lunedì 14 agosto 2017

E' GIA INIZIATO IL NUOVO ORDINE MONDIALE. Tesori e fatti sconosciuti dai più: Epidemie tutte create in laboratorio, vaccini tutti cancerogeni, scie chimiche ci stanno avvelenando l'aria e le colture, l'acqua scarseggia; anche i terremoti, come le piogge abnormi e le alluvioni sono provocate, le scorie nucleari sono ingestibili ... E' difficile da credere ma è vero: i potenti che hanno il potere in mano vogliono ridurre a un quarto tutta la popolazione mondiale, compiendo un genocidio di massa....



GESU' AMA IL PAPA
e ama ugualmente i piccoli
Il vero senso della Predestinazione

http://www.conchiglia.us/RIVELAZIONE_ITALIA/C_lettere/09.190_PAPA_BENEDETTO_XVI_Gesu_ama_il_Papa_e_i_piccoli_07.11.09.pdf

L'INGIURIA A DIO SI E' COMPIUTA
Invito alla Riparazione
I MISTERI DELLA LUCE

http://www.conchiglia.us/RIVELAZIONE_ITALIA/C_lettere/11.226_PAPA_BENEDETTO_XVI_L%27ingiuria_a_Dio_si_e%27_compiuta_01.11.11.pdf

“Ave Virgo Maria Mater Dei
nunc et semper memento mei”
AMDG et BVM

È la magnificenza dell'Altissimo


San Luigi Maria Grignion Di Montfort da:
"Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine Maria" - Parte I

<< Dio Padre acconsentì che non compisse alcun miracolo finché rimase sulla terra, almeno non di quelli strepitosi, benché gliene avesse dato il potere o facoltà. Dio-Figlio acconsentì che quasi non pronunziasse parola, sebbene le avesse comunicato la propria Sapienza; ed altresì acconsentì che i suoi apostoli ed evangelisti ne parlassero pochissimo, e solo quanto era necessario per far conoscere Gesù Cristo, benché fosse la sua fedele Sposa.
Affermo con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano bellezze e tesori ineffabili. È la magnificenza dell'Altissimo, dove questi nascose, come nel proprio seno, il suo unico Figlio, ed in lui tutto quanto egli ha di eccellente e di più prezioso. 

I Santi han detto cose meravigliose di questa Santa Città di Dio (Maria) e, stando alle loro stesse testimonianze, non sono mai stati così eloquenti e felici, come quando hanno parlato di lei. Proclamano perfino che l'altezza dei suoi meriti, da lei innalzati fino al trono della divinità, non si può scorgere; la larghezza della sua potenza, estesa perfino sopra un Dio, non si può capire, infine, la profondità della sua umiltà e di tutte le sue virtù e grazie, pari ad un abisso, non si può sondare. O altezza incomprensibile, larghezza ineffabile, grandezza smisurata, abisso insondabile!

È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: «DE MARIA NUMQUAM SATIS». Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. "Di Maria SS.ma non si dirà mai abbastanza". Ella merita più lode, più rispetto, più più amore e servizio. 
Se dunque, come è certo, la conoscenza ed il regno di Cristo si attueranno nel mondo, sarà effetto necessario della conoscenza e del Regno della Santissima Vergine Maria, che l'ha dato alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda.
E' un segno infallibile di empietà non nutrire alcuna ammirazione e amore per la Santa Vergine; all'opposto, è un infallibile segno di predestinazione esserle interamente e veramente devoti >>.
Ave Maria!
Sis mecum semper
et omnia quae faciam
protege et sanctifica. Amen 

sabato 12 agosto 2017

Per gustare Iddio, Iddio solo, nell'incanto delle creature.

IT ]
PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII
ALLA VERGINE ASSUNTA IN CIELO*

 

<< O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini.
1. — Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra assunzione trionfale in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi;
e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore, che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l'anelito della nostra devozione e del nostro amore.

2. — Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l'umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia in cielo alla vista della umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell'anima vostra nel contemplare faccia a faccia l'adorabile Trinità fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza;
e noi, poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell'anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinchè apprendiamo, fin da quaggiù, a gustare Iddio, Iddio solo, nell'incanto delle creature.

3. Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che voi sentiate la voce di Gesù dirvi di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: Ecco il tuo figlio;
e noi, che vi invochiamo nostra Madre, noi vi prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.

4. — Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgono ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alla oppressione dei giusti e dei deboli ;
e noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce pietà sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra Patria.

5. — Noi crediamo infine che nella gloria, ove voi regnate, vestita di sole e coronata di stelle, voi siete; dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi;
e noi, da questa terra, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attraeteci con la soavità della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. >>


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XII,
 Dodicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1950 - 1° marzo 1951, pp. 281 - 282
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 A.A.S., vol. XXXXII (1950), n. 15, pp. 781 - 782.



© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

AMDG et BVM

SIATE FELICI DI VIVERE LA VOSTRA VITA


Io e Gesù siamo stati i primi Martiri Perfetti in ossequio al Padre.
Se non avessimo pronunciato il Nostro “Sì”…
Voi sareste ancora nell’oscurità e nell’abbruttimento morale più totale.
Voi dite…
“Ma Madre Santa … anche oggi tanti uomini vivono nell’oscurità
e nell’abbruttimento morale più totale.”
Ed Io vi dico…
“Sì… è vero… ma quegli uomini  < non sono >  figli di Dio.”
I figli di Dio si riconoscono tra loro
e vivono delle Parole di mio Figlio Gesù
e cercano di imitarLo nell’amore e nella pazienza
con Fede… Speranza e Carità.
Siate felici di vivere la vostra vita… qualunque condizione sia
e ringraziate il Padre del Dono immenso che vi ha dato
della Vita Eterna in Dio.
Voi dite… “ Vita Eterna? “
Sì figli… solo i figli di Dio… che vivono in Dio…
hanno già in sé la Vita Eterna.

Ti benedico… … vi benedico figli miei…

M 10.3.08 
AVE MARIA PURISSIMA!

Maria è la «visita» di Dio che crea gioia.

DE  - EN  - ES  - FR  - IT  - PT ]
SANTA MESSA NELLA SOLENNITÀ
DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova, Castel Gandolfo
Mercoledì, 15 agosto 201
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Cari fratelli e sorelle,

il 1° novembre 1950, il Venerabile Papa Pio XII proclamava come dogma che la Vergine Maria «terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Questa verità di fede era conosciuta dalla Tradizione, affermata dai Padri della Chiesa, ed era soprattutto un aspetto rilevante del culto reso alla Madre di Cristo. Proprio l’elemento cultuale costituì, per così dire, la forza motrice che determinò la formulazione di questo dogma: il dogma appare un atto di lode e di esaltazione nei confronti della Vergine Santa. Questo emerge anche dal testo stesso della Costituzione apostolica, dove si afferma che il dogma è proclamato «ad onore del Figlio, a glorificazione della Madre ed a gioia di tutta la Chiesa». Venne espresso così nella forma dogmatica ciò che era stato già celebrato nel culto e nella devozione del Popolo di Dio come la più alta e stabile glorificazione di Maria: l’atto di proclamazione dell’Assunta si presentò quasi come una liturgia della fede. 
E nel Vangelo che abbiamo ascoltato ora, Maria stessa pronuncia profeticamente alcune parole che orientano in questa prospettiva. Dice: «D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48). E’ una profezia per tutta la storia della Chiesa. Questa espressione del Magnificat, riferita da san Luca, indica che la lode alla Vergine Santa, Madre di Dio, intimamente unita a Cristo suo figlio, riguarda la Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi. 
E l’annotazione di queste parole da parte dell’Evangelista presuppone che la glorificazione di Maria fosse già presente al periodo di san Luca ed egli la ritenesse un dovere e un impegno della comunità cristiana per tutte le generazioni. Le parole di Maria dicono che è un dovere della Chiesa ricordare la grandezza della Madonna per la fede. Questa solennità è un invito quindi a lodare Dio, e a guardare alla grandezza della Madonna, perché chi è Dio lo conosciamo nel volto dei suoi.

Ma perché Maria viene glorificata con l’assunzione al Cielo? San Luca, come abbiamo ascoltato, vede la radice dell’esaltazione e della lode a Maria nell’espressione di Elisabetta: «Beata colei che ha creduto» (Lc 1,45). E il Magnificat, questo canto al Dio vivo e operante nella storia è un inno di fede e di amore, che sgorga dal cuore della Vergine.

Ella ha vissuto con fedeltà esemplare e ha custodito nel più intimo del suo cuore le parole di Dio al suo popolo, le promesse fatte ad Abramo, Isacco e Giacobbe, facendone il contenuto della sua preghiera: la Parola di Dio era nel Magnificat diventata la parola di Maria, lampada del suo cammino, così da renderla disponibile ad accogliere anche nel suo grembo il Verbo di Dio fatto carne. 
L’odierna pagina evangelica richiama questa presenza di Dio nella storia e nello stesso svolgersi degli eventi; in particolare vi è un riferimento al Secondo libro di Samuele nel capitolo sesto (6,1-15), in cui Davide trasporta l’Arca Santa dell’Alleanza. Il parallelo che fa l’Evangelista è chiaro: Maria in attesa della nascita del Figlio Gesù è l’Arca Santa che porta in sé la presenza di Dio, una presenza che è fonte di consolazione, di gioia piena. Giovanni, infatti, danza nel grembo di Elisabetta, esattamente come Davide danzava davanti all’Arca. Maria è la «visita» di Dio che crea gioia. Zaccaria, nel suo canto di lode lo dirà esplicitamente: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo» (Lc 1,68). La casa di Zaccaria ha sperimentato la visita di Dio con la nascita inattesa di Giovanni Battista, ma soprattutto con la presenza di Maria, che porta nel suo grembo il Figlio di Dio.

Ma adesso ci domandiamo: che cosa dona al nostro cammino, alla nostra vita, l’Assunzione di Maria? 
La prima risposta è: nell’Assunzione vediamo che in Dio c’è spazio per l’uomo, Dio stesso è la casa dai tanti appartamenti della quale parla Gesù (cfr Gv 14,2); Dio è la casa dell’uomo, in Dio c’è spazio di Dio. 
E Maria, unendosi, unita a Dio, non si allontana da noi, non va su una galassia sconosciuta, ma chi va a Dio si avvicina, perché Dio è vicino a tutti noi, e Maria, unita a Dio, partecipa della presenza di Dio, è vicinissima a noi, ad ognuno di noi. 
C’è una bella parola di San Gregorio Magno su San Benedetto che possiamo applicare ancora anche a Maria: San Gregorio Magno dice che il cuore di San Benedetto è divenuto così grande che tutto il creato poteva entrare in questo cuore. Questo vale ancora più per Maria: Maria, unita totalmente a Dio, ha un cuore così grande che tutta la creazione può entrare in questo cuore, e gli ex-voto in tutte le parti della terra lo dimostrano. Maria è vicina, può ascoltare, può aiutare, è vicina a tutti noi. In Dio c’è spazio per l’uomo, e Dio è vicino, e Maria, unita a Dio, è vicinissima, ha il cuore largo come il cuore di Dio.

Ma c’è anche l’altro aspetto: non solo in Dio c’è spazio per l’uomo; nell’uomo c’è spazio per Dio. 

Anche questo vediamo in Maria, l’Arca Santa che porta la presenza di Dio. In noi c’è spazio per Dio e questa presenza di Dio in noi, così importante per illuminare il mondo nella sua tristezza, nei suoi problemi, questa presenza si realizza nella fede: nella fede apriamo le porte del nostro essere così che Dio entri in noi, così che Dio può essere la forza che dà vita e cammino al nostro essere. In noi c’è spazio, apriamoci come Maria si è aperta, dicendo: «Sia realizzata la Tua volontà, io sono serva del Signore». Aprendoci a Dio, non perdiamo niente. Al contrario: la nostra vita diventa ricca e grande.

E così, fede e speranza e amore si combinano. Ci sono oggi molte parole su un mondo migliore da aspettarsi: sarebbe la nostra speranza. Se e quando questo mondo migliore viene, non sappiamo, non so. Sicuro è che un mondo che si allontana da Dio non diventa migliore, ma peggiore. Solo la presenza di Dio può garantire anche un mondo buono. Ma lasciamo questo.

Una cosa, una speranza è sicura: Dio ci aspetta, ci attende, non andiamo nel vuoto, siamo aspettati. Dio ci aspetta e troviamo, andando all’altro mondo, la bontà della Madre, troviamo i nostri, troviamo l’Amore eterno. Dio ci aspetta: questa è la nostra grande gioia e la grande speranza che nasce proprio da questa festa. Maria ci visita, ed è la gioia della nostra vita e la gioia è speranza.

Cosa dire quindi? Cuore grande, presenza di Dio nel mondo, spazio di Dio in noi e spazio di Dio per noi, speranza, essere aspettati: questa è la sinfonia di questa festa, l’indicazione che la meditazione di questa Solennità ci dona. 

Maria è aurora e splendore della Chiesa trionfante; lei è la consolazione e la speranza per il popolo ancora in cammino, dice il Prefazio di oggi. Affidiamoci alla sua materna intercessione, affinché ci ottenga dal Signore di rafforzare la nostra fede nella vita eterna; ci aiuti a vivere bene il tempo che Dio ci offre con speranza. Una speranza cristiana, che non è soltanto nostalgia del Cielo, ma vivo e operoso desiderio di Dio qui nel mondo, desiderio di Dio che ci rende pellegrini infaticabili, alimentando in noi il coraggio e la forza della fede, che nello stesso tempo è coraggio e forza dell'amore. Amen.


© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana


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