Embrioni umani modificati geneticamente: ecco come hanno fatto
Pubblicato su Nature l'esperimento americano che ha alterato il Dna di alcuni embrioni. L'obiettivo: correggere il gene responsabile di una malattia del cuore. Il loro sviluppo è comunque stato bloccato dopo alcuni giorni: nessuna gravidanza è in programma. Proteste di alcune società scientifiche internazionali
La notizia era trapelata la settimana scorsa, ma oggi la rivista scientifica Nature pubblicaper intero lo studio sugli embrioni umani modificati geneticamente. L'esperimento, avvenuto negli Stati Uniti e coordinato dall'Oregon Health and Science University, ha impiegato la nuova e potentissima tecnica Crispr-Cas9 per correggere un gene responsabile di una malattia cardiaca. Lo sviluppo degli embrioni è stato bloccato dopo pochi giorni: le questioni etiche di fronte all'eventuale nascita di bambini Ogm sono troppo scottanti. Ma se la gravidanza fosse stata portata a termine, non solo sarebbero nati dei bambini sani. Anche i loro figli sarebbero stati al riparo dalla mutazione genetica pericolosa.
Il gene corretto è responsabile della cardiomiopatia ipertrofica, che colpisce una persona su 500 e può causare tra l'altro la morte improvvisa degli atleti. Si trova sul cromosoma 11. Al momento della fecondazione in vitro, insieme agli spermatozoi portatori del gene malato, i ricercatori hanno introdotto anche Crispr, un sistema composto da due elementi: un enzima capace di tagliare il Dna come un vero e proprio paio di forbici e una sequenza di "lettere" genetiche "scritte" dai ricercatori in laboratorio per indicare il punto esatto in cui tagliare.
Pubblicato su Nature l'esperimento americano che ha alterato il Dna di alcuni embrioni. L'obiettivo: correggere il gene responsabile di una malattia del cuore. Il loro sviluppo è comunque stato bloccato dopo alcuni giorni: nessuna gravidanza è in programma. Proteste di alcune società scientifiche internazionali
Il gene corretto è responsabile della cardiomiopatia ipertrofica, che colpisce una persona su 500 e può causare tra l'altro la morte improvvisa degli atleti. Si trova sul cromosoma 11. Al momento della fecondazione in vitro, insieme agli spermatozoi portatori del gene malato, i ricercatori hanno introdotto anche Crispr, un sistema composto da due elementi: un enzima capace di tagliare il Dna come un vero e proprio paio di forbici e una sequenza di "lettere" genetiche "scritte" dai ricercatori in laboratorio per indicare il punto esatto in cui tagliare.
I rischi del kit per ogm fai-da-te: così abbiamo reso dei batteri immuni agli antibiotici
Finora due esperimenti simili sugli embrioni umani erano stati condotti in Cina nel 2015 e 2016. In entrambi i casi i risultati erano stati modesti, con molti tagli causati da Crispr in punti sbagliati del Dna. "Noi abbiamo usato una procedura sicura e abbiamo ottenuto un buon grado di efficienza" ha dichiarato oggi Juan Carlos Izpisua Belmonte del Salk Institute, uno dei coautori dello studio. Normalmente, le probabilità di un bambino di ereditare una copia del gene malato da uno dei genitori sarebbero state del 50%. L'intervento di Crispr ha portato questa percentuale al 72% (42 embrioni sui 58 usati), segno che la tecnica di "taglia e incolla del Dna" ha ancora dei tassi di insuccesso rilevanti. "Ma contiamo di poter arrivare al 90, se non al 100%" ha spiegato Shoukrat Mitalipov dell'università dell'Oregon, il coordinatore dello studio.
In compenso, i ricercatori americani (all'esperimento hanno collaborato anche dei genetisti cinesi e sudcoreani) non hanno individuato nessun "danno collaterale" al genoma dei loro embrioni. A volte infatti Crispr - tecnica ancora nuova e controversa, arrivata nei laboratori nel 2012, attorno alla quale è in corso una furiosa battaglia legale per il brevetto - taglia la doppia elica anche in punti diversi rispetto a quello voluto dai ricercatori. Questa è una delle maggiori ragioni di cautela di fronte alla sua applicazione su vasta scala, insieme alla paura che un metodo così semplice ed economico porti alla creazione di "bebè su misura" da parte di laboratori improvvisati.
Le malattie note che sono causate da un singolo gene mutato sono circa 10mila. Teoricamente, potrebbero tutte essere corrette usando Crispr, anche se fra i dettagli dell'esperimento pubblicati oggi da Nature emerge un aspetto che raffredda l'entusiasmo. Quando Crispr taglia il Dna laddove c'è un difetto, la doppia elica tenta subito di ricucirsi. I ricercatori usano allora lo stratagemma di inserire nel nucleo della cellula un gene corretto, che - almeno teoricamente - dovrebbe essere acciuffato dal Dna e usato come toppa. In questo modo è possibile non solo tagliar via un gene mutato, ma anche sostituirlo con una copia artificiale del gene corretto. Nell'esperimento americano questo è avvenuto in un solo embrione: tutti gli altri, fra i 42 in cui Crispr ha agito con successo, avevano semplicemente fatto ricorso alla copia materna del gene, sana in origine. Nelle malattie genetiche in cui anche una sola copia difettosa può provocare problemi, questo tipo di intervento sarebbe stato inutile.
Undici società scientifiche internazionali, tra cui l'American Society of Human Genetics e il Wellcome Trust britannico, hanno già fatto sentire la loro voce di protesta, con una nota che incoraggia gli studi sulle applicazioni cliniche di Crispr, ma chiede anche maggiori cautele (in particolare il divieto di portare avanti gravidanze) nell'uso di una tecnica capace di alterare non solo il Dna di un bambino che ancora dovrà nascere, ma anche quello di tutta la sua discendenza. Di fronte a queste perplessità, Darren Griffin dell'università del Kent lancia però anche un'altra provocazione: "E' giusto moralmente non intervenire quando abbiamo i mezzi per prevenire una malattia mortale?".
In compenso, i ricercatori americani (all'esperimento hanno collaborato anche dei genetisti cinesi e sudcoreani) non hanno individuato nessun "danno collaterale" al genoma dei loro embrioni. A volte infatti Crispr - tecnica ancora nuova e controversa, arrivata nei laboratori nel 2012, attorno alla quale è in corso una furiosa battaglia legale per il brevetto - taglia la doppia elica anche in punti diversi rispetto a quello voluto dai ricercatori. Questa è una delle maggiori ragioni di cautela di fronte alla sua applicazione su vasta scala, insieme alla paura che un metodo così semplice ed economico porti alla creazione di "bebè su misura" da parte di laboratori improvvisati.
Le malattie note che sono causate da un singolo gene mutato sono circa 10mila. Teoricamente, potrebbero tutte essere corrette usando Crispr, anche se fra i dettagli dell'esperimento pubblicati oggi da Nature emerge un aspetto che raffredda l'entusiasmo. Quando Crispr taglia il Dna laddove c'è un difetto, la doppia elica tenta subito di ricucirsi. I ricercatori usano allora lo stratagemma di inserire nel nucleo della cellula un gene corretto, che - almeno teoricamente - dovrebbe essere acciuffato dal Dna e usato come toppa. In questo modo è possibile non solo tagliar via un gene mutato, ma anche sostituirlo con una copia artificiale del gene corretto. Nell'esperimento americano questo è avvenuto in un solo embrione: tutti gli altri, fra i 42 in cui Crispr ha agito con successo, avevano semplicemente fatto ricorso alla copia materna del gene, sana in origine. Nelle malattie genetiche in cui anche una sola copia difettosa può provocare problemi, questo tipo di intervento sarebbe stato inutile.
Undici società scientifiche internazionali, tra cui l'American Society of Human Genetics e il Wellcome Trust britannico, hanno già fatto sentire la loro voce di protesta, con una nota che incoraggia gli studi sulle applicazioni cliniche di Crispr, ma chiede anche maggiori cautele (in particolare il divieto di portare avanti gravidanze) nell'uso di una tecnica capace di alterare non solo il Dna di un bambino che ancora dovrà nascere, ma anche quello di tutta la sua discendenza. Di fronte a queste perplessità, Darren Griffin dell'università del Kent lancia però anche un'altra provocazione: "E' giusto moralmente non intervenire quando abbiamo i mezzi per prevenire una malattia mortale?".
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12.7.17
VACCINI: ESPERIMENTI DI INGEGNERIA GENETICA
di Gianni Lannes
Non solo immunosoppressori. Ci sono già quaranta vaccini pronti per essere immessi sul mercato e saranno prodromici a quello genetico. Peraltro, basta leggere il tema generale dell’esame di maturità di quest’anno che si è riferito all’articolo di Boncinelli pubblicato dal Corriere della Sera nel 2016: “Per migliorarci serve una mutazione”. Boncinelli è favorevole sia alle manipolazioni vegetali che umane, per colmare il divario, afferma, tra sviluppo civile e morale. Il corpo umano è valore o merce?
Perché Renzi il 31 marzo 2016, a Boston, ha firmato un accordo segreto con l'IBM per la cessione dei fascicoli sanitari della popolazione italiana?
di Gianni Lannes
Ecco comunque qualche certezza. Attualmente latitano gli studi affidabili sulla frequenza delle complicazioni. Il sistema di segnalazione degli effetti collaterali dei vaccini è obsoleto e inaffidabile. Il recente rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) sugli eventi avversi dei vaccini - un fascicolo di 170 pagine - non dà alcuna informazione utile a comprendere la dimensione del problema. Incidenze di possibili eventi avversi decine di volte più alte in alcune regioni che in altre indicano che il sistema di registrazione è inaffidabile, troppo dipendente dalla preparazione, dall’interesse e dall’attenzione dei medici, che comunque non sanno bene cosa attendersi come complicazioni per la mancanza di studi scientifici solidi. Migliorare la prestazione dei medici segnalatori, comunque, sarebbe ben poco utile, perché è l’architettura stessa del sistema di rilevazione che manca di validità scientifica, non consente di stabilire se un evento patologico insorto dopo una vaccinazione sia causato dal vaccino o meno. I superficiali rapporti AIFA ripetono laconicamente, per ogni potenziale complicazione segnalata, che non è possibile stabilirne la connessione causale. E allora a cosa servono? Come può un ministro che confonde virus con batteri, imporre un nuovo trattamento sanitario obbligatorio senza disporre di un sistema di monitoraggio efficace dei possibili danni, già previsti dalla legge 210 del 1992?
Annotava Doris Lessing 31 anni fa: «Il lavaggio del cervello si basa su tre modalità ben note. La prima è la tensione seguita dal rilassamento. Questa è per esempio la formula usata negli interrogatori del prigioniero, quando l’inquisitore è alternativamente duro e tenero - prima un sadico e poi un amico gentile. La seconda è la ripetizione: dire o cantare la stessa cosa in ripetizione. La terza è l’uso degli slogan, la riduzione di idee complesse a una semplice serie di parole. Queste tre modalità vengono sempre usate (e lo sono sempre state) da governi, eserciti, partiti politici, gruppi religiosi, religioni’. (Doris Lessing, Prisons We Choose to Live Inside, 1986)». La descrizione descrive alla lettera l’atteggiamento istituzionale delle autorità governative e di sanità pubblica italiane nella controversia sui vaccini. Minacce gravissime ai genitori che non vorrebbero vaccinare i loro figli, fino a togliere loro la patria potestà, e ai medici che li supportano, fino a radiarli dall’ordine, alternate a posizioni più blande (segnalazioni alla procura solo in casi eccezionali, garanzia di accesso alla scuola dell’obbligo). Negazioni reiterate che esistano complicazioni anche gravi, se pur rare. Slogan di rito: “i vaccini sono sicuri. Chi non è competente non parli. I benefici sono superiori ai rischi". Insomma, propaganda autoritaria a buon mercato, esattamente il contrario di uno Stato sociale e di diritto civile.
di Gianni Lannes
riferimenti:
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1403741.pdf
http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002366552
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccini-effetti-collaterali-non.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ibm
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/01/il-corpo-umano-e-valore-o-merce.html
AMDG et BVM