lunedì 1 gennaio 2018

Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé ecc.

1 gennaio A.D. 2018 - Terzo Millennio dopo Conchiglia
Chi sono i falsi profeti
FILI REDEMPTOR MUNDI DEUS
miserere nobis.

di don Ivo 

È nota la parola di Gesù: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,15-16).

Nello stesso vangelo secondo san Matteo si legge ancora: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt 24,24).

Per falsi profeti s’intendono di solito coloro che seminano errori o, come spiega la Bibbia di Gerusalemme, dottori di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati. Mons. Salvat. Garofalo annota il passo: "I falsi profeti, notissimi dai libri del Vecchio Testamento, sono impostori e trafficanti della parola di Dio per il loro vantaggio".

La Bibbia di Navarra commenta: "Nella vita della Chiesa la figura di falsi profeti, di cui parla Gesù, è stata intesa dai Santi Padri come riferita agli eretici, i quali si rivestono con abiti esteriori di vita di pietà e di penitenza, ma il loro cuore non possiede i sentimenti di Cristo (san Girolamo, Commentum in Matthaeum, 7). San Giovanni Crisostomo applicava queste parole del Signore a coloro che simulano virtù che non hanno, e con questa finzione ingannano chi non li conosce (cfr.Omelie sul Vangelo di san Matteo, 23).

I falsi profeti si presentano in vesti di pecore, come se appartenessero all’ovile di Cristo, fingono lo zelo per la gloria di Dio, ma cercano la propria gloria e tramano per la rovina delle pecore.

S. Tommaso d’Aquino spiega, con san Giovanni Crisostomo, che i falsi profeti vengono chiamati "lupi rapaci", perché intendono nuocere agli altri (STh II-II, 172, 4 ad 3). Egli afferma che un profeta viene detto falso quando agisce come strumento del demonio (STh II-II, 172, 5c).

Il testo di Mt 7,15 viene citato nel Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito dello scandalo: "Lo scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti a insegnare e a educare gli altri. Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi rapaci in veste di pecore" (CCC 2285).

Ma quale è la ragione profonda per la quale essi vengono chiamati falsi profeti e quale è concretamente il loro modo di agire?
1) Profeta non è principalmente colui che predice il futuro, ma colui che parla a nome di Dio, ispirato e incaricato da Lui. Siccome nel Vecchio Testamento i profeti preparavano la venuta di Cristo, essi ovviamente lo predicevano, anche nei suoi particolari. Evidentemente anche nel Nuovo Testamento, Cristo e i suoi, proclamando il regno del Padre (cfr. LG 35), lo indicavano come già presente e insieme futuro (cfr. LG 5).

Ora, proclamare il regno di Dio, ossia la sua grazia consistente nel perdono e nella salvezza futura, comporta l’invito e l’esortazione alla conversione: "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicendo il vangelo di Dio e diceva: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo" (Mt 1,15).

Anche i profeti richiamavano alla fede in Dio, alla purezza dei costumi, denunciando i peccati e minacciando castighi divini. Basti ricordare le figure di Elia pieno di zelo per la purezza della fede nell’unico vero Dio (1Re 18,20-40), quella di Isaia che parla contro la corruzione morale (Is 1-5), quella di Natan che denuncia i peccati di Davide (2Sam 12,1-14), quella di Giona che annuncia i castighi divini alla città di Ninive (Gio 3); non sono che alcuni esempi scelti tra i tanti possibili. Il monoteismo, la moralità e l’attesa della salvezza sono oggetti della predicazione dei profeti, che esortano alla conversione.

Ma appunto per questo i profeti trovavano resistenze e reazioni, fino a dover temere per la propria vita; esempio tipico è quello di Geremia, "oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese" (Ger 15,10), che viene arrestato e giudicato (Ger 26).


2) Specialmente in Geremia emerge la differenza tra i veri e i falsi profeti: questi ultimi non sono stati mandati da Dio e parlano di testa propria; ne nasce un’aspra lotta (vedi Ger 23,9 ss.; 26,7 ss.; 27,9 s.; 28; Ez 13; Mi 3,5 ss.; Zc 13,2 ss.). Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare, illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini. Se ne lamenta Dio: "Così dice il Signore degli eserciti: ‘Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura" (Ger 23,16-17). 

"La mia mano sarà sopra i profeti delle false visioni e dai vaticini bugiardi; ... poiché ingannano il mio popolo dicendo: pace! e la pace non c’è... " (Ez 13,9). Così pure, mentre i falsi profeti predicevano il successo al re, il profeta Michea predisse la disfatta (1Re 22,5 ss.).

Già nel libro del Deuteronomio Dio metteva sull’avviso: "Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio... ed egli ti dica: seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto, tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima" (Dt 13,2-4). I segni che una profezia sia vera o falsa è la sua corrispondenza con la vera fede (Dt 13,2-6) e il suo adempimento (Dt 18,21-22), se cioè questi vi siano o se manchino.

Gesù dice che riconosciamo i falsi profeti dai loro frutti. Dei frutti dello Spirito Santo a differenza delle opere della carne parla san Paolo. Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé ecc., mentre il profeta falso semina impurità, idolatrie, dissensi, divisioni, fazioni, hairéseis-eresie, ecc. (Gal 5,19-23).

"Ma il frutto più caratteristico del falso profeta è l’impegno volto ad allontanare il popolo di Dio dal magistero della Chiesa, attraverso cui risuona nel mondo la dottrina di Cristo. Il Signore predice altresì la fine di questi truffatori: la perdizione eterna" (La Bibbia di Navarra, l.c.).

3) Insegnamento per noi.

a) La nostra esposizione è stata ridotta al minimo, abbiamo proceduto per cenni. San Giovanni apostolo ci avverte: 

"Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se vengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo" (1Gv 4,1-3). 

Oltre all’attualità del tema (cfr. Giovanni Paolo II nell’omelia del 31 dicembre 1993Non possiamo, infatti, chiudere gli occhi su ciò che ci circonda. Non possiamo non vedere che Cristo e il suo Vangelo sono e rimangono “segno di contraddizione” (Lc 2, 34). Non possiamo non avvertire che, insieme con la civiltà dell’amore, civiltà di verità e di vita, un’altra civiltà si va diffondendo: proprio di essa parla san Giovanni nel contesto dell’“ultima ora”. Scrive l’Apostolo: “Molti anticristi sono apparsi”. Ed aggiunge: “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri” (1 Gv 2, 19). È come se egli riprendesse, in altri termini, la parabola del grano e della zizzania(cf. Mt 13, 24-30), raccontando la quale Cristo invitava a saper attendere fino al tempo della mietitura.
4. “Questa è l’ultima ora”.) ne risulta che la profezia autentica deve essere in armonia con gli articoli fondamentali della fede cristiana.

Nell’Apocalisse di san Giovanni viene descritta la fine dei falsi profeti al servizio della bestia, ossia delle forze che, arrogandosi poteri divini, si erigono contro Cristo e la Chiesa (Ap 13,11-17).

b) San Paolo dichiara: "Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!" (Gal 1,10).

Gesù ha proclamato: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande e la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi" (Mt 5,11-12).

Vi è un modo di "compiacere" che è secondo Cristo: "Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo" (Rm 15,2). "Io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare l’utile mio ma quello di molti perché giungano alla salvezza" (1Cor 10,33).

Sempre tenendo presente, però: "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti" (Lc 6,26).

c) Siamo popolo profetico di Dio (LG 12), sotto la guida del Magistero della Chiesa (LG 25) i laici partecipano all’ufficio profetico di Cristo (LG 35)per l’evangelizzazione del mondo (ibidem), mediante l’apostolato (ibidem e AA), specie se confermati-cresimati (AA 3). Evangelizzare vuol dire annunciare Cristo per la conversione (cfr. At 2,36).

Una componente della funzione profetica del cristiano è il dovere dellacorrezione fraterna o dell’ammonimento fraterno, di cui parla a più riprese il Nuovo Testamento: "Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo... " (Mt 18,15). "Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli" (Lc 17,3) 

Un presupposto della salvezza che consiste nel perdono dei peccati è la conoscenza dei peccati e il pentimento. La misericordia divina non significa che Dio chiude gli occhi davanti ai peccati, ma che ce li perdona, se ce ne pentiamo finché siamo in tempo: "Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni dicono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo dio pentirsi (2Pt 3,9). Ma Gesù ammonisce pure: "Se non vi convertite, perirete tutti" (Lc 13,3.5). 

La correzione fraterna è una delle opere di misericordia spirituale, ben diversa dal giudicare il prossimo (Mt 7,1 ss.). Invece di giudicare le persone e tollerare il peccato, come spesso facciamo, dobbiamo condannare il peccato, senza condannare le persone (Lc 6,37), perchéDio vuole salvare tutti (1Tm 2,4).

Perciò san Paolo esorta i cristiani: "Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso persino parlare" (Ef 5,10-12). 

Egli confida che i cristiani siano "capaci di correggere l’un l’altro" (Rm 15,14), ci esorta a correggere gli altri con dolcezza e umiltà (Gal 6,1), di accettare gli ammonimenti di coloro che ci sono preposti nel Signore, come pure di correggere gli indisciplinati (1Ts 5,12.14), di ammonire fraternamente (2Cor 2,7; 2Ts 3,15).

d) Quel che induce al peccato ed è peccato già in sé è il falso rispetto umano, di cui peccò già Adamo (Gn 3,6.12). Non solo non dobbiamo subirlo, ma dobbiamo essere profeti veri che si regolano secondo la parola di san Paolo: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo (mondo), ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto" (Rm 12,2)
Non seguendo i falsi profeti, accomodanti, che tentano di praticare sconti sulla dottrina e la morale di Cristo, per piacere agli uomini, dispiacendo a Dio, dal quale verranno giudicati, al quale dovranno rispondere (cfr. 2Cor 5,10; Rm 14,10-13; Gal 6,4-5), perché "responsabilità" vuol dire questo.


In conclusione
Dio manda i profeti, i quali parlano a nome Suo, denunciando i peccati, perché gli uomini possano rendersene conto e pentirsene e trovare la salvezza in Cristo. Ma alcuni auto-invitati si spacciano per profeti, mentre non lo sono, "pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono né alcuna di quelle cose che danno per sicure" (1Tm 1,7).

I falsi profeti addormentano le coscienze, i profeti veri le svegliano. E non si deve neppure tacere; specialmente le sentinelle costituite da Dio devono "suonare la tromba e dare l’allarme" (Es 33,2-3) avvertire della morte spirituale, conseguenza delle iniquità (Ez 33,10-16). Chi blandisce o tace colpevolmente compromette la salvezza eterna altrui.

Il mite san Francesco di Sales ha una parola molto forte: "Faccio eccezione per i nemici dichiarati di Dio e della Chiesa; quelli vanno screditati il più possibile: per esempio, le sette eretiche e scismatiche con i loro capi. È carità gridare al lupo quando si nasconde tra le pecore, non importa dove" (Filotea III 29).

Oggi si abusa della parola "speranza": è un termine inflazionato e spesso svuotato del suo contenuto proprio, soprannaturale, di virtù teologale, riferentesi a Dio (vedi per esempio Rm 5,5; 8,24); è divenuta una parola "riempitivo", immanentizzata, orizzontalizzata, storicizzata, non più trascendente, espressione della fede soprannaturale (vedi invece Ebr 11,1), ma una parola pseudoottimistica, ingannevole, anestetizzante, direi quasi "propagandistica". Se si studia bene l’Apocalisse, vi si constata un regresso nella storia e un progressivo aumento, crescita del male nel mondo (vedi Eduard Schick, L’Apocalisse, Roma, 1973, pp. 93, 99, 113, 114, 120, 126-129, 148-149, 185-186), donde la necessità dell’esortazione alla penitenza (vedi ivi, p. 127; cfr. Lc 13,1-5).

La voce dei falsi profeti spesso sovrasta quella dei veri, come quella di Anania in contrasto con Geremia (Ger 28). Ciò non porta alla conversione (penitenza) e alla salvezza. 

La gente pretende: "Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!" (Is 30,10). 
Ma Dio avverte: "Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore" (Ger 29,8-9). 
"I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte; ma ti han vaticinato lusinghe, vanità e illusioni" (Lam 2,14). 

Così avviene anche oggi in certe conferenze, prediche, liturgie che non evangelizzano, cioè non inducono alla conversione-penitenza, ma sono falsamente consolatorie. San Paolo ha scritto: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole". (2Tm 4,3-4). E accenna anche a dei "falsi fratelli" (Gal 2,4).

San Gregorio Magno, commentando i passi biblici sui "cani muti" (Is 56,10), guardiani infedeli (ivi), non difensori (Ez 13,5), scrive dei falsi profeti: "La parola di Dio li rimprovera di vedere cose false, perché, per timore di riprendere le colpe, lusingano i colpevoli con promesse di sicurezza, e non svelano l’iniquità dei peccatori ai quali mai rivolgono una parola di riprensione. Il rimprovero è una chiave. Apre infatti la coscienza a vedere la colpa che spesso è ignorata anche da quello che l’ha commessa. ..." (Reg. past. 2,4).

I falsi profeti sono addormentatori di coscienze mediante l’aperturismo e lo pseudoottimismo ("aggiornamento" e "speranza"). Conducono all’indurimento nel peccato e all’impenitenza finale, peccati "irremissibili", perché contro lo Spirito Santo, contro la grazia di Dio (Mt 12,32); conducono non alla salvezza, ma alla perdizione (Fil 3,19; Mt 7,13).


Il peccatoin quanto contro Dio, non è evidente alla coscienza umana, ma ha bisogno di essere svelato nella sua vera dimensione e gravità: questa è la vera funzione profetica (vedi Is 58,1), come quella di Natan nei riguardi di Davide (2Sam 12,1-14)

La nuova (o rinnovata) evangelizzazione non consiste nella sola istruzione (catechetica, questa viene dopo), né in un solo dialogo (vedi Dialogo e annuncio, 19 maggio 1991)ma nel kerygma o annuncio del regno di Dio congiunto all’invito alla penitenza: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al vangelo" (Mc 1,15, cfr. Mt 4,17). È l’annuncio di Cristo e della salvezza in Lui solo: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati" (At 2,38). "In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12).

COR VIGILANTISSIMUM MARIAE
ora pro nobis

AMDG et DVM

CIRCONCISIONE DEL SIGNORE E OTTAVA DI NATALE


Die 1 Januarii

IN CIRCUMCISIONE DOMINI

ET OCTAVA NATIVITATIS

Duplex II classis
Statio ad S. Mariam trans Tiberim


Introitus Isai. 9, 6
PUER natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus, magni consílii Angelus. Ps. 97, 1 Cantáte Dómino cánticum novum: quia mirabília fecit. V/. Glória Patri.



Oratio


DEUS, qui salútis aetérnae, beátae Maríae virginitáte fecúnda, humáno géneri praémia praestitísti: tríbue, quaésumus ; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitae suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum: Qui tecum vivit.



Léctio Epístolae beáti Pauli Apóstoli ad Titum.

Tit. 2, 11-15


CARÍSSIME: Appáruit grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut abnegántes impietátem, et saeculária desidéria, sóbrie, et juste, et pie vivámus in hoc saéculo, exspectántes beátam spem, et advéntum glóriae magni Dei et Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro nobis: ut nos redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum acceptábilem, sectatórem bonórum óperum. Haec lóquere, et exhortáre: in Christo Jesu Dómino nostro.


Graduale Ps. 97, 3-4 et 2 Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. V/. Notum fecit Dóminus salutáre suum: ante conspéctum géntium revelávit justítiam suam.
Allelúja, allelúja. V/. Hebr. 1, 1-2 Multifárie olim Deus loquens pátribus in prophétis, novíssime diébus istis locútus est nobis in Fílio. Allelúja.



+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.

Luc. 2, 21


IN ILLO témpore: Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur puer: vocátum est nomen ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo priúsquam in útero conciperétur.


Credo.


Offertorium Ps. 88, 12 et 15 Tui sunt caeli, et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.



Secreta


MUNÉRIBUS nostris, quaésumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et caeléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dóminum.


Praefatio et Communicántes de Nativitate.


Communio Ps. 97, 3 Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri.



Postcommunio


HAEC nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genitríce María, caeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per eúmdem Dóminum.


* Dominica a die 2 ad 5 Januarii occurrente, si celebretur aliquod Festum quod non sit Domini, in Missa fit Commemoratio ipsius Dominicae, ut in Vigilia Epiphaniae, sine tamen ultimo Evangelio Dominicae, nisi haec in ipsam Vigiliam occurrat.

AMDG et DVM

APRIAMOCI ALLA PAROLA DEI PROFETI DI IERI

...E DEI PROFETI DI OGGI

Foto:
Anche queste Parole vanno messe in uno scrigno prezioso
poiché immenso è il valore di queste Parole.
Sono Parole di Vita che insegnano all'uomo
l'abbandono e la fiducia in Dio che tutto può
ma che tutto permette affinché l'uomo...
abbia a comprendere che il proprio dolore il più delle volte
è causa delle proprie scelte sbagliate
della propria superbia
del proprio egoismo
della propria volontà. 
Conchiglia
l'atto più prezioso che un uomo può fare verso Dio
è riconoscere la propria nullità
e riconoscere con grande umiltà di essere grande peccatore
meritevole delle proprie sofferenze
che noi permettiamo solo per Amore e per un Bene maggiore
ma che all'uomo pieno di sé... non sarà mai comprensibile.
*
Circola nell'aria e nei cuori un'allergia fatale che allontana non solo dalle rivelazioni private di oggi, bensì anche dai profeti di 2000 e più anni or sono. Allergia fatale e tragica. Perché Dio non è muto, e ci da le indicazioni di cui abbiamo bisogno per elevarci a una vita degna dei figli Suoi.
+
Suggerimento: 
Gentile navigante, se naviga da un bel po' di tempo gran giovamento avrà facendo punto qui.

Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 2:21
In quell'occasione; Compiti che furono gli otto giorni per far la circoncisione del bambino, gli fu posto il nome di Gesù. Eccetera.

Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 2 al capo 2 di Luca, verso la metà
Si circoncide dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto «Ci è nato un bambino, ci è stato dato un Figlio?» Is. 9,6. Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli ch'eran sotto la legge. «Affin di presentarlo al Signore» Luc. 2,22
Cosa voglia dire essere presentato al Signore in Gerusalemme lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore, perché: «Gli occhi dei Signore sono sopra i giusti» Ps. 33,16. Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del futuro; perché anche la circoncisione significa la purificazione dai peccati.

Ma siccome la fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: «Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore» Exod. 13,2
Perché le parole della legge esprimono la promessa del frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole, quasi identiche, ripetute dall'Angelo: «Per questo il Santo (essere), dice, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio» Luc. 1,35.

Infatti fra i nati di donna solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi? Fu santo forse Acab? furono santi forse i falsi profeti che il fuoco, vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò a preghiera di Elia? 
Ma santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano nette figure del mistero avvenire; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i popoli di Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Preghiamo
O Dio, che mediante la verginità feconda della beata Maria hai concesso al genere umano la grazia dell'eterna salvezza: concedici di sentire l'intercessione di colei, per cui abbiamo meritato di ricevere l'autore della vita, nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio:
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen

AMDG et DVM

Marie-Julie Jahenny, Blain (Fr) 1850-1941: “Quasi tutta la Francia sarà diventata «Maometto» e senza religione.”




Le apparizioni a Maria Giulia Jahenny, Blain (Fr) 1850-1941


JahennyMarie-Julie nacque il 12 febbraio 1850 nel piccolo villaggio di Coyault, nel comune di Blain (nel Sud della Bretagna, Francia). I suoi genitori erano Charles Jahenny e Marie Boya.
Fin da bambina preferiva ai giochi il raccoglimento e la preghiera. Fu sempre desiderosa di diventare suora missionaria, ma la sua salute non le permise di realizzare la sua vocazione.
Il 15 marzo 1873, Maria Giulia ebbe un’apparizione della Madonna che le disse: “Io sono la Vergine Immacolata, mia cara figlia, e tu hai sofferto molto: vuoi accettare le cinque piaghe del Mio divin Figlio?”; Maria Giulia le chiese: “Cosa sono queste cinque piaghe?”, “Sono i segni dei chiodi che hanno trapassato le Sue mani ed i Suoi piedi e la piaga causata dalla lancia”. Accettò, ricevendo così le stigmate; e per questo motivo venne soprannominata “la stigmatizzata bretone”.

Il caso di questa mistica è a tutt’oggi uno fra i più straordinari nel suo genere. Fra i tanti doni mistici che ricevette, vi fu quello di distinguere il pane eucaristico da quello normale; poteva distinguere inoltre gli oggetti benedetti da quelli che non lo erano, sapendo dare anche indicazioni sul luogo di provenienza delle reliquie. Ebbe anche il carisma della profezia.

Durante un periodo di cinque anni, a partire dal 28 dicembre 1875, sopravvisse nutrendosi soltanto dell’Eucarestia. Durante il digiuno non vi erano escrezioni liquide o solide, e di ciò fu principale testimone il dottor Antoine Imbert-Gourbeyre, professore alla facoltà di medicina di Clermont-Ferrand, che aveva accettato di condurre un’indagine scientifica sui fenomeni che si manifestavano nel corpo della mistica.
Durante le estasi Maria Giulia era completamente insensibile al dolore e alla luce intensa. Alcune di queste estasi erano accompagnate da fenomeni di levitazione: il suo corpo si sollevava di 20 o 30 centimetri al di sopra del suo letto di dolore.
Marie-Julie Jahenny morì il 4 marzo 1941, all’età di 91 anni.

jahennyLO SCAPOLARE DI BENEDIZIONE E DI PROTEZIONE

La pia stigmatizzata di la Fraudais, Maria Giulia JAHENNY, nei suoi rapporti straordinari con il cielo, ebbe un’estasi il 23 agosto 1878, in cui si parlò di un nuovo scapolare.

Questo scapolare è un grande favore offertoci da Nostro Signore e dalla Madonna per aiutarci in questi tempi terribili che stiamo attraversando, in cui il mondo dovrà affrontare la santa collera di Dio. Un grande numero di bestemmie e di iniquità, da parte degli uomini, provocano, inesorabilmente, la giustizia divina, ma, contemporaneamente, la bontà infinita di Nostro Signore e della Sua Santissima Madre si manifestano per soccorrerci in questo periodo tormentoso, usufruendo della nostra umiltà, delle buone disposizioni soprannaturali e senza presunzione.

Si raccomanda di portare questo prezioso scapolare, e se si espone nelle Cappelle o nelle case, esso le proteggerà in modo del tutto speciale.
Estasi del 23 agosto 1878
Ecco che la Madonna mi fa vedere, sul Suo Cuore Immacolato, un largo scapolare, più largo di quelli usuali, che è un po’ più largo del palmo di una mano. E’ di un bel colore viola, quasi come il colore della violetta. Ecco cosa rappresenta: in mezzo ci sono i tre chiodi che hanno crocifisso Nostro Signore sulla Croce. Essi sono uno sull’altro, ma non in forma di Croce, e la punta di ogni chiodo ha una goccia di sangue vermiglio. Sopra la capocchia c’è una specie di grossa spugna che ha come delle scorze che si sollevano quasi come delle foglie d’avena. Le tre gocce di sangue si uniscono per cadere in un piccolo calice dipinto in rosso, e il calice è circondato da una corona di spine, e sono incise tre piccole Croci sulla parte anteriore del calice.
Ecco ora la parte dello scapolare che è sul mantello della Santa Vergine. Io noto che questo scapolare è sorretto da due nastri di color violaceo, che passano su ogni spalla: ci sono tre nodi sulla spalla sinistra e due sulla destra.

L’altra parte dello scapolare rappresenta la Santa Vergine Maria seduta, che ha fra le sue braccia il Suo Figlio adorabile; la bocca e la testa di Nostro Signore riposano sul cuore della Santa Vergine. In basso dello scapolare, quasi ai piedi di Nostro Signore, c’è un Angelo vestito di bianco, con i capelli pettinati: sulla testa ha una corona bianca, e la sua cintura è rossa. Esso tiene in mano un asciugamano bianco, con cui asciuga i piedi di Nostro Signore. Vicino all’Angelo, a destra dello scapolare, c’è una scala incisa. Dietro a Nostro Signore, a sinistra, la canna della Passione dipinta in rosso, ma non c’è la spugna. Le lacrime della Madonna le colano sul petto, a destra, e si fermano ai piedi dell’Angelo. Lo scapolare ha un bordo rosso e le bretelle sono in lana.

La Madonna mi disse: «Adesso ti do’ la spiegazione di questo scapolare. Io mi rivolgo a te, mia vittima e al mio servitore (probabilmente il direttore spirituale di Maria Giulia). Figli miei della Croce, da tanto tempo Io e mio Figlio volevamo far conoscere questo scapolare di benedizione. Figli miei, esso è fatto sul mio Cuore, perchè il mio Cuore è l’emblema della semplicità e dell’umiltà, perciò ha questo colore viola. I chiodi che hanno forato i piedi e le mani di Mio Figlio sono poco venerati, e lo devono essere, e per questo motivo Mio Figlio, nella Sua Saggezza Divina, fece dipingere i tre chiodi sulla parte anteriore dello scapolare. Queste tre gocce di sangue e il calice rappresentano i cuori generosi che raccolgono il sangue del Mio Figlio Divino. La spugna rossa rappresenta il Mio Divin Figlio che beve i peccati dei suoi figli, ma che la sua bocca adorabile rifiuta di bere. Io desidero che il colore predominante dello scapolare sia violetto, ma che i chiodi, il calice, la spugna e la corona siano su un pezzetto di flanella rossa scura. Questa prima apparizione di questo scapolare sarà una nuova protezione per il periodo dei castighi, delle calamità e delle carestie. Tutti coloro che ne saranno rivestiti potranno passare sotto i temporali, le tempeste e le tenebre e avranno la luce come in pieno giorno. Ecco la potenza di questo scapolare sconosciuto».

La Madonna presenta lo scapolare a Nostro Signore che dice a sua volta – «Io mi rivolgo a te, mia vittima ed anche alle altre vittime ed al mio servitore, che siete i figli della mia Croce, Io voglio e vi do un’idea ed un pensiero profondo: quando fui deposto dalla Croce mi si mise in braccio a Mia Madre, e questo fatto, questo pensiero e questa devozione sono poco conosciuti. Io vorrei che per mezzo di questo scapolare tutto ciò passi nel cuore dei figli della Croce, che mi saluteranno con queste tre invocazioni
– Ti saluto, Gesù Crocifisso, che mi lasci la vita.
– Ti saluto con tutta la gioia degli Angeli e dei Santi nel momento in cui fosti deposto dalla Croce.
– Ti saluto con la tristezza della Madonna quando tu fosti deposto sul Suo Cuore e sui suoi ginocchi immacolati.

Figli miei, poche anime pensano di asciugare le piaghe adorabili dei miei piedi quando il sangue cola, ed Io vorrei che voi ve ne ricordaste. Si pensa anche poco alle lacrime versate da mia Madre durante la mia Passione. Queste lacrime sono ai piedi dell’Angelo che asciuga i miei piedi sacri. Con questo scapolare, io vorrei che voi pensaste a questa scala, a questa canna e a questi chiodi della mia Passione.
Figli miei, ogni anima, ogni persona che possiederà questo scapolare sarà protetta con la sua famiglia, la sua casa sarà anche protetta prima di tutto dagli incendi che non vi penetreranno mai. Questo scapolare folgorerà gli ingrati che bestemmieranno il mio Nome nella casa in cui esso sarà esposto. Se un empio vi entrerà, ne sarà talmente colpito, che la sua conversione sarà vicina. Tutti coloro che porteranno questo scapolare saranno preservati dal fulmine, dalla morte improvvisa e dagli incidenti. Essi saranno protetti durante i castighi.

Chi lo metterà nel Sacro Tempio, ne allontanerà gli empi e le profanazioni. Nostro Signore aggiunge ancora che, ricordando questo scapolare ad un’anima ostinata al momento della morte, saranno risvegliate in lei la fede e la fiducia, e così pure a tutti coloro che ci penseranno e l’ameranno saranno risparmiate le pene dell’anima, e che tutti coloro che lo porteranno saranno risparmiati da ogni pericolo, come se possedessero il Cielo. Infine, questo scapolare sarà come un parafulmine su cui non si appesantiranno i colpi della Collera Divina.”

Nostro Signore dice ancora: «Ogni Sacerdote potrà benedire questo scapolare… Tu, mia vittima, potrai fare il modello… Portando questo scapolare si potranno dire 5 o 7 volte la «CRUX AVE» e meditare da 1 a 3 minuti la mia Santa Passione… Accorderò delle grandi grazie a colui che desidererà portare questo scapolare».
http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/lo%20scapolare%20di%20benedizione%20e%20di%20protezione.htm

jahennyLE PROFEZIE DI MARIA GIULIA JAHENNY

“Quasi tutta la Francia sarà diventata «Maometto» e senza religione.”
“La Francia, così bella in altri tempi, avrà perduto il suo onore e la sua dignità. Sarà invasa da popoli stranieri senza cuore e senza pietà… Strazieranno i suoi figli […] I discepoli che non sono del Mio Vangelo saranno molto impegnati a rifare a loro idea e sotto l’influenza del nemico, una Messa che conterrà parole odiose ai Miei occhi…”
“Prima che giunga il regno della resurrezione e della pace, bisogna che Satana regni pienamente, come un sovrano. Egli dominerà tutto. Quando avrà conquistato tutto, quando avrà rimosso ogni ricordo della Fede, fatto scomparire i santi templi, rovesciata la Mia immagine e la Mia Croce, il suo regno non durerà a lungo; ma giungerà a questo completo trionfo, vi arriverà tramite degli odiosi modi di agire.”
“[…] ne vedo entrare molti in questa religione che farà tremare la terra […] Vedo entrarvi anche dei vescovi. Li vedo camminare, a testa alta, nel cuore non hanno alcun pensiero per Me e per le altre anime che piangono nella desolazione. Vedendo questi vescovi, molti, molti e al loro seguito tutto il gregge, l’intero gregge, e senza esitazione si precipitano nella dannazione e nell’inferno, il Mio Cuore è ferito a morte come al tempo della Mia Passione…
Il mio dolore è più grande poiché allora era motivo di salvezza delle anime, di tutte le anime… oggi ne vedo più della metà perdersi… Ne restano così poche che, se ve ne dicessi il numero, il vostri cuori sarebbero inconsolabili […]
Questa religione abbraccia tutti… si estenderà ovunque! Diventerà oggetto d’onore per la maggior parte del mio popolo! I bambini non avranno l’onore di assaporare le delizie della Fede della Chiesa. Tutta la gioventù sarà ingannata […] Perderò, per la terra, molti sacerdoti, i più fedeli moriranno nella Fede – piuttosto che entrare in questa infame religione.”
“La Chiesa resterà vacante per lunghi mesi.”
“Verranno tre giorni di continua tenebre. Durante tali tenebre spaventose, solo le candele di cera benedetta faranno lume. Una candela durerà per tre giorni; però nelle case degli empi non arderanno.
Durante questi tre giorni i demoni appariranno in forma abominevole e faranno risuonare l’aria di spaventevoli bestemmie. Raggi e scintille penetreranno nelle dimore degli uomini, però non vinceranno la luce delle candele benedette che non saranno spente né da venti né da tormente o terremoti. Una nube rossa come il sangue attraverserà il cielo; il rombo del tuono farà tremare la Terra…

Il mare riverserà le sue onde spumose sulla Terra. La Terra si muterà in un immenso cimitero. I cadaveri degli empi come dei giusti copriranno il suolo. La carestia che seguirà sarà grande; tutta la vegetazione della Terra sarà distrutta, come pure saranno distrutti i tre quarti del genere umano. La crisi verrà per tutti repentina, i castighi saranno universali e si succederanno uno dopo l’altro senza interruzione.”

“Gli uomini non hanno ascoltato le parole dette dalla Mia Santissima Madre a Fatima. Guai a coloro che non ascoltano ora le Mie parole. Gli uomini non hanno compreso il linguaggio della guerra. […]
Le frequenti apparizioni della Mia Santa Madre sono l’opera della Mia Misericordia. Io la invio, con la forza dello Spirito Santo, per prevenire gli uomini e salvare ciò che è da salvare. Io devo lasciar arrivare il castigo sul mondo intero, affinché siano salvate molte anime che, altrimenti, sarebbero perse.
Per tutte le croci, per tutte le sofferenze e per tutto ciò che sopraggiungerà ancora di più terribile, non dovete maledire ma ringraziare il Padre Mio del Cielo. È l’opera del Mio amore. Lo capirete solo più tardi…

Io devo venire nella mia giustizia, perché gli uomini non hanno riconosciuto il tempo della mia grazia. La misura del peccato è colma, ma ai miei fedeli non arriverà alcun male.
Io verrò sul mondo peccatore, con un terribile rombo di tuono, in una fredda notte d’inverno. Un caldissimo vento del sud precederà questa tempesta, e pesanti chicchi di grandine scaveranno la terra. Da una massa di nuvole rosso-fuoco lampi devastatori saetteranno, incendiando e riducendo tutto in cenere.

L’aria si riempirà di gas tossici e di esalazioni letali che, a cicloni, sradicheranno le opere dell’audacia, della follia e della volontà di potenza della “Città della notte” [= Parigi]. […]
L’angelo distruttore annienterà per sempre la vita di quelli che avranno devastato il mio regno. […] Quando l’angelo della morte falcerà l’erba cattiva con la spada della mia giustizia, allora l’inferno si scaglierà con collera e tumulto sui giusti. E, innanzitutto, sulle anime consacrate, per cercare di annientarle con uno spaventoso terrore.

Io voglio proteggervi, miei fedeli, e darvi i segni che precederanno l’inizio del giudizio: quando, in una fredda notte d’inverno, il tuono romberà sino a far tremare le montagne, allora chiudete molto in fretta porte e finestre… I vostri occhi non devono profanare il terribile avvenimento con sguardi curiosi…
Riunitevi in preghiera dinanzi al Crocifisso, ponetevi sotto la protezione di Mia Madre Santissima.

jahennyLE CANDELE BENEDETTE

Non lasciatevi prendere da alcun dubbio riguardo alla vostra salvezza: più sarete fiduciosi, più sarà inviolabile la difesa con la quale voglio circondarvi. Accendete le candele benedette, recitate il Rosario, perseverate tre giorni e due notti. La notte seguente, il terrore si calmerà.
Dopo l’orrore di questa lunga oscurità, con il giorno nascente, il sole apparirà in tutta la sua luce e il suo calore. Sarà una grande devastazione. Io, vostro Dio, avrò purificato tutto. I sopravvissuti dovranno ringraziare la Santa Trinità della loro protezione. Magnifico sarà il mio regno di pace e il mio nome sarà invocato e lodato, dallo spuntare al tramonto del sole.

Pregate, pregate, convertitevi e fate penitenza. Non vi addormentate come i miei discepoli nell’orto degli ulivi, perché Io sono molto vicino. La collera del Padre verso il genere umano è molto grande. Se la preghiera del Rosario e l’offerta del Prezioso Sangue non fossero così gradite al padre, vi sarebbe già sulla terra una miseria senza nome.
Ma Mia Madre intercede presso il Padre, Me e lo Spirito Santo. Per questo Dio si lascia commuovere. Ringraziate dunque Mia Madre se il genere umano vive ancora. Onoratela con un rispetto filiale – Io ve ne ho dato l’esempio – perché Ella è la Madre di Misericordia.
Non dimenticate mai di rinnovare continuamente l’offerta del Prezioso Sangue. Mia Madre mi supplica incessantemente e, con Lei, molte anime penitenti e espiatrici.

Nulla posso rifiutarLe. È dunque grazie a Mia Madre, e a causa dei miei Eletti, che questi giorni saranno abbreviati. Consolatevi, voi tutti che onorate il Mio Prezioso Sangue, niente vi succederà. Io ispirerò al Mio Rappresentante di mettere continuamente in onore il Sacrificio del Mio Prezioso Sangue e la venerazione de Mia Madre…
Quando vedrete apparire l’aurora boreale, sappiate che sarà il segno di una prossima guerra. Quando la luce sarà di nuovo visibile, allora la mia Madre si terrà in piedi, dinanzi al sole che tramonta, per avvertire i buoni che il tempo è giunto. I cattivi vedranno uno spaventoso animale, e grideranno terrorizzati e disperati: ma sarà troppo tardi. Io salverò molte, molte anime (per l’altra vita).
Si è delusi perché molto di ciò che avevo ordinato di annunciare, per invitare gli uomini a convertirsi, non è ancora accaduto. Si crederà di poter oltraggiare le anime elette, perché, per causa loro, avrò ritardato un poco il terribile avvenimento. Se, nella mia bontà e a causa delle espiazioni che mi sono offerte, Io ritardo il disastro, Io non lo sopprimo.

Ciò non dipende dal giudizio degli uomini ignoranti. Dovrò forse, Io stesso, rendere conto a quelli che nulla vogliono sapere? Quando il mondo si crederà in sicurezza, Io verrò come un ladro nella notte.
È ancora il tempo della mia immensa Misericordia, per dare il tempo di pentirsi. Siate pronti, in stato di grazia, allora sarete sotto la Mia protezione e quella di Mia Madre.”

“Farò nascere nella terra di Francia cuori puri, pentiti, ameranno la Santa Chiesa, il Santo Padre e la Francia. Una generazione nuova. Cresceranno nella grazia e vivranno sotto il regno del re molto pio, che per le sue virtù sarà il più bell’ornamento della Francia.”

“Per salvare il mio popolo e la Francia, ci sono solo Io, attraverso un miracolo. L’uomo che la deve salvare, nessuna creatura lo conosce. […] Colui che deve portare [lo scettro] è nascosto nel segreto di Dio. […] Dio darà [a questo sovrano] tutte le grazie e i lumi necessari che gli faranno conoscere i mezzi con i quali dovrà mettere tutto in opera per la rigenerazione dell’umanità, così come Dio la vuole. Questo sarà un Re bianco, un nuovo San Luigi, più grande e più santo. Sarà mantenuto santo e salvo, perché la Madre di Dio lo protegge come un proprio figlio. Ella l’ha salvato per essere l’erede di una corona meritata e che gli è stata tolta. E’ un discendente del ramo reciso dei Gigli di Francia dei capitani rappresentante sul trono di Francia.”

“Uscirà dal Mio Sacro Cuore… colui che è destinato a portare la pace. Con la sua incoronazione tutti i mali finiranno. Egli discende dal ramo di San Luigi […]”
“Chiamerò in aiuto alla Francia il mio servo Henri."

[In altri messaggi della Jahenny, questo sovrano viene anche chiamato «Enrico della Croce»; N.d.R.]

JAHENNYLA CROCE DEL PERDONO

(CROCE DEI FIGLI E DELLE FIGLIE DELLA LUCE)

Durante moltissime estasi, Maria Giulia JAHENNY fu infiammata d’amore alla Croce, e Nostro Signore le rivelò che avrebbe concesso molte grazie a coloro che veneravano la Sua Santa Croce, e li avrebbe particolarmente protetti durante i castighi. Queste anime privilegiate erano chiamate da Nostro Signore “La famiglia della Croce” il cui destino è di essere protetta..
Parole di Nostro Signore il 20 luglio 1882
«lo desidero che i miei servi e le mie serve e perfino i bambini possano rivestirsi di una Croce. Questa Croce sarà piccola e porterà al centro come una fiammella bianca. Questa fiamma indicherà che essi sono i figli e le figlie della luce».
Estasi del 15 novembre 1921
Un’altra domanda di Nostro Signore che vuole soccorrere coloro che confidano nella Sua misericordiosa bontà
«Miei cari piccoli amici, Io voglio darvi un’idea di quanto soffro, pensando a tante anime che vengono private dell’eterna beatitudine. Miei cari piccoli amici, i giorni scorsi sono stati ben terribili, ma quelli che verranno lo saranno ancora di più, poichè il male aumenta con grande intensità, e diventerà tale da oltrepassare ogni misura. Miei cari piccoli amici, voi porterete la Mia Croce adorabile che vi preserverà da tutti i mali: essa sarà grande o piccola e più tardi Io le benedirò. Esse porteranno il nome di Croce del perdono, in primo luogo. In secondo luogo, esse porteranno il nome di Croce della salvezza. In Terzo luogo, esse porteranno il nome di Croce della santa protezione.. In quarto luogo, esse porteranno il nome di Croce calma flagelli. In quinto luogo, esse porteranno la preghiera O Dio, Salvatore Crocifisso, infiammami d’amore, di fede e di coraggio per la salvezza dei miei fratelli».
Miei cari figli, tutte le anime sofferenti e crivellate di flagelli, tutti coloro che baceranno questa Croce avranno il Mio perdono, tutti coloro che la toccheranno avranno il Mio perdono. L’espiazione sarà lunga, ma un giorno arriverà in Cielo, il Cielo sarà aperto… Io vi avverto in anticipo, Miei cari piccoli amici, affinchè voi non siate sorpresi, affinchè avrete tutto il tempo di avvertire i vostri cari e le vostre famiglie.
Estasi del 17 gennaio 1922
Nostro Signore ha rivelato questa preghiera da recitare spesso, e specialmente nei momenti del «grande diluvio di mali e di terrori.
«Ti saluto, Ti adoro e Ti abbraccio, o Croce adorabile del mio Salvatore. Proteggici, custodiscici, salvaci. Gesù Ti ha tanto amata, e, seguendo il Suo esempio, anch’io Ti amo. Con la tua santa immagine calma i nostri terrori. Che io non perda la pace e la fiducia”.
Nostro Signore aggiunge che, recitando questa preghiera,
«Voi riceverete tante grazie, tanta forza ed amore, in modo che questo grande diluvio passerà come se non fosse nemmeno avvenuto. Questa è una grazia della mia tenerezza”.

jahennyLA MEDAGLIA DI NOSTRA SIGNORA DELLA BUONA GUARDIA

Estasi del 28 novembre 1878
Figlia mia, ecco la mia storia.
«Sono stata scolpita da un povero infermo che, in seguito a grandi mali corporali, divenne zoppo e storpio. Era povero, ma religiosamente molto profondo. Non potendo vivere senza lavoro, si offerse ad una famiglia come pastore. Mentre stava pascolando il suo gregge, si diceva spesso :
Io non ho mai fatto nulla per lodare, per onorare la Santa Vergine che mi ha lasciato in vita, malgrado tante sofferenze.
Un giorno egli domandò al suo padrone di dargli il cuore di un albero, e costui appagò questo suo desiderio. Egli tagliò il pezzo di legno, ed ogni giorno continuava il suo lavoro.
Io l’aiutavo, ed egli riuscì a scolpire la statua, che mise nel suo piccolo stanzino dove dormiva. Dopo la sua morte, la statua restò a lungo ancora nella famiglia dei suoi padroni.
In principio, quando avevo il mio oratorio povero ma molto frequentato, le madri cristiane venivano e mi consacravano i loro bambini, e molti Sacerdoti hanno baciato la Mia Statua. Ho sventato ben spesso i pericoli ed i rischi che correvano i miei figli.
In seguito fui regalata ad un vecchio Sacerdote, che mi conservò fino alla sua morte. Ma, poco prima che morisse, Io gli dissi a tre riprese :
«Figlio mio, i tuoi eredi non sono cristiani, ed essi non mi renderanno l’omaggio che Io merito. Prima di morire tu mi porterai in una palude a qualche miglia da qui, dove passa un piccolo fiumicino. Tu volterai la mia testa verso Nazareth, e Mi farai un piccolo santuario in forma di tomba. Senza far conoscere il tuo segreto, tu mi porterai, nel silenzio della notte, recitandomi una preghiera. Tu mi richiuderai e morrai con il tuo segreto. Tu pianterai alcune piante spinose, che diventeranno presto grandi, ed Io sarò sepolta in questo luogo».
La Santa Vergine aggiunse che, dopo diversi anni, verrà il tempo in cui uscirà dal suo nascondiglio. Ed è appunto in questo momento che il Suo Divin Figlio fece cadere dal Cielo, nel punto in cui la statua fu sepolta, una fiamma luminosa che attirò l’attenzione. La pietra sigillata fu aperta con rispetto, e si conservò per questo luogo una grande venerazione. «Ero intatta», dice la Vergine.
«Si recitarono subito delle preghiere, ed Io manifestai la mia gloria guarendo un bambino».
Il Mio nome è «NOSTRA SIGNORA DELLA BUONA GUARDIA».
Estasi del 16 agosto 1880
«Con tutta la bontà del Mio Cuore e con tutta la Mia tenerezza, voglio dire ancora ai padri ed alle madri di famiglia, che sarebbe bene e sarebbe contemporaneamente una grande grazia, di far portare ai bambini piccoli e grandi, una medaglia che non esiste, ma che si potrebbe far fare, poco larga, come si vorrà. Questa medaglia porterà queste parole :
«O Santa Vergine, Tu che hai schiacciato la testa al serpente, conserva la nostra fede e l’innocenza dei nostri bambini».
La Santissima Vergine ha questa medaglia sul Suo Cuore, che io leggo molto bene. Essa la mostra : è rotonda e bianca.
La Vergine continua :
«Non è necessario che questa medaglia costi molto, il suo valore è la medaglia stessa. Essa preserverà l’innocenza in tempi tanto difficili, quando la peste della corruzione dilagerà ovunque. Ogni cristiano potrà portarla come difesa e come un’arma della Fede che vincerà la bocca colpevole e perfida del male.»

***

La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all’amore.

DE  - EN  - ES  - FR  - HR  - IT  - PT ]
SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
XLIV GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Sabato, 1° gennaio 2011


Cari fratelli e sorelle!

In questo primo Angelus del 2011, rivolgo a tutti il mio augurio di pace e di bene affidandolo all’intercessione di Maria Santissima, che oggi celebriamo quale Madre di Dio. All’inizio di un nuovo anno, il Popolo cristiano si raduna spiritualmente dinanzi alla grotta di Betlemme, dove la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù. Chiediamo alla Madre la benedizione, e lei ci benedice mostrandoci il Figlio: infatti, Lui in persona è la Benedizione. Donandoci Gesù, Dio ci ha donato tutto: il suo amore, la sua vita, la luce della verità, il perdono dei peccati; ci ha donato la pace. 

Sì, Gesù Cristo è la nostra pace (cfr Ef 2,14). Egli ha portato nel mondo il seme dell’amore e della pace, più forte del seme dell’odio e della violenza; più forte perché il Nome di Gesù è superiore ad ogni altro nome, contiene tutta la signoria di Dio, come aveva annunciato il profeta Michea: “E tu, Betlemme, … da te uscirà per me colui che dev’essere il dominatore … Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio … Egli stesso sarà la pace!” (5,1-4).

Per questo, dinanzi all’icona della Vergine Madre, la Chiesa in questo giorno invoca da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il dono della pace: è la Giornata Mondiale della Pace, occasione propizia per riflettere insieme sulle grandi sfide che la nostra epoca pone all’umanità. Una di queste, drammaticamente urgente ai nostri giorni, è quella della libertà religiosa; perciò, quest’anno ho voluto dedicare il mio Messaggio a questo tema: “Libertà religiosa, via per la pace”. 

Assistiamo oggi a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. 

In realtà, “Dio chiama a sé l’umanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario” (Messaggio, 8). 

Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile (cfr ibid. 5). Per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace.

Cari amici, rivolgiamo di nuovo lo sguardo a Gesù, tra le braccia di Maria, sua Madre. Guardando Lui, che è il “Principe della pace” (Is 9,5), noi comprendiamo che la pace non si raggiunge con le armi, né con il potere economico, politico, culturale e mediatico. La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all’amore. Ci aiuti Dio a progredire su questa strada nel nuovo anno che ci dona di vivere.

AMDG et DVM