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domenica 30 ottobre 2016

Due grandi poteri, che di per se stessi sono utili e buoni, ma che sono facilmente abusabili: il potere della finanza e il potere dei media".


"Si parla molto della Chiesa, ma speriamo che si parli anche della nostra fede..."


papa
Non è una novità che Benedetto XVI abbia tenuto una "lectio divina" agli alunni del seminario maggiore della sua diocesi, Roma. Tra le precedenti resta memorabile quella del 20 febbraio 2009, quando il papa citò e commentò – nel pieno delle polemiche per la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani – quel fulminante monito di Paolo ai Galati: "Se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!".
Questa volta, la sua "lectio" di mercoledì 15 febbraio è caduta nel pieno di un'altra tempesta polemica – tra uomini di Chiesa in primo luogo – e a pochi giorni dal concistoro per la creazione di nuovi cardinali.
Benedetto XVI ha voluto che questo concistoro fosse preceduto da una giornata "di riflessione e di preghiera" con tutti i cardinali, sul tema: "L'annuncio del Vangelo oggi". Un tema strettamente legato a quella che egli ha indicato come la "priorità" del suo pontificato – portare gli uomini a Dio, e non a un dio qualsiasi ma a quello che si è rivelato in Gesù – e all'anno della fede che farà iniziare il prossimo autunno.
Infatti, fin dall'inizio della "lectio divina" Benedetto XVI è entrato nel vivo, quando ha detto: "Anche oggi si parla molto della Chiesa di Roma, di tante cose, ma speriamo che si parli anche della nostra fede, della fede esemplare di questa Chiesa".
Più avanti, il papa ha richiamato i due significati della parola "mondo" nel Vangelo di Giovanni:
"Da una parte il mondo creato da Dio, amato da Dio, fino al punto di dare se stesso e il suo Figlio per questo mondo, affinché esso sia realmente creazione e risposta al suo amore. Ma c’è anche l’altro concetto del mondo: il mondo che sta nel potere del male, che riflette il peccato originale. Vediamo questo potere del male oggi, per esempio, in due grandi poteri, che di per se stessi sono utili e buoni, ma che sono facilmente abusabili: il potere della finanza e il potere dei media".
E riguardo allo strapotere dell'opinione pubblica, ove "l'apparenza si sovrappone alla realtà", Benedetto XVI ha proseguito esortando al "non conformismo cristiano":
"Non vogliamo sempre essere 'conformati', lodati, vogliamo non l’apparenza, ma la verità e questo ci dà libertà e la libertà vera cristiana: il liberarsi da questa necessità di piacere, di parlare come la massa pensa che dovrebbe essere, e avere la libertà della verità, e così ricreare il mondo in modo che non sia oppresso dall’opinione, dall’apparenza che non lascia più emergere la realtà stessa. [Quando] il mondo virtuale diventa più vero, più forte e non si vede più il mondo reale della creazione di Dio, il non conformismo del cristiano ci redime, ci restituisce alla verità".
Il papa ha tenuto la "lectio" a braccio, con davanti semplicemente un foglio con degli appunti.
Il brano biblico da lui scelto era l'inizio del capitolo 12 della lettera di Paolo ai Romani:
"Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto".
Sabato 18 febbraio, giorno del concistoro, nella cerimonia di consegna della berretta dei nuovi cardinali, sarà invece letto il brano del Vangelo di Marco (10, 32,-45) nel quale gli apostoli – incuranti della predizione di Gesù sulla sua passione, morte e risurrezione – litigano tra loro come "i capi delle nazioni" per accaparrarsi i posti di potere nel futuro regno