ANNALIESE MICHEL
SINTESI
Senza dubbio noi viviamo oggi in un tempo, in cui la grande massa della gente, anche nelle regioni cristiane dell'Occidente, che vive come se dopo la morte non ci fosse più niente e con la morte tutto fosse finito, come se ci fosse soltanto una vita terrena, che si deve godere quanto più è possibile. Si vivono giornalmente le conseguenze della perdita del timor di Dio, come rapine, uccisioni e terrori di ogni specie. Perfino bambini vengono uccisi a milioni con l'aborto, per crearsi una vita più comoda.
Insegnanti cattolici di religione negano l'esistenza del diavolo, oppure non ne parlano, rendendosi così corresponsabili della scomparsa del timor di Dio. Molti sacerdoti hanno tradito la loro vocazione e si sono presi una donna...
In questo tempo una giovane nella Germania centrale visse uno spaventoso martirio da parte dei demoni e alla fine offrì la sua giovane vita, affinché altre persone fossero risparmiate dalla tremenda sorte della dannazione eterna. Si tratta di Annalisa Michel, di Klingenberg sul Meno, nella Diocesi di Wúrzburg, da ultimo studentessa di pedagogia e di teologia, morta il primo luglio 1976.
Annalisa Michel fu nella sua vita posseduta da molti demoni, cosa però che si manifestò solo negli ultimi an-ni della sua vita. Il Vescovo mons. Giuseppe Stangl di Wiirzburg, dopo lungo tergiversare, ha concesso finalmente l'esorcismo per questo motivo, cioè la preghiera per cacciare i demoni, e ha incaricato a questo esorcismo il salvatoriano padre Arnoldo Renz superiore, allora parroco in Riick-Schippach. All'esorcismo partecipò in parte il parroco Ernesto Alt di Ettleben che già da qualche tempo si era occupato del caso di Annalisa.
I demoni avevano fin dalla sua fanciullezza simulato in essa malattie di ogni genere, ragion per cui, dapprima, nessuno conobbe l'ossessione, anzi nemmeno se ne ebbe il minimo sospetto e sua madre continuò a portare da un medico all'altro la sua figliola, apparentemente malata. Tuttavia quando la stessa Annalisa riconobbe in sé l'ossessione demoniaca e quindi l'inutilità dei trattamenti medici e temette di essere ricoverata in una clinica neurotica a causa degli attacchi del tutto simili a quelli di epilessia e affini, essa obbligò i suoi genitori e i due esorcisti di impedire questo. Perciò nei due ultimi mesi di vita, quando i demoni le impedirono di prendere qualsiasi nutrimento ed essa dimagriva spaventosamente, rimase senza assistenza medica. L'esorcismo non riuscì a cacciare i demoni. Annalisa morì.
II tribunale di Aschaffenburg dichiarò quindi i genitori e i due esorcisti responsabili della morte di Annalisa e condannò ciascuno di essi a sei mesi di libertà vigilata e al pagamento delle spese di tribunale.
Dopo queste condanne fu fatta istanza per la revisione del processo, - che era possibile - ma poi ritirata, in parte per motivi finanziari, in parte per mancanza di fi
ducia nella giustizia. Purtroppo, per questa ragione, rimase nella gente in genere la convinzione, favorita da quanto pubblicato dalla stampa e dalla televisione, che non c'è alcun diavolo, quindi che la sentenza era stata giusta.
Per questo motivo, per il primo anniversario della sentenza, i121.4.1979 io ho pubblicato lo scritto esplicativo "Condannati innocenti" ed ho esposto in esso che Annalisa non era per niente colpita da epilessia o demenza, ma era ossessa e che essa, a seguito delle medicine ordinate dai medici ossia lo Zentropil e il Tegretol, deve essere morta! Lo scritto ebbe una larga diffusione e accoglienza. Il demonio, durante un esorcismo su un'altra ossessa, dichiarò che Annalisa morì di inedia, denutrita.
In seguito fui pregato di approfondire e pubblicare in un nuovo scritto la vita di Annalisa Michel e le risposte dei demoni durante gli esorcismi. Io volevo tuttavia lasciare questo compito ai due esorcisti, che conobbero appunto personalmente Annalisa, come pure all'Arcivescovo di Wùrzburg, il quale, a seguito di ripetute dichiarazioni dei demoni per ordine della Madonna, aveva ricevuto la registrazione su nastro dell'esorcismo. Ma siccome non uscì una competente e seria pubblicazione delle risposte e delle affermazioni dei demoni, mi voglio assumere questo compito e in questa occasione premettere anche una breve storia della sua vita e dei suoi mali. Sono inoltre, ben convinto, che tanti teologi cattolici, che ancora credono all'esistenza dei demoni e alla possibilità di ossessioni, sono dell'opinione che non ci si dovrebbe occupare delle espressioni dei diavoli, questi neri compagni, perché essi dicono soltanto bugie e portano pertanto su una strada sbagliata.
Riguardo alla domanda se costoro dicono sempre soltanto bugie o magari anche talvolta la verità a nostro bene, perché il Cielo li costringe a ciò, io mi sono riferito a parecchi passi della Sacra Scrittura già nella mia pubblicazione "Condannati innocenti". Tuttavia non si vuol credere che Dio trovi necessario impiegare anche i demoni per la nostra salvezza!
Io ci vedo invece tale necessità, data dal fatto che, oggi, dei teologi cattolici falsano la Sacra Scrittura, negano l'esistenza dei demoni o per lo meno non ne parlano, come se fossero morti! In tal modo essi negano il pericolo della dannazione eterna. E da queste perverse dottrine non solo ne è colpita gran parte del popolo, ma anche dei sacerdoti. Quando finalmente, dopo anni di pazienza, si condannò il professor Kiing, si alzò una grande ondata di proteste perché finalmente si era presa posizione contro uno che camminava nell'errore.
Oggi c'è ancora un sacerdote che ha il coraggio di insegnare agli scolari l'esistenza dei demoni? Se c'è, questi corre il rischio di essere tolto via dall'insegnamento della religione. Anche dei parlamentari, della SPD e della FDP della Dieta di Baviera, presero a protestare contro la rinnovazione dell'incarico di catechista al parroco Alt, che aveva attivamente lavorato nell'esorcismo di Klingenberg, e con risultato, grazie all'autorità ecclesiastica di Wiirzburg!
Quindi non c'è da meravigliarsi in un tempo del genere se il Signore ci fa dare un insegnamento religioso per mezzo dei demoni.
Annalisa infatti, ha conosciuto potenti rappresentanti dell'inferno nel loro abissale odio contro Dio e gli uomini e nella loro totale perfidia, e con lei anche i suoi familiari, gli esorcisti e i loro cooperatori.
Di questo e soprattutto delle istruzioni dateci per ordine del Cielo, se ne deve parlare. Anche se un solo lettore trae le conseguenze e si allontana dal male e salva la sua anima, la spesa per questo libro è ben ripagata.
Gaspare Bullinger
SI RIPORTA LA PARTE FINALE DEL FILM " THE EXORCISM OF EMILY ROSE "
CHE RAPPRESENTA LA VERA STORIA DI ANNALIESE MICHEL
DOVE FU CAMBIATO SOLO IL NOME CON EMILY ROSE.
Cose dette dai demoni
in generale
L'ossessione di Annalisa Michel è, per molte ragioni, un caso straordinario nella storia della Chiesa. Infatti non si era quasi mai sentito che un esorcismo ordinato dal Vescovo del luogo non avesse il suo scopo e la esorcizzata morisse. È anche stato molto raro che una persona, direttamente o indirettamente, sia stata così tanto tormentata corporalmente e spiritualmente come Annalisa. (La celebre mistica Maria de Vallees, bretone, fu per 46 anni, nel Seicento, anima vittima, né poterono liberarla gli esorcismi, e pure ella era stata maleficiata come Annalisa.
C'è poi da considerare la ossessione dei demoni su Annalisa e quanto essi dissero, che dà motivo di seria riflessione. Potenze dell'inferno, demoni conosciuti del tempo antico, ma anche uomini-demoni, finora mai apparsi, del tempo moderno, si sono acquartierati in Annalisa; alcuni perfino già dopo la maledizione data ad Annalisa ancora prima della sua nascita; altri solo con l'andar del tempo e precisamente:
Lucifero, come unico angelo-demonio, il capo degli angeli precipitati nell'inferno, Giuda Iscariota, il primo traditore fra i seguaci di Cristo, Nerone, come rappre-sentante di un antico potere terreno, che perseguitò a sangue la giovane Chiesa, Caino, il primo fratricida nella storia dell'umanità, Hitler, l'uccisore di grandi masse di persone e nemico della Chiesa del nostro tempo, Fleischmann, un sacerdote indegno del 16° secolo, altri dannati del tempo antico e nuovo.
Quale colorita masnada!
Che cosa significano per noi i diversi demoni? Forse che non hanno innumerevoli seguaci in tutto il mondo? Per es.: fra quelli cosiddetti intellettuali, che non piegano la loro testa e le loro ginocchia davanti al Creatore e Redentore, come fece un tempo Lucifero;
nei traditori che gettano la Chiesa in braccio ai suoi nemici come Giuda;
nelle potenze terrene che perseguitano la Chiesa e i cristiani fino al sangue, come Nerone;
nei malfattori prepotenti, omicidi, terroristi, che assomigliano a Caino, la cui uccisione del fratello gridò vendetta al cielo; in coloro che vogliono essere ritenuti come dèi e sono tiranni e uccisori di moltitudini, come Hitler; in coloro che vanno verso la dannazione eterna per la loro appartenenza a organizzazioni nemiche del cristianesimo, come quella nazista del terzo Reich, che però, per comprensibili motivi non si sono rivelati con il nome; in coloro che non si pentono dei loro delitti e perciò non vogliono riparare, come sul Calvario il ladrone crocifisso alla sinistra di Gesù; in coloro le cui passioni e la vita mondana fanno sì che arrivino al punto d'impedire la nascita dei bambini, come si trova alla fine con la testimonianza delle donne dannate.
Quale incarico hanno avuto da eseguire i demoni?
Quattro evangelisti hanno scritto per noi la vera dottrina di Cristo e l'hanno trasmessa per la salvezza della nostra anima, per ordine dell'Alto.
Quattro demoni principali, che parlano nell'esorcismo di Klingenberg e precisamente, Lucifero, Giuda, Nerone e Fleischmann, dovettero ora con le loro affermazioni ricordarci la vera dottrina di Cristo, anch'essi per ordine dell'Alto, anche per la salvezza delle nostre anime, e così dare un insegnamento religioso, perché da parte di certi teologi cattolici l'insegnamento di Cristo in parte è falsificato o diluito o ignorato. È cosa interessante che questi quattro oratori del mondo dell'abisso dovettero perfino trasmettere al signor parroco Alt, di Ettleben, l'incarico di comunicare al "Superiore di Wiirzburg" la registrazione su nastro di quanto avevano detto, affinché egli lo rendesse pubblico. Altri importanti incarichi o discorsi o cose precise dette, p. e. che il sacerdote come tale deve essere riconoscibile attraverso il suo abito; che la comunione sulla mano e ricevuta in piedi era opera dell'inferno, ecc. ecc. dovettero essere affermate pure da diversi demoni.
Ora hanno essi mentito o hanno detto la verità? Ripetutamente alcuni di loro si sono contrassegnati come "padre della menzogna". Forse che questo non è vero? Lucifero ne diede prova e si è mostrato menzognero con la sua affermazione che egli era il più alto degli esseri spirituali e invece lo è Dio. Ma costretto dall'Alto egli dovette pure ammettere che egli era un creatura, e soltanto il supremo capo dei demoni nell'inferno. Giuda non poté esimersi dal dire che era dannato, mentre Pie-tro "dall'alto" guarda in giù, però talora dice anche lui è lassù, dove sono gli altri, e che non era dannato! Ma anche qui le bugie hanno le gambe corte. Egli dovette poi molte volte confessare che è proprio dannato, per tutta l'eternità e questo con urla spaventose, tali che agghiacciavano le ossa sino alle midolla!
Una volta un sacrestano, sulla cinquantina, ebbe a far conoscenza con questo Giuda. Egli mi raccontò di aver avuto l'occasione di assistere, come ospite, a una seduta di esorcismo. Giuda parlò per bocca di una donna, senza che si muovessero la bocca o le labbra di lei.
Anche qui egli si mostrò prima come padre della menzogna, ma poi gli sciorinò i peccati non confessati. "Questo è vero! Dice il vero! Questa volta non mente!". Gridò il sacrestano e si fece poi dare l'assoluzione (dal sacerdote esorcizzante). Da allora egli non ebbe più in seguito alcuna voglia di assistere un'altra volta ad un esorcismo. Quando, poi, durante il processo per gli esorcismi in Aschaffenburg, alla televisione fu fatta sentire anche una registrazione delle risposte dei demoni egli riconobbe nuovamente la voce di Giuda! (Quel processo fu seguito in televisione da 50.000.000 di persone in Germania!). Nelle cose dette dai demoni, oltre che con le menzogne dirette, bisogna fare i conti anche con le esagerazioni e generalizzazioni, come per esempio quando Nerone, il 10.10.1975, disse che i vescovi olandesi sono eretici e che anche i vescovi vanno all'inferno. È tanto scurrile, indelicato, tipico del mondo infernale, il modo di esprimersi dei demoni nei riguardi di Cristo, i santi, i vescovi, gli esorcisti, e rispetto ad altre persone presenti, anzi anche perfino tra loro. In ciò appare l'odio abissale e la illimitata rozzezza. Sono espressioni che si sentono anche fra gente triviale, per esempio scrofa, cane lurido, maiale, ecc. Una volta che una donna osò entrare nella discussione durante un esorcismo, subito da parte del demonio le fu rinfacciato: "Chiudi il becco, scrofa!". È Dio che permette tali espressioni e anche la loro grossolanità pure nel trattamento della loro vittima, affinché sappiamo quali fiori spettano a coloro che cadono sotto le unghie di queste bestie, e perché possiamo impedire con la preghiera e la riparazione questa disgrazia. Unicamente e solamente la Madre di Dio in questi esorcismi viene risparmiata da quelle crude espressioni diaboliche. Lei ha infatti posto il suo piede sul capo del dragone. Quando essi, per ordine di Lei, devono dire qualche cosa, parlano come di "quella là", specialmente quando Annalisa doveva indicare la statua della Madonna, oppure "per incarico della Dama", dell`Alta", o di "Madama".
Estremamente odiosi e perciò irripetibili i titoli dati dai demoni agli oggetti benedetti, per esempio la stola, le statue, le croci, le reliquie, ecc. L'acqua santa è per loro l'acqua lurida, la stola, similmente, e così l'esorcismo, la preghiera del rosario "il cicaleccio", i luoghi benedetti o di grazia, come luoghi di pellegrinaggio, sono per loro il porcile.
Non sempre riesce all'esorcista di far rettificare le sue espressioni. "Questo non lo posso" oppure "questo non mi va" oppure risponde con un deciso "no"; egli si rifiuta di ubbidire al comando. Spesso l'esorcista deve domandare: "per esempio vuoi dire la mèta del pellegrinaggio, 'san Damiano oppure Montichiari', 'la santacomunione', la Chiesa?". Oppure cose simili a cui di solito il demonio risponde "sì". In seguito, o secondo le circostanze, le espressioni del demonio sono appena accennate.
Non si può di per sé escludere che un demonio, in una sua espressione, possa essersi sentito chiamare l'incaricato da Cristo o dalla Madonna, se ciò non corrispondesse al vero. Alle volte un ordine dall'Alto può essere riconosciuto dal tono strozzato del demonio. Allora si rileva che egli fu costretto a questo. Però anche nell'eseguire un incarico un demonio si sforza di aggiungere una bugia. Anche se riguardo alle loro frasi si deve essere molto prudenti, sarebbe tuttavia fondamentalmente sbagliato, escludere o rifiutare per principio, o ignorarle. Ciò sarebbe altrettanto sbagliato, come credere senz'altro alle loro espressioni e accettarle. Come è ripetutamente accaduto nell'esorcismo "Un avvertimento dall'Aldilà". Il padre Arnoldo Renz, nella sua introduzione a questo scritto, ha detto che i demoni cercano sempre di mentire durante l'esorcismo. Perciò quello che essi dicono lo si deve esaminare fino in fondo. Ci viene offerta l'occasione a questo con il confronto con il Vangelo, gli insegnamenti della Chiesa, le rivelazioni a persone particolarmente favorite, ecc.
Come già si è rivelato una volta, le espressioni dei diavoli sono state apposte in maniera confusa, ad arte, fra loro; una volta questo, una volta quello. Forse il senso vero e proprio è andato talora perduto. Tuttavia noi vogliamo sapere che cosa dicono i demoni di se stessi, di altri demoni e dell'inferno; come si sono comportati con la loro vittima; che cosa essi hanno effettivamente detto
ad Annalisa; che cosa sanno loro delle situazioni del nostro tempo, soprattutto nella Chiesa; che cosa essi hanno da dire e quali messaggi ci hanno da trasmettere; come essi si sono comportati con gli esorcisti, che cosa avevano essi ancora da dire. Tutto questo fu raccolto e messo insieme, mediante registrazioni e nel corso degli esorcismi.
Quanto ora segue lo potrà dimostrare.
NOVENA
ad Anneliese Michel
Prima Giornata
Cara Anneliese Michel, Tu eletto fiore sofferente di Gesù Cristo, mi rivolgo a Te con molta fiducia. Ti prego di implorare la Grazia per me...
Ti prego anche di concedermi la Grazia affinché io sia in grado di cercare Dio e la Sua magnificenza come prima cosa sulla Terra!
Le necessità della vita terrena devono restare al secondo posto nella mia vita!
Tu, cara Anneliese, all'età di 18 anni hai scritto in una lettera:
"Io pongo Dio al primo posto nella mia vita!".
Anche per me Dio deve essere e rimanere al primo posto! Aiutami, affinché io ami Dio al di sopra di ogni altra cosa, al fine di poter raggiungere il Cielo, dove sarò pienamente felice in eterno, perché la mia vera patria è il Cielo!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Seconda Giornata
Mia amatissima sorella celeste Anneliese, io ti prego, implora per me la Grazia.
Aiutami anche a sopportare pazientemente ogni giorno ed in nome dell'amore per amore tutte le croci e le avversità della vita passeggera, perché Gesù ti disse:
"Le mie croci sono i più grandi regali della Grazia!".
Non solo la forza interiore di saper sopportare la croce ma anche la croce stessa è una Grazia! Aiutami a comprendere sempre più profondamente che per ogni croce che avrò portato, diventerò più degno di rag-giungere il Cielo. Nel fiore della giovinezza Tu fosti sfi-gurata da tante sofferenze e colpita sulla croce. Il tuo cammino terreno pieno di spine ti condusse a quella patria felice, dove fioriscono le rose senza spine! Oh, aiutami a vivere per questa patria, dove un giorno sarò pienamente felice in Dio insieme ad altri milioni di anime, perché la nostra patria è il Cielo eterno!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Terza Giornata
Cara Anneliese Michel, Tu prediletta di Gesù e di Maria, pieno di fiducia ti prego, implora per me la Grazia... Altrettanto fervidamente ti prego di concedermi la Grazia di sottomettermi, di subire e sopportare pazientemente le sofferenze quotidiane che non com-prendo, perché il Salvatore ti disse:
"Ogni sofferenza, è ovvio, porta molti frutti
se viene congiunta alle mie sofferenze".
Mio amato fiore sofferente Anneliese, implora per me l'immensa Grazia di rendermi capace di sopporta-re per amore di Gesù tutto ciò che decide il Padre cele-ste. Lo so, dopo le brevi sofferenze del tempo, ci aspet-ta la beatitudine del Cielo!
Implora che io possa anelare a quella terra dove è nota la giovinezza eterna, e che sarà eterna nell'amore! Oh, come sarà bello il Cielo!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Quarta Giornata
Anneliese, mio amato fiore sofferente, pieno di fidu-cia ti prego di implorare la Grazia per me...
Aiutami, affinché io diventi sempre più disposto al sacrificio e precisamente che ciò provenga dall'amore per Gesù, - dall'amore per Dio, perché l'amore vale
solo presso Dio. Io voglio anche accogliere le sofferen-ze come espiazione per coloro che si trovano su una strada sbagliata che porta all'Inferno e che, nell'ipocri-ta felicità del Diavolo, sono essi stessi felici. Che essi possano imboccare la strada che porta al Cielo in tempo, prima che sia troppo tardi. Tu fosti prescelta da Gesù per soffrire ed espiare le colpe di questi uomini che vanno incontro alla sofferenza eterna, per-ché il Salvatore ti disse:
"Tu soffrirai ed espierai i peccati già da ora".
Il mio attuale spirito di sacrificio in nome dell'amo-re, è veramente il momento decisivo per la beatitudine eterna! Aiutami ad essere coraggioso, cosicché anche tramite me molti di quegli uomini possano ottenere la felicità che solo il Cielo ci può dare!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Quinta Giornata
Anneliese Michel, Tu fiore sofferente prescelto da Gesù e prediletta di Maria, sii il mio intercessore pres-so Dio ed invoca per me la Grazia...
Due preti completamente diversi tra loro erano pre-senti al Tuo martirio d'espiazione. Il pastore Fleis-chmann dall'Inferno e Padre Pio dal Cielo. Tra il Cielo e l'Inferno si è compiuta la tua inconcepibile sofferen-za, - naturalmente ha vinto il Paradiso. In questa sof-ferenza tra Paradiso e Inferno, Tu hai compreso la dignità dei preti.
Riempici con l'ardente desiderio di pregare per i preti santi, - ma anche per quelli che sono diventati infedeli al loro alto incarico, cosicché anche questi possano imboccare la retta via per il Cielo e al fine di non guidare le loro anime infedeli verso l'Inferno, bensì verso la beatitudine eterna, perché Gesù ti disse:
"Prega e sacrificati molto per i miei preti!
Non ti ho mostrato per niente la grandezza e la dignità di uno di quei preti, ma l'ho fatto perché Tu rabbrividissi di rispetto profondo nei loro confronti".
Aiuta tutti i preti affinché essi diventino quei pastori che guidano il gregge di Cristo verso il pascolo eterna-mente verde, sino alla splendente cima della beatitu-dine eterna.
Un'inconcepibile beatitudine eterna ci attende lassù nel Cielo!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Sesta Giornata
Mia amata sorella Anneliese Michel, Tu hai dovuto sopportare profonde umiliazioni come espiazione per la superbia del Mondo.
La Tua anima è stata abbandonata a soffrire per un tempo determinato nelle mani delle potenze dell'In-ferno. Al tuo corpo è stata rubata ogni bellezza nel più bel fiore della giovinezza. - Come è stato detto al Salvatore dopo la spietata flagellazione: "Guardate che uomo". - Così ti hanno potuto dire, cara Annelie-se: "Guardate che ragazza".
Con la più profonda umiliazione, Tu hai espiato ogni superbia che era stata manifestata da altri e rica-duta su chi non ne era responsabile. Perciò ti prego di donarmi la Grazia dell'umiltà e la Grazia...
Aiutami a non condannare i preti indegni, ma a pre-gare per loro, cosicché essi si possano rendere conto di quanto profonda sia la loro responsabilità e quanto importante sia la loro elezione. Gesù ti disse:
"Rifletti, anche il prete indegno è un secondo Cristo. Non condannare nessuno, per non essere ' condannato. Lascia a me questo compito!".
Salvatore divino, nella più profonda umiltà, con spi-rito espiatore ed in preghiera lascio tutto alla tua divi-na magnanimità; non solo gli errori dei Tuoi fedeli e gli errori di coloro che ti hanno abbandonato, ma anche i miei stessi errori. A Te, amato Salvatore, non interessano i miei errori, ma il mio amore per Te e per i miei simili, perciò do-nami un grande amore, con il quale io possa essere d'aiuto a molti uomini lungo la strada dell'amore, pronto al sacrificio per conquistare quella patria, dove l'eterna giovinezza attende nell'amore eterno, e questa patria è il Cielo!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Settima Giornata
Anneliese, rosa sbocciata nelle sofferenze per il Paradiso! Le dure prove della giovinezza ti hanno condotta all'immensa fortuna dell'eternità di Dio! Invoca per me dal Cielo la Grazia... per la quale ti prego fervidamente! Aiutami a riporre tutta la mia fiducia in Gesù e ad essere sotto la protezione della Madre dei cieli, Maria! Anch'io voglio stare sotto la protezione di Maria per essere quotidianamente lega-to a Gesù totalmente nella preghiera!
Con Gesù si possono superare tutti gli esami, le sof-ferenze sono ancora così grandi, esse passano conti-nuamente! - Gesù ti disse:
"Tu supererai tutte le tue prove; ma sarai chiamata a compierne ancora altre. Ti concederò la mia Grazia. Sarai fedele sino alla morte!".
Cara Anneliese, ti prego di concedermi la Grazia di essere fedele in tutte le prove sino alla morte!
Nell'ultimo giorno della Tua vita, nel Tuo ultimo "giorno d'esame", hai dato l'impressione di non aver superato l'ultima prova, - come se Tu fossi "passata volando". Sì, cara Anneliese, effettivamente sei passa-ta volando col Salvatore, dal Tempo all'eternità di Dio. Tu sei atterrata in quel paese dove non ci saranno più prove per l'eternità, ma solo gioia, - eterna gioia nel Regno dei cieli!
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Ottava Giornata
Cara Annaliese Michel, quando la mia preghiera in onore di Dio è la mia salvezza, così io ti prego, esaudi-scimi.
Aiutami anche in tutte le demoniache contestazioni!
Aiuta molti uomini a raggiungere la mèta eterna! Ac-corri in aiuto ai sofferenti, a chi interpreta male, a tutti i solitari e porta loro il desiderio della piena felicità in cielo! Riempili con un desiderio di Dio, Dio è la vita! In-segna loro a pregare! Aiuta i genitori a ottenere una ve-ra e profonda fede, con la quale facciano crescere i loro figli, non solo per le cose terrene, ma per la felicità del cielo. Implora la forza della giovinezza a scansare il peccato e il desiderio - non l'effimera, ma l'eterna gioventù a gustare il cielo meraviglioso.
Miracolosi desideri sono possibili solo là, dove la gra-zia di Dio è disponibile e la Grazia deve essere eredita-ta, perciò ti dice l'amato Salvatore:
"Prega e implora incessantemente per il tuo prossi-mo, affinché anch'egli possa raggiungere la patria eterna".
Aiutaci a pregare volentieri, a scansare il peccato, a santificare le domeniche e i giorni feriali, a venerare profondamente Gesù e ognissanti nell'eucaristia, ad ac-cogliere la Santa Comunione con cuori puri.
Aiutaci, Maria, a dimostrare nel rosario di ogni gior-no la nostra vita.
Aiutaci a essere buoni con gli altri.
Così andiamo insieme verso l'alta felicità, questa ci aspetta lassù nel cielo meraviglioso.
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre...
Nona Giornata
Cara Anneliese Michel, alla nona giornata ti prego di farmi la Grazia...
Sarò grato in eterno per ogni Grazia tramite la quale opererò per raggiungere un giorno la mia mèta, per-ché ogni Grazia per me è la più grande ricchezza, ora e per sempre!
Oh, come bramo per quella Grazia tramite la quale tutti i popoli e le nazioni della Terra si riconosceranno in Dio, come Figli di Dio si ameranno vicendevolmen-te e tutti allo stesso tempo AMERANNO DIO AL DI SOPRA DI OGNI ALTRA COSA, - come in Cielo, così in Terra!
Vorremmo imboccare tutti insieme la strada verso la celestiale Gerusalemme, dove sono pronti per noi de-gli appartamenti eterni, per vivere con Te l'eterna gio-vinezza e l'amore eterno.
Padre Nostro che sei nei cieli...
Ave o Maria... Gloria al Padre... | ||
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
mercoledì 20 gennaio 2016
ANNALIESE MICHEL
martedì 19 gennaio 2016
PAGLIUZZE D'ORO
1. Volete vivere in pace con tutti? – Attenetevi alla massima di chi, interrogato come mai fosse
uscito vivo dalla Rivoluzione – rispose – Mi facevo piccino, piccino, e tacevo.
2. Volete vivere in pace coi vostri di casa, specialmente con chi ha autorità sopra di voi? – Imitate chi avendo da vivere con persona di carattere difficile, si atteneva a questo metodo – Fo tutti i miei doveri con aria di volto contento anche quando non sono contento. – Fo quello che le piace. – Sopporto pazientemente tutto quello che mi dispiace. – Chieggo il parere su molte cose che so meglio di lei.
3. Volete vivere in pace colla vostra coscienza e con Dio? – Fate di essere sempre occupato in una
di queste cose: Prego; Lavoro; Procuro di essere buono; Uso pazienza.
4. Volete diventare un gran santo? – Amate la pratica di queste virtù: Ordine, Spirito di fede,
Combattimento, Costanza.
5. Volete trovar sempre benevolenza d’attorno a voi?- Fate e chiedete quei piccoli servigi che
occorrono ad ogni momento. Chi fa servigio unisce a sé il fratello col vincolo della gratitudine.
Chi ne chiede procura al fratello la consolazione di vedere che si ha fiducia di lui. e da questo scambio nasce una vicendevole benevolenza per la quale, occorrendo servigi grandi, non vi saranno rifuti, perché troppo sicuro si sarebbe di far dispiacere all’amico.
6. In fatto di virtù ciò che costa niente val niente.
7. S. Giovanna Fr. di Chantal si scusava un giorno con san Francesco di Sales di aver con un tale
parlato con troppa vivacità, dicendo che l’aveva fatto per sostenere i diritti della giustizia, ma
il santo rispose: Dunque voi siete stata più giusta, che buona, e invece bisogna essere più buoni che
giusti. Salvando sempre la verità.
8. La virtù della donna deve essere – passare inosservata sopra la terra, e far di tutto per essere
protetta da Dio, amante della famiglia e benedetta dai poveri, il che riuscirà con questi tre mezzi:
Fedeltà, Spirito di sacrifcio, Beneficenza.
9. Volete sapere se vi hanno fatto bene o male le vostre occupazioni? – Fate a voi stesso queste
domande: Son diventato più saggio, più buono, più felice?
10. Cominciare il proprio lavoro con Prontezza – applicarvi con Fermezza – continuarlo con
Costanza – interromperlo con Buona grazia, - riprenderlo con Calma – finirlo con un po’ di
Lentezza - è segno certo di fortezza d’animo e di virtù.
11. Dio non volle venire a noi che per mezzo di Maria. Noi non possiamo andare a Dio che per mezzo di Maria. – La prima pratica che si tralascia è sempre il ss. Rosario, così il demonio ama staccarci dalla nostra Madre.
12. Come far sempre bene? – Bisogna far tutto ordinatamente, Prontamente, Allegramente,
Compitamente, Quietamente. Il bene non fa mai rumore, e il rumore non fa bene a nessuno.
13. Due son le strade che menano al Paradiso: nei poveri la Pazienza: nei ricchi la Elemosina.
AVE MARIA!
The Best of Handel
Lodate a Dio con arte
Recensione del volume Lodate a Dio con arte, Marcianum Press, Venezia 2010.
di Lorenzo Fornasieri
Sul tavolo un libro d’arte aperto sulle immagini degli angeli in concerto, nel Paradiso: è la celebre cupola del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli in Saronno. Nella volta interna Gaudenzio Ferrari raffigurò la gloria degli angeli che cantano a Dio Padre nella festa dell’assunzione al Paradiso di Maria Santissima.
Circa duecento angeli con strumenti musicali conosciuti (e non conosciuti) nel sec. XVI. Alcuni di questi strumenti, da sempre studiati dai musicologi, forse esistono solo “in mente Dei”, sono “possibili”, cioè atti a quel canto-parola-spirito-corpo che è la realtà divenuta nuova e perciò cantata, anzi coralmente celebrata.
Il canto è liturgia e sempre nuovamente si ricrea nella memoria e nel fatto della storia della salvezza che riaccade nel culmine della celebrazione dei divini misteri.
Ma dove siamo? Di che parliamo? Di più: quali suoni armonie e melodie intrecciate ci stanno chiamando?
Sì, perché la musica è come un ri-chiamo ; pro-viene da molto lontano, un “molto lontano” che si è fatto vicinissimo. Viene da “musa” o da Mosè: il cantico di Mosè dopo l’impresa del Mare dei Giunchi, e rivive in un “pezzetto di creazione” che è oggi e sempre il pane che si consacra al cospetto della Chiesa Celeste la quale si curva su di noi: l ‘ assemblea, l’“ecclesìa , i con-vocati .E tutto ciò avviene per la somma libertà dell’Amore che si presenta nel frammento: tutto nel frammento dell’Inacarnazione-Eucaristia.
Difficile tutto ciò? Sì, ma “cantabile”…
“…delle cose di cui non si può parlare, si può, anzi , si deve, cantare e fare musica, se non si può tacere”
Questa citazione da Ph. Harnoncourt viene presentata da J.Ratzinger richiamandosi a quella più famosa di Wittgenstein ( “..di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”) per dire che la musica è un fatto che eccede la parola, anche se è sempre nascente dalla parola. Parola assolutamente speciale sono i Salmi dell’A.T. e gli inni cristologici del N.T.
Il libro che parla di tutte queste cose è una preziosa raccolta di saggi del card. Joseph Ratzinger sulla musica, la riforma liturgica del Concilio Vat. II, con richiami al Motu proprio di Pio X, con accenni alla Riforma di Ratisbona del sec. XIX. Vi si parla poi della genesi del fatto musicale nell’umanità, segnatamente nella storia di Israele fino a quella autentica ri-creazione della musica che avviene nel Cristianesimo.
I saggi qui raccolti sono compresi in un volume dal titolo “ In Augesicht der Engel “, Herder, 2008, dal 2010 disponibile in Italiano per i tipi della Marcianum Press di Venezia, con il titolo di “Lodate Dio con arte”; con introduzione di Riccardo Muti.
* * *
L’incontro con questo libro è stato, per chi scrive, un caso fortunato e un po’burlone.
Durante l’ultimo Meeting per l ‘Amicizia tra i popoli tenutosi a Rimini nell’agosto 2011 mi trovavo impiegato come guida presso la mostra su San Carlo Borromeo, la quale era sita a pochi metri dallo stand delle edizioni Marcianum Press di Venezia. Tutte le volte che vi passavo accanto una gentile, o un gentile rappresentante della casa editrice mi accostava mostrandomi le ultime pubblicazioni… Io ribattevo che conoscevo la Casa ed era già abbonato a Oasis.. alla fine, visto lo sconto promozionale, mi lasciai persuadere ad acquistare il volume “Lodate Dio con arte”, che mi aveva attratto per l’immagine molto bella di un organo: quello nuovo donato alla Altekapelle di Ratisbona, dedicato a Benedetto XVI e dallo stesso . ..benedetto con un bella preghiera dedicatoria, nel famoso settembre 2006: ricordate il discorso di Ratisbona? Regalai quasi subito il volume a mio fratello, direttore d’orchestra, pregandolo di riferirmi eventuali scoperte. Anch’io, come Benedetto XVI suono pianoforte e sono organista nelle chiese (Ho un video in cui il card. Ratzinger suona un famoso e facile preludio in do minore): ma per uno strano caso non sono il papa che ha appunto un fratello direttore d’orchestra: il maestro Georg per trent’anni direttore dei piccoli cantori di Ratisbona, i…”passerotti della cattedrale” come sono da sempre affettuosamente chiamati ( in tedesco: Domspatzen).
Ratisbona vanta mille anni di ininterrotta attività musicale e corale al servizio della musica per e nella liturgia, ed è stata all’origine dell’ultima e forse più importante riforma della musica sacra in epoca contemporanea, risalente alla seconda metà del sec. XIX. Ma mi sapeva male non avere quel volume, per cui il giorno seguente ne acquistai un’altra copia , guadagnandomi un sorriso eloquente della signorina, proponendomi di lavorare in parallelo con mio fratello: avevo proprio bisogno di un confronto autorevole! Infatti la lettura delle prime parti del testo fu ardua.
Il volume è suddiviso in quattro parti di cui le prime tre sono importanti studi sulla musica vista in chiave fenomenologica rigorosa: una disanima che il fatto musicale è all’origine religioso presso tutti i popoli ma che presso un popolo – Israele – viene radicalmente purificato nell’esperienza del cantare a Dio dentro le vicende della storia della salvezza. Si esaminano alcuni termini ebraici come zmr (zamir), “cantare con arte”.
Questa è la fonte del celebrare Dio (Cantico di Mosè) che attinge pienezza nei salmi, i quali sono espressamente anche un codice melodico-ritmico che si informa alle parole ivi declamate, esaltate; quasi che il legame che la parola ha con il canto sia appunto il tendere al canto (accento da ad-cantus…)
L’inno è dunque nel tempio per il tempio a celebrare la gloria di Dio, la “visibilità maestosa” di Dio presso il Suo tempio. Successivamente invece la sinagoga espungerà suoni e strumenti per ritenere la “purezza” dei soli testi. Poi l’incontro con la musica greca - nell’iniziale ellenizzazione dei termini e concetti presso Israele vicino all’era volgare- e il passaggio ale prime comunità cristiane. Nelle loro assemblee si cantano gli inni cristologici presenti nei testi del Nuovo Testamento. Anche il primo Cristianesimo dovette purificare la musica liturgica troppo attratta dalla musica greca sostanziata dal mito e tendente alla gnosi. Ci furono divieti e regole severe (Concilio di Laodicea). Ma Agostino, che pensò la musica in chiave filosofica, diceva sempre : ” Cantare amantis est”….
Fu una lotta fruttuosa che riportò al canto, al gregoriano al ripristino dell’usi degli strumenti, alla lauda delle sacre rappresentazioni, all’Ars Nova (Avignone), alla grande polifonia dei secoli XV e XVI fino alle grandi rivoluzioni del sec. XIX e XX. Ma il cammino cristiano ha concepito sempre la musica come espressione essenziale della liturgia della cattedrale ,della liturgia come sacrificio corale solenne.
Oggi siamo in un momento di confusione; è necessario ritornare al momento genetico della musica. Esso è l’Incarnazione che si compie nella passione-morte-risurrezione di Cristo. Si tratta di unire ferro e legno (i legni, gli oboe,i flauti, gli archi - pezzi di creazione) con il ferro del patibolo chiodato di Cristo. Ciò produce una nuova nascita di tutte le cose: nuovi sono i salmi perché cantati dal nuovo Davide: la chiesa, adottando il salterio come preghiera delle ore di tutta la settimana ha inteso evidenziare il Cristo che già si sente nella voce dolente, angosciata, piuttosto che lieta e certa nella speranza che proprio in questi contrasti richiamano l’unione delle due nature in Cristo e dell’unificazione delle ferite del mondo nel Suo sacrificio.
La preghiera della chiesa ha sempre “cantato un canto nuovo” all’Agnello immolato regnante circondato dai cori celesti e dall’assemblea di coloro che nel sangue dell’Agnello hanno purificato le loro vesti. Le scene dell’Apocalisse sono un canto definitivo e un richiamo sponsale: Maranhatà.
Queste linee teoriche che sorrengono l’impianto fondativo della musica come tale, ricorrono sempre, anche nell’ultima parte del nostro volume che è segnata dagli interventi di Benedetto XVI ai numerosi concerti dati in suo onore. Lì, alla luce di tanti ricordi personali, il Pontefice ci persuade ad amare la musica, nata- rinata- sotto la volta del Cielo. Ormai cantiamo con gli angeli, davanti agli angeli, che non sono solo più i soli serafini, ma troni dominazioni potestà. Ci dice di rivalutare l’organo come sintesi di tutte le voci del creato perché la musica è sempre cosmica e perciò sinfonica. Sinfonica e cosmica perchè è un inno a Cristo centro del cosmo e della storia: il cosmo è in attesa di compimento e nel genio delle varie forme musicali e dei geni compositori vive la sua nuova creazione sempre fresca e imperitura e così capace di vibrare nelle anime ieri oggi, sempre: nessuna tradizione di musica sacra è interamente lasciata e ogni innovazione è avvertibilmente ricca del passato.
Così ci ri-orientiamo rispetto alle derive dello “spirito del Concilio” che ha prodotto un abbandono della musica sacra nelle liturgie, per preferirvi forme elitarie o rock, quando non pop, accampando criteri come “musica d’uso”, escludendo dalle chiese la musica come arte. In questo l’allora card. Ratzinger è severissimo: queste derive vanno escluse anche perché vogliono essere forme non purificate di culto pagano estatico, sensuale teso allo stordimento quando non satanico.
L’ammonimento è chiaro: non musica standardizzata, di mercato, valutata solo in termini quantitativi.
La vera musica è un’eco dell’atto creativo redentivo: viene dal cuore di Dio che, nuzialmente canta alla sua Chiesa: dove la Chiesa, secondo la teologia orientale, è pensata e voluta come il compimento della creazione. Questa chiesa che risponde allo Sposo ha prodotto i più grandi capolavori dell’arte musicale, come figurativa e letterarie. Anzi, dove la materia fu più dura, più grande fu l’opera.
E noi, poveri artigiani? Si deve tendere alla perfezione, alla massima competenza di esecuzione, anche se sappiamo di avere spesso poche risorse nelle nostre parrocchie e nelle nostre chiese. Anche noi in qualche modo creiamo, generando musica o eseguendo i canti nella liturgia. Abbiamo nelle mani frammenti di creazione. Che cosa non vien fuori, infatti, da un violino, da un oboe, pezzetti di legno, crini di cavallo: ottone dei fiati, argento stagno e peltro delle canne d’organo. Che cosa non uscirà da un cuore ardente che si apre umilmente al Mistero?
Il bambino Joseph Ratzinger, a tredici anni, rimase sconvolto dalla Grande Messa in do minore di Mozart:... nel lontano 1941. Fu toccato – racconta –da Dio stesso sfiorando la magnificenza di Dio stesso.
AVE MARIA!
CHI MI CONTEMPLA MI CONSOLA!
"VOGLIO CHE IL MIO VOLTO, IL QUALE RIFLETTE LE PENE INTIME DEL MIO ANIMO, IL DOLORE E L’AMORE DEL MIO CUORE, SIA PIÙ ONORATO. CHI MI CONTEMPLA MI CONSOLA!".
"OGNI VOLTA CHE SI CONTEMPLA LA MIA FACCIA, VERSERÒ L’AMOR MIO NEI CUORI E PER MEZZO DEL MIO SANTO VOLTO SI OTTERRÀ LA SALVEZZA DI TANTE ANIME".
"POTREBBE ESSERE CHE ALCUNE ANIME TEMANO CHE LA DEVOZIONE E IL CULTO DEL MIO S. VOLTO DIMINUISCANO QUELLA DEL MIO CUORE. DÌ LORO CHE, AL CONTRARIO, SARA’ COMPLETATA ED AUMENTATA, CONTEMPLANDO IL MIO VOLTO LE ANIME PARTECIPERANNO ALLE MIE PENE E SENTIRANNO IL BISOGNO DI AMARE E DI RIPARARE. NON È FORSE QUESTA LA VERA DEVOZIONE AL MIO CUORE?".
"OFFRI INCESSANTEMENTE ALL'ETERNO MIO PADRE IL MIO S. VOLTO. QUESTA OFFERTA OTTERRA’ LA SALVEZZA E LA SANTIFICAZIONE DI TANTE ANIME. SE POI L’OFFRIRAI PER I MIEI SACERDOTI, SI OPERERANNO MERAVIGLIE".
"CONTEMPLA IL MIO VOLTO E PENETRERAI GLI ABISSI DI DOLORE DEL MIO CUORE. CONSOLAMI, E CERCA ANIME CHE S'IMMOLINO CON ME PER LA SALVEZZA DEL MONDO".
ULTIME... RIVELAZIONI (ma per adulti maturi)
Il PF: “L’inferno non esiste, la storia di Adamo ed Eva è solo una metafora”
Un uomo che è lì per aprire molte “segreti” nell’antica Chiesa cattolica è PF. Alcune delle credenze che esistono all’interno della chiesa sono ora messe da parte dal Papa, che è stato recentemente nominato uomo dell’anno dalla rivista TIME.
Nelle sue ultime rivelazioni, il PF ha detto:
“Con umiltà, ricerca interiore e la contemplazione della preghiera, abbiamo guadagnato una nuova comprensione di certi dogmi. La Chiesa non crede più all’inferno, dove la gente soffre. Questa dottrina è incompatibile con l’amore infinito di Dio. Dio non è un giudice, ma un amico e un amante dell’umanità. Dio non cerca di condannare, ma solo ad abbracciare. Come la storia di Adamo ed Eva, vediamo l’inferno come un espediente letterario. L’inferno è solo una metafora per l’animo isolato, che, come tutte le anime alla fine sarà unita in amore con Dio”
In un discorso scioccante che risuona in tutto il mondo, il PF ha detto:
“Tutte le religioni sono vere, perché sono vere nei cuori di tutti coloro che credono in loro. Quale altro tipo di verità c’è lì? In passato, la chiesa è stata dura su quelli che ritiene moralmente sbagliato o peccaminoso. Oggi, non siamo giudici. Come un padre amorevole, noi non condanniamo i nostri figli. La nostra chiesa è abbastanza grande per gli eterosessuali e omosessuali, per i pro-life e pro-choice! Per i conservatori e liberali, i comunisti sono benvenuti e addirittura sono uniti a noi. Noi tutti amiamo e adoriamo lo stesso Dio”
Nel corso degli ultimi sei mesi, i cardinali, i vescovi cattolici e teologi hanno discusso nella Città del Vaticano, discutendo il futuro della Chiesa e per ridefinire le dottrine cattoliche e dogmi . Dato che, l’ultimo Concilio Vaticano II è stato concluso nel 1962, è quasi ora di aggiornarsi.
“Il cattolicesimo è ormai una “religione moderna e ragionevole”, che ha subito cambiamenti evolutivi. È giunto il momento di abbandonare l’intolleranza. Dobbiamo riconoscere che la verità religiosa si sta evolvendo e cambiando. La verità non è assoluta o scolpito nella pietra. Anche gli atei riconoscono il divino. Con atti di amore e di carità e l’ateo riconosce Dio e redimere la sua anima, diventando un partecipante attivo nella redenzione dell’umanità”
Una dichiarazione dal discorso del PF, durante una visita a dei giovani ragazzi, ha inviato i tradizionalisti in un impeto di confusione e isteria:
“Dio sta cambiando ed evolvendo come noi stessi; Dio vive in noi e nei nostri cuori. Quando diffondiamo amore e bontà nel mondo, tocchiamo la nostra divinità e riconoscerlo. La Bibbia è un bellissimo libro sacro, ma come tutte le grandi opere antiche, alcuni passaggi sono obsoleti. Alcuni le indicano per intolleranza o giudizio. È giunto il momento di vedere questi versi come interpolazioni successive, a differenza del messaggio di amore e di verità che risplende in modo diverso dalla Scrittura. In linea con la nostra nuova comprensione, inizieremo a ordinare le donne cardinali, vescovi e sacerdoti. In futuro, spero che avremo un giorno un papa femmina. Che nessuno chiuda alle donne le porte che sono aperte a uomini!”
Alcuni cardinali della Chiesa cattolica si sono già schierati contro le recenti dichiarazioni del PF. Che si voglia iniziare ad inculcare pian piano l’esistenza di qualcos’altro?
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