Espíritu. Esa parte es espiritual, está encerrada en el Espíritu, se mueve sólo según el Espíritu, está rodeada del Espíritu por todos los lados.
El sexo de Adán era espiritual, estaba espiritualizado: sus órganos sexuales corporales eran espirituales. No eran sólo carnales.
Dios toma esta costilla de Adán. Eso no significa que Adán perdiera su cuerpo espiritual.
«Porque el cuerpo no es un solo miembro, sino muchos» (1 Cor 12, 14).
Cada miembro del cuerpo tiene su espíritu, su costilla. Cada miembro está encerrado por los lados de un espíritu, que lo mueve para la función que debe realizar.
Un cuerpo espiritualizado no es un cuerpo humano, no es un cuerpo psíquico, el cual está regido sólo por la mente del hombre, por su alma.
El cuerpo espiritualizado es regido por la Mente del Espíritu. El hombre dócil a esa Mente se mueve con el Espíritu: su cuerpo humano obra lo que el Espíritu quiere.
Dios quita la costillael espíritu que tiene el hombre en su sexo. Y deja al hombre sin espíritu en ese miembro del cuerpo, en esa parte de su cuerpo. Todos los demás miembros del cuerpo de Adán tenían su espíritu propio, para poder moverse como cuerpo espiritualizado.
Dios quita esa costilla y el sexo del hombre se queda en la carne, en el placer carnal, en lo natural de la carne, en la psiquis de la carne. El hombre mueve su sexo sólo con su inteligencia humana. Ya el sexo del hombre no es espiritual, no está regido por el Espíritu. Su sexo no es movido por la Inteligencia del Espíritu.
Y esto lo hace Dios porque quiere crear a la mujer con esa costilla, con ese espíritu que ha puesto en el hombre cuando lo ha creado del polvo de la tierra.
La mujer es creada de la costilla de Adán: esto significa que el sexo de la mujer es espiritual en su creación. Todo su sexo está revestido por el espíritu, encerrado en un espíritu, rodeado por el Espíritu.
El hombre queda carnal, la mujer queda espiritual en la parte sexual. Ambos, hombre y mujer, tienen un cuerpo espiritual. Ambos tienen también un cuerpo glorioso, porque fueron creados en la gracia.
Dios deja al hombre como carnal y a la mujer como espiritual porque así lo exige la función de ambos en el plan de Dios.
El hombre, para Dios, no es el que crea la vida, sino el que administra la vida. Tiene que ocuparse de todo lo material, de todo lo humano. El hombre tiene el poder, el dominio sobre toda la creación. Por lo tanto, su sexo no necesita ser espiritual. El hombre no es creado para una vida espiritual, sino para una vida terrena.
«El primer hombre, de la tierra, terrestre; el segundo hombre, del cielo» (1 Cor 15, 47).
Jesús es para una vida espiritual. Por eso, nunca se casó. No trabajó en nada humano. No vivió para tener un sueldo y así ganarse la vida, construir una vida humana.
Jesús no nació para engendrar una humanidad para Dios en la carne, sino para engendrar hijos de Dios en la gracia.
Adán fue creado para engendrar hijos de Dios, no por la gracia, sino a través del sexo. Sólo tenía que preocuparse de dar su esperma a la mujer y él dedicarse a sostener a esa familia, para que tuvieran todo lo necesario para una vida humana.
Por eso, Dios deja a Adán en la carne. No hace falta más para dar el esperma. El esperma es algo natural que es dado naturalmente, siguiendo la inteligencia humana. No hace falta un espíritu para dar el esperma.
Pero, la mujer tiene que ser espiritual: en el esperma que le da el hombre, ella tiene que poner, no sólo su óvulo –lo natural-, sino el Espíritu, para que lo engendrado sea hijo de Dios por generación. Y el Espíritu sólo lo puede dar el Espíritu. La unión entre el esperma y el óvulo no exigen ningún espíritu. Pero si el óvulo está encerrado en un espíritu, entonces se da ese espíritu cuando es engendrado por el esperma.
En el plan de Dios, sólo la mujer es capaz de engendrar un hijo de Dios, no el hombre. Ella tiene el Poder de dar la Vida Divina al hijo que engendra.
Por eso, la Mujer, sin el esperma del hombre, engendra Ella sola el Hijo de Dios, el Hijo del Padre.
«El Espíritu Santo descenderá sobre ti, y el Poder del Altísimo te cobijará con Su Sombra; por lo cual, lo que nacerá de Ti será llamado Santo, Hijo de Dios» (Lc 1, 26).
María, no sólo tenía un cuerpo espiritual, glorioso, sino divino. De Ella sólo podía nacer Dios: Su Maternidad es Divina.
Pero, la Virgen María no podía tener más hijos porque su cuerpo era divino. Igual que su Hijo, Jesús, María es para la vida celestial, no para la vida terrena, humana. Ella engendra a los hijos de Dios mediante la gracia, como Su Hijo.
Adán no fue creado divino, sino espiritual y glorioso. Porque su misión era dar el esperma a su mujer para que ésta engendrara un hijo de Dios por generación. En esa generación, que no sólo era natural, sino espiritual y gloriosa, el hijo nacía con un cuerpo espiritual y con la gracia en su alma.
Todo esto se perdió con el pecado original.
En el pecado original, la hembra –a la cual se unió Adán- carecía, en su óvulo, del espíritu. Su sexo no estaba revestido del espíritu Y, por eso, el hijo que se engendra no puede ser nunca espiritual, sino siempre carnal, animal, humano, natural. Un hijo que nunca pudo comprender las cosas del Espíritu porque era un hombre psíquico, sin capacidad de ser espiritual. Para él las cosas del Espíritu eran una insensatez.
Adán y la mujer tenían el adn puro en sus genes, en su esperma y en su óvulo. Y solamente en esa pureza del cuerpo podía estar un hijo de Dios por generación. Sólo el Espíritu Santo puede santificar un cuerpo puro en sus genes.
Con el pecado original se pierde el Espíritu en el cuerpo porque no puede estar en un cuerpo hibridado o mezclado con otro adn.

Jesús, en la obra de la Redención, gana para el hombre el Espíritu. Pero sólo lo puede habitar en su alma, por la gracia, no en su cuerpo. El Bautismo quita el pecado original, pero no las consecuencias en el cuerpo mortal. El cuerpo de una persona bautizada sigue siendo corrupto. Todavía no puede revestirse del Espíritu. Está esperando su redención. Pero sí se reviste el alma del Espíritu. Sin embargo, el cuerpo es templo del Espíritu, porque está unido a un alma revestida por el Espíritu.
El cuerpo corrupto tiene que ir mereciendo lo espiritual, revestirse de eso espiritual. Por eso, los cuerpos de algunos santos han quedado incorruptos, porque en sus vidas humanas han merecido que un miembro o varios miembros de su cuerpo fueran espirituales, se revistieran del Espíritu.
** A pesar del pecado original, la mujer no perdió el espíritu en su sexo. Sigue revestida del Espíritu en su sexo. Pero tiene un cuerpo no apropiado a ese revestimiento, un cuerpo mortal, hibridado.
Dios construyó a la mujer con un sexo espiritual. Y esto para siempre. El pecado original no rompe la obra de la Creación Divina en la mujer. La puede ocultar, anular de muchas maneras, pero siempre el sexo de la mujer tiene un espíritu: tiene la costilla espiritual que Dios le puso en su creación.
Le toca a cada mujer conocer este espíritu para saber obrar con su sexo movida por este espíritu. Y esto es lo más difícil por la corrupción del cuerpo. El cuerpo de la mujer es natural, no espiritual. Pero tiene un miembro espiritual. Tiene una costilla espiritual en su sexo.
Una mujer que no purifica su cuerpo, que no lo pone en penitencia, no puede captar el espíritu que posee en su sexo. Ese espíritu no puede moverse libremente en la mujer porque ésta tiene un cuerpo hibridado.
Pero, con la gracia que tiene su alma, con la gracia del Sacramento del Matrimonio, puede hacer que su sexo, la parte de su cuerpo revestida del espíritu, se vaya purificando y la mujer realice con su sexo lo que Dios le pide en ese matrimonio.
Nunca una mujer con un cuerpo hibridado puede engendrar, por generación, un hijo de Dios. Pero sí puede seguir a ese espíritu para obrar en su matrimonio, con su esposo, lo que quiere Dios.
El matrimonio, desde el pecado original, es sólo natural, carnal, psíquico, pero no puede ser espiritual. El hombre, que permanece en su placer, entra en una mujer también carnal. Su sexo no encuentra en ella el espíritu. La mujer no sabe mover a su esposo espiritualmente, sino sólo naturalmente.
Si el hombre y la mujer, antes de la relación sexual, hicieran profunda oración, entonces la mujer sería capaz de entender el espíritu que tiene en su sexo y así dar al hombre lo que el espíritu quiere en ese relación.
Eva y la mujer son dos seres totalmente distintos.

«Porque como la mujer procede del varón, así también el varón por medio de la mujer; y todas las cosas, de Dios» (1 Cor 11, 12).
La mujer es hija de Adán. Esto es lo que dice San Pablo: la mujer procede (έκ) del varón. έκ indica el origen, la procedencia. Y no se trata de la dignidad que tiene el varón sobre la mujer. Todos los teólogos se paran aquí: todos dicen que la dignidad de la mujer procede de la dignidad del varón. No es esto el sentido de las palabras del Apóstol. Él se refiere al origen de la mujer, que es el varón.
Así como el varón, sin la mediación de la mujer, no puede hacer nada; así, no existe la mujer si el varón no hubiera dado su esperma para que Dios la creara.
Dos principios hay que tener en cuenta en la creación del hombre y de la mujer.
1. Dios es Creador, es decir, Dios no transforma nada, sino que crea de la nada.
2. Dios no hace por Sí Mismo lo que puede hacer mediante la criatura.
Para crear a la mujer, Dios no transforma la costilla de Adán en otra cosa; sino que quita esa costilla y, con ella, crea de la nada el gameto femenino. En ese óvulo está la costilla de Adán. El gameto femenino no es creado de la costilla, sino de la nada. A ese óvulo creado, Dios le pone, lo encierra en la costilla que ha tomada de Adán.
Dios, para que salga la mujer, necesita fecundar el óvulo con el esperma del hombre. Para eso, eleva al hombre a un éxtasis, en el cual él puede obrar con su cuerpo. Dios no necesita crear, de nuevo, el esperma, porque ya lo tiene en el hombre que ha creado.
Para que el esperma y el óvulo tengan una fecundación natural, Dios necesita un vientre adecuado, una hembra a la cual Adán entra por mandato de Dios. Como su sexo posee la costilla, es decir, es un sexo espiritualizado, entonces no puede errar en la hembra. Entra siguiendo al espíritu que anima su sexo.
Adán no engendra del óvulo de esa hembra, sino del óvulo creado de la nada, que Dios ha puesto en esa hembra.
Dios hace lo que se llama una creación mediada: con la mediación de una hembra, que no pertenece a la naturaleza humana, Dios crea a la mujer. Esta mediación mediada también la utilizó cuando creó al hombre del polvo. Y Dios crea a la mujer del esperma del varón. Por eso, la mujer es hija de Adán. Hija que se convierte, por creación, en su esposa. La esposa del hombre es su hija. Una hija que no es un incesto, porque ese vientre animal no da nada a la generación natural entre el esperma y el óvulo. Sólo es un vientre adecuado para que se ultime, llegue a su perfección lo que se ha engendrado. El óvulo, que engendra el esperma del hombre, es creado de la nada, no viene de ninguna generación humana. Por eso, no hay incesto en esa generación sobrenatural.
En todos los documentos de la Iglesia, que tratan sobre el Génesis, se menciona a Adán como padre de todos los hombres, pero ninguno menciona a Eva como madre de ellos. Todos mencionan a la mujer. Todos mencionan a Adán y su mujer. No dicen: Adán y Eva..
PELAGIO I (D 228 a): «Confieso que todos los hombres que han nacido y han muerto desde Adán hasta el fin del mundo han de resucitar juntamente con Adán mismo y con su mujer, los cuales no nacieron de otros padres…».
LEON XIII: «Hacemos mención de lo que es conocido de todos y que nadie pone en duda; después que el día sexto formó Dios al hombre del barro de la tierra quiso darle una compañera…. en lo cual quiso Dios providentísimo que este matrimonio fuera el principio natural de todos los hombres, a saber que el linaje humano se propagara a partir de éste y, sin que se interrumpieran jamás la procreación, quiso que fuera menester el que se conservara para siempre».
Comisión bíblica (D 2123): «La creación peculiar del hombre; la formación de la primera mujer del primer hombre; la unidad del linaje humano».
P10 XII: «Y además narra la sagrada Biblia que del primer matrimonio de hombre y de mujer provino el origen de todos los demás hombres,… Hizo…. (Dios) que partiendo de un sólo matrimonio todo el linaje de los hombres poblara la faz entera de la tierra…».
En la mente de los Papas estaba clara una cosa: el Génesis es una Palabra de Dios que guarda muchas verdades claves de todo el Universo. Y hay que saber leer esa Palabra de Dios en el Espíritu, porque:
«Por esto, les hablo en parábolas, porque viendo no ven y oyendo no oyen ni entienden….Porque se ha endurecido el corazón de este pueblo, y se han hecho duros de oídos, y han cerrado sus ojos, para no ver con sus ojos y no oír con sus oídos, y para no entender en su corazón y convertirse, que Yo los curaría» (Mt 13, 13.15).
Dios habla en metáforas en el Génesis. Escribe la historia humana con metáforas, con parábolas, pero que esconden un conocimiento de la verdad, que es una fuerza para el alma que sabe leer la Escritura.
Dios conoce cómo son los hombres: soberbios, duros, que no quieren escuchar por más que se les diga la verdad claramente.
Dios conoce hasta dónde ha llegado el pecado de Adán para tener que ocultarlo, revelándolo como algo hermético, que sólo se puede abrir con una revelación divina.
Los hombres, en sus soberbias, quieren interpretar los misterios de Dios con su lenguaje humano, con su ciencia, con su técnica. Por eso, este lenguaje del Génesis se les atraviesa a todos los hombres, incluso a los más versados en la teología y en la lengua hebrea.
La costilla, para muchos teólogos, es sólo un modo de hablar que atribuye un rasgo humano, una cualidad humana a esa cosa. Por esa costilla, se saca a la mujer. Pero esa costilla puede significar –para ellos- un transformismo mitigado en el cuerpo de un animal, por el cual Dios saca el cuerpo de la mujer.
En estas cosas complicadas andan todos los teólogos.
Y la verdad es muy sencilla, pero no la descubren todos.


AMDG et DVM

Incamminata verso il nulla / Davvero avvilente questa Gran Bretagna

Londra è sempre meno british 
e si arrende all’islamizzazione

«Trasformerò la capitale in un faro dell’islam», fu il motto elettorale del socialista Ken Livingstone nel 2012. Forse non è stato completamente merito suo, ma si può dire tranquillamente che a oggi l’obiettivo è stato raggiunto con successo. 

La Gran Bretagna ha la terza maggior popolazione musulmana nell’Unione europea, dopo Francia e Germania. I musulmani hanno ormai superato, infatti, anche la soglia dei 4,1 milioni. Il paradigma di una tale crescita ha tre uscite: immigrazione, alto tasso di natalità e disinvoltura nella conversione all’islam. 

I musulmani si sono integrati nella società inglese semplicemente occupandola. Importando e imponendo costumi, usi e leggi la diffusione della sharia sembra inarrestabile. E Londra è lo specchio di questo scenario a cominciare dal suo sindaco.

Il giorno dell’epifania, nella cattedrale di St. Mary a Glasgow, è stata proposta una lettura in cui veniva negata la divinità di Gesù Cristo. Il cappellano cercava in questo modo di raggiungere il cuore dei musulmani. Difficile capire, però, per conto di chi operasse. Ma è nelle scuole che è più evidente l’entità del fenomeno. Gli alunni musulmani non solo hanno raggiunto, ma anche superato, i bambini cristiani. Secondo un reportage del Times, nelle scuole primarie inglesi i banchi sono occupati anche al 100% da musulmani. Addirittura in ben quindici scuole cattoliche del Paese gli studenti cristiani sono praticamente scomparsi. E nel frattempo il velo per le ragazze è ormai parte della divisa scolastica. I cittadini dell’Inghilterra di domani sono arabi, nei tratti e nell’identità. Ma non occorre aspettare che crescano per scoprire che cosa questi dati significhino. La quotidianità inglese è fatta di ventenni che si convertono all’islam in prigione e se ne vanno in giro muniti di asce. Come un certo Clayton McKenn, ventidue anni, che una mattina ha pensato bene di affrontare così suo padre perché cristiano. O come Rezzas Abdulla, un trentenne condannato poi a otto mesi di prigione pena sospesa per dargli l’opportunità di ricevere cure per la salute mentale per avere aggredito una donna che passeggiava con sua figlia nella carrozzina. Dopo avere malmenato la giovane mamma, ha sputato in faccia alla bambina di nove mesi imprecando, «le bianche non dovrebbero allevare bambini».
A maggio quattro uomini sono andati a processo per aver stuprato una sedicenne colpevole di essere andata in un negozio di kebab per chiedere informazioni: in quattro, tra cui il proprietario del ristorante, l’hanno violentata a turno. E intanto si moltiplicano da Nord a Sud di Londra le famose «no-go-zone» per le donne, ora segnalate persino agli addetti della consegna postale, vista l’epidemia di «aggressioni da acido». È stato il laburista Stephen Timms a certificare che Londra vanta più sfregi da acido pro capite di qualsiasi altra città del mondo.
Nel 2016, tra ottobre e dicembre, il National Health Service, rivelava che c’erano stati 2.332 casi di mutilazione genitale femminile in Gran Bretagna. I rapporti ufficiali della sanità inglese per i mesi tra aprile e settembre 2017 ne hanno contati 4.503. La terribile pratica dell’infibulazione, che donne velate impongono alle loro figlie, con più o meno nove anni, è una realtà vivissima nell’Inghilterra multiculturale. E se da un lato la cronaca quotidianamente ha a che fare con arresti di uomini e donne che provano disperatamente a organizzare attentati terroristici, dall’altro c’è chi, come l’attore inglese Riz Ahmed, ritiene opportuno sollevare l’attenzione della sua gente avvertendo che «la mancanza di volti musulmani nella tv britannica sta alienando i giovani».
Il Dna di una nazione è stato violato e modificato, ed è così che anche le sue strade sono sempre meno visibilmente inglesi. È Londra probabilmente la capitale per eccellenza dove l’impronta islamica è più tangibile, e non solo per il sangue sui marciapiedi o considerati i distretti dove la guerriglia islamica dà meglio spettacolo. In Gran Bretagna l’islam abita i quartieri dell’alta borghesia, non le case popolari dove disoccupazione e spaccio di droga giocano la parte dei leoni. L’islam inglese veste firmato e compra attici.
Uno studio diffuso dalla Cbre azienda leader nel mondo nella gestione e commercializzazione, dai centri commerciali agli outlet, dai parchi divertimento alle location nei centri storici delle principali città ha certificato che solo nel 2015 (l’anno in cui si fermano le statistiche) il Medio Oriente ha investito 4,2 miliardi di sterline negli immobili commerciali di Londra. Per intenderci hanno comprato lo Shard London Bridge – il terzo grattacielo più alto d’Europa -, Harrod’s – il centro commerciale più glamour che c’è, il Claridge’s – l’hotel più lussuoso in città – e persino l’ex sede dell’ambasciata degli Stati Uniti. E intanto la Charity Commission, un ente di beneficenza, ha certificato che le fantomatiche «associazioni caritatevoli musulmane» hanno legami con il terrorismo islamico: 630 segnalazioni in tre anni.
Camminare per Londra, comunque, vuole dire inciampare in negozi d’abbigliamento, parrucchieri, ristoranti, farmacie, centri benessere arabi al 100%, a cominciare dall’insegna. Ma la presenza islamica è visibile anche, semplicemente, osservando come è stato deturpato il profilo di una città nelle presunte misure di sicurezza contro la violenza jihadista. Blocchi di cemento, metal detector all’ingresso di qualsiasi luogo pubblico, a cominciare dai parchi, sono un triste spettacolo. Per non parlare, poi, dei cartelli che fungono da monito, come l’ormai famoso: «Scappa, nasconditi, racconta». Il cambiamento è in atto, l’islamizzazione dell’Inghilterra continua con successo.
Lorenzo Formicola