Famiglie sul piede di
guerra contro il
decreto che rende obbligatori 12 vaccini. Il
Comilva fa sapere che molti "
genitoriimpauriti" stanno già "ritirando le iscrizioni a
scuola dei propri figli" mentre le associazioni ed i comitati per la
libertà di
scelta terapeutica stanno organizzando diverse azioni di protesta contro tale principio coercitivo che oggi passa coi
vaccini ma "domani sarà imposto per altro con fortissime limitazioni della
libertà personale" come denuncia il deputato
Adriano Zaccagnini.
"Attivarsi oggi - ricorda infatti l'esponente di MDP - vuol dire creare i presupposti affinché un domani possa essere riconquistata la
libertà di scelta che vogliono toglierci. Vogliono togliere la possibilità di decidere in
scienza e coscienza ai
medici, rendendoli dei passacarte burocratici, vorrebbero togliere il supporto medico autonomo da vincoli e
sanzioni in
materia di
vaccini a tutti i cittadini, senza peraltro alcuna emergenza in corso".
Tra le prime iniziative fissate, quella di sabato 3 giugno in tutte le piazze d'Italia liberamente indette da comitati e associazioni. Sabato 10 giugno invece manifestazione nazionale e presidio permanente sotto il
Ministero della Salute a
Roma mentre sabato 8 luglio è stata indetta una seconda manifestazione nazionale a
Pesaro.
Il gruppo "Genitori Uniti
Romagna", ha organizzato invece per mercoledì 24 maggio un
flash mob delle
famiglie davanti alla sede Ausl di Via Colombo per "manifestare pacificamente la loro indignazione". Inoltre Maria Cristina Reciputi, 48 anni, psicologa, mamma di 3
bambini di 13, 10 e 8 anni si incatenerà in Piazza Saffi davanti al Comune come segno di protesta e resistenza. Maria Cristina Reciputi ha cominciato lunedì lo
sciopero della fame, così come
Giorgio Gustavo Rosso (che l'ha iniziato il 19 maggio), fondatore di Macrolibrarsi e consigliere comunale a
Cesena, che alla fine degli anni ottanta fu fra i primissimi ad opporsi alla vaccinazione dei propri figli e iniziò una battaglia, all'epoca vinta, affinché potessero frequentare la
scuola pubblica.
Su
Facebook Giorgio Gustavo Rosso scrive infatti: "E' un diritto umano inalienabile essere liberi di curarsi in maniera naturale, e biologica senza chimica e biotecnologie. E sono a favore della
libertà di scelta, in ogni campo e prima di tutto riguardo al mio corpo e a come prendermene cura, perché nessuno lo conosce e lo può conoscere meglio di me. Non potrei mai vivere in uno Stato che mi obbliga a usare i semi
OGM e i
pesticidi e i diserbanti come il Ddt o il
glifosato, tremendi veleni che governi e ministri consentono e sostengono, e che provengono dalle stesse industrie che producono
farmaci e
vaccini".
Ma il decreto sull'obbligo dei
vaccini per l'iscrizione a
scuolaviola anche la
libertà religiosa. Forse non tutti i
cattolici sanno che alcuni
vaccini usano linee
cellulari umane, WI-38 (Winstar Institute 38) e MRC-5 (Medical Research Council 5), ottenute da
feti abortiti. La linea WI-38, con fibroblasti diploidi di
polmoneumano, derivati da un
feto femmina abortito perché la
famigliariteneva di avere già troppi figli. La seconda linea
cellulareumana MRC-5, con fibroblasti di
polmone umano provenienti da un
feto maschio di 14 settimane abortito per "motivi psichiatrici" da una
donna ventisettenne nel
Regno Unito.
Tra i
vaccini che usano linee
cellulari umane di
feti abortiti c'è anche il
vaccino combinato MPR contro
morbillo,
parotite e
rosolia, venduto dalla
Merck con il nome commerciale di MMR II, da
GlaxoSmithKline come Priorix e da
Sanofi Pasteurcome Trimovax. Ed è quello che si trova nelle Asl italiane. Ed infatti nel 2005 la Pontificia Accademia Pro Vita ha chiarito che "ai fedeli e ai cittadini di retta coscienza (padri di
famiglia,
medici, ecc.) spetta di opporsi, anche con l'
obiezione di coscienza, ai sempre più diffusi attentati contro la vita e alla 'cultura della morte' che li sostiene. E da questo punto di vista, - si precisa - l'uso di
vaccini la cui produzione è collegata all'
aborto provocato costituisce almeno una cooperazione (al male, ndr) materiale passiva mediata remota all'
aborto, e una cooperazione materiale passiva immediata alla loro commercializzazione. Inoltre, sul piano culturale, l'uso di tali
vaccini contribuisce a creare un consenso sociale generalizzato all'operato delle industrie farmaceutiche che li producono in modo immorale".
"Pertanto, - prosegue la
Pontificia Accademia Pro Vita - i
medici e i padri di
famiglia hanno il dovere di ricorrere a
vaccini alternativi (se esistenti), esercitando ogni pressione sulle autorità politiche e sui sistemi sanitari affinché altri
vaccini senza problemi morali siano disponibili. Essi dovrebbero invocare, se necessario, l'
obiezione di coscienza rispetto all'uso di
vacciniprodotti mediante ceppi
cellulari di origine fetale umana abortiva. Ugualmente dovrebbero opporsi con ogni mezzo (per iscritto, attraverso le diverse associazioni, i
mass media, ecc.) ai
vaccini che non hanno ancora alternative senza problemi morali, facendo pressione affinché vengano preparati
vaccini alternativi non collegati a un
aborto di
feto umano e chiedendo un controllo legale rigoroso delle industrie farmaceutiche produttrici".
La
Chiesa ammette per i fedeli l'uso di questi
vaccini solo se esistono "
rischi di
salute significativi ai
bambini e, indirettamente, alla popolazione in generale". Ad oggi, questo
rischio non sussiste, come
ha ammesso persino il premier Paolo Gentiloni annunciando la firma del decreto sui
vaccini obbligatori, che proprio per questo rischia di essere
incostituzionale perché un tale provvedimento può essere emanato solo in casi straordinari di necessità e d'urgenza.
Al 2005, i
vaccini incriminati poiché usano linee
cellulariumane, WI-38 e MRC-5, ottenute da
feti abortiti sono:
- i
vaccini monovalenti contro la
rosolia Meruvax II (Merck), Rudivax (
Sanofi Pasteur), ed Ervevax (RA 27/3)(
GlaxoSmithKline);
- i
vaccini combinati MR contro la
rosolia e
morbillo, commercializzati con il nome di M-R-VAX II (Merck) e Rudi-Rouvax (AVP);
- il
vaccino combinato contro
rosolia e
parotitecommercializzato con il nome di Biavax II (Merck);
- il
vaccino combinato MMR (measles, mumps, rubella) contro
morbillo,
parotite e
rosolia, commercializzato con il nome di M-M-R II (Merck), R.O.R, Trimovax (
Sanofi Pasteur), e Priorix (GlaxoSmithkline).
Altri
vaccini, anch'essi preparati usando linee
cellulari umane da
feti abortiti:
- due
vaccini contro l'
epatite A, uno prodotto da Merck (VAQTA), l'altro da Glaxo SmithKline (HAVRIX), entrambi preparati usando la MRC-5;
- un
vaccino contro la varicella, Varivax, prodotto da Merck usando la WI-38 e la MRC-5;
- un
vaccino contro la
poliomielite, il
vaccino con il
virus di polio inattivato Poliovax (Aventis-Pasteur) usando la MRC-5;
- un
vaccino contro la rabbia, Imovax, da Aventis-Pasteur, prelevato da cellule umane diploidi infettate, il ceppo MRC-5;
- un
vaccino contro il
vaiolo, ACAM 1000, preparato da Acambis usando la MRC-5 (all'epoca in sperimentazione).