14. nov. nel V.O.
Giosafat Kuncewicz, nacque a Vladimir in Volinia.
Da piccolo, mentre la madre gli parlava della passione di Cristo, fu ferito nel cuore da una freccia scoccata dal petto di un'immagine di Gesù crocifisso.
A 20 anni si fece monaco basiliano.
Fu archimandrita a Wilna e poi arcivescovo di Plozk. Fu vero modello di ogni virtù.
Fu grande fautore dell'unione tra Chiesa greca e Chiesa latina; riportò nella Chiesa molti eretici.
A Vitebsk, dove era andato in visita pastorale, fu assalito dagli eretici. Lui stesso si presentò spontaneamente agli eretici che stavano invadendo l'episcopio, e disse: «Figlioli, se avete qualche cosa contro di me, eccomi qua!». Allora gli si scagliarono contro, lo percossero, lo infilzarono con lance, lo finirono con una scure, e poi lo gettarono in un fiume.
Il sangue del martire fu vantaggioso prima di tutto, agli stessi omicidi: essi infatti, condannati a morte, quasi tutti fecero l'abiura e si pentirono del male fatto.
Il papa Urbano VIII lo dichiarò beato.
Pio IX inserì nel catalogo dei santi - il primo fra gli appartenenti alla Chiesa orientale! – questo promulgatore dell'unità.
R. Rendiamo Grazie a Dio.
AMDG et DVM