venerdì 30 dicembre 2011

LA GRANDEZZA DELLA GIOIA









Il Serafico Padre San Francesco non voleva vedere sul volto dei suoi frati la tristezza.
Perché la tristezza toglie vigore alla volontà e nel corpo rafforza solo la pigrizia nell'operare il bene. 









  Quando invece uno è allegro sembra voglia dire che quel  che fa è niente in paragone a ciò che desidera e vuole fare. Come diceva san Bernardo: "Signore, ciò che faccio per Voi non è altro che un lavoro di un'ora; e se è di più, con l'amore non sento la fatica". 


Questo dà gioia al Signore che nel Vangelo dice: "Quando digiunate ungetevi il capo e lavatevi la faccia" (Matteo 6, 16-18) ossia: fate festa e siate allegri in modo che non traspaia né il vostro digiuno né la vostra attività.


Dice san Leone Papa:
"La modestia del cristiano -e più ancora del religioso- non deve esser triste ma santa. Ogni religioso abbia sempre una modestia gioiosa e un gioia modesta. Saper unire queste due cose , è un grande decoro e un grande ornamento del religioso".


BUON ANNO 2012 
e sante bene+dizioni a tutti.
AVE MARIA!
AMDG 

giovedì 29 dicembre 2011

Sante Messe tradizionali in India


Ancora Ss. Messe tradizionali in India




Solo qualche giorno fa avevamo dato notizia delle celebrazioni in rito antico a Mombay.
Ecco qui un'altra notizia di S. Messe in India, officiate secondo il Messale del Beato Giovanni XXIII, secondo il Motu proprio Summorum Pontificum.
Si tratta delle Messe celebrate ogni domenica nella cappella di S. Antonio, a Chennai (già Madras) nello stato di Tamil Nadu nella parte sud est dell'India.
Come già si era notato nel nostro post precedente, è particolare e interessante vedere come la sensibilità e la cultura degli indiani cattolici siano entrate in punta di piedi nel "rito", e ora ne facciano parte a piedo titolo, in maniera discreta e ben amalgamata.
Le persone entrano nella cappella senza le scarpe (come in tutti i luoghi di culto indiani), per rispetto del luogo, il Sancta Sanctorum, in cui Gesù Cristo è presente con il Suo Corpo e il Suo Sangue.
Le signore son vestite con il tipico e tradizionale abito indiano, il Sari, con il quale, quando entrano nella cappella, si coprono anche la testa.
I fedeli, possono scegliere se usare le panche disposte nella cappella o, alla moda "indiana" accomodarsi e/o inginocchiarsi sulle stuoie disposte sul pavimento.
Spontaneamente i fedeli si dividono: le signore, dal lato del Vangelo, i signori dal lato dell'epistola.
Ma se nella navata si riscontrano usi e abitudini locali (per rispetto del luogo e di N.S.G.C.), nel presbiterio si riconosce lo stile assoluto, universale (cattolico, appunto) e unificatore del Rito Romano Antico.
L'umiltà e la serietà dei fedeli e del sacerdote sono tali da non far indulgere assolutamente alla creatività e al relativismo: l'altare, i paramenti, le suppellettili sono "romani", in spirito di obbedienza e di rispetto nei confronti della Tradizione e la Sacra Liturgia Antica della Chiesa.

fonte: Te Igitur

AVE MARIA!
AMDG

mercoledì 28 dicembre 2011

I SANTI INNOCENTI BENEDICANO IN MODO SPECIALE TUTTI I SACERDOTI DI CRISTO GESU'






<<Maria, Madre Immacolata 
posa con delizia il suo sguardo sui sacerdoti puri.
Cerca la fragranza del suo Gesù, 
Giglio delle valli, 
nei sacerdoti 
destinati a rappresentarLo sulla terra;
si compiace della limpidezza delle loro anime, 
del candore di quelle mani che toccano l'Agnello 
vorrebbe posare le sue labbra sulle labbra 
che pronunciano degnamente 
le parole che creano ed operano 
la Consacrazione nella Messa.
 
Maria 
infatti gode immensamente 
e mette tutta la sua anima 
nella transustanziazione.



Maria è la via più breve 
per accedere allo Spirito Santo, 
per crescere nell'amore, 
che trasforma, rende simili, unisce e santifica.



Questo è il mezzo 
più dolce, 
più tenero, 
delicato e puro
Maria!>>


AVE MARIA!
AMDG

martedì 27 dicembre 2011

"SALVE, DOLCISSIMO APOSTOLO SAN GIOVANNI. ..."

Preghiera per assicurarsi
per mezzo del beatissimo Apostolo e custode Giovanni
l’assistenza di Maria in ogni luogo e ora.

<< 1.  Salve, dolcissimo Apostolo San Giovanni. Salve, il più elevato di tutti gli Evangelisti. Salve, fedelissimo custode di Santa Maria, Madre di Gesù.
2.  L’anima mia ti saluta con devota effusione. Ti rendo i miei omaggi dal più intimo del mio cuore, invocandoti con affettuose preghiere e sospiri.
3.  O beatissimo Apostolo Giovanni! Quando Gesù fu condannato alla morte di croce e coperto di piaghe, lo seguisti con l’anima angustiata e il volto bagnato di lacrime, fin sul luogo della crocifissione.
4.  E accompagnasti anche l’addoloratissima Madre sua, la Vergine Maria, insieme alla pietosa Maddalena, che per l’eccesso del dolore stava sul punto di tramortire.
5.  La grandezza del tuo amore per il Figlio e il cordiale affetto che ti unì al dolore della Madre si  manifestò nella fermezza e coraggio con cui rimanesti presso Gesù fino al momento in cui L’inchiodarono sulla croce, e presso la Vergine Madre fin quando la spada del dolore si infisse del tutto nel Suo Cuore Immacolato.
6.  Per ciò, Gesù, entrato in agonia, ti affidò in modo speciale Sua Madre.
7.  Te L’affidò perché tu, che rimanesti vergine, custodissi la Vergine; ed altresì ti prendessi cura di Lei nelle sue necessità, e con premurose attenzioni di carità La servissi filialmente come propria madre.
8.  O fedelissimo e castissimo custode della santissima Madre di Dio, la Vergine Maria! O, Tu, l’amico dello Sposo della Chiesa, il tesoriere dell’eterno Re!
9.  Tu Giovanni, alla morte di Cristo, passasti a occupare il suo posto di figlio della Vergine; così a te fu affidata l’Arca di Dio che conteneva la manna celeste.
10.  Ti venne affidato il compito di vigilare sulla luminosa Porta del cielo, per cui entrò il Re della Gloria, quando Egli stesso morendo sulla croce disse: “Ecco tua Madre!”.
11.  O, quale tesoro!, la Madre tua e Madre di Dio, la Madre eccelsa, la Madre benedetta per tutta l’eternità, che ti fu affidata, consegnata, associata!
12.  Oh! Chi mi darà poter tenere una tale Madre, e con Lei un tale custode!
13.  Ad Essi voglio raccomandare con tutta sicurezza la mia povera anima, perché la ricevano sotto la loro protezione, e nell’ora tremenda di partire da questo mondo non mi terrorizzi quell’infernale nemico.
14.  O clementissimo e buon Gesù, ricordaTi di me nella mia ultima ora!
15.  E spegnendosi la mia voce corporale, venendo meno i miei sensi, mi venga in aiuto la pietosa orazione della Tua amatissima Madre, e mi circondino strettamente le leali attenzioni dell’Apostolo San Giovanni.
16.  Orsù, dunque, Mamma pietosa e compassionevole Vergine Maria! Ti supplico per l’amabile Tuo Figlio, e per l’Apostolo cui Ti affidò dalla Croce, assistermi in ogni luogo e in ogni momento.
17.  Però prego –in modo speciale- Te, che con San Giovanni e Maria Maddalena mai Ti separasti dal lato del moribondo Tuo Figlio Gesù, di non abbandonarmi nella mia ultima agonia.
18.  O dolcissimo Apostolo San Giovanni, sollecito custode e amico sempre fedele, proteggimi con le armi della milizia celeste e col segno della Santa Croce!
19.  Allontana dalla mia presenza il nemico del nome cristiano, e, al sopraggiungere del supremo istante della morte, liberami nel nome santissimo di Gesù!
20.  Oh! i due begli ulivi che effondono somma pietà e misericordia! Devotissimamente mi raccomando alla Vostra intercessione e perpetua protezione, affinché, superati tutti gli ostacoli, mi accompagniate tutti insieme e felicemente nel beato Regno di Cristo Gesù. Amen. >>
(A. Kempis: De imitatione Mariae) 
AVE MARIA!
AMDG