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mercoledì 23 ottobre 2019

Un angolo tutto mariano, nella festa di sant'Antonio Maria CLARET y CLARA'


Tepeyac - Guadalupe 1531

Autore:
Mattioli, Don Vitaliano
Fonte:
CulturaCattolica.it
Il volto meticcio di Maria di Guadalupe è simbolo luminosissimo dell'incarnazione del Vangelo nella cultura amerindia all'inizio della evangelizzazione
Le apparizioni della Madonna non sono una novità. Alcune, per la loro incidenza, possono essere chiamate 'secondarie'. Altre invece hanno avuto una grandissima incidenza. Tra queste si annovera quella avvenuta a Guadalupe nel 1531, che ha riportato equilibrio e fiducia ai popoli del centro America appena conquistati; ma non solo, bensì ci ha lasciato anche l'IMMAGINE DEL SUO VERO VOLTO di Madre e Mamma PERFETTISSIMA che schiaccia la testa a satana e salva il suo Popolo.


Breve cronistoria
Colombo parte da Palos il 1492
Il 12 ottobre 1492 approda nell'isola Hispaniola (attuale Haiti) nella regione delle Antille.
In parallelo inizia l'opera di evangelizzazione da parte dei francescani e domenicani.
Purtroppo iniziano anche grandi ingiustizie.
Nel 1511 il domenicano Montesinos ha preso le prime drastiche misure contro gli abusi.
Cortés il 21 aprile 1519 sbarca sulla terraferma ed inizia la conquista dell'impero azteco, assediando la capitale Tenochtitlan (attuale Città del Messico) Il 13 agosto 1521 la splendida capitale soccombe.
Lo choc subito dagli abitanti fu enorme. Il popolo azteco cadde in una disperazione esistenziale. Al dramma socio - politico si unì quello religioso. La gioia e la voglia di vivere era scomparsa.
La loro amarezza è riportata in queste righe:
"Ci è stato imposto un prezzo
Si è stabilito il prezzo del giovane, del sacerdote,
della fanciulla e del bambino.
Basta! Il prezzo di un uomo del popolo
a malapena eguagliava due pugni di mais"

Ma il colpo più grande è stata la morte dei loro dei:
"Ma dove dovremmo andare ormai?
Siamo gente comune,
siamo effimeri, siamo mortali,
lasciateci allora morire, lasciateci allora perire
perché già i nostri dei sono morti".

A questo momento di estrema disperazione intervenne la Madonna. Era il sabato 9 dicembre 1531.

Il luogo
Attualmente la zona di Guadalupe è conglobata nella capitale. Al tempo delle apparizioni era una collina fuori di Tenochtitlan di diversi chilometri. Il nome indigeno era Tepeyac, che letteralmente significa 'Colle a forma di naso'. Gli indigeni credevano che il colle fosse la dimora della 'Vergine Madre' chiamata Tonantzin, oppure Coatlicue. Da questo nome, con varie storpiature, è derivato l'attuale 'Guadalupe'.

Il protagonista
Juan Diego Cuauhtlatoatzin, nato nel 1474, al momento delle apparizioni era una persona non più giovane, un uomo del popolo, un analfabeta. Normalmente vestiva il grembiule del contadino (tilma). Insieme a sua moglie ricevette il battesimo. Dopo la morte di lei (1529) intensificò la sua vita di pietà. Quasi tutti i giorni si recava in città per partecipare alla Messa e prendere lezioni di catechismo. La strada passava per il colle. Dal 9 al 12 dicembre 1531 ebbe le apparizioni. Morì all'età di 74 anni nel 1548. Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 6 maggio 1990 e canonizzato il 31 luglio 2002.

Le apparizioni
In tutto sono quattro. Due il giorno 9 dicembre, una di mattina, l'altra di sera; la terza il 10; la quarta il 12. La Madonna gli appare con il viso di una signora meticcia, nella situazione di una donna in gravidanza. Si rivolge a Juan Diego chiamandolo 'mio amatissimo figlio'. Gli dice di recarsi dal vescovo invitandolo a costruire una chiesa su quel colle. Il vescovo di Città del Messico era Juan de Zumarraga. Le cronache ci narrano che il vescovo derise quel vecchietto ignorante e lo congedò dicendogli che se avesse rivisto la Signora, doveva chiederLe un segno. La Signora gli risponde di non scoraggiarsi perché Lei procurerà il segno che il vescovo chiede. La mattina del 12 dicembre Juan Diego ripercorre la stessa strada. La Signora gli appare nuovamente e dice a Juan Diego di raccogliere le rose, metterle nel grembiule (tilma) e portarle al vescovo. Questo sarà il segno che lui desidera. Juan Diego si meravigliò perché in quel tempo non crescevano le rose. Tuttavia rivoltandosi vide un bel roseto. Subito raccolse i fiori e li mise nel grembiule. Poi si recò subito dal vescovo con la preoccupazione di non sciupare le rose. Entrato nella casa del vescovo, nell'atto di aprire il grembiule per mostrare le rose, al loro posto si vide impressa sul grembiule la stessa immagine che gli era apparsa. Questa il vescovo crede all'apparizione, si commuove e chiede scusa a Juan Diego.
La tilma adesso è conservata nella grande basilica ed esposta per la venerazione dei fedeli. Nonostante sia composta di fibra vegetale, nonostante attentati ed un incendio è ancora incorrotta. La Vergine è coperta da un manto azzurro - verde, trapuntato di stelle color oro. Raggi di sole sprizzano dal di dietro della figura. Uno spicchio di luna sembra sorreggerne i piedi. La Madonna di mostra nelle sue caratteristiche di regina e madre di Dio. Per l'importanza del messaggio che contiene è stata definita 'Vangelo Messicano'.

Il messaggioLa Signora vista da Juan Diego non si presentò come una straniera, ma come una meticcia. Era simile ad una donna del luogo; parlava la lingua azteca e non lo spagnolo; la parole e i simboli usati sono della cultura indigena.
Nel 1531 permanevano ancora rancori, odi, risentimenti, assoggettazione, schiavitù. La scelta della razza meticcia è un invito ad un nuovo atteggiamento conseguenza di un realismo storico: non si può tornare indietro. Quel volto non predica la lotta di classe, non spinge alla rivendicazione dei propri diritti; invece sprona ad un incontro, ad una fusione, ad uno scambio di ricchezze spirituali.
Il Documento di Puebla (1979) così ha commentato: "Il volto meticcio di Maria di Guadalupe è simbolo luminosissimo dell'incarnazione del Vangelo nella cultura amerindia all'inizio della evangelizzazione" (n. 446).