mercoledì 7 settembre 2016

Proprio due passi nel mistero. Potrete ammirare il "Velo della Vergine" e altre meraviglie

Certo che ci attrae questo "Velo"...

www.duepassinelmistero.com
(tutte le foto,salvo dove specificato,sono di Marisa Uberti)
Chartres_24.jpg (27342 byte) "L'emozione di scoprire,laggiù,di fronte a sè, al di sopra della distesa delle messi, la grande navata e i suoi alti campanili, eguaglia quella del pellegrino che vede le mura di Gerusalemme,quella del mistico all'apparizione della città celeste,modello ideale della Chiesa...".
Questa frase -presa a prestito da uno dei tanti libretti in vendita presso il piccolo 'bazar'della Cattedrale stessa- rende l'idea di ciò che si prova arrivando dalla strada che proviene da Parigi. Oggi come un tempo, le sue guglie si stagliano più alte di qualsiasi altra cosa. Le immagini che avevo visto in fotografia,come quella sopra, la facevano apparire sfavillante e luminosa,mentre quando ho potuto esserle vicinoChartres7.jpg (21293 byte), i suoi colori erano quelli della pietra, una gigantesca pietra modellata con perfezione e maestria dai Maestri costruttori.Il cielo minaccioso di pioggia,a tratti, le conferiva in quel momento l'aspetto di una fortezza più che di una Cattedrale. La sensazione di essere parte di un 'mistero' imprigionato nelle sue sculture si è fatto,così,assai vivo e presente.Chartres5.jpg (31837 byte) Come altri edifici antichi(il Tempio di Salomone,Stonehenge,ecc.), fa notare lo studioso Aldo Tavolaro,nelle cattedrali ritroviamo misure che hanno una matrice geografica perché discendono dai meridiani e dai paralleli terrestri: le navate di molte chiese,infatti, avevano una lunghezza pari alla millesima parte della larghezza del grado del parallelo geografico su cui le cattedrali stesse sorgevano:
La cattedrale di Chartres Facciata_di_Chartres.jpg (32258 byte) sorge su un parallelo geografico (48°26'53"la cui lunghezza di un grado è di 74 chilometri. La lunghezza della navata della chiesa è di 74 metri (millesima parte di un grado di parallelo) e quella del coro di 37 metri (duemillesima parte) e 37 metri è alta la volta ed altrettanto profondo il pozzo celtico.
Un caso?Una pura 'coincidenza? Non credo.
Se ne deduce che i costruttori conoscevano molto bene il globo terrestre,ma ciò non corrisponde a quanto è ufficialmente riconosciuto circa le nozioni  dell'epoca.
 STORIA
Chartres si trova nella pianura della Bouce, sul fiume Eure,capoluogo del dipartimento francese di Eure-et-Loire,a qualche decina di Km da Parigi. La cittadina ospita altri importanti monumenti, ma io ho visitato la cattedrale, dopo averne letto molto attraverso i testi(vedi sezione Medioevo e cattedrali).  Essa sorge su un poggio circondato da una galleria sotterranea,che mantiene concentrate le vibrazioni provenienti dal sottosuolo,la verticalità dell’edificio permetterebbe- inoltre- una esposizione all’influenza delle radiazioni cosmiche particolarmente intensa, cosicchè il fedele,entrando in Chiesa,va a collocarsi proprio nel punto energetico ideale di congiunzione tra la Terra e il Cielo. La zona fu sempre venerata dagli uomini, che qui venivano ad incontrare 'dio' sotto aspetti diversi:dalle divinità pagane associate alla potenza della natura( vi fu eretto un complesso megalitico),o  come fecero i Celti più tardi,celebrandolo nella forza e nel folto del fogliame delle querce sacre,nelle sorgenti,nella terra Madre e nel cielo degli astri e del tuono.I  DRUIDI,i 'sapientissimi'sacerdoti-maghi dei Celti, vi avevano eretto un santuario dedicato ad una Vergine e questo molto tempo prima della nascita di Cristo e quindi della comparsa dei primi cristiani nella zona.Stando ad un libro del 1609,scritto da un avvocato di nome Sebastie Rouillard, i Celti-ispirati da una profezia che una Vergine avrebbe partorito un dio,ivi avevano eretto un altare in suo onore,all’interno di una grotta nascosta in una foresta.Là,vi collocarono la statua della Vergine Nera con il dio Bambino in grembo,intagliata in un tronco di pero,che diede luogo a miriadi di pellegrinaggi e ad un vero e proprio culto. La Madonna di legno di pero è conservata tuttora ed è collocata nella galleria nord della CRIPTA: fino al 1793 si trattava di una Madonna Nera di stile romanico, in legno di pero scurito dal tempo,che poi fu bruciata durante la Rivoluzione Francese;adesso si può vedere una copia recente, fedelmente riprodotta in base ad antichi testi.Chartres14-Madonna_legno_pero.jpg (13917 byte)  .La simbologia e il significato esoterico della Madonna Nera è stato analizzato nella sezione "Medioevo e cattedrali",ma vale la pena ricordare che fin dai tempi  più antichi la "dea madre", come personificazione della materia vergine, era rappresentata di colore nero.
Pierre Dujols, citato da Fulcanelli, scrive:
"Bigarne dice che Iside, prima della concezione è, secondo la teogonia astronomica, l’attributo di quella vergine che parecchi monumenti, molto più antichi del cristianesimo, indicano col nome di Virgo paritura, cioè la terra prima d’essere fecondata, e che sarà ben presto rianimata dai raggi del sole".
Un tempo le camere sotterranee dei templi servivano come dimora per le statue di Iside, ed esse diventarono, al tempo dell’introduzione del cristianesimo in Gallia, quelle vergini nere che il popolo, ai giorni nostri, circonda d’una venerazione tutta particolare. Del resto il simbolismo tra queste due raffigurazioni è lo stesso: le une e le altre mostrano sul loro basamento la famosa iscrizione: Virgini pariturae; alla vergine che deve partorire.
Esse raffigurano, nella simbologia ermetica, la terra primitiva, quella che l’artista deve scegliere come soggetto della propria Grande Opera. Sembra dunque normale che il geroglifico umanizzato di questo minerale, abbia il suo stesso colore caratteristico e che gli si riservi, come sede, i luoghi sotterranei dei templi".
La dea pagana Cibele era adorata a Pessinunte, in Frigia, sotto la forma di una pietra nera che si diceva "essere caduta dal Cielo".
"Qui ritroviamo la dualità di significato per esprimere la prima madre dell’Opera. Tuttora si crede sia caduta dal Cielo pure la pietra nera della Kaaba, adorata nella Mecca. La leggenda narra che sia stata donata dall’arcangelo Gabriele, e che all’origine era bianca, ma una volta donata divenne nera, rivestendo, così, il ruolo del mercurio dei saggi.
Per quanto riguarda il ruolo di prima madre, interpretata dalla Madonna, vi si trova velata l’infinita bontà di Dio sempre rivolta verso le sue creature".
All'interno della cattedrale è conservata anche la Vergine del Pilastro,databile al XVI°secolo, è anch'essa Nera e riccamente rivestita.Chartres_20-M.N..jpg (65642 byte) .
E’quindi importante notare come le cattedrali Francesi dedicate a "Nostra Signora"(NOTRE_DAME),cioè alla Vergine,non sono state costruite a caso,ma secondo un progetto unitario ben preciso,tendente a ricreare in Terra un’immagine speculare di ciò che sta in Cielo. L’intero progetto delle cattedrali ripropone infatti il disegno della costellazione della Virgo o Vergine Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres.
Nelle vicinanze della grotta dove i Celti avevano creato il loro Santuario,crearono un luogo per le cerimonie d’iniziazione,il cosidetto "Pozzo dei Possenti",il quale realmente esiste,è alimentato da una sorgente sotterranea e fu scoperto nel 1904.E’ profondo 33 metri ed ha una rilevanza speciale,in quanto sembra che le sue acque avessero poteri particolari.Tra il XII e il XI°sec. gli infermi sembra accoressero in massa per beneficiarne(anche se tali proprietà erano note da tempi remotissimi).Chartres4.jpg (31333 byte)  
Importante territorio dei Carnuti in età Gallo-Romana, ebbe anche allora un tempio orientato verso l'asse est-sud-ovest,che nel IV° secolo d.C. venne sostituito dalla prima Basilica cristiana, dopo che TEODOSIO aveva decretato il Cristianesimo quale religione ufficiale dell'Impero.Nel Vi secolo -con i Merovingi-si costruisce una cattedrale di cui restano tacce sotto il coro;nell'VIII°sec.la cattedrale è distrutta ad opera di Hunald,duca d'Aquitania.Ne sorgerà una nuova su queste rovine.Nel IX°sec.viene messa nuovamente a fuoco(858)durante un'incursione vichinga;si ricostruirà in stile carolingio con cripta(Cripta di Saint-Lubin).Nonostante distruzioni che si succedettero, le impostazioni successive rispettarono sempre l'asse originario.

Nel 876 Carlo il Calvo donò alla nuova Cattedrale ricostruita una reliquia molto particolare portata da Cosantinopoli:un tessuto di seta lungo più di 5 metri che leggenda vuole sia appartenuto alla Vergine Maria.Lo si può ammirare nel suo reliquiario: ed è noto come "Velo della Vergine". (In Assisi ne abbiamo uno più piccolo)

I pellegrinaggi continuarono incessanti a Chartres. All'inizio del Mille, diviene sede di una Scuola episcopale di grande fama. Rosa nuovamente dalle fiamme, e restandone solo la cripta, nel 1020 viene eretta su questa una nuova costruzione in stile Romanico(tra le più prestigiose d' Europa e la più grande,con 220 m di lunghezza;oggi resta la Chiesa inferiore) con l'aiuto economico di fedeli,nobili di tutta Europa,laici ed ecclesiastici ma nel 1030 le fiamme la invadono di nuovo.Nonostante ciò e altri incendi successivi, la Cattedrale attuale fu consacrata nel 1260, eretta in soli  25-30 anni.Anche durante i lavori di ricostruzione,arrivavano pellegrini da ogni dove.I temi che dominano i portali della cattedrale di Chartres sono quelli dell'apogeo del gotico, e ricordano quelli della Basilica di St.Denis,a nord di Parigi.Infatti Suger,abate di St.Denis e amico del vescovo Goffredo de Lèvres,fece venire gli stessi scalpellini.

INNOVAZIONE ARCHITETTONICA
L'architetto sostituisce la volta di pianta quadrata a sei blocchi con una volta semplice,a ogiva,di pianta rettangolare.La volta romanica è una copertura che pesa sui muri,che di conseguenza sono compatti e spessi;la volta Gotica è un insieme di spinte della pietra concepito in modo che la copertura non pesi più sui muri ma sia proiettata verso l'alto.I muri assumono relativa importanza e si svuotano,trasformandosi in immense invetriate.Alle tribune sostituisce il triforio,semplice galleria le cui colonne hanno l'altezza di un uomo; le finestre vengono allargate,riducendo la superficie dei muri portanti, mentre le volte vengono sostenute con archi a spinta doppi.Archi_rampanti.jpg (28504 byte)(veduta degli archi rampanti esterni).Il Gotico è un sistema completamente nuovo di cui non si riscontra alcuna traccia anteriore,nel quale la volta - sostenuta da due archi rampanti - si fenderebbe sotto la loro spinta se non fosse stabilizzata dalla chiave di volta.Il peso stesso degli archi rampanti crea la spinta laterale;il peso stesso delle pietre della volta crea la spinta verticale,dal basso in alto,dalla chiave di volta.E' quindi il peso stesso delle pietre a lanciare verso l'alto la volta.Il peso ha la propria negazione in sè stesso.Si tratta quasi di un fenomeno di levitazione.
Molte sono le leggende accumulate attorno a questa enigmatica cattedrale:tra esse,una narra che se si scoprisse e rimuovesse la pietra che costituisce la 'chiave di tutte le chiavi'che ne determina l'equilibrio,si innescherebbe un crollo a catena ed essa si affloscerebbe come un castello di carte.Un'altra la lega ai Cavalieri Templari i quali,come già sottolineato nella sezione Medioevo e cattedrali,avrebbero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE"SOTTO LE ROVINE DEL TEMPIO DI SALOMONE a Gerusalemme e lo avrebbero fornito ai costruttori di cattedrali.
Chartres11.jpg (52071 byte) L'architetto divide i pilastri in colonne e colonnette che raggiungono la nervatura delle volte.Dato che la cripta impone la pianta della navata, egli costruisce un transetto di uguali dimensioni,le cui facciate imitano quella principale.  1=cripta  St.Lubin
2=Pozzo dei Santi Forti; 3=Cappella di Notre dame de Sous-Terre;4=Cappella di san Clemente; 5=Galleria Sud; 6=Galleria Nord.
Uno studio molto interessante,ho avuto modo di evidenziarlo più volte nelle altre sezioni,è a mio parere quello del dr.Rubino,che cerca di dimostrare come antichi 'schemi'o 'costanti geometriche' armoniche presenti già nell'Antico Egitto,si ritrovino nell'architettura del  Medioevo dell'Occidente cristiano,importati sicuramente con le Crociate.
"La Geometria Sacra-afferma Rubino- tende a inserire l'uomo in un sistema di ritmi e armonie affini a ritmi e armonie naturali. Se l' uomo vive e sperimenta correttamente gli stimoli prodotti dall'osservazione dei Simboli Geometrici Sacri potra' sostenere l'armonia con se stesso accordandola con l' armonia della creazione. I monaci cistercensi avevano sviluppato una straordinaria conoscenza sul potere evocatore dei forme-simbolo che venivano costruite utilizzando codici geometrici,tenuti rigorosamente segreti. Queste conoscenze erano soprattutto usate nell'Architettura delle loro Abbazie. L' analisi geometrica che viene ora proposta si basa sulla possibile somiglianza con i codici geometrici usati nell' antico Egitto. Alla base dei modelli antichi ,anche greci, sono spesso presenti due forme elementari:
a - il rettangolo 1-2 ( doppio quadrato)
b - il Triangolo Sacro 3-4-5
Qeste forme-base vengono "impastate" tra loro secondo schemi che tendono sempre a evidenziare nuove correlazioni e nuove simmetrie. E' interessante notare che probabilmente anche alcuni Pittori del Rinascimento, come Giotto, ne erano a conoscenza e le usavano nei loro dipinti. Nel caso di San Galgano(SIENA) i maestri costruttori probabilmente conoscevano tutti i rapporti dell' ottava musicale detta: Scala diatonica naturale. E la medesima correlazione la possiamo riscontare nella cattedrale di Chartres. Le quote dove sono collocati capitelli, modanature, chiavi di volta e altri particolari architettonici si trovano esattamente agli stessi livelli dell' ottava diatonica naturale come si ottengono dal modello geometrico. L'interasse delle navate tiene conto della dinamica geometrica generata da un percorso ideale seguito dal pellegrino che entra dalla porta di ingresso della Cattedrale e prosegue verso l' Altare maggiore. Dove si creano incroci nello stesso punto di tre allineamenti si evidenziano linee privilegiate da tenere in considerazione rendendole manifeste attraverso precisi elementi architettonici."geometria_segreta.jpg (114609 byte)http://web.infinito.it/utenti/e/enigmagalgano/San_Galgano/a.Rubino.html
DESCRIZIONE
Facciata_Chartres.jpg (19767 byte) Il campanile-torre, visibile alla sinistra di chi la osserva arrivando- risale al XII° sec.,mentre la guglia è posteriore(1507) fatta da Jehan de Beauce ed è alta 115 m;il campanile sud-quello a destra-e la guglia sono del XII°sec ed è alta 103 m.; tra i due si vede spuntare una 'pignone'del XIII°sec.;appena al di sotto vi è la "Galleria dei Re",che sono 16; al di sotto vi è uno splendido ROSONE del XIII° sec., detto 'occidentale'perchè rivolto verso ovest,luogo di uscita dei pellegrini, dove il sole tramonta,verso le tenebre; sotto di esso le tre grandi finestre romaniche, del XII° sec. e-quindi- il Portale reale, del XII° secolo. Quest'ultimo comprende tre diversi portali:sinistro,centrale e destro.TUTTI E TRE INTRODUCONO NELLA NAVATA CENTRALE, il che è singolare(normalmente ogni portale conduce ad uno spazio interno diverso,esempio navate laterali).A Chartres, invece,le navate laterali terminano in corrispondenza delle tue torri.Chartres1.jpg (22911 byte)Chartres3.jpg (32722 byte) Sul portale destro,che si vede qui accanto,nelle volte si ammirano 6 angeli,le sette arti liberali che erano assimilate alle branche della CONOSCENZA nell'antichità e qui sono rappresentate da altrettante donne accompagnate da una celebrità rappresentativa della loro arte.Cariche di significato sono le figure di Aristotele e di Pitagora 
Nel timpano del portale centrale c'è Cristo glorificato e i simboli dei 4 Evangelisti (il Tetramorfo:noteremo come il Cristo in trono è racchiuso all'interno di quella che viene chiamata 'mandorla mistica'o meglio 'Vescica piscis'per gli esoteristi.Il nome deriva dalla forma di Vescica di pesce ed assume rilevanza speciale)Tetramorfo_Chartres.jpg (37420 byte)e in quello sinistro spiccano i lavori dei mesi e dei segni zodiacali. Aggirando la cattedrale,si raggiunge il portale MERIDIONALE; questa facciata si presenta più scuraChartres_28.jpg (35513 byte) in quanto non è ancora stata effettuata la ripulitura come  in quello reale.Anche questo consta di tre diversi portali, sinistro,centrale e destro. Qui ho potuto riscontrare vari simboli presenti anche nella cattedrale parigina di Notre-Dame,che hanno un significato  alchemico e che descriverò a parte, quando mi soffermerò su quella cattedrale. Una menzione merita il rosone, che è riempito  con 72 pietre tagliate perfettamente sulla base di 6 sagome 
Il portale settentrionale presenta pure tre diversi portali,sinistro,centrale e destro; portale_sett.Chartres.jpg (38148 byte) sopra, un rosone che sembra evocare esattamente l'immagine di una rosa dai petali aperti. Se osserviamo con attenzione, questi tre Portali assumono una valenza  simbolica se analizzati in chiave esoterica. A Fulcanelli,infatti,spetta il merito di aver fatto 'riscoprire'l'Alchimia riportandola nell'ambito della nostra cultura, dalla quale era stata esclusa per vari secoli. Egli-nei suoi volumi "Il Mistero delle cattedrali" e "le Dimore Filosofali" ci permette di rivalutare gli autori classici, definendo correttamente le teorie generali, gli scopi e le tecniche operative alchemiche.  Fulcanelli resta un mito. Un Maestro circondato dal mistero:  chiaramente egli ha  realizzato la 'pietra filosofale',giungendo in età avanzata ad ottenere quel "donum dei"  che moltissimi alchimisti ricercano e che in pochissimi raggiungono.Ottenere la 'pietra'significa aver  agito secondo la Natura,accelerando quel processo di 'divinizzazione'dell'Uomo, tornando a quella condizione Edenica in cui Egli viveva prima della 'caduta'nella materia.La famosa "Età dell'ORO" che viene descritta da tutti i grandi popoli dell'antichità, sta a significare proprio questo! L'Alchimia è una Scienza spirituale in cui religione,filosofia e tecnica di laboratorio coesistono e si identificano.Secondo Eugene Canseliet-discepolo di Fulcanelli-l'Alchimia costituisce il nocciolo della Tradizione Universale ed è alla base delle stesse religioni. 
"Tutte le simbologie, religiose e non, si confondono nel medesimo insegnamento detenendo un’unica verità".
Chartres6.jpg (32797 byte)
Avanzare e riuscire in questa Grande Opera è un 'dono concesso da Dio' solo ad anime elevate e a coloro che 'risvegliano'l'Intelligenza.Questa è il ' fuoco segreto' insito in ognuno di noi. Questa energia creatrice è chiamata anche 'kundalini'o 'fuoco serpentino'o 'Quintessenza'.Quando gli alchimisti parlano del loro 'fuoco segreto'lo assimilano spesso al sale,il 'terzo principio'che ha il compito di mediare tra i due elementi opposti, zolfo e mercurio.
 "A questo punto la Natura riprende il suo lavoro interrotto. Così non è mai l’uomo a compiere la Grande Opera ma soltanto la Natura nel mistero assoluto di Dio".
"L'alchimista riceve l'influsso purificatore che promuove la sua graduale trasformazione interiore e l'apertura della sua coscienza; questa 'Illuminazione' gli permetterà di procedere sulla difficile strada del laboratorio che-con il conseguimento finale della pietra-trasformerà il semplice uomo in dio" .Per noi questi concetti sono alquanto difficili da capire e forse da accettare,ma resta il fatto importante che Fulcanelli ci ha lasciato in eredità una fonte sapienziale che ci introduce nei segreti della 'Grande Opera'alchemica, indicando in ognuno di noi il segreto per realizzarla,attraverso una serie di fasi ed operazioni che necessitano della massima cautela per essere trasmesse:per questo gli Iniziati hanno usato simboli e allegorie che-di volta in volta e secondo le epoche-hanno assunto aspetti diversi, giungendoci attraverso le cattedrali gotiche,fusi con i simboli della fede cristiana."Così i personaggi e gli avvenimenti della nostra 'storia sacra',di quella della 'sacra famiglia'stessa-senza per questo perdere nulla dei propri contenuti originali propriamente religiosi-sono stati caricati di un ulteriore significato,un senso recondito e criptato per cui-ad esempio,Sant'Anna -la madre della Vergine Maria-rappresenta il simbolo della 'materia prima'ancora allo stato grezzo di minerale". il Portale Nord-quello dove il Sole non entra, ovvero dove prevale il colore NERO- sembra evocare la prima fase alchemica descritta da Fulcanelli ne "il Mistero delle Cattedrali", in cui la materia prima 'nera e sulfurea'deve subire una 'trasformazione' con l'aiuto del fuoco celeste:il vile piombo deve essere 'lavorato'e trasformato in oro. Questa 'materia grezza'ha vari nomi che gli alchimisti le hanno conferito nei secoli:mercurio,vergine Nera,terra,acqua,torba,caos metallico,diavolo,lepre,calamita,piombo dei saggi,antimonio dei filosofi,vaso,specchio dell'arte...e molti altri. Questo per allontanare dalla strada giusta coloro che nutrono solamente la bramosia di impossessarsi del segreto di fabbricare la 'pietra' e nel contempo fornire tracce a coloro che con pazienza e umiltà perseguono veramente la ricerca di sè stessi e della loro divinizzazione.La materia prima ha una duplice forma:con essa si intende,infatti,quello 'spirito universale'o fuoco segreto che sta alla base dell'esistenza sia delle cose animate che inanimate.E'assimilabile allo Spirito Santo simboleggiato nel cristianesimo dalla "colomba"che esprime la natura e l'azione della terza ipostasi della Santissima Trinità; è il Telesma di cui parla Ermete Trismegisto nella sua "Tavola di Smeraldo". Non a caso, sul portale Nord di Chartres,troviamo proprio Sant'Anna con in braccio Maria. E troviamo l'Annunciazione, in cui la "colomba"scende dal cielo e permette il casto concepimento della Vergine Maria. Lo stesso 'fuoco celeste'che si incorpora(e incorpora) nella materia prima e permette il procedere dell'Opera! Ecco perchè Gesù-considerato 'la pietra' -è realmente l'incarnazione dello Spirito,Dio e fuoco incarnato. Su questo portale troviamo La Natività di Gesù e la Visitazione dei Magi.Così procede l'operazione alchemica:  il ricercatore scorgerà una 'stella'sul "lingotto della separazione della prima opera alchemica",segno inequivocabile che egli sta procedendo correttamente e che lo porterà alla 'meta',ovvero alla 'pietra'.I Magi seguirono 'la stella'e trovarono Gesù...( questo 'segno'viene anche denominato 'artiglio del grifone' o'regolo stellato di antimonio').
Un'altra leggenda lega Chartres all'ARCA DELL'ALLEANZA,che i TEMPLARI avrebbero trovato sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme,contenente di documenti della Legge Universale.Una raffigurazione presente nella cattedrale Arca_cederis.jpg (22498 byte) (che peraltro ho cercato senza trovare,quindi mi rifaccio a testi letti in precedenza) dell'Arca mostrerebbe dei Cavalieri trasportarla.La leggenda vorrebbe che l'Arca(e/o il suo contenuto) possa essere stata nascosta proprio a Chartres,magari nei sotterranei della cattedrale e che-se venisse ritrovata-l'intero edificio crollerebbe su sè stesso. 
Io penso che questa sia un'allegoria per indicare come le Conoscenze della "Legge Universale"su cui si basano le ARMONIE del cosmo siano state INSERITE  nella cattedrale stessa,che ne sarebbe,quindi, l'espressione.
LE VETRATE
Meritano una menzione a parte,sono ben 176:esse sono -per i 3/4- originali, e sono le uniche ad essersi conservate tali (così numerose)di tutte le cattedrali dedicate a Notre Dame in Francia. Nel XVIII° secolo, infatti, i canonici delle cattedrali un po' ovunque disprezzavano questi capolavori (o ne avevano intuito il sottile senso esoterico?)e installavano vetri chiari per  la comodità di una buona illuminazione.A Chartres otto vetrate furono sacrificate in tal modo e altre otto distrutte dai rivoluzionari. Nonostante questo, conserva ancora le sue vetrate del XIII°secolo, lacune delle quali restaurate e restituite all'antico splendore(si nota la differenza tra quelle 'ripulite'e quelle ancora da ripulire). Il concetto su cui  i committenti e gli artefici delle Cattedrali gotiche basarono l'uso della vetrata colorata non è quello di avere semplicemente la luce del sole e del cielo delle quattro stagioni: essa doveva 'illuminare' il pellegrino che qui veniva per recepire il messaggio della Salvezza e lo imparasse da tutta l'iconografia qui così superbamente raffigurata. All'interno, i Maestri vetrai ricrearono ciò che -all'esterno- avevano fatto gli scalpellini. La lettura va in genere effettuata dal basso in alto,da sinistra a destra. All'inizio vi si possono scorgere le figure di coloro che effettuarono donazioni e che sono stati rappresentati intenti nei loro lavori o nelle loro botteghe,quando non sono principi e principesse,vescovi,canonici,grandi e piccoli signori,ecc.
 Nella foto vediamo "Nostra Signora della Bella Vetrata"(inzio del XVI°sec.)e la diversità dei colori:infatti i quattro pannelli centrali furono salvati da un incendio del 1194 e furono incastonati nella vetrata eseguita nel XIII° secolo.L'azzurro si differenzia da quello utilizzato per i vetri di epoca posteriore. Sempre Fulcanelli,introducendoci alla 'scoperta'in chiave esoterica delle cattedrali gotiche, ci informa che le vetrate gotiche furono colorate con procedimenti alchemici ora perduti e nascondono-sotto i temi popolari e religiosi-la scienza dell'elaborazione della 'pietra'.
 La vetrata dello Zodiaco e i lavori dei mesi(XIII° sec.) ,nel dettaglio,deambulatorio del coro,lato sud.
Quella settentrionale (XIII°sec.) che fa da eco ai temi del portale e glorifica la Vergine. (lancetta centrale:S.Anna con Maria;a sinistra Davide che sovrasta Saul;Melchisedec al di sopra di Nabucodonosor;a destra Salomone al di sopra di Geroboamo,Aaron al di sopra del Faraone).Notiamo le proporzioni armoniche e la presenza del simbolo del 'giglio' che contraddistingueva  la Casa reale Francese.
 Il portale meridionale veniva aperto,nel Medioevo,e sullo sfondo si poteva vedere il grande rosone nord.Questo per quei CAVALIERI che si supponeva avessero raggiunto una rigenerazione spirituale dopo un percorso avviato all'Iniziazione e all'Illuminazione.Entrando in chiesa,le loro teste venivano a trovarsi sotto i piedi del Cristo(che sta fuori) e sembravano così "aureolati" dal rosone sullo sfondo. Un profondo significato.
Ho avuto modo di descrivere(nella sezione "Medioevo e cattedrali") la presenza di un piccolo FORO, nella vetrata detta di S.Apollinare.Il 21 giugno,se splende il sole,un raggio entra proprio da qui e va direttamente a colpire una lastra di  pietra posta di sbieco rispetto al pavimento. La pietra è ben riconoscibile poichè ha un diverso colore ed ha dimensioni diverse. La guida l'aveva sistematicamente ignorato,questo fatto,e solo su richiesta ce lo ha mostrato,dicendo che un tempo,su quella stessa lastra, era posta la statua di una Vergine Nera.Più palese 'messaggio esoterico'di questo!Vetrata_C..jpg (24299 byte)Pavimento_Chartres.jpg (25156 byte) (il foro è visibile osservando la quarta fila orizzontale, a destra,primo riquadro blu, partendo dalla sezione colorata).   
Si noti come il pavimento,a Chartres,appaia rovinato,tanto da sembrare un pavimento da esterni!

IL LABIRINTO
A Chartres c'è un labirinto originale,come  ho già a lungo descritto nella sezione "Medioevo e cattedrali",dove troverete anche il suo  significato Iniziatico.
Quando l'abbiamo visitata, la cattedrale lo mostrava libero,ben visibile anche se coperto dalle numerose sedie(quella sotto non è una foto scattata da me).E' molto grande e si trova nella navata centrale,che è larga 13 m e 40, e alta 37 metri.La navata include sette campate ogivali al primo piano e il labirinto,lungo 294 mChartres10.jpg (59499 byte),che un tempo veniva percorso in ginocchio dai pellegrini,a simbolizzare la ricerca della Gerusalemme celeste. In effetti reca i segni di questi 'passaggi',presentandosi consunto. Al centro, disegna un fiore con sei petali.Labirinto_Chartres12.jpg (27921 byte)
Il capitolo della cattedrale pare lo tenga spesso coperto con un tappeto e lo scopra in occasioni speciali, ma noi l'abbiamo trovato scoperto. In quelle stesse 'occasioni speciali' viene distribuito un depliant ai visitatori,con le indicazioni per un percorso simbolico/interiore . 
LA CRIPTA
Chartres_cripta_15.jpg (37701 byte) Dopo l'incendio della cattedrale di epoca carolingia, la cripta fu ricostruita in forme romaniche nel 1020, inserendovi la precedente piccola cripta di Saint-Lubin dove c'è il coro.Il suo artefice fu l'architetto Bèrenger che ideò dei 'deambulatori'ad entrambi i lati della navata centrale, una sorta di corridoi per i pellegrini che in lunghe file si accodavano per venire a venerare le reliquie e pregare la "Santa Vergine di Sottoterra". Essa fu ingrandita prima della costruzione dell'attuale cattedrale. Nel cuore più antico della cripta, vi è il famoso pozzo la cui acqua era considerata miracolosa, da tempi molto antichi, come abbiamo detto più sopra.In epoca cristiana la credenza continuò a perdurare, credendo che tali virtù fossero dovute ai corpi dei Santi Martiri che vi erano stati gettati.
Congedo
La visita alla cattedrale di Chartres si sta concludendo: aggirandola ancora una volta e sporgendosi dal parapetto si può notare -in basso-un curioso 'labirinto'disegnato sull'erba dove giocano i bambini: 
Un ultima 'lettura'di questo imponente ed enigmatico monumento,le cui mura e la composizione architettonica devono essere 'studiati'e contemporaneamente osservati!Chartres_25.jpg (42432 byte) 

Attraversando la strada, si passa sopra una curiosa lastra inserita nel piano stradale,costituita da tessere a mosaico colorate:
La scritta dice: 1625 Km Chemin de Saint Jacques de Compostelle
Un tempo, i pellegrini partivano proprio da qui per recarsi a San Giacomo di Compostella,in Spagna. Questo 'luogo'assume un significato duplice. 
Esotericamente il 'viaggio'è il  cammino verso la realizzazione della Grande Opera Alchemica. Fulcanelli rivela che "le conchiglie servivano come distintivo ai pellegrini di San Giacomo. Agli inizi tutti i pellegrini sono a questo stadio. Devono compiere, con il bordone come guida e la merelle come distintivo, quel lungo e pericoloso viaggio di cui una metà è terrestre e l’altra metà marittima".(merelle=conchiglia).
Il pellegrino intende il neofita che si accinge a intraprendere la Grande Opera. Egli come guida si serve del suo bordone, il lungo bastone simbolo della via lunga e che interpreta lo spirito, ciò che bisogna sempre tenere presente nella pratica. Il nostro Insegnante rivela che "nella notazione alchemica, qualsiasi barra o tratto, qualunque sia la sua direzione, è il segno grafico convenzionale dello spirito".
Il viaggio terrestre e marittimo indica le due vie ermetiche. Quello terrestre è anche definito via secca, cioè priva d’illuminazione e intende la psiche prima della rivelazione che inizia a decifrare gli arcani dell’arte. La via marittima, detta pure via umida, si riferisce alla psiche dopo l’illuminazione che realmente inizia a compiere il Magistero.
Il Maestro insegna che "utilizzando la via secca, rappresentata dal sentiero terrestre, seguito per primo dal nostro pellegrino, si giunge a esaltare a poco a poco, la virtù diffusa e latente, trasformando in attività ciò che era solo in potenza. L’operazione è compiuta quando appare alla superficie una stella brillante".
Lo stesso significato è dato dalla conchiglia, che se prima rappresentava la comune psiche di tutti gli uomini, ora indica la mente nobilita. Infatti, prosegue Fulcanelli, "l’umile e comune conchiglia che egli portava sul cappello, s’è mutato in astro splendente, in aureola di luce. Materia pura di cui la stella ermetica consacra la perfezione: è adesso il nostro compost, l’acqua benedetta di Compostella".
Questo intende il simbolico pellegrinaggio in Spagna a San Giacomo di Compostella. Il lavoro filosofale che permette alla mente di aprirsi.
"Sentiero aspro, gravoso, pieno d’imprevisti e di pericoli. — Prosegue Fulcanelli — Strada lunga e faticosa è quella attraverso la quale il potenziale diventa attuale e l’occulto manifesto. I Saggi, dunque, hanno velato, con l’allegoria del pellegrinaggio a Compostella, la delicata preparazione della materia prima o mercurio comune".
Si sa che il pellegrinaggio è sempre stato effettuato nelle più grandi difficoltà.
Giuseppe Porto segnala che "dopo notti e giorni di cammino, dopo fatiche e digiuni, si arrivava ad inginocchiarsi alle soglie del santuario. Poi, proseguivano in ginocchio il loro cammino, fino all’altare maggiore, invocando la grazia con le lacrime agli occhi; di più le donne, avanzando, strisciavano la lingua sul pavimento, perché venissero cancellati i loro peccati, come ci dà testimonianza il pittore Francesco Paolo Michetti ne "Il voto". La gente penetrava nel tempio cantando gli inni popolari in rima. Il loro voto era compiuto, raggiunto la meta tanto sospirata".

AVE MARIA!

TUTTA, o QUASI, LA VITA DI MARIA SANTISSIMA

Ave Virgo Mater Dei,
nunc et semper memento mei+

MARIA SANTISSIMA. Gli eventi della vita di Maria sono elencati nell'ordine del loro svolgimento nel "Poema" e mostrano la partecipazione di Lei all'opera della Redenzione e alla missione di Corredentrice e di Madre della Chiesa: 
nella sua immacolata concezione con piena luce d'intelligenza e di cuore, nella sua attesa e sollecitazione della venuta del Messia promesso, nella sua esatta precognizione della natura del Redentore, approfondita dalla lettura e meditazione delle Sacre Scritture durante i 12 anni della permanenza nel Tempio, nella totale adesione del suo "fiat" all'annuncio dell'Angelo di Dio e immolazione della sua maternità divina al doloroso avvenire del Redentore, nella sua compartecipazione interna e in parte anche esterna alle fatiche e agli stenti della vita apostolica di suo Figlio e alla Passione e Crocifissione di Lui. 

     Maria dalla nascita alla fine della sua adolescenza. 

Sua divinaimmacolata concezione 
1.004 e nascita 1.005 - 2.136
Prima fanciullezza a Nazaret in unione con Dio e nell'attesa della venuta del Messia. Vuole sapere quanto manca ancora ad avere l'Emmanuele secondo le profezie ed esprime il desiderio di pregare tanto tanto ed essere solo di Dio, perché l'Eterno dia il Messia prima del tempo profetizzato 1.007. Ricordo dell'Essere Creatore che l'anima può portare nel segreto del suo spirito 1.004 - 1.006 - 1.007 - 1.008 - 1.010 - 2.094 - 2.1543.169 - 3.204 - 4.275 - 4.286 - 4.289 - 4.290 - 9.557
"Vorrei essere salvata dal Salvatore, per avere il Suo sguardo d'amore" 1.007. Ricordi 3.196. "Ve ne prego, non mi sgualcite"3.196
Maria consacrata a Dio dai suoi genitori ancora prima della sua nascita, viene da loro presentata al Tempio all'età di 3 anni 1.008 - 2.136. Anna di Fanuel vi sarà la sua maestra; un giorno le dirà: "Tu dovresti essere la madre del Cristo" 1.010
All'età di 15 anni, dopo 12 anni di permanenza al Tempio 2.136, le viene comunicato dal Pontefice che dovrà avere uno sposo 1.011 - 1.012
Maria confida allo sposo Giuseppe, designato dalla verga fiorita 1.012, la sua consacrazione al Signore fin dall'infanzia 1.012

     Maria dallo sposalizio fino alla morte di San Giuseppe. 
Sposalizio della Vergine con Giuseppe e loro partenza da Gerusalemme per Nazaret 1.013. Maria ha 15 anni di età 1.014. L'Annunciazione 1.016. Lo Spirito Santo le dice: "Taci. Affida a Me il compito di giustificarti presso lo sposo" 1.018 - 2.136
Considerazioni sull'ubbidienza e umiltà dell'amore di Maria in contrapposizione alla disubbidienza, alla superbia e al disamore di Èva, che portarono al peccato originale che travolse anche le regole stabilite per la formazione dell'uomo 1.004 - 1.005 - 1.017 - 3.174 - 3.196 (e anche I quaderni del 1944, p. 251-252). 
Avvertita dall'Angelo della maternità di Elisabetta, Maria si reca da lei ad Ebron per aiutarla 1.019 - 1.021 -2.127. Elisabetta illuminata la saluta: "Benedetta tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno" e Maria risponde con il "Magnificat" 1.021 - 2.127
Giuseppe nel venire a prendere Maria a Gerusalemme, dove era avvenuta la presentazione del Battista al Tempio, nota il suo stato 1.025. Maria tace. Dopo tre giorni di supplizio interno, Giuseppe, illuminato dall'Angelo sulla natura divina di quella maternità, va a chiedere perdono a Maria che si spiega con lui 1.026
L'editto del censimento 1.027. Rievocazione dei preparativi per il viaggio 5.303. Il viaggio a Betlemme 1.028con rifugio nella grotta della natività, che era un avanzo delle macerie della Torre di David presso Betlemme. Nascita di Gesù 1.029 - 3.207. Maria ha l'età di 16 anni. Sua maternità divina 1.029
L'adorazione dei pastori 1.030 - 2.103 - 2.109 - 2.136 - 3.207, che le procureranno un alloggio più adeguato presso Anna di Betlem e s'incaricano d'avvertire Zaccaria e Elisabetta a Ebron 1.030. La Sacra Famiglia in casa di Anna di Betlem. Visita di Zaccaria e sua insistenza che restino a Betlemme, città di David, e non tornino per ora a Nazaret 1.031 - 2.136. Presentazione di Gesù al Tempio e profezia di Simeone 1.032 quaranta giorni dopo la sua nascita 7.436. 
Adorazione dei tre Savi in casa di Anna, quando Gesù avrà già quasi un anno di età 1.034 - 2.136
Fuga in Egitto e permanenza a Matarea per circa tre anni 1.035 - 1.036
Ritorno a Nazaret dopo circa quattro anni di assenza 1.035
Maria maestra di Gesù, Giuda Taddeo e Giacomo 1.038 - 2.130
Angoscia di Maria per la perdita di Gesù, che si trova nel Tempio 1.041
Morte di S. Giuseppe, 30 anni dopo il loro sposalizio quando Maria ha 45 anni di età 1.042

     Maria durante il primo anno della vita pubblica di Gesù. 
Le Encenie passate a Nazaret, l'addio di Gesù a Sua madre 1.044, che allora avrà 46 anni. 
Maria Corredentrice 1.044 - 4.242. 
Maria alle nozze di Cana 1.052 e spiegazione di: "Donna, che vi è più fra Me è te?"1.052
     Dopo Pasqua.
Presenze di Gesù da Maria a Nazaret 1.057 - 2.089 - 2.093
Maria presso Alfeo malato e Gesù che arriva 2.100. Gesù la interroga sui discepoli 2.101. Sua lettera a Gesù sulla morte di Alfeo 2.104. In casa di Anna presso il lago di Meron 2.108. Giona muore a casa sua 2.109
     Verso le Encenie.
Lettera di Maria a Gesù, portata da Gionata a Gerusalemme e da Giovanni all'Acqua Speciosa 2.133
     Maria durante il secondo anno della vita pubblica di Gesù. 
Ritorno di Gesù a Nazaret 2.150. Maria a Gesù: "D'ora in poi verrò io con Te quando Tu ti allontani... E Maria (d'Alfeo) verrà con me, lo desidera tanto" 2.150, iniziando l'apostolato femminile, portato avanti poi con Susanna 2.151, Maria Salome 2.152, Annalia 2.156. Gesù con Maria e le discepole 2.157
Aglae da Maria a Nazaret 3.168. Maria, condotta da Giovanni, va verso Enon per salutare il Battista. Vi arrivano poche ore dopo la seconda cattura di questo 3.180

     Per la Pasqua del secondo anno:
Maria a Betania e suo incontro con Gesù 3.198. Vi incontra anche labe al quale darà il nome di Marjziam ossia Marziam, e perorerà poi presso Gesù la causa di Pietro che vorrebbe adottare Marziam, e la vince 3.199
Viaggio di Gesù con sua Madre, Maria d'Alfeo e Maria Salome, seguito dagli apostoli e Marziam, da Betania a Betlemme, dove Maria evoca i ricordi della nascita di Gesù 3.207. Proseguono per Jala e poi Betsur 3.208, passando accanto alle vasche di Salomone nella zona dove si trovano i celebri giardini di Salomone e dove forse sorse il Cantico dei Cantici 3.208. Verso Betsur Maria incontra il pastore Elia 3.208, al quale chiede notizie di Elisa di Abramo, un'antica sua amica del Tempio 3.208. Gesù guarisce Elisa da mortale melanconia e le lascia per alcuni giorni sua Madre con Simone Zelote, che la riaccompagnerà a Keriot dagli altri andati avanti 3.214. Maria Santissima e Maria madre di Giuda di Keriot 3.214. Maria, Maria Cleofa, Maria Salome e Marziam attenderanno con Elisa a Beter, da Giovanna di Cusa, il ritorno di Gesù da Ascalona 3.224

     Dopo la Pentecoste del secondo anno
a Cafarnao avviene la conversione della Maddalena, che dopo il perdono di Gesù si rifugia da Maria Santissima a Nazaret. Insieme tornano a Cafarnao, sorprese da un forte temporale nell'ultimo tratto di strada 4.238
Maria Santissima partecipa al viaggio, durante il quale Gesù impone la Maddalena ad apostoli e discepole e discepoli e la conduce nei luoghi per lei più penosi, perché stronchi subito ogni rispetto umano, ostacolo alla sua ascesa spirituale. Maria Santissima coopera in questo lavoro, ammaestrando la Maddalena 4.247. Maria con Gesù nella pianura di Esdrelon presso Sara di Matatia, vezzeggia la nipotina neonata, figlia di Dina, causa di broncio del marito Filippo 4.262. L'Iscariota di pessimo umore per i nuovi discepoli e discepole ha qualche resipiscenza e spera chissà che da un suo soggiorno presso Maria. Glielo chiede 4.262 e Maria, vincendo le sue ripugnanze e la poca propensione di Gesù, lo accontenta. L'Iscariota da Maria a Nazaret si calma alquanto, ma per poco, e finisce per tradire il Maestro presso Giuseppe e Simone d'Alfeo e presso i farisei, tornando da Maria e infine da Gesù a Cafarnao, come niente fosse 4.264
     Per i Tabernacoli del secondo anno
Maria si trova al Campo dei Galilei a Gerusalemme 4.279 - 4.280. Dopo la festa delle Capanne parteciperà con le discepole al grande viaggio apostolico di Gesù oltre Giordano 4.285 - 4.294
     Per le Encenie
avrà a casa, a Nazaret, Gesù con Marziam, Sintica, Giovanni di Endor e Simone Zelote, mentre Giuda Taddeo e Giacomo staranno dalla loro madre. Gli altri apostoli tutti in libertà presso le loro famiglie 5.302 - 5.303 -5.312

     Maria durante il terzo anno della vita pubblica di Gesù. 
Maria alla partenza di Sintica e Giovanni di Endor da Nazaret per l'esilio 5.314. Gesù di ritorno a Nazaret riferisce alla Madre sulle vicende del viaggio dei due esiliati accompagnati da otto degli apostoli fino ad Antigonio 5.336. Altro ritorno di Gesù a Nazaret con le discepole e con Mannaen, che viene presentato a Maria e che accompagnerà Maria con le discepole e con Marziam a Gerusalemme per la Pasqua. Il significato del ramo in fiore colto da Maria nelle primavere 5.348, dal quale Gesù prende lo spunto per svelare il pensiero eterno di Dio sull'anima di sua Madre, perfezione del Creato 5.348

     Prima della Pasqua del terzo anno
Maria si trova già a Betania, mentre Gesù dovrebbe arrivare da oltre Giordano. Per i cattivi propositi dei nemici di Gesù, la Maddalena gli va incontro, lo avverte al guado 5.361 e riporta il suo ordine che Maria con le discepole torni a Nazaret. Mannaen le accompagna nel carro di Giovanna di Cusa 5.362, ma ha saputo che Pilato ha severamente minacciato i turbolenti. Gesù e i Suoi li incontrano sulla via che li porta da Gerico verso la strada maestra del dorso centrale, e saputo del pericolo passato, li rimanda avanti a Gerusalemme in tempo per la Pasqua 5.362. Si ritrovano all'uliveto. Maria rianima Marziam turbato dall'Iscariota 6.365. È visitata al Getsemani da Noemi di Perge, alla quale Maria allattò il figlio insieme a Gesù quando Noemi, andata pure essa a Betlemme per il censimento, si ammalò gravemente 6.365. Maria e le vergini consacratesi a Dio, fra le quali anche la seconda figlia di Filippo apostolo, al convito di Giovanna di Cusa 6.370. Maria alla cena pasquale nel palazzo di Lazzaro a Gerusalemme e poi a Betania 6.375 - 6.378

     Dopo la Pentecoste del terzo anno.
Da Maria a Nazaret si trova Aurea Galla mandata avanti da Gesù con un carro di discepoli con le loro madri, incontrati nella pianura di Esdrelon 6.427. Delira per febbre alta quando Gesù giunge da sua Madre. Gesù la guarisce 7.433.- La sosta questa volta dura alcune settimane 7.433 - 7.441. Maria ammaestra Aurea Galla 7.436, ha modo di parlare con Gesù 7.437. Maria va con Maria Cleofa a Tiberiade e ottiene da Valerla il rilascio di Aurea Galla 7.438. Per caso incontrano l'Iscariota a Tiberiade, palesemente avvinazzato; Maria lo ferma e lo esorta a non rovinarsi 7.438. Era stato da tempo atteso il suo ritorno a Nazaret, ma invano. Non appena Gesù è ripartito da Nazaret, l'Iscariota si presenta alla casa di Maria. Addoloratissima Maria cerca di toccare la sua coscienza con parole gravi 7.442
Maria Santissima è attesa da Gesù a Tiberiade in casa di Giuseppe barcaiuolo. Vi arriva con Maria d'Alfeo in ritardo per aver assistito Ester di Nazaret nella sua morte 7.445. Proseguono per Cafarnao, da dove partiranno con un gruppo di discepole per un breve viaggio apostolico ad oriente del lago di Genezaret. Prima della partenza Maria con Gesù va da Meroba, per ottenere il permesso che il piccolo Alfeo, suo figlio, possa accompagnare la comitiva 7.449. Maria nella borgata che precede Ippo 7.450. Maria e Maria Cleofa col piccolo Alfeo sulla strada da Ippo a Gamala. Maria parla della Passione di Gesù che si avvicina 7.454. Pernottano all'aperto; Gesù e Maria all'alba seguente: "Madre mia, Egli ti ha già preparato il sacrificio che tu dovrai consumare..." "Prega per me in quell'ora che nessuno di questi capisce... e che è già imminente... Non è vero?" e Gesù: "E tu prega per Me nell'ora della morte... Sì, nessuno di questi capisce". Questi, gli apostoli, Gesù fin d'allora li affida a sua Madre quale sua eredità 7.455. Dopo il ritorno a Cafarnao, prima d'imbarcarsi per Tiberiade, Maria a Gesù: "Voglio una promessa da Te... Che Tu non mi nasconderai l'ora tremenda" "Non temere Madre. Tu saprai... ma questo non è l'ultimo addio" 7.460. Maria a Tiberiade da Giovanna di Cusa e la lettera di Sintica 7.461. Gesù fa venire Maria nel bosco di Matatia presso Nazaret, per prepararla ai prossimi avvenimenti: "Ti affido quanto ho di più caro quaggiù. Nessuno dei discepoli sa che non torneremo da queste parti altro che quando tutto sarà compiuto. Ma tu... Per te non ci sono segreti. Te lo avevo promesso, Mamma" 7.477.

     Maria nei mesi che precedono la Passione di Gesù.
Maria, una Maria dal volto mesto, pallido e stanco un volto già di Addolorata, arriva ad Efraim 9.566 - 9.567 -9.568. Accompagnerà Gesù col gruppo degli apostoli attraverso la Samaria verso Gerico. Quando il pastorello Beniamino si unisce a loro e Gesù sorride, Maria d'Alfeo chiede a Maria: "Perché sempre piangi?" 9.574. Passato Doco, di nuovo Maria d'Alfeo evoca ricordi passati 9.577 di famiglia; vorrebbe sollevare Maria. Ma arrivano a Betania e sempre più Maria si ritira preparandosi alla Passione di suo Figlio 10.603

     Maria durante la Passione di Gesù.
Domenica delle Palme: Maria all'entrata di Gesù in Gerusalemme 9.590
     Lunedì Santo: Maria con Gesù dalla madre di Annalia 9.592
     Mercoledì Santo: Maria presso Gesù nei Giardini del Re 9.596
     Giovedì Santo: Addio di Gesù a Maria prima dell'Ultima Cena 9.599. Gesù comunica la Madre dopo gli apostoli, nella stanza attigua al Cenacolo 9.600
     Venerdì Santo: Contrapposizione della coppia Gesù-Maria alla coppia Adamo-Eva nel piano della redenzione 5.352 - 5.354. "Superbia, odio, menzogna, lussuria, disubbidienza hanno distrutto. Umiltà, ubbidienza, amore, purezza, sacrificio ricostruiranno" 6.399 - 6.420. Queste le considerazioni che evolvono quelle accennate all'Annunciazione di Maria. 
Dopo la condanna di Gesù, Giovanni va a prendere Maria 10.607. Maria incontra Gesù sulla via del Calvario10.608. Maria, stando in piedi sotto la Croce, partecipa alle sofferenze del Figlio e con tutto il suo essere lo sostiene 10.609. "Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua Madre" 10.609 sancisce Maria Madre della Chiesa, da Lei assistita in terra per ancora ventiquattro anni. Gesù deposto dalla Croce viene dato in grembo a Maria10.609. Al Sepolcro 10.610 e ritorno al Cenacolo 10.611. La notte del Venerdì Santo 10.612
     Sabato Santo: La passione acuta della Vergine 10.612. Niche porta il sudario alla Madonna 10.612. Longino le porta la lancia 10.614. Maria ha 49 anni alla morte di Gesù 10.611

     Maria dopo la Risurrezione di Gesù. 
Gesù appare alla Madre 10.618, che con le sua preghiere ha anticipato la risurrezione di Lui 10.620
Maria salutata da Gesù prima dell'Ascensione di Lui al Cielo 10.638
La discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli 10.640
Maria nella casa del Cenacolo riceve Lazzaro e Giuseppe d'Arimatea, che le offrono la casa del Getsemani per dimora 10.642. Maria con Giovanni ai luoghi della Passione 10.643. La Sindone del sepolcro viene data a Maria10.644
Maria dopo il martirio di Stefano 10.646
Gamaliele da Maria 10.647
Il beato Transito di Maria 10.649 all'entrare del suo settantatreesimo anno di vita. (Quest'ultima data colta da: Josefa Menendez "Invito all'amore". Berruti, Torino 1948, p. 550). 
L'Assunzione di Maria Santissima in Cielo 10.650


Dolce ammonimento

...
Alzate la vostra mano in un dolce ammonimento e dite: 
“Io non rinnegherò mai la via del Signore, né rinnegherò mai l’Esistenza di Gesù Cristo, Colui che l’umanità ha cercato di distruggere non solo durante la Sua sofferenza sulla Croce, ma anche in seguito. Io sono unito a Gesù Cristo. Parlo in Suo Nome. Cammino con Lui. Egli mi rincuora in modo che anch’io, molto umilmente, possa contribuire ad aprire il vostro cuore al puro Amore che Lui conserva nel Suo Cuore per voi e solo per voi ”
Mio prezioso esercito, ora levati mentre ti conduco lungo il sentiero accidentato, e tuttavia Divino, il quale porta al Nuovo Paradiso sulla Terra, che ti attende. 
Ti prego di assicurarti di raccogliere, lungo il cammino, il maggior numero dei Miei figli erranti, affinché possiamo essere uniti come una sola famiglia.
Il vostro amato Gesù
Redentore e Condottiero di tutta l’Umanità
Messaggio integrale lo trovi qui
AVE MARIA!

La preghiera canonica nelle ore canoniche!

COME IL MINISTERO È SNATURATO IN QUANTO ALLA SUA PRIMA PARTE: LA PREGHIERA


Abbiamo detto come il sacerdote mancherebbe al suo ministero se considerasse la preghiera un obbligo non del ministero della Chiesa, ma del cristiano che è in lui.
Il sacerdote non può né deve separare in sé stesso il cristiano dal sacerdote, né il sacerdote dal cristiano. Benché sia vero dire ch'egli è cristiano per sé e sacerdote per gli altri, nella realtà non è meno vero che in lui è il cristiano che è sacerdote.
I doveri del cristiano e i doveri del sacerdote sono una cosa sola, come il cristiano e il sacerdote sono in lui una sola persona.

Sarebbe perciò un grande errore il non pensare la preghiera come il massimo, più importante e più indispensabile obbligo del sacerdote. Egli deve la preghiera a Dio, alla Chiesa, alle anime, a sé stesso: a Dio del quale è una creatura; alla Chiesa della quale è ministro; alle anime delle quali è servo; alla sua anima della quale dev'essere, dopo Dio, il salvatore.
Egli la deve perpetua: "Bisogna pregare sempre" (Lc. 18,1). 

La deve nelle ore canoniche e nella forma canonica. 

Nella forma canonica. Questa generalmente si accetta perché c'è un obbligo formidabile e si sa che si commetterebbe peccato mortale, lasciando una sola ora canonica. 

Ma che bisogna recitare le ore canoniche nelle ore canoniche generalmente non si sa. 

Tuttavia che cosa significano le parole del breviario: Ad Matutinum, ad Primam, ad Tertiam, ad Sextam, ad Nonam, ad Vesperas, ad Completorium? 

Si dirà che in altri tempi era così. Certamente, ma perché e come mai oggi non è più così? 

Attualmente si recita Mattutino alla vigilia, cioè si fa della preghiera della notte e del mattino una preghiera della sera, o meglio, una preghiera del "fra poco".

Perché forse non s'è trovato più facile alzarsi più tardi che di buon mattino?
Si dice: è per avere tempo per la meditazione. Ma forse che i nostri padri non conoscevano la meditazione?

Forse non vi dedicavano del tempo?

Siamo perciò più dediti alla meditazione di quanto lo erano i nostri antichi?. 

Oh! Un fatto è certo: noi meditiamo meno dei nostri padri e abbiamo addosso una dose di pigrizia e d'immortificazione che certamente i nostri padri non conoscevano.

Le preghiere del giorno che i nostri padri avevano così saggiamente distanziato da tre a tre ore per richiamarci senza posa all'adorazione della SS. Trinità, oggi si recitano in una sola volta; e ciò, si afferma, per essere più liberi.

Più libero! Ma che cos'è questa libertà che si affranca dalla puntualità nellapreghiera?
 

E per che cosa si impiegherà questa libertà? 
A correre e a discorrere? 
A giocare e a ridere? 
Ah! La libertà! I nostri padri ne avevano un altro concetto. Essi venivano meno, ammirando la definizione che ne aveva dato Sant'Agostino: "Libertas est Charitas" (De Natura et gratia, Lib. I, Cap. LXV). 

La carità! Amare Dio e il prossimo, amare Dio e pregarlo: amare il prossimo e lavorare alla sua salvezza, questa era la carità secondo i nostri padri.

È dunque vero che oggi s'intende in altro modo la libertà e così il dovere della preghiera. 

Quasi dappertutto non si fa più la preghiera canonica nelle ore canoniche e ciò non è una delle cause per le quali il ministero produce pochi frutti press'a poco dappertutto?

E se il ministero è così importante a salvare chi per la cui salvezza è stato istituito, non bisogna forse concludere che dal momento in cui non attinge il suo scopo dev'essere considerato come un'istituzione malauguratamente viziata, diciamo la parola, snaturata?