"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
domenica 5 marzo 2017
SONO PASSATI 9 ANNI...
Benedetto XVI e il vergognoso "caso" Sapienza: docufilm del blog. Video e riflessioni
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Carissimi amici, buona domenica!
La nostra Gemma ci ha fatto un grande regalo realizzando questo "docufilm" per ripercorrere il "caso" Sapienza. Molti aggettivi potrebbero accompagnare il sostantivo "caso", ma credo che "vergognoso" continui a essere quello più indicato. Lo speciale del blog è raggiungibile qui.
Questo video, che si conclude con le parole e le immagini più che eloquenti dell'Angelus del 20 gennaio 2008, è davvero importante anche come documento storico.
Chi oggi parlerebbe così del Papa? Chi ne avrebbe così tanta paura? La risposta è nei fatti: nessuno!
E' lampante che i docenti intervistati avevano paura del confronto con Benedetto XVI o, forse, con il professor Ratzinger. Qualcuno lo dice anche chiaramente. Professori e mass media (grande e grave la loro responsabilità) fomentarono le proteste degli studenti decisi a sbarrare la strada al Papa. Sono passati nove anni e c'è da augurarsi che almeno i discenti abbiano capito che non si va da nessuno parte impedendo al prossimo di parlare.
Registriamo che alcuni dei protagonisti del dibattito hanno (in certi casi avevano visto che sono deceduti) cambiato idea con il passaggio di Pontificato. Hanno anche ricevuto telefonate di cui erano orgogliosi. E i loro eredi, afflitti ora da gravi divisioni interne (manca il nemico comune?), non si lamentano più dell'eccessiva presenza del Papa e della chiesa in televisione. Evidentemente era un Papa in particolare che dava fastidio. Magari la chiesa dovrebbe riflettere anche su questo punto. E' meglio dare fastidio ma essere rilevanti o andare d'accordo con tutti finendo in una sorta di minestrone in cui tutti dicono la stessa cosa? :-)
Oggi chi paragonerebbe gli insegnamenti del Papa a un virus? Suvvia...
Vespa ribatte alle lagne sull'eccessiva presenza del Pontefice in tv ricordando gli ascolti degli eventi con protagonista Benedetto. Pare che oggi le cose siano molto cambiate. Sollecitata da un'intervista rilasciata da un vaticanista, sono andata a curiosare nei dati auditel e devo dire che l'interesse per la chiesa va scemando di mese in mese. Chissà se qualcuno si è posto o si pone qualche domanda.
Tornando al video, penso che sia molto importante anche come esempio di mitezza e cultura (quelle di Benedetto) contrapposte all'arroganza e all'intolleranza (quelle di molti "soloni" mediatici).
R.
"Non in pane solo vivet homo, sed in omni verbo quod procédit de ore Dei"”.
DOMINICA PRIMA QUADRAGESIMAE
INTROITUS. Ps 90,15a.c-16a Invocábit me, et ego exáudiam eum: erípiam eum, et glorificábo eum: longitúdine diérum adimplébo eum. Ps 90,1: Qui hábitat in adiutório Altíssimi, in protectióne Dei cæli commorábitur. Glória Patri. Invocábit me, et ego exáudiam. Kýrie, eléison.
Non dicitur Glória in excélsis.
COLLECTA. Orémus. COncéde nobis, omnípotens Deus : ut, per ánnua quadragesimális exercítia sacraménti, et ad intellegéndum Christi proficiámus arcanum / et efféctus eius digna conversatione sectémur : Per Dóminum.
LECTIO. 2 Cor 6,1-10 Ecce nunc tempus acceptabile.
Léctio Epístolæ secúndæ beáti Pauli apóstoli ad Corínthios. FRatres: Adiuvántes, exhortámur ne in vácuum grátiam Dei recipiátis —ait enim: “Témpore accépto, exaudívi te et in die salútis adiúvi te”. Ecce nunc tempus acceptábile, ecce nunc dies salútis—, némini dantes ullam offensiónem, ut non vituperétur ministérium, sed in ómnibus exhibéntes nosmetípsos sicut Dei minístros* in multa patiéntia, in tribulatiónibus, in necessitátibus, in angústiis, in plagis, in carcéribus, in seditiónibus, in labóribus, in vigíliis, in ieiúniis, in castitáte, in sciéntia, in longanimitáte, in suavitáte, in Spíritu Sancto, in cantáte non ficta, in verbo veritátis, in virtúte Dei: per arma iustítiæ a dextris et sinístris, per glóriam et ignobilitátem, per infámiam et bonam famam: ut seductóres et veráces, sicut qui ignóti et cógniti, quasi moriéntes et ecce vívimus^ ut castigáti et non mortificáti, quasi tristes, semper autem gaudéntes, sicut egéntes, multos autem locupletántes, tamquam nihil habéntes et ómnia possidéntes.
RESPONSORIUM. Ps 90,11-12 IV. Angelis suis Deus mandávit de te: ut custódiant te in ómnibus viis tuis. V/. In mánibus portábunt te: ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum.
TRACTUS. Ps 90,1-7.11-16 Qui hábitat in adiutório Altíssimi, in protectióne Dei cæli commorábitur. V/. Dicet Dómino, Suscéptor meus es tu, et refúgium meum: Deus meus, sperábo in eum. y. Quóniam ipse liberávit me de láqueo venántium, et a verbo áspero. y. Scápulis suis obumbrábit tibi: et sub pennis eius sperábis. y. Scuto circúmdabit te véritas eius: non timébis a timóre noctúrno. y. A sagítta volánte per diem, a negótio perambulánte in ténebris, a ruína, et dæmónio meridiáno. V/. Cadent a látere tuo mille, et decem mília a dextris tuis: tibi autem non appropinquábit. y. Quóniam Angelis suis mandávit de te: ut custódiant te in ómnibus viis tuis. V/. In mánibus portábunt te: ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum. T. Super áspidem et basilíscum ambulábis: et conculcábis leónem et dracónem. T. Quóniam in me sperávit, liberábo eum: prótegam eum, quóniam cognóvit nomen meum. y. Invocábit me, et ego exáudiam eum: cum ipso sum in tribulatióne. y. Erípiam eum, et glorificábo eum. y. Longitúdine diérum adimplébo eum: et osténdam illi salutáre meum.
EVANGELIUM. Mt 4,1-11 Iesus per quadraginta dies ieiunat et tentatur.
*f* Léctio sancti Evangélii secúndum Matthaéum.
IN illo témpore: Iesus ductus est in desértum a Spíritu, ut tentarétur a diábolo. Et cum ieiunásset quadragínta diébus et quadragínta nóctibus, póstea esúriit.
Et accédens temptátor dixit ei: “Si Fílius Dei es, dic ut lápides isti panes fiant”. Qui respóndens dixit: “Scriptum est: "Non in pane solo vivet homo, sed in omni verbo quod procédit de ore Dei"”.
Tunc assúmit eum diábolus in sanctam civitátem, et státuit eum supra pinnáculum templi et dicit ei: “Si Fílius Dei es, mitte te deórsum: scriptum est enim: "Angelis suis mandábit de te et in mánibus tollent te, ne forte offéndas ad lápidem pedem tuum"”. Ait illi Iesus: “Rursum scriptum est: Non tentábis Dóminum Deum tuum”.
Iterum assúmit eum diábolus in montem excélsum valde, et osténdit ei ómnia regna mundi et glóriam eórum, et dicit illi: “Hæc tibi ómnia dabo si cadens adoráveris me”. Tunc dicit ei Iesus: “Vade, Sátanas; scriptum est enim: "Dóminum Deum tuum adorábis et illi soli sérvies"”. Tunc relíquit eum diábolus, et ecce ángeli accessérunt et ministrábant ei.
Credo in unum Deum.
SUPER OBLATA. OFferéntes hæc múnera, quaesumus, Dómine : ut diáboli fraudes strénue vitemus / et te, solum Deum, pura ménte sectémur : Per Christum.
COMMUNIO. Ps 90,4-5a Scápulis suis obumbrábit tibi, et sub pennis eius sperábis: scuto circúmdabit te véritas eius.
POSTCOMMUNIONEM. Orémus. CÆlésti pane refécti, quo fides álitur, spes provéhi-tur et cáritas roborátur : quaésumus, Domine / ut in omni verbo, quod procédit de ore tuo, víveré valeámus : Per Dóminum.
*
Sermone di san Leone Papa
Sermone 4 sulla Quaresima
Dovendo parlarvi, o dilettissimi, del più grande e sacro fra i digiuni, potrei servirmi di migliore esordio, che incominciare colle parole dell'Apostolo, nel quale parlava Cristo, ripetendovi ciò che è stato letto: «Ecco il tempo favorevole, ecco il giorno della salvezza?» (2Cor. 6,4). E sebbene non ci sia tempo che non sia ricco dei doni divini, e noi troviamo sempre accesso, per sua grazia, presso la misericordia di Dio, tuttavia è necessario che gli animi di tutti si eccitino con maggiore zelo ai progressi spirituali, e che siano animati d'una maggior fiducia, ora che la ricorrenza di quel giorno medesimo, in cui siamo stati redenti, ci invita a compiere tutti i doveri della pietà cristiana: affinché, purificati nell'anima e nel corpo, celebriamo il mistero, il più sublime di tutti, della passione del Signore.
Certo, sì gran mistero meriterebbe testimonianze sì continue di devozione e venerazione, che noi dovremmo essere sempre dinnanzi a Dio tali quali conviene che siamo nella festa stessa di Pasqua. Ma siccome questa forza d'animo è di pochi; e da una parte per la debolezza della carne si rilassa anche l'osservanza più rigida, e dall'altra le diverse occupazioni di questa vita assorbono la nostra sollecitudine, avviene necessariamente, che anche i cuori religiosi rimangono lordati dalla polvere del mondo; fu provvista con grande utilità nostra questa istituzione divina, affinché questi esercizi di quaranta giorni ci aiutassero a ricuperare la purezza dell'anima, riscattando con pie opere e con casti digiuni i falli degli altri tempi dell'anno.
Pertanto nell'entrare, dilettissimi, in questi giorni misteriosi santamente istituiti per purificare gli animi e i corpi, procuriamo di obbedire ai precetti degli Apostoli, liberandoci da ogni macchia della carne e dello spirito: affinché, represse le lotte che esistono fra le due parti di noi stessi, l'anima ricuperi la dignità del suo impero, essendo giusto ch'essa, sottomessa a Dio e da lui governata, sia padrona del suo corpo: così che non dando scandalo a nessuno, non incorriamo il biasimo dei maligni. Perché noi meriteremmo giusti rimproveri dagli infedeli, e le lingue degli empi si armerebbero del nostro fallo per calunniare la religione, se i costumi di quelli che digiunano fossero difformi dalla purezza d'una perfetta continenza. Ché il punto essenziale del nostro digiuno non consiste nella sola astinenza dal cibo: ed inutilmente si sottrae al corpo il nutrimento, se lo spirito non si allontana dal peccato.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 4:1-11.
In quell'occasione: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E, dopo ch'ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente ebbe fame. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 16 sul Vangelo
Alcuni si domandano da quale spirito Gesù fu condotto nel deserto, e rimangono incerti a motivo di quello che si soggiunge: «Il diavolo lo trasportò nella città santa» (Matth. 4,51); e poi: «Lo trasportò sopra un monte molto elevato» (Matth. 4,8). Ma l'opinione ragionevole e conveniente senza motivo di dubitarne, si è di credere, ch'egli fu condotto nel deserto dallo Spirito Santo: affinché il suo Spirito lo conducesse là dove lo spirito maligno doveva trovarlo per tentarlo. Ma ecco, quando si dice che l'uomo-Dio fu trasportato dal diavolo sopra un monte molto elevato, o nella città santa, la mente rifugge dal crederlo, e le orecchie umane si spaventano in udirlo. Però se riflettiamo che ben altre cose avvennero in lui, conosceremo non essere ciò incredibile.
Matt 4:1-11.
In quell'occasione: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E, dopo ch'ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente ebbe fame. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 16 sul Vangelo
Alcuni si domandano da quale spirito Gesù fu condotto nel deserto, e rimangono incerti a motivo di quello che si soggiunge: «Il diavolo lo trasportò nella città santa» (Matth. 4,51); e poi: «Lo trasportò sopra un monte molto elevato» (Matth. 4,8). Ma l'opinione ragionevole e conveniente senza motivo di dubitarne, si è di credere, ch'egli fu condotto nel deserto dallo Spirito Santo: affinché il suo Spirito lo conducesse là dove lo spirito maligno doveva trovarlo per tentarlo. Ma ecco, quando si dice che l'uomo-Dio fu trasportato dal diavolo sopra un monte molto elevato, o nella città santa, la mente rifugge dal crederlo, e le orecchie umane si spaventano in udirlo. Però se riflettiamo che ben altre cose avvennero in lui, conosceremo non essere ciò incredibile.
Certo, il diavolo è il capo di tutti gli iniqui: e tutti gli empi sono le membra di questo capo. Non fu forse membro del diavolo Pilato? non furono forse membra del diavolo i Giudei che perseguitarono Cristo, e i soldati che lo crocifissero ? Qual meraviglia dunque, se permise d'essere trasportato sul monte, egli che sopportò d'essere ancora crocefisso dalle membra di lui? Non è dunque indegno per il nostro Redentore l'aver voluto essere tentato, egli che era venuto per essere ucciso. Era anzi giusto ch'egli vincesse così colle sue tentazioni le nostre tentazioni, come era venuto per trionfare della morte nostra colla sua morte.
Ma si deve sapere che ci sono tre gradi nella tentazione: la suggestione, la dilettazione e il consenso. E noi quando siamo tentati, per lo più cadiamo nella dilettazione o anche nel consenso: perché, formati di carne e nati nel peccato, anche in noi stessi portiamo i nemici di cui dobbiamo sostenere gli attacchi. Iddio invece che, incarnatosi nel seno della Vergine, era venuto al mondo senza peccato, non portava in se stesso alcun principio di contradizione. Poté quindi essere tentato per suggestione, ma giammai la compiacenza del peccato penetrò nell'anima sua. E perciò tutta quella diabolica tentazione fu esterna, non interna.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Trinità Santissima o Santissima Trinità
colloca il Tuo sguardo su questa Umanità
altrimenti sarà finita
AMDG et BVM
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