venerdì 29 novembre 2013

Ho mandato un’altra luce fulgidissima: è Benedetto XVI, anche egli tutto Mio e di Mia Madre Santissima. Io farò cose grandi attraverso di lui.

Gran consolazione leggere questi messaggi 'profetici' che non conoscevo ancora su Papa Benedetto XVI. Deo gratias et Mariae!


Opera scritta dalla Divina Sapienza 
per gli eletti degli ultimi tempi

Gesù, 20 aprile 2005


[...] Vi ho fatto Dono di un nuovo Papa, su di lui effonderò le Mie Grazie speciali e le Mie Benedizioni, lo guiderò nel suo cammino e la terra si arricchirà per la sua opera indefessa. Ancora una voce forte ci sarà per il mondo, tutti la sentiranno, ma, ti dico, che pochi la seguiranno, un gran numero resterà affondato nel suo errore e non avrà scampo. [...] Amata sposa, nessuno lasci passare invano questo momento di Grazia, ma lo colga istante dopo istante.
Nel momento della prima benedizione di Benedetto, il nuovo Papa, sul mondo è caduta una pioggia di Grazie fitta fitta, la terra ne è stata inondata, beato l’uomo saggio che ne ha fatta buona scorta.

Mi dici: “Adorato Signore, so che con quella benedizione è stata lucrata l’indulgenza plenaria urbi et orbi, Ti ringrazio per il grande Dono del Tuo Amore”.

Amata sposa, la benedizione della quale parli è stata speciale, chi degnamente l’ha colta si è arricchito di Grazie uniche che utilizzerà nel momento grande della sua vita. Il mondo, ricco nello spirito, si è arricchito ancora di più, ora il suo scrigno è colmo di ricchezza unica. 

Non a caso ho suggerito, a questo nuovo Papa, il nome di Benedetto, egli* è stato una Luce fulgida in tanto buio, così farò brillare la Mia Luce speciale attraverso questo Benedetto, così come feci col suo predecessore. Una grande Luce brillerà, squarcerà il buio fitto dei cuori, ma i ciechi volontari non La vedranno né i sordi udranno le Parole di Vita Che Io, Io, Gesù, pronuncerò attraverso di Lui. Non rattristarti per questo, amata sposa, vieni nel Mio Cuore, godi, anche in questo giorno, le Delizie del Mio Amore. Ti amo.
Vi amo.
 Gesù


*egli = San Benedetto da Norcia


Maria Santissima 20 aprile 2005

“Figli cari e tanto amati, benedite Dio con tutto il cuore per questi grandi giorni che vi dona nel Suo Amore Immenso. Le Grazie scendono copiose nel mondo, ognuno Ne faccia tesoro. Nel momento della prima benedizione del nuovo santo Padre, il Cuore Meraviglioso e Santissimo di Dio si è aperto ed ha lasciato cadere immensi tesori nel cuore di coloro che erano aperti al Suo Amore ed in Grazia Sua. Sono Doni di fortezza, di perseveranza, di solidità nella fede; ecco, una pioggia meravigliosa ha inondato i cuori e li ha preparati ad affrontare il futuro incisivo e forte. [...]




Figli amati, come Mi è gradita questa vostra preghiera che scaturisce da cuori ardenti d’amore per Gesù, per Me, per l’intera Umanità. Ebbene, come prima cosa porterò le vostre orazioni a Mio Figlio Santissimo, poi, come chiedete, piccoli tanto cari, poserò la Mia Mano sul capo di Benedetto XVI, gli ispirerò pensieri santi che lo aiuteranno nel suo difficile compito. Metterò nel suo cuore una Scintilla del Mio Amore, perché con Questa egli possa incendiare il mondo; unirò il suo anelito al Mio di Madre Universale, non sarà mai solo nel reggere la Chiesa santa, sempre sarò con lui nel suo pontificato. Ora, il suo cuore è un po’ turbato per il compito grande e meraviglioso affidatoGli da Gesù, ma, fra poco, ogni turbamento diverrà grande gioia per la chiamata forte alla santità. Gesù, in questo momento, parla dolcemente al suo cuore e gli infonde nuovo Vigore e grande Pace, gli dice: “Non avere paura, servo fedele ed amato: ti ho scelto, ti ho chiamato; ora, tu sei in Me, Io sono in te, vedrai quante Meraviglie compirò in te e tramite te nel mondo”. Questo gli dice mentre riempie di grande Dolcezza il suo cuore un po’ turbato. [...] 


Gesù, 22 aprile 2005

Eletti, amici cari, gioite ed esultate in Me; vi ho dato una Guida secondo il Mio Cuore, le vostre preghiere sono state esaudite, le suppliche non sono state vane, Io, Io, Gesù, opero nella mente del Mio Vicario, sono nel suo cuore, gli trasmetto l’anelito della Mia Anima. Avete una guida sicura, dolci amici, non temete, non tremate, seguitela e vi condurrà al Porto sicuro. Ecco, vengono per l’Umanità i giorni duri e difficili, ma la guida è forte e sicura, non volge né a destra né a sinistra, procede senza deviazioni di sorta perché Io, Io, Gesù, vivo e palpito in lui. Amici cari, quando la guida è forte della Mia Forza, la barca procede bene, Io manderò un vento favorevole e terrò saldo il timone assieme a lui. Esultate in Me, amici del cuore, vedrete compiersi proprio in questo tempo difficile le Mie più grandi Meraviglie.

 Sposa amata, diMMi, è lieto il tuo piccolo cuore? Forse che non ho esaudito la tua fervida preghiera per una guida sicura in un tempo difficile di ribellione ed ostilità verso la Mia Chiesa? [...] Come puoi constatare, le guide che ho scelto negli ultimi anni sono tutte illuminate e sapienti, vedi come il Mio Cuore vuole portare l’Umanità tutta al Porto sicuro? I fatti incisivi accadranno, sposa amata, ma il Mio Vicario indicherà la strada da percorrere; ascoltate le sue parole, sono Io che le metto nel suo cuore, sulle sue labbra: il mondo ha un’altra stella fulgida da seguire. [...] 




Sposa amata, davanti a Me non c’è un passato, un presente, un futuro, davanti ai Miei Occhi c’è un eterno presente. Vedo ciò che accade, ma anche quello che accadrà; amata sposa, la guida che vi ho donato è certo sicura e forte, camminerà sulla strada che Io gli indico senza deviare né a destra né a sinistra, ma molti, ti dico molti, non capiranno il gran Dono e non si lasceranno guidare. 



Il ribelle, con una guida sicura, dovrebbe lasciare la sua ribellione; il cieco volontario dovrebbe lasciare la sua cecità ed aprirsi alla Luce; il sordo dovrebbe aprire gli orecchi alla Parola Santa; così dovrebbe accadere, amata Mia sposa, ma così non accadrà. [...] 



 "... Amata, le preghiere dei Miei amici, specialmente quelle delle Mie dolci spose, hanno ottenuto il Dono di un nuovo grande Papa, Benedetto XVI.  Io, parlando al suo cuore gli ho suggerito questo nome perché è tutto un programma. Come allora Benedetto illuminò, con la Mia Luce, il mondo caduto nelle tenebre, così, oggi, esso ha bisogno di uscire dall’abisso cupo di paganesimo nel quale è caduto. Questo Papa sarà luce fulgida e sfolgorante per un mondo ritornato pagano e gelido nel cuore. Ecco, egli Mi parla supplicando il Mio Aiuto ed il Mio Consiglio, Io, Io, Gesù, sono accanto a lui e lo tengo per mano, la Madre Mia Santissima gli sorride per incoraggiarlo nell’arduo cammino. 

Amata sposa, egli, nel suo cuore, non desiderava questo incarico, ma Io glielo ho assegnato e lo sostengo. Ha ricordato le parole di Gesù a Pietro quando disse: “Da giovane sei tu che ti vesti e vai dove vuoi, ma quando sarai anziano un altro ti vestirà e ti porterà lì dove non vorresti andare”. Amata sposa, vedi la Mia Azione sugli amici fedeli? Non sono loro che decidono il da farsi, ma Io li lascio fare per un po’ poi cambio la loro rotta secondo la Mia Volontà. [...] 




Amata Mia sposa, dolce colomba, bene dici quando ripeti che il Mio Cuore non è mai pago di donare. Infatti, come vedi, ad un mondo, dove sono tanti i ribelli e gli stolti non si contano oltre a quelli che non sanno distinguere la destra dalla sinistra, ho mandato un’altra luce fulgidissima: è Benedetto XVI, anche egli tutto Mio e di Mia Madre Santissima. Io farò cose grandi attraverso di lui. [...] 
                                                              

AVE MARIA!
Peccatorum miserere

Domenica 1 dicembre 2013, I Domenica di Avvento - Anno A - Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 24,37-44.

Maria Valtorta


"Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere"
Gesù (cap 652, volume 10), a proposito del
"Evangelo come mi è stato rivelato"
di Maria Valtorta

Domenica 1 dicembre 2013, I Domenica di Avvento - Anno A

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 24,37-44.

Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, 
e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 
Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 
Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. 
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 
Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 
Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. 
Traduzione liturgica della Bibbia


Corrispondenza nell "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta : 
Volume 9 Capitolo 596 pagina 387.

[...] 46  State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. Io solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando sarà la fine. Perciò, se vi dicono: “È nel deserto”, non andate. Se vi dicono: “È in quella casa”, non date retta. Perché il Figlio dell’uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a ponente, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. E scorrerà sul grande Corpo, di subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà. Là dovunque sarà corpo là si raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta - parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa, delle quali cose parlano i profeti - si oscurerà il sole, e la luna non darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno.

E allora nel firmamento oscurato apparirà folgorante il segno del Figlio dell’uomo, e piangeranno tutte le nazioni della Terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell’uomo venir sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Ed Egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano, e di gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo del grande raccolto del seme di Adamo, e non ci sarà più bisogno di serbare racimolo o semente, perché non ci sarà mai più perpetuazione della specie umana sulla Terra morta. E comanderà ai suoi angeli che a gran voce di trombe adunino gli eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli, perché siano al fianco del Giudice divino per giudicare con Lui gli ultimi viventi ed i risorti. 

47Dal fico imparate la similitudine: quando vedete che il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che vicina è l’estate. Così anche, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Cristo sta per venire. In verità vi dico: non passerà questa generazione che non mi volle, prima che tutto ciò avvenga. 
La mia parola non cade. Ciò che dico sarà. Il cuore e il pensiero degli uomini possono mutare, ma non muta la mia parola. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi al giorno e all’ora precisa, nessuno li conosce, neppure gli angeli del Signore, ma soltanto il Padre li conosce. 

48Come ai tempi di Noè, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo. Nei giorni precedenti al diluvio, gli uomini mangiavano, bevevano, si sposavano, si accasavano, senza darsi pensiero del segno sino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e si aprirono le cataratte dei cieli e il diluvio sommerse ogni vivente e ogni cosa. Anche così sarà per la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno accosto nel campo, e uno sarà preso e uno sarà lasciato, e due donne saranno intente a far andare la mola, e una sarà presa e una lasciata, dai nemici nella Patria e più ancora dagli angeli separanti il buon seme dal loglio, e non avranno tempo di prepararsi al giudizio del Cristo. 

Vegliate dunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Ripensate a questo: se il capo di famiglia sapesse a che ora viene il ladro, veglierebbe e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi vegliate e pregate, stando sempre preparati alla venuta, senza che i vostri cuori cadano in torpore, per abuso e intemperanza di ogni specie, e i vostri spiriti siano fatti distratti e ottusi alle cose del Cielo dalle eccessive cure per le cose della Terra, e il laccio della morte non vi colga improvviso quando siete impreparati. Perché, ricordate, tutti avete a morire. Tutti gli uomini, nati che siano, devono morire, ed è una singola venuta del Cristo questa morte e questo susseguente giudizio, che avrà il suo ripetersi universale alla venuta solenne del Figlio dell’uomo. 


49Che sarà mai di quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ad amministrare il cibo ai domestici in sua assenza? Beata sorte egli avrà se il suo padrone, tornando all’improvviso, lo trova a fare ciò che deve con solerzia, giustizia e amore. In verità vi dico che gli dirà: “Vieni, servo buono e fedele. Tu hai meritato il mio premio. Tieni, amministra tutti i miei beni”. 

Ma se egli pareva, e non era, buono e fedele, e nell’interno suo era cattivo come all’esterno era ipocrita, e partito il padrone dirà in cuor suo: “Il padrone tarderà a tornare! Diamoci al bel tempo”, e comincerà a battere e malmenare i conservi, facendo usura su loro nel cibo e in ogni altra cosa per avere maggior denaro da consumare coi gozzovigliatori e ubbriaconi, che avverrà? Che il padrone tornerà all’improvviso, quando il servo non se lo pensa vicino, e verrà scoperto il suo malfare, gli verrà levato posto e denaro, e sarà cacciato dove giustizia vuole. E ivi starà. 

E così del peccatore impenitente, che non pensa come la morte può essere vicina e vicino il suo giudizio, e gode e abusa dicendo: “Poi mi pentirò”. In verità vi dico che egli non avrà tempo di farlo e sarà condannato a stare in eterno nel luogo del tremendo orrore, dove è solo bestemmia e pianto e tortura, e ne uscirà soltanto per il Giudizio finale, quando rivestirà la carne risorta per presentarsi completo al Giudizio ultimo come completo peccò nel tempo della vita terrena, e con corpo ed anima si presenterà al Giudice Gesù che egli non volle per Salvatore. 

50Tutti là accolti davanti al Figlio dell’uomo. Una moltitudine infinita di corpi, restituiti dalla terra e dal mare e ricomposti dopo essere stati cenere per tanto tempo. E gli spiriti nei corpi. Ad ogni carne tornata sugli scheletri corrisponderà il proprio spirito, quello che l’animava un tempo. E staranno ritti davanti al Figlio dell’uomo, splendido nella sua Maestà divina, seduto sul trono della sua gloria sorretto dai suoi angeli. 

Ed Egli separerà uomini da uomini, mettendo da un lato i buoni e dall’altro i cattivi, come un pastore separa le pecorelle dai capretti, e metterà le sue pecore a destra e i capri a sinistra. 

E dirà con dolce voce e benigno aspetto a quelli che, pacifici e belli di una bellezza gloriosa nello splendore del corpo santo, lo guarderanno con tutto l’amore del loro cuore: “Venite, o benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sino dall’origine del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui pellegrino e mi ospitaste, fui nudo e mi rivestiste, malato e mi visitaste, prigioniero e veniste a portarmi conforto”. 
E i giusti gli chiederanno: “Quando mai, Signore, ti vedemmo affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti vedemmo pellegrino e ti abbiamo accolto, nudo e ti abbiamo rivestito? Quando ti vedemmo infermo e carcerato e siamo venuti a visitarti?”. 
E il Re dei re dirà loro: “In verità vi dico: quando avete fatto una di queste cose ad uno di questi minimi fra i miei fratelli, allora lo avete fatto a Me”. 

E poi si volgerà a quelli che saranno alla sua sinistra e dirà loro, severo nel volto, e i suoi sguardi saranno come saette fulminanti i reprobi, e nella sua voce tuonerà l’ira di Dio: “Via di qua! Via da Me, o maledetti! Nel fuoco eterno preparato dal furore di Dio per il demonio e gli angeli tenebrosi e per coloro che li hanno ascoltati nelle loro voci di libidine triplice e oscena. Io ebbi fame e non mi sfamaste, sete e non mi dissetaste, fui nudo e non mi rivestiste, pellegrino e mi respingeste, infermo e carcerato e non mi visitaste. Perché non avevate che una legge: il piacere del vostro io”. 
Ed essi gli diranno: “Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, pellegrino, infermo, carcerato? In verità noi non ti abbiamo conosciuto. Non eravamo, quando Tu eri sulla Terra”. 

Ed Egli risponderà loro: “È vero. Non mi avete conosciuto. Perché non eravate quando Io ero sulla Terra. Ma avete però conosciuto la mia Parola e avete avuto i poveri fra voi, gli affamati, i sitibondi, i nudi, i malati, i carcerati. Perché non avete fatto ad essi ciò che forse avreste fatto a Me? Perché non è già detto che coloro che mi ebbero fra loro fossero misericordiosi col Figlio dell’uomo. Non sapete che nei miei fratelli Io sono, e dove è uno di essi che soffra là sono Io, e che ciò che non avete fatto ad uno di questi miei minori fratelli lo avete negato a Me, Primogenito degli uomini? Andate e ardete nel vostro egoismo. Andate, e vi fascino le tenebre e il gelo perché tenebra e gelo foste, pur conoscendo dove era la Luce e il Fuoco d’Amore”
E costoro andranno all’eterno supplizio, mentre i giusti entreranno nella vita eterna. 
Queste le cose future... 

51Ora andate. E non dividetevi fra voi. Io vado con Giovanni e sarò a voi a metà della prima vigilia, per la cena e per andare poi alle nostre istruzioni». 
«Anche questa sera? Tutte le sere faremo questo? Io sono tutto indolenzito dalle guazze. Non sarebbe meglio entrare ormai in qualche casa ospitale? Sempre sotto le tende! Sempre veglianti e nelle notti, che sono fresche e umide...», si lamenta Giuda. 
«È l’ultima notte. Domani... sarà diverso». 
«Ah! Credevo che volessi andare al Getsemani tutte le notti. Ma se è l’ultima...». 
«Non ho detto questo, Giuda. Ho detto che sarà l’ultima notte da passare al campo dei Galilei tutti uniti. Domani prepareremo la Pasqua e consumeremo l’agnello, e poi andrò Io solo a pregare nel Getsemani. E voi potrete fare ciò che volete». 
«Ma noi verremo con Te, Signore! Quando mai abbiamo voglia di lasciarti?», dice Pietro. 
«Tu taci, che sei in colpa. Tu e lo Zelote non fate che svolazzare qua e là appena il Maestro non vi vede. Vi tengo d’occhio. Al Tempio... nel giorno... nelle tende lassù...», dice l’Iscariota, lieto di denunciare. 
«Basta! Se essi lo fanno, bene fanno. Ma però non mi lasciate solo... Io ve ne prego...». 
«Signore, non facciamo nulla di male. Credilo. Le nostre azioni sono note a Dio ed il suo occhio non si torce da esse con disgusto», dice lo Zelote. 
«Lo so. Ma è inutile. E ciò che è inutile può sempre essere dannoso. State il più possibile uniti».
 
Poi si volge a Matteo: «Tu, mio buon cronista, ripeterai a costoro la parabola delle dieci vergini savie e delle dieci stolte, e quella del padrone che dà dei talenti ai suoi tre servi perché li facciano fruttare, e due ne guadagnano il doppio e l’infingardo lo sotterra. Ricordi?». 
«Sì, Signor mio, esattamente». 
«Allora ripetile a questi. Non tutti le conoscono. E anche quelli che le sanno avranno piacere a riascoltarle. Passate così in sapienti discorsi il tempo sino al mio ritorno. Vegliate! Vegliate! Tenete desto il vostro spirito. Quelle parabole sono appropriate anche a ciò che dissi. Addio. La pace sia con voi». 
Prende Giovanni per mano e si allontana con lui verso la città... Gli altri si avviano verso il campo galileo. 

Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano http://www.mariavaltorta.com/


giovedì 28 novembre 2013

Una novità, una invenzione di Martin Lutero.


giovedì 28 novembre 2013

'Versus populum' non è neppure archeologismo liturgico

L'idea che il sacerdote stia di fronte alla comunità risale senza dubbio a Martin Lutero. […] Prima di Lutero l'idea che il sacerdote quando celebra la messa stia di fronte alla comunità non si trova in nessun testo letterario, né è possibile utilizzare per suffragarla i risultati della ricerca archeologica. […] Dal punto di vista cattolico, invero, carattere sacrificale e conviviale della messa non sono mai stati in contrasto. Cena e sacrificio sono due elementi della medesima celebrazione. Certo col mutare dei tempi non sempre essi sono stati espressi con pari forza. […] Se al giorno d'oggi si desidera dare un rilievo maggiore al carattere di convito della celebrazione eucaristica, va detto che nella celebrazioneversus populum questo non è che appaia con la forza che spesso si crede e si vorrebbe. Infatti soltanto il "presidente" della cena sta effettivamente al tavolo, mentre tutti gli altri convitati siedono giù nella navata, nei posti destinati agli "spettatori", senza poter avere alcun rapporto diretto col tavolo della Cena. Il modo migliore per rivendicare il carattere sacrificale della messa è dato dall'atto di volgersi tutti insieme col sacerdote (verso oriente, vale a dire) nella medesima direzione durante la preghiera eucaristica, nel corso della quale viene offerto realmente il santo sacrificio. Il carattere conviviale potrebbe essere invece sottolineato maggiormente nel rito della comunione […]. Secondo la concezione cattolica la messa è ben di più di una comunità riunita per la cena in memoria di Gesù di Nazareth: ciò che è determinante non è realizzare l'esperienza comunitaria, sebbene anche questa non sia da trascurare (cfr. 1Cor 10,17), ma è invece il culto che la comunità rende a Dio. Il punto di riferimento deve essere sempre Dio e non l'uomo, e per questa ragione fin dalle origini nella preghiera cristiana tutti si rivolgono verso di Lui, sacerdote e comunità non possono stare di fronte. Da tutto ciò dobbiamo trarre le dovute conseguenze: la celebrazione versus populum va considerata per quello che in realtà è, una novità, una invenzione di Martin Lutero. (Mons. Klaus Gamber, in "Instaurare omnia in Christo", 2/1990)
[FonteCordialiter]

When I come as the King of Mercy,



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When I come as the King of Mercy, not one soul will be left in any doubt as to Who I Am and What I Am

My dearly beloved daughter, tell all of My followers – all those who believe in Me, Jesus Christ – that they must allocate time each day to Me in prayer, in order to save the souls of those who are lost to Me. By the Graces, which I give to you, I desire that in return, you will help to bring Me the souls of those who break My Heart.

I must ask that you endure the pain you will feel, because of the separation of humanity from Me, Jesus Christ. This will be caused by the schism in My Church on Earth. By accepting this suffering with complete submission, I can conquer the grip, which the evil one exerts over those who are too weak to proclaim the True Word of God. You must never fear this Mission, for it is given to the world because of the generosity of My Beloved Father. He simply wants to reclaim His Creation, intact, so as not to lose one single child of His.

No matter who scourges you, mocks you or persecutes you, just remember the punishment, which befalls all those who spit in My Face. Then, ignoring the taunts, you must pray fervently for each of these poor souls. Be generous in heart and you will be filled with the Holy Spirit, so that then you will fight, alongside My Heavenly Army, to salvage the world from evil. You must await therefore, with love and trust, and I will bring you great Blessings.

Hope must never be discarded because of fear. Fear must never blind you to the task which is required of you, so when I come as the King of Mercy, not one soul will be left in any doubt as to Who I Am and What I Am. Gather together. Unite. Bring all souls into My Merciful Arms. To help Me do this, you must recite this special Crusade Prayer to help Me gather and unite all souls.

Crusade Prayer (128) To gather and unite all souls:
Dearest Jesus, help us, Your beloved disciples, to gather the world in Your Arms and present to You the souls who are in most need of Your Great Mercy.
Empower us with the Gift of the Holy Spirit to ensure that the Flame of Truth engulfs all those who have become separated from You.
Unite all sinners so that each is given every chance of reconciliation.
Give all of us the strength to remain firm to Your Holy Word when we are forced to reject the Truth, which has been proclaimed to the world through the Most Holy Gospels.
We remain in You, with You and for You, every single step of this, our journey to salvation. Amen.

Be at peace. Trust in Me. Leave all your prayers at My Feet and I will respond to every single request made of Me to save any soul whose name is presented to Me.

San Francesco Antonio FASANI :






RIFLETTI

che la tua dipendenza dal Signore è essenziale, assoluta, continua.

Perché, dunque, non tieni lo sguardo rivolto al cielo per lodare , benedire e  glorificare la divina Bontà?

Se tu indirizzassi ogni cosa a Dio, ti faresti santo. Orsù, rettifica le tue intenzioni, opera il bene, ama il bene,  ma unicamente per Dio, Dio solo. 


Studiati di imitare la perfettissima e Immacolata Vergine Maria, sempre aspirando ai carismi più grandi”




http://www.famigliacristiana.it/liturgia/san-francesco-antonio-fasani_31221.aspx