giovedì 12 maggio 2016

Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti --- Matrimoni senzapace -adùlteri -conviventi -omosessuali -lesbiche -bestialità -nudisti...

Vogliamo seguirTi con fiducia e Amore, Gesù
Ravviva la Legge Divina in tutti i cuori
Dacci amore alle Sacre Scritture
vero cibo spirituale


1 cap. "Lettera ai ROMANI" di san Paolo: 

<<[22]Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti [23]e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.[24]Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, [25]poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

[26]Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. [27]Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. [28]E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, [29]colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, [30]maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, [31]insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. [32]E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. >>

*


Il Beato Papa Pio IX era solito raccomandare ai 

predicatori che insegnassero con più frequenza sui 

4 novissimi [morte-giudizio-inferno-paradiso]

specialmente sull'inferno, ed egli medesimo ne dava l'esempio.Il Papa sapeva bene che la meditazione sull'inferno genera Santi.


     E' strano: che 

i Santi hanno timore dell'inferno , 

però i peccatori non ne sentono. 


*

Quasi cent'anni or sono le Apparizioni di Fatima 

han gridato al mondo che l'inferno esiste, è eterno 

e basta un peccato mortale per andarci e restarci.




     La Vergine ci dice che possiamo salvarci con il 


Santo Rosario e lo Scapolare, e mette un'enfasi 

speciale sulla Devozione al Suo Cuore Immacolato 

con la devozione dei primi 5 sabati .


*

Matrimoni senzapace-adùlteri-

conviventi-

omosessuali e lesbiche-bestialità-

nudisti...


***




12)  Subito vidi uomini e donne con le mani legate da catene, ognuno tirava dal proprio lato e si strattonavano e cadevano tra di loro. 

I demoni li aizzavano: ‘Per colpa sua soffri! Dagli, dagli più forte”.  

E domandai: “Chi sono questi?”. 

“Sono tutti i miei matrimoni che non vivono in pace. Sono due bestie legate dalla stessa corda”. 

E interrogai ancora: “Perché vanno all’inferno?”. 

Mi  disse: “Bacia la mia mano”, e così la baciai e me la collocò sugli occhi.
E vidi che in quei focolari c’erano insulti, gelosie e litigi, e che Satana gridava a GESU’: 

‘Guardi, guardi come posseggo i suoi matrimoni!! Che cosa guadagnò col santificarli nel sacramento?  Come la prima coppia mi appartengono, e adesso farò di tutto perché perdano la gloria,  non permetterò che preghino e che vadano a Messa’.
E se la ridacchiava… 

Mentre GESU’ piangeva. “Preghino, perché ci sono molti

 che possono pentirsi e cambiar vita”.


13)  Vidi poi uomini e donne legati per i piedi e che 

soffrivano più dei precedenti. 

E chiesi: “Chi sono costoro?”. 

E mi rispose: “Sono tutti coloro che convivono senza sposarsi, oppure hanno commesso adulterio o fornicazione”. 

Domandai ancora: “Perché vanno all’inferno?”. 

Ed Egli mi toccò gli occhi e vidi che GESU’ benediceva tutte le unioni tra l’uomo e la donna quando stavano nell’intimità come la prima coppia. 

Però quando non erano sposati era Satana che dormiva al loro lato. 
Egli  colpendo il Signore GESU’ con sputi in faccia gli diceva: ‘Guarda la tua creatura, l’uomo, convertito da me in un animale, anzi peggio; qual fu il vantaggio di morir per loro? Io distruggerò il tuo sacramento che li fa capaci di unirsi santamente. E farò sì che ogni letto sia un fuoco infernale avvolto da illecite passioni. A me , sì che m’ascoltano, benché io non offra un regno di pace, bensì di dolore…’.


     E GESU’ mi disse: “Le mie sofferenze per essi sono state inutili e per questo vanno all’inferno”. 

Notai  che uno dei castighi che costoro soffrono consiste nel vedere nel proprio petto l’uomo o la donna per cui si sono condannati, ed ora pertanto  sotto la spinta di Satana che dava loro un affilatissimo coltello essi stessi si ferivano e tagliuzzavano pezzi di carne fino ad arrivare al cuore, dicendo: ‘Maledetto, maledetto, per colpa tua sto qui in quest’inferno. Ti voglio strappare per sempre dal petto ma non posso!’. 

Il Signore mi invitò: “Prega, prega, perché alcuni sono in vita e possono pentirsi”.



14)  Vidi anche uomini legati a uomini, e donne legate a donne, legati all’altezza della cintura che si bilanciavano come animali selvaggi trascinando una preda

“E questi chi sono e perché soffrono?”.  

Il Signore mi disse: 
“Sono ogni classe di omosessuali e lesbiche, che liberamente mi rifiutarono e non furono capaci di mantenersi casti offrendo la loro vita”.
E vidi come Satana si rivoltolava nel letto di questi poveri esseri eccitandoli nei loro desideri senza però mai saziarli. Gli spiriti  li tormentavano in quelle parti con cui peccarono. Li attraversavano con pali dall’ano fino alla bocca, e li roteavano. 


E chiesi: “La preda?” 
E mi contestò: “Sono tutti quelli che si coricarono con essi. 

Prega, perché ancora ci sono dei vivi che, pentendosi, possono salvarsi. 

Io su persone omosessuali che offrano a me la loro castità, vivendo senza far peccare nessuno, effondo la mia infinita misericordia perché li amo immensamente”.

     Ogni relazione anale è condannata dal Signore. Essa è contro natura. 

Noi non possiamo condannare chi pratica l’omosessualità, se facciamo le stesse cose.

     Vidi pure uomini e donne con facce di bestie, e soffrivano immensamente.
Al loro fianco c’era  chi  portava alcuni nastri o giornali o riviste dove c’erano donne e uomini nudi. 

Anch’essi soffrivano e andavano all’inferno. 

E chiesi al mio Signore: 
“Chi sono, e anch’essi vanno all’inferno?” . 

“Sì, vanno all’inferno se non si pentono. I primi sono coloro che hanno avuto intimità con gli animali, ribassandosi al livello bestiale e più ancora in verità, perché se la bestia pensasse non lo farebbe. 

Quanti poi fanno del sesso una ossessione attraverso pellicole, riviste, grottesche barzellette, prostituzione, parole a doppio senso… son degni del fuoco eterno con tutti i suoi tormenti avendo imparato a parlare la bassezza di Satana e non a parlare e a vivere la santità e la purezza del DIO UNO E TRINO”.

http://gerardoms.blogspot.it/2011/02/li-n-f-e-r-n-o-come-lha-visto-oliva-de.html

Vergine Santissima Madre Perfetta
aiutaci a capire che il Santo Vangelo
è per i Tempi d'oggi
come ieri e come allora







mercoledì 11 maggio 2016

EL PAPA DE MI CORAZÓN 11-2-2016

EL PAPA DE MI CORAZÓN 11-2-2016 

Sostened a Benedicto con vuestra oración

Madre mía, habiendo ofrecido a mi Dios esta primer reparación sacerdotal como nos lo ha solicitado Mi amado Salvador en días pasados, viendo tú la confusión y las dudas en tantos corazones, recibiendo a Jesús Eucaristía, el cuerpo y la sangre del Salvador, me diriges unas palabras para aclarar las dudas de Tus consagrados. Amen. 

 ---- El Papa de Mi Corazón Inmaculado es Benedicto XVI, porque a su llegada a México, poco antes de su renuncia, el Vicario de Cristo fue inundado por Mi gracia, por Mi Intercesión de Madre, que viendo su corazón, sincero y turbado por el estado de Mi Iglesia, que él bien conocía, se humilló a si mismo reconociendo su pecado de debilidad ante ciertos acontecimientos que estaban sucediendo dentro de la Jerarquía de la Iglesia, y él guardó silencio por temor y cobardía, pero su corazón estaba limpio en su verdadera esencia. 

Lo mismo que a Pedro frente a Jesús, se sintió acobardado frente a sus enemigos, los traidores de Mi Hijo, y guardó silencio por temor a la muerte, negando a Su Divino Maestro por tres veces, pero Mi HIJO Jesús SABÍA QUE SU CORAZÓN ESTABA PURO Y QUE SIMÓN PEDRO AMABA LA VERDAD. 

Esto mismo ha sido para Mi Benedicto, pero al estar en Mi Tierra fue inundado e iluminado de Mi Luz, EL SOL QUE ME RODEA, LA LUZ DE CRISTO, LA LUZ QUE DISIPA TODA TINIEBLA Y OBSCURIDAD, y supo, Benedicto, que ésta es la Tierra de María, Tierra de Santos Mártires, y aquí aceptó su martirio, aquí lo calcé Yo, Su Madre, como a un niño, sus pies con LA VERDAD DEL EVANGELIO DE CRISTO. 

Saliendo de México tras las huellas del Crucificado, sabiendo ya lo que le aguardaba de los mismos suyos, así este Siervo de Dios, regresa al Vaticano arrepentido de su pecado de omisión, como el de Simón Pedro, al haber negado a Su Maestro, porque todo el que oculta la verdad y no denuncia la mentira abandona la Verdad, que ES JESUCRISTO. 

En sus lágrimas y amargura he sido Yo, Su Santísima Madre, quien lo ha consolado, intercediendo Yo por él ante Mi Hijo; y desde ese momento quedó resguardado en Mi Corazón de Madre, habiendo Yo Misma herido su corazón en la Fe, la Verdad, y su corazón arrepentido quedó traspasado con la misma Espada de Dolor que atraviesa Mi Corazón de Madre de la Iglesia y de Corredentora. 

 Desde ahí Benedicto quedó en el corazón de los Mexicanos y de esta Morenita del Tepeyac. 

 En México comprendió Benedicto el culmen de su misión con la MUJER VESTIDA DE SOL. Los tiempos ya estaban maduros, los tiempos del Apocalipsis. 

Por eso, Mi HIJO LE HA DICHO A Benedicto Su Vicario, SELLANDO CON SUS PALABRAS EL DESTINO DE LA Iglesia, que con el mismo Pedro se instituía la verdadera Iglesia, la Iglesia de siempre, la que fundó Mi Hijo sobre la Roca firme; así este Pedro cerrará temporalmente y simbólicamente la historia de la Iglesia, la Verdadera Iglesia. 

Por eso, se le ha dicho a este Siervo de Dios, Mi Benedicto, palabras del mismo Hijo: 

YO TE DIGO QUE TÚ ERES PEDRO Y SOBRE TÍ EDIFICO MI IGLESIA, Y LAS PUERTAS DEL MAL NO PREVALECERÁN CONTRA ELLA. YO TE DIGO A TÍ, BENEDICTO XVI, QUE TÚ ERES PEDRO, SOBRE TÍ EDIFICO MI IGLESIA. 

Él tiene aún las Llaves de la Iglesia, es el Papa de Mi Corazón Inmaculado, en quien culminará este Final de los Tiempos en la Iglesia de Mi HIJO, HASTA SU SEGUNDA VENIDA EN GLORIA PARA ESTABLECER DE NUEVO SU REINADO AQUÍ EN LA TIERRA, ESOS CIELOS NUEVOS Y TIERRA NUEVA. 

Sostened a Benedicto con vuestra oración, pedidme a Mí de fortaleced su espíritu y conducirle al cumplimiento fiel de su Pontificado en la Voluntad del Padre y de Mi HIJO, QUE LE ENTREGÓ LAS LLAVES DE SU Iglesia. 

Nada temáis vosotros, Mis hijitos, los que estáis con la Verdad, Apóstoles y discípulos de estos tiempos. 

¿Acaso no estoy Yo aquí que SOY SU MADRE? 

 ----- 

gracias Madre mía, gracias por velar con nosotros e instruirnos para no quedar confundidos y extraviarnos del camino y la Verdad. Cubre con Tu manto a nuestro Benedicto XVI y a toda su Iglesia Fiel, el rebaño que el guía en medio de esta tribulación. Amen.

Solennità degli Apostoli Filippo e Giacomo





V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio Padre onnipotente ci sia benigno e clemente. Amen.


Lettura 4
Filippo nato a Betsaida, è uno dei dodici Apostoli, che primi furono chiamati da. Cristo Signore: da lui Natanaele apprese ch'era venuto il Messia promesso nella legge, e fu condotto al Signore. 
Con quanta famigliarità Cristo trattasse con lui, lo dimostra chiaramente il fatto, che i Gentili desiderando di vedere il Salvatore, si rivolsero a Filippo; e il Signore volendo nutrire nella solitudine una moltitudine di persone, parlò così a Filippo: « Dove compreremo il pane, perché questi mangino?» (Joann.6,5). 
Egli, ricevuto lo Spirito Santo, andò nella Scizia, che gli era toccata, per predicarvi il Vangelo, e convertì alla fede cristiana quasi tutta quella gente. 
Infine, giunto a Gerapoli nella Frigia, vi fu legato alla croce per il nome di Cristo e lapidato il 1° Maggio. Il suo corpo sepolto prima ivi stesso dai Cristiani, fu poi trasportato a Roma e deposto nella basilica dei dodici Apostoli insieme col corpo di san Giacomo Apostolo.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.


V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Cristo ci doni le gioie della vita eterna. Amen.


Lettura 5


Giacomo, fratello del Signore, soprannominato il Giusto, fin dai primi anni non bevve mai vino, si astenne dalla carne, non si tagliò mai i capelli, né fece uso di profumi né di bagni. 

A lui solo era permesso di entrare nel Santo dei santi. Egli portava vesti di lino: e l'assiduità nel pregare gli aveva fatto divenire i ginocchi duri come la pelle d'un cammello. 

Dopo l'ascensione di Cristo, gli Apostoli lo crearono vescovo di Gerusalemme; ed a lui il Principe degli Apostoli mandò un messo per annunziargli che un Angelo l'aveva liberato dal carcere. 

Essendo sorta nel concilio di Gerusalemme controversia sulla legge e la circoncisione, Giacomo, seguendo l'opinione di Pietro, fece un discorso ai fratelli per provare la vocazione dei Gentili, e disse doversi scrivere ai fratelli assenti, di non imporre ai Gentili il giogo della legge Mosaica. 

Di lui parla pure l'Apostolo ai Galati: «Non vidi nessun altro degli Apostoli, all'infuori di Giacomo fratello del Signore» (Gal. 1,19).


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

19
V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio accenda nei nostri cuori il fuoco del suo amore. Amen.

Lettura 6


Era tanta poi la santità della vita di Giacomo, che gli uomini gareggiavano nel toccare il lembo della sua veste. 

Giunto all'età di 96 anni, dopo aver governato santissimamente quella Chiesa per 30 anni, predicando intrepidamente il Cristo Figlio di Dio, prima fu assalito con pietre, poi condotto sulla parte più alta del Tempio, donde venne precipitato. Rimasto mezzo morto e colle gambe spezzate, alzava le mani al cielo e pregava Dio per la loro salute con queste parole: «Signore, perdonali, perché non sanno quel che si fanno». (Luc. 23,34). 

Mentre faceva questa preghiera, gli fu spaccata la testa con un colpo di bastone, e rese l'anima a Dio l'anno settimo di Nerone, e fu sepolto presso il Tempio stesso dov'era stato precipitato. Egli ha scritto una lettera, ch'è una delle sette (Lettere) cattoliche.


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

R. Questi sono i teneri agnelli che hanno recato l'annuncio, alleluia; sono venuti ora alle fonti:
* sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia.
V. Al cospetto dell'Agnello essi indossano bianche vesti ed hanno delle palme nelle loro mani.
R. sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
R. sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia


Preghiamo
O Dio, che ci rallegri coll'annuale solennità dei tuoi Apostoli Filippo e Giacomo: concedi, che, come godiamo dei loro meriti, così ne seguiamo gli esempi.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.



martedì 10 maggio 2016

UN POCO DI STORIA pur sempre maestra della vita

Antipapa Pasquale III
Guido da Crema
cardinale di Santa Romana Chiesa
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Nato1110 circa
Creato cardinale1150 da papa Eugenio III
Deceduto1168
Guido da Crema, divenuto antipapa con il nome di Pasquale III (Crema1110 circa – Roma20 settembre 1168), fu un cardinale italiano che a seguito della duplice elezione papale del 1159, seguì l'antipapa Vittore IV divenendo poi suo successore nel 1164.

Biografia

Proveniente da una nobile famiglia dell'aristocrazia dell'Italia settentrionale, nel 1150 Guido da Crema fu nominato da papa Eugenio III Cardinale diacono di Sant'Eustachio. Nel 1152 optò per il titolo di cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere.
Nel 1155 con altri due cardinali fu incaricato da papa Adriano IV di andare incontro a Federico I Barbarossa (1152-1190), il quale, dopo aver espugnato Tortona, era in marcia verso Roma. Loro compito principale, oltre ad instaurare buoni rapporti tra papa ed il Barbarossa, era quello di far catturare e far consegnare al papaArnaldo da Brescia, che, fuggito da Roma e rifugiatosi presso i visconti di Campagnatico, poteva trovare alleanze presso la corte germanica. I legati portarono a termine la missione con successo, ed ottennero la consegna del dissidente al papa; in cambio garantirono l'incoronazione imperiale non appena Federico Barbarossa fosse giunto a Roma.
Negli anni successivi Guido fece parte del gruppo di cardinali che temevano il progressivo distacco del papa dal Barbarossa e l'avvicinamento al re Guglielmo I di Sicilia. Partecipò alla elezione pontificia del cardinale Ottaviano de Monticelli, che prese il nome di Vittore IV (antipapa), in contrapposizione all'elezione al soglio pontificio del cardinale Rolando Bandinelli, eletto papa con il nome di Alessandro III.
Pasquale III fu il secondo antipapa a contrapporsi al pontificato di Alessandro III. Fu eletto su ordine del potente vescovo di Colonia, Rainaldo di Dassen, che vedeva di buon occhio l'avere un "papa personale" nella corte di Federico I Barbarossa, sia per motivi di guadagno collettivo, che per aumentare l'autonomia del Sacro Romano Impero dal papato di Alessandro III. Non appena, infatti, Vittore IV morì a Lucca, lungi dal ricomporre lo scisma (solitamente uno scisma terminava proprio con la morte di uno dei due contendenti, spesso l'antipapa), l'intraprendente Rainaldo riunì un minuscolo collegio cardinalizio che elevò al soglio pontificio parallelo Guido di Crema. Il collegio era composto da appena tre cardinali (incluso Guido) e si trattò di una vera e propria delega di poteri a Pasquale III, più che un'elezione corretta. Il numero dei cardinali scismatici è un indicatore di quanto, oramai, quasi tutta l'Europa, in termini religiosi ma anche politici, fosse schierata con Alessandro III. Pasquale III, tuttavia, prese sede a Viterbo e riuscì con successo ad impedire ad Alessandro di raggiungere Roma.
Federico Barbarossa l'8 gennaio 1166 fece canonizzare ad Aquisgrana Carlo Magno, presumibilmente con l'approvazione di Pasquale III.[1] e il 30 luglio 1167, otto giorni dopo la sua intronazione ufficiale in San Pietro a Roma, Pasquale III consacrò circa quindici fra patriarchi e vescovi ed il 1º agosto successivo incoronò Federico Barbarossa (si trattava per quest'ultimo della seconda incoronazione).[1] La Chiesa cattolica non riconobbe mai la canonizzazione di Carlo Magno e, nel1179, il Concilio Lateranense III annullò tutte le ordinanze di Pasquale III.
Lo scoppio di un'epidemia in Roma fece sì che il Barbarossa rientrasse, ammalato anch'egli, precipitosamente in Germania accompagnato dal Pasquale III, il quale fece poi ritorno a Roma solo all'inizio dell'anno successivo.[2]
Pasquale III morì nel settembre di quello stesso anno in Roma, nella fortezza di San Pietro[2] e gli succedette l'antipapa Callisto III.

Conclavi

Durante il suo cardinalato, Guido da Crema partecipò ai seguenti conclavi:

+Per Signum Sanctae Crucis, 
de inimicis nostris Libera nos Deus noster. Libera nos Domine.