mercoledì 14 settembre 2016

In Exaltatione Sanctae crucis ~ II. classis

In Exaltatione Sanctae crucis ~ II. classis
Tempora: Feria Quarta infra Hebdomadam XVII 
post Octavam Pentecostes II. Septembris

Sancta Missa

Divinum Officium             Kalendarium

Rubrics :      Sancta Missa     Solemn : 
               

IN EXALTATIONE S. CRUCIS

Inno  
Canta, o voce, del glorioso
duello la vittoria,
narra il trionfo nobile 
sul trofeo della croce:
di come il Redentore del mondo
s'immolò e vinse.

Addolorato il Creatore
per la frode del primo uomo
che mangiando il frutto funesto
precipitò in rovina,
egli stesso additò allora l'albero
di rimedio ai danni dell'albero.

Richiedeva il piano divino
quest'opera della nostra salvezza,
che la sapienza vincesse l'astuzia
del serpente ingannatore,
e ne venisse medicina
là dove il nemico aveva colpito.

Quando finalmente venne
del sacro tempo la pienezza,
dal seno del Padre fu invialo
e nacque il Creatore del mondo
e uscì vestito di carne
da un grembo verginale.

Piange il fanciullo, deposto
nell'angusta mangiatoia:
la Vergine Madre avvolge
le membra nei poveri panni:
sono cinte da strette fasce
le mani e i piedi di Dio.

Sempiterna sia la gloria
alla beata Trinità,
così al Padre, come al Figlio:
pari onore al Paraclito
e l'universo lodi
il nome dell'Uno e Trino.
Amen.


Hymnus  
Pange, lingua, gloriósi
Láuream certáminis,
Et super Crucis trophǽo
Dic triúmphum nobilem,
Quáliter Redémptor orbis
Immolátus vícerit.

De paréntis protoplásti
Fraude Factor cóndolens,
Quando pomi noxiális
In necem morsu ruit,
Ipse lignum tunc notávit,
Damna ligni ut sólveret.

Hoc opus nostræ salútis
Ordo depopóscerat,
Multifórmis proditóris
Ars ut artem fálleret,
Et medélam ferret inde,
Hostis unde lǽserat.

Quando venit ergo sacri
Plenitúdo témporis,
Missus est ab arce Patris
Natus, orbis Cónditor,
Atque ventre virgináli
Carne amíctus pródiit.

Vagit infans inter arcta
Cónditus præsépia:
Membra pannis involúta
Virgo Mater álligat:
Et Dei manus pedésque
Stricta cingit fáscia.

Sempitérna sit beátæ
Trinitáti glória,
Æqua Patri, Filióque;
Par decus Paráclito:
Uníus Triníque nomen
Laudet univérsitas.
Amen.


Lettura 


Sulla fine del regno di Foca, Cosroa, re dei Persiani occupato l'Egitto e l'Africa e presa Gerusalemme e massacrativi molte migliaia di Cristiani, trasportò in Persia la Croce di Cristo Signore, che Elena aveva riposto sul monte Calvario. Pertanto Eraclio, successore di Foca, stanco dalle molte molestie e calamità della guerra, domandò la pace; ma Cosroa, inorgoglito delle vittorie, non volle concederla a nessun patto. In questa estremità ricorse a continui digiuni e preghiere, implorando con gran fervore l'aiuto di Dio; per cui ispirazione radunato un esercito, ingaggiò battaglia col nemico, e sconfisse tre generali di Cosroa coi loro tre eserciti.


Cosroa, abbattuto da queste sconfitte, prese la fuga. designando, mentre si disponeva a passare il Tigri, suo socio nel regno il figlio Medarse. Ma Siroe, figlio maggiore di Cosroa, sdegnato crudelmente per quest'affronto, decise di sopprimere il padre e il fratello; cosa che fece poco dopo al ritorno dei due fuggitivi, e ottenne da Eraclio il diritto di regnare a certe condizioni, la prima delle quali fu la restituzione della Croce del Signore. Così la Croce fu ricuperata dopo quattordici anni, ch'era caduta in potere dei Persiani. Di ritorno a Gerusalemme, Eraclio la riportò sulle proprie spalle con gran pompa sul monte in cui l'aveva portata il Salvatore.

Questo fatto fu segnalato da un gran miracolo. Perché Eraclio, carico di oro e di gemme, fu costretto di fermarsi alla porta che conduceva al monte Calvario. E più si sforzava d'andare avanti, e più si sentiva trattenere. Stupiti della cosa e lo stesso Eraclio e tutti gli altri, Zaccaria, vescovo di Gerusalemme: Vedi, imperatore, disse, che con questi ornamenti di trionfo imiti poco la povertà e l'umiltà di Gesù Cristo con cui egli portò la Croce. Allora Eraclio, gettate le splendide vesti e toltesi le scarpe e indossato un abito volgare, fece facilmente il resto del viaggio, e rimise la Croce nello stesso posto del Calvario, donde l'avevano asportata i Persiani. Quindi la festa dell'Esaltazione della santa Croce, che si celebrava ogni anno in questo stesso giorno, cominciò ad avere maggior importanza in memoria del fatto ch'era stata riposta da Eraclio nel luogo stesso, dove fu innalzata la prima volta per il Salvatore.


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

R. Questo segno della Croce apparirà in cielo, quando il Signore verrà a giudicare;
* Allora saranno manifestati i secreti del nostro cuore. 
V. Quando il Figlio dell'uomo sarà assiso sul trono della sua maestà, e comincerà a giudicare il mondo col fuoco.
R. Allora saranno manifestati i secreti del nostro cuore. 
V. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
R. Allora saranno manifestati i secreti del nostro cuore. 

Orazione
V. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga fino a Te. 

Preghiamo
O Dio, che in questo giorno ci rallegri ogni anno colla solennità dell'Esaltazione della santa Croce: concedi, che, come ne abbiamo conosciuto il mistero sulla terra, così meritiamo di riceverne i frutti della redenzione nel cielo. 

Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.




CHI SPONSORIZZA LE COPPIE GAY A LOURDES?

AVVENIRE SPONSORIZZA LE COPPIE GAY A LOURDES

Il direttore del quotidiano della CEI invoca la misericordia, ma è solo un paravento per coprire il vero obiettivo: promuovere le unioni gay nella Chiesa
di Riccardo Cascioli

Se qualcuno avesse ancora dubbi sulla linea omosessualista sostenuta da Avvenire non ha che da leggersi attentamente sia le lettere sia la risposta del direttore del quotidiano della CEI pubblicate a pagina 2, domenica 4 settembre.
Spieghiamo l'antefatto: due persone con tendenze omosessuali, cattolici, che vivono insieme da 50 anni si uniscono civilmente a Torino grazie alla nuova legge Cirinnà e, per festeggiare e ringraziare, si recano in pellegrinaggio a Lourdes. Avvenire il 7 agosto ne dà notizia in un breve articolo, senza alcun commento, come se fosse una cosa normale. In realtà è una finzione, perché fosse normale non ci sarebbe bisogno di dare la notizia, non è che Avvenire elenchi quotidianamente i pellegrini italiani che si recano a Lourdes. È invece una scelta di far passare come normale una evidente novità. La cosa non sfugge però a molti lettori, i quali scrivono per chiedere spiegazioni e magari trarne qualche amara conclusione. Alcune di queste lettere, vengono pubblicate domenica scorsa, ma insieme ad altre che inneggiano alle unioni omosex e alla richiesta di scuse ai gay da parte della Chiesa.

CHI SIAMO NOI PER GIUDICARE?
E come risponde il direttore di Avvenire? Il titolo è già eloquente: «Chi giudica due omosessuali cattolici che decidono di andare a Lourdes?». Eh già, chi siete voi lettori che giudicate la fede degli altri «senza sapere nulla della vita di quelle persone» e «disprezzate la libertà di Dio di parlare al cuore di tutti e di ciascuno, e la libertà di tutti e di ciascuno di risponderGli»? Eccovi sistemati cari lettori, con la misericordia ''a due velocità'': totale comprensione e sostegno a chi vive situazioni irregolari, bastonate a quei poveracci da compatire che ancora la menano con la legge naturale e il catechismo.
Tralasciando alcuni dettagli della risposta, che pure meriterebbero una puntualizzazione, andiamo subito al cuore della questione. Tutta l'ondata di bontà cristiana che emana dalle parole misericordiose del direttore di Avvenire, è in realtà fondata su una serie di menzogne. A partire dal titolo: nessuno dei lettori in questione ha inteso giudicare i due anziani signori con tendenze omosessuali che sono andati in pellegrinaggio a Lourdes (peraltro di persone omosessuali che vanno a Lourdes ogni anno ce ne sono tante). Né la Chiesa ha inteso mai giudicare le persone. Tanto è vero che la Chiesa ha da sempre indicato i santi, per nome e cognome, mai ha elencato i dannati.

CONDANNARE IL PECCATO, NON IL PECCATORE
Ma le situazioni oggettive sì che devono essere giudicate. Se un'azione è considerata un male, resta un male a prescindere dalle intenzioni e da come andrà a finire l'ultimo giorno per chi il male ha commesso. Se l'adulterio è un peccato grave, oggettivo, non può mai diventare un bene. Così è per le unioni fra persone dello stesso sesso. Almeno fino ad oggi. Perché è evidente che ad Avvenire - e a chi lo dirige - non sta a cuore la fede delle persone o la libertà di Dio, quanto cambiare già nella prassi l'insegnamento della Chiesa a proposito di sessualità e omosessualità.
Il dovere di ''non giudicare le persone'' è solo un diversivo per spostare il discorso e far tacere i critici. Pensiamo infatti se invece di due anziani omosessuali che vivono insieme da 50 anni, ad annunciare il pellegrinaggio a Lourdes fossero stati un 40enne e una ragazza 13enne consensualmente conviventi, alla ricerca di una benedizione; oppure un padre e una figlia uniti in un rapporto pubblico incestuoso che intendono consacrare alla Madonna la loro unione. Forse che il direttore di Avvenire avrebbe usato le stesse parole di misericordia e incoraggiamento? O magari avrebbe almeno ammonito i protagonisti dal non strumentalizzare la Madonna per far passare come legittimo ciò che legittimo non può essere?

L'OBIETTIVO DI AVVENIRE? PROMUOVERE LE UNIONI OMOSESSUALI
Ecco il punto: l'obiettivo di Avvenire non è l'accoglienza delle singole persone e il fare spazio alla libertà di Dio. È soltanto il solito tentativo di promuovere le unioni omosessuali, usando una cosa seria e grande come la Misericordia a mo' di ipocrita paravento per meschine operazioni ideologiche e personali.
È ovvio che tutto ciò non potrebbe accadere se a guidare l'operazione non fosse chi oggi comanda di fatto la Conferenza episcopale Italiana, da cui Avvenire dipende. Sia ben chiaro: non è per giudicare le persone, stiamo solo parlando di fatti oggettivi. E nel caso qualcuno - come è successo in passato - pensasse che questo è dovuto a un cambiamento improvviso di linea, si metta il cuore in pace: le posizioni attuali di Avvenire, in questa materia sempre più sfacciate, sono il frutto di un lungo cammino che dura almeno da venti anni, e che oggi conosce un'accelerazione grazie al maturare di diversi fattori, nella società e nella Chiesa.
Tanto per intenderci, anche la scelta di Lourdes come meta del pellegrinaggio non è casuale: lo scorso febbraio la diocesi di Tarbes e Lourdes ha invitato nel santuario mariano tutte le coppie in occasione della festa di San Valentino per dirsi ''Io t'amo''. «L'appello è indirizzato a tutte le coppie: sposate, non sposate, omosessuali e così via», ha detto un responsabile della diocesi (e non osiam pensare cosa ci sia dietro a quel ''e così via''). E il rettore del santuario, Padre André Cabes, ci ha dato anche una motivazione teologico-spirituale: «Il miracolo di Lourdes è quello di un incontro, di Bernadette Soubirous con la Vergine: in questo senso vogliamo celebrare ogni tipo di incontro». Chiaro no? Per pedofilia e incesto è solo questione di tempo.
 
Titolo originale: Coppie gay a Lourdes e l’ipocrisia di Avvenire
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06/09/2016

VANGELO DI GAMALIELE - ma davvero molto molto interessante!

...ma poi non son così truce come Ferri m'ha fatto

Vangelo di Gamaliele 

(Recensione etiopica *) 

[1, 56] Tristezza di Maria. Ma quando la vergine ebbe posto fine alla sua lamentazione per il rinnegamento di Pietro, fece venire Giovanni. Giunse piangendo; e piangendo le andò incontro, ed entrambi, la vergine e Giovanni, si sedettero, piangendo insieme Gesù. 

[57] Dopo, disse Giovanni alla Vergine: "O madre mia, non piangere perché Pietro ha rinnegato il nostro Signore. Su di lui non grava l'accusa che grava su Giuda, che l'ha tradito. Durante la Cena con il mio Maestro ho udito Pietro che gli diceva: "Lungi da te, mio Signore e Dio! Non ti rinnegherò in eterno, per me sarebbe meglio morire piuttosto! Non ti accada mai niente di simile! Da parte mia, sacrificherò a te la mia vita". 

[58] Allora, per la prima volta, udii per tre volte il mio Signore esprimere il suo biasimo a Pietro. Gli disse: "Indietro, Satana! Tu hai destato il mio risentimento non avendo tenuto conto di ciò che è di Dio ma solo di ciò che è degli uomini". 

[59] Ora però, mia signora e madre, non piangere sul padre Pietro, poiché il suo rinnegamento sarà il pentimento dei peccatori. Egli stesso ha smentito la sua parola, e ha dovuto credere alla parola del Signore". 


[2, 27] Ma c'erano là delle donne: Giovanna, moglie di Chusa, Maria Maddalena e Salome. Esse abbracciarono la Vergine nostra signora e la sostennero. Un lamento interiore serpeggiava nella cerchia di tutte queste sante donne, che piangevano con commoventi parole. 

[28] Altre donne ebree, che ne udivano il pianto, la ingiuriavano dicendo: "E' giunta per noi oggi la vendetta contro di te e contro tuo figlio. Per colpa tua il nostro grembo rimase senza figlio, due anni dopo che tu lo generasti". 

[29] Congiura contro Gesù e Pilato. E i capi degli Ebrei là presenti, come pure i soldati di Erode indurivano il loro cuore e lo volevano uccidere. Avevano infatti informato Erode che Pilato e molti tra il popolo erano ben disposti verso Gesù. Essi avevano detto: "Quando noi ci faremo avanti per metterlo sulla croce, la folla si ribellerà contro di noi e, su incitamento di Pilato, lo libererà dalle nostre mani. Mandaci perciò subito il tuo ordine e il tuo esercito, per crocifiggerlo". 

[30] Gli Ebrei gli avevano fatto molti regali, affinché egli mandasse loro la sua forza e i suoi soldati. Per questo in quei giorni Pilato non era uscito con loro affinché non si giungesse a uno scontro tra lui e gli Ebrei. 

[31] Pilato e sua moglie amavano infatti Gesù come se stessi. Egli lo aveva fatto flagellare, per compiacere i cattivi Ebrei, e perché il loro cuore si disponesse più favorevolmente e lo lasciassero andare senza condannarlo a morte. 

[32] Anche se Pilato avesse saputo che avrebbero appeso alla croce lui con la moglie e i figli qualora non lo avesse consegnato a loro e non lo avesse dato a morte, mai avrebbe teso la mano contro di lui. 

[33] Con l'inganno avevano fatto credere a Pilato: "Se tu punirai quest'uomo ostinato, sicché non guarisca più alcuno nel giorno di sabato, noi, dopo, non ci occuperemo più di lui e lo ripudieremo". 

[34] In séguito a questa ingannevole messinscena Pilato lo fece flagellare: credeva che le loro affermazioni fossero veritiere. 

 [39] Morte di Gesù. Quando la voce (di Gesù) tacque, quando egli, appeso al legno della croce, rese la sua anima, tutta la città fu sconvolta da scosse della terra, da segni e da miracoli che avvenivano lassù, in cielo. 

[40] Quando la vergine vide che la terra tremava e l'oscurità si diffondeva su tutta la città, esclamò ad alta voce, dicendo: "Questi miracoli che stanno accadendo annunciano la morte di mio figlio!". 

[41] E mentre così parlava, ritornò Giovanni, si fermò vicino a lei e pianse. La vergine gli domandò: "Giovanni, mio figlio è proprio morto sulla croce?". Egli piegò la testa e le disse: "Sì, madre mia, è morto!". 

[52] Tutto ciò avveniva mentre Cristo era appeso alla croce. Il capitano credette e disse: "Quest'uomo, in verità, era figlio di Dio!". Fece questa confessione in séguito a quei segni miracolosi. 

[53] Tutto il popolo dei fedeli lo pianse all'unanimità mentre era ancora sulla croce. 

[54] Dolore di Pilato. Pilato fece chiamare il capitano, che era andato da Erode per la crocifissione, lo condusse a casa sua e gli disse: "Tu hai ben visto, fratello, ciò che Erode e gli Ebrei hanno commesso contro quest'uomo giusto. Lo hanno posto ingiustamente sulla croce, così che sulla terra è accaduto tutto ciò. 

[55] Ti dico in verità, fratello, che tutte queste cose inique io non le ho volute, ma furono istigate da Erode. Io lo volevo liberare affinché non fosse ucciso. Quando però mi accorsi che ciò dispiaceva ad Erode, lo consegnai agli altri Ebrei perché lo crocifiggessero. Ed ora rifletti: cosa possiamo offrire a Dio in cambio di suo figlio, che abbiamo fatto uccidere?". 

[3, 1] Il capitano, il lanciere e Pilato piansero amaramente, dicendo: "Il suo sangue sia su Erode e sul sommo sacerdote". 

[2] I capi degli Ebrei convocati da Pilato. Allora Pilato convocò i capi dei sacerdoti, Anna e Caifa, e li fece condurre alla sinagoga. Pilato disse loro: "Voi lupi e volpi, avete bevuto il suo sangue nella iniquità! Guardate ora la morte del Nazareno sull'albero della croce! Il suo sangue ricada su voi e sui vostri figli!". 

[3] Quelli però si impettirono e dissero arroganti: "Per mille generazioni il sangue di questo rinnegato ricada su noi e sui nostri figli!". 

[4] Pilato disse: "Or dunque, dopo tutti questi segni miracolosi, che si sono manifestati in cielo e sulla terra, non avete timore e non tremate come tutto il popolo?". 

[5] Ma essi gli risposero: "Perché dovremmo temere? Come vedi ci siamo attenuti alla legge". E Pilato disse: "Avete osservato la legge dell'inganno fino alla fine, ma questa non è legge! 

[6] Tu ti fai chiamare sommo sacerdote, ma ecco che i tuoi abiti sono stracciati! La legge però dice: Quando il sommo sacerdote ha l'abito stracciato, è decaduto dalla sua funzione sacerdotale". Ma il sommo sacerdote rispose: "Ho l'abito stracciato perché quello ha preso a bestemmiare ed ha bestemmiato contro Dio e contro la legge". 

[7] Pilato gli disse: "Per questo motivo io ti proibisco di entrare d'ora in poi nel tempio come sommo sacerdote; solo come laico (entrerai). E se qualcuno mi riferirà che tu sei entrato, io ti farò decapitare". 

 [8] Ma egli gli rispose dicendo: "Quale tra i governatori che ti hanno preceduto fin dai primissimi tempi ha mai proibito al sommo sacerdote l'ingresso nel tempio?". Egli disse ciò confidando sulla potenza di Erode. 

[9] Pilato gli rispose: "Ma ora, dopo aver visto tutti questi segni miracolosi il tuo cuore è ancora incredulo come tutto il popolo?". 

[10] E Caifa, che era stato nominato capo dei sacerdoti, disse a Pilato: "Non è molto tempo che sei stato insediato in questa città e non comprendi da dove hanno origine questi segni miracolosi, e come vengono compiuti. 

[11] Questa è infatti la stagione dell'erba, il Magabit, in cui il sole e la luna si girano. In questo periodo i maghi rendono la luna come il sangue e con la potenza della loro arte magica rubano lo splendore del sole, indagano sugli avvenimenti di coloro che hanno il libero arbitrio e sulla produzione del raccolto del grano, del vino e dell'olio". 

[12] Caifa, dunque, parlò in modo subdolo. Ma Pilato si alzò dalla sua sedia, colpì la sua pelle rugosa, strappò la barba dalle sue guance, e lo frustò, dicendo: "Con il tuo odio vuoi portare l'ira sulla terra!". 

[13] Anche il capitano e i soldati bastonavano questo sommo sacerdote dicendo: "Tu sei più degno della morte che della vita". E, dopo averlo concordemente punito, Pilato e il capitano lo fecero gettare in prigione e si accordarono per consegnarlo all'imperatore. 

[14] Sepoltura di Gesù. Dopo, Pilato si rivolse al capitano e gli domandò: "Come si concilia con il decoro il lasciare questo cadavere appeso all'albero della croce?". Il capitano rispose a Pilato: "Governatore, tu hai il pieno potere di agire a tuo piacimento". 

[15] Pilato replicò: "E' nostra volontà toglierlo dalla croce e affidarlo in custodia a un fedele fino al terzo giorno. Egli ha risvegliato molti morti tra il popolo e con ogni probabilità risusciterà". 

[16] Ma quando Pilato parlò in questo senso, tutti i capi degli Ebrei cominciarono a gridare dicendo: "Non è legale che un morto venga ricoverato presso un vivente; il soggiorno dei morti è la tomba!". 

[17] Questo dissero i capi degli Ebrei a Pilato. Nel frattempo venne da Pilato Giuseppe da Arimatea, e chiese di potere tirare giù dalla croce il cadavere di Gesù. Pilato ne fu contento e diede ordine di consegnarglielo. 

[18] Gli Ebrei però lo seguirono con le guardie. Giuseppe allora lo tirò giù dalla croce ed egli stesso, insieme a Nicodemo, lo avvolse. 

[19] Gli Ebrei furono assai scontenti di ciò e cominciarono a questionare con loro; essi infatti non volevano che fosse tolto dall'albero della croce, ma che lo si lasciasse sul legno insieme ai ladroni. Prima infatti egli aveva parlato della sua risurrezione. 

[20] Custodia al sepolcro. Quelli intanto lo avvolgevano con cura, insieme a spezie e mirra, in un panno di lino nuovo, che non era mai stato usato per nessuno. Anche la tomba era nuova; nessun cadavere umano vi era mai stato seppellito, poiché era stata scavata in una grotta appositamente per Giuseppe, il proprietario del giardino. Lo posero dunque là dentro e presero tutte le precauzioni, dicendo: "Staremo a vedere fino al terzo giorno". 

 [21] E dopo che Gesù fu posto nella tomba, gli Ebrei si radunarono da Pilato dicendo: "Anche tu sai che è sabato. Non si sarebbe dovuto togliere questo cadavere dalla croce fin quando non avessimo potuto accertarci della sua potenza". Ma Pilato disse loro: "Popolo maledetto, non avete visto finora la sua potenza, tutti i suoi miracoli in cielo e il terremoto alla sua morte?". 

[22] Quelli sviarono il discorso e pretesero quattro soldati come testimoni: due di Erode e due del capitano. Diedero loro ciò che richiedevano e li mandarono presso la tomba, a far la guardia fino al terzo giorno. 

[23] Anche il capitano rimase a Gerusalemme fino al terzo giorno, per vedere il miracolo, dicendo: "Se Gesù risorgerà dai morti, come è stato annunziato, allora non dovrò più preoccuparmi della potenza di Erode". 

[24] Dopo tutto ciò, Giovanni ritornò di corsa dalla Vergine e le disse: "Guarda, hanno posto tuo figlio, il mio Signore, in una tomba nuova, su di lui è stato steso un sudario nuovo, e lo hanno sepolto con molte spezie e abbondante mirra". 

[25] La Vergine gli domandò: "Chi ha dimostrato tanta benevolenza verso mio figlio?". Egli le riferì che erano state due persone autorevoli: Giuseppe e Nicodemo

[40] Giovanni le parlò affettuosamente, dicendole: "Cessa ora il tuo pianto, poiché quelli l'hanno preparato per la sepoltura, come si conviene, con aromi e fumo d'incenso e con nuovi panni di lino. Anche la tomba, in cui lo hanno seppellito, è nuova e là vicino vi è un giardino". 

[41] Ma la Vergine gli rispose piangendo: "Anche se la tomba di mio figlio fosse l'Arca di Noè, io non ne riceverei consolazione alcuna, se non vedo la sua tomba per versarvi sopra le mie lacrime". Giovanni le rispose, dicendo: "Come possiamo andarci? Davanti alla tomba stanno quattro soldati dell'esercito del governatore". 

[42] La Vergine dovette pazientare per quella notte e per il giorno successivo lamentandosi e piangendo la morte del Figlio, e non si mise in cammino fino alla domenica mattina. 

[43] Accordo tra le guardie e le autorità ebraiche. Ma i soldati ai quali il governatore aveva affidato la custodia si erano segretamente accordati con i capi degli Ebrei, senza che né il governatore, né il capitano lo sapessero. Avevano detto loro: "Attenti dunque! Se questo falso maestro dovesse risorgere - (cosa da non escludere) dati i miracoli che si sono verificati alla sua morte in croce - se egli dunque risorgesse dai morti - se si avverasse proprio questo - voi verrete immediatamente da noi, senza che il governatore ne sappia nulla, e vi daremo una grossa mancia e un mucchio di argento, affinché questa cosa venga tenuta segreta al governatore". In questo senso gli Ebrei si erano accordati con i soldati, prima che si recassero alla tomba. [!]

[44] Quando Egli risorse, nel momento stesso della risurrezione, avvenne un terremoto; e prima dell'alba i soldati spaventati e tremanti scapparono in città. Essi però si ricordarono dell'inganno concordato con gli Ebrei e, nella notte, si recarono subito da loro, senza farlo sapere al governatore. Portarono loro la notizia che il Nazareno era risorto dai morti, come egli stesso aveva detto. 

[45] Gli Ebrei si affrettarono a riferire ai capi dei sacerdoti quello che i soldati avevano loro comunicato: Gesù era risorto dai morti! 

[4, 1] Le autorità ebraiche al sepolcro. Allora essi gridarono dicendo: "Oggi, o Ebrei, guai alla nostra vita! Poiché questo è un giorno infausto, peggiore del giorno nel quale fu crocifisso. Cosa faremo quando il governatore e il capitano sapranno che egli è risorto dai morti? Ma prima di tutto però dobbiamo renderci conto di che cosa è avvenuto". 

[2] Si recarono di corsa al sepolcro, ma non vi trovarono il corpo di Gesù. Si spaventarono molto e si strapparono le vesti. Ai quattro soldati diedero molto denaro, dicendo: "Non raccontate a nessuno che è risorto!". Ma in cuor loro pensavano: si mostrerà egli ora a tutto il popolo? E di questo discussero fra di loro dividendosi in piccoli gruppi. 

[3] Maria al sepolcro. La Vergine non si lasciò trattenere e la domenica, di buon mattino, si recò alla tomba. Giunta di corsa alla tomba, si guardò intorno e fissò lo sguardo sulla pietra: era stata rotolata dalla tomba. Allora esclamò: "Questo miracolo è avvenuto in favore di mio Figlio. Ora mi domando con apprensione chi mai ha rotolato questa pietra dall'ingresso della tomba". 

[4] Si sporse in avanti nell'ingresso della tomba, ma non vide il corpo del Figlio. 

[5, 2] Quando spuntò il giorno, mentre il suo cuore era abbattuto e triste, dalla destra dell'ingresso penetrò nella tomba un profumo aromatico: pareva il diffondersi del profumo dell'albero della vita. 

[3] La Vergine si voltò e in piedi, presso un cespuglio di incenso, vide Dio vestito con uno splendido abito di porpora celeste. 

[4] Egli le disse: "Donna, perché piangi e ti lamenti così triste su di una tomba che non ha alcun cadavere?". 

[5] Gli rispose: "E' proprio questo, Signore, che mi rende triste! Non trovo nella tomba il cadavere del mio figlio diletto per piangerlo e consolare così la mia tristezza". 

[6] Gesù le rispose: "Non sei ancora stanca di piangere e lamentarti dall'inizio fino ad ora? Tu hai pianto a lungo su di una tomba vuota. Qualora tu avessi trovato il cadavere di tuo figlio, i lamenti e le lacrime non avrebbero avuto fine". 

[7] Lei rispose: "Se l'avessi trovato, o mio signore, ne avrei tratto almeno un po' di conforto". 

[8] Gesù le disse: "Non è affatto vero! Se tu l'avessi trovato morto non avresti avuto alcuna consolazione dalla visione del suo fianco trafitto da una lancia, delle sue mani ferite, dei segni dei chiodi e del suo corpo macchiato di sangue". 

[6, 1] Gesù consola la madre. "Consolati, donna. Per te infatti è stato meglio non averlo visto morto e non esserti rattristata Quale conforto avresti avuto nel vederlo ancora vivo appeso alla croce, e quale dolore avresti provato mentre il tuo cuore ardeva come fuoco! 

[2] Ora che egli è morto e avvolto e convenientemente sepolto, tu, o donna, hai avuto il coraggio di venire fin qua nonostante questa paurosa oscurità e mentre la città è, a causa sua, pervasa da una paurosa agitazione. Le sentinelle sono appena fuggite e gli Ebrei hanno concordato con esse un inganno contro tuo figlio. 

[3] Pensi tu forse che questa tomba appartenga agli Ebrei che vi hanno posto il cadavere di tuo figlio? No, donna! Il proprietario della tomba io lo conosco: è Giuseppe, ed anche questo giardino è suo". 

[4] La Vergine gli rispose: "Signore, vedo che sai con precisione quanto avvenne a mio Figlio e ciò che gli è stato fatto allorché fu sepolto in questa tomba. Il mio cuore non mi permise di restare in casa di Giovanni; per questo mi alzai e venni qui a cercarlo. 

 [5] Ed ora, mio signore, se sei il custode del giardino ti scongiuro per lo splendore del tuo abito e per le benevoli parole che mi hai detto di essere così buono da informarmi su questi avvenimenti. Io, infatti, sono inconsolabile. Spiegami che cosa gli è stato fatto giacché io non ho trovato il cadavere nella tomba. 

[6] Lo hanno forse preso gli Ebrei che odiavano sia lui sia il governatore, o è forse nascosto nel giardino; tu conosci chi l'ha preso? Abbi pietà di me! Mostrami il luogo ove si trova affinché lo possa vedere: ciò mi basterà. 

[7] Per la vita della tua anima, ti confesso, o fratello, di non avere mai visto questo luogo prima d'oggi". 

[8] Gesù allora disse a Maria: "Hai versato abbastanza lacrime. Colui che fu crocifisso è vivo e parla con te ed il tuo consolatore è proprio colui che tu cerchi, è colui che indossa la porpora celeste. Colui del quale tu cerchi la sepoltura è quegli che ha spezzato le porte bronzee e liberato i prigionieri dell'Inferno. 

[9] Comprendi la mia grazia e la mia misericordia, Maria! Vedi, ti ho consolato con una parola di vita. Non temere, non smarrirti, osserva bene il mio volto, o madre mia, e convinciti ch'io sono tuo figlio. 

[10] Io sono il Gesù che a Betania ha risuscitato Lazzaro, io sono il Gesù che è la risurrezione e la vita, io sono il Gesù il cui sangue fu sparso sulla roccia del patibolo. 

[11] Io sono il Gesù che consola la tua tristezza, io sono il Gesù per la cui morte hai pianto; egli ora è vivo! Io sono il Gesù per il cui amore hai versato lacrime. Ora egli ti consola con la sua risurrezione prima di tutti gli altri. 

[12] Nessuno ha portato via il mio cadavere, bensì sono risorto per volere di mio Padre, o madre mia. Oggi sei venuta alla mia tomba, o madre mia, mentre io ho tratto dagli Inferi quelli che erano in catene e ho salvato quelli che erano caduti in peccato". 

[13] Udite queste parole, il cuore della Vergine si colmò di forza e consolazione: cessò di piangere e di essere smarrita. Ai suoi occhi fu concesso di guardare e di contemplare la sua divinità. 

[14] Allora lei gli disse: "Sei tu dunque risorto, mio Signore e mio Figlio? Felice risurrezione!". E si inginocchiò a baciarlo. 

[15] Ma egli le disse: "Ti basti, o madre mia, la gioia della mia risurrezione. Guarda i prigionieri dell'Infero che si rallegrano e giubilano ch'io li porto in dono al Padre mio prima di condurli nel giardino dell'Eden". 

[16] La Vergine pura guardò e vide intorno a lui i prigionieri che aveva tratto fuori dall'Infero: indossavano abiti di bianca porpora, ed a quella vista rimase stupita. 

[17] Gesù le disse: "Corri dai miei fratelli a portare la notizia e il felice annunzio della mia risurrezione dai morti. Affrettati, torna indietro, madre mia! Non restare alla destra della mia tomba; la folla degli Ebrei e Pilato verranno infatti alla tomba per vedere quanto è avvenuto". 

[18] Annunzio della risurrezione...poiché farà risorgere i morti, darà la luce ai ciechi e gli storpi cammineranno. 

[19] Dopo aver parlato così a sua madre, Gesù si sottrasse ai suoi occhi. Lei lasciò di corsa la tomba, andò dagli apostoli e dalle donne portando la buona notizia che il nostro Signore era risorto dai morti; raccontò e disse: "Egli ha detto: Vi precedo a Gerusalemme. Là mi vedrete ed io vi darò la mia benedizione". 

[20] Quelli si alzarono e andarono alla tomba a vedere quanto era avvenuto. 

[21] La notizia della risurrezione del Nazareno si sparse in tutta la città 

[22] Ma i capi dei sacerdoti e gli Ebrei si recarono da Pilato, come se non sapessero nulla, e gli dissero: "Vedi, governatore, come oggi in una tomba siano stati ingigantiti l'inganno e l'errore! Ordina dunque di introdurti i soldati per interrogarli separatamente; essi così ci ragguaglieranno in modo sicuro senza che alcuno di noi abbia da scomodarsi fino alla tomba". 

[7,1] Apparizione di Gesù a Pilato. Pilato rispose: "Io ho udito che è risorto dai morti e, dopo che l'ho visto in sogno, anch'io credo che sia risorto. 

[2] Per la vita dell'imperatore e per la legge di Mosè, giuro di non mentire e di averlo visto questa notte mentre riposavo nel mio letto. 

[3] Mi rammaricavo, infatti, per lui avendo alzato la mano contro di lui: fondandomi sui segni verificatisi in cielo e in terra sull'albero della croce, quand'egli morì, pensavo: è forse egli il figlio di Dio? 

[4] Lo vidi affianco a me! Il suo splendore superava quello del sole e tutta la città ne era illuminata, ad eccezione della sinagoga degli Ebrei. 

[5] Mi disse: "Pilato, piangi tu forse perché hai flagellato Gesù? Non avere paura! Si è infatti avverato ciò che di lui è stato scritto. Convertiti a me ed io ti perdonerò. 

[6] Io sono il Gesù che morì sull'albero della croce e io sono il Gesù che oggi è risorto dai morti. Questa luce che tu ora vedi è la gloria della mia risurrezione che irradia di gioia il mondo tutto. 

[7] Contempla questo miracolo: lo splendore che irradia sulla terra supera quello del sole, affinché tu comprenda che sono risorto dai morti. 

[8] Corri dunque alla mia tomba: troverai le fasce mortuarie rimaste e gli angeli che le custodiscono; gettati davanti ad esse e baciale, diventa assertore della mia risurrezione e vedrai nella mia tomba grandi miracoli: i paralitici camminare, i ciechi vedere e i morti risorgere. 

[9] Sii forte, Pilato, per essere illuminato dallo splendore della mia risurrezione che gli Ebrei negheranno"". 

[10] Dopo che Pilato parlò così nel cortile della sua dimora, gli Ebrei gridarono: "Questo, governatore, non lo devi dire al popolo! Tutti i sogni, infatti, sono illusioni. La legge afferma: ogni cosa deve essere confermata da due testimoni. 

[11] Falsa testimonianza delle guardie. Ora, invece di tre testimoni ci sono i quattro soldati che hanno custodito la tomba; se essi testimonieranno che egli è risorto dai morti, la loro parola sarà veritiera, ma se non lo testimonieranno non avremo nulla da fare con i sogni". 

[12] Pilato chiamò allora i quattro soldati e domandò loro: "Che successe oggi nella tomba?". Essendosi essi accordati che ognuno avrebbe preso la propria responsabilità della fuga, resero una falsa testimonianza: (Gesù) non era risorto, ma era stato rapito. 

[13] Pilato ordinò di separarli e di introdurre ognuno in un posto diverso. 

 [14] Fece poi comparire il primo e gli disse: "Dimmi la verità. Chi ha rubato il corpo di Gesù?". Quello gli rispose: "Pietro e Giovanni hanno rapito il suo corpo". 

[15] Ordinò poi di condurlo via, e chiamato il secondo gli disse: "Sono convinto che tu solo sai dirmi la verità. Spiegami bene: quale apostolo ha rapito il corpo di Gesù dalla tomba?". 

[16] Gli rispose: "Sono venuti tutti i dodici assieme ai discepoli e l'hanno rapito furtivamente". 

[17] Ordinò poi di condurlo via, e chiamato il terzo gli disse: "Per conto mio la tua testimonianza vale più di quella degli altri due. Chi ha rapito dalla tomba il corpo di Gesù?". 

[18] Gli rispose: "Sono stati Giuseppe e Nicodemo. Vennero di notte con tutta la loro servitù e, senza molta fatica, l'hanno rapito; ed hanno anche spostato la pietra". 

[19] Chiamò il quarto e gli disse: "Tu sei di un grado superiore a quelli. Essi, infatti, obbedivano ai tuoi ordini e obbedivano al tuo comando. Informami dunque: come avvenne che il corpo di Gesù è stato rapito mentre voi eravate di guardia?". 

[20] Gli rispose: "Non sappiamo, Signore, chi l'ha portato via giacché ci eravamo addormentati, e quando ci svegliammo lo trovammo nel pozzo del giardino ‚ pensammo che l'avessero fatto quelli per paura degli Ebrei". 

[21] Pilato e le autorità ebraiche al sepolcro. Pilato disse agli Ebrei e al capitano: "E' meglio ora che i loro resoconti non concordano e la loro testimonianza è falsa?". E, irritato, ordinò di mettere i soldati in prigione fino a che egli non fosse andato alla tomba. 

[22] E, senza indugio, s'alzò con i capi degli Ebrei, il capitano, il lanciere e i capi dei sacerdoti. Si recarono alla tomba e trovarono le bende mortuarie rimaste, ma non il cadavere. 

[23] Disse loro Pilato: "Voi odiate la vostra vita! Se il cadavere fosse stato rapito sarebbero state portate via anche le bende mortuarie". 

[24] Risposero: "Per certo, queste bende non sono sue, ma di un altro". 

[25] Pilato si ricordò della parola che gli aveva detto nostro Signore e cioè che nella sua tomba si sarebbero verificati grandi miracoli. 

[26] Entrato subito nella tomba, Pilato prese le bende mortuarie, le abbracciò e, per la grande gioia, scoppiò in lacrime quasi che avvolgessero Gesù. 

[27] Si volse poi al capitano, rimasto all'ingresso della tomba; questi era monocolo essendo stato ferito in guerra da molto tempo. 

[28] Pilato rifletté: sono sicuro che queste bende restituiranno la luce al suo occhio. 

[29] Avvicinò a lui le bende mortuarie dicendogli: "Non senti, fratello, il profumo delle bende? Non è un odore di cadavere, ma di porpora regale impregnata di soavi profumi". 

[30] Ma gli Ebrei gli dissero: "Tu sai bene, Pilato, che Giuseppe Si è servito di spezie e incenso, e l'ha cosparso di mirra e aloe. Questa è la ragione del profumo". 

[31] Pilato rispose: "Anche se con le bende si fossero usate sostanze aromatiche, per qual motivo questa tomba manda un profumo così soave come se vi fosse stato sparso muschio e aromi?". 

[32] Gli risposero: "Questo profumo, Pilato, è quello del giardino soffiato dentro dal vento". 

 [33] Pilato rispose: "Fate attenzione che da soli vi preparate la via della rovina sulla quale errerete in eterno senza alcuna remissione". 

[34] Gli risposero: "Non è giusto e non ti è lecito varcare questa tomba! Tu sei il governatore, la città ha bisogno di te, ma la tua giurisdizione non si estende fino a questa tomba. I capi dei sacerdoti e i capi del popolo comprendono questo più di te. 

[35] Non ti è lecito e non ti si addice litigare con gli Ebrei per un uomo morto". 

[36] Pilato disse allora al capitano: "Vedi, fratello, quanto è grande l'odio degli Ebrei contro Gesù! Abbiamo seguito la loro volontà mettendolo in croce, tuttavia guarda come tutto il mondo va in rovina, a motivo della loro malvagità e empietà. Essi vorrebbero mandarci in rovina per mezzo della stessa pietra dello scandalo, dicendo come loro "egli non è risorto dai morti", e scatenando così in breve la sua ira andando poi tutti insieme in rovina". 

[8,1] Miracoli al sepolcro. Mentre Pilato parlava così con il capitano, teneva in mano le bende mortuarie e le baciava dicendo: 

[2] "Io sono convinto che il corpo che era avvolto da voi è risorto dai morti". 

[3] Anche il capitano aderì alla stessa fede di Pilato; prese le bende mortuarie e cominciò a baciarle. Nell'istante in cui il suo volto le toccò, il suo occhio guarì e vide la gioiosa luce come prima. Fu come se Gesù avesse posto su di lui la sua mano, come era avvenuto per il cieco nato. 

[4] Oh quale meraviglioso spettacolo per tutta la gente convenuta alla tomba da tutte le città! Venuta a Gerusalemme per la festa di pasqua aveva visto (Gesù) il giorno della crocifissione sul legno della croce; e quando seppe che Pilato si recava alla tomba per vedere Gesù risorto, si era messa dietro di lui, pensando: risorgerà e apparirà pubblicamente come Lazzaro. 

[5] Per questo alla tomba di Gesù era convenuta una grande folla: vide grandi miracoli, anche il capitano il cui occhio era guarito, e rimase stupita. 

[6] Pilato disse allora al capitano: "Tu hai visto i miracoli di Gesù presso la sua tomba oltre i prodigi avvenuti quando morì sull'albero della croce". 

[7] E con grande gioia il capitano si strappò gli abiti per manifestare a tutti la grazia grande che gli era stata concessa. 

[8] E disse: "Vedete! Si è proprio dimostrata la potenza di Gesù Cristo poiché è veramente Dio. E' figlio di Dio! Io avevo creduto, ma la mia fede nella sua risurrezione dai morti si è accresciuta. 

[9] Ed ora, mai più servirò un re terreno, ma solo il mio Dio Gesù Cristo". Gettata la sua spada e l'uniforme, baciava il sudario che teneva in mano arrotolato, voltandosi di qua e di là. 

[10] Pilato, stupito, lodava Dio; ma gli Ebrei dissero al capitano: "Tu sei uno straniero e non hai nessuna idea delle opere che Gesù ha compiuto con l'aiuto di Beelzebub, sia durante la sua vita sia alla sua morte". 

[11] Altri dissero: "Quando muore uno stregone, gli spiriti cattivi operano nuovi miracoli nella sua tomba per trascinare molti in errore. Si tratta di opere di maghi e stregoni". 

 [12] Ma Pilato replicò loro: "Non ho mai udito che stregoni e maghi operino tali miracoli. Voi comunque vi siete ingannati nei confronti della vita del nostro Signore, ma la sua ira e il suo castigo vi raggiungeranno". 

[13] Essi stessi, infatti, avevano dato le loro anime alla condanna, dicendo: "Il suo sangue e la sua morte sia su di noi in eterno!". 

[14] Pilato disse al capitano: "Ciò che tu hai trovato, fratello, è la vera vita, non rinunciarvi con leggerezza per l'inganno e l'odio degli Ebrei". 

[15] Il cadavere nel pozzo e Gesù. E rivolto agli Ebrei, Pilato disse: "Dove si trova il morto che a vostro dire è Gesù?". 

[16] Gli Ebrei precedettero Pilato e il capitano al pozzo del giardino, che era molto profondo, ed io, Gamaliele, li seguii con la gente. 

[17] Guardarono in fondo al pozzo e videro un corpo avvolto in un lenzuolo mortuario, 

[18] e gli Ebrei gridarono: "Vedi, Pilato, lo stregone di Nazaret sul quale ti rattristi e del quale affermi che è risorto? Eccolo nel pozzo!". 

[19] Pilato ordinò di trarlo fuori. Chiamò Giuseppe e Nicodemo, e domandò: "Sono queste le bende di lino con le quali avete avvolto il morto? Sono proprio queste?". 

[20] Essi risposero: "Le bende di lino che tu hai in mano sono quelle del nostro Signore Gesù, mentre il corpo è quello del ladrone che fu crocifisso con Gesù". 

[21] La folla degli Ebrei si serrava contro Giuseppe e Nicodemo, allorché dissero la verità; e Pilato con i suoi soldati si scontrò con loro. 

[22] Quando Pilato si accorse di come gridavano e strepitavano, con la mano fece segno di smettere: 

[23] egli, infatti, faceva affidamento su di una espressione dettagli da Gesù, e cioè che i morti sarebbero risorti dalla tomba. 

[24] Chiamò dunque i capi degli Ebrei e disse loro: "Noi non crediamo affatto che questo sia il Nazareno". Essi risposero: "Lo crediamo noi!". 

[25] Egli rispose: "Lasciamo il corpo nella sua tomba come si usa per tutti i morti". 

[9,1] Il ladrone nella tomba di Gesù. Chiamò poi Giuseppe e Nicodemo e disse loro: "Avvolgetelo con queste bende di lino come prima". 

[2] Gli Ebrei strepitavano, dicendo: "Non abbiamo fiducia né in Giuseppe né in Nicodemo, poiché essi hanno aderito a Gesù". Pilato rispose: "Possa anch'io essere considerato degno di ciò!". 

[3] Essi presero allora le bende di lino di Gesù e con esse avvolsero il morto. Pilato e i suoi soldati intonarono il canto funebre e lo deposero nella tomba di Gesù; 

[4] poi diede ordine di porre la pietra all'ingresso della tomba come era stato fatto per Gesù. 

[5] Rivolto verso l'ingresso della tomba, Pilato pregò con le mani tese: "Signore Gesù, risurrezione e vita e dispensatore di vita a tutti i morti, credo che tu sei risorto e mi sei apparso. Non mi condannare, Signore, poiché io non ho fatto questo per timore degli Ebrei. Non sarà mai ch'io neghi la tua risurrezione. 

[6] Io invece credo alla tua risurrezione conforme alla tua parola e ai miracoli operati in vita tua risuscitando molti morti. 

[7] Ed ora, Signore, non ti adirare con me che ho posto un altro corpo nel luogo ove era stato sepolto il tuo. 

[8] Ho agito così per umiliare e svergognare quegli ingannatori che non credono nella tua risurrezione: a loro, biasimo e vergogna in eterno; a te, invece, per bocca del tuo servo Pilato, onore, gloria e potenza nell'eternità e per sempre. Amen". 

[10,1] Risurrezione del ladrone. Terminata che ebbe Pilato questa preghiera con le mani tese, dall'interno della tomba s'udì una voce che diceva: "Signore, aprimi la porta affinché io esca, rotola la pietra, mio signore Pilato, affinché io venga fuori in virtù di nostro Signore Gesù Cristo risorto dai morti". 

[2] Con grande gioia e nel giubilo del suo cuore, Pilato innalzò un grido e le pietre gridarono con lui. 

[3] Alla folla dei presenti, Pilato ordinò di fare rotolare la pietra dall'ingresso della tomba; senza indugio il morto venne fuori e si gettò ai piedi del governatore. 

[4] Tutti gli Ebrei presenti furono atterriti e pieni di vergogna fuggirono gridando e si nascosero dal governatore. 

[5] Pilato allora ordinò ai suoi soldati di inseguire gli Ebrei, abbatterli con la spada e infierire sui loro corpi. 

[6] Poi si rivolse al morto, dicendo: "Figlio mio, chi ti ha fatto risorgere in così breve tempo? Gesù era forse con te nella tomba? E' stato forse lui che ti ha fatto risorgere così presto?". 

[11, 1] E il morto gli rispose: "Non hai visto, mio signore, il grande splendore? Esso irradiava perché, mentre tu pregavi, il Signore Gesù era con me. 

[2] Mi parlò e disse: "Dì al mio amico Pilato che difenda la mia risurrezione. Io ho deciso di renderlo partecipe dell'albero della vita, come feci con te quando ti giudicarono: prima che tu fossi decapitato, essi condannarono anche me"". 

[3] Pilato gli domandò: "A quale popolo appartieni e chi ti ha gettato nel pozzo?". 

[4] Egli rispose: "Io sono il ladro che fu appeso alla destra del mio Signore Gesù; mi rallegro di tutte le grazie e dei doni, e di quella parola che pronunciai quand'egli era appeso in croce. 

[5] Oggi, quando mi sono alzato dalla tomba di Gesù, tu Pilato - mio signore - mi hai aperto la porta della sua tomba come egli mi aveva aperto la porta del paradiso. Aspira questo amabile profumo che viene dall'albero del paradiso ove la mia anima si è ristorata". 

[6] Attestazione di Gamaliele. Io, Gamaliele, in questa occasione ho seguito il popolo con il padre Giuseppe e Nicodemo. 

[7] Gli apostoli temevano di avvicinarsi alla tomba e non sapevano quanto era accaduto. Per paura degli Ebrei, infatti, si erano dispersi nei luoghi più diversi. 

[8] Ma io, Gamaliele, andai con tutto il popolo per vedere quanto era accaduto nella tomba del nostro Signore Gesù. 

[9] Pilato e tutto il popolo ritornarono assieme in città... a causa della sua risurrezione dai morti, mentre Pilato portava in mano le bende di lino. 

[10] Tutto il popolo, quelli della regione di Samaria e i pagani volevano vederle. 

[11] Recatosi al palazzo del sommo pontefice, Pilato devastò la sinagoga e il popolo saccheggiò tutto quanto essi possedevano. 

VARIANTE AL CAP. 7 

[1, 1] Chiamò il secondo e gli disse: "So che tu sei veritiero più di tutti costoro. Dimmi, quanti erano gli apostoli che hanno preso il corpo di Gesù dalla tomba?". Rispose: "Vennero tutti undici, e con essi anche i loro discepoli. Lo presero furtivamente, dopo essersi separati da quell'altro". 

[2] Chiamò il terzo e gli disse: "Io considero la tua testimonianza superiore a quella di molti altri. Chi è che ha preso il corpo di Gesù dalla tomba?". Rispose: "Giuseppe, Nicodemo e i loro parenti". Chiamò il quarto e gli disse: "Tu sei più importante degli altri ch'io ho congedato. Indicami quello che avvenne quando hanno preso dalle vostre mani il corpo di Gesù che era nella tomba". Rispose: "Governatore, signor nostro, noi dormivamo. Siamo stati disattenti e non abbiamo potuto sapere chi l'ha preso. Dopo l'abbiamo cercato, ma non l'abbiamo trovato... Abbiamo avvertito...". 

[3] Pilato disse agli Ebrei e ai centurioni: "Queste persone mentono. Le loro parole si contraddicono perché menzognere". Ordinò di tenere i soldati fino a quando egli andasse alla tomba. 

[4] Poi si alzò con gli Ebrei notabili, con il sinedrio e i sommi sacerdoti. Trovarono i panni per terra, ma non c'era nessuno. Pilato disse: "O uomini che detestate la vostra vita, se avessero preso il corpo, avrebbero portato via anche le fasce". Risposero: "Non vedi che non sono le sue, ma estranee a lui?". Pilato si ricordò della parola di Gesù: "Bisogna che alla mia tomba avvengano grandi miracoli", e si affrettò a entrare nella tomba. Prese i panni di Gesù, li premette contro il petto e pianse su di essi; con gioia li baciò come se ancora avvolgessero Gesù. 

[5] Fissò la sua attenzione sul centurione che se ne stava diritto alla porta della tomba; sapeva che aveva un solo occhio (poiché in battaglia gli avevano leso l'altro) e lo nascondeva continuamente con la mano per non vedere la luce. Pilato... "(Pensate voi che Dio) non vi domanderà conto della vita del Signore? Su di voi è venuta la fiamma della sua collera. Essi, testardi, acconsentirono alla condanna dicendo: "Il suo sangue e la sua morte sia su di noi per sempre!"". Pilato disse al centurione: "Fratello mio, la vera vita che tu hai ricevuto non darla invano per la menzogna e per il riposo degli Ebrei". 

[6] Ecco quanto ha detto (Pilato) in presenza degli Ebrei. Pilato e il centurione (andarono) al pozzo del giardino, pozzo molto profondo. Io, Gamaliele, li seguivo anche in mezzo alla gente. Essi guardarono in fondo al pozzo. Gli Ebrei gridarono: "Ecco Pilato,... non è forse questo il corpo morto di Gesù;" I discepoli dissero: "Signore nostro, i panni che hai con te sono quelli di Gesù. Questo corpo è quello del ladro che fu crocifisso con Gesù... Le fasce che tu hai in mano furono messe da Giuseppe e Nicodemo...". 

[7]...Pilato si ricordò che Gesù aveva detto: "Nella mia tomba i morti risusciteranno". Chiamò dunque gli Ebrei notabili e disse loro: "Credete che sia il Nazareno?". Risposero: "Lo crediamo". Egli disse: "E' bene mettere questo corpo nella sua tomba come si fa per tutti i morti...".

AMDG et BVM

14 settembre ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

Die 14 Septembris

Signore abbi pietà di me 
e del mondo intero

IN EXALTATIONE S. CRUCIS

Duplex majus

Introitus Gal. 6, 14
NOS autem gloriári opórtet in Cruce Dómini nostri Jesu Christi: in quo est salus, vita et resurréctio nostra: per quem salváti et liberáti sumus. Ps. 66, 2 Deus misereátur nostri, et benedícat nobis: illúminet vultum suum super nos, et misereátur nostri. V/. Glória Patri.

Oratio


DEUS, qui nos hodiérna die Exaltatiónis sanctae Crucis ánnua solemnitáte laetíficas: praesta, quaésumus ; ut, cujus mystérium in terra cognóvimus, ejus redemptiónis praémia in caelo mereámur. Per eúmdem Dóminum.



Léctio Epístolae beáti Pauli Apóstoli ad Philippénses.

Philipp. 2, 5-11


FRATRES: Hoc enim sentíte in vobis, quod et in Christo Jesu: qui, cum in forma Dei esset, non rapínam arbitrátus est esse se aequálem Deo: sed semetípsum exinanívit, formam servi accípiens, in similitúdinem hóminum factus, et hábitu invéntus ut homo. Humiliávit semetípsum, factus obédiens usque ad mortem, mortem autem crucis. Propter quod et Deus exaltávit illum: et donávit illi nomen, quod est super omne nomen: (hic genuflectitur) ut in nómine Jesu omne genu flectátur caeléstium, terréstrium et infernórum: et omnis lingua confiteátur, quia Dóminus Jesus Christus in glória est Dei Patris.


Graduale Ibid., 8-9 Christus factus est pro nobis obédiens usque ad mortem, mortem autem Crucis. V/. Propter quod et Deus exaltávit illum, et dedit illi nomen, quod est super omne nomen.
Allelúja, allelúja. V/. Dulce lignum, dulces clavos, dúlcia ferens póndera: quae sola fuísti digna sustinére Regem caelórum et Dóminum. Allelúja.


+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem.
Joann. 12, 31-36

IN illo témpore: Dixit Jesus turbis Judaeórum: Nunc judícium est mundi: nunc princeps hujus mundi ejiciétur foras. Et ego si exaltátus fúero a terra, ómnia traham ad meípsum. (Hoc autem dicébat, signíficans qua morte esset moritúrus). Respóndit ei turba: Nos audívimus ex lege, quia Christus manet in aetérnum: et quómodo tu dicis: Opórtet exaltári Fílium hóminis ? Quis est iste Fílius hóminis ? Dixit ergo eis Jesus: Adhuc módicum lumen in vobis est. Ambuláte dum lucem habétis, ut non vos ténebrae comprehéndant: et qui ámbulat in ténebris, nescit quo vadat. Dum lucem habétis, crédite in lucem: ut fílii lucis sitis.

Credo.

Offertorium Prótege, Dómine, plebem tuam per signum sanctae Crucis, ab ómnibus insídiis inimicórum ómnium: ut tibi gratam exhibeámus servitútem, et acceptábile fiat sacrifícium nostrum, allelúja.

Secreta

JESU Christi Dómini nostri córpore et sánguine saginándi, per quem Crucis est sanctificátum vexíllum: quaésumus, Dómine Deus noster ; ut, sicut illud adoráre merúimus, ita perénniter ejus glóriae salutáris potiámur efféctu. Per eúmdem Dóminum.

Praefatio de Cruce.

Communio Per signum Crucis de inimícis nostris líbera nos, Deus noster.

Postcommunio

ADÉSTO nobis, Dómine Deus noster: et quos sanctae Crucis laetári facis honóre, ejus quoque perpétuis defénde subsídiis. Per Dóminum.


* Pro Missa votiva de S. Cruce sumitur Missa Nos autem, quae habetur inter votivas circa finem Missalis.
Ave Crux, Spes unica

martedì 13 settembre 2016

Chi è da Dio ascolta le parole di Dio


IL TALMUD 

L'INSEGNAMENTO DEL TALMUD SUI CRISTIANI 



Dopo aver letto qualcosa di questo libro potrete capire perché Nostro Signore Gesù Cristo disse:

8,42: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole,44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46 Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».



AMDG et BVM