Visualizzazione post con etichetta Santa Giovanna d'Arco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Santa Giovanna d'Arco. Mostra tutti i post

mercoledì 11 marzo 2015

"Pulzella" di Lorena



 Sorprendenti e varie sono le vie della provvidenza!


Dio volle liberare gli ebrei dal giogo degli egizi, e spinse Mosè a presentarsi dinanzi all'orgoglioso faraone. Mosè fece miracoli per provare la sua missione divina, lanciò piaghe sull'Egitto e ostentò il potere divino, aprendo dinanzi a sé le acque del Mar Rosso e in esse seppellendo per sempre gli eserciti nemici.

Dio volle salvare la Francia dal dominio inglese nel Medioevo, e invece di far nascere tra i figli di questa nazione un grande generale, chiamò per realizzare la sua opera una fanciulla, innocente pastorella della Lorena.
All'improvviso, un paese sconfitto e decadente, fatto a pezzi dall'ambizione, governato da un principe debole ed esitante, risuscita nel sentire la convocazione di Giovanna. La sua verginale voce dona forza ai deboli, coraggio ai codardi e fede ai non credenti. La sua innocenza infonde terrore ai nemici, restaura la purezza dei dissoluti. Il suo nome è un urlo di guerra. La sua figura uno stendardo immacolato.



Nella sua breve vita conobbe gli splendori della gloria e le umiliazioni della più vile persecuzione: quella della calunnia - l'ultima risorsa degli invidiosi, un'arma perfida degli infami, che risparmia il corpo e ferisce l'onore.
Condannata a morte come strega, ridotta alle ceneri dal fuoco, la sua innocenza trionfò negli altari per sempre: Santa Giovanna d'Arco. Sentiamo il nostro fondatore proclamare la grandezza della verginale "Pulzella" di Lorena:

Nel tempo in cui la Francia feudale, la Francia dell'eroismo e dei cavalieri, si trovava sotto il giogo conquistatore dell'Inghilterra, una pastorella fu chiamata da Dio in un villaggio molto umile, il cui nome suona come il rintocco delle campane: Domrémy.
Fin da molto giovane Giovanna coltivava l'abitudine di pregare e di trovarsi da sola nei campi, portando a pascolare il gregge dei suoi genitori. Un giorno ascoltò delle voci misteriose che finirono per identificarsi come le voci di San Michele e di due sante. Queste voci la esortarono a presentarsi al re di Francia e a comuicargli che Dio la inviava con lo scopo di annunciargli il Suo aiuto per espellere gli inglesi dal territorio francese.

Quella vergine incantevole decise allora di partire e di presentarsi al sovrano. Appena arrivò alla corte le successe un bellissimo fatto, che venne a provare l'autenticità della sua missione. In un epoca come quella, in cui non vi era nè stampa né televisione, esisteva soltanto una maniera di conoscere il volto del re: quella di guardarlo direttamente. Chi non lo avesse mai visto non sarebbe stato capace di identificarlo, attraverso la sua fisionomia, in mezzo a tante persone. Il giorno in cui il re Carlo VII accondiscese ad ascoltare Santa Giovanna d'Arco si vestì come un semplice nobile, e dall'affollato salone delle udienze si ritirò verso un luogo appartato, inviando un altro verso la postazione centrale, vestito come se fosse il monarca.

Santa Giovanna d'Arco entrò, guardò tutti, e senza indugiare si incamminò verso colui che si nascondeva in un angolo dicendogli: "O Re, io vengo a parlarvi!"
Nel colloquio che seguì, Carlo VII mise in difficoltà la giovane pastorella, tuttavia lei superò tutte le prove. Convinto della sua missione, il monarca la mise, fragile e debole, a capo di uno degli eserciti più forti dell'Europa. E lei, nella sua fragilità verginale e incantevole, lo comandò e respinse gli inglesi quasi completamente fuori dalla Francia.

Una volta, Santa Giovanna d'Arco si rivolse a Carlo VII e gli disse che voleva da lui un inestimabile regalo, e chiese se il monarca era disposto a farlielo. Lui disse di sì. Lei allora, affermò che voleva il Regno di Francia! Sorpreso e forzato il re accondiscese.
Santa Giovanna d'Arco immediatamente fece chiamare un quattro notai e stilò un contratto tramite cui riceveva da Carlo VII la Francia, spogliando il sovrano, a proprio vantaggio, di tutti i diritti sul Regno. Dopo che il re ebbe firmato il documento, Santa Giovanna d'Arco ne fece stilare un altro, tramite cui lei, in nome di Dio, riconsegnava al monarca il Regno di Francia!

In Carlo VII, che non era stato ancora incoronato, la regalità si trovava abbastanza viva per non morire, ma abbastanza morta per non rivivere. In realtà, si trovava sul punto di perire e quasi disturbava il corso della Storia. Santa Giovanna d'Arco chiese la sua rinuncia e restaurò in lui - per mandato divino - ciò che stava morendo, dando al regno di Francia una nuova vita.

Era una pastorella chiamata a splendere nella corte di un re. Era una vergine chiamata a vivere in un campo militare, in cui, purtroppo tante e tante volte il linguaggio è impuro, e la presenza delle donne dissolute si fa notare. Lei vi splendette come un cero di purissima cera in piena notte.

La sua verginità aveva qualcosa di immacolatamente argentato, aveva lo sfolgorio dell'argento. Furono così grandi le vittorie di Santa Giovanna d'Arco che ancor prima che gli inglesi fossero al di fuori del territorio francese, sorsero delle condizioni propizie all'incoronazione di Carlo VII nella cattedrale di Reims.

Lei condusse fin lì Carlo VII e lui fu incoronato in mezzo a una gloria indicibile. Santa Giovanna d'Arco assistette alla cerimonia nel posto d'onore, portando il suo stendardo azzurro e bianco in cui vi erano ricamati i nomi di Gesù e Maria.
Dato che lei aveva sempre avuto nemici tra i francesi, uno di essi le chiese:
- Cosa ci fa il tuo stendardo? È uno stendardo per la guerra, non per le feste!
E lei rispose:
- Esso è stato con me nell'ora della lotta e della fatica, è naturale che sia con me nell'ora della gloria!
Dopo l'incoronazione di Carlo VII, restava ancora una parte della Francia da riconquistare.
Nella battaglia di Compiège, il tradimento immondo come la vipera si arrotolò intorno all'eroica pastorella. I borgognoni, vassalli che si erano ribellati contro il re di Francia la arrestarono, e in cambio di soldi la consegnarono agli inglesi.

Le voci che lei aveva sentito sembrava le avessero promesso che sarebbe morta soltanto quando il potere inglese fosse sconfitto in Francia. E lei sperava tanto di salvare quel nobile paese che arrivò a saltare giù da una torre in cui si trovava prigioniera, per fuggire e continuare a lottare. Nei suoi insondabili disegni Dio non fece il miracolo di aiutarla, e neppure le voci la aiutarono, e lei fu arrestata nuovamente!
Gli inglesi si misero d'accordo con un vescovo francese, espulso da poco dalla propria diocesi grazie al suo sostegno all'invasore straniero, e accusarono Santa Giovanna d'Arco di stregoneria. Dicevano che le sue vittorie erano frutto di un patto con il demonio.
Nel corso del processo lei si difese come una leonessa. Le sue risposte alle domande dei giudici erano caste come una corazza e affilate come la lama di una spada. Tuttavia, contro ogni aspettativa, fu condannata dal tribunale dell'Inquisizione al rogo, come una vile strega!

Dio, che era stato così presente in tutti i suoi combattimenti, adesso era assente. Nel mattino della sua morte la vestirono con una tunica infamante e la condussero su di un carretto, in piedi e con le mani legate alla schiena, come se fosse una malvivente, verso il luogo del supplizio. Il popolo gremiva le strade per cui lei passava, e sul cammino un araldo leggeva la sentenza, tutta fatta di infami e false accuse.

Continuando il tragitto, il carretto arrivò alla piazza in cui era preparato il rogo. Santa Giovanna D'Arco scese e camminò verso di essa. Si può immaginare la perplessità che le invadeva l'anima: "Ma, allora, quelle voci non erano vere? Quelle voci avrebbero mentito? Dio mio, la mia vita sarà stata un inganno? É l'Inquisizione che mi condanna! È un tribunale ecclesiastico, guidato da un vescovo, composto da teologi e da uomini di legge....Mi sarò sbagliata o mio Dio?!"
Il rogo venne acceso. Non passò molto tempo e la suppliziata cominciò a sentir crescere i dolori della morte. In un certo momento le parve di aver avuto una visione, la sentirono gridare all'interno delle fiamme: "Le voci non mentirono! Le voci non mentirono!"
Il fuoco avvolse il suo corpo, lei morì con tutti i dolori di colui che è bruciato vivo, però ripetè fino all'ultimo momento: "Le voci non mentirono! Le voci non mentirono!" Sembrava volesse dire: "Vi è un mistero, ma io muoio felice perché faccio la volontà di Dio!"

Il mistero si spiegò a lei: le voci non avevano mentito.
L'impeto dato da Santa Govanna d'Arco nell'offensiva contro gli invasori inglesi era stato così grande che essi non osarono resistere all'esercito francese. Poco dopo il sacrificio dell'eroina, cadde il potere inglese in Francia. Lei morì senza poter vedere la caduta del muro. Tuttavia, le voci non avevano mentito. Circa 120 anni dopo, Calais, l'ultima città inglese in Francia, cadde e si concluse la riconquista del territorio francese.
L'Inghilterra, durante questo periodo, divenne protestante e Calais diventò una città eretica: era l'unghia dell'eresia conficcata nel suolo benedetto della Francia. Ma le voci non mentirono e l'opera di Santa Giovanna d'Arco giunse a termine.


Per Dio non esiste fretta. Lui è eterno. Sono trascorsi più di trecento anni.... Soltanto nel 1908 volle l'Altissimo che San Pio X, in una cerimonia magnifica, in mezzo a gioiosi rintocchi di campane, canonizzasse la vergine guerriera di Domrémy. Il trionfo della santa pastorella coperta da un'armatura costituiva ancora uno sfulgorio che la Chiesa emetteva dal suo interno.
Il nome di Santa Giovanna d'Arco rimarrà come una saga, un mito, un poema, fino alla fine del mondo: la vergine eroica e debole, che scacciò gli inglesi dal dolce Regno di Francia e che realizzò così la volontà di Nostra Signora, Regina del Cielo e della terra. (Mons. João Clá Dias, EP)
»

lunedì 9 marzo 2015

La Francia non deve più agire come una rinnegata. Essa è cristiana ed è la Figlia primogenita della Chiesa.

"La Francia è cristiana. Essa è e resterà
la Figlia primogenita della Chiesa"


*******
23 marzo 2005

GESÙ: Io ti chiamo questa mattina. Ciò che ti dirò sarà trascritto nel libretto che scrivete nel Mio Nome.

Molti paesi sono su una china disastrosa. In generale, tutti si trovano in una triste posizione. Al Giudizio delle Nazioni, ognuna risponderà delle sue colpe, per il male che esse hanno fatto e per il bene che non hanno fatto.

Oggi, le popolazioni sono destabilizzate. La gioventù, e certi adulti, vengono trascinati in una violenza crudele che va amplificandosi, malgrado le misure prese per garantire l’ordine pubblico. Né le organizzazioni politiche, né le forze di polizia, possono più mantenere l’ordine e la pace. Non si obbedisce più alle leggi stabilite su ogni territorio nazionale.

Santa Giovanna d’Arco non è una leggenda, come alcuni credono. È una figlia purissima che Io scelsi per dimostrarvi l’Amore che ella aveva per il suo Dio e per la sua Patria, la Francia. Io le permisi di sentire la voce dei grandi Santi del Cielo, San Michele Protettore del suo Paese, Santa Caterina e Santa Margherita che divennero le sue consigliere per la Salvezza della Francia cristiana.

Le Nazioni portano tutte, in sé, una coscienza, un diritto di protezione verso i loro figli, il rispetto e il diritto d’asilo per gli altri: la loro conformità  risponde alle esigenze di una regola stabilita tra Dio e gli uomini che la conservano nel loro cuore.


Santa Clotilde era cristiana. Ella ebbe la gioia, per la Santa Grazia di Dio, di convertire il suo sposo pagano, Clodoveo, Re dei Franchi, che fu battezzato nel 496 da San Remigio, Vescovo di Reims. Dopo questo, il Re tramandò a tutto il suo popolo la possibilità di ricevere il primo Sacramento della Chiesa cristiana, il Battesimo. E a cominciare da quel giorno felice la Francia, per merito del suo Re, fu ed è cristiana.

La Francia, Nazione cristiana, è il modello della Chiesa di CristoEssa è chiamata Figlia primogenita della Chiesa. Il Sacramento che la Francia ricevette è sacro e definitivo. Ed essa è un modello che nessuno deve contestare.

GESÙ Cristo, vostro Signore e vostro Dio, vi chiede di comprendere bene questo: Io sono Figlio di Dio, e da parte del Mio padre putativo San Giuseppe, Io sono ugualmente Figlio dell’Uomo.

La Mia Nascita sulla Terra degli uomini mi ha fatto sposare la vostra condizione umana, eccetto il peccato. Io sono Divino e Umano. Sono venuto sulla Terra degli uomini per insegnarvi ad amare Dio, Mio Padre e vostro Padre. Amando Me, voi amate anche il Padre e tutti i vostri fratelli in Dio, perché Io vi amo e vi ho amati fino a morire per voi sulla Mia Santa Croce d’Amore.



Il Mio atto di nascita porta giustamente il nome del padre Mio, Giuseppe. Tramite lui, Io ugualmente sono partecipe della discendenza regale di Davide, secondo Re ebreo. Ma vi dico ancora una volta: sì, Io sono Re, ma il Mio Regno non è di questo mondo. E quando entrerete nel Regno del Padre che è in Cielo, sarete anche voi, come il Figlio di Dio, dei Re, e vi ricorderete che questo posto e questo rango vi sono stati acquistati dal Re dei reLui che ha sofferto e che è morto sulla Sua Croce d’Amore, e che è risuscitato il terzo giorno.

Io ho meritato per voi questo posto e questo rango.

Sta a voi guadagnarli amando al di sopra di tutto il vostro Dio e amando i vostri fratelli. Santa Giovannad’Arco ha amato il suo paese, la Francia, come un figlio deve amare suo padre e sua madre. Ella amò il suo Dio obbedendoGli e rispettandoLo, al di là della sua stessa umanità. Come Lui, ella accettò la sua Croce e morì per la Gloria di Dio che ama la Francia cristiana.

Amate il Paese dove siete nati! Rispettate il Paese che vi accoglie, come il Paese della vostra nascita. Non disonoratelo mai, perché esso vi nutre come figli suoi, perché vi ha adottati. Difendetelo, come un figlio difende l’onore di sua madre. La Nazione scelta non deve custodire nel suo seno un traditore. Sappiate che, per fare una grande catena con tutti i Paesi del mondo, voi dovete già cominciare ad amare il vostro paese e rispettarlo per ciò che esso rappresenta. La Francia non deve più agire come una rinnegata.

Essa è cristiana ed è la Figlia primogenita della Chiesa.

Seguendo questa via, Io non la lascerò perire mai.

FRANCIA,

rialza la tua fronte e guarda il tuo Dio Salvatore! Ama e sarai amata. Perdona e sarai perdonata. I tuoi figli sono innanzitutto Miei figli. Vieni in loro aiuto, difendili da ogni pericolo! Ed essi ti ameranno come Giovanna d’Arco ti ha amata.


Ma ricordati, ricordatevi TUTTI che sono Io che farò l’Unità della Mia Santa Chiesa, come farò l’unità delle Nazioni. Solo l’Amore di Dio può unificare tutto nella Nuova Terra e nei Nuovi Cieli. Amen.

Siate pazienti! Io vi dono la Mia Pace. Dio è Amore.





AMDG et BVM

sabato 10 gennaio 2015

France


La Francia è cristiana. Essa è e resterà
la Figlia primogenita della Chiesa
*******


23 marzo 2005

GESÙ: Io ti chiamo questa mattina. Ciò che ti dirò sarà trascritto nel libretto che scrivete nel Mio Nome.

Molti paesi sono su una china disastrosa. In generale, tutti si trovano in una triste posizione. Al Giudizio delle Nazioni, ognuna risponderà delle sue colpe, per il male che esse hanno fatto e per il bene che non hanno fatto.

Oggi, le popolazioni sono destabilizzate. La gioventù, e certi adulti, vengono trascinati in una violenza crudele che va amplificandosi, malgrado le misure prese per garantire l’ordine pubblico. Né le organizzazioni politiche, né le forze di polizia, possono più mantenere l’ordine e la pace. Non si obbedisce più alle leggi stabilite su ogni territorio nazionale.

Santa Giovanna d’Arco non è una leggenda, come alcuni credono. È una figlia purissima che Io scelsi per dimostrarvi l’Amore che ella aveva per il suo Dio e per la sua Patria, la Francia. Io le permisi di sentire la voce dei grandi Santi del Cielo, San Michele Protettore del suo Paese, Santa Caterina e Santa Margherita che divennero le sue consigliere per la Salvezza della Francia cristiana.

Le Nazioni portano tutte, in sé, una coscienza, un diritto di protezione verso i loro figli, il rispetto e il diritto d’asilo per gli altri: la loro conformità  risponde alle esigenze di una regola stabilita tra Dio e gli uomini che la conservano nel loro cuore.


Santa Clotilde era cristiana. Ella ebbe la gioia, per la Santa Grazia di Dio, di convertire il suo sposo pagano, Clodoveo, Re dei Franchi, che fu battezzato nel 496 da San Remigio, Vescovo di Reims. Dopo questo, il Re tramandò a tutto il suo popolo la possibilità di ricevere il primo Sacramento della Chiesa cristiana, il Battesimo. E a cominciare da quel giorno felice la Francia, per merito del suo Re, fu ed è cristiana.

La Francia, Nazione cristiana, è il modello della Chiesa di CristoEssa è chiamata Figlia primogenita della Chiesa. Il Sacramento che la Francia ricevette è sacro e definitivo. Ed essa è un modello che nessuno deve contestare.

GESÙ Cristo, vostro Signore e vostro Dio, vi chiede di comprendere bene questo: Io sono Figlio di Dio, e da parte del Mio padre putativo San Giuseppe, Io sono ugualmente Figlio dell’Uomo.

La Mia Nascita sulla Terra degli uomini mi ha fatto sposare la vostra condizione umana, eccetto il peccato. Io sono Divino e Umano. Sono venuto sulla Terra degli uomini per insegnarvi ad amare Dio, Mio Padre e vostro Padre.Amando Me, voi amate anche il Padre e tutti i vostri fratelli in Dio, perché Io vi amo e vi ho amati fino a morire per voi sulla Mia Santa Croce d’Amore.



Il Mio atto di nascita porta giustamente il nome del padre Mio, Giuseppe. Tramite lui, Io ugualmente sono partecipe della discendenza regale di Davide, secondo Re ebreo. Ma vi dico ancora una volta: sì, Io sono Re, ma il Mio Regno non è di questo mondo. E quando entrerete nel Regno del Padre che è in Cielo, sarete anche voi, come il Figlio di Dio, dei Re, e vi ricorderete che questo posto e questo rango vi sono stati acquistati dal Re dei reLui che ha sofferto e che è morto sulla Sua Croce d’Amore, e che è risuscitato il terzo giorno.

Io ho meritato per voi questo posto e questo rango.

Sta a voi guadagnarli amando al di sopra di tutto il vostro Dio e amando i vostri fratelli. Santa Giovanna d’Arco ha amato il suo paese, la Francia, come un figlio deve amare suo padre e sua madre. Ella amò il suo Dio obbedendoGli e rispettandoLo, al di là della sua stessa umanità. Come Lui, ella accettò la sua Croce e morì per la Gloria di Dio che ama la Francia cristiana.

Amate il Paese dove siete nati! Rispettate il Paese che vi accoglie, come il Paese della vostra nascita. Non disonoratelo mai, perché esso vi nutre come figli suoi, perché vi ha adottati. Difendetelo, come un figlio difende l’onore di sua madre. La Nazione scelta non deve custodire nel suo seno un traditore. Sappiate che, per fare una grande catena con tutti i Paesi del mondo, voi dovete già cominciare ad amare il vostro paese e rispettarlo per ciò che esso rappresenta. La Francia non deve più agire come una rinnegata.

Essa è cristiana ed è la Figlia primogenita della Chiesa.

Seguendo questa via, Io non la lascerò perire mai.

FRANCIA,

rialza la tua fronte e guarda il tuo Dio Salvatore! Ama e sarai amata. Perdona e sarai perdonata. I tuoi figli sono innanzitutto Miei figli. Vieni in loro aiuto, difendili da ogni pericolo! Ed essi ti ameranno come Giovanna d’Arco ti ha amata.


Ma ricordati, ricordatevi TUTTI che sono Io che farò l’Unità della Mia Santa Chiesa, come farò l’unità delle Nazioni. Solo l’Amore di Dio può unificare tutto nella Nuova Terra e nei Nuovi Cieli. Amen.
Siate pazienti! Io vi dono la Mia Pace. Dio è Amore.

giovedì 2 ottobre 2014

G. BERNANOS e ...la marmellata. G. Bernanos e...la storia della Chiesa.


GEORGE BERNANOS: 

“Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale” 

“Voi la vostra fede non l’avete vissuta e allora essa è diventata astratta, è come disincarnata. Forse è in questa disincarnazione del Verbo la sorgente delle nostre disgrazie.”

“Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. 
Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire.”
( George Bernanos, Il diario di un curato di campagna )


Sermone dell’agnostico
da “I grandi cimiteri sotto la luna”
di George Bernanos

Quanti predicatori chiacchieroni, quanti ripetitori del niente!
Immaginiamo che, per assurdo, nel giorno della festa di santa Teresa di Lisieux, uno di questi insopportabili chiacchieroni, al suo posto faccia salire sul pulpito un non credente, di media intelligenza.

Devoti e devote, io non condivido la vostra fede, ma la storia della Chiesa, della vostra Chiesa, è forse più familiare a me che a voi. Io l’ho letta, ma mi pare che non ci siano molti parrocchiani che potrebbero dire altrettanto.
Mi sbaglio? Gli interessati alzino la mano!
Fedeli, è bello che voi lodiate i vostri santi. È giusto che voi vi rallegriate per loro.
Ma scusatemi! Non posso credere che essi abbiano tanto sofferto e combattuto solo per permettervi di fare delle belle feste. E feste, peraltro, che restano solo vostre, giacché migliaia di poveri diavoli non hanno mai sentito parlare di questi eroi. E chi non conosce i santi, permettetemi, non può proprio contare su di voi!
Noi, i non credenti, non conosciamo i santi, ma, scusatemi, mi sembra che neppure voi li conosciate in modo serio. Chi di voi sarebbe capace di scrivere venti righe sul suo Santo protettore?
Prima restavo davvero perplesso. Adesso purtroppo ho capito che voi non vi preoccupate di quel che pensa la gente della mia specie. Anche i più devoti fra voi evitano ogni discussione con noi che non crediamo, dicono, per timore di perdere la fede.
Ma scusatemi, che razza di fede è questa? Questi mediocri per noi sono infelici perché ipocriti. E questo ci procura tanta tristezza. Ed ecco una grande differenza tra noi e voi: voi non vi interessate dei non credenti, ma i non credenti s’interessano enormemente a voi.
Già noi ci interessiamo a voi, ma rimaniamo proprio delusi!
Vi studiamo, vi scrutiamo e che scopriamo? Molti fra voi agiscono per interesse; altri vivono una fede che non cambia nulla nella loro vita.
Non c’è nulla di più grottesco che vedervi parlare, come tutti, delle vicende di questo mondo. E la vostra morale poi non differisce molto da quella comune.
Che mediocrità. E dove sta l’eroismo? Léon Bloy affermava giustamente che un cristiano, se non è un eroe non è che un porco.
Devoti e devote, devo confessarvi che il vostro vocabolario ci fa sognare.
Per esempio, quel termine misterioso: stato di grazia.
Quando uscite dal confessionale siete in “stato di grazia”. Stato di grazia. E che vi devo dire? Non si vede proprio. Noi continuiamo a chiederci:«ma che ne fate della grazia di Dio Ma dove diavolo la nascondete la vostra gioia?
Sì è vero, noi, come gli uomini del Vecchio Testamento, abbiamo il nostro vitello, noi sogniamo un Messia carnale che si chiama Progresso, Scienza. Potete dire quello che volete, ma non potete affermare che siamo stati noi ad aver crocifisso il Salvatore.
Il deicidio non è un crimine come gli altri ed esso è stato commesso proprio dalla classe dei sacerdoti più in vista, con l’approvazione dell’alta borghesia e degli intellettuali del tempo. Potete sghignazzare quanto vi pare, ma non sono stati i comunisti né gli infedeli che hanno messo il Signore in croce.
E com’è che non vi stupite che il Buon Dio abbia riservato le sue più dure maledizioni a dei personaggi importanti, inappuntabili nei loro doveri, attentissimi osservatori del digiuno e ben istruiti nella religione? Questa enormità non vi meraviglia?
Voi siete il sale della terra. E allora, se il mondo perde sapore, ma con chi volete che me la prenda? È davvero inutile che vi vantiate dei meriti dei vostri santi, giacché voi non siete che gli intendenti di questi beni.
Cristiani, siete voi che la liturgia della Messa dichiara partecipi della divinità, siete voi, uomini divini: dopo l’Ascensione del Cristo, siete quaggiù la sua persona visibile. Abbiate la coscienza di ammettere che non siete sempre riconoscibili al primo colpo.
Voi trovate queste mie osservazioni certamente fuori posto. Può darsi, ma hanno almeno il merito di essere semplici.
E certo la nostra amica Teresa non si dispiacerà.
Ahimè! Non avete molto da temere da me. Temete piuttosto quelli che vi giudicheranno, temete i fanciulli innocenti. La sola decisione che vi resta da prendere è quella che vi propone la santa: ritornate fanciulli, ritrovate lo spirito d’infanzia!
La società in cui vivete sembra più complessa delle altre perché eccelle nel complicare i problemi, o almeno nel presentarli in cento maniere diverse, il che le permette di inventare di volta in volta soluzioni provvisorie, che, naturalmente, vengono presentate come definitive.
Quanti sforzi per arrivare ad una società che si pretende materialista e che non è più in grado né di produrre né di vendere!
Cristiani che siete in ascolto, sta qui il pericolo!
È davvero rischioso subentrare ad una società che si è inabissata in un uragano di risate, perché anche i frantumi saranno inutilizzabili. Voi dovrete ricostruire. E dovrete ricostruire tutto davanti ai fanciulli. Ritornate dunque bambini. essi hanno trovato il modo di armarsi e voi disarmerete la loro ironia solo a forza di semplicità, di lealtà, di audacia. Voi li disarmerete solo a forza di eroismo.
Parlando così credo di non tradire il pensiero di santa Teresa di Lisieux. Mi limito a interpretarlo. Cerco di utilizzarlo in termini umani, di applicarlo alle vicende di questo mondo. Lei ha predicato lo spirito d’infanzia.
I santi si rivolgono a voi, vi hanno indicato una strada. Ma quanti li seguono?
Molti fra voi cristiani somigliate a quei leggendari soldati italiani che aspettavano l’ora dell’assalto. All’improvviso il colonnello sguaina la sciabola, scavalca il parapetto, si mette a correre da solo in mezzo al fuoco di sbarramento gridando: «Avanti! Avanti! Avanti!», mentre i suoi soldati, sempre rannicchiati nel fondo della trincea, elettrizzati da tanto coraggio, battono energicamente le mani, con le lacrime agli occhi: «Bravo! Bravo! Bravo!» E restano dove sono! E come sono…
Il messaggio di santa Teresa rivela un carattere tragicamente urgente. Vi viene offerta un’ultima possibilità: “Siete capaci di ringiovanire il mondo, sì o no? Il Vangelo è sempre giovane, siete voi che siete vecchi!”
Voi la vostra fede non l’avete vissuta e allora essa è diventata astratta, è come disincarnata. Forse è in questa disincarnazione del Verbo la sorgente delle nostre disgrazie.
Molti fra voi si servono delle verità del Vangelo come di un tema iniziale, da cui traggono una sorta di orchestrazione ispirata dalla logica di questo mondo. Nella pretesa di giustificare le verità evangeliche dinanzi ai Politici, non vi viene il timore di renderle inaccessibili ai Semplici?
Giovanna d’Arco non era che una santa, eppure si è messa in tasca i dottori dell’università di Parigi.
E se lasciaste la parola al Bambino Gesù?
Quando i potenti di questo mondo vi pongono domande insidiose su un mucchio di complicatissimi problemi: e la guerra, e il rispetto dei trattati e l’organizzazione capitalista, etc. etc. non vi vergognate di confessare che siete troppo stupidi per rispondere, e che il Vangelo risponderà al posto vostro. Allora forse la Parola divina compirà il miracolo di riunire tutti gli uomini di buona volontà.
Certo, è paradossale per noi sperare nel miracolo. Ma, consentite, non è ancora più paradossale aspettarcelo da voi?
Devoti e devote, mi spiace di non potervi benedire, essendo non credente. Ma ho comunque l’onore di salutarvi. Io non pretendo di interpretare il Vangelo, ma supplico voi cristiani di viverlo pienamente, secondo la vostra fede, secondo la fede della vostra Chiesa.
Sì, ve ne prego, vivete il Vangelo!

giovedì 30 maggio 2013

Santa Giovanna d'Arco

S. Giovanna d'Arc salva la Francia e l'Europa!

BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 26 gennaio 2011


Santa Giovanna d'Arco

Cari fratelli e sorelle,
oggi vorrei parlarvi di Giovanna d'Arco, una giovane santa della fine del Medioevo, morta a 19 anni, nel 1431. Questa santa francese, citata più volte nel Catechismo della Chiesa Cattolica, è particolarmente vicina a santa Caterina da Siena, patrona d'Italia e d'Europa, di cui ho parlato in una recente catechesi. Sono infatti due giovani donne del popolo, laiche e consacrate nella verginità; due mistiche impegnate, non nel chiostro, ma in mezzo alle realtà più drammatiche della Chiesa e del mondo del loro tempo. Sono forse le figure più caratteristiche di quelle “donne forti” che, alla fine del Medioevo, portarono senza paura la grande luce del Vangelo nelle complesse vicende della storia. Potremmo accostarle alle sante donne che rimasero sul Calvario, vicino a Gesù crocifisso e a Maria sua Madre, mentre gli Apostoli erano fuggiti e lo stesso Pietro lo aveva rinnegato tre volte. La Chiesa, in quel periodo, viveva la profonda crisi del grande scisma d'Occidente, durato quasi 40 anni. Quando Caterina da Siena muore, nel 1380, ci sono un Papa e un Antipapa; quando Giovanna nasce, nel 1412, ci sono un Papa e due Antipapa. Insieme a questa lacerazione all'interno della Chiesa, vi erano continue guerre fratricide tra i popoli cristiani d'Europa, la più drammatica delle quali fu l'interminabile “Guerra dei cent’anni” tra Francia e Inghilterra.
Giovanna d'Arco non sapeva né leggere né scrivere, ma può essere conosciuta nel più profondo della sua anima grazie a due fonti di eccezionale valore storico: i due Processi che la riguardano. Il primo, il Processo di Condanna (PCon), contiene la trascrizione dei lunghi e numerosi interrogatori di Giovanna durante gli ultimi mesi della sua vita (febbraio-maggio 1431), e riporta le parole stesse della Santa. Il secondo, il Processo di Nullità della Condanna, o di “riabilitazione” (PNul), contiene le deposizioni di circa 120 testimoni oculari di tutti i periodi della sua vita (cfr Procès de Condamnation de Jeanne d'Arc, 3 vol. e Procès en Nullité de la Condamnation de Jeanne d'Arc, 5 vol., ed. Klincksieck, Paris l960-1989).

Giovanna nasce a Domremy, un piccolo villaggio situato alla frontiera tra Francia e Lorena. I suoi genitori sono dei contadini agiati, conosciuti da tutti come ottimi cristiani. Da loro riceve una buona educazione religiosa, con un notevole influsso della spiritualità del Nome di Gesù, insegnata da san Bernardino da Siena e diffusa in Europa dai francescani. Al Nome di Gesù viene sempre unito il Nome di Maria e così, sullo sfondo della religiosità popolare, la spiritualità di Giovanna è profondamente cristocentrica e mariana. Fin dall'infanzia, ella dimostra una grande carità e compassione verso i più poveri, gli ammalati e tutti i sofferenti, nel contesto drammatico della guerra.


Dalle sue stesse parole, sappiamo che la vita religiosa di Giovanna matura come esperienza mistica a partire dall'età di 13 anni (PCon,I, p. 47-48). Attraverso la “voce” dell'arcangelo san Michele, Giovanna si sente chiamata dal Signore ad intensificare la sua vita cristiana e anche ad impegnarsi in prima persona per la liberazione del suo popolo. La sua immediata risposta, il suo “sì”, è il voto di verginità, con un nuovo impegno nella vita sacramentale e nella preghiera: partecipazione quotidiana alla Messa, Confessione e Comunione frequenti, lunghi momenti di preghiera silenziosa davanti al Crocifisso o all'immagine della Madonna. La compassione e l’impegno della giovane contadina francese di fronte alla sofferenza del suo popolo sono resi più intensi dal suo rapporto mistico con Dio. Uno degli aspetti più originali della santità di questa giovane è proprio questo legame tra esperienza mistica e missione politica. Dopo gli anni di vita nascosta e di maturazione interiore segue il biennio breve, ma intenso, della sua vita pubblica: un anno di azione e un anno di passione.

All'inizio dell'anno 1429, Giovanna inizia la sua opera di liberazione. Le numerose testimonianze ci mostrano questa giovane donna di soli 17 anni come una persona molto forte e decisa, capace di convincere uomini insicuri e scoraggiati. Superando tutti gli ostacoli, incontra il Delfino di Francia, il futuro Re Carlo VII, che a Poitiers la sottopone a un esame da parte di alcuni teologi dell'Università. Il loro giudizio è positivo: in lei non vedono niente di male, solo una buona cristiana.

Il 22 marzo 1429, Giovanna detta un'importante lettera al Re d'Inghilterra e ai suoi uomini che assediano la città di Orléans (Ibid., p. 221-222). La sua è una proposta di vera pace nella giustizia tra i due popoli cristiani, alla luce dei nomi di Gesù e di Maria, ma è respinta, e Giovanna deve impegnarsi nella lotta per la liberazione della città, che avviene l'8 maggio. L'altro momento culminante della sua azione politica è l’incoronazione del Re Carlo VII a Reims, il 17 luglio 1429. Per un anno intero, Giovanna vive con i soldati, compiendo in mezzo a loro una vera missione di evangelizzazione. Numerose sono le loro testimonianze riguardo alla sua bontà, al suo coraggio e alla sua straordinaria purezza. E' chiamata da tutti ed ella stessa si definisce “la pulzella”, cioè la vergine.

La passione di Giovanna inizia il 23 maggio 1430, quando cade prigioniera nelle mani dei suoi nemici. Il 23 dicembre viene condotta nella città di Rouen. Lì si svolge il lungo e drammaticoProcesso di Condanna, che inizia nel febbraio 1431 e finisce il 30 maggio con il rogo. E' un grande e solenne processo, presieduto da due giudici ecclesiastici, il vescovo Pierre Cauchon e l'inquisitore Jean le Maistre, ma in realtà interamente guidato da un folto gruppo di teologi della celebre Università di Parigi, che partecipano al processo come assessori. Sono ecclesiastici francesi, che avendo fatto la scelta politica opposta a quella di Giovanna, hanno a priori un giudizio negativo sulla sua persona e sulla sua missione. Questo processo è una pagina sconvolgente della storia della santità e anche una pagina illuminante sul mistero della Chiesa, che, secondo le parole del Concilio Vaticano II, è “allo stesso tempo santa e sempre bisognosa di purificazione” (LG, 8). E’ l'incontro drammatico tra questa Santa e i suoi giudici, che sono ecclesiastici. Da costoro Giovanna viene accusata e giudicata, fino ad essere condannata come eretica e mandata alla morte terribile del rogo. A differenza dei santi teologi che avevano illuminato l'Università di Parigi, come san Bonaventura, san Tommaso d'Aquino e il beato Duns Scoto, dei quali ho parlato in alcune catechesi, questi giudici sono teologi ai quali mancano la carità e l'umiltà di vedere in questa giovane l’azione di Dio. Vengono alla mente le parole di Gesù secondo le quali i misteri di Dio sono rivelati a chi ha il cuore dei piccoli, mentre rimangono nascosti ai dotti e sapienti che non hanno l'umiltà (cfr Lc 10,21). Così, i giudici di Giovanna sono radicalmente incapaci di comprenderla, di vedere la bellezza della sua anima: non sapevano di condannare una Santa.

L'appello di Giovanna al giudizio del Papa, il 24 maggio, è respinto dal tribunale. La mattina del 30 maggio, riceve per l'ultima volta la santa Comunione in carcere, e viene subito condotta al supplizio nella piazza del vecchio mercato. Chiede a uno dei sacerdoti di tenere davanti al rogo una croce di processione. Così muore guardando Gesù Crocifisso e pronunciando più volte e ad alta voce il Nome di Gesù (PNul, I, p. 457; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 435). Circa 25 anni più tardi, il Processo di Nullità, aperto sotto l'autorità del Papa Callisto III, si conclude con una solenne sentenza che dichiara nulla la condanna (7 luglio 1456;PNul, II, p 604-610). Questo lungo processo, che raccolse le deposizioni dei testimoni e i giudizi di molti teologi, tutti favorevoli a Giovanna, mette in luce la sua innocenza e la perfetta fedeltà alla Chiesa. Giovanna d’Arco sarà poi canonizzata da Benedetto XV, nel 1920.

Cari fratelli e sorelle, il Nome di Gesù, invocato dalla nostra Santa fin negli ultimi istanti della sua vita terrena, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore, il centro di tutta la sua vita. Il “Mistero della carità di Giovanna d'Arco”, che aveva tanto affascinato il poeta Charles Péguy, è questo totale amore di Gesù, e del prossimo in Gesù e per Gesù. Questa Santa aveva compreso che l’Amore abbraccia tutta la realtà di Dio e dell'uomo, del cielo e della terra, della Chiesa e del mondo. Gesù è sempre al primo posto nella sua vita, secondo la sua bella espressione: “Nostro Signore servito per primo” (PCon, I, p. 288; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 223). Amarlo significa obbedire sempre alla sua volontà. Ella afferma con totale fiducia e abbandono: "Mi affido a Dio mio Creatore, lo amo con tutto il mio cuore" (ibid., p. 337). Con il voto di verginità, Giovanna consacra in modo esclusivo tutta la sua persona all'unico Amore di Gesù: è “la sua promessa fatta a Nostro Signore di custodire bene la sua verginità di corpo e di anima” (ibid., p. 149-150). La verginità dell'anima è lo stato di grazia, valore supremo, per lei più prezioso della vita: è un dono di Dio che va ricevuto e custodito con umiltà e fiducia. Uno dei testi più conosciuti del primo Processo riguarda proprio questo: “Interrogata se sappia d'essere nella grazia di Dio, risponde: Se non vi sono, Dio mi voglia mettere; se vi sono, Dio mi voglia custodire in essa” (ibid., p. 62; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2005).


La nostra Santa vive la preghiera nella forma di un dialogo continuo con il Signore, che illumina anche il suo dialogo con i giudici e le dà pace e sicurezza. Ella chiede con fiducia: “Dolcissimo Dio, in onore della vostra santa Passione, vi chiedo, se voi mi amate, di rivelarmi come devo rispondere a questi uomini di Chiesa” (ibid.,p. 252). Gesù è contemplato da Giovanna come il “Re del Cielo e della Terra”. Così, sul suo stendardo, Giovanna fece dipingere l'immagine di “Nostro Signore che tiene il mondo” (ibid., p. 172): icona della sua missione politica. La liberazione del suo popolo è un’opera di giustizia umana, che Giovanna compie nella carità, per amore di Gesù. Il suo è un bell’esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica, soprattutto nelle situazioni più difficili. La fede è la luce che guida ogni scelta, come testimonierà, un secolo più tardi, un altro grande santo, l’inglese Thomas More. In Gesù, Giovanna contempla anche tutta la realtà della Chiesa, la “Chiesa trionfante” del Cielo, come la “Chiesa militante” della terra. Secondo le sue parole, ”è un tutt'uno Nostro Signore e la Chiesa” (ibid., p. 166). Quest’affermazione, citata nel Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 795), ha un carattere veramente eroico nel contesto del Processo di Condanna, di fronte ai suoi giudici, uomini di Chiesa, che la perseguitarono e la condannarono. Nell'Amore di Gesù, Giovanna trova la forza di amare la Chiesa fino alla fine, anche nel momento della condanna.

Mi piace ricordare come santa Giovanna d’Arco abbia avuto un profondo influsso su una giovane Santa dell'epoca moderna: Teresa di Gesù Bambino. In una vita completamente diversa, trascorsa nella clausura, la carmelitana di Lisieux si sentiva molto vicina a Giovanna, vivendo nel cuore della Chiesa e partecipando alle sofferenze di Cristo per la salvezza del mondo. La Chiesa le ha riunite come Patrone della Francia, dopo la Vergine Maria. Santa Teresa aveva espresso il suo desiderio di morire come Giovanna, pronunciando il Nome di Gesù (Manoscritto B, 3r), ed era animata dallo stesso grande amore verso Gesù e il prossimo, vissuto nella verginità consacrata.
Cari fratelli e sorelle, con la sua luminosa testimonianza, santa Giovanna d’Arco ci invita ad una misura alta della vita cristiana: fare della preghiera il filo conduttore delle nostre giornate; avere piena fiducia nel compiere la volontà di Dio, qualunque essa sia; vivere la carità senza favoritismi, senza limiti e attingendo, come lei, nell'Amore di Gesù un profondo amore per la Chiesa. Grazie.

Saluti:
Chers pèlerins francophones, que le témoignage lumineux de sainte Jeanne d’Arc, patronne secondaire de la France avec sainte Thérèse de Lisieux, soit un appel à aimer le Christ et à vous engager, avec foi et détermination, au service des autres dans la charité! Bon séjour à tous!

I am pleased to greet the student groups from Hong Kong and the United States of America, as well as the group of Army Chaplains from Great Britain. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience I cordially invoke God’s abundant blessings.

Gerne grüße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Die heilige Jeanne d’Arc gibt uns ein hohes Beispiel für ein Leben aus dem Glauben. Das Gebet möge der Leitfaden auch in unserem Alltag sein, ebenso das Vertrauen in Gottes Güte und die Liebe zum Nächsten, in dem wir Christus erkennen. Um so mehr werden wir lebendige Glieder der Kirche und können sichtbar machen, daß Christus und die Kirche zusammengehören. Der Herr segne euch alle.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los fieles de la Parroquia de Santa Fe, a los Hermanos de la Cofradía de Nuestro Padre Jesús Nazareno de la Fuensanta, de Morón de la Frontera, a los profesores venidos de Chile, así como a los demás grupos procedentes de España, Méjico y otros países latinoamericanos. Que a ejemplo de Santa Juana de Arco encontréis en el amor a Jesucristo la fuerza para amar y servir a la Iglesia de todo corazón. Muchas gracias.

Saúdo, com afecto, a todos vós, amados peregrinos de língua portuguesa, desejando queesta peregrinação a Roma vos encha de luz e fortaleza no vosso testemunho cristão, para confessardes Jesus Cristo como único Salvador e Senhor da vossa vida: fora d'Ele, não há vida nem esperança de a ter. Com Cristo, ganha sentido a vida que Deus vos confiou. Para cada um de vós e família, a minha Bênção!

Saluto in lingua polacca:
Z serdecznym pozdrowieniem zwracam się do Polaków. Wczoraj zakończyliśmy tydzień modlitw o jedność chrześcijan. Niemniej nigdy nie możemy przestać modlić się i podejmować wysiłki, aby budować braterską jedność wszystkich uczniów Chrystusa. Przynagla nas Jego modlitwa: „Ojcze Święty, zachowaj ich w Twoim imieniu, które Mi dałeś, aby tak jak My stanowili jedno” (J 17, 11). Niech Bóg wam błogosławi!
Traduzione italiana:
Con un cordiale saluto mi rivolgo ai polacchi. Ieri abbiamo concluso la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Tuttavia non possiamo mai cessare di pregare e di intraprendere iniziative per costruire la fraterna unità dei discepoli di Cristo. Ci sollecita la Sua preghiera: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi” (Gv 17, 11). Dio vi benedica!
* * *
Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli della parrocchia Santissima Annunziata in Brescello, ai rappresentanti della Legione Carabinieri dell’Umbria e ai soci delle ACLI di Campobasso. Auguro che questo incontro possa accrescere in ciascuno il desiderio di testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno.
Ed ora un particolare saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Ricorre, oggi, la memoria liturgica dei santi Timoteo e Tito, discepoli di san Paolo. Cari giovani, come questi servi fedeli del Vangelo, vi invito a rendere sempre più salda e convinta la vostra adesione a Gesù, per essere veri testimoni in questa società. Invito anche voi, cari malati, sul loro esempio, a fare vostri i sentimenti di Cristo, per trovare conforto in Lui, che continua la sua opera di redenzione nella vita di ogni uomo. E voi, cari sposi novelli, scoprite ogni giorno nella vita coniugale il mistero di Dio che si dona per la salvezza di tutti, affinché il vostro amore sia sempre più vero, duraturo e solidale verso gli altri.


© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana




 
ANT. DI INIZIO «Benedetto sei tu, nostro Dio, Egli non abbandona coloro che confidano in Lui. Ha mantenuto verso di noi la promessa della sua misericordia.

COLLETTA       O Dio che hai suscitato santa Giovanna d’Arco per difendere il suo Paese dall’ invasore, concedi a noi, per sua intercessione, di lavorare per la giustizia e di vivere nella pace. Per il nostro Signore…

PRIMA LETTURA Sap. 8, 9-15 Dal libro della Sapienza Ho deciso di prendere la spienza a compagna della mia vita, sapendo che mi sarà consigliera di bene e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore. Per essa avrò gloria fra le folle e, anche se giovane, onore presso gli anziani. Sarò trovato acuto in giudizio, sarò ammirato di fronte ai potenti. Se tacerò, resteranno in attesa; se parlerò, mi presteranno attenzione; se prolungherò il discorso, si porranno la mano sulla bocca. Per essa otterrò l'immortalità e lascerò un ricordo eterno ai miei successori. Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette; sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno, tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso. Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE 15    
Rit. Dio è la mia gioia ed il mio bene.


Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.

Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.


CANTO AL VANGELO Gv. 8, 12 Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, colui che segue me, avrà la luce della vita. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo  16, 24-27
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. Parola del Signore.

SULLE OFFERTE         Accogli, Signore, nella festa di santa Giovanna l’ offerta pura della vittima che ci salva; e concedici di amarti in tutto al fine di vivere a lode della tua gloria. Per Cristo…

ANT. DI COMUNIONE Ps 22, 4  Se dovessi camminare nell’ ombra di morte non temerei alcun male, perché Tu sei con me, Signore Gesù.

DOPO LA COMUNIONE    Tu ci fortifichi, Signore, con il pane del cielo dove santa Giovanna trovò tanta luce e conforto; Permetti che questo alimento di salvezza ci sostenga nel servizio ai nostri fratelli. Per Cristo…