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mercoledì 30 agosto 2023

«Rosa del mio cuore, sii la mia sposa»

SANTA ROSA da Lima

 ℣. Dègnati, o padre, di benedirmi.

Benedizione. Il Re degli angeli ci conduca all'assemblea degli abitanti del cielo. Amen.

Lettura 3
Il primo fiore dell'America Meridionale, la vergine Rosa, nacque a Lima da genitori cristiani e fin dalla culla diede chiari indizi della futura santità. 
Il fatto che il suo volto fosse diventato un giorno simile ad una rosa, fu la ragione per cui le si impose tale nome. Perché i parenti non la costringessero a sposarsi, sì recise di nascosto la bellissima capigliatura. 

Visse con singolare austerità. 
Indossò l'abito del terz'ordine domenicano, seguendo le norme di santa Caterina da Siena. Per quindici anni, in preda quasi continuamente a spaventose desolazioni e aridità di spirito, sopportò coraggiosamente queste agonie più amare d'ogni morte. 

Ebbe frequenti apparizioni dell'angelo custode, di santa Caterina da Siena, della vergine Madre di Dio, che avevano con lei una mirabile familiarità, e meritò di udire da Cristo queste parole: «Rosa del mio cuore, sii la mia sposa». 
Compì numerosi miracoli prima e dopo la morte. Fu iscritta dal pontefice Clemente X nell'albo delle sante vergini.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

℣. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
℟.
 E il mio grido giunga fino a Te.
Preghiamo.
Dio onnipotente, largitore di tutti i beni, che prevenendo colla rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie con lo splendore della verginità e della pazienza: dà a noi tuoi servi, che, correndo dietro al soave profumo di lei, meritiamo di diventare il buon odore di Cristo:
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
℟. Amen

AMDG et D.V.MARIAE


venerdì 30 agosto 2019

ROSA CORDIS MEI, TU MIHI SPONSA ESTO. Rosa del Mio Cuore, sii la mia sposa.

Santa Rosa e gli Angeli


Risultati immagini per ritratto di santa Rosa come si conserva nel santuario di Lima

   La terziaria domenicana Santa Rosa da Lima (1586-1617) che da 40 anni si festeggia il 23 agosto è la prima santa dell'America del Sud ed è chiamata la mistica del Perù. 
Era figlia di genitori spagnoli e si chiamava Isabella Flores y de Oliva. La serva india che le faceva da balia, colpita dalla sua bellezza decise di chiamarla Rosa, cioè con il nome del fiore più bello capace di esprimere al meglio la sua armonia. 
Fin da piccola dimostrò una eccezionale capacità di sopportare il dolore, quando si schiacciò un dito, glielo amputarono senza che dalla sua bocca uscisse un solo lamento. La sua famiglia passò improvvisamente da una situazione di agiatezza economica ad una condizione di miseria. Così Rosa dovette presto guadagnarsi il pane lavorando di giorno e di notte. 
Il padre per assicurarle un futuro migliore la promise in sposa ad un giovane ricco della città di Lima, ma Rosa non accettò la proposta di nozze, anzi manifestò la sua intenzione di abbracciare la vita di consacrazione religiosa. Dopo le prime resistenze dei genitori la giovane entrò nel terz'ordine domenicano prendendo il nome di Rosa di Santa Maria. 
All'epoca però non esistevano in Perù comunità religiose femminili organizzate, per cui la giovane ottenne di vivere i voti religiosi rimanendo a casa sua. Si era costruita una specie di cella monastica nell'angolo dell'orto della sua abitazione e lì condusse una vita di penitenza dormendo su un povero giaciglio. Di notte pregava e di giorno faceva il duro lavoro della bracciante. Rosa visse una vita ascetica indossando il cilicio e praticando lunghi digiuni e penitenze. 
Affascinata dalla terziaria domenicana santa Caterina da Siena l'aveva presa come suo modello. La sua vita così austera destò non pochi sospetti, a motivo anche delle sue celesti visioni, ma dalla Chiesa le vennero anche le conferme sulla giustezza del suo cammino. 
Con il trascorrere degli anni, alle volontarie sofferenze si aggiunsero quelle di una lunga malattia. La santa così supplicava Dio di dargli la forza di resistere: "mio Dio, aumentate pure in me le sofferenze, perché aumenti il mio amore per voi". Ai genitori che le consigliavano moderazione, preoccupati delle sue eccessive penitenze, Rosa rispondeva: "Se gli uomini sapessero che cos'è vivere in grazia, non si spaventerebbero di nessuna sofferenza e patirebbero volentieri qualunque pena"

Rosa ebbe grande familiarità con il proprio Angelo Custode, ed egli l'ascoltava e le dava ordini e messaggi. Più di una volta quando la Santa era gravemente ammalata, le portò le medicine necessarie per curarla. Una volta l'angelo fu visto accanto a Rosa alla finestra della sua cella, mentre entrambi contemplavano il cielo stellato. 
La santa ricevette anche frequenti visite da parte di Cristo che veniva a trovarla sotto le spoglie di Gesù Bambino e la chiamava con affetto: "Rosa del mio cuore". La fanciulla aspettava sempre le visite del Divino Bambino ad un'ora precisa del giorno e se egli qualche volta non appariva all'appuntamento, Rosa impaziente cantava versi patetici di rimprovero o di supplica. Una volta, una persona che si trovava vicino all'eremo nel momento in cui Rosa aspettava la visita quotidiana di Gesù, la udì distintamente ordinare al suo angelo custode di andare a ricordare al Signore che l'ora della sua visita era passata. 
Questa richiesta veniva dalla santa formulata attraverso un linguaggio ritmico, intonando come una sorta di cantico. 
Era tale il suo amore per Cristo e per la Chiesa che un giorno Rosa dovette difendere Lima il 24 agosto 1615 dai calvinisti olandesi che, guidati dalla flotta del corsaro George Spitberg, assalirono la città. Rosa si avvicinò all'altare e abbracciò il Tabernacolo rimanendovi fino a quando la città non venne improvvisamente liberata a causa della morte fulminea dell'ammiraglio olandese. 
Rosa in vita aveva condiviso le sofferenze degli indios che erano umiliati e vilipesi e quando morì al suo funerale accorse una tale folla a salutarla che la sua sepoltura fu più volte posticipata [ed è per tale motivo che la sua festa fu stabilita al 30 d'agosto]. Sulla sua tomba si sono verificati molti miracoli. 
Santa Rosa da Lima è sempre iconograficamente raffigurata con una ghirlanda di rose sul capo e in alcuni casi è lo stesso Gesù Bambino che gliela sorregge.
Risultati immagini per ritratto di santa Rosa  di Lima
Fonte: Milizia di San Michele Arcangelo
Autore: Don Marcello Stanzione

mercoledì 30 agosto 2017

ROSA DI SANTA MARIA! e i santi Felice e Adaucto

Foto | Di Anonymous Cusco School (1680 – 1700) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons


Lettura 1

Il primo fiore di santità dell'America Meridionale, la vergine Rosa, nata a Lima da genitori cristiani, fin dalla culla diede chiari indizi della futura santità. Infatti il volto della bambina divenuto un giorno prodigiosamente come una rosa, fu la ragione che le si imponesse tal nome; a cui poi la Vergine Madre di Dio aggiunse il cognome, ordinando che quindinnanzi si chiamasse Rosa di santa Maria. 

A cinque anni fece voto di perpetua verginità: diventata adulta, perché i parenti non la costringessero a maritarsi, si recise di nascosto la bellissima capigliatura. Datasi al digiuno al disopra delle forze umane, passò intere Quaresime senza assaggiar pane, non mangiando che soli cinque grani di limone al giorno.

Lettura 2
Indossato l'abito del terz'ordine di san Domenico, raddoppiò le sue austerità: guarnì un lungo e asprissimo cilicio di piccoli aghi: portò giorno e notte sotto il velo una corona armata nell'interno di punte aguzze. Messasi a seguire l'ardue orme di santa Caterina da Siena, si cinse i reni d'una catena di ferro, che stringeva con triplice nodo.

S'era fatto un letto di tronchi nodosi, i cui spazi vuoti aveva riempito di cocci. Si costruì una strettissima cella in un canto del giardino; dove, assorta nella contemplazione delle cose celesti, sottoponeva il debole corpo a frequenti discipline, a digiuni, a veglie, ma, fortificata nello spirito, superò vittoriosamente le frequenti illusioni e lotte col demonio, che calpestava impavida.

Lettura 3
Tormentata crudelmente da terribili malattie, dagli insulti dei domestici, dalle male lingue, si affliggeva di non soffrire ancora abbastanza quanto meritava. 
Per quindici anni, in preda quasi continuamente a spaventose desolazioni e aridità di spirito, sopportò coraggiosamente queste agonie più amare d'ogni morte. In seguito cominciò a provare abbastanza di gioie celesti, ad essere illuminata da visioni, a liquefarsi in serafici ardori. 

Fra le frequenti apparizioni dell'Angelo custode, di santa Caterina da Siena, della Vergine Madre di Dio, che avevano con lei una mirabile famigliarità, meritò di udire da Cristo queste parole: Rosa del mio cuore, sii mia sposa. Rosa cordis mei, tu mihi sponsa esto.  Finalmente, introdotta felicemente nel paradiso di questo Sposo, illustrata da moltissimi miracoli prima e dopo morte, il sommo Pontefice Clemente X l'iscrisse solennemente nell'albo delle sante Vergini.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga fino a Te. 
Preghiamo
Dio onnipotente, largitore di tutti i beni, che prevenendo colla rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie collo splendore della verginità e della pazienza: dà a noi tuoi servi, che, correndo dietro al soave profumo di lei, meritiamo di diventare il buon odore di Cristo: 
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen


Lettura 4
Commemorazione dei Ss. Felice e Adaucto Mart.



Felice, arrestato sotto gl'imperatori Diocleziano e Massimiano per aver abbracciata la religione di Cristo, fu tradotto nel tempio di Serapide. Ingiuntogli di sacrificare, sputò sulla faccia dell'idolo, e all'istante la statua di rame cadde per terra. 
Ed essendosi ripetuta la stessa cosa nel tempio di Mercurio e di Diana, accusato d'empietà e di magia, venne torturato sul cavalletto. Quindi fu condotto a due miglia da Roma sulla via Ostiense e decapitato. 

Mentre Felice andava, un Cristiano, che lo conosceva, avendolo incontrato e vedendo che lo si conduceva al martirio: Anch'io, gridò, vivo sotto la medesima legge di lui: anch'io adoro lo stesso Gesù Cristo. Quindi baciato Felice, venne decapitato insieme con lui. I Cristiani ignorandone il nome, lo nobilitarono col nome di Adaucto, perché s'era aggiunto a san Felice Martire per essere incoronato con lui.

http://blog.graphe.it/santo-del-giorno/santa-rosa-da-lima

AMDG et BVM

martedì 30 agosto 2016

Primus Américæ Meridionális flos sanctitátis, virgo Rosa



SANTA ROSA, Vergine


Il primo fiore dell'America Meridionale, la vergine Rosa, nacque a Lima da genitori cristiani e fin dalla culla diede chiari indizi della futura santità. 

Il fatto che il suo volto fosse diventato un giorno simile ad una rosa, fu la ragione per cui le si impose tale nome. 

Perché i parenti non la costringessero a sposarsi, sì recise di nascosto la bellissima capigliatura. 

Visse con singolare austerità. Indossò l'abito del terz'ordine domenicano, seguendo le norme di santa Caterina da Siena. 

Per quindici anni, in preda quasi continuamente a spaventose desolazioni e aridità di spirito, sopportò coraggiosamente queste agonie più amare d'ogni morte. 

Ebbe frequenti apparizioni dell'angelo custode, di santa Caterina da Siena, della vergine Madre di Dio, che avevano con lei una mirabile familiarità, e meritò di udire da Cristo queste parole: «Rosa del mio cuore, sii la mia sposa». 

Compì numerosi miracoli prima e dopo la morte. Fu iscritta dal pontefice Clemente X nell'albo delle sante vergini.


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.


Preghiamo
Dio onnipotente, largitore di tutti i beni, che prevenendo colla rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie collo splendore della verginità e della pazienza: dà a noi tuoi servi, che, correndo dietro al soave profumo di lei, meritiamo di diventare il buon odore di Cristo: 
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen




Lectio 3
Primus Américæ Meridionális flos sanctitátis, virgo Rosa, christiánis paréntibus Limæ progénita, mox ab incunábulis cláruit futúræ sanctimóniæ indíciis; nam vultus infántis, mirabíliter in rosæ effígiem transfigurátus, huic nómini occasiónem dedit. Ne a paréntibus ad núptias cogerétur, clam síbimet venustíssimam comam præcidit. Singuláris fuit eius vitæ austéritas. Assúmpto hábitu tértii órdinis sancti Domínici, sanctæ Catharínæ Senénsis árdua pressit vestígia. Per quíndecim annos, ad plúsculas horas desolatióne spíritus et ariditáte misérrime contabéscens, fórtiter tulit agónes omni morte amarióres. Angelo tutelári, sanctæ Catharínæ Senénsi, Vírgini Deíparæ inter assíduas apparitiónes mire familiáris, a Christo has voces audíre méruit: Rosa cordis mei, tu mihi sponsa esto. Plúribus ante et post mortem miráculis claram, Clemens Papa décimus eam sanctárum Vírginum catálogo adscrípsit.

V. Tu autem, Dómine, miserére nobis.
R. Deo grátias.
AMDG et BVM