venerdì 4 aprile 2014

La giovane schiava salvata

Pellicani



...La luna si alza, si alza. È a perpendicolo sul capo. Il mare ha voce più forte, 
la maretta più forte odore, e il cono della luna che tuffa il suo raggio in mare si 
fa più ampio, abbraccia tutto lo specchio di fronte a Gesù, si 
perde sempre più lontano: una strada di luce che dai confini del mondo 
pare venire verso Gesù, risalendo il canale, terminando nel bacino della darsena. 
E da questa strada si avanza una barca, piccola, bianca. 

Avanza, avanza, senza lasciare tracce del suo passaggio sulla via acquea che si 
ricompone dopo il suo passaggio... 
Risale il canale... Eccola nella darsena silenziosa. Accosta. Si ferma. E tre 
ombre scendono. Un uomo nerboruto, una donna e un'esile figuretta fra loro. 
Si dirigono verso la casa del cordaio. 
Gesù si alza e va loro incontro. «La pace a voi. Chi cercate?». 
«Te, Maestro», dice Lidia scoprendosi e venendo avanti da sola. E continua: 
«Claudia ti ha servito. Perché  era giusta cosa e tutta morale. Quella è la 
fanciulla. Valeria fra qualche tempo la prenderà per bambinaia 
della piccola Fausta. Ma ti prega intanto di tenerla. Anzi di affidarla a tua Madre 
o alla madre dei tuoi parenti. È tutt'affatto pagana. Anzi, è più che pagana. 
Il padrone che l'ha allevata ha messo l'assoluto nulla in 
lei. Non sa né di Olimpo né di altro. Ha soltanto un terrore folle degli uomini, 
perché la vita le si è scoperta tutta, in tutta la sua brutalità, da qualche ora...». 

«Oh! triste parola! Troppo tardi?». 
«No, materialmente... Ma egli la preparava al suo... diciamo: sacrilegio. 
E la creatura è spaventata... Claudia l'ha dovuta lasciare per tutta la cena 
presso quel satiro, riservandosi ad agire quando il vino lo faceva meno 
capace di riflettere. Non occorre che io ti ricordi che, se l'uomo è sempre 
lubrico nei suoi amori sensuali, lo è sommamente quando è ebbro... Ma 
solo allora è uno zimbello che può essere premuto da una forza e 
depredato del suo tesoro. E Claudia ne ha approfittato. Ennio desiderava 
il ritorno in Italia, dalla quale è stato allontanato per sfavore... 
Claudia ha promesso il ritorno in cambio della fanciulla. Ennio ha abboccato al 
tranello... Ma domani, non più ebbro, si ribellerà, la cercherà, farà del chiasso. 
Vero è che domani Claudia avrà modo di porlo a silenzio». 
«Violenza? No!...». 

«Oh! violenza usata a buon fine è utile! Ma non sarà usata... Soltanto Pilato, 
ancor istupidito dal molto vino bevuto questa sera, firmerà l'ordine per Ennio 
di andare a riferire a Roma... Ah! Ah!... E al primo naviglio 
militare egli partirà. Ma intanto... bene è che la fanciulla sia altrove, per tema 
che Pilato si penta e revochi l'ordine... E' tanto incerto! Ed è bene che la 
fanciulla dimentichi, se può, le lordure umane. Oh! Maestro!... 
Fummo alla cena per questo... Ma come potemmo andarci a quelle orgie 
fino a pochi mesi fa senza sentirne nausea? Ne siamo fuggite appena ottenuto 
lo scopo... Là i nostri mariti emulano i bruti tuttora... Che nausea, 
Maestro!... E noi dobbiamo riceverli dopo che... dopo che...». 

«Siate austere e pazienti. Con l'esempio migliorerete i consorti». 
«Oh! non è possibile!... Tu non sai...». La donna piange più di sdegno 
che di dolore. Gesù sospira. Lidia riprende: «Claudia ti manda a dire che 
ha fatto questo per mostrarti che ti venera come l'unico Uomo 
che meriti venerazione. E vuole che ti dica che ti ringrazia di averle 
insegnato il valore di un anima e della purezza. Se lo ricorderà. Vuoi vedere 
la fanciulla?». 
«Sì. E l'uomo chi è?». 
«Il numido muto di cui Claudia si serve nelle cose più segrete. 
Non c'è pericolo di delazione... Non ha lingua...». 
Gesù ripete come nel pomeriggio: «Infelice!». Ma anche ora non fa miracolo. 
Lidia va a prendere per mano la fanciulla e quasi la trascina di fronte a Gesù. 
Spiega: «Sa poche parole latine e meno ancora ne sa di giudee... Una bestiola 
selvaggia... Unicamente oggetto di piacere». E alla fanciulla: 
«Non avere paura. Digli "grazie". Egli è che ti ha salvata... Inginocchiati. 
Baciagli i piedi. Su! Non tremare!... Perdona, Maestro! E' terrorizzata dalle 
ultime carezze di Ennio ubriaco...». 
«Povera creatura!», dice Gesù posando la mano sul capo velato della fanciulla. 
«Non temere! Ti condurrò da mia Madre, per qualche tempo. Da una Mamma, 
capisci? E avrai intorno tanti buoni fratelli... Non temere, figlia mia!». 
Cosa c'è nella voce di Gesù e nel suo sguardo? Tutto c'è: pace, sicurezza, 
purezza, amore santo. La fanciulla lo sente, getta indietro il mantello col 
cappuccio per guardarlo meglio, e la figuretta esile, di fanciulla appena 
alle soglie della pubertà, quasi ancora bambina, acerba nelle grazie, 
innocente nell'aspetto, appare in una veste troppo larga per lei... 
«Era seminuda... Le ho dato nella sacca e messo addosso le prime vesti 
che ho trovato...», spiega Lidia. 
«Una bambina!», dice con pietà Gesù. E tenendole la mano chiede: 
«Vuoi venire con Me, senza paura?». 
«Sì, padrone». 
«No. Non padrone. Dimmi Maestro». 
«Sì, Maestro», dice più sicura la fanciulla e un timido sorriso sostituisce 
l'espressione di paura che era prima sul volto bianchissimo. 
«Sei capace di fare molto cammino?». 
«Sì, Maestro». 
«Poi riposerai dalla mia Mamma, nella mia casa, in attesa di Fausta... 
una bambinella che amerai molto... Ti piace?». 
«Oh! Sì!...», e la fanciulla alza sicura i chiari occhi di un grigio azzurro 
bellissimo fra le ciglia d'oro, e osa chiedere: «Più quel padrone?», e un lampo 
di terrore ancora le turba lo sguardo. 
«Mai più», torna a promettere Gesù posando di nuovo la mano sui folti 
capelli di un biondo miele della fanciulla. 
«Addio, Maestro. A giorni saremo sul lago noi pure. Forse ci vedremo 
ancora. Prega per le povere romane». 
«Addio, Livia. Dì a Claudia che queste sono le conquiste che Io pretendo, 
e non altre. Vieni, fanciulla. Partiremo subito...». E tenendola per mano, 
si affaccia sulla porta del magazzino chiamando gli apostoli.

Mentre la barca, senza lasciare traccia della sua venuta, torna nell'aperto 
mare, Gesù e gli apostoli, con la fanciulla ammantellata in mezzo al gruppo, 
per le viette periferiche e deserte vanno verso la campagna... 

426 cap. http://www.potenzadellacroce.net/contenuti/materiali/Maria_Valtorta_-_Evangelo_completo.pdf

 

Magnum in Ecclesia schisma et tribulationem futuram.


UN GRAND SCHISME DANS L’ÉGLISE ET UNE FUTURE TRIBULATION
PROPHÉTIE SAINT FRANÇOIS D'ASSISE

« Ayant convoqué ses frères peu de temps avant de mourir (1226) il les a avertis des tribulations futures, disant :

« Mes frères agissez avec force, ayez de la fermeté et soyez dans l’attente du Seigneur. Une grande époque de tribulations et d’affliction dans laquelle de grands périls et des embarras (1) temporels et spirituels pleuvront, la charité d’un grand nombre se refroidira et l’iniquité des méchants surabondera. Le pouvoir des démons sera plus grand que d’ordinaire, la pureté immaculée de notre congrégation religieuse et des autres sera flétrie, au point que très peu parmi les chrétiens voudront obéir au vrai Souverain Pontife (2) et à l’Église Romaine avec un coeur sincère et une charité parfaite.

Au moment décisif de cette crise, un personnage non canoniquement élu, élevé à la Papauté, s’efforcera avec adresse de communiquer à beaucoup le poison mortel de son erreur. Alors les scandales se multiplieront, notre congrégation religieuse sera divisée, plusieurs parmi les autres seront complètement détruites, parce que leurs membres ne s’opposeront pas mais consentiront à l’erreur. Il y aura tant et de telles opinions et divisions dans le peuple, et chez les religieux et chez les clercs que si ces jours mauvais n’étaient abrégés, comme l’annonce l’Évangile, même les élus tomberaient dans l’erreur (si cela se pouvait), si dans un tel ouragan ils n’étaient pas protégés par l’immense miséricorde de DIEU. Alors notre Règle et notre manière de vivre seront attaquées très violemment par certains.

D’effroyables tentations surviendront. Ceux qui auront été très éprouvés en bien recevront la couronne de vie. Malheur éternel à ceux qui s’attiédiront en mettant leur seule espérance dans leur vie de religion, qui ne résisteront pas fermement aux tentations permises pour l’épreuve des élus.

Ceux qui dans la ferveur de l’esprit s’attacheront à la piété avec charité et le zèle de la vérité, recevront des persécutions et des injures comme désobéissants et schismatiques. Car leurs persécuteurs, aiguillonnés par les esprits mauvais diront que c’est faire un grand hommage à DIEU de tuer et de faire disparaître de la terre des hommes si mauvais.
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1 Embarras : état de perplexité où l’on se trouve lorsqu’on ne sait quel parti prendre, ni par quelle voie se tirer d’une position difficile. Gêne, malaise où l’on se trouve, quand on ne sait que dire ni que faire.
2 Donc : beaucoup parmi les chrétiens voudront obéir à un faux souverain pontife

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Alors le Seigneur sera le refuge des affligés et il les sauvera parce qu’ils auront
espéré en lui. Et alors pour se conformer à leur Chef, ils agiront selon la Foi et ils
choisiront d’obéir à DIEU plutôt qu’aux hommes, gagnant par la mort la vie
éternelle. Ne voulant pas consentir à l’erreur et à la perfidie, ils ne craindront
absolument pas la mort.

Alors la vérité sera tenue dans le silence par certains prédicateurs alors que
d’autres la foulant aux pieds la nieront. La sainteté de vie sera tenue en dérision
par ceux qui la professent extérieurement, c’est pourquoi Notre Seigneur JÉSUSCHRIST
leur enverra non pas un digne pasteur, mais un exterminateur (3) ».

Magnum in Ecclesia schisma et tribulationem futuram.

Paulo ante mortem convocatis fratribus, de tribulationibus futuris eos admonuit,
dicens : 

« Viriliter agite, fratres, confortemini, et sustinete Dominum. Magna
tribulationis et afflictionis adesse festinant tempora, in quibus temporaliter et
spiritualiter perplexitates et discrimina inundabunt, caritas multorum refrigescet, et
superabundabit malorum iniquitas. Dæmonum potestas plus solito solvetur, nostræ
Religionis et aliarum puritas immaculata deformabitur, in tantum quod vero Summo
Pontifici et Ecclesiæ Romanæ paucissimi ex Christianis vero corde et caritate perfecta
obedient : Aliquis non cononice electus, in articulo tribulationis illius ad Papatum
assumptus, multis mortem sui erroris sagacitate propinare molietur. Tunc multiplicabuntur
scandala, nostra dividetur Religio, plures ex aliis omnino frangetur, eo quod
non contradicent, sed consentient errori. Erunt opiniones et schismata tot et tanta in
populo, et in religiosis, et in clerico, quod nisi abbreviarentur dies illi juxta verbum
Evangelicum ( si fieri posset ) in errorem inducerentur etiam electi, nisi in tanto
turbine ex immensa misericordia Dei regerentur. Regula et vita nostra tunc a
quibusdam acerrime impugnabitur. Supervenient tentationes immensæ. Qui tunc
fuerint probati, accipient coronam vitæ. Væ autem illis, qui de sola spe religionis
confisi tepescent, non resistent constanter tentationibus, ad probationem electorum
permissis. Qui vero spiritu ferventes ex caritate et zelo veritatis adhæredunt pietati,
tanquam inobedientes et schismatici persecutiones et injurias sustinebunt. Nam
persequentes eos a malignis spiritibus agitati, magnum esse obsequium Dei dicent,
tam pestilentes homines interficere et delere de terra. Erit autem tunc refugium
afflictis Dominus, et salvabit eos, quia speraverunt in eo. Et ut suo capiti
conformentur, fiducialiter agent, et per mortem, vitam mercantes æternam, obedire
Deo magis quam hominibus eligent ; et mortem, nolentes consentire falsitati et
perfidiæ, nullatenus formidabunt. Veritas tunc a quibusdam prædicatoribus operietur
silentio, ab aliis conculcata negabitur. Vitæ sanctitas a suis professoribus habebitur in
derisum, quare dignum non pastorem, sed exterminatorem mittet illis Dominus Jesus
Christus. »
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3 Exterminer : anéantir.

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Coroncina della Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia

(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie 

concederò alle anime che reciteranno questa 

coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che 

chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). 

“Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. 

Chiunque 

la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della 

morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a 

qualsiasi 

ora ma in particolare nell'ora della propria 

morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato 

un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In 

quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per 

la Mia Passione" (Diario, 687).




giovedì 3 aprile 2014

24 mar 2014 Dios Padre: La hambruna, la cual azotará al mundo mientras el Tercer Sello es abierto, no se limitará a la falta de comida


24 mar 2014 Dios Padre: La hambruna, la cual azotará al mundo mientras el Tercer Sello es abierto, no se limitará a la falta de comida

28.03.2014 23:56
Lunes 24 de marzo de 2014 a las 15:33 hrs.

Mi queridísima bienamada hija, la hambruna, la cual azotará al mundo mientras el Tercer Sello es abierto, no se limitará a la falta de comida para el cuerpo. La hambruna de la cual Yo hablo, será la falta de alimento y la debilidad del espíritu, a medida que la Verdad sea borrada por los enemigos que infiltran la Iglesia, creada en la Tierra por Mi Hijo, Jesucristo, en unión con Su Cuerpo.
Pronto, la Verdad se volverá(llegará a ser) confusa y el Espíritu Santo será reemplazado por el espíritu del mal. Aquellos que difundirán la nueva forma de falsa evangelización serán responsables por retener el Alimento de Vida de Mis hijos. Cuando se os prive del alimento de la Verdad, tendréis poco con que nutrir vuestra alma y entonces, con el tiempo, caeréis en el paganismo. Yo Estoy interfiriendo/interrumpiendo cada paso del proceso por el cual vosotros seréis guiados al error. Todo esfuerzo será hecho por Mí y traerá, a través de la Misericordia de Mi Hijo, a muchos de Sus siervos consagrados las Gracias que necesitan para discernir la Verdad de la ficción.
Así como Yo os alejo de Mi enemigo, muchos de vosotros encontraréis difícil manteneros fieles a la Palabra de Dios. Seréis atormentados por las dudas, la falta de valor para acatar/adheriros a la Palabra Santa y del terror de ser declarados como traidores de la Iglesia. La batalla por las almas será tan intensa como lo fue durante el Tiempo de Mi Hijo en la Tierra. La mayor dificultad será ocasionada por parte de los siervos consagrados de Mi Hijo debido a la deficiencia/falta de detectar el engaño en el interior de sus propios rangos. Y por eso, ellos, a causa de su tibia fe y falta de discernimiento, guiarán a muchos de sus compañeros clérigos hacia un grave error, como fue predicho.
Yo os declaro que el tiempo es corto. No os será concedido el tiempo necesario para atraer a todos Mis hijos a los Brazos Misericordiosos de Mi Hijo. A aquellos de vosotros que sois privilegiados por haberos sido dada la Gracia de reconocer el Regalo del Libro de la Verdad, mucho será, pues, lo que se espera de vosotros. A través de vuestra fe y confianza en Mí, vuestro bienamado Padre, ayudaréis a guiar a mis hijos de vuelta, para que así ellos acepten sin reparos(de buena gana) la Intervención de El Gran Aviso, cuando Mi Hijo abrace al mundo dentro de los Rayos de Su Gran Misericordia.
Esos tiempos están encima de vosotros y es hora de tomar vuestra armadura y luchar para que la Verdadera Palabra – la Verdad – sea conservada. Sin la Verdad no hay vida.
Vuestro Padre
Dios el Altísimo

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25 mar 2014 Madre de la Salvación: Pedidme a mí, vuestra amada Madre, que os dé la fuerza para continuar y para que proteja la Misión de Salvación
30.03.2014 03:20
Martes 25 de marzo de 2014 a las 15:30 hrs. Mis queridos hijos, cuando Dios me eligió como Madre de Su Hijo Unigénito, era para que yo pudiera dar gloria a Dios sirviéndole, para entregar al mundo el tan anhelado Mesías. Yo era simplemente una humilde servidora en aquella época, tal como soy...

26 mar 2014 Ellos son Míos.Yo Soy suyo. Ese siempre será el caso. Los amo a todos. Es así de simple

02.04.2014 00:35
Miércoles 26 de marzo de 2014 a las 14:52 hrs.   Mi muy querida bienamada hija, llamo a todos mis seguidores, de todo el mundo, a unirse como uno solo en Mí, para orar por las almas de los que se han separado de Mí. Yo, sobre todo, llamo a Mis Grupos de Cruzada de Oración, en todas...

27 mar 2014 Por permitirse ellos mismos ser intimidados por los paganos, ellos se volverán como los paganos

02.04.2014 01:53
Jueves 27 de marzo de 2014 a las 14:30 hrs.   Mi muy querida bienamada hija, es Mi Deseo que Mis seguidores, incluidos los Cristianos de todas las denominaciones, dediquen más tiempo en Mi Compañía en este momento. No importa cuán cerca creáis que estáis de Mí, todo esfuerzo será hecho por el...

29 mar 2014 Todo esfuerzo será hecho por los hombres de ciencia para refutar la Existencia de Dios durante los próximos dos años

02.04.2014 15:12
Sábado 29 de marzo de 2014 a las 14:30 hrs.   Mi muy querida bienamada hija, todo esfuerzo será hecho por los hombres de ciencia para refutar la Existencia de Dios en los próximos dos años. Falsamente ellos asegurarán que el hombre puede preservar/sostener la vida en otros planetas,...


Leer más: http://www.elgranaviso-mensajes.com/mensajes-2014/marzo-2014/






SANT ‘ ISIDORO DI SIVIGLIA, patrono di Internet


SANT ‘ ISIDORO DI SIVIGLIA 
VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA


 Sant’ Isidoro nacque nel 560, VI secolo, a Siviglia 
(Spagna), in una famiglia proveniente da Cartagena, ove il padre 
Severiano era prefetto. I genitori ed i tre fratelli, Leandro, Fulgenzio 
e Fiorentina, tutti e tre Santi, dal 549, si erano trasferiti a Siviglia, 
per sfuggire all’ invasione dei Visigoti ariani. Rimasto orfano, ancora 
bambino, venne educato dal fratello maggiore Leandro, divenuto 
vescovo di Siviglia. Ebbe, pertanto, una formazione cristiana 
eccellente. 

 Dopo una gioventù spensierata, Isidoro, sotto la 
guida del fratello vescovo, si impegnò con tenacia allo studio. Fu 
consacrato sacerdote nel 601, all’età di 40 anni circa, ed alla morte di 
Leandro, venne eletto vescovo della sua città. Era noto per la sua 
cultura, la sua pazienza e la sua santità. Tenne la cattedra vescovile per 
ben 36 anni, e grazie al suo magistrale insegnamento, molti preti 
ebbero una formazione completa. La sua attività pastorale era intensa, 
efficace ed attiva. L’interesse per il suo gregge era paterno ed umile. 
 Diceva : ”Come il buon pastore che cura le 
sue pecore e il medico che si occupa dei suoi malati ”. Dispose che in 
ogni Diocesi ci fosse una Scuola di formazione per il clero. Primeggiava 
per i suoi scritti e le sue omelie. Salvò le opere di 154 autori 
dell’antichità e del primo cristianesimo, che altrimenti sarebbero 
andati persi per sempre. 

 Nel libro delle Sententiae , espone come deve 
essere il programma e la vita di un vescovo. Curò, con grande 
diligenza, la liturgia in ogni minima parte (nelle sue formule, nei suoi 
simboli), sicchè venne adottata in tutta la Spagna. Scrisse di tutto. 
La sua passione enciclopedica lo portava alla stesura di trattati e di 
argomenti di scienze profane. 

 Nella sua opera in venti volumi , Etymologiae
affronta i problemi più disparati come la grammatica, la retorica, la 
medicina, l’agricoltura, la mineralogia, la storia. 

Altre opere come Historia Gothorum e il De 
Haeresibus, contribuirono a renderlo famoso in tutta l’Europa del 
VII secolo. 

 Nessun autore del Medioevo ebbe tanta notorietà 
quanto il Nostro Santo ; Dante stesso, lo cita, assieme a San Beda, nel 
X Canto del Paradiso, vers.130 : “Vedi oltre fiammeggiar l’ardente spiro 
d’Isidoro, di Beda e di Riccardo, che considerar fu più che viro”. 

 Sant’ Isidoro, oltre ad essere un dotto vescovo ed una mente eccelsa di 
intellettuale, fu anche un grande Santo. Il suo sapere era immenso, così 
come la sua umiltà e la sua carità. In tutto il Medioevo veniva citato come 
il “Doctor Egregius”. Presiedette ben due Concili, quello provinciale di 
Siviglia e quello nazionale di Toledo, nel 633, durante il quale redasse 
il testo del Credo, facendo accettare così anche all’Occidente, il problema 
cristologico del “Filioque”. 

 Nel secolo XII e XIII, sotto il regno di Alfonso IX 
prima, di Ferdinando III, Santo, dopo, Sant’ Isidoro veniva considerato 
“protettore delle truppe spagnole”. In quel periodo, il Regno di Leon e di 
Castiglia, combatteva l’aspra battaglia per liberare il territorio iberico 
dal dominio degli arabi. 

 Nel 636, settantaseienne, Sant’ Isidoro, presagendo 
prossima la sua morte, si fece portare nella Chiesa di San Vincenzo. 
Confortato, assistito dal suo clero e dai suoi fedeli, chiedendo perdono, 
pregando e benedicendo, si spense santamente, lasciando tutti i suoi 
averi ai poveri. 
Era il 4 Aprile di quell’anno. 

Le sue spoglie riposano a Leon, ove furono trasferite nel 1063, e sono 
tutt’ora meta di continui pellegrinaggi. Il 25 Aprile 1722, Papa 
Innocenzo XIII (Conti) lo proclamò Dottore della Chiesa. 
E’ patrono della città di Siviglia e da poco anche di Internet


 Gianni Mangano