martedì 20 febbraio 2018

Preghiera quotidiana di Dozulé,

PREGHIERA DETTATA DA GESÙ 
A MADELEINE AUMONT
DA RECITARE TUTTI I GIORNI
Gesù ha dettato una novena e una preghiera, da recitare col Rosario. // Ogni focolare che dirà questa preghiera con grande fiducia sarà protetto da ogni cataclisma.

*
Fare il Segno di Croce...
<<Gesù di Nazareth ha trionfato sulla morte. Il Suo Regno è eterno.
Egli viene per vincere il mondo e il tempo.
Pietà mio Dio, per quelli che Ti bestemmiano, perdona loro, essi non sanno quello che fanno.
Pietà mio Dio, per lo scandalo del mondo, liberali dallo spirito di satana.
Pietà mio Dio, per quelli che fuggono da Te, dà loro il gusto della Santa Eucarestia.
Pietà mio Dio, per quelli che verranno a pentirsi ai piedi della Croce Gloriosa,
che essi vi trovino la Pace e la Gioia in Dio nostro Salvatore.
Pietà mio Dio, affinché venga il Tuo Regno, ma salvali, è ancora tempo,
perché il tempo è vicino, ed ecco Io vengo.
Amen.
VIENI, SIGNORE GESÙ.
   (Recitare un Pater e 10 Ave)
Pietà mio Dio, per coloro che oggi ancora più di ieri ti perseguitano.
Riversa nei loro cuori umani la Tua Misericordia.
Signore, riversa sul mondo intero i tesori della Tua infinita Misericordia.

Vieni Signore Gesù, noi ti attendiamo.
Amen.>>
Fare il Segno di Croce...

AMDG et DVM

DIO vuole riunire tutte le Nazioni e le attende ai piedi della Croce Gloriosa per il Pentimento Mondiale e per ricevere il Perdono di DIO.

Croce Gloriosa

Il Messaggio della Croce Gloriosa è stato dato a una madre di famiglia – di nome Madeleine  Aumont– che vive in un paese della Normandia chiamato DOZULE’ (Francia). La Croce Gloriosa le apparve nel Cielo tutta risplendente e maestosa. In quel momento la voce sublime di DIO si fece sentire: “Penitenza, Penitenza ! E’ tempo di salvare tutti quei peccatori che non amano Gesù.”

Come la Santissima Vergine Maria ha parlato a Lourdes a Bernadette, così Nostro Signore Gesù Cristo ha parlato a Madeleine per istruire il Mondo, questo Mondo che ha dimenticato DIO e che corre versola sua perdita, se non si converte.
Dopo il periodo dell’annuncio del Messaggio di Cristo (1972 – 1978) in cui Gesù ha annunciato molte catastrofi e sconvolgimenti sulla nostra Terra se il Mondo non si fosse convertito, Madeleine ha potuto ammirare la maestosa bellezza di Cristo e anche toccare le Sue piaghe. (Gesù di Nazaret è dunque veramente VIVO.)

Cristo chiede alla sua Chiesa di far elevare una croce (la Croce Gloriosa) così come chiede di costruire ai piedi di questa croce,  un santuario. La croce deve misurare 738 metri di altezza – altezza del Golgota – e ogni braccio deve misurare 123 metri (1)
DIO vuole riunire tutte le Nazioni e le attende ai piedi della Croce Gloriosa per il Pentimento Mondiale e per ricevere il Perdono di DIO.

Oltre alla preghiera quotidiana, Cristo ci chiede di andare ogni 28 marzo in processione là dove la CROCE Gloriosa è apparsa ((sulla Collina di DOZULE’).


Croci d’amore

Dio ha detto a Madeleine: “voi farete conoscere questa Croce (Gloriosa) e  la porterete”, ma Madeleine  non avrebbe dovuto spostarsi dalla sua città (DOZULE’).
Nell’attesa della realizzazione della Croce Gloriosa, e perché il messaggio persista e possa anche estendersi nel Mondo intero, Gesù ha dato ad un’altra madre di famiglia (JNSR) la missione di mantenere vivo il messaggio di DIO con la costruzione di croci d’amore.

E’ Nostra Signora del Monte Carmelo, insieme a Nostro Signore, che l’ha preparata a ricevere dal 16 luglio 1996 il Messaggio“Migliaia di CROCI nel Mondo”.
Tutto è stato dato in un solo messaggio:
  • La descrizione della croce d’amore: centesima parte della Croce Gloriosa, bianca con parti laterali in azzurro chiaro e tutta illuminata.
  • Pubblicazione di 10 libri, sotto dettatura di Gesù, dal titolo “Testimoni della Croce”  dato sempre da Gesù. (vedere libri di J.N.S.R. ed. Segno).
  • Pellegrinaggio a DOZULE’ ogni anno, il 28 marzo.

Frutto di iniziative individuali, le croci d’amore continuano a crescere a migliaia in tutti i paesi del Mondo, fedeli alla descrizione del messaggio del 16 luglio 1996; ai piedi di ogni croce uno stele che porta la preghiera di DOZULE’. Questo permette di informare il Mondo perché non venga mai dimenticato il Messaggio dato a Madeleine e di perpetuare questa preghiera per affrettare il Ritorno Glorioso del Figlio dell’Uomo. Noi vi invitiamo ad unirvi a queste iniziative così da continuare l’opera del Signore.

Le migliaia di croci d’amore persisteranno fino al Ritorno Glorioso di Gesù di Nazaret.

Nota: l’altezza della Croce (738 metri) è 6 volte la lunghezza dei bracci (123 metri).


In Cina la demolizione delle chiese nemmeno fa più notizia.

Quando la chiesa crolla

Terremoti, ruspe, bulldozer: spesso gli edifici sacri vengono giù. Ma la fede popolare li fa risorgere

FEDERICO CENCI
Chiesa di San Lamberto, Immerath (Germania)
Chiesa di San Lamberto, Immerath (Germania)
U
na chiesa che crolla procura sempre un effetto di malinconia. L’abbattimento delle mura di un edificio sacro rappresenta anche la frantumazione più triste di un patrimonio storico ed artistico.
I motivi dietro a una chiesa che cade sono tra i più disparati. Ci sono i cataclismi naturali, c’è poi il livore anti-cristiano degli uomini o la loro perdita della fede, che li persuade a buttare giù le chiese per far posto a luoghi più mondani e più redditizi.

Chiesa distrutta per una miniera di carbone

La mente corre allora in Germania. Qualche giorno fa ad Immerath, in Renania, le ruspe si sono messe al lavoro per demolire la chiesa di San Lamberto. Addio alla stupenda chiesa neoromanica, alle sue due torri, alle forme eleganti che consentivano all’immaginazione di tuffarsi nel passato. Al suo posto, tra poco ci sarà una miniera di lignite, un carbone fossile.
La novità sarà foriera, forse, di nuovi posti di lavoro. Ma molti abitanti sono alquanto contrariati. Sarà pur vero che per essere la locomotiva d’Europa alla Germania serva il carbone, ma anche l’identità cristiana è importante. Durante l’abbattimento, nugoli di persone dietro la rete di recinzione hanno assistito costernati ma impotenti. Hanno protestato gli ambientalisti, contrari più all’arrivo del carbone che all’addio del luogo sacro. Ma a prevalere è il senso d’appartenenza. In un uno dei video diffusi in Rete, un uomo della zona mostra orgoglioso il suo braccio destro, sul quale si è fatto tatuare l’immagine della chiesa di San Lamberto. Almeno sulla sua pelle le ruspe non possono arrivare.

Cina: l'odio verso i cristiani demolisce le chiese

Ruspe che minacciano di asfaltare i cristiani in Cina, se osano mettersi di traverso ai progetti governativi di rimuovere croci e demolire chiese. Il 2018 nel Paese asiatico è iniziato coi peggiori auspici per le comunità cristiane. A Linfen, in provincia di Shanxi, a ovest di Pechino, il luogo di ritrovo degli evangelici locali non esiste più. Escavatrici e cariche di esplosivo hanno abbattuto la chiesa che era stata costruita grazie a 2milioni e mezzo di euro raccolti dai fedeli. Questi ultimi - riferisce AsiaNews - sarebbero stati minacciati dai poliziotti ed alcuni si troverebbero ora agli arresti domiciliari.
Ma ormai in Cina la demolizione delle chiese nemmeno fa più notizia. Sotto la presidenza Xi Jinping, le autorità osservano con rigoroso zelo le norme urbanistiche che escludono la presenza di edifici sacri troppo vistosi. La regione più colpita è lo Zhejiang, dove dal 2013 è partita una campagna per rinnovarla in vista del 2020, anno del suo rilancio economico secondo i desiderata governativi. Ecco allora che le chiese vengono massacrate (sono circa mille quelle fatte crollare) al fine di utilizzare i terreni per un ricco sviluppo edile.
La situazione in Cina sembra destinata a peggiorare. I nuovi regolamenti sulle attività religiose, infatti, prevedono in modo ancor più restrittivo l’esproprio di edifici e terreni su cui sorgono luoghi di culto ritenuti “illegali”. In questo clima di terrore, brilla il coraggio dei cristiani cinesi che oppongono resistenza, come hanno fatto ad agosto i cattolici del paese di Wangcuna mani nude contro i bulldozer pronti a radere al suolo una gradevole chiesa di inizio Novecento.

Parigi contro Santa Rita

Non nella Cina comunista e nemmeno nei territori occupati dai terroristi dell’Isis, ma nella liberale Francia del 2016 accadde qualcosa di simile. Una calda mattina d’agosto un gruppo di generosi fedeli si radunò davanti alla chiesa di Santa Rita, a Parigi, per tentare disperatamente di impedire l’abbattimento della struttura.
Fu un tentativo eroico, ma inutile. Loro furono trascinati fuori dalla forza pubblica, la chiesa venne giù a colpi di ruspa e al suo posto oggi c’è un ampio parcheggio. L’inizio della questione risale al 2000, quando l’associazione titolare dell’edificio lo aveva messo in vendita. Per quasi dieci anni, però, la cessione fu bloccata dal vincolo artistico che impediva l’utilizzo per altri scopi o la distruzione della chiesa. Vincolo cessato nel 2009, per la gioia di una società immobiliare che l’ha eliminata per costruirci un remunerativo parcheggio.
La storia della chiesa di Santa Rita ebbe un’eco internazionale, grazie alla caparbietà dei fedeli, guidati dal clero dell’Istituto del Buon Pastore; essi continuarono a darsi appuntamento sulla strada adiacente alla chiesa, per svolgere processioni e celebrare l’Eucarestia in rito antico. La testimonianza di fede affascinò molti lontani dalla Chiesa.

San Benedetto e il terremoto

Fascino che esercitò anche la celebre immagine scattata la mattina del 30 ottobre 2016 sulla piazza davanti alla basilica di San Benedetto, a Norcia: un gruppo di monaci e di fedeli inginocchiati, in preghiera, con lo sguardo rivolto verso ciò che rimaneva della chiesa dopo il sisma avvenuto pochi minuti primi.
La facciata di quella basilica rimasta in piedi è diventato un simbolo dei terremoti del Centro Italia, un vero e proprio flagello non solo nei confronti di vite umane e di abitazioni, ma anche per il bagaglio artistico di certi ameni luoghi. Si stima che dopo il terremoto del 24 agosto 2016, tra Lazio, Umbria e Marche siano stati danneggiati 293 edifici storici, tra cui molte chiese. Il resto dei danni lo hanno fatto le scosse successive.
La speranza di rinascita è sommersa dai tre metri di macerie presenti ancora nella basilica di San Benedetto. Si spera di rimuoverle entro primavera, per poi iniziare la progettazione per la ricostruzione. Tante ipotesi sono state prefigurate, compresa quella di un progetto innovativo rispetto alla struttura originaria. Scelta che esperti d’arte, nursini e semplici fedeli respingono con fermezza.

Chiese che si trasformano

Ricostruire fedelmente, infatti, significa sfidare le avversità, testimoniare in qualche modo che il legame spirituale con quei luoghi non può essere reciso. Un taglio con il passato cristiano è stato arrecato a Belgio e Olanda. In questi luoghi in cui nel ‘500 le chiese furono bersaglio della furia iconoclasta dei protestanti, oggi si assiste alla loro sconsacrazione e a nuove destinazioni d’uso: esiste persino un sito che cataloga le ex chiese diventate altro. È un segno dei tempi, della secolarizzazione galoppante.

Ma la fede trionfa sul progresso

Ma ci sono anche altri segni, più incoraggianti. Uno di questi proviene dalla zona del Belice, in Sicilia, colpita cinquant’anni fa da un devastante terremoto. Un paese, Poggioreale, dilaniato dalle scosse, fu abbandonato e ricostruito qualche chilometro più in là. Il cuore del popolo è rimasto però attaccato ai ruderi del paese che fu, soprattutto all’antica chiesa madre. È così che i tanti poggiorealesi emigrati in Australia hanno raccolto quasi 2milioni di euro per ricostruire l’edificio sacro dedicato a Sant’Antonio da Padova, lì nello stesso punto in cui è stato per secoli. Il bulldozer del progresso non ha ancora smantellato la fede semplice del popolo.

https://www.interris.it/religioni/quando-la-chiesa-crolla?ut

AMDG et DVM

lunedì 19 febbraio 2018

Beata Anna Caterina Emmerich - Le Profezie


1774-1824
Le profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

"Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820)

"Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".

"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)

"Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là [a Roma]. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là [nella strana chiesa] tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana... Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.

C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: "Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra"". (12 settembre 1820)

"Ebbi una visione del santo Imperatore Enrico. Lo vidi di notte, da solo, in ginocchio ai piedi dell’altare principale in una grande e bellissima chiesa... e vidi la Beata Vergine venire giù da sola. Ella stese sull’altare un panno rosso coperto con lino bianco, vi pose un libro intarsiato con pietre preziose e accese le candele e la lampada perpetua...

Allora venne il Salvatore in persona vestito con l’abito sacerdotale...

La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine . Quando la Messa fu terminata, Maria si diresse verso Enrico e stese la sua mano destra verso di lui dicendo che questo era in riconoscimento della sua purezza. Allora lo esortò a non avere esitazioni. Dopo di ciò vidi un angelo, esso toccò il tendine della sua anca, come Giacobbe. Enrico provava grande dolore, e dal quel giorno camminò zoppicando... ". (12 luglio 1820)

"Vedo altri martiri, non ora ma in futuro... Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare... In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. Ebbi la sensazione che sarebbero diventate martiri un giorno.

Quando la Chiesa per la maggior parte era stata distrutta e quando solo i santuari e gli altari erano ancora in piedi, vidi entrare nella Chiesa i devastatori con la Bestia. Là essi incontrarono una donna di nobile contegno che sembrava portare nel suo grembo un bambino, perché camminava lentamente. A questa vista i nemici erano terrorizzati e la Bestia non riusciva a fare neanche un altro passo in avanti. Essa proiettò il suo collo verso la Donna come per divorarla, ma la Donna si voltò e si prostrò [in segno di sottomissione a Dio; N.d.R.], con la testa che toccava il suolo.

Allora vidi la Bestia che fuggiva di nuovo verso il mare, e i nemici stavano scappando nella più grande confusione... Poi vidi, in grande lontananza, grandiose legioni che si avvicinavano. Davanti a tutti vidi un uomo su un cavallo bianco. I prigionieri venivano liberati e si univano a loro. Tutti i nemici venivano inseguiti. Allora, vidi che la Chiesa veniva prontamente ricostruita, ed era magnifica più di prima". (Agosto-ottobre 1820)

"Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte". (10 agosto 1820)

"La scorsa notte sono stata condotta a Roma dove il Santo Padre, immerso nel suo dolore, è ancora nascosto per evitare le incombenze pericolose. Egli è molto debole ed esausto per i dolori, le preoccupazioni e le preghiere. Ora può fidarsi solo di poche persone; è principalmente per questa ragione che deve nascondersi. Ma ha ancora con sé un anziano sacerdote di grande semplicità e devozione. Egli è suo amico, e per la sua semplicità non pensavano valesse la pena toglierlo di mezzo.

Ma quest’uomo riceve molte grazie da Dio. Vede e si rende conto di molte cose che riferisce fedelmente al Santo Padre. Mi veniva chiesto di informarlo, mentre stava pregando, sui traditori e gli operatori di iniquità che facevano parte delle alte gerarchie dei servi che vivevano accanto a lui, così che egli potesse avvedersene".

"Non so in che modo la scorsa notte sono stata portata a Roma, ma mi sono trovata vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore, e ho visto tanta povera gente che era molto afflitta e preoccupata perché il Papa non si vedeva da nessuna parte, e anche per via dell’inquietudine e delle voci allarmanti in città.

La gente sembrava non aspettarsi che le porte della chiesa si aprissero; essi volevano solo pregare fuori. Una spinta interiore li aveva condotti là. Ma io mi trovavo nella chiesa e aprii le porte. Essi entrarono, sorpresi e spaventati perché le porte si erano aperte. Mi sembrò che fossi dietro la porta e che loro non potessero vedermi. Non c’era alcun ufficio aperto nella chiesa, ma le lampade del Santuario erano accese. La gente pregava tranquillamente.

Poi vidi un'apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente... Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma". (25 agosto 1820)

"Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del Santuario e dell’Altare principale . San Michele venne giù nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la spada un certo numero di indegni pastori che volevano entrare. Quella parte della Chiesa che era stata distrutta venne prontamente recintata… così che l’ufficio divino potesse essere celebrato come si deve. Allora, da ogni parte del mondo vennero sacerdoti e laici che ricostruirono i muri di pietra, poiché i distruttori non erano stati capaci di spostare le pesanti pietre di fondazione". (10 settembre 1820)

"Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza". (27 settembre 1820)

"La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione". (1 ottobre 1820)


"Quando vidi la Chiesa di San Pietro in rovina, e il modo in cui tanti membri del clero erano essi stessi impegnati in quest’opera di distruzione - nessuno di loro desiderava farlo apertamente davanti agli altri -, ero talmente dispiaciuta che chiamai Gesù con tutta la mia forza, implorando la Sua misericordia. Allora vidi davanti a me lo Sposo Celeste ed Egli mi parlò per lungo tempo...

Egli disse, fra le altre cose, che questo trasferimento della Chiesa da un luogo ad un altro significava che essa sarebbe sembrata in completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico significato della parola". (4 ottobre 1820)

"Mentre attraversavo Roma con San Francesco e altri santi, vedemmo un grande palazzo avvolto dalle fiamme, da cima a fondo. Avevo tanta paura che gli occupanti potessero morire bruciati perché nessuno si faceva avanti per spegnere il fuoco. Tuttavia, mentre ci avvicinavamo il fuoco diminuì e noi vedemmo un edificio annerito. Attraversammo un gran numero di magnifiche stanze, e finalmente raggiungemmo il Papa. Era seduto al buio e addormentato su una grande poltrona. Era molto ammalato e debole; non riusciva più a camminare.

Gli ecclesiastici nella cerchia interna sembravano insinceri e privi di zelo; non mi piacevano. Parlai al Papa dei vescovi che presto dovevano essere nominati. Gli dissi anche che non doveva lasciare Roma. Se l’avesse fatto sarebbe stato il caos. Egli pensava che il male fosse inevitabile e che doveva partire per salvare molte cose... Era molto propenso a lasciare Roma, e veniva esortato insistentemente a farlo...

La Chiesa è completamente isolata ed è come se fosse completamente deserta. Sembra che tutti stiano scappando. Dappertutto vedo grande miseria, odio, tradimento, rancore, confusione e una totale cecità. O città! O città! Cosa ti minaccia? La tempesta sta arrivando; sii vigile!". (7 ottobre 1820)

"Ho anche visto le varie regioni della terra. La mia Guida [Gesù] nominò l’Europa e, indicando una regione piccola e sabbiosa, espresse queste sorprendenti parole: "Ecco la Prussia, il nemico". Poi mi mostrò un altro luogo, a nord, e disse: "questa è Moskva, la terra di Mosca, che porta molti mali". (1820-1821)

"Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano". (1 giugno 1820)

"Quelli che vidi credo che fossero quasi tutti i vescovi del mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo Padre - assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra e a sinistra, cioè in direzione del mondo.

Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.

In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre". (1820) "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano". (1820-1821)

"Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore". (22 marzo 1820)

"Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni". (12 aprile 1820)

"Vidi un nuovo Papa che sarà molto rigoroso. Egli si alienerà i vescovi freddi e tiepidi. Non è un romano, ma è italiano. Proviene da un luogo che non è lontano da Roma, e credo che venga da una famiglia devota e di sangue reale. Ma per qualche tempo dovranno esserci ancora molte lotte e agitazioni". (27 gennaio 1822)

"Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano sopravvissuti, ma la vittoria era la loro". (22 ottobre 1822)

"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22 aprile 1823)

"Vorrei che fosse qui il tempo in cui regnerà il Papa vestito di rosso. Vedo gli apostoli, non quelli del passato ma gli apostoli degli ultimi tempi e mi sembra che il Papa sia fra loro."

"Nel centro dell’inferno ho visto un abisso buio e dall’aspetto orribile e dentro di esso era stato gettato Lucifero, dopo essere stato assicurato saldamente a delle catene…Dio stesso aveva decretato questo; e mi è stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero indicate le date di molti altri eventi che non riesco a ricordare; ma un certo numero di demoni dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che tentino gli uomini e servano come strumenti della vendetta divina."

"Un uomo dal viso pallido fluttuava lentamente al di sopra della terra e, sciogliendo i drappi che avvolgevano la sua spada, li gettò sulle città addormentate, che vennero legate da questi. Questa figura gettò la pestilenza sulla Russia, l’Italia e la Spagna. Attorno a Berlino vi era un fiocco rosso e da lì venne in Westfalia. Ora la spada dell’uomo era sguainata, strisce rosse come il sangue pendevano dall’impugnatura e il sangue che grondava da questa cadeva sulla Westfalia ".

"Gli ebrei ritorneranno in Palestina e diverranno cristiani verso la fine del mondo [=fine dei tempi malvagi]."
*
Note: 1) Per secoli, prima della riforma liturgica del 1967, la Santa Messa si concludeva abitualmente (salvo rare eccezioni) con la lettura del Vangelo di Giovanni.
2) Questa è una delle numerose profezie in cui si dice che il Grande Monarca avrà un problema ad una gamba che lo farà zoppicare.
3) La visione di Suor Emmerich della chiesa di San Pietro in rovine è da intendersi certamente in senso figurato, l’immagine della distruzione delle mura di San Pietro rappresenta gli attacchi alla Fede e la decadenza della Chiesa che avranno luogo prima del suo più grande trionfo durante l’Era di Pace. Tuttavia, basandoci sulle numerose profezie che parlano di una futura distruzione di Roma, non si può escludere che anche il Vaticano in quest’occasione subirà pesanti danni materiali e devastazioni.
4) Qui probabilmente si allude alla battaglia della Westfalia, menzionata in molte profezie. In alcune di queste profezie si fa riferimento a questa regione della Germania col nome di "paese della betulla".


Fonti: "Catholic Prophecy" di Yves Dupont, Tan Books; “The Dolorous Passion of Our Lord Jesus Christ”, meditazioni di Anna Caterina Emmerich, Benziger Brothers, New York - 1904; "The Prophets And Our Times" di Padre Gerald Culleton, Tan Books; "Trial, Tribulation and Triumph" di Desmond A. Birch, Queenship Publishing; (NB: i brani riportati in "Catholic Prophecy" e "Trial, Tribulation and Triumph" sono tratti da "The Life of Anne Catherine Emmerich" di Carl E. Schmoeger). A cura di Profezie per il Terzo Millennio - giugno 2003


AMDG et DVM

domenica 18 febbraio 2018

Beata Anna Caterina Emmerich 1774-1824


Beata Anna Caterina Emmerich
Dülmen, Germania 

Anna Caterina Emmerich (Anna Katharina) nacque l’8 settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia (Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Era la quinta di nove figli.

Di lei si dice che sapesse distinguere gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide per esempio dettagli della rivoluzione francese. Previde la caduta di Napoleone, dodici anni prima che avvenisse. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione. 

Anche nella sua infanzia i fenomeni soprannaturali di cui era protagonista erano per lei talmente normali che nella sua innocenza di bambina era convinta che anche tutti gli altri bambini godessero degli stessi suoi favori, per esempio pensava che anche loro potessero conversare familiarmente con il bambino Gesù, come lei faceva abitualmente. Fin dall’età di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l'angelo custode e diversi santi. Mostrava straordinari doni di conoscenza: quando gli ammalati si recavano da lei in cerca di aiuto era in grado di sapere le loro malattie e prescriveva loro rimedi che si rivelavano sempre efficaci. 

Nel 1789 le apparve Gesù che le offrì la corona di spine, lei accettò ed ebbe così sulla fronte le prime stigmate. In seguito le si aprirono le ferite anche alle mani, ai piedi e al costato. 

Nel 1802 entrò nel convento delle agostiniane ad Agnetenberg (Dülmen). Qui veniva considerata l'ultima dalle sue consorelle, e Suor Anna non solo non se ne lagnava ma ne era anzi contenta, perché questo le permetteva di esercitare con maggior profitto la virtù dell'umiltà. Il suo zelo era malvisto dalle anime più tiepide, che rimanevano sconcertate e infastidite dai suoi carismi e dalla sua salute cagionevole. Queste suore, nonostante le sue frequenti estasi in chiesa, nella sua cella o sul lavoro, la trattavano con una certa sufficienza e mostravano antipatia nei suoi confronti. 

Malgrado la sua estrema fragilità, svolse sempre scrupolosamente e con spirito gioioso i suoi doveri. Ma dopo qualche tempo la sua salute declinò rapidamente e fu costretta a letto. 

Le sue ferite, che si aprivano e sanguinavano periodicamente, furono studiate da religiosi e scienziati. Il Vicario Generale, dopo una rigorosa indagine condotta da una commissione medica, si convinse della santità della suora e dell’autenticità delle sue stigmate. Anna Caterina Emmerich Nel 1818, quando Anna Caterina aveva 45 anni, attirato dalla sua fama, venne a visitarla il famoso scrittore e poeta Clemens Maria Brentano, uno dei più importanti rappresentanti del romanticismo tedesco. Appena le si presentò la veggente lo riconobbe, perché lo aveva già visto nelle sue visioni. Sapeva che era l'uomo scelto da Dio per raccogliere e mettere per iscritto ciò che lei vedeva. Sapeva anche che, se era vissuta fino a quel giorno, era per aspettare lui. 

Brentano, che era venuto per trattenersi pochi giorni, non se ne andò più: rimase a Dülmen sei anni, per collaborare alla missione di Anna Caterina. Giorno dopo giorno, annotò ciò che lei gli narrava: dodicimila pagine che descrivono nei dettagli la vita di Gesù e di Maria Vergine. 

La casa di Maria a Efeso (Meryem Ana)
La casa di Maria a Efeso (Meryem Ana)
Le visioni della Emmerich erano del tutto particolari: lei si separava dal corpo dopo essere stata "chiamata" dal suo angelo custode e il suo spirito si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici come se stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva a Brentano. Né la monaca né il poeta erano mai stati in Terra Santa, eppure Anna Caterina ha descritto con sorprendente precisione i luoghi della vita di Gesù e della Madonna, gli abiti, le suppellettili, i paesaggi. Sulla base delle descrizioni della Emmerich è stata ritrovata a Efeso la casa dove la Vergine visse dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a un piano solo, col tetto piatto e il focolare al centro, tra boschi al margine della città perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il sacerdote francese Don Julien Gouyet, dando credito a queste visioni, andò in Asia Minore alla ricerca della casa descritta da Caterina. Gouyet effettivamente trovò i resti dell’edificio, nonostante le trasformazioni subite nel tempo, a nove chilometri a sud di Efeso, su un fianco dell'antico monte Solmisso di fronte al mare, esattamente come aveva indicato la Emmerich. 

La validità delle affermazioni di Caterina venne confermata anche dalle ricerche archeologiche condotte nel 1898 da alcuni ricercatori austriaci. Gli archeologi ebbero modo di appurare che l’edificio - almeno nelle sue fondamenta - risaliva al I secolo d.C.. Oggi davanti alla casa della Madonna, visitabile ad Efeso e custodita dai cappuccini, c'è un cartello che spiega che ciò che ne restava, cioè le mura perimetrali col focolare centrale, era stato ritrovato grazie alle visioni della monaca stigmatizzata Anna Caterina Emmerich. 

Anna Caterina Emmerich morì a Dülmen il 9 febbraio 1824. Durante cinquant’anni di vita le sue visioni quotidiane avevano coperto tutto il ciclo della vita di Gesù, di Maria e in gran parte anche degli apostoli. La casa di Maria a Efeso (Meryem Ana) 

Sei settimane dopo la sua morte la tomba di Caterina venne riaperta. Il suo corpo venne trovato incorrotto senza alcuna traccia di decomposizione. Nel 1892 il Vescovo di Münster diede inizio al processo di beatificazione. 

Brentano visse fino al 1842, dopo aver dedicato tutti gli anni che gli restavano alla stesura del suo libro "Vita di Gesù Cristo secondo le visioni della monaca Anna Caterina Emmerich". La suora aveva predetto che anche lui sarebbe morto quando il suo compito fosse terminato. 

Dagli scritti di Brentano riguardanti le visioni di Caterina Emmerich vennero pubblicati, oltre al libro suddetto, anche: "La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo le meditazioni di Anna Caterina Emmerich" (1833), "La vita della Beata Vergine Maria" (1852), "La vita di Nostro Signore" (1858-80 e 1981). 

Anna Caterina Emmerich è stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004. 

(Cfr.: "Catholic Encyclopedia", edizione 1914; "Le apparizioni della Vergine Maria", Paola Giovetti; "Life of Venerable Anne Catherine Emmerich", Carl E. Schmoeger) 
http://www.mariamadremia.it/public/caterina_emmerich.pdf


AMDG et DVM