venerdì 8 settembre 2017

COME SFUGGIRE...

...DAL GOVERNO ZOOTECNICO MONDIALE?

Ogni tanto ripenso ai 220 mila che ai primi di luglio sono  andati a Modena per ascoltare Vasco Rossi.  Non solo hanno pagato i biglietti  per riascoltare dal vivo un settantenne trasgressivo di paese, rendendolo ancora più  ricco; si sono mossi da tutta Italia  in gruppo  pagandosi il treno, la benzina, il pedaggio autostradale,per convergere a Modena; hanno mangiato panini,  hanno dormito sulle panchine o pernottato in qualche nelle stazioni, o all’addiaccio; hanno accettato di correre rischi   persino mortali, come   sapevano era avvenuto poco prima durante l’adunata di piazza Cavour a Torino.
Hanno sopportato insomma i disagi – eh sì –   da soldati  in marcia, e senza un lamento, anzi contenti, perfino spontaneamente disciplinati.
Dico: pensate se fossero capaci  di farlo per uno scopo politico. Se arrivassero in 220 mila a Roma, una volta, per protestare contro  la sottrazione di diritti come cittadini, lavoratori, elettori. Che so, contro le vaccinazioni come inaudita “pretesa dello stato,  giuridicamente obbligatoria, di metterci dentro sostanze di cui non sappiamo la composizione”  manco fossimo animali;  contro l’immigrazione senza limiti al costo di 4,5  miliardi l’anno mentre  “in Italia gli indigenti sono passati in 5 anni da 1,5 e 4 milioni”,per un insieme scelte politico economiche “assurde” ostinatamente imposte  dalle oligarchie  nonostante i “risultati rovinosi”, il che “non può essere accidentale ma il prodotto di un sistema progettato, implementato e difeso”.   Per gridare che le mitiche speranze dell’europeismo sono state tradite. Per urlare che”nel mondo reale, il liberismo di mercato non ha gli effetti promessi dal modello ideale, ossia che il mercato non è “libero” ma gestito da cartelli; non tende ad evitare o assorbire le crisi, ma le genera e amplifica; non tende a massimizzare la produzione di ricchezza reale ma quella di ricchezza finanziaria, non tende a distribuire le risorse ma a concentrarle in mano a pochi monopolisti”, insomma che il  sistema “dissolve la società invece di renderla più efficiente”, anzi “dissolve l’idea stessa dell’uomo”.
Se i giovani per una volta dormissero  all’addiaccio, pagassero i trasporti verso Roma, si comportassero per qualche giorno da soldati politici,  farebbero paura al governo  che ci è stato imposto  dalla Banca Centrale e da Bruxelles, ai parlamentari che dipendono dalle lobbies e comitati d’affari, e che hanno svenduto l’Italia, le sue industrie e la sua sovranità agli interessi stranieri.
Quelle  che cito fra virgolette sono  frasi dall’ultimo saggio di Marco Della Luna, Oltre l’agonia – Come fallirà il dominio tecnocratico dei potere finanziari, Arianna Editrice, 9,8 euro.
Della Luna è  stato il primo in Italia ad avvertirci che per  il capitalismo terminale globale, il  quale fa soldi non più producendo merci ma producendo bolle finanziarie  per poi farle scoppiare, non ha più bisogno di lavoratori, produttori, operai, eserciti di massa  – né quindi di mantenere sani, efficienti, istruiti , men che meno prosperi e soddisfatti i popoli, di cui non ha più bisogno (nemmeno come consumatori). Risale infatti  al 2010 il suo saggio “Oligarchie per popoli superflui”, il titolo dice già l’essenziale.
In questo nuovo saggio, Della Luna ci avverte che il sistema è entrato in una fase ulteriore  e più letalmente anti-umana.
Ormai  persino il profitto finanziario  ha perso importanza sia come scopo che come  mezzo per l’elite finanziaria”;  e se  ciò sembra paradossale, essendo il profitto puro e a breve lo scopo radicale del capitalismo, basta ricordare le migliaia di miliardi che le banche centrali (appartenenti alla finanza privata) creano  dal nulla per  mantenere a galla il sistema, mettendoli a disposizione di chi comanda in misura illimitata; basti pensare alle banche che creano denaro dal nulla con  il che “genera un flusso di cassa positivo, ossia un redito, che la banca incassa, ma su cui non paga le tasse”, perché “gli Stati” sono “privatizzati “ e  sono orientati nelle loro politiche dai “mercati anziché dai o ai popoli”.
Per lorsignori, il profitto “ha perso importanza come movente” perché lo ha già,  garantito, esentasse; banche centrali e stati già gli forniscono tutti i fiumi di denaro necessari e superflui,  indebitando e tassando i contribuenti. Sicché l’autore giunge a preconizzare perfino “il tramonto della finanza”,  beninteso come “sistema di dominio della società”. Un tramonto che non coinciderà con la nostra liberazione, anzi al contrario: lo stanno  già sostituendo con il nuovo: “il dominio diretto e materiale sulla società”, attraverso la  “gestione coercitiva del demos, potente e unilaterale e insieme non responsabile delle scelte verso i suoi amministrati , non diversamente dalla zootecnia  non è responsabile verso gli animali di allevamento”. 
Eco la nuova fase che ci hanno preparato: il governo zootecnico, “l’allevamento-condizionamento di masse umane per l’utilità degli allevatori”.  Già lo fanno   per via mediatica “restringendo e omogeneizzando le rappresentazioni che gli umani hanno della realtà” e “tabuizzando e psichiatrizzando il dissenso  e  la contro-informazione”, fino a renderla penalmente perseguibile. Lo fanno con “la Buona Scuola”, l’attuale sistema educativo congegnato in modo da non sviluppare facoltà cognitive, né l’attenzione sostenuta, né la capacità  di auto dominio  né di differire le gratificazioni e sopportare le frustrazioni”: il metodo perfetto per “produrre persone deboli, dipendenti, condizionabili, incapaci di opporsi”.
Non si tratta di risultati cattivi  divergenti  da intenzioni buone, e  da ideologie erronee  anche se benintenzionate: no, dice Della Luna: sono effetti perseguiti deliberatamente per “semplificare” l’uomo, standardizzarlo in vista dell’allevamento zootecnico.
Impressionante l’esempio che fa della scomparsa della borghesia  produttiva, culturalmente vivace, e reattiva, rovinata dalle crisi deflattive continue  e dal fisco rapacissimo. Non è un caso malaugurato. E’ che “la piramide sociale va interrotta lasciando uno spazio vuoto sotto il suo apice [il famigerato 1% che concentra  l’80% delle ricchezze] , così che l’apice sia al sicuro dalle scalate (mobilità verticale)   dagli attacchi delle classi intermedie erudite”.
Ciò a cui punta è  “realizzare tra l’oligarchia e i popoli la medesima distanza e differenziazione qualitativa che c’è tra l’allevatore e gli animali allevati”, secondo il modello zootecnico.
Nella chiave del governo zootecnico diventano perfettamente spiegabili la plurivaccinazione  obbligatoria dei cuccioli, volevo dire dei bambini. Al di là di ogni polemica sulla pericolosità o innocuità dei vaccini, quel che esseri umani, cittadini e non dei  polli  da allevamento dovevano rigettare è che “il potere costituito ha la potestà giuridica di immettere nel corpo della gente sostanze attive”,   fra cui tante disponibili “in base alle nanotecnologie e biotecnologie, e molte di esse coperte da segreto militare o commerciale”,   nota Della Luna.
Nella prospettiva dell’allevamento zootecnico acquista senso anche  “il dogma dell’accoglienza e della mescolanza dei popoli”, imposto come “evidente, dimostrato, e tale che chi li contraddice è irragionevole, malintenzionato, pericoloso, immorale”.  La verità è che esso, oltre ad essere in Italia  un business “attraverso l’inclusione degli immigrati  nel circuito dell’affarismo parassitario”  che succhia denaro pubblico, ha perfettamente senso dal punto di vista dell’allevatore: “la trasformazione dall’alto del popolo” , il popolo-bestiame, “imponendo l’immigrazione sostitutiva delle  popolazioni nazionali”; allo stesso  modo l’allevatore inserisce nella stalla nuovi tori e nuove fattrici, per “migliorare la razza”.
Voi obietterete: ma oltretutto è anti-economico, crea disordine, diminuisce l’efficienza della società, costa moltissimo.  Infatti, conferma l’autore: ciò dimostra che “la comprensione economicista del divenire  attuale è palesemente scavalcata”.
Quando la casta politica-amministrativa “lascia senza tetto e  senza cibo i cittadini italiani  mentre  alloggia gli immigrati in alberghi a tre e quattro stelle”,  quel che  attua “è l’annullamento programmatico del concetto di cittadino come titolare di diritti specifici verso la sua polis.L’annullamento del demos”, ossia del “popolo” come entità politica, padrone collettivamente delle proprie scelte.
E’ la riduzione del cittadino a pollame.
Tale modello “non implica affatto pace, sicurezza, efficienza per le popolazioni, esattamente come non le implica il modello zootecnico”. Per gli allevatori, gli animali allevati “sono solo fonte di utilità; non hanno diritti né dignità riconosciuta”.
Né diritti né dignità riconosciuta, si prenda nota.  Ora che ogni nuovo robot  introdotto nella produzione elimina 6,2 posti di lavoro, i governi  mai eletti, con la copertura della “austerità “ tedesca  perché “dobbiamo rientrare dal debito”  (ignobile menzogna, se la BCE stampa tutti i miliardi che vuole, o meglio che vogliono le  banche che la possiedono), e il denaro è scarso e costoso (altra ignobile menzogna) e non ce n’è per voi  –  vi stanno riducendo  – deliberatamente, coscientemente –  a “un corpo sociale saldamente in mano all’oligarchia dominante” proprio perché sempre più “costituito da masse miste di indigenti, disoccupati, immigrati, clandestini, pensionati che sopravvivono grazie ad interventi emergenziali del governo e di agenzie pseudo-sociali e pseudo-religiose ampiamente finanziate dal governo”, ossia dai contribuenti ridotti a indigenti.
Pensate agli 80 euro di Renzi, elemosina  che poi un milione e mezzo ha dovuto pur e restituire, un “bonus” che non  si sa se durerà, se i poveri l’avranno anche l’anno prossimo (dunque non è un diritto, men che meno “acquisito”).  Questo è voluto:
La mancanza di redditi e servizi sicuri, la dipendenza da interventi anno per anno, rende queste masse sempre più passive, remissive”, dunque “politicamente inattive”: questo è lo scopo.
Vascodipendenti.
Perché è chiaro che  se il capitalismo finanziario terminale “tende a togliere alla gente tutto il reddito e tutti i risparmi disponibili”, finisce anche per “togliere il motivo di pagare i debiti anziché infischiarsene”.  Se non si è già diventati pollame, non si è tenuti ad obbedire  né a rispettare simili “autorità”,  “non ha senso pratico né morale pagare le tasse e versare i contributi ad un siffatto sistema sociale”. Lorsignori sanno  però come scongiurare la rivolta.
Contrariamente a quel che fa credere la narrativa holllywwodiana, le rivoluzioni non le fanno gli affamati – questi hanno da far  la fila alla Caritas e agli  uffici di collocamento, a fare le pratiche per il “bonus”, razzolare fra la spazzatura dei mercati  di  frutta e verdura –  ma le classi emergenti nella prosperità; a fare la  Rivoluzione fu la borghesia che, sicura dei suoi mezzi economici ed intellettuali, strappò i  diritti politici.
Quelli con  la pancia vuota sono passivi e remissivi, aspettano il bonus da 80 euro, i giovani passano da un precariato all’altro e non avranno mai una pensione sufficiente a farli sopravvivere: dunque piatiranno  dallo stato interventi, che saranno anno per anno,  incerti, caritativi. Su   questa strada, ci hanno trasformati da cittadino,  “prima a   mero prestatore d’opera sul mercato, poi a semplice consumatore privato, e infine a una vera e propria precarietà ontologica”.
Ecco: il “Precario ontologico” è quello a cui puntano a ridurvi. A cui  vi hanno già ridotto, voi giovani. “La precarietà assunta a paradigma normativo”, ormai è la vostra condizione, a cui siete invitati dai media e dai politici   pagati da lorsignori  a abituarvi gioiosamente, ottimisticamente,  come elemento essenziale della giovinezza, oggi qui domani là a 450 al mese, andate in  Europa, emigrate, è bello cambiare  lavoro….Ovviamente, “precario ontologico”, precario per essenza  è  l’animale di allevamento, che dipende giorno  per giorno dal mangime distribuito.  Ma almeno, non lo sa.
Per questo mi rivolgo a voi, giovani e quarantenni, avete dormito all’addiaccio e mangiato al sacco,   avete corso dei rischi,  avete sborsato quattrini, benché molti di voi siano sicuramente precari.  Siete già precari ontologici? Per Vasco l’avete fatta, la marcia su Modena. Ne rifarete mi un’altra per rifiutare il governo zootecnico?

Precari ontologici?


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Ecco Maria la Creatura Divina

"Beáta es, Virgo María, quae ómnium portásti Creatórem:
genuísti qui te fecit, et in aetérnum pérmanes Virgo"

Die 8 Septembris

IN NATIVITATE

BEATAE MARIAE VIRGINIS

Duplex II classis cum Octava Simplici



Introitus Sedulius
SALVE, sancta parens, eníxa puérpera Regem: qui caelum terrámque regit in saécula saeculórum. Ps. 44, 2 Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. V/. Glória Patri.

Oratio


FÁMULIS tuis, quaésumus, Dómine, caeléstis grátiae munus impertíre: ut, quibus beátae Vírginis partus éxstitit salútis exórdium ; Nativitátis ejus votíva solémnitas pacis tríbuat increméntum. Per Dóminum.

Et, in Missis privatis tantum, fit Commemoratio S. Hadriani Martyris.

Oratio


PRAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, qui beáti Hadriáni Mártyris tui natalítia cólimus, intercessióne ejus, in tui nóminis amóre roborémur. Per Dóminum.

Léctio libri Sapiéntiae.


Prov. 8, 22-35


DÓMINUS possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a princípio. 
Ab aetérno ordináta sum, et ex antíquis, ántequam terra fíeret. 
Nondum erant abýssi, et ego jam concépta eram: necdum fontes aquárum erúperant: necdum montes gravi mole constíterant: ante colles ego parturiébar: adhuc terram non fécerat, et flúmina, et cárdines orbis terrae. 
Quando praeparábat caelos, áderam: quando certa lege et gyro vallábat abýssos: quando aéthera firmábat sursum, et librábat fontes aquárum: quando circúmdabat mari términum suum, et legem ponébat aquis, ne transírent fines suos: quando appendébat fundaménta terrae. 
Cum eo eram cuncta compónens: et delectábar per síngulos dies, ludens coram eo omni témpore: ludens in orbe terrárum: et delíciae meae esse cum fíliis hóminum. 
Nunc ergo, fílii, audíte me: Beáti, qui custódiunt vias meas. 
Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abjícere eam. 
Beátus homo, qui audit me, et qui vígilat ad fores meas quotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. 
Qui me invénerit, invéniet vitam, et háuriet salútem a Dómino.

<<[22]Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
[23]Dall'eternità sono stata costituita,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
[24]Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
[25]prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io sono stata generata.
[26]Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
né le prime zolle del mondo;
[27]quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull'abisso;
[28]quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell'abisso;
[29]quando stabiliva al mare i suoi limiti,
sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
quando disponeva le fondamenta della terra,
[30]allora io ero con lui come architetto
ed ero la sua delizia ogni giorno,
dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
[31]dilettandomi sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.

L'invito supremo


[32]Ora, figli, ascoltatemi:
beati quelli che seguono le mie vie!
[33]Ascoltate l'esortazione e siate saggi,
non trascuratela!
[34]Beato l'uomo che mi ascolta,
vegliando ogni giorno alle mie porte,
per custodire attentamente la soglia.
[35]Infatti, chi trova me trova la vita,
e ottiene favore dal Signore;>>


Graduale Benedícta et venerábilis es, Virgo María: quae sine tactu pudóris invénta es mater Salvatóris. V/. Virgo Dei Génitrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo.
Allelúja, allelúja. V/. Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol justítiae, Christus Deus noster. Allelúja.

+ Inítium sancti Evangélii secúndum Matthaéum.


Matth. 1, 1-16


LIBER generatiónis Jesu Christi fílii David, fílii Abraham. Abraham génuit Isaac. Isaac autem génuit Jacob. Jacob autem génuit Judam, et fratres ejus. Judas autem génuit Phares, et Zaram de Thamar. Phares autem génuit Esron. Esron autem génuit Aram. Aram autem génuit Amínadab. Amínadab autem génuit Naásson. Naásson autem génuit Salmon. Salmon autem génuit Booz de Rahab. Booz autem génuit Obed ex Ruth. Obed autem génuit Jesse. Jesse autem génuit David regem. David autem rex génuit Salomónem ex ea, quae fuit Uríae. Sálomon autem génuit Róboam. Róboam autem génuit Abíam. Abías autem génuit Asa. Asa autem génuit Jósaphat. Jósaphat autem génuit Joram. Joram autem génuit Ozíam. Ozías autem génuit Jóatham. Jóatham autem génuit Achaz. Achaz autem génuit Ezechíam Ezechías autem génuit Manássen. Manásses autem génuit Amon. Amon autem génuit Josíam. Josías autem génuit Jechoníam, et fratres ejus in transmigratióne Babylónis. Et post transmigratiónem Babylónis: Jechonías génuit Saláthiel. Saláthiel autem génuit Zoróbabel. Zoróbabel autem génuit Abiud. Abiud autem génuit Elíacim. Elíacim autem génuit Azor. Azor autem génuit Sadoc. Sadoc autem génuit Achim. Achim autem génuit Eliud. Eliud autem génuit Eleázar. Eleázar autem génuit M athan. Mathan autem génuit Jacob. Jacob autem génuit Joseph virum Maríae, de qua natus est Jesus, qui vocátur Christus.


Credo.


Offertorium Beáta es, Virgo María, quae ómnium portásti Creatórem: genuísti qui te fecit, et in aetérnum pérmanes Virgo.

Secreta


UNIGÉNITI tui, Dómine, nobis succúrrat humánitas: ut, qui natus de Vírgine, matris integritátem non mínuit, sed sacrávit ; in Nativitátis ejus solémniis, nostris nos piáculis éxuens, oblatiónem nostram tibi fáciat accéptam Jesus Christus Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus.


Pro S. Hadriano


Secreta

MUNÉRIBUS nostris, quaésumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et caeléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dóminum.


Praefatio de beata Maria Virgine Et te in Nativitáte.


Communio Beáta víscera Maríae Vírginis, quae portavérunt aetérni Patris Fílium.

Postcommunio

SÚMPSIMUS, Dómine, celebritátis ánnuae votíva sacraménta: praesta, quaésumus ; ut et temporális vitae nobis remédia praébeant, et aetérnae. Per Dóminum.


Pro S. Hadriano
Postcommunio

DA, quaésumus, Dómine Deus noster: ut, sicut tuórum commemoratióne Sanctórum temporáli gratulámur offício ; ita perpétuo laetémur aspéctu. Per Dóminum.


* Infra Octavam nihil fit de ea ; sed Missae votivae de beata M aria Virgine et Missa de Officio ejus in Sabbato, dicuntur ut in Festo, cum Glória in excélsis, 2a Oratione de Spiritu Sancto, et 3a contra persecutores Ecclesiae, vel pro Papa, et omittitur Credo.
* Item si, ratione alterius Octavae alicubi celebratae, dicenda sit 2a vel 3a Oratio de sancta Maria, dicitur de ejus Nativitate, ut supra.

*



http://www.conchiglia.net/C_DOCUMENTI/8_settembre_Buon_Compleanno_Mamma_Maria_Nostra_Signora_di_Guadalupe.pdf

AVE MARIA PURISSIMA!

mercoledì 6 settembre 2017

E' urgente "fare" la Tradizione


LASCIATE CHE I MORTI 
SEPPELLISCANO I LORO MORTI
- Anno X n° 9 - Settembre 2017


  Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti,
è ciò che viene a noi in mente mentre leggiamo i terrificanti dati pubblicati in questi giorni  dalla conferenza episcopale tedesca. Terrificanti davvero per il futuro del cattolicesimo in quelle terre: nell'ultimo anno (2016) la Chiesa tedesca ha perso 162.000 fedeli e chiuso 537 chiese. Dal 1996 ad oggi il numero dei fedeli è crollato de15%  e a questo si aggiunge la chiusura di un quarto delle comunità cattoliche... la diocesi di Monaco per esempio nell'anno scorso ha avuto un solo candidato al sacerdozio... potremmo dilungarci in questo tristissimo elenco.

 Tutto suona come una beffa: nell'anno centenario di Lutero, la Chiesa cattolica che si è ammodernata diventando così simile alla chiesa protestante, deve celebrare il proprio funerale, constatando il progressivo e inesorabile assottigliamento della sua presenza.

 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, ci viene da ripetere difronte al progressivo smantellamento della presenza cattolica anche nelle nostre terre.
 Lasciate che la cosiddetta chiesa conciliare, nata da una presunta nuova pentecoste, faccia il proprio funerale.

 Solo che questa chiesa ammodernata, che doveva invadere il mondo con il suo gioioso annuncio di liberazione, non ne vuole proprio sapere di seppellire i propri morti: li ha imbalsamati e finge che stiano tutti bene.



 Finge di essere nella primavera di una perenne pentecoste, mentre si trova nel più gelido freddo invernale.
 Ed è tutto il mondo cattolico a vivere il medesimo declino;  e questo lo può constatare chiunque, lì dove vive. La Chiesa regredisce, lascia libero terreno al paganesimo più vago e violento; i nostri paesi, dal punto di vista cattolico, sono dei ruderi della cristianità antica. Eppure nessuno ne parla.

 È singolare che tutto il mondo pastoralista si sottragga a qualsiasi verifica, è questo che fa più impressione e male.

 Hanno inaugurato l'era del Pastoralismo Dogmatico buttando via il dogma.

 Si, è così. In questi decenni è stata innescata tutta una serie di cambiamenti rivoluzionari e lo si è fatto in nome di un principio pratico di pastorale. Si è anche indetto, primo nella storia cristiana, un Concilio Pastorale, che non voleva proclamare nuovi dogmi né comminare condanne; un concilio preoccupato di rinnovare il linguaggio della chiesa perché fosse comprensibile al mondo di oggi, un concilio preoccupato dell'azione dei cristiani nel mondo, preoccupato della pastorale appunto.

 Solo che questa pastorale, senza dogmi e anatemi, ha fallito il suo compito: non solo il mondo ha continuato ad essere mondo senza incontrarsi con la chiesa; ma la chiesa è letteralmente scomparsa dalla scena di questo mondo a cui ha lasciato il posto.

 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti: è vero, dovremmo preoccuparci d'altro, ma come restare indifferenti a tanta rovina? È la presenza della chiesa che viene meno e le anime restano indifese e denutrite, preda dei briganti di turno. Come restare indifferenti? La chiesa è una e abbiamo ricevuto tutto da lei; la rovina della sua presenza, anche se causata da scelte colpevoli, non può giovare ad alcuno.

 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti: ma come non soffrire difronte a questo gran funerale che sembra seppellire il nostro passato fatto di parrocchie e di paesi cristiani? Come non soffrire difronte al seppellimento delle radici fisiche che ci hanno generato?

 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti: ma mentre accompagnate il funerale della chiesa della moderna pastorale, non sarebbe possibile con tutta semplicità riaprire la questione per lasciarsi giudicare dai dati spaventosi di questi anni? Che senso ha una pastorale che non si lascia giudicare dai fatti? È già consumata in ideologia. La pastorale ammodernata, nata senza voler proclamare dogmi e comminare condanne, si è sostituita al dogma: possibile che non si trovino pastori della chiesa disposti a discutere di tutto questo?  Se non lo faremo, ma apertis verbis, sarà come lasciare i cadaveri senza sepoltura, con il rischio di infettare tutto e tutti.

 La Pastorale moderna eretta a dogma è in sostanza la dogmatizzazione dell'agnosticismo: avendo buttato le verità di fede, espresse con precisione e difese nella Tradizione; avendole buttate in secondo piano e avendole rese fluide per essere adattabili a tutte le opinioni in circolazione, il cattolicesimo ammodernato deve riempire la propria vita con una nuova pastorale: la pastorale del fare compagnia agli uomini in nome di se stessa, non in nome della Verità che salva.
 È l'agnosticismo, è il vuoto di fede eretto a pastorale pratica. Per un po' questa pastorale ha illuso i suoi attori ad essere ancora presenti sulla scena del mondo, ma ora... ora suona l'ora del  rendiconto: questa scelta ha distrutto la Chiesa.

 Ma questi, e sono tanti, si sottraggono a qualsiasi verifica.

 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti: mentre soffriamo per tutta questa aria di morte, e soffriamo perché amiamo la Chiesa, è urgente fare la Tradizione, farla concretamente sul campo, senza attardarsi in un perenne funerale della modernità del mondo e della sua chiesa. Se non ci mettiamo a farla la tradizione, saremmo solo degli afflitti del corteo funebre.
 Ma mentre viviamo secondo il cattolicesimo della tradizione, il cattolicesimo di sempre, avremo sempre la preoccupazione di invocare un libero confronto nella chiesa sull'attuale disastro.

 Non ci piace questo silenzio che non accetta un confronto, è il silenzio dell'ideologia che non vuole fare i conti con la realtà.

 Il cattolicesimo di sempre, invece, quello del dogma e degli anatemi per intenderci, con la realtà i conti li ha sempre fatti, preoccupato della salvezza delle anime e quindi della presenza forte e capillare della chiesa.

 Non ci piace questo silenzio, indifferente o colpevole che sia; non ci piace, perché siamo figli della Chiesa.

AMDG et BVM

domenica 3 settembre 2017

Uomini siate! Fatevi animo e aspettate pazientemente il Signore!

Salve Sancte Pater

* * * * *

Come si potrà constatare, ciò che qui è scritto trova riscontro in modo impressionante con i tempi odierni; e pensare che proviene dal lontanissimo 1226, anno in cui San Francesco trapassò.



Giotto - Morte di San Francesco - Basilica superiore - Assisi

«Poco  innanzi  la  morte  convocati  i  frati,  li ammonì delle future ambasce, dicendo:
– Diportatevi virilmente, o fratelli, fatevi animo, e aspettate pazientemente il Signore.

S'affrettano a venire i tempi di una grande tribolazione ed afflizione, ne' quali le perplessità e i pericoli temporalmente e spiritualmente inonderanno, si raffredderà la pietà di molti, e sovrabbonderà l'iniquità de' malvagi.

Il potere dei demonii sarà disciolto più dell'usuale, e la purezza immacolata della Religione nostra e delle altre sarà deformata in tal guisa, che pochissimi de' cristiani con cuor sincero e carità perfetta obbediranno al vero Sommo Pontefice e alla Chiesa Romana.

Un taluno non eletto canonicamente, assurto al Papato nel momento di quella tribolazione, coll'astuzia del suo errore macchinerà di porger la morte (spirituale; ndr) a molti.

Allora si moltiplicheranno gli scandali; la nostra Religione verrà divisa e parecchie delle altre saranno del tutto abbattute, perché non si opporranno all'errore, ma gli presteranno l'assenso.

Vi saranno tante e sì gravi opinioni e scismi nel popolo, nei Religiosi e nel Clero, che se non fossero accorciati quei giorni, secondo la parola evangelica, (se fosse possibile) sarebbero ingannati gli stessi eletti, se non fossero sostenuti, in sì grande tempesta, dall'immensa misericordia di Dio.

Allora la nostra Regola e vita sarà da certuni fierissimamente combattuta (Cfr. QUI; ndr). Sopravverranno istigazioni immense: quelli che allora saranno stati provati, riceveranno la corona di vita: ma guai a coloro che affidandosi alla sola speranza della Religione s'intiepidiranno, e non resisteranno costantemente alle tentazioni permesse (da Dio; ndr) a prova degli eletti.

Coloro poi che fervorosi di spirito per la carità e per lo zelo della verità coltiveranno la compassione, soffriranno persecuzioni ed ingiurie, come (fossero; ndr) disobbedienti e scismatici.

Perocché i loro persecutori, agitati dagli spiriti maligni, diranno che si rende un grande onore a Dio coll'uccidere (spiritualmente; ndr) e cancellar dalla terra uomini così pestilenti.

Il Signore però sarà allora il rifugio degli afflitti, e li salverà, perché posero la speranza in Lui. E per rendersi conformi al loro Capo agiranno con fiducia, e colla morte comprandosi la vita eterna, eleggeranno di ubbidire piuttosto a Dio che agli uomini; e ricusando acconsentire alla falsità e alla perfidia, non paventeranno punto il morire.

Allora, la verità da alcuni predicatori verrà taciuta, da altri sarà conculcata e negata(Cfr. QUI; ndr). La santità della vita sarà posta in derisione verso quelli che la professano: per questo il Signore Gesù Cristo manderà loro un degno, non pastore, ma sterminatore

http://sebirblu.blogspot.it/2015/12/la-profezia-di-sfrancesco-ritrae-la.html

“COR MARIAE IMMACULATUM 
INTERCEDE PRO NOBIS!” 
AMDG et BVM

Pianta alberi

Frontespizio della pubblicazione: Salva il nostro pianeta… Pianta alberi !

Salva il nostro pianeta… Pianta alberi !

Dettagli

Editore 
The World Foundation for Natural Science
Tipo della pubblicazione 
Film