martedì 10 ottobre 2017

LE DUE SCHIERE


Fatima, 13 ottobre 1985. 
Anniversario ultima apparizione. 
Le due schiere. 


  «Da qui, ove sono apparsa come la Donna vestita di sole, vi chiamo tutti a raccogliervi attorno alla vostra Celeste Condottiera. 
  Questi sono i tempi della grande battaglia fra Me e la schiera potente agli ordini del Dragone rosso e della bestia nera. 
   L'ateismo marxista e la massoneria guidano questo esercito radunato per condurre tutta l'umanità alla negazione ed alla ribellione a Dio. 
  A capo di essa vi è lo stesso Lucifero, che ripete oggi la sua sfida di mettersi contro Dio per farsi adorare lui stesso come Dio. 
  Con lui combattono tutti i demoni che, in questi tempi, dall'Inferno si sono riversati sulla terra, per condurre alla perdizione il maggior numero possibile di anime. 
  Con essi sono uniti tutti gli spiriti dei dannati e coloro che, in questa vita, camminano nel rifiuto di Dio, che lo offendono e lo bestemmiano e percorrono la strada dell'egoismo e dell'odio, del male e della impurità.        Essi fanno loro unico scopo la ricerca dei piaceri, soddisfano tutte le passioni, combattono per il trionfo dell'odio, del male e della empietà. 
   La schiera, che Io stessa conduco, è formata da tutti gli Angeli e i Santi del Paradiso, guidati da San Michele Arcangelo, che è a capo di tutta la milizia celeste. 
  Questa è una grande battaglia, che si combatte soprattutto a livello di spiriti. 
  Su questa terra la mia schiera è formata da tutti quelli che vivono amando e glorificando Dio, secondo la grazia ricevuta nel santo Battesimo, e che camminano sulla strada sicura della perfetta osservanza dei Comandamenti del Signore. 
  Sono umili, docili, piccoli, caritatevoli; sfuggono alle insidie del demonio ed alle facili seduzioni del piacere, percorrono la strada dell'amore, della purezza e della santità. 
  Questa mia schiera è formata da tutti i miei piccoli bambini che, in ogni parte del mondo, oggi mi rispondono di sì, e mi seguono sulla via che Io in questi anni vi ho tracciato. 
   È con la mia schiera che, in questi tempi, Io porto avanti la mia vittoria. 
   È con la mia schiera che Io costruisco ogni giorno il trionfo del mio Cuore Immacolato. 
  È con la mia schiera che preparo la via su cui verrà a voi il Regno glorioso di Gesù e sarà un regno di amore e di Grazia, di santità, di giustizia e di pace. 
  Da questo luogo, ove sono apparsa, oggi vi ripeto il mio materno appello: radunatevi tutti al più presto in questa mia schiera! 
    L'ora della grande battaglia è ormai giunta. 
  Combattete con l'arma del santo Rosario e camminate sulla via dell'amore a Gesù, del disprezzo del mondo e di voi stessi, della umiltà, della carità, della semplicità, della purezza. 
 Allora sarete pronti a sopportare le grandi prove che presto incominceranno per la Chiesa e per l'umanità. 
  Da questo luogo benedetto, col mio Papa, con i miei prediletti e figli a Me consacrati, tutti vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». 


fonte:  http://www.devozioni.altervista.org/testi/opuscoli_vari/ai_sacerdoti_figli_prediletti_della_madonna_edizione_26.pdf
AMDG et BVM

Repetita juvant. Diamoci una regolata prima che sia troppo tardi

Cosa sta succedendo alla Chiesa? 


RISPONDIAMO RIPORTANDO LA TRASCRIZIONE DI UN ESORCISMO 

 PRIMA di leggere questa trascrizione invochiamo molto lo SPIRITO SANTO: 
"Vieni, Spirito Santo, vieni: per mezzo della potente intercessione 
del Cuore Immacolato di Maria, tua Sposa amatissima!"

Così il demonio 'MOSTRA' IL SUO DIABOLICO PIANO IN SEGUITO ALLE apparenti DIMISSIONI DEL PAPA 
(11 febbraio 2013)

Esorcista: Nel nome dell’Immacolata Vergine Maria, ti ordino di dire la verità su quanto sta accadendo alla Chiesa di Cristo.
Lucifero: Noooooo, quella là nooooo! Il solo sentir pronunciare il Suo Nome è per me e per noi demòni un tormento infinito. Non voglio parlareeeeeeeeee, ma l’Alta Dama mi obbliga a risponderti, prete schifoso!
La Chiesa Cattolica è sotto attacco! Le potenze delle tenebre sono scatenate contro la Sposa di quello che abbiamo appeso alla Croce. È l’ultimo assalto che stiamo portando alla sua Chiesa. Le dimissioni del Pontefice, prese in piena libertà e coscienza, aprono la strada al nostro ultimo attacco frontale.
Quello lassù sta per ritornare sulla terra, non so né il dove né il quando, ma sento che quel giorno è molto, molto, molto vicino. Le mie stesse forze vanno sempre più affievolendosi, pertanto devo concentrarmi e ricuperare tutte le energie per convogliare i miei miliardi di demòni contro la Sede Apostolica.
Non basta la corruzione, non basta l’avidità di denaro, non basta suscitare gli scandali, bisogna condurre una battaglia che abbia come esito finale la distruzione della cosiddetta Chiesa di Roma.

Esorcista: Nel nome di Cristo, dimmi cosa vuoi fare contro la dolce Sposa di Dio.
Lucifero: Sono duemila anni che noi angeli decaduti, con l’aiuto di uomini di Chiesa e di politicanti da strapazzo, cerchiamo di colpire mortalmente quella tremenda invenzione del Nazareno. Purtroppo non ci siamo ancora riusciti, perché essa appartiene all’Onnipotente.
Tutti i nostri sforzi risultano vani, perché le porte dell’Inferno, come quel Crocifisso disse, non prevarranno. Ma noi non ci arrendiamo. Continueremo a colpirla, a ferirla, a farla sanguinare, anche grazie a chi, dall’interno di essa, si è consegnato nelle nostre mani.
Dobbiamo arrivare ad occupare il trono del Vicario di quello inchiodato alla Croce. Con le buone o con le cattive. Costi quel che costi.
Stiamo lavorando a spopolare i seminari, a far chiudere i conventi, ma non riusciamo a far smettere quelle donne e quegli uomini, rinchiusi dietro una grata, di pregare. Ancora ci sono giovani che si dedicano alla preghiera nel silenzio di quei monasteri. Maledetti! Quanto ci fanno male quelle vite donate all’Altissimo.

Esorcista: In nome di Dio Onnipotente, ti ordino di dirmi cosa stai cercando di fare e di organizzare.
Lucifero: Nooooooo! Non te lo dicooooooo!
Esorcista: Ti ordino per il Sangue Preziosissimo di Cristo di dirmi quanto ti ho chiesto.
Lucifero: Quello lassù è stanco dei vostri peccati, è disgustato dell’azione degli uomini, è deluso dall’agire delle donne. Siete affogati nel peccato. La maggior parte dell’umanità è mia, morta spiritualmente, e non riesce a risollevarsi. Ormai molti Cardinali, Vescovi, Sacerdoti sono in totale dissenso rispetto alla Tradizione della vostra Chiesa, sono in disaccordo sul conservatorismo papista. E dietro il progressismo, dietro certe aperture post-conciliari ci siamo noiiiiiiiii! Perché vogliamo la confusione, la dissociazione, la divisione dentro e fuori la Sede petrina, come la chiamate voi.
Continuate pure a credere che tutto sia una favola pretigna, così il numero di quelli che precipitano qui all’Inferno aumenterà sempre più. Ormai non si contano più.

Esorcista: Nel nome dei Santi Martiri, di san Pio, di santa Bernadette, di’ la verità sul futuro della Chiesa di Roma.
Lucifero: Non conosco il domani. Questo lo conosce solo Lui. Non so cosa accadrà tra un istante, perché lo sa solo Lui. Non prevedo eventi, ma solo il presente.
Sono un perdente, uno che si è ribellato e ha perso tutto. Ho perso il Paradiso. Per sempre. Ma ho un obiettivo: trascinare quante più anime possibile nel mio regno di tormento. Voglio vendicarmi della mia cacciata dal Paradiso con lo strappargli anime. È questa la mia eterna vendetta.
Io non sono eterno, sono creatura proprio come voi, ma molto più forte di voi, molto più potente, più abile, più astuto. Sfrutto la mia astuzia per rovinarvi.
Posso dirti, brutto pretaccio, che provocheremo un attacco terribile contro la Chiesa romana, faremo tremare le sue mura, ma non scalfiremo la sua stabilità.
Abbiamo fatto nascere la crisi economica per impoverire la popolazione mondiale, scoraggiare chi prega e infondere il veleno dell’allontanamento da Lui.
Non lasciamo nulla di intentato pur di separare la creatura dal suo Creatore. Tutto ciò che può rovinarvi eternamente lo attuiamo.
Ma ora ci stiamo concentrando sulla Chiesa e, sino a quando il nostro lavoro distruttore non sarà compiuto, non le daremo pace.
Ho chiesto degli anni a Quello lassù. Ora è il nostro tempo, quindi siamo scatenati, ben sapendo che il periodo concesso sta per terminare.
Sento il tuono dell’Onnipotente che mi ricorda il mio nulla e l’obbedienza che, anche contro la mia volontà, gli devo.
Quel papa della Rerum Novarum vide, mentre celebrava la Messa, i demòni fuoriuscire dalle viscere della terra e diffondersi dappertutto. Così scrisse quell’odiosa preghiera al Principe delle Milizie celesti, che noi, però, abbiamo fatto abolire al termine della celebrazione.
Oggi la terra è completamente invasa dai miei angeli decaduti e, se riusciste a vedere con gli occhi dello spirito, vi accorgereste che è tutto buio. Totalmente buio. Se vedeste i mostri infernali aggirarsi per il mondo, morireste di paura per la forma orribile che hanno. Eppure non ci credete.

Esorcista: Nel nome della Santissima Trinità, dimmi cosa hai in mente di fare contro l’umanità.
Lucifero: Distruggerla con tutte le mie forze. Ridurla in schiavitù. In una parola: dannarla.
Devo provocare guerre, devastazioni, catastrofi, portandovi all’esasperazione e alla bestemmia. La crisi devo aggravarla, ridurre in miseria sempre più persone, conducendole alla disperazione di non potersi liberare.
Poi devo trasformare radicalmente la vostra cosiddetta società civile in una grossa rolla per porci. Vi ci faccio sguazzare dentro, per poi perdervi all’Inferno.
I miei servi sono già all’opera, molti devono fare il lavoro sporco che io ho comandato loro di fare, sino alla fine.
La terra deve essere un enorme cimitero, dove i pochi sopravvissuti saranno costretti ad adorarmi e servirmi come un dio. È questo il mio fine: essere dio al posto di Lui. Molti mi celebrano il culto, altri mi invocano, altri ancora mi adorano. Ma non sanno che sono già dannati. Per una manciata di euro e qualche piacere si concedono a me, finendo per consegnarsi ai miei artigli.
Vedrete cosa farò alla vostra Chiesa, che scisma provocherò, peggiore di quelli passati. Vedremo quanti sono dalla Sua parte e quanti dalla mia.
Il tempo sta per finire e io sono tutto preso dall’aumentare il numero di coloro che passano dalla nostra parte. Tutti devono riconoscermi come unico signore, anche se sono un nulla.

Esorcista: Nel nome di santa Gemma Galgani, di santa Teresa di Gesù Bambino, di santa Maria Goretti, cosa dobbiamo fare per vincerti e salvarci l’anima?
Lucifero: Noooooo! Non voglio parlareeeeeee!
Quello lassù mi costringe a risponderti.
La preghiera del Rosario, quella corona maledetta che tante anime ci strappa, è potentissima contro di noi, è un martello che ci schiaccia.
Ritornate in Chiesa, confessatevi settimanalmente e comunicatevi spesso. Controllatevi, sopportatevi reciprocamente i difetti. Amatevi e fate risplendere in voi la luce della Fede. La pace l’otterrete solo con la corona tra le mani, solo con la comunione frequente. Andate a Messa, con devozione e rispetto, a costo di qualunque avversità. Essa e solo essa può salvarvi dalla dannazione eterna. È uno scudo potente contro l’Inferno, contro le tentazioni, contro le seduzioni del Male.
Pregate per papa Benedetto: ha sofferto molto per i peccati compiuti nella Chiesa; il peso degli stessi lo ha indebolito nel fisico e nell’anima, ma non l’ho vinto.
Pregate per i Cardinali, molti dei quali sono miei, pregate per i Vescovi, che ormai vanno per conto loro. Pregate per i Sacerdoti: hanno bisogno del sostegno delle vostre preghiere. Pregate per i nemici, gli amici, gli sconosciuti, i lontani, e Lui si ricorderà di voi.
Quella lassù è triste perché vede ogni giorno molti suoi figli precipitare all’Inferno, nonostante le sue continue apparizioni, a cui non crede quasi nessuno.
Le sue lacrime, versate per lo stato pietoso in cui molte anime vivono, stanno per terminare e lasceranno spazio ai castighi del Cielo
AMDG et BVM

lunedì 9 ottobre 2017

Alfonso Ratisbonne


220px-Alphonse RatisbonneAlfonso Ratisbonne, laureato in giurisprudenza, ebreo, fidanzato, gaudente ventisettenne, cui tutti assicuravano l’amore, le promesse e le risorse di ricchi banchieri suoi parenti, l’irrisore dei dogmi e delle pratiche cattoliche, il beffeggiatore della Medaglia Miracolosa, decise un giorno, per distrarsi di mettersi in viaggio e visitare alcune città dell'Occidente e dell’Oriente, escludendo Roma, che odiava, essendo la sede del Papa e l’aria malsana. 

A Napoli avvenne qualcosa di misterioso. Una forza irresistibile lo portò a prenotare il posto per il nuovo viaggio, anziché per Palermo, prenotò per Roma. Arrivato nella città eterna, fece visita a tanti suoi amici tra cui a Teodoro De Bussière, fervente cattolico

Questi, sapendolo miscredente, riuscì, nelle varie conversazioni a fargli prendere la medaglia e a promettere di dire la preghiera alla Madonna di S. Bernardo, a cui, però, con sorriso beffardo e sdegno disse: «vuol dire che sarà per me un’occasione, nelle mie conversazioni con gli amici, di mettere in ridicolo le vostre credenze». «Fai come vuoi», gli rispose il De Bussière e si mise a pregare con tutta la sua famiglia per la sua conversione. 

Il 20 gennaio uscirono tutti e due. Si fermarono davanti alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte. Il cattolico andò in sacrestia per segnare la Messa di un funerale, mentre l’ebreo preferì visitare il tempio, curioso di trovarvi dell’arte, ma nulla lo attrasse, nonostante i lavori del Bernini, del Borromini, del Vanvitelli, del Maini ed di altri illustri artisti ivi raccolti. Si era intorno a mezzogiorno. La Chiesa deserta dava l’immagine di un luogo abbandonato; un cane nero passò saltellante accanto a lui e disparve. 

«D’un tratto - lascio la parola al veggente, secondo come ebbe a deporre con giuramento, durante il processo che ne seguì - mentre camminavo per la chiesa ed ero giunto incontro ai preparativi del funerale, all’improvviso mi sentii preso da un certo turbamento, e vidi come un velo innanzi a me, mi sembrava la chiesa tutta oscura, eccetto una cappella, quasi tutta la luce della medesima Chiesa si fosse concentrata in quella. Levai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce, e vidi sull’Altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa la SS.ma Vergine Maria simile all’atto e nella struttura all’immagine che si vede nella Medaglia Miracolosa dell’Immacolata. 

A tal vista io caddi in ginocchio nel luogo dove mi trovavo; procurai, quindi, varie volte di levar gli occhi verso la SS.ma Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li feci abbassare, ciò che però non impediva l’evidenza di quell’apparizione. Fissai le di Lei mani, e vidi in esse l’espressione del perdono e della misericordia. Quantunque ella non mi dicesse nulla compresi l’orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica, in una parola capii tutto. Sono caduto ebreo e mi sono alzato cristiano». 

In seguito, il convertito fece un bellissimo cammino che lo portò al sacerdozio e a partire missionario nella sua terra di Palestina, dove morì da santo. Quest’ultimo fatto ha inciso profondamente nella storia di questa centrale chiesa romana, che fu insignita del titolo di “Santuario mariano”. 

Nel 1848, il 18 gennaio, l’altare sul quale apparve la Vergine, già dedicato a S. Michele, venne consacrato alla Beata Vergine Maria con il titolo della Medaglia, a ricordo della Medaglia Miracolosa che aveva il Ratisbonne al momento della sua conversione. Il popolo però chiamava la Vergine apparsa in S. Andrea la "MADONNA Del MIRACOLO", poiché la conversione ebbe risonanza in tutto il mondo. 

Nello spazio di pochi anni è divenuto uno dei più celebri e rinomati Santuari mariani internazionali. Tutti di ogni nazione si sono creduti troppo fortunati di aver visitato questo luogo. La devota gara di sacerdoti accorsi e la edificante devozione di non pochi tra prelati e vescovi nel voler offrire il S. Sacrificio della Messa a quell’Altare sono state uno spettacolo così commovente ed insieme grato per il cuore dei devoti romani. 

Le parole di un testimone, quale P. D’Aversa trovano conferma nel lungo elenco di santi e beati che hanno pregato dinanzi alla Vergine del Miracolo. Così S. Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità (1850), S. Giovani Bosco il sabato santo del 1880 per impetrare l’approvazione della costituzione della sua famiglia, S. Teresa del Bambino Gesù (1887), S. Vincenzo Pallotti, S. Luigi Guanella, S. Luigi Orione, Maria Teresa Lodocowska, il Ven. Bernardo Clausi, il Papa Beato Giovanni Paolo II, ecc. 

Ma un nome che non può essere dimenticato è quello di S. Massimiliano Maria Kolbe, che ancora chierico al collegio di S. Teodoro (20 gennaio 1917), sentendo il suo maestro P. Stefano Ignudi descrivere l’apparizione al Ratisbonne, ebbe la sua prima ispirazione della Milizia dell’Immacolata. Non solo, venne a S. Andrea il 29 aprile 1918 a celebrare la prima Messa all’Altare della “sua Madonna”. 

Per tale devozione e per le molte conversioni che si registravano, il Papa Benedetto XV additò questo Santuario come la "LOURDES ROMANA ". Il Papa Pio XII, nel 1942, elevò la Chiesa a BASILICA. Giovanni XIII, nel 1959, la insignì del titolo cardinalizio, consegnato a S.Em.za card. Ennio Antonelli, Arcivescovo emerito di Firenze.

Fonti: 
http://www.latheotokos.it/modules.php?name=News&file=print&sid=430

http://www.terrasantalibera.org/conversione_ratisbonne.htm

http://it.arautos.org/view/showEspecial/10230-nostra-signora-delle-grazie-e-la-medaglia-miracolosa

Fonte: http://vaticanocattolico.com/lo-ebreo-alfonso-ratisbonne/

***http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/padre%20alfonso%20maria%20ratisbonne%20biografia.htm





AMDG et BVM

Hymnus instar illius, qui ascribitur Ambrosio et Augustino. Et "Symbolum instar illius Athanasii".

AVE MARIA!

Floréte, flores, quasi lílium, et date odórem, et frondéte in grátiam, collaudáte cánticum, et benedícite Dóminum in opéribus suis.
Eccli 39,19

In me grátia omnis viæ et veritátis, in me omnis spes vitæ et virtútis: ego quasi rosa plantáta super rivos aquárum fructificávi.
Eccli 24,25; Eccli 39,17

Hymnus instar illius,
qui ascribitur Ambrosio et Augustino.

 << Te Matrem Dei laudamus :  te Mariam Virginem profitemur.
   Te Æterni Patris Sponsam : omnis terra veneratur.

   Tibi omnes Angeli et Archangeli : tibi Throni et Principatus fideliter deserviunt.
   Tibi omnes Potestates et omnes Virtutes Cælorum :  et universæ Dominationes obediunt.

   Tibi omnes chori, tibi Cherubim et Seraphim exultantes assistunt.
   Tibi omnis angelica creatura :  incessabili voce proclamat.

   Sancta, Sancta, Sancta : Maria Dei Genitrix, Mater et Virgo.
   Pleni sunt cœli et terra :  majestatis gloriæ fructus ventris tui.

   Te gloriosus Apostolorum chorus : sui Créatoris Matrem collaudat.
   Te Beatorum Martyrum cœtus candidatus :  Christi Genitricem glorificat.

   Te gloriosus Confessorum exercitus : Trinitatis templum appellat.
   Te Sanctarum Virginum chorea amabilis : virginitatis, et humilitatis exemplum prædicat.

   Te tota cœlestis curia : Reginam honorat.
   Te per universum orbem :  Ecclesia invocando concelebrat.

   Matrem : Divinæ Majestatis.
   Venerandam te veram Regis cœlestis puerperam :  sanctam quoque, dulcem, et piam.

   Tu Angelorum Domina : tu Paradisi janua.
   Tu scala Regni cœlestis : et gloriæ.

   Tu thalamus : tu arca pietatis et gratiæ.
   Tu vena misericordiæ : tu Sponsa et Mater Regis æterni.

   Tu templum et sacrarium Spiritus Sancti : totius beatissimæ Trinitatis nobile triclinium.
   Tu Mediatrix Dei, et hominum amatrix : mortalium cœlestis illuminatrix.

   Tu agonizatrix pugnantium, advocata pauperum :  miseratrix et refugium peccatorum.
   Tu erogatrix munerum :  separatrix ac terror dæmonum et superborum.


   Tu mundi Domina, cœli Regina : post Deum sola spes nostra.
   Tu salus te invocantium, portus naufragantium : miserorum solatium, pereuntium refugium.

   Tu Mater omnium beatorum, gaudium plenum post Deum :  omnium supernorum civium solatium.
   Tu promotrix justorum, congregatrix errantium : promissio Patriarcharum.

   Tu veritas Prophetarum, præconium et doctrix Apostolorum : magistra Evangelistarum.
   Tu fortitudo Martyrum, exemplar Confessorum : honor et festivitas Virginum.

   Tu, ad liberandum exulem hominem : Filium Dei suscepisti in uterum.
   Per te, expugnato hoste antiquo,   sunt aperta fidelibus regna cœlorum.

   Tu cum Filio tuo sedes : ad dexteram Patris.      
   Tu ipsum pro nobis roga, Virgo Maria : quem nos ad judicandum credimus esse venturum.

   Te ergo poscimus, nobis tuis famulis subveni : qui pretioso sanguine Filii tui redempti sumus.
   Æterna fac, pia Virgo, cum Sanctis tuis : nos  gloria numerari.

   Salvum fac populum tuum, Domina : ut simus participes hæreditatis Filii tui.
   Et rege n0s : et custodi nos in æternum.

   Per singulos dies : o pia, te salutamus.
   Et laudare te cupimus usque in æternum :  mente, et voce.

   Dignare, dulcis Maria, nunc, et semper : nos sine delicto conservare.
   Miserere, pia,  nobis : miserere nobis.

   Fiat misericordia tua magna nobiscum : quia in te, Virgo Maria,  confidimus.
   In te, dulcis Maria, speramus : nos defendas in æternum.

Te decet laus, te decet imperium : tibi virtus et gloria in sæcula sæculorum. Amen. >>




Symbolum instar illius Athanasii.

   << Quicumque  vult salvus esse, ante omnia opus est : ut teneat de Maria firmam fidem.
   Quam nisi quisque integram inviolatamque servaverit : absque dubio in æternum peribit.

   Quoniam ipsa sola virgo manens peperit : sola cunctas haereses interemit.
   Confundatur et erubescat Hebræus : qui dicit Christum de Joseph semine esse natum.

   Confundatur Manichæus : qui dicit Christum fictum habere corpus.
   Palleat omnis : qui hoc ipsum aliunde, non de Maria dicit assumpsisse.

   Idem namque Filius,  qui est Patris in divinis unigenitus : et verus unigenitus Virginis Mariæ filius.
   In coelis sine matre : in terris sine patre.

   Nam sicut anima rationalis et caro propter unionem de homine vere nascitur  :  ita Deus et homo Christus de Maria Virgine vere generatur.
   Induens carnem de carne Virginis : quia sic genus humanum redimi congruebat.

   Qui secundum divinitatem æqualis Patri : secundum vero humanitatem minor Patre.
   Conceptus in utero Virginis Mariæ,  Angelo annuntiante,  de Spiritu sancto : non tamen Spiritus sanctus est pater ejus.

   Genitus in mundum sine poena carnis Virginis Matris : quia sine delectatione carnis conceptus.
   Quem lactavit Mater : ubere de coelo pleno.

   Quem circumstant Angeli obstetricum vice : nuntiantes pastoribus gaudium magnum.
   Hic a Magis muneribus adoratus,  ab Herode in Ægyptum fugatus,  a Joanne in Jordane baptizatus : traditus, captus, flagellatus, crucifixus, mortuus et sepultus.

   Cum gloria resurrexit : ad coelos ascendit.
   Spiritum Sanctum in discipulos : et in Matrem misit.

   Quam demum ipse in coelum assumpsit : et sedet ad dexteram Filii, non cessans pro nobis Filium exorare.
   Hæc est fides de Maria Virgine : quam nisi quisque fideliter firmiterque crediderit, salvus esse non poterit.>>

AMDG et BVM

sabato 7 ottobre 2017

Supplica alla Augusta Regina delle Vittorie

Supplica alla Madonna di Pompei
(da recitarsi l'8 maggio e 
la prima domenica di ottobre a mezzogiorno)

I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono. 
Salve Regina. 
II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra,Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro.Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia. 
Salve Regina. 
III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai  dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.
Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie. 
Salve Regina. 
Chiediamo la benedizione a Maria.
Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.
Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di MariaCatena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.
Salve Regina. 
(vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)
AVE MARIA PURISSIMA!