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giovedì 18 gennaio 2018

UN GRANDE GIARDINO

18.1.18 A.D. del Terzo Millennio d. Conchiglia


Le parabole di Gesù
(058)
Parabola del giardino (Quaderni '43 -5/7/43)

La mia Chiesa è simile ad un grande giardino che circonda il palazzo di un grande re. Il re per motivi suoi, non esce dal palazzo e perciò dopo avere seminato i fiori e le piante più belle, ha delegato un giardiniere a tutelare la sua Chiesa. Il giardiniere, a sua volta, ha molti aiutanti che lo coadiuvano.
Nel giardino vi sono fiori e piante di tutte le specie. Dal re furono sparpagliate sulle aiuole, per renderle fertili, tutte le sostanze fertilizzanti e una volta fiorivano solo fiori e piante utili e belle. Nel centro del giardino è una fontana dalle sette bocche che manda i suoi canali per ogni dove e alimenta e ristora piante e fiori.
Ma il Maligno, nell'assenza del re, è entrato ed ha sparso a sua volta semi nocivi. Di modo che ora il giardino presenta un aspetto disordinato, per non dire desolante. Erbacce malsane, spinose, venefiche, si sono distese dove prima erano bordure, aiuole, cespugli bellissimi e li hanno soffocati e resi grami perchè hanno succhiato gli umori della terra e impedito al sole di scendere sulle pianticelle.
Il giardiniere e i suoi aiutanti si affannano a rimondare, ad estirpare, a raddrizzare pianticelle piegate sotto il peso di altre malsane. Ma se lavorano di quà, il Maligno lavora di là e così il giardino presenta sempre il suo aspetto desolato. Serpi, rospi, lumache approfittano del disordine per annidarsi. per rodere, per sbavare. Qua e là qualche pianta robusta resiste a tutto e fiorisce alta nel cielo, qualche aiuola anche, specie se di gigli e rose. Ma le belle bordure delle margheritine e delle violette sono quasi completamente cancellate.
Quando il re verrà, non conoscerà più il suo bel giardino divenuto selvaggio e con ira strapperà le erbacce, schiaccerà gli animali lubrici, coglierà i fiori rimasti e li porterà nel suo palazzo, cancellando per sempre il giardino.

AMDG et DVM