sabato 8 ottobre 2016

Ber

BERGOGLIO 

senza parole

7 teste + 7 corna
666: uno al centro e due in basso


++++++++++++***++++++++++++




In nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.
Sancte Michaël Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur: tuque,
Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute in infernum detrude.
Amen.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta;
sii nostro aiuto contro la cattiveria e le insidie del demonio.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui,
supplichevoli ti preghiamo:
tu, che sei il Principe della milizia celeste,
con la forza divina rinchiudi nell'inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che girano il mondo
per portare le anime alla dannazione.
Amen.



venerdì 7 ottobre 2016

BISFENOLO A (o BpA) : il pericolo per la salute è reale. Scontrini tossici, ecc... - Impatto Antropico -

Il bisfenolo si diffonde con 

gli scontrini


Scontrini peggio che bottiglie 
di plastica o biberon: contengono alti livelli di 
bisfenolo A che possono nuocere alla salute



Immaginatevi la scena: alla richiesta del finanziere di mostrare lo scontrino di accompagnamento al prodotto appena acquistato, il cliente risponde: “Non ce l’ho. Non me lo sono fatto fare perché potrei diventare sterile…”.
Certo, come scusa per evitate la multa forse non regge ma, a quanto pare, il pericolo per la salute è reale.

Lo scontrino nasconde una minaccia nascosta e fino a oggi sconosciuta: alte dosi di bisfenolo A (o BpA). L’hanno smascherata i ricercatori svedesi dell’Istituto Jegrelius per la chimica verde applicata. Secondo quanto riporta nel comunicato, il contenuto di bisfenolo A sugli scontrini sarebbe in media del 1,5%, una percentuale che a prima vista potrebbe sembrare bassa. Ma così non è.

Basti pensare che la concentrazione di questa sostanza è «mille volte più di quanto si trova nei biberon al policarbonato, vietati in molti Paesi», dichiara il dottor Tomas Oestberg, chimico dell’ambiente. Questo si traduce in un reale pericolo per la salute.

A essere oggetto dell’accusa sarebbe la carta termica utilizzata per produrre gli scontrini che, secondo gli esperti, diventa pericolosa perché si scioglie e va a contaminare gli oggetti cui è venuta in contatto: per esempio, se tenuta nel portafogli, contamina le banconote che, poi vengono maneggiate dalla persona stessa e da tutte le altre, dato che il denaro circola.

L’aspetto inquietante della faccenda è che il bisfenolo A è stato trovato non solo sugli scontrini, ma anche sugli estratti conto delle banche; nei biglietti aerei, ferroviari e dei bus, e in alcuni tipi di etichette.

«Il Bisfenolo viene assunto soprattutto attraverso gli alimenti, ma ciò non basta a chiarire i valori riscontrabili nell’organismo umano», spiega Oestberg. Questo fa sorgere ragionevoli dubbi che un contributo non irrilevante possa giungere dalla carta termica. Il BpA, lo ricordiamo, tra le altre cose è stato sospettato di causare infertilità e altri problemi all’apparato riproduttivo.

Questo studio e la sua divulgazione ha suscitato impressione anche tra i rappresentanti del sindacato svedese dei lavoratori del commercio. «È inaccettabile che i nostri iscritti debbano maneggiare quotidianamente sostanze velenose che possono danneggiare il sistema ormonale», commenta Lars-Anders Haeggstroem, il responsabile del sindacato.

Come prima mossa il sindacato ha chiesto il ritiro immediato della carta termica. A seguito dell’allarme e delle dichiarazioni del sindacato, alcune catene distributive hanno già provveduto a sostituire la carta termica, anche se l’alternativa ha un costo maggiore. Altre aziende, non si sono mosse e restano in attesa di una eventuale intervento dell’Unione Europea.
(lm&sdp)
*
::::: Malefatte umane e rimedi possibili ::::::::::

I danni provocati dal Bisfenolo-A rilasciato dai contenitori di plastica "per alimenti"





ROSA 32ma.


ROSA TRENTADUESIMA

[100] San Domenico aveva un cugino di nome don Perez o Pedro, che conduceva una vita molto dissoluta. 

Costui un giorno, avendo sentito dire che il santo stava predicando sulle meraviglie del Rosario e che per tale mezzo molti si convertivano e cambiavano condotta, si disse: “Avevo perduto ogni speranza di salvarmi, ma ora riprendo fiducia; bisogna che anch'io vada ad ascoltare questo uomo di Dio”. E andò alla predica di san Domenico. 

Questi, non appena lo vide, pregò in cuor suo il Signore perché aprisse gli occhi al cugino, e si rendesse conto dello stato miserando della propria anima; raddoppiò di energia nel tuonare contro i vizi. Don Perez ne fu alquanto scosso ma non tanto da risolversi a cambiare vita. Tornò, tuttavia, alla predica seguente.
  
Allorché il Santo lo vide, convinto che quel cuore indurito si sarebbe ravveduto solo per un colpo straordinario della grazia, esclamò a voce alta: “Signore Gesù, fate vedere a quanti sono qui radunati in quale stato si trova colui che è entrato or ora nella tua casa!”. E tutta l'assemblea poté vedere don Perez circondato da un'orda di demoni in forma di bestie orribili che lo tenevano legato con catene di ferro: presi dallo spavento fuggirono chi qua chi là, con immensa confusione di don Perez, egli pure spaventato e vergognoso d'essere oggetto di orrore a tutti. 

San Domenico, però, fece fermare la gente e rivolto al cugino disse: “Riconosci, infelice, lo stato deplorevole della tua anima e gettati ai piedi della Madonna! Su, prendi questa corona del Rosario, recitalo con devozione, pentiti dei tuoi peccati e risolvi di cambiar vita!”. 

Don Perez obbedì e in ginocchio recitò il Rosario; subito dopo si sentì ispirato a confessarsi e lo fece con estrema contrizione. Il Santo gli ordinò allora di recitare ogni giorno il Rosario ed egli non solo promise, ma scrisse egli stesso il proprio nome nel registro della confraternita. 

Quando uscì dalla chiesa il suo volto che poco prima aveva fatto inorridire gli astanti, appariva splendente come il volto di un angelo. 

Si seppe in seguito che perseverando nella recita del Rosario, egli aveva condotto vita molto regolata ed era morto serenamente.

AVE MARIA PURISSIMA!

SACRATISSIMI ROSARII BEATAE MARIAE VIRGINIS

Die 7 Octobris

SACRATISSIMI ROSARII

BEATAE MARIAE VIRGINIS

Duplex II classis

Introitus
GAUDEÁMUS omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre beátae Maríae Vírginis: de cujus solemnitáte gaudent Angeli, et colláudant Fílium Dei. Ps. 44, 2 Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. V/. Glória Patri.

Oratio


DEUS, cujus Unigénitus per vitam, mortem et resurrectiónem suam nobis salútis aetérnae praémia comparávit: concéde, quaésumus ; ut, haec mystéria sacratíssimo beátae Maríae Vírginis Rosário recoléntes, et imitémur quod cóntinent, et quod promíttunt, assequámur. Per eúmdem Dóminum.

Et, in Missis privatis tantum, fit Commemoratio S. Marci Papae et Confessoris.

Oratio


GREGEM tuum, Pastor aetérne, placátus inténde: et per beátum Marcum Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi ; quem totíus Ecclésiae praestitísti esse pastórem. (Per Dóminum.)

Deinde Commemoratio Ss. Sergii, Bacchi, Marcelli et Apuleji Martyrum, ut infra.

Léctio libri Sapiéntiae.


Prov. 8, 22-24 et 32-35


DÓMINUS possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a princípio. Ab aetérno ordináta sum, et ex antíquis, ántequam terra fíeret. Nondum erant abýssi, et ego jam concépta eram. Nunc ergo, fílii, audíte me: Beáti, qui custódiunt vias meas. Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abjícere eam. Beátus homo, qui audit me, et qui vígilat ad fores meas quotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam, et háuriet salútem a Dómino.


Graduale Ps. 44, 5, 11 et 12 Propter veritátem, et mansuetúdinem, et justítiam: et dedúcet te mirabíliter déxtera tua. V/. Audi, fília, et vide, et inclína aurem tuam: quia concupívit Rex spéciem tuam.
Allelúja, allelúja. V/. Solémnitas gloriósae Vírginis Maríae ex sémine Abrahae, ortae de tribu Juda, clara ex stirpe David . Allelúja.

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.


Luc. 1, 26-38


IN illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilaéae, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena: Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quae cum audísset, turbáta est in sermóne ejus, et cogitábat, qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum: ecce concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David patris ejus: et regnábit in domo Jacob in aetérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem María ad Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco ? Et respóndens Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce Elísabeth cognáta tua, et ipsa concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est illi, quae vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.


Credo.


Offertorium Eccli. 24, 25 ; 39, 17 In me grátia omnis viae et veritátis, in me omnis spes vitae et virtútis: ego quasi rosa plantáta super rivos aquárum fructificávi.

Secreta


FAC nos, quaésumus, Dómine, his munéribus offeréndis conveniénter aptári: et per sacratíssimi Rosárii mystéria sic vitam, passiónem et glóriam Unigéniti tui recólere ; ut ejus digni promissiónibus efficiámur: Qui tecum.

Pro S. Marco


Secreta


OBLÁTIS munéribus, quaésumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui profíciat ubíque succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres. (Per Dóminum.)

Deinde pro Ss. Martyribus.


Praefatio de beata Maria Virgine Et te in Festivitáte.


Communio Eccli. 39, 19 Floréte, flores, quasi lílium, et date odórem, et frondéte in grátiam, collaudáte cánticum, et benedícite Dóminum in opéribus suis.

Postcommunio


SANCTÍSSIMAE Genitrícis tuae, cujus Rosárium celebrámus, quaésumus, Dómine, précibus adjuvémur: ut et mysteriórum, quae cólimus, virtus percipiátur ; et sacramentórum, quae súmpsimus, obtineátur efféctus: Qui vivis.

Pro S. Marco


Postcommunio


REFECTIÓNE sancta enutrítam gubérna, quaésumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat, et in religiónis integritáte persístat. (Per Dóminum.)

Deinde pro Ss. Martyribus.



AMDG et BVM

IL SANTO ROSARIO


Esposizione dei misteri
Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.
La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi(martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).
«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).
Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.

AMDG et BVM