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domenica 11 febbraio 2024

POTE' DI PIU' COLEI CHE PIU' AMO'

 


Dai «Dialoghi» di san Gregorio Magno, papa

(Lib. 2, 33; PL 66, 194-196)

Poté di più colei che più amò
 
   Santa Scolastica, sorella di san Benedetto, consacratasi a Dio fin dall’infanzia, era solita recarsi dal fratello una volta all’anno. L’uomo di Dio andava incontro a  lei, non molto fuori della porta, in un possedimento del monastero. 
   Un giorno vi si recò secondo il solito, e il venerabile suo fratello le scese incontro con alcuni suoi discepoli. Trascorsero tutto il giorno nelle lodi di Dio e in santa conversazione. Sull’imbrunire presero insieme il cibo.
   Si trattennero ancora a tavola e, col protrarsi dei santi colloqui, si era giunti a un’ora piuttosto avanzata. La pia sorella perciò lo supplicò, dicendo: «Ti prego, non mi lasciare per questa notte; ma parliamo fino al mattino delle gioie della vita celeste». Egli le rispose: «Che cosa dici mai, sorella? Non posso assolutamente pernottare fuori del monastero».
   Scolastica, udito il diniego del fratello, poggiò le mani con le dita intrecciate sulla tavola e piegò la testa sulle mani per pregare il Signore onnipotente. Quando levò il capo dalla mensa, scoppiò un tale uragano con lampi e tuoni e rovescio di pioggia, che né il venerabile Benedetto, né i monaci che l’accompagnavano, poterono metter piede fuori dalla soglia dell’abitazione, dove stavano seduti. 
   Allora l’uomo di Dio molto rammaricato cominciò a lamentarsi e a dire: «Dio onnipotente ti perdoni, sorella, che cosa hai fatto?». Ma ella gli rispose: «Ecco, ho pregato te, e tu non hai voluto ascoltarmi; ho pregato il mio Dio e mi ha esaudita. Ora esci pure, se puoi; lasciami e torna al monastero». 
   Ed egli che non voleva restare lì spontaneamente, fu costretto a rimanervi per forza. 
   Così trascorsero tutta la notte vegliando e si saziarono di sacri colloqui raccontandosi l’un l’altro le esperienze della vita spirituale.
   Non fa meraviglia che Scolastica abbia avuto più potere del fratello. Siccome, secondo la parola di Giovanni, «Dio è amore», fu molto giusto che potesse di più colei che più amò. 
   Ed ecco che tre giorni dopo, mentre l’uomo di Dio stava nella cella e guardava al cielo, vide l’anima di sua sorella, uscita dal corpo, penetrare nella sublimità dei cieli sotto forma di colomba. Allora, pieno di gioia per una così grande gloria toccatale, ringraziò Dio con inni e lodi, e mandò i suoi monaci perché portassero il corpo di lei al monastero e lo deponessero nel sepolcro che aveva preparato per sé.
​   Così neppure la tomba separò i corpi di coloro che erano stati uniti in Dio, come un’anima sola. 
AMDG et D.V.MARIAE

mercoledì 10 febbraio 2016

SANTA SCOLASTICA

SANTA SCOLASTICA

 10 febbraio

… ma ella rispose: «Ho chiesto un favore a te e tu mesanta scolastical’hai negato. L’ho chiesto a Dio, e lui me l’ha concesso».
Tutte le informazioni che possediamo a proposito della sorella gemella del grande patriarca dei monaci d’Occidente, Benedetto da Norcia (11 lug.) provengono, al pari delle notizie riguardanti S. Benedetto stesso, dai Dialoghi di S. Gregorio Magno (3 set.), scritti a Roma tra il 593 e il 594, circa quarant’anni dopo la morte di S. Benedetto: Gregorio afferma di aver ricevuto tali informazioni dagli abati di Montecassino dopo la morte di S. Benedetto e da altri abati che lo avevano conosciuto.

VIDEO-STORIA

Scolastica si consacrò a Dio in giovane età, stabilendosi nei pressi di Montecassino quando vi si trasferì Benedetto. E’ probabile che la risoluta partenza di Benedetto l’abbia spinta a seguirlo in una forma di vita consona alla sua indole e al suo ideale cristiano. Perciò l’indistruttibile legame di sangue esistente tra lei e Benedetto divenne ancor più forte e definitivo nella comune vocazione che li rendeva uno in Cristo per l’eternità. Sembra abbia fondato e retto un monastero di monache a sette chilometri a sud di Montecassino sotto la direzione del fratello (anche se la struttura di tale organizzazione non è così chiara da farle guadagnare il titolo di badessa nel Martirologio Romano). Scolastica era solita far visita a Benedetto una volta all’anno, incontrandolo in una casa fuori dal monastero (dove, essendo donna, non poteva entrare); trascorrevano tali momenti in colloqui spirituali e lodando Dio.
santa scolastica 1Il II libro dei Dialoghi, capp. 33 e 34, offre un celebre e grazioso racconto del loro ultimo incontro. Scolastica, presagendo che sarebbe morta nel giro di breve tempo, pregò il fratello di fermarsi quella notte per poter prolungare la loro conversazione spirituale. Egli però rifiutò, dicendo che la sua regola lo obbligava a fare ritorno al monastero. Scolastica piegò il capo in preghiera, e subito scoppiò un temporale così violento che Benedetto e i suoi compagni non poterono lasciare la casaBenedetto accusò la sorella di averlo provocato di proposito, ma ella rispose: «Ho chiesto un favore a te e tu me l’hai negato. L’ho chiesto a Dio, e lui me l’ha concesso». Il volto di santa Scolastica è per sempre scolpito da queste ultime parole del racconto di san Gregorio Magno: «… quia enim juxta Johannis vocem, Deus caritas est, justo valde judicio illa plus potuit, quae amplius amavit».
Poté di più, presso Dio, colei che amò di più. Amore e preghiera e desiderio del Cielo costituiscono il fascino spirituale di questa donna. Colpisce, nel racconto dei Dialoghi, la personalità di Scolastica. E’ veramente donna, con tutte le caratteristiche della femminilità: dolcezza e affettività, costanza e persino audacia nell’intento di ottenere quanto desidera; ma presenta anche una vena di simpatica ilarità, quando dal fiume di lacrime passa al radioso sorriso per il miracolo avvenuto.
Trascorsero quindi la notte discorrendo delle gioie del cielo e Scolastica vi fu in effetti chiamata tre giorni dopo. Benedettoche stava pregando nella sua cella, vide l’anima della sorella salire al cielo in forma di colomba; mandò quindi alcuni monaci a cercare il suo corpo.
santa scolastica 2San Gregorio riferisce che Benedetto volle deporre il corpo della sorella «nel sepolcro che aveva preparato per sé» sulla santa montagna di Cassino. «E così, essendo sempre stati un solo spirito in Dio, neppure i loro corpi furono separati nella sepoltura» (Dialoghi, II, 34). La comunione dei Santi inizia sulla terra, nel tempo, e si compie in cielo, nell’eternità. Morto quattro anni dopo, fu sepolto insieme alla sorella. La tomba si conserva a Montecassino, nonostante i bombardamenti alleati del 1944 (alcuni racconti dicono però che le reliquie di Scolastica siano state portate in Francia e seppellite a Le Mans e che quelle del fratello siano state traslate a Fleury). Scolastica è la patrona delle suore benedettine. La sua morte, solitamente fissata nel 543, è stata datata dal nuovo Martirologio Romano al 547.
La preghiera – subito esaudita dal Signore – appare come il puro ed efficace linguaggio dell’Amore. Non è forse questo il messaggio essenziale che ci viene, ancora oggi, dalla santa sorella del patriarca dei monaci d’Occidente? Perché rammaricarci di non avere di lei altre notizie per poterne scrivere una biografia? Tutto quello che ella visse prima della «santa notte» del fraterno colloquio e dell’ora del suo altissimo «volo» non poteva che essere cammino decisamente orientato alla meta, così come tutto il lavoro della radice, dello stelo e delle foglie è ordinato allo sbocciare del fiore. Scolastica, la prima monaca benedettina, è una docilissima «scolara» alla scuola del divino servizio nella quale apprende la sapienza del cuore a tal punto da… vincere il Maestro ed arrivare prima là dove insieme, correndo, erano diretti. Chi sale oggi – dopo quindici secoli di storia -, alla maestosa abbazia di Montecassino, non può non essere preso da un fremito di commozione nel trovarsi davanti alla tomba dei Santi fratelli che stanno all’origine di una numerosa stirpe di cercatori di Dio.
É INVOCATA: – contro i fulmini, la pioggia, le tempeste e gli uragani – come patrona delle suore benedettine
Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / (voce di A. Lentini, in Bibliotheca Sanctorum, XI, Roma 1968, col. 742-749; B. Fiore, Santa Scolastica, Montecassino 1981).
AMDG et BVM