giovedì 6 novembre 2014

Visione di padre Pio

Una profetica visione di padre Pio

Padre Pio(di Cristina Siccardi) Esiste nella storia della Chiesa oltre alla lettura degli accadimenti, realistica o fasulla che sia, anche un’altra lettura, quella dei mistici, i quali hanno il privilegio di poter essere oggetto delle predilezioni divine e, quindi, di essere direttamente informati dal Cielo sugli eventi, facendosi portavoce di annunci soprannaturali e profezie.
Negli attuali tempi di confusione, mistificazione, inganno ed errore della e nella Fede diviene molto interessante leggere che cosa Padre Pio da Pietrelcina scrisse al suo confessore, Padre Agostino, il 7 aprile 1913. In questo sofferto scritto il santo descrive un’apparizione di Cristo, agonizzante a causa del comportamento degli indegni sacerdoti: «Venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi, chi stava celebrando, chi stava parando e chi stava svestendo delle sacre vesti.
La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n’ebbi. Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”.
E rivolto a me disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire.
L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ohimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ohimè come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge è che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l’incredulità.
Quante volte ero li per li per fulminarli, se non ne fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate… Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”. Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna in questo mondo. Questa apparizione mi cagionò tale dolore nel corpo, ma più ancora nell’anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto di morirne se il dolcissimo Gesù non mi avesse già rivelato… Gesù purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all’amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della massoneria!
Preghiamo per costoro acciocchè il Signore illumini le loro menti e tocchi loro il cuore.Fate coraggio al nostro padre provinciale, che copioso soccorso di celesti favori ne riceverà dal Signore. Il bene della nostra madre provincia deve essere la sua continua aspirazione. A questo devono tendere tutti i suoi sforzi. A questo fine devono essere indirizzate le nostre preghiere, tutti a ciò siamo tenuti. Nel riordinamento della provincia non potranno mancare al provinciale le difficoltà, le molestie, le fatiche; si guardi però dal perdersi d’animo, il pietoso Gesù lo sosterrà nell’impresa. La guerra di quei cosacci si va sempre più intensificando, ma non li temerò coll’aiuto di Dio» (Epist. I, 350, in Padre Pio da Pietrelcina, Epistolario I a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, San Giovanni Rotondo 2004, p. 64).
Fra Pio, come si firmava, dimostra, con questo documento, quanto segue: 1) Nella Chiesa esistono ministri che fanno agonizzare ed adirare (desiderio di fulminarli) il Figlio di Dio 2) Questi ministri dimostrano la loro indifferenza e ingratitudine nei confronti di Chi li ha chiamati a così alto onore; 3) Essi disgustano gravemente il Signore Gesù, tanto da fargli gridare al loro indirizzo «Macellai!» per come si accostano, con indifferenza, disprezzo e incredulità al Santissimo Sacramento; 4) Essi vengono apertamente accusati di entrare a far parte dell’ infame setta della massoneria; 5) La guerra scatenata dai massoni nella Chiesa è sempre più incalzante (siamo nel 1913), ma ciò non fa temere Padre Pio perché si affida all’aiuto dell’Onnipotente.
Ciò che noi oggi assistiamo nelle nostre parrocchie, nelle nostre diocesi, nella nostra Roma non può che confermare quello che il Santo di Pietrelcina scrisse un secolo fa. (Cristina Siccardi)

Sinergia sacramentale

La sinergia sacramentale

Il lungo testo da me proposto è la traduzione di una piccola parte di un recente libro del teologo ortodosso Jean-Claude Larchet (La vie sacramentelle).
 Il fatto che sia un autore ortodosso non deve frenare il lettore cattolico dal riflettere profondamente sulle sue parole e, soprattutto, sui testi dei padri da esso esposti. Cosa rende molte chiese così fredde, molte liturgie così formali e prive di anima? Non è forse una fondamentale mancanza di Spirito ossia, come l'autore spiega, la mancanza di una vera sinergia tra l'azione di Dio e quella dell'uomo? A nulla vale confortarsi pensando che, in fondo, partecipiamo ad un culto con approvazione ecclesiastica e che, se anche il sacerdote non eccelle in virtù, farà comunque dei sacramenti validi. La validità del sacramento senza una vita conforme alle forti esigenze evangeliche determina la paralisi della Grazia che, seppur presente, non può operare, sia da parte del sacerdote che amministra che del fedele che si comunica. Di qui la decadenza profonda della Chiesa odierna e il suo vano confortarsi in azioni puramente appariscenti, esteriori e sociali. 




La Sinergia Sacramentale

1. I misteri o sacramenti non agiscono per se stessi e solamente grazie a loro

Per il mondo ortodosso i misteri o sacramenti non agiscono per se stessi e solamente grazie a loro poiché la loro efficacia richiede la libera partecipazione e recezione dei fedeli che ne beneficiano nelle condizioni adeguate.
Questo concetto si oppone alla dottrina cattolica romana secondo la quale i sacramenti agiscono ex opere operato, ossia indipendentemente non solo dalla qualità di colui che li dispensa ma pure dalle disposizioni di colui che li riceve (i soli prerequisiti sono la fede e la non opposizione a questa recezione). Tale pensiero, nato nella seconda metà del XII secolo presso gli scolastici, ha degli antecedenti nel pensiero agostiniano: sant'Agostino, combattendo giustamente l'eresia pelagiana che sopravvalutava il lato umano nel compimento della salvezza ha, per opposizione, sviluppato una visione eccessivamente pessimista dell'essere umano decaduto, della sua volontà e della sua libertà, dando un posto quasi esclusivo al ruolo della grazia. È questa tradizione ad essere stata ripresa ed accentuata dai protestanti, con la concezione luterana del “servo arbitrio” e la dottrina della salvezza per sola grazia (sola gratia), il che ha contribuito a ridurre considerevolmente il ruolo dell'ascesi personale nella spiritualità cattolica e, nel protestantesimo, a non lasciargli alcuno spazio.
Bisogna pur dire che l'impostazione ortodossa si oppone anche ad una concezione magica di alcuni neo-ortodossi odierni (particolarmente nell'Europa dell'est), concezione talora legata a residui di mentalità magica primitiva (sciamanesimo) in certe campagne, a volte pure tollerata e incoraggiata da determinati preti mal formati (1).

2. Il carattere sinergetico della recezione e degli effetti della grazia

La sinergia indicata dalla Chiesa non si applica, d'altronde, ai sacramenti ma, in generale, alla grazia divina di cui i sacramenti sono i veicoli privilegiati e che può essere ricevuta pure attraverso altre vie, come la preghiera personale; la recezione di essa non è automatica: la grazia non s'impone ma presuppone, per agire, una libera recezione volontaria e cosciente da parte dell'uomo, nonostante che i suoi effetti non siano sottomessi alla sua volontà e sorpassino sempre, per loro natura, la coscienza che ne può avere lo stesso uomo. Infatti la grazia non è altro che l'energia (ἐνργεια) divina increata, espressione e manifestazione dell'infinita essenza di Dio, essa stessa infinita.
I padri greci parlano di “sinergia” (dal greco συνεργα) (2) o di collaborazione (dal latino cum laborare) per designare i due poli correlativi dell'azione della grazia: l'operazione divina che da la grazia agente (ἐνργεια) e la recezione di questa da parte dell'uomo, secondo un processo che implica la sua libertà, la sua coscienza e la sua volontà ma pure le sue disposizioni spirituali adeguate (particolarmente la purezza del corpo e dell'anima, dello spirito e del cuore).

I padri greci si spingono fino ad affermare che la recezione della grazia è proporzionale alle disposizioni recettive dell'uomo e utilizzano il termine “analogia” (ἀναλογα), ossia secondo la sua misura, secondo il suo grado di recezione; questa misura non si definisce ontologicamente, in funzione della natura individuale di ciascuno e del suo posto nella gerarchia degli esseri (come nel platonismo e nel neoplatonismo), ma spiritualmente, in funzione delle disposizioni (διθεσεις) o degli stati (ξεις) personali di ciascuno, relativamente al proprio grado di fede, di purezza e di virtù (3).

Alcuni padri notano che Dio da a tutti la pienezza della sua grazia ma che tutti, per le ragioni che indicheremo, non la ricevono nello stesso modo. San Massimo dice addirittura che “ciascuno è l'intendente della propria grazia” poiché “ciascuno di noi ha l'energia manifesta dello Spirito in proporzione alla propria fede in suo possesso” (4). (Qui la fede non significa solo il credere ma tutte le disposizioni spirituali che vi sono legate quando essa è “incarnata” ed effettiva). San Giovanni Crisostomo dice alla stessa maniera: “Dopo la grazia di Dio, tutto dipende da noi e dalla nostra applicazione” (5).

Il battesimo, annota san Simeone il Nuovo Teologo, “non è sufficiente per se stesso alla nostra salvezza” (6); e si può dire la stessa cosa per gli altri sacramenti singolarmente e nel loro insieme. L'uomo che li ha ricevuti non diviene in effetti nuova creatura, conforme a Cristo, se non a condizione che apra tutto il suo essere alla grazia che gli è stata data dallo Spirito, che rivolga tutte le sue facoltà e l'intera sua vita a Dio. Detto diversamente, le condizioni oggettive del nostro sviluppo individuale, della nostra salvezza e deificazione, costituita dai sacramenti, devono accompagnarsi con le condizioni soggettive, ossia con la nostra libera partecipazione, con la nostra collaborazione volontaria e personale. 
I sacramenti conferiscono la vita in Cristo ma abbisognano di un certo contributo da parte dell'uomo, come afferma Nicola Cabasilas aggiungendo (7): “Da un alto c'è quanto viene da Dio, dall'altro quanto viene dal nostro fervore personale; il primo è l'opera propria di Dio, l'altro chiede pure il nostro generoso zelo (φιλοθυμα)” (8).

In effetti, Dio, rispettoso della libertà umana, non saprebbe imporre la sua grazia e trasformarlo senza che l'uomo la scelga e la voglia con tutto il suo essere; non saprebbe sostituirsi a lui e agire al suo posto. 

A tal proposito san Macario il Grande scrive quanto segue:

“L'uomo per natura possiede l'attività volontaria ed è questa ad essere richiesta da Dio. Dunque, in primo luogo, la Scrittura prescrive che l'uomo rifletta e che, dopo aver riflettuto, ami e, in seguito, agisca volontariamente. Quanto alla mozione esercitata sull'intelligenza, in supporto al lavoro e al compimento dell'opera, ciò è accordato dalla grazia di Dio a colui che vuole e crede. La volontà dell'uomo è, dunque, un ausilio legato alla sua sostanza. Senza questa volontà Dio stesso non fa nulla benché lo possa, per rispetto al libero arbitrio umano. L'efficacia dell'opera divina dipende dalla volontà umana” (9).

Detto diversamente, benché i frutti della grazia abbiano la loro sorgente unicamente in Cristo e ci siano concessi unicamente nella Chiesa dallo Spirito santo, suppongono il acconsentimento e la collaborazione attiva dell'uomo. Esigono, come dice san Macario il grande, che l'uomo “metta la propria volontà in accordo con la grazia” (10). Si effettuano, così, in una sinergia tra la grazia divina e lo sforzo umano. San Macario dice che se l'anima “non collabora con la grazia dello Spirito che abita in essa, viene spogliata vergognosamente e ignominiosamente della sua dignità e privata della vita poiché essa è divenuta […] inadatta alla comunione con il Re celeste” (11).

Così, Dio non impone la sua grazia (e i suoi effetti) poiché rispetta sovranamente la libertà umana. Perciò si può dire che se l'uomo non può nulla senza la grazia (che in effetti è l'unica sorgente effettiva di ogni bene), inversamente la grazia non può nulla senza che l'uomo l'accetti, si apra ad essa, la lasci agire in lui non con un semplice stato passivo ma disponendo se stesso e lottando contro le passioni, tendendo ad acquisire le virtù.

Dio non impone la sua grazia anche perché attende l'acconsentimento personale dell'uomo, la sua collaborazione volontaria e attiva quali segni e prove del suo amore. Attraverso ciò vuole pure che l'uomo si appropri veramente dei beni che Lui gli dona, vuole, come spiega Gregorio di Nazianzo, che “l'anima possegga l'oggetto della sua speranza come prezzo della sua virtù e non solo come dono di Dio” (12).

San Nicola Cabasilas riassume tutti questi aspetti in questo modo:

“Se è vero che Dio ci dona gratuitamente tutte le cose sante e che noi non aggiungiamo alcun nostro contributo ad esse, essendo assolutamente delle grazie da parte sua [ossia doni nel loro principale significato], ciononostante esige necessariamente da noi di divenire atti a riceverle e conservarle. Non fa partecipare alla santificazione se non coloro che sono disposti in tal modo. È così che ammette al battesimo e alla crismazione e che fa partecipare all'augusto banchetto” (13).

...................

http://traditioliturgica.blogspot.it/2014_11_01_archive.html

mercoledì 5 novembre 2014

LA MANO DE DIOS UTILIZARÁ EL SOL PARA ALERTAR AL MUNDO

LA MANO DE DIOS UTILIZARÁ EL SOL PARA ALERTAR AL MUNDO





Viernes 24 de octubre de 2014 a las 22:50 hrs.

Mi muy querida bienamada hija, el sol es una de las mayores señales ahora que la Intervención Divina está a punto de darse a conocer(a punto de revelarse)Cuando veáis cambios en el sol, cuando parezca más grande, brille más tiempo y fuera de estación, sabed que la hora se está acercando para Mi Segunda Venida.



La Mano de Dios utilizará el sol para alertar al mundo de que su actividad es inusual/diferente.

Los científicos serán incapaces de dar razón de los movimientos repentinos en el sol y por  el comportamiento inusual de esta estrella, que os trae  luz.

Sin la luz del sol la tierra estaría sumida en tinieblas.





También, a medida que los pecados del hombre aumentan, y el pecado es aceptado como simplemente  parte de la naturaleza humana, la tierra será cubierta con el espíritu de las tinieblas.



 A medida que el pecado envuelva al mundo, el sol va a perder poco a poco su brillo y se volverá opaco.

 A medida que el hombre pierda su sentimiento de amor por los demás y se vuelva inmune al dolor que él inflige a los demás, a causa del pecado, el mundo se volverá más oscuro - más oscuro de espíritu, más oscuro durante el día.



Yo continuaré guiando a los hijos de Dios hacia este tiempo.

Yo os mostraré el camino a Mi Reino y vosotros veréis Mi Luz.

Nada os distraerá a lo largo del camino porque veréis con claridad cómo el mal trae consigo una terrible oscuridad.

El sol se disipará hasta que, finalmente, ninguna luz cubrirá la tierra durante tres días. 


La única luz será la que viene de la Verdad. Y, en el cuarto día, los cielos se abrirán de golpe y la luz – semejante a la cual vosotros nunca hubierais creído posible se vertirá desde los Cielos.


Entonces voy a ser visto por toda persona en todos los países, al mismo tiempo, en toda Mi Gloria, ya que vengo a reclamar el Reino prometido a Mí por Mi Padre.


Nunca temáis la preparación que es requerida para que cada uno de vosotros esté preparado/propicio para encontrarse Conmigo.


 Debéis aseguraros que estéis bien preparados para Mí, porque ese será el día cuando Yo os entregaré las Llaves de Mi Reino y habrá grandes celebraciones.


 El mal ya no existirá en Mi Nuevo Mundo que viene, y los justos deberán unirse junto Conmigo y con todos los ángeles y santos.

Vosotros debéis mirar esta misión como si estuvierais en un viaje.

Cada parte de vuestro viaje trae nuevos descubrimientos/hallazgos – nuevos caminos en los cuales  aprenderéis lo que se necesita para prepararos para la siguiente etapa.



A medida que vosotros superáis cada obstáculo os volveréis más fuertes.

Incluso los más débiles entre vosotros completarán este viaje, porque Yo os voy a guiar en cada paso que deis y pronto se habrá completado.



Alegraos, porque Mi Reino espera y el tiempo será corto.



Vuestro Jesús


UFFICIALE RUSSO: ASTRONAVI EXTRATERRESTRI SOTTO LE CALOTTE POLARI



Il capitano di primo rango Vladimir Prikhodko, direttore di una organizzazione di ricerca pubblica per gli studi sottomarini, ha osservato che la Russia, gli Stati Uniti e la Cina stanno spendendo miliardi nello spazio, quando potrebbe essere necessario spendere soldi qui … giù nelle profondità del mare, sotto le calotte polari, di colore blu, dove, dice, si nascondono gigantesche macchine aliene.

UFO ai poli

Per decenni, l’esercito russo ha rintracciato UFO e alieni che vanno e vengono dalla parte superiore e inferiore del mondo. Le basi che vantano competenze, tecnologie e macchinari utilizzati per i conteggi del mondo sono a volte a dir poco magiche.


Prikhodko ha rivelato il caso incredibile del dottor Rubens Dzh.Villela, un famoso esploratore artico che, insieme con un ufficiale di servizio e un esperto pilota, ha visto la partenza di un oggetto d’argento, dirigendosi verso il cielo dal fondo del mare coperto dal ghiaccio.
http://www.youtube.com/watch?v=4xkHt6br1Q4
Gli uomini navigavano a bordo di una grande nave rompighiaccio russa, durante un’operazione navale chiamata Deep Freeze, nella regione del Nord polare. Secondo la testimonianza, più tardi durante un’audizione formale, il dottor Dzh.Villela e i due dell’equipaggio sul ponte con lui, erano scioccati a causa dell’oggetto apparso improvvisamente da sotto il ghiaccio.
Dalle crepe nel ghiaccio dell’Artico escono UFO

Disco emergente dal ghiaccio vicino alla stazione Neumayer in Antartide

“Qualcosa fuori dall’acqua … ha rotto il ghiaccio solido, largo circa tre metri e un enorme oggetto d’argento scomparve nel cielo. Enormi blocchi di ghiaccio sono stati sollevati a centinaia e per metri di altezza, il suono ha colpito i cumuli di ghiaccio e sull’acqua si sono formate delle bolle enormi. Ciò suggerisce che un potenziale colosso energetico era stato appena liberato.”
L’Antartide ha la sua presenza aliena
Nel 1997, Prikhodko disse: “Ad una profondità di sei chilometri, in prossimità della stazione diBellingshausen, la [sua] macchina fotografica, ha catturato oggetti di forma ovale che emettevano un’intensa luce interiore.” “Il filmato è stato esaminato dagli esperti dell’Istituto Reale di Oceanologia. La conclusione è inequivocabile: queste strutture possono essere solo di origine artificiale.”
La Marina Russa e gli UFO sommersi
I dati sugli UFO della Marina Russa, presentati dall’ex capitano dell’URSS Vladimir Azhazha e dall’ex vice presidente e capo della sezione di navigazione della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Accademia delle Scienze, rivelano che circa “il 50% di incontri con gli UFO, sono collegati con gli oceani e il 15% con i laghi. Quindi gli UFO tendono all’elemento acqua in modo esplicito, quindi la raccolta dei dati navale sugli UFO, sono di particolare valore.”


Il capitano Prikhodko ha aggiunto che, durante un’altra esercitazione navale russa, “il dispositivo di misurazione del movimento sottomarino segnò una velocità di 150 nodi! Alcuni andavano a 450 km/h! Un moderno sottomarino in immersione può raggiungere massimo 45 nodi.”


I misteri delle profondità degli oceani sono profondi come quelli dello spazio esterno, ha detto Prikhodko: “Il problema è che l’umanità non ha troppo interesse alle profondità. Forse questo è un grosso errore”, disse tristemente.


fonti- 

http://luniversovibra.altervista.org/ufficiale-russo-macchine-extraterrestri-sotto-le-calotte-polari/Condiviso da:http://noiegliextraterrestri.blogspot.it/2014/03/ufficiale-russo-astronavi.html#more

Preghiera per "Irradiare Cristo Gesù e la Vergine Divina".

Preghiera per  
Irradiare Cristo Gesù 
e la Vergine Divina
Maria SS.ma N. S. di Guadalupe,
La Perfetta
9-12 dic. 1531 - Città del Messico


    <<Gesù! Maria! -  aiutatemi a spargere il Vostro Profumo  -  ovunque io vada.
    Inondatemi del Vostro Spirito e della Vostra Vita. -       Penetrate in me e impossessateVi del mio essere così pienamente   -  che tutta la mia vita sia soltanto  -  un'irradiazione della Vostra Vita.
    Risplendete attraverso me ed in me.  -  Che ogni anima che io avvicino  -  senta la Vostra Presenza nella mia anima.  -  Che esse cerchino e vedano non più me, -   ma soltanto Gesù e Maria.
  Restate con me!  -  E allora io comincerò a splendere -  come splendete Voi;  -  a splendere così da essere luce agli altri; -  la Luce, o Mio Caro Gesù e Maria mia Divina, verrà tutta da Voi,  -  e nulla di essa sarà mio;  -  sarete Voi ad  illuminare gli altri attraverso me.
     Fate ch'io Vi lodi  -  nel modo che a Voi più piace,  -  effondendo la Vostra Luce su quelli che mi circondano.  -  Che io predichi di Voi senza predicare,  -  non tanto con le parole, ma con l'esempio:  -  con la forza che trascina,  -  con il suadente influsso del mio operare,  -  con la manifesta pienezza dell'Amore  -  che il mio cuore nutre per Voi: o Amabilissimo Gesù, o Divina Vergine Maria .  Amen.>>