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sabato 30 marzo 2013



Considerazioni sulla Risurrezione

Dice Gesù: 


«Le preghiere ardenti di Maria hanno anticipato di qualche tempo la mia Risurrezione.

Io avevo detto: "Il Figlio dell'uomo sta per essere ucciso, ma il terzo giorno risorgerà". Ero morto alle tre del pomeriggio di venerdì. Sia che calcoliate i giorni come nome, sia li calcoliate come ore, non era l'alba 
domenicale quella che doveva vedermi sorgere. Come ore, erano unicamente trentotto ore invece di settantadue quelle che il mio Corpo era rimasto senza vita. Come giorni, doveva almeno giungere la sera di 
questo terzo giorno per dire che ero stato tre giorni nella tomba.


Ma Maria ha anticipato il miracolo. Come quando col suo orare ha schiuso i Cieli con anticipo di qualche anno sull'epoca prefissa, per dare al mondo la sua Salvezza, così ora Ella ottiene l'anticipo di qualche ora per dar conforto al suo cuore morente.


Ed Io, alla prima alba del terzo giorno, sono sceso come sole che scende e del mio fulgore ho sciolto i sigilli umani così inutili davanti alla potenza di un Dio, della mia forza ho fatto leva per ribaltare l'inutilmente 

vegliata pietra, del mio apparire ho fatto folgore che ha atterrato le tre volte inutili guardie messe a custodia di una Morte che era Vita, che nessuna forza umana poteva impedire d'esser tale.


Ben più potente della vostra corrente elettrica, il mio Spirito è entrato come spada di Fuoco divino a riscaldare le fredde spoglie del mio Cadavere, e al nuovo Adamo lo Spirito di Dio ha alitato la vita, dicendo a 

Se stesso: "Vivi. Lo voglio".


Io che avevo risuscitato i morti quando non ero che il Figlio dell'uomo, la Vittima designata a portare le colpe del mondo, non dovevo potere risuscitare Me stesso ora che ero il Figlio di Dio, il Primo e l'Ultimo, il 

Vivente eterno, Colui che ha nelle sue mani le chiavi della Vita e della Morte? Ed il mio Cadavere ha sentito la Vita tornare in Lui.


Guarda: come uomo che si sveglia dopo il sonno dato da una enorme fatica, Io ho un profondo respiro. Né ancora apro gli occhi. Il sangue torna a circolare nelle vene poco rapido ancora, riporta il pensiero alla mente. 
Ma vengo da tanto lontano! Guarda: come uomo ferito che una potenza miracolosa risana, il sangue torna nelle vene vuote, empie il Cuore, scalda le membra, le ferite si rimarginano, spariscono lividi e piaghe, la 
forza torna. Ma ero tanto ferito! Ecco, la Forza opera. Io sono guarito. Io sono svegliato. Io sono ritornato.

CHRISTUS INNOCENS PATRI
RECONCILIAVIT PECCATORES

domenica 1 maggio 2011

MAGGIO del Cuore Immacolato di Maria



     Figli cari e tanto amati,
.....
Pensate all’eternità! Pensateci, figli amati, ogni giorno con gioia, perché allora comincia la vera vita, quando l’anima si distacca dal corpo.
 Non cadete nell’inganno del nemico che vuole strappare le anime a Dio. Non cadete nel suo inganno, figli del mondo! Voi dite: “La Madre del Cielo ci parla sempre di eternità”. Questo dite, pensando che la vostra vita terrena, certo, un giorno finirà. Proprio questo deve essere il pensiero gioioso, non triste: si conclude la vita terrena, si conclude, certo. Questa è la conseguenza del peccato d’origine.
 Dio Altissimo non ha creato la morte: essa è la conseguenza del peccato, della disobbedienza. Gesù, figli Miei, ha vinto la morte, con Lui anche voi vincerete. Egli è Risorto; con Lui tutti risorgerete per una vita tutta nuova! Guardate con gli occhi del cuore Gesù Risorto: vedeteLo nel Suo splendore e nella Sua Infinita Gloria.
 Vi dico di guardarLo, pensando con gioia che anche voi un giorno sarete gloriosi con Lui. Egli è il Primo, sempre Vittorioso; voi sarete per sempre insieme con Lui.

 Figli amati e tanto cari, pensate alle grandi Meraviglie di Dio e fermate su queste il vostro pensiero, continuamente.

Figli amati del mondo, la scena presente passa in fretta; quella eterna sarà come l’avete voluta, come l’avete preparata. Figli, quante volte vi ho ripetuto queste Parole?

Mi dice la Mia piccola:
“Madre amata, Dolcissima, le Tue Parole meravigliose dànno tanta gioia al cuore e riempiono la mente di Luce fulgida. Tu sei la nostra Gioia e le Tue Parole sono il Sole del nostro cammino. Madre, non Ti stancare di parlarci, non Ti stancare, vedendoci così poco diligenti, ascoltatori sempre distratti e poco attenti. Non stancarTi, Dolce Tesoro, ed insisti, finché tutti non abbiano compreso.
Sento la Tua Mano, Forte, che sostiene e vedo nella mente una grande Luce che mi illumina e mi guida. In un istante dimentico le mie paure, dimentico le mie incertezze: vedo Te, Dolce Madre, ed un fiume di felicità scorre nel mio essere, un fiume, dalle acque limpide e zampillanti.
 L’essere di chi Ti ama è come una pianta in grande rigoglio, una pianta dai rami frondosi che si staglia nel Cielo, lì, dove possono trovare rifugio tante altre creature.

 Madre amata, Madre cara, grazie del Tuo Aiuto! Grazie! Mille grazie, per il Tuo Sorriso! Grazie, Dolce Tesoro, grazie di esistere!

Figli cari, Mi fanno gioire le vostre belle parole d’amore. Insieme uniamo i cuori per adorare, adorare, adorare Gesù Santissimo. Vi amo tutti.
Ti amo, angelo Mio.

                                                                                              Maria Santissima
Da: Opera Divina Sapienza

AMDG et B.V.M.