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lunedì 5 marzo 2018

Intervista sul "segreto" di Fatima con dichiarazioni per molti inedite

Dichiarazioni del Card. Silvio Oddi sul 3° Segreto di Fatima(1991)

È senza dubbio il terzo segreto di Fatima quello che ha più acceso l'interesse dei cattolici di tutto il mondo in questi anni. E ci si chiede come sia possibile che se la Madonna ha deciso di mandare un messaggio e la Chiesa ha così autorevolmente riconosciuto le apparizioni di Fatima, lo si tenga nascosto, mentre lo si avrebbe dovuto rivelare già nel 1960.

«È un problema che ha incuriosito anche me» rivela il Card. Silvio Oddi che fu già autorevole Presidente della Congregazione per il Clero. Il Card. Oddi ha fatto per il mensile "30 giorni" interessanti ed inedite dichiarazioni che riproduciamo:



«Mi sono sempre interessato ­ dice ­ come tutti i fedeli e i sacerdoti al terzo segreto di Fatima. Siccome si sapeva che non doveva essere rivelato, a meno che suor Lucia non fosse morta, prima del 1960, tutti aspettavano che arrivasse quell'anno. Ma il 1960 è arrivato, è trascorso, ma non è stato annunciato nulla. Io, che sono stato segretario di Giovanni XXIII quando era a Parigi, ho approfittato della mia confidenza con lui per dirgli con franchezza:



"Beatissimo Padre, c'è una cosa che non le posso perdonare".
"Che cosa?" mi chiese.
"Di aver tenuto il mondo in sospeso durante tanti anni e poi vedere arrivare l'inizio del 1960: passano diversi mesi e di questo segreto non se ne sa più nulla".
Papa Roncalli mi risponde:
"Non parlarmene".
Gli replico:
"Io se vuole non ne parlo più, ma non posso impedire alla gente di farlo. L'interesse è spasmodico: io avrò fatto un centinaio di prediche e discorsi annunciando questa rivelazione".
"Ti ho detto di non più parlarmene".
Io non ho più insistito, però volevo andare in fondo alla storia. Allora sono andato da Mons. Capovilla, il suo segretario privato, e gli ho chiesto:
"Avete aperto il testo del segreto?"
"Sì, l'abbiamo aperto".
"Chi era presente?"
"C'erano il Papa ­ mi rivela ­ il Cardinale Ottaviani ed io, ma poi, dato che non riuscivamo a comprenderlo perché era scritto a mano, in portoghese, allora è stato chiamato un monsignore portoghese che lavorava alla Segreteria di Stato".
Il testo del segreto era arrivato in Vaticano attraverso il vescovo di Leiria­Fatima. Il vescovo, durante la seconda guerra mondiale, avendo paura che il Portogallo fosse coinvolto nel conflitto e il segreto distrutto, smarrito o rivelato, lo ha portato a Roma, chiedendo alla Santa Sede di custodirlo. In Portogallo era stato conservato in nunziatura per un certo tempo. Dopo averlo letto papa Roncalli l'ha riposto nella sua cassaforte. Pio XII invece, a quanto mi hanno riferito, non l'ha mai letto. Il primo che ha aperto la busta è stato Giovanni XXIII nel 1960.»



Ma perché Papa Giovanni non l'ha pubblicato?



   «Io, ­ continua il Card. Oddi ­ che conoscevo benissimo Papa Giovanni, sono certo che il segreto non riguardava una bella cosa. Roncalli non voleva sentire parlare di disgrazie, di punizioni. Quindi io ritengo che contenga qualcosa che suona come proibizione, punizione o disastro. 

  

   Un'altra occasione in cui mi sono interessato del segreto di Fatima è arrivata nel 1985. Ero a Fatima per la Messa del 13 Maggio, vi assistevano un milione di persone. Poiché ero a Fatima, sono andato da Suor Lucia [la vera?]. Mi sono intrattenuto un'ora a colloquio con lei.
Le ho detto:
"Senta, io non voglio conoscere il segreto. Quello che mi incuriosisce è perché non sia mai stato pubblicato. Lei può dirmelo? E poi mi piacerebbe sapere se, quando il Papa è stato qui (il Papa era stato a Fatima il 13 maggio 1982 N.d.R.), ne avete parlato".
"Oh sì! ­ mi rispose ­ a lungo".
"E che cosa avete deciso?"
"Di non pubblicarlo".
"Perché? ­ gli chiedo ­ si può sapere perché?"
"Perché potrebbe essere mal interpretato"».



Il Card. Oddi conclude:
«A questo punto mi permetto di avanzare un'ipotesi: che il terzo segreto di Fatima preannunciasse qualcosa di grave che la Chiesa avrebbe fatto, naturalmente senza intenzione. Che a causa di cattive interpretazioni, di disubbidienze o di qualcosa del genere, la Chiesa avrebbe attraversato un momento piuttosto difficile. Forse il segreto dice che negli anni Sessanta, nonostante le migliori intenzioni, la Chiesa avrebbe fatto qualcosa le cui conseguenze sarebbero state molto dolorose, con un calo immenso di pratica religiosa. E che poi, in seguito a sofferenze gravi, la fede sarebbe tornata. Sì, questo potrebbe essere il contenuto del segreto. Ma se fosse davvero così questo segreto è già noto perché la crisi della Chiesa è sotto gli occhi di tutti. E gli spiriti più accorti se ne sono resi conto da anni».



AMDG et DVM