VACCINAZIONI DI MASSA: ITALIA SU LA TESTA!
2.7.17
Appello di una mamma, francese residente in Italia, a sostegno di tutti gli oppositori (presenti e futuri) alla dittatura vaccinale introdotta con il decreto legge 73 del 7 giugno 2017, e a tutte le persone che difendono la libertà di scelta vaccinale
di Juliette Deweze
In Francia, la nuova ministra della salute, Agnès Buzyn, ha intenzione di rendere 11 vaccini obbligatori a breve. L’IPSN (Institut pour la Protection de la Santé Naturelle) ha lanciato una petizione che ha già raccolto più di 500.000 firme. A luglio 2016, il professor Henri Joyeux è stato radiato dall’ordine dei medici (ha fatto appello, il che è sospensivo della decisione), soltanto perché ha manifestato le sue preoccupazioni lanciando una petizione con l’IPSN che al giorno d’oggi ha raccolto più di 1.100.000 firme per allertare le autorità sanitarie sul fatto che il DTP (che corrisponde alle 3 vaccinazioni obbligatorie in Francia) non era più disponibile e che i vaccini esavalenti (Infanrix della GSK e Hexyon della Sanofi Pasteur) proposti alle famiglie come unico vaccino disponibile contengono, oltre a vaccinazioni non obbligatorie, alluminio, formaldeide e mercurio. Vi ricorda qualcosa?
Sapete quante volte mi sento dire frasi del tipo: “Eh perché voi francesi siete più bravi di noi a resistere”, “Eh perché voi francesi avete fatto la rivoluzione”, “Eh questo decreto passerà perché noi italiani siamo dei pecoroni!”… Vi devo dire una cosa: non è vero. Che io sappia, sono proprio italiani coloro che qui si battono per il rispetto delle libertà fondamentali e del diritto, per la libera scelta di vaccinarsi oppure no, per vaccinazioni personalizzate, per una corretta informazione e per la disponibilità di vaccini puliti, sicuri, singoli, per il riconoscimento e il risarcimento dei danneggiati da vaccino.
Sono italiani Ferdinando Imposimato, Stefano Montanari e Antonietta Gatti, Giuseppe Genovesi, Valerio Gennaro, Ivan Cavicchi, Roberto Gava, Eugenio Serravalle, Dario Miedico, Maurizio Conte, Patrizia Franco, i 153 medici firmatari della lettera inviata ad ottobre 2015 al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi. Sono italiani Roberto Mastalia, Luca Ventaloro, Monica Martucci, Gianni Lannes, David Gramiccioli…
Oltre a coloro che ci mettono la faccia - e a volte ci rimettono anche la carriera - sono italiani anche le decine di migliaia di “anonimi” di cui faccio parte anche se io non lo sono (italiana): i membri di Assis, Auret, Comilva, Condav, del Coordinamento nazionale per la libertà di scelta… Le associazioni di mamme che organizzano conferenze con relatori preparatissimi in tutta Italia. Le migliaia di persone presenti alla manifestazione di Roma l’11 giugno e nelle varie manifestazioni in tutte le città italiane (Pisa, Palermo, Padova…).
Non è che siamo pochi “perché siamo in Italia”. E’ una lunga battaglia perché sono le minoranze attive che fanno la storia, dovunque. Non siamo “troppo pochi” e gli altri “troppo tanti”, “troppo mosci”, “troppo disinformati”, “troppo impegnati a fare altro”. Non si tratta di un “problema italiano” ma di un problema sistemico delle società occidentali. “Minoranze attive” contro “immunità di gregge”. Il punto è questo: dovunque dobbiamo difendere le nostre libertà. Perché c’è chi ha interesse a limitarle e a sfruttarci. Perché ci fanno profitto, non perché sono “il male”. Semplicemente rende di più nel bilancio di fine anno, punto. E vanno fermati, subito, sennò continueranno ad attentare alle nostre libertà, a schedarci e a prendere il controllo della nostra salute e quindi dei nostri corpi e di tutto il resto. E lo faranno non solo qui in Italia.
Hanno forse scelto di iniziare dall’Italia perché sembrava “più facile”, perché gli ultimi governi si sono resi disponibili a darli un ampio margine di manovra. Perché volevano una provetta per valutare le reazioni socio-politiche ad una politica vaccinale coercitiva? Forse si sono sbagliati! Continuiamo! Arrestiamoli con la disobbedienza civile! Perché grazie a questa mobilitazione, anche gli altri paesi magari ci penseranno due volte prima di provarci!
Non si può differire la difesa delle proprie libertà! Più di una volta mi sono sentita dire: “Ma lei chi è, un medico? No? Allora non è in grado di decidere!”. Io non sono un medico, ma ho un cervello, una coscienza e delle convinzioni. Sì, delle convinzioni, non delle “credenze anti-scientifiche” dettate da “ciarlatani e stregoni”. Ed è per via delle mie convinzioni che sostengo le famiglie che si battono contro tutti per far riconoscere il danno da vaccino dei propri figli, che èvita quotidiana per tutti loro. Mi sento vicina a loro, come ai medici radiati e minacciati e agli avvocati che difendono questa causa, più che alle case farmaceutiche, ai politici servili e a tutti coloro che vogliono vendermi, o peggio impormi, un futuro di cui non voglio.
Cosa ne direbbe Karl Popper, grande filosofo della scienza, che affermava la relatività del sapere? Diceva che lo scienziato non può pretendersi detentore di verità incontestabili, ma semplicemente alla ricerca di verità, che una verità è scientifica solo se è contestabile e persino che la certezza nell’ambito delle scienze è l’alleato più sicuro dell’oscurantismo.
In questa lotta, la legge, il diritto, la scienza sono dalla nostra parte. Li possiamo contrastare con le loro stesse armi, in piena legalità, con dati scientifici e informazione adeguata. Loro per magia riescono a rendere costituzionale un decreto che palesemente non lo è… Noi possiamo fermarli! Per fortuna, persone lungimiranti, politici veri che lavoravano all’interesse generale -quello vero-, hanno redatto dei testi di legge che ci proteggono da questi altri politici che mettono l’interesse economico, lo sviluppo, la crescita, gli investimenti di grandi multinazionali, prima dell’interesse generale. Usiamoli!
Non possiamo cedere. Non abbiamo nulla da nascondere, anzi, devono sapere che siamo tanti. Perché cercare un “piano B”? Rifiutiamoci di ledere da soli la nostra libertà! Per fortuna, anche se è faticoso, possiamo informarci e diffondere informazioni. Oltre a essere attivi sui social, a firmare le petizioni e ad andare alle manifestazioni, possiamo formare gruppi e andare a distribuire volantini davanti alle ASL, sulle spiagge, ai mercati, sulle macchine parcheggiate… Crearci una cartella informativa sui vaccini da dare a tutti i nostri conoscenti. Confrontarci apertamente con medici e dirigenti scolastici (diamola anche a loro una cartella informativa!). Andare agli incontri con l’ASL, rilassati e a testa alta (voglio vedere a Roma fra quanto tempo ci convocheranno…). Possiamo contattare politici e giornalisti, organizzare dibattiti e conferenze, partecipare alle iniziative legali in corso, diventare soci di un’associazione che fornisce sostegno informativo e legale ai propri soci (ogni membro della famiglia, facciamo numero!) e anche sostenere economicamente tutti coloro che lavorano per noi in questa battaglia.
Questa è obiezione di coscienza, disobbedienza civile.
--------------------------
altra fonte: http://www.maurizioblondet.it/vaccini-un-parere-scientifico-societa-italiana-psico-neuro-endocrino-immunologia/
AMDG et BVM