"La Santissima Vergine in questi ultimi tempi in cui noi viviamo ha dato una nuova efficacia alla recita del Rosario tale che non c'è nessun problema, non importa quanto difficile possa essere, o temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie...che non possa essere risolto col Rosario. Non c'è nessun problema, vi dico, non importa quanto può essere difficile, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Rosario."
(Suor Lucia)
Il Rosario ('Corona di rose') è la preghiera più bella, la più gradita alla Madonna e ai suoi devoti.
Il Santo Rosario è una preghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza.
Con esso infatti meditiamo i “misteri” della gioia, del dolore e della gloria di Gesù e Maria.
E’ una preghiera semplice, umile così come Maria: è la strada del Paradiso! E' una preghiera eminentemente contemplativa. I Sommi Pontefici ci ricordano che la recita meccanica senza l'abbandono del cuore, senza meditazione, è come un corpo senz'anima.
S. Luigi Maria Grignion de Montfort ci esorta con queste parole: "Fa pietà vedere come i più recitano il Rosario. Lo dicono con una precipitazione incredibile, perfino ne mangiano le parole. Non si vorrebbe fare un complimento in questo modo ridicolo all'ultimo degli uomini e si crede che Gesù e Maria ne saranno onorati!... E allora, perché meravigliarsi se le più sante preghiere della religione cristiana restano quasi senza frutto e se, dopo aver recitato mille o diecimila Rosari, non si è più santi?
Frena, caro confratello, la tua precipitazione naturale nel dire il Rosario. Fai qualche pausa a metà del Padre nostro e dell'Ave Maria e una più breve dopo le parole che qui contrassegno con una crocetta:
Padre nostro, che se nei cieli + sia santificato il tuo nome + venga il tuo regno + sia fatta la tua volontà + come in cielo così in terra +. Dacci oggi + il nostro pane quotidiano + e rimetti a noi i nostri debiti + come noi li rimettiamo ai nostri debitori + e non ci indurre in tentazione + ma liberaci dal male. Amen +.
Ave Maria, piena di grazia + il Signore è con te + tu sei benedetta fra le donne + e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. + Santa Maria, Madre di Dio, + prega per noi peccatori, adesso + e nell'ora della nostra morte. Amen +.
A causa della cattiva abitudine di pregare in fretta, da principio proverai difficoltà a seguire queste pause, ma una decina recitata così con calma, ti sarà più meritoria di migliaia di Rosari detti in fretta senza riflessione e senza pause” (Il Segreto meraviglioso del Santo Rosario, 127).
Come recitare il Rosario? Questa preghiera è adatta sia per la recita individuale che per quella in comune. Leggiamo ancora S. Luigi Maria:"Fra tanti metodi di recitare il Rosario il più glorioso per Dio, il più salutare per l'anima ed il più temuto dal demonio è quello di salmodiarlo, ossia di recitarlo in pubblico a due cori. (...) La preghiera in comune è più salutare per l'anima:
1) perché d'ordinario la mente è più attenta nella preghiera pubblica che in quella privata;
2) perché quando sono in comune le preghiere dei singoli diventano preghiera collettiva dell'intera assemblea, cioè formano tutte insieme una medesima preghiera. Perciò se uno non prega abbastanza bene, un altro della comunità che prega meglio, supplisce alla sua manchevolezza. Il forte sostiene il debole, il fervoroso infiamma il tiepido, il ricco dona al povero, il cattivo rientra fra i buoni. Come si vende una misura di loglio? Basta mescolarlo con quattro o cinque staia di buon grano e tutto è venduto!;
3) chi recita il Rosario da solo ha il merito di un Rosario, ma se lo dice con trenta persone, avrà il merito di trenta rosari. tali sono le leggi della preghiera in comune. Grande vantaggio! e che guadagno!;
4) Urbano VIII, soddisfatto della devozione del Rosario recitato a due cori in molti luoghi di Roma, specialmente nel Convento della Minerva accordò cento giorni di indulgenza ogni volta che si dice il Rosario in coro, toties quoties (Breve Ad perpetuam rei memoriam del 1626);
5) la preghiera pubblica è più efficace di quella individuale per placare la collera di Dio e attirare la sua misericordia; la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, l'ha sempre promossa nei tempi di calamità e di generale disagio. Papa Gregorio XIII in una Bolla dichiara doversi piamente ritenere che le preghiere pubbliche e le processioni dei confratelli del Rosario contribuirono assai ad ottenere da Dio la grande vittoria riportata dai cristiani nel golfo di Lepanto sulla flotta turca, la prima domenica di ottobre 1571." (Il Segreto meraviglioso del Santo Rosario, 131-132).
Riassumiamo a scanso di equivoci: non è essenziale recitare il Rosario in comune, sebbene, per le ragioni esposte sia raccomandabile e preferibile. Chi fosse impossibilitato a recitarlo in comune farebbe cosa cattiva ad astenersi dalla preghiera o ad abbandonarlo!
Il Rosario è formato da 150 Ave, suddivise in decine (o 'poste'), raggruppate in 3 'Corone' di 5 'Misteri' ciascuna. Ogni corona del S. Rosario è formata da 5 decine. Le 150 Ave richiamano i 150 Salmi del Salterio; per questo motivo è detto anche "Salterio Angelico" o "Salterio della Beata Vergine Maria".
Evidente è pure il riferimento cristologico e trinitario. "La prima cosa da notare" - scrive Giovanni Paolo II - "è come la corona converga verso il Crocifisso, che apre così e chiude il cammino stesso dell'orazione. In Cristo è centrata la vita e la preghiera dei credenti. Tutto parte da Lui, tutto tende a Lui,tutto, mediante Lui, nello Spirito Santo, giunge al Padre. (...) Il beato Bartolo Longo la vedeva anche come una 'catena' che ci lega a Dio. Catena, sì, ma catena dolce; tale sempre si rivela il rapporto con un Dio che è Padre. Catena 'filiale', che ci pone in sintonia con Maria, la 'serva del Signore' (Lc 1, 38), e, in definitiva, con Cristo stesso, che, pur essendo Dio, si fece 'servo' per amore nostro (Fil 2, 7). (Lett. Ap. Rosarium Virginis Mariae).
Le decine possono essere separate, purchè la Corona sia completata nello stesso giorno.
Quando non si dice il Rosario intero (3 Corone) si può recitare una sola Corona con un gruppo di 5 misteri.
Ogni mistero si compone di: Enunciazione del Mistero, un Pater, dieci Ave, un Gloria. Dopo l'enunciazione si può leggere un brano biblico, esprimere l'intenzione di preghiera o fare una pausa di meditazione. Dopo ogni Mistero si può aggiungere la Preghiera di Fatima o altre giaculatorie. Dopo il quinto Mistero si recita la Salve Regina e le Litanie.
Alla fine del Santo Rosario si può aggiungere l'Orazione a San Giuseppe A te, o Beato Giuseppe (la cui recita è richiesta specialmente nel mese di ottobre dall'Enciclica Quamquam pluries di Leone XIII) o altre preghiere (A S. Michele Arcangelo, Al Cuore Immacolato di Maria, ecc.). Si può anche recitare un Pater, Ave, Gloria per le intenzioni del Santo Padre. Se il Rosario è recitato per un defunto o per le Anime Purganti si sostituisce il Gloria con la recita del Requiem (L'Eterno riposo). Si termina con il segno della croce.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II con la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae del 16/10/2002 ha introdotto facoltativamente 5 nuovi Misteri chiamati "Misteri Luminosi":
"(...) Ritengo tuttavia che, per potenziare lo spessore cristologico del Rosario, sia opportuna un'integrazione che, pur lasciata alla libera valorizzazione dei singoli e delle comunità, gli consenta di abbracciare anche i misteri della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione. (...) Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno 'compendio del Vangelo', è perciò conveniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la vita nascosta di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sulle sofferenze della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione (misteri della gloria), la meditazione si porti anche su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica (misteri della luce). Questa integrazione di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera, è destinata a farla vivere con rinnovato interesse nella spiritualità cristiana, quale vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce, di dolore e di gloria". (Lett. Ap. Rosarium Virginis Mariae).
Tra i molti modi di recitare il Rosario, ne indichiamo quello più semplice:
Segno della Croce
V. Deus, in adiutorium meum intende:
R. Domine, ad adiuvandum me festina.
Gloria..
Oppure, in lingua italiana:
V. O Dio, vieni a salvarmi:
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria...
"O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia". (Preghiera di Fatima)
Lunedì e Giovedì (e nel giorno del SS. Natale. dell'Annunciazione, Visitazione e Purificazione della Beata Vergine): MISTERI GAUDIOSI
Nel primo Mistero gaudioso si contempla come alla Vergine Immacolata fu annunziato dall'Arcangelo Gabriele che, restando sempre Vergine, doveva diventar Madre di Nostro Signor Gesù Cristo.
un Pater, dieci Ave, poi il Gloria. Quindi la Preghiera di Fatima ed eventualmente altre giaculatorie, ad es.:
V. Lodato sempre sia il Santissimo Nome di Gesú, di Giuseppe e di Maria.
R. E sempre sia lodato il Santissimo Nome di Gesú Verbo incarnato.
Nel secondo Mistero gaudioso si contempla come la Vergine Immacolata andò a visitare Santa Elisabetta e stette in casa sua tre mesi servendola quale umile ancella.
Nel terzo Mistero gaudioso si contempla come il nostro divin Redentore nacque nella città di Betlemme, in una stalla, e fu posto nel presepio.
Nel quarto Mistero gaudioso si contempla come la Vergine Santa presentò Gesù Cristo Nostro Signore al tempio, nelle braccia del santo vecchio Simeone.
Nel quinto Mistero gaudioso si contempla come la Vergine Immacolata, dopo avere smarrito il suo divin Figlio, passati tre giorni la ritrovò nel tempio in mezzo ai Dottori, essendo egli in età di dodici anni.
Martedì e Venerdì (e nel mercoledì e giovedì della Settimana Santa):MISTERI DOLOROSI
Nel primo Mistero doloroso si contempla come Nostro Signor Gesù Cristo, facendo orazione nell'orto di Getsèmani, per l'orror della vicina Passione sudò sangue.
Nel secondo Mistero doloroso si contempla come Gesù Cristo, per i nostri peccati, fu sottoposto in casa di Pilato a crudelissima flagellazione.
Nel terzo Mistero doloroso si contempla come Gesù Cristo fu coronato di pungentissime spine.
Nel quarto Mistero doloroso si contempla come Gesù Cristo, condannato a morte, per sua maggior ignominia e dolore fu obbligato a portare sopra le spalle il pesante legno della croce sino al monte Calvario.
Nel quinto Mistero doloroso si contempla come Gesù Cristo, giunto sul monte Calvario, fu spogliato e confitto in croce con durissimi chiodi, e dopo tre ore di penosissima agonia, in presenza dell'afflittissima sua Madre, morì per chiuderci l'inferno e per acquistarci la vita eterna.
Domenica, Mercoledì e Sabato (nel lunedì e martedì di pasqua e di Pentecoste, e nel giorno dell'Ascensione del Signore): MISTERI GLORIOSI
Nel primo Mistero glorioso si contempla come Nostro Signor Gesù Cristo, il terzo giorno dopo la sua Passione e morte, risuscitò glorioso e trionfante per non mai più morire.
Nel secondo Mistero glorioso si contempla come Gesù Cristo, 40 giorni dopo la sua risurrezione, ascese al Cielo con mirabile festa e trionfo, vedendolo la sua Madre Santissima è tutti i suoi discepoli.
Nel terzo Mistero glorioso si contempla come Gesù Cristo, sedendo alla destra del Padre, mandò lo Spirito Santo nel cenacolo, dove erano gli Apostoli con Maria Vergine congregati in orazione.
Nel quarto Mistero glorioso si contempla come la Vergine Immacolata, circa dodici anni dopo la Risurrezione di Nostro Signore, fu assunta al Cielo.
Nel quinto Mistero glorioso si contempla come la Vergine Santa fu coronata dal suo divin Figliuolo Regina del Cielo e della terra; e si contempla anche la gloria di tutti i Santi.
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I 5 Misteri Luminosi
(facoltativi ma esattamente e perfettamente annunciati a noi
che ne abbiamo un particolare bisogno perché viviamo la fine dei Tempi malvagi)
Primo Mistero Luminoso. Il Battesimo di Gesù.
Secondo Mistero Luminoso. Le Nozze di Cana.
Terzo Mistero Luminoso. L'Annuncio del Regno di Dio.
Quarto Mistero Luminoso. La Trasfigurazione.
Quinto Mistero Luminoso. L'Istituzione dell'Eucaristia.
Chi recita anche questi Misteri deve tener presente la variazione nella scansione temporale, secondo il suggerimento del Papa:
"Il Rosario può essere recitato integralmente ogni giorno, e non manca chi lodevolmente lo fa. Esso viene così a riempire di orazione le giornate di tanti contemplativi, o a tener compagnia ad ammalati ed anziani che dispongono di tempo abbondante. Ma è ovvio – e ciò vale a maggior ragione, se si aggiunge il nuovo ciclo dei mysteria lucis – che molti non potranno recitarne cheuna parte, secondo un certo ordine settimanale. Questa distribuzione settimanale finisce per dare alle varie giornate della settimana un certo 'colore' spirituale, analogamente a quanto la Liturgia fa con le varie fasi dell'anno liturgico.
Secondo la prassi corrente, il lunedì e il giovedì sono dedicati ai « misteri della gioia », il martedì e il venerdì ai « misteri del dolore », il mercoledì, il sabato e la domenica ai « misteri della gloria ». Dove inserire i « misteri della luce »? Considerando che i misteri gloriosi sono riproposti di seguito il sabato e la domenica e che il sabato è tradizionalmente un giorno a forte carattere mariano, sembra consigliabile spostare al sabato la seconda meditazione settimanale dei misteri gaudiosi, nei quali la presenza di Maria è più pronunciata. Il giovedì resta così libero proprio per la meditazione dei misteri della luce".
Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti. Ciò che è veramente importante è che il Rosario sia sempre più concepito e sperimentato come itinerario contemplativo. Attraverso di esso, in modo complementare a quanto si compie nella Liturgia, la settimana del cristiano, incardinata sulla domenica, giorno della risurrezione, diventa un cammino attraverso i misteri della vita di Cristo, e questi si afferma, nella vita dei suoi discepoli, come Signore del tempo e della storia". (Lett. Ap. Rosarium Virginis Mariae).
Pertanto:
Lunedì - Sabato: Misteri Gaudiosi.
Giovedì: Misteri Luminosi.
Martedì - Venerdì: Misteri Dolorosi.
Mercoledì - Domenica: Misteri Gloriosi.
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Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Christe, eléison.
Christe, eléison.
Kyrie, eléison.
Kyrie, eléison.
Christe audi nos.
Christe audi nos.
Christe exaudi nos.
Christe exáudi nos.
Pater de coelis, Deus, miserére nobis.
Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis.
Spiritus Sancte Deus, miserére nobis.
Sancta Trinitas, unus Deus, miserére nobis.
Sancta Maria, ora pro nobis.
Sancta Dei Génetrix, ora pro nobis.
Sancta Virgo Virginum, ora pro nobis.
Mater Christi, ora pro nobis.
Mater Ecclésiae, ora pro nobis.
Mater divinae gratiae, ora pro nobis.
Mater purissima, ora pro nobis.
Mater castissima, ora pro nobis.
Mater invioláta, ora pro nobis.
Mater intemeráta, ora pro nobis.
Mater amábilis, ora pro nobis.
Mater admirábilis, ora pro nobis.
Mater boni consilii, ora pro nobis.
Mater Creatoris, ora pro nobis.
Mater Salvatoris, ora pro nobis.
Virgo prudentissima, ora pro nobis.
Virgo veneránda, ora pro nobis.
Virgo praedicánda, ora pro nobis.
Virgo potens, ora pro nobis.
Virgo clemens, ora pro nobis.
Vfrgo fidélis, ora pro nobis.
Spéculum iustitiae, ora pro nobis.
Sedes sapiéntiae, ora pro nobis.
Causa nostrae laetitiae, ora pro nobis.
Vas spirituale, ora pro nobis.
Vas honorabile, ora pro nobis.
Vas insigne devotionis, ora pro nobis.
Rosa mystica, ora pro nobis.
Turris Davidica, ora pro nobis.
Turris eburnea, ora pro nobis.
Domus aurea, ora pro nobis.
Foéderis arca, ora pro nobis.
Ianua caeli, ora pro nobis.
Stella matutina, ora pro nobis.
Salus infirmorum, ora pro nobis.
Refugium peccatorum, ora pro nobis.
Consolátrix afflictorum, ora pro nobis.
Auxilium Christianorum, ora pro nobis.
Regina Angelorum, ora pro nobis.
Regina Patriarchárum, ora pro nobis.
Regina Prophetárum, ora pro nobis.
Regina Apostolorum, ora pro nobis.
Regina Mártyrum, ora pro nobis.
Regina Confessorum, ora pro nobis.
Regina Virginum, ora pro nobis.
Regina Sanctorum omnium, ora pro nobis.
Regina sine labe originali concépta, ora pro nobis.
Regina in Coelum assumpta, ora pro nobis.
Regina sacratissimi Rosárii, ora pro nobis.
Regina familiae, ora pro nobis.
Regina pacis, ora pro nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
parce nobis, Domine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
exaudi nos, Domine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
miserére nobis.
Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Génitrix: nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.
V. Ora pro nobis, sancta Dei Génitrix.
R. Ut digni efficiámur promissionibus Christi.
Oremus.
Concéde nos famulos tuos, quaésumus, Domine Deus, perpétua mentis et corporis sanitate gaudére: et, gloriosa Beatae Mariae semper Virginis intercessione, a praesénti liberári tristitia et aetérna pérfrui laetitia. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
***
Esempio pratico si trova nel
Santo Rosario in latino guidato da Giovanni Paolo II
1. A tutti coloro che reciteranno il mio Rosario prometto la mia specialissima protezione.
2. Chi persevererà nella recita del mio Rosario, riceverà grazie potentissime.
3. Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato e abbatterà le eresie.
4. Il Rosario farà rifiorire le virtù, le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie di Dio.
5. Chi confiderà in me, col Rosario, non sarà oppresso dalle avversità.
6. Chiunque reciterà devotamente il S. Rosario, con la meditazione dei Misteri, si convertirà se peccatore, crescerà in grazia se giusto e sarà fatto degno della vita eterna.
7. I devoti del mio Rosario nell'ora della morte, non moriranno senza Sacramenti.
8. Coloro che recitano il mio Rosario troveranno, durante la loro vita e nell'ora della morte, la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie e parteciperanno ai meriti dei beati in Paradiso.
9. Io libero ogni giorno dal Purgatorio le anime devote del mio Rosario.
10. I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gioia in cielo.
11. Ciò che chiederai col Rosario, l'otterrai.
12. Coloro che propagano il mio Rosario saranno da me soccorsi in ogni loro necessità.
13. Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i devoti del Rosario abbiano per fratelli nella vita e nell'ora della morte i Santi del Cielo.
14. Coloro che reciteranno il mio Rosario fedelmente sono tutti figli miei amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù.
15. La devozione del Santo Rosario è un grande segno di predestinazione.
P. I peccatori ottengono il perdono.
S. Le anime assetate sono saziate.
A. Coloro che sono legati vedono infrante le loro catene.
L. Coloro che piangono trovano gioia.
T. Coloro che sono tentati trovano pace.
E. I bisognosi ricevono aiuto.
R. I religiosi sono riformati.
I. Gli ignoranti sono istruiti.
V. I vivi vincono il declino spirituale.
M. I morti hanno le loro pene alleviate per via dei suffragi.
A conferma dell'importanza della preghiera del Santo Rosario nella Chiesa Cattolica, quale Corpo mistico e orante di Nostro Signore Gesù,sono riconosciute indulgenze per i fedeli, che nelle condizione descritte qui di seguito recitino devotamente il Santo Rosario della Beata Vergine Maria.
Si concede l'indulgenza plenaria al fedele che:
recita devotamente il Rosario mariano in chiesa od oratorio, oppure in famiglia, in una Comunità religiosa, in una associazione di fedeli e in modo generale quando più fedeli si riuniscono per un fine onesto;
si unisce devotamente alla recita di questa preghiera, mentre viene fatta dal Sommo Pontefice, e trasmessa per mezzo della televisione o della radio.
Nelle altre circostanze invece l'indulgenza è parziale.
Per l'indulgenza plenaria annessa alla recita del Rosario mariano si stabiliscono queste norme:
1) è sufficiente la recita di cinque decadi; ma devono recitarsi senza interruzione;
2) alla preghiera vocale si deve aggiungere la pia meditazione dei misteri;
3) nella recita pubblica i misteri devono essere enunziati secondo l'approvata consuetudine vigente nel luogo; invece in quella privata è sufficiente che il fedele aggiunga alla preghiera vocale la meditazione dei misteri.
Condizioni generali per l'ottenimento delle indulgenze
1. Per ottenere l'indulgenza plenaria, oltre l'esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale, è necessario eseguire l'opera indulgenziata e adempiere le tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
2. Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquistare una sola indulgenza plenaria.
3. Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l'opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l'opera.
4. Se manca la piena disposizione o non viene eseguita totalmente l'opera richiesta e non sono poste le tre condizioni, l'indulgenza sarà solamente parziale, salvo quanto è prescritto per coloro che sono "impediti".
5. Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando secondo le sue intenzioni un Padre nostro ed un'Ave, Maria; è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.
AVE MARIA PURISSIMA