Col 2:9-15
9 In Cristo abita tutta la pienezza della divinità corporalmente:
10 E voi siete stati ripieni in lui, ch'è capo di ogni principato e potestà;
11 In cui siete stati ancora circoncisi con circoncisione non fatta da mano d'uomo, consistente nella spogliazione del corpo carnale, ma nella circoncisione di Cristo;
12 Sepolti con lui nel battesimo, mediante il quale siete risuscitati per la fede nell'onnipotenza di Dio, che lo risuscitò da morte.
13 E mentre a voi, ch'eravate morti per i peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, egli ha reso la vita insieme con lui, condonandovi tutti i peccati:
14 Cancellando il chirografo a noi sfavorevole del decreto, ch'era contro di noi, e lo tolse di mezzo, inchiodandolo alla croce:
15 E spogliati i principati e le potestà, li menò gloriosamente in pubblica mostra, avendo trionfato di loro in se stesso.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Dopo l'insigne vittoria, che l'imperator Costantino riportò su Massenzio, allorché gli fu manifestato miracolosamente il labaro della Croce del Signore, Elena, madre di Costantino, avvertita in sogno, andò a Gerusalemme bramosa di ritrovarvi la Croce; là fece abbattere una statua marmorea di Venere, postavi dai Gentili, dopo circa cento ottant'anni proprio sul luogo della Croce per far scomparire il ricordo della passione di Cristo Signore. Lo stesso fece pure al presepio del Salvatore e sul luogo della risurrezione, facendo togliere là il simulacro di Adone e qua quello di Giove.
Sgombrato pertanto il luogo della Croce, si scopersero tre croci profondamente sotterrate, e, separatamente, il titolo della Croce del Signore: per cui non sapendosi a quale delle tre fòsse stato apposto, un miracolo pose fine al dubbio. Macario, vescovo di Gerusalemme, dopo aver innalzato preghiere a Dio, accostò successivamente le tre croci ad una donna gravemente inferma; mentre due non le arrecarono alcun soccorso, avvicinata la terza Croce fu subito guarita.
Elena, ritrovata la Croce salutare, innalzò lì stesso una chiesa veramente magnifica, lasciandovi una parte della Croce rinchiusa in una teca d'argento, e un'altra parte la portò al figlio Costantino, e fu riposta in Roma nella chiesa di santa Croce in Gerusalemme, innalzata nel palazzo Sessoriano. Portò anche al figlio i chiodi ai quali fu appeso il santissimo corpo di Gesù Cristo. Da quel momento Costantino fece una legge, che a nessuno fosse fatto più subire il supplizio della croce. Così (la croce) che prima era per gli uomini oggetto d'obbrobrio e disprezzo, cominciò ad essere oggetto di venerazione e di gloria.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Gio 3:1-15
In quell'occasione: C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da Gesù e gli disse: Maestro noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 11 su Giovanni, dopo il principio
Nicodemo era uno di quelli, che avevano creduto nel nome di Gesù, vedendo i miracoli e prodigi che faceva. Infatti l'Evangelista ha detto più sopra: «Essendo egli a Gerusalemme per la festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome» Joann. 2,23. Perché credettero nel suo nome? Per quel che segue: «Vedendo i prodigi che faceva» Ibi). E che dice di Nicodémo? «C'era uno dei capi dei Giudei, chiamato Nicodémo. Egli venne di notte da Gesù e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio» (Joann. 3,1. Anche lui dunque aveva creduto nel suo nome. E perché egli ci aveva creduto? Soggiunge: «Perché nessuno può fare questi miracoli che fai tu, se Dio non è con lui» Joann. 3.2..
Se dunque Nicodemo era di quei molti, che avevano creduto nel suo nome, consideriamo perché Gesù nella persona di Nicodemo non fidava loro se stesso. Gesù rispose dicendogli: «In verità, in verità ti dico, che se uno non nasce di nuovo, non può vedere il regno di Dio» Joann. 3,3. Gesù dunque si affida a quelli che nasceranno di nuovo. Ecco, quelli credevano in lui, e Gesù non si affidava loro. Tali sono tutti i catecumeni: essi già credono nel nome di Cristo, ma Gesù non si affida loro. Sia attenta la vostra carità e comprenda. Se domandiamo a un catecumeno: Credi in Cristo ? risponde: Credo, e si fa il segno della Croce: lo porta sulla fronte, e non si vergogna della Croce del suo Signore. Egli dunque crede nel suo nome. Domandiamogli ancora: Mangi la carne del Figlio dell'uomo e bevi il sangue del Figlio dell'uomo? non intende quel che diciamo, perché Gesù non ancora si è affidato ad essi.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Commemorazione dei santi Alessandro I Papa, Eventino e Teodulo Martiri
Alessandro, Romano, governò la Chiesa sotto l'imperatore Adriano, e convertì a Cristo gran parte della nobiltà Romana. Egli stabilì che nella messa si offrisse solo pane e vino: ordinò che nel vino si mescolasse dell'acqua, a motivo del sangue e del l'acqua che sgorgarono dal costato di Gesù Cristo; e aggiunse nel Canone della Messa, «Il quale prima che patisse». Lo stesso decretò che si conservasse sempre in chiesa dell'acqua benedetta mescolata con sale, e se ne usasse nelle abitazioni per scacciare i demoni. Governò dieci anni, quindici mesi e venti giorni, illustre per santità di vita e salutari ordinazioni.
Ricevé la corona del martirio insieme con Evenzio e Teodulo, preti, e fu sepolto sulla via Nomentana, a tre miglia da Roma, sul luogo stesso dove fu decapitato; dopo aver creato in diversi tempi nel mese di Dicembre sei preti, due diaconi e cinque vescovi per luoghi diversi.
I loro corpi trasportati poi a Roma, furono sepolti nella chiesa di santa Sabina. Nello stesso giorno coincide la santa morte di san Giovenale, vescovo di Narni; il quale, dopo aver colla sua santità e dottrina generato a Cristo moltissimi in quella città, celebre per miracoli si addormentò in pace, e vi venne sepolto con onore.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
AMDG et DVM