giovedì 11 febbraio 2016

In Apparitione B. Mariæ Virg. Immaculatæ


Die 11 Februarii
In Apparitione
B. Mariæ Virg. Immaculatæ


Introitus. Apoc. 21, 2.
Vidi civitátem sanctam,
Jerúsalem novam, descendéntem
de cœlo a Deo, parátam sicut sponsam
ornátam viro suo. Ps. 44,2.
Eructávit cor meum verbum
bonum: dico ego ópera mea
Regi. <. Glória Patri.

Oratio.

Deus, qui per immaculátam
Vírginis Conceptiónem dignum
Filio tuo habitáculum
præparásti: súpplices a te
quǽsumus; ut, ejúsdem Vírginis
Apparitiónem celebrántes,
salútem mentis et córporis
consequámur. Per eúndem Dó-
minum nostrum.

Et, in Quadragesima, fit Commemoratio
Feriæ in Missis.

Léctio libri Apocalýpsis beáti
Joánnis Apóstoli
Apoc. 11, 19; 12, 1 et 10.

Apértum est templum Dei
in cœlo: et visa est arca
testaménti ejus in templo ejus,
et facta sunt fúlgura et voces
et terræmótus et grando magna.
Et signum magnum appáruit
in cœlo: Múlier amícta
sole, et luna sub pédibus
ejus, et in cápite ejus coróna
stellárum duódecim. Et audívi
vocem magnam in cœlo dicéntem:
Nunc facta est salus
et virtus, et regnum Dei nostri
et potéstas Christi ejus.

Graduale. Cant. 2, 12. Flores
apparuérunt in terra nostra,
tempus putatiónis advénit,
vox túrturis audíta est in terra
nostra. <. Ibid., 10 et l4. Surge,
amíca mea, speciósa mea, et
veni: colúmba mea in foramí-
nibus petræ, in cavérna macé-
riæ.

Allelúja, allelúja. <. Osténde
mihi fáciem tuam, sonet 
vox tua in áuribus meis: vox
enim tua dulcis, et fácies tua
decóra. Allelúja.

Post Septuagesimam, omissis Allelúja et
Versu sequenti, dicitur:

Tractus. Judith 15, 10. Tu glória
Jerúsalem, tu lætítia Israël, tu
honorificéntia pópuli nostri.
<. Cant. 4, 7. Tota pulchra es,
María: et mácula originális
non est in te. <. Felix es, sacra
Virgo María, et omni laude
digníssima, quæ serpéntis caput
virgíneo pede contrivísti.

+ Sequéntia sancti Evangélii
secúndum Lucam. 
Luc. 1, 26-31.

In illo témpore: Missus est
Angelus Gábriel a Deo in
civitátem Galilǽæ, cui nomen
Názareth, ad Vírginem
desponsátam viro, cui nomen
erat Joseph, de domo David,
et nomen Vírginis María. Et
ingréssus Angelus ad eam
dixit: Ave, grátia plena; Dó-
minus tecum: benedícta tu in
muliéribus. Quæ cum audísset,
turbáta est in sermóne
ejus: et cogitábat, qualis esset
ista salutátio. Et ait Angelus
ei: Ne tímeas, María, invenísti
enim grátiam apud Deum: ecce,
concípies in útero et páries
fílium, et vocábis nomen ejus
Jesum. 
Credo.

Offertorium. Luc. 1, 28. Ave,
grátia plena; Dóminus tecum:
benedícta tu in muliéribus.

Secreta.

Hóstia laudis, quam tibi,
Dómine, per mérita gloriósæ
et immaculátæ Vírginis
offérimus, sit tibi in odórem
suavitátis, et nobis optátam
cónferat córporis et ánimæ
sanitátem. Per Dóminum.

Et, in Quadragesima, fit Commemoratio
Feriæ, ut supra. Præfatio de B. Maria Virg.
Et te in Conceptióne immaculáta.

Communio. Ps. 64, 10. Visitásti
terram et inebriásti eam, multiplicásti
locupletáre eam.

Postcommunio.

Quos cœlésti, Dómine, aliménto
satiásti, súblevet
aextera Genetrícis tuæ immaculátæ:
ut ad ætérnam pátriam,
ipsa adjuvánte, perveníre
mereámur: Qui vivis.

Et, in Quadragesima, fit Commemoratio
Feriæ, ut supra.
A Te, aurora della salvezza, consegniamo il nostro cammino 
nel nuovo Millennio,
perché sotto la tua guida 
tutti gli uomini scoprano Cristo,
luce del mondo ed unico Salvatore,
che regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
Amen.

(Giovanni Paolo II)

Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra, insegnaci a credere, a sperare e ad amare con te.

 Amo invocare Maria come Stella della speranza



Il messaggio di Maria è un messaggio di speranza per tutti gli uomini e per tutte le donne del nostro tempo, di qualunque Paese siano. Amo invocare Maria come Stella della speranza (EncSpe salvi, n.50). 

Sulle strade delle nostre vite, così spesso buie, lei è una luce di speranza che ci rischiara e ci orienta nel nostro cammino. Mediante il suo “sì”, mediante il dono generoso di se stessa, ha aperto a Dio le porte del nostro mondo e della nostra storia. 

E ci invita a vivere come lei in una speranza invincibile, rifiutando di ascoltare coloro che pretendono che noi siamo prigionieri del fato. 
Essa ci accompagna con la sua presenza materna in mezzo agli avvenimenti della vita delle persone, delle famiglie e delle nazioni. 

Felici gli uomini e le donne che ripongono la loro fiducia in Colui che, nel momento di offrire la sua vita per la nostra salvezza, ci ha donato sua Madre perché fosse nostra Madre! 

Cari fratelli e sorelle, in questa terra di Francia, la Madre del Signore è venerata in innumerevoli santuari, che manifestano così la fede trasmessa di generazione in generazione. Celebrata nella sua Assunzione, essa è la Patrona amata del vostro Paese. 

Sia sempre onorata con fervore in ciascuna della vostra famiglie, nelle vostre comunità religiose e nelle parrocchie! 

Vegli Maria su tutti gli abitanti del vostro bel Paese e sui pellegrini venuti numerosi da altri Paesi per celebrare questo Giubileo! 

Sia per tutti la Madre che circonda d’attenzione i suoi figli nelle gioie come nelle prove! 

Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra, insegnaci a credere, a sperare e ad amare con te. Indicaci la via verso il regno del tuo Figlio Gesù! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! (cfr Enc. Spe salvin.50). Amen.

SANTA BERNADETTE prega per noi

SANTA MESSA PER IL 150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI 
OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Prairie, Lourdes
Domenica, 14 settembre 2008

mercoledì 10 febbraio 2016

L'ardua Missione di PAPA BENEDETTO XVI

PAPA BENEDETTO XVI

























Il Mio amato Papa, Benedetto XVI
http://www.conchiglia.net/

AMDG et BVM

SANTA SCOLASTICA

SANTA SCOLASTICA

 10 febbraio

… ma ella rispose: «Ho chiesto un favore a te e tu mesanta scolastical’hai negato. L’ho chiesto a Dio, e lui me l’ha concesso».
Tutte le informazioni che possediamo a proposito della sorella gemella del grande patriarca dei monaci d’Occidente, Benedetto da Norcia (11 lug.) provengono, al pari delle notizie riguardanti S. Benedetto stesso, dai Dialoghi di S. Gregorio Magno (3 set.), scritti a Roma tra il 593 e il 594, circa quarant’anni dopo la morte di S. Benedetto: Gregorio afferma di aver ricevuto tali informazioni dagli abati di Montecassino dopo la morte di S. Benedetto e da altri abati che lo avevano conosciuto.

VIDEO-STORIA

Scolastica si consacrò a Dio in giovane età, stabilendosi nei pressi di Montecassino quando vi si trasferì Benedetto. E’ probabile che la risoluta partenza di Benedetto l’abbia spinta a seguirlo in una forma di vita consona alla sua indole e al suo ideale cristiano. Perciò l’indistruttibile legame di sangue esistente tra lei e Benedetto divenne ancor più forte e definitivo nella comune vocazione che li rendeva uno in Cristo per l’eternità. Sembra abbia fondato e retto un monastero di monache a sette chilometri a sud di Montecassino sotto la direzione del fratello (anche se la struttura di tale organizzazione non è così chiara da farle guadagnare il titolo di badessa nel Martirologio Romano). Scolastica era solita far visita a Benedetto una volta all’anno, incontrandolo in una casa fuori dal monastero (dove, essendo donna, non poteva entrare); trascorrevano tali momenti in colloqui spirituali e lodando Dio.
santa scolastica 1Il II libro dei Dialoghi, capp. 33 e 34, offre un celebre e grazioso racconto del loro ultimo incontro. Scolastica, presagendo che sarebbe morta nel giro di breve tempo, pregò il fratello di fermarsi quella notte per poter prolungare la loro conversazione spirituale. Egli però rifiutò, dicendo che la sua regola lo obbligava a fare ritorno al monastero. Scolastica piegò il capo in preghiera, e subito scoppiò un temporale così violento che Benedetto e i suoi compagni non poterono lasciare la casaBenedetto accusò la sorella di averlo provocato di proposito, ma ella rispose: «Ho chiesto un favore a te e tu me l’hai negato. L’ho chiesto a Dio, e lui me l’ha concesso». Il volto di santa Scolastica è per sempre scolpito da queste ultime parole del racconto di san Gregorio Magno: «… quia enim juxta Johannis vocem, Deus caritas est, justo valde judicio illa plus potuit, quae amplius amavit».
Poté di più, presso Dio, colei che amò di più. Amore e preghiera e desiderio del Cielo costituiscono il fascino spirituale di questa donna. Colpisce, nel racconto dei Dialoghi, la personalità di Scolastica. E’ veramente donna, con tutte le caratteristiche della femminilità: dolcezza e affettività, costanza e persino audacia nell’intento di ottenere quanto desidera; ma presenta anche una vena di simpatica ilarità, quando dal fiume di lacrime passa al radioso sorriso per il miracolo avvenuto.
Trascorsero quindi la notte discorrendo delle gioie del cielo e Scolastica vi fu in effetti chiamata tre giorni dopo. Benedettoche stava pregando nella sua cella, vide l’anima della sorella salire al cielo in forma di colomba; mandò quindi alcuni monaci a cercare il suo corpo.
santa scolastica 2San Gregorio riferisce che Benedetto volle deporre il corpo della sorella «nel sepolcro che aveva preparato per sé» sulla santa montagna di Cassino. «E così, essendo sempre stati un solo spirito in Dio, neppure i loro corpi furono separati nella sepoltura» (Dialoghi, II, 34). La comunione dei Santi inizia sulla terra, nel tempo, e si compie in cielo, nell’eternità. Morto quattro anni dopo, fu sepolto insieme alla sorella. La tomba si conserva a Montecassino, nonostante i bombardamenti alleati del 1944 (alcuni racconti dicono però che le reliquie di Scolastica siano state portate in Francia e seppellite a Le Mans e che quelle del fratello siano state traslate a Fleury). Scolastica è la patrona delle suore benedettine. La sua morte, solitamente fissata nel 543, è stata datata dal nuovo Martirologio Romano al 547.
La preghiera – subito esaudita dal Signore – appare come il puro ed efficace linguaggio dell’Amore. Non è forse questo il messaggio essenziale che ci viene, ancora oggi, dalla santa sorella del patriarca dei monaci d’Occidente? Perché rammaricarci di non avere di lei altre notizie per poterne scrivere una biografia? Tutto quello che ella visse prima della «santa notte» del fraterno colloquio e dell’ora del suo altissimo «volo» non poteva che essere cammino decisamente orientato alla meta, così come tutto il lavoro della radice, dello stelo e delle foglie è ordinato allo sbocciare del fiore. Scolastica, la prima monaca benedettina, è una docilissima «scolara» alla scuola del divino servizio nella quale apprende la sapienza del cuore a tal punto da… vincere il Maestro ed arrivare prima là dove insieme, correndo, erano diretti. Chi sale oggi – dopo quindici secoli di storia -, alla maestosa abbazia di Montecassino, non può non essere preso da un fremito di commozione nel trovarsi davanti alla tomba dei Santi fratelli che stanno all’origine di una numerosa stirpe di cercatori di Dio.
É INVOCATA: – contro i fulmini, la pioggia, le tempeste e gli uragani – come patrona delle suore benedettine
Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / (voce di A. Lentini, in Bibliotheca Sanctorum, XI, Roma 1968, col. 742-749; B. Fiore, Santa Scolastica, Montecassino 1981).
AMDG et BVM

martedì 9 febbraio 2016

San Paolo ai Romani: cap VIII, 12-19.

Lettera ai Romani


[12Così dunque, fratelli, noi non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne. 13Se quindi vivrete secondo la carne, morrete; se invece collo spirito darete morte alle azioni della carne, vivrete, 14essendo, tutti quelli che son mossi dallo spirito di Dio, figli di Dio. 15Difatti, voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per nuovo timore, ma avete ricevuto lo spirito di adozione in figli, pel quale gridiamo: Abba (Padre). 16Questo stesso Spirito attesta allo spirito nostro che noi siamo figli di Dio. [17E se figlioli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se però soffriamo con lui da essere con lui glorificati.

18Io tengo per certo che i patimenti del tempo presente non sono da paragonarsi alla futura gloria che sarà manifestata in noi. 19Difatti, la creazione sta ansiosamente aspettando la rivelazione dei figli di Dio.


AMDG et BVM