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mercoledì 24 ottobre 2018

San Raffaele Arcangelo - Sant'Antonio Maria Claret

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Dal libro di Tobia
Tob 12:1-4
1 Tobia chiamò a sé suo figlio, e gli disse: Che possiamo dare a quest'uomo santo, che è venuto con te?
2 E Tobiolo rispose e disse a suo padre: Padre, qual ricompensa gli daremo? qual cosa può essere proporzionata ai suoi benefizi?
3 Egli m'ha condotto e rimenato sano, egli stesso ha riscosso il denaro da Gabelo, egli m'ha fatto aver moglie, e ha tenuto lungi da lei il demonio, ha consolato i suoi genitori, ha salvato me stesso dall'esser divorato dal pesce, a te pure ha dato di rivedere la luce del cielo, e per lui siamo stati ricolmi d'ogni bene. Che potremo dargli che sia proporzionato a tutto questo?
4 Ma ti prego, padre mio, di supplicarlo, se mai si degnasse di prendersi la metà di tutto ciò ch'è stato portato.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.



Lettura 2
Tob 12:5-13
5 E il padre e il figlio chiamatolo e tiratolo in disparte, cominciarono a pregarlo che si degnasse di accettare la metà di tutto quello che avevano portato. 
6 Allora egli disse loro in segreto: Benedite il Dio del cielo, e glorificatelo dinanzi a tutti i viventi, perché ha usato con voi la sua misericordia. 
7 Perché è bene di tener nascosto il segreto del re: ma è cosa lodevole rivelare e manifestare le opere di Dio. 
8 Buona cosa è l'orazione unita al digiuno, e l'elemosina è meglio che metter da parte tesori d'oro: 
9 Perché l'elemosina libera dalla morte, ed è essa che cancella i peccati, e fa trovare la misericordia e la vita eterna. 
10 Quelli invece che commettono il peccato e l'iniquità, sono nemici dell'anima propria. 
11 Pertanto vi manifesto la verità, e non vi terrò più nascosto questo mistero. 
12 Quando tu pregavi con lacrime e seppellivi i morti, e, lasciando il tuo pranzo, nascondevi di giorno i morti in casa tua, e di notte li seppellivi, io presentai al Signore la tua orazione. 
13 E siccome tu eri accetto a Dio, fu necessario che la tentazione ti provasse.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.




Lettura 3
Tob 12:14-22
14 E adesso il Signore m'ha mandato a guarirti, e a liberare dal demonio Sara moglie del tuo figlio. 
15 Perché io sono l'Angelo Raffaele, uno dei sette, che stiamo dinanzi al Signore. 
16 Udite tali cose, si conturbarono, e caddero tremanti colla faccia per terra. 
17 E l'Angelo disse loro: La pace sia con voi, non temete. 
18 Se infatti sono stato con voi, è stato per volere di Dio: beneditelo e lodatelo. 
19 A voi sembrava veramente ch'io mangiassi e bevessi, ma io mi servo di un cibo invisibile, e d'una bevanda, che non può esser vista dagli uomini. 
20 Ora è tempo che ritorni a colui, che mi ha mandato: or voi benedite Dio, e raccontate tutte le sue meraviglie. 
21 E detto ciò, disparve dagli occhi loro, ed essi non poterono più vederlo. 
22 Allora prostrati per tre ore colla faccia per terra, benedissero Dio, quindi, rialzatisi, raccontarono tutte le sue meraviglie.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Antonio Maria Claret nacque a Sallent, in Spagna, da pii e agiati genitori. 
Da giovane esercitò il mestiere di tessitore; poi, divenuto sacerdote, dapprima esercitò il ministero parrocchiale e in seguito si recò a Roma per essere inviato dalla Congregazione della Propagazione della fede in terra di missione. 
Ma Dio dispose che ritornasse invece in Spagna e percorresse come missionario apostolico la Catalogna e le Isole Fortunate. 

Fu fecondo scrittore di buoni libri e fondò la congregazione dei Figli del Cuore immacolato di Maria. 
Quando fu elevato alla sede arcivescovile di Santiago, a Cuba, rifulsero mirabilmente le sue virtù di zelante pastore: ripristinò il seminario, promosse la formazione culturale e disciplinare del clero, fondò opere sociali, istituì la congregazione delle suore insegnanti di Maria immacolata per l'educazione cristiana delle fanciulle. 
Infine andò a Madrid come confessore e consigliere della regina di Spagna per gravissimi affari ecclesiastici, dando chiarissimo esempio di austerità e di ogni virtù. 

Al concilio Vaticano difese indefessamente l'infallibilità del romano Pontefice. 
Propagò splendidamente la devozione al santissimo Sacramento, al Cuore immacolato di Maria e al rosario. 

Morì esule a Fontefreddo, in Francia, nel 1870. Famoso per i suoi miracoli, fu proclamato beato da papa Pio XI e santo da Pio XII.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

AVE MARIA PURISSIMA!

martedì 24 ottobre 2017

SAN RAFFAELE Arcangelo



Santi Arcangeli:

San Gabriele, San Michele, San Raffaele

Liturgia della Festa – 24 ottobre: San Raffaele 


La vicinanza della grande solennità [Cristo Re , e Tutti i Santi], che farà convergere sopra di noi gli splendori del cielo, ispira alla Chiesa un raccoglimento profondo. Salvo l’omaggio che intende rendere ai gloriosi Apostoli Simone e Giuda, poche feste di rito semplice romano rompono il silenzio degli ultimi giorni di ottobre e conviene che le nostre anime si uniformino alle disposizioni della Chiesa. Tuttavia, non ci sottrarremo ad esse, se ricorderemo brevemente l’Arcangelo che la Chiesa oggi solennizza.
Ministero di san Raffaele
L’ufficio che adempiono verso di noi gli spiriti celesti è espresso in modo mirabile nelle scene graziose, che rivestono di toccante bellezza la storia di Tobia. Ricordando i buoni uffici della guida e dell’amico, che chiama fratello Azaria, Tobiolo dice al padre: “Come ricompenseremo i suoi benefici? Mi ha guidato e ricondotto sano e salvo, ha ricuperato egli stesso il denaro che Gabelo ci doveva, devo a lui se ho incontrata la sposa che mi era destinata e ne ha cacciato il demonio, riempiendo di gioia i suoi genitori, mi ha liberato dal pesce, che stava per inghiottirmi e a te ha fatto vedere finalmente la luce del cielo: siamo stati da lui colmati di benefici” (Tob. 12, 2-3).
Padre e figlio, desiderano mostrare nel modo possibile a uomini la gratitudine a chi tanto l’aveva meritata. L’angelo si fa conoscere e orienta tutta la loro riconoscenza al supremo benefattore. “Benedite il Dio del cielo e glorificatelo sopra tutto ciò che ha vita, perché egli ha fatto splendere sopra di voi la sua misericordia. Quando voi pregavate in lacrime e seppellivate i morti io presentavo al Signore le vostre preghiere e siccome eravate graditi a Dio era necessario che foste provati dalla tentazione. Ora il Signore mi ha mandato per guarirvi e liberare dal demonio la sposa di vostro figlio. Io sono l’angelo Raffaele, uno dei sette che stiamo davanti al Signore. Pace a voi, non temete e lodate Dio” (ibid. 12, 4-22).
Confidenza
Ricordiamo anche noi i benefici del cielo, perché, con la certezza di Tobia, che vedeva con i suoi occhi l’Arcangelo Raffaele, noi sappiamo dalla fede che l’angelo del Signore segue i nostri passi dalla culla alla tomba. Abbiamo per lui lo stesso confidente abbandono e il cammino della vita, più seminato di pericoli che il cammino nel paese dei Medi, sarà per noi sicuro e gli incontri che faremo saranno felici, perché preparati dal Signore e la sua benedizione, splendore anticipato della patria, si diffonderà sopra di noi e sui nostri cari.

Lode
Prendiamo dal Breviario Ambrosiano un inno in onore dell’Arcangelo radioso:
Raffaele, guida divina, ricevi con bontà l’inno sacro che le nostre voci supplichevoli e gioiose ti dedicano.
Dirigi il nostro cammino verso la salvezza, sostieni i nostri passi, perché non andiamo vagando senza meta, avendo perduto il sentiero del cielo.
Guarda a noi dal cielo e riempi le nostre anime dello splendore brillante che discende dal Padre santo dei lumi.
Restituisci ai malati la salute, fa’ cessare la notte dei ciechi e guarendo i loro corpi, riconforta i loro cuori.
Tu, che stai davanti al sommo Giudice, scusaci per i nostri delitti; placa l’ira vendicatrice dell’Onnipotente, tu cui noi affidiamo le nostre preghiere.
Tu, che sostenesti il gran combattimento, confondi il nostro superbo nemico e, per vincere lo spirito di rivolta, donaci forza, aumenta in noi la grazia.
Sia gloria a Dio Padre e al suo unico Figlio con lo Spirito Paraclito e ora e sempre. Così sia.
da: - P. GUÉRANGER, L’anno liturgico. – II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1208-1210.
http://divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl
AMDG et BVM

martedì 22 ottobre 2013

SAN RAFFAELE ARCANGELO



24 OTTOBRE
SAN RAFFAELE ARCANGELO

La vicinanza della grande solennità [di Cristo Re. ndR], che farà convergere sopra di noi gli splendori del cielo, ispira alla Chiesa un raccoglimento profondo. Salvo l'omaggio che intende rendere ai gloriosi Apostoli Simone e Giuda, poche feste di rito semplice romano rompono il silenzio degli ultimi giorni di ottobre e conviene che le nostre anime si uniformino alle disposizioni della Chiesa. Tuttavia, non ci sottrarremo ad esse, se ricorderemo brevemente l'Arcangelo che la Chiesa oggi solennizza.

Ministero di san Raffaele.
L'ufficio che adempiono verso di noi gli spiriti celesti è espresso in modo mirabile nelle scene graziose, che rivestono di toccante bellezza la storia di Tobia. Ricordando i buoni uffici della guida e dell'amico, che chiama fratello Azaria, Tobiolo dice al padre: "Come ricompenseremo i suoi benefici? Mi ha guidato e ricondotto sano e salvo, ha ricuperato egli stesso il denaro che Gabelo ci doveva, devo a lui se ho incontrata la sposa che mi era destinata e ne ha cacciato il demonio, riempiendo di gioia i suoi genitori, mi ha liberato dal pesce, che stava per inghiottirmi e a te ha fatto vedere finalmente la luce del cielo: siamo stati da lui colmati di benefici" (Tb 12,2-3).

Padre e figlio, desiderano mostrare nel modo possibile a uomini la gratitudine a chi tanto l'aveva meritata. L'angelo si fa conoscere e orienta tutta la loro riconoscenza al supremo benefattore. "Benedite il Dio del cielo e glorificatelo sopra tutto ciò che ha vita, perché egli ha fatto splendere sopra di voi la sua misericordia. Quando voi pregavate in lacrime e seppellivate i morti io presentavo al Signore le vostre preghiere e siccome eravate graditi a Dio era necessario che foste provati dalla tentazione. Ora il Signore mi ha mandato per guarirvi e liberare dal demonio la sposa di vostro figlio. Io sono l'angelo Raffaele, uno dei sette che stiamo davanti al Signore. Pace a voi, non temete e lodate Dio" (ivi 12,4-22).

Confidenza.
Ricordiamo anche noi i benefici del cielo, perché, con la certezza di Tobia, che vedeva con i suoi occhi l'Arcangelo Raffaele, noi sappiamo dalla fede che l'angelo del Signore segue i nostri passi dalla culla alla tomba. Abbiamo per lui lo stesso confidente abbandono e il cammino della vita, più seminato di pericoli che il cammino nel paese dei Medi, sarà per noi sicuro e gli incontri che faremo saranno felici, perché preparati dal Signore e la sua benedizione, splendore anticipato della patria, si diffonderà sopra di noi e sui nostri cari.
Lode.
Prendiamo dal Breviaro Ambrosiano un inno in onore dell'Arcangelo radioso:
Raffaele, guida divina, ricevi con bontà l'inno sacro che le nostre voci supplichevoli e gioiose ti dedicano.
Dirigi il nostro cammino verso la salvezza, sostieni i nostri passi, perché non andiamo vagando senza meta, avendo perduto il sentiero del cielo.
Guarda a noi dal cielo e riempi le nostre anime dello splendore brillante che discende dal Padre santo dei lumi.
Restituisci ai malati la salute, fa' cessare la notte dei ciechi e guarendo i loro corpi, riconforta i loro cuori.
Tu, che stai davanti al sommo Giudice, scusaci per i nostri delitti; placa l'ira vendicatrice dell'Onnipotente, tu cui noi affidiamo le nostre preghiere.
Tu, che sostenesti il gran combattimento, confondi il nostro superbo nemico e, per vincere lo spirito di rivolta, donaci forza, aumenta in noi la grazia.
Sia gloria a Dio Padre e al suo unico Figlio con lo Spirito Paraclito e ora e sempre. Così sia.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1208-1210