«Sabato passato ti ho parlato delle mie allegrezze. Oggi ti parlerò dei miei dolori. Non te li illustrerò. Già te li ho illustrati1 tutti meno uno. E te lo illustrerò presto. Ma te li faccio comprendere nel loro significato più grande.
Come ogni allegrezza non fu per me sola, perché questo sarebbe stato egoismo, così ogni dolore non mi fece male per me sola, ma perché, portandovi tutti in me, Madre di tutti i credenti, ho sentito in me tutte le ferite dei vostri spiriti. E se le allegrezze mi fiorirono in rose unicamente quando il fatto si compieva – e della rosa ebbero la corta durata, perché la mano dell'uomo e il fiato di Satana straziarono quella fioritura rendendola nulla per troppi e troppo presto – i dolori furono spine confitte nel cuore dal primo momento e mai più strappate.
Ecco perché anche i miei illustratori non mi raffigurano con sette rose sboccianti dal cuore ma con sette spade, e se vi è chi me lo cinge di rose, me lo cinge in maniera che la fascia fiorita è, di suo, tortura, perché gli steli sono pieni di spine. Sono realmente la mistica Rosa e non ho spine sul mio gambo poiché sono la Piena di Grazia. Ma nel mio cuore sono tutte le spine delle colpe umane che mi privano dei miei figli e che fanno offesa al mio Gesù.
Il primo dolore non fu unicamente per il mio amore di Madre di Dio. Sapevo la mia sorte. Lo sapevo perché non ignoravo il destino del Redentore. Le profezie parlavano del suo grande soffrire. Lo Spirito di Dio congiunto a me mi illuminava anche più che le profezie non dicessero. Perciò dal momento in cui avevo detto2: "Ecco l'ancella del Signore", avevo abbracciato il Dolore insieme all'Amore. Ma quanto dolore sentire e già vedere che gli uomini avrebbero preso il Bene, fattosi Carne, per farne a sé un Male. Nelle derisioni3 date a Simeone io vidi le innumeri derisioni, le sacrileghe negazioni di un numero incalcolabile di uomini. Gesù era venuto per portare la pace. E gli uomini in suo nome o contro il suo nome avrebbero avuto per Lui e fra loro guerra. Tutti gli scismi, tutte le eresie, tutti gli ateismi, ecco, mi erano là davanti… e come un tappeto di spade mi attendevano per lacerarmi il cuore.
Il secondo dolore, che ti illustrerò a suo tempo, non fu unicamente per i disagi della fuga. Ma esso era intriso dell'amarezza di vedere che la povera potenza umana, tale sinché Dio lo permette, in luogo di fare di sé scudo alla Potenza vera e divenire "grande" facendosi "serva di Dio", per concupiscenza di potere si faceva assassina e deicida. Assassina degli innocenti. Era già grande peccato. Ma assassina di Dio era peccato senza paragone. E se l'Eterno non lo permise, ciò non impedì che la colpa fosse ugualmente attiva. Perché il desiderio di fare il male e il tentativo di compierlo sono di appena un decimo di grado inferiori alla colpa consumata.
Eppure quanti "grandi" da allora alla fine del tempo avrebbero imitato Erode e calpestato Dio per esser "dèi". Ecco, io li vedevo questi sciacalli che uccidevano per distruggere Dio, e insieme al Figlio mi stringevo sul cuore tutti i perseguitati per la Fede e ne udivo i gemiti santi commisti alle bestemmie dei prepotenti e, non sapendo maledire, piangevo… La via da Betlem all'Egitto fu segnata dal mio pianto.
Il terzo dolore. Ecco: io lo cercavo Gesù, smarrito non per mia colpa né per quella dello sposo mio. Il mio Bambino aveva voluto far ciò per dare il primo appello ai cuori e dir loro: "L'ora di Dio è giunta". Ma nei milioni di esseri che sarebbero stati, quanti non avrebbero smarrito Dio! Lo si smarrisce per colpa propria o per volere suo. Quando la Grazia muore, ecco che si smarrisce Dio. Quando Dio vuol portare ad una più grande Grazia, ecco che Egli si nasconde. Nell'uno e nell'altro caso è la desolazione.
Il peccatore morto alla Grazia non è felice. Pare lo sia. Ma non lo è. E se anche ha dei momenti di ebbrezza che non gli fanno comprendere il suo stato, non mancano mai le ore in cui un richiamo della vita gli fa sentire la sua condizione di separato da Dio. E allora è la desolazione. Quella tortura che Dio fa gustare ai suoi prediletti perché siano come il suo Verbo: salvatori.
Cosa sia tu lo sai4. L'abbandono di Dio! L'orrore più grande della morte. E se è orrore per quelli in cui è unicamente "prova", medita che sia per quelli che è vera realtà. Il mio terzo dolore fu per vedere come tanti avrebbero dovuto abbeverarsi di questo calice per perpetuare l'opera redentrice e, ancor più aspro, per vedere i moltissimi che sarebbero periti nella disperazione.
Oh! Maria! Se gli uomini sapessero cercare sempre Gesù! La pianta della disperazione cesserebbe di gemere il suo tossico perché morirebbe per sempre.
Il quarto dolore. Ero Madre, e vedere la mia Creatura sotto la croce era naturale dolore. Ma più grande, soprannaturale dolore, era vedere l'odio, molto più torturante del legno, opprimere il Figlio mio.
Quanto odio! Un mare senza confini! Da quella turba vociferante bestemmie e scherni sarebbero venuti, per spirituale figliazione, tutti gli odiatori del Martire santo. Avessi potuto levare al mio Gesù la croce e mettermela sulle mie spalle di Madre, avrei sofferto meno che non vedere con gli occhi dello spirito tutti i futuri crocifissori del loro Salvatore. Quelli che tentano abolirlo per non incontrare il suo trono di Giudice, e non sanno che solo per essi Egli sarà Giudice e per gli altri Amico.
La quinta spada fu per la conoscenza che quel Sangue, colante come tanti rivoli di salute dalle membra lacerate, sarebbe sempre stato bestemmiato. Eppure parlava, quel Sangue, e parla. Grida con voce d'amore e chiama. E gli uomini non l'hanno voluto e non lo vogliono intendere. Si affollavano intorno al Messia per chiedere salute alle loro malattie e lo supplicavano di dir loro una parola. E nel momento che Egli non usava tocco di dita, né polvere e sputo, ma la sua Vita e il suo Sangue dava per guarirli della vera, unica, incancellabile malattia: "la colpa", essi lo sfuggivano più d'un lebbroso.
E lo sfuggono. "Ricada5 su noi quel Sangue". Oh! che ricadrà l'ultimo Giorno per chiedere loro ragione del loro odio e, posto che non lo vollero amare, maledirà. Ed io, Madre, non devo soffrire vedendo che tanti miei figli hanno meritato d'esser maledetti e recisi per sempre dalla spirituale famiglia del Cielo in cui io sono la Madre e il mio Gesù il Primogenito e il Fratello primo?
Quando ricevetti la spoglia esanime del mio Dio e Figlio e potei una per una numerare le sue ferite, sentii lacerarsi il seno mio. Oh! il dolore del generare io non lo conobbi. Ma questo l'ho conosciuto e non c'è doglia di genitrice che possa stare a pari di questa. Tutto il dolore di credente, tutto il dolore di madre si sono fusi in un unico dolore. E su questa, base alla mia croce come il Calvario lo fu alla croce del mio Signore, ecco il Dolore.
Ho visto non Gesù morto nei vostri cuori. Egli non muore. Ma i vostri cuori morti a Lui. Ho visto in quanti cuori Egli sarebbe stato posato come su fredda spoglia. Per quanti inutilmente avrebbe comandato: "Sorgi!". L'uomo che non vuole vivere. Che non vuole sorgere. Il Sacramento della Vita ricusato o accolto sacrilegamente anche quando i momenti della vostra esistenza sono contati. I Giuda innumerevoli che non sanno con una onesta conversione rendersi degni di ricevere il loro Dio ferito e che il loro pentimento guarirebbe.
Guarda, Maria. È preferibile tutto all'essere i novelli Iscariota. Eppure è il peccato che si fa con più indifferenza. E non dai soli grandi peccatori. Ma anche da molti che paiono e si credono fedeli al Figlio mio. Egli li chiama6: "I farisei di ora". Li puoi distinguere dalle loro opere. Il contatto con il Figlio mio non li fa migliori. Ma anzi la loro vita è la negazione della Carità e perciò di Dio. Sono dei morti, se non alla Grazia, ai frutti della stessa. Non hanno vitalità. Gesù non può agire in loro perché da parte loro non vi è rispondenza.
Sono coloro che precedono di una sola misura quelli che di cristiano hanno solo il nome. Templi sconsacrati questi e profanati dalla putredine di tutti i vizi, nei quali il nome, solo il nome di Cristo sta come vi fu nel sepolcro il corpo del mio Gesù. Senza vita essi pure. E se nel Getsemani la conoscenza di tutti coloro per cui il Sacrificio sarebbe stato inutile fu il martirio spirituale del Figlio mio, nel baciare nell'ultimo addio Gesù, questa visione fu il mio strazio.
Né cessa. No. Le spade sono sempre nel mio cuore perché l'uomo continua a dare ad esso i suoi sette dolori. Finché il numero dei salvati non sarà compito e completata la gloria di Dio nei suoi beati, io soffrirò nel mio dolore duplice di Madre che vede offeso il Primogenito e di madre che vede troppi figli preferire l'esilio eterno alla dimora del Padre.
Quando preghi me Addolorata, pensa a queste mie parole. E nei tuoi dolori abolisci ogni egoismo per imitarmi. Io i miei dolori di Madre di Gesù li ho amplificati per tutti i nati. Sono l'Eva nuova. Tu i tuoi dolori usali per tutti i fratelli. Portali a Dio. A me.»
1 te li ho illustrati, soprattutto nell'opera maggiore. Le allegrezze sono state trattate nel "dettato" del 13 maggio.
2 avevo detto, come in Luca 1, 38.
3derisioni riferite non nel passo di Luca 2, 25-35 ma nel corrispondente capitolo 32 dell'opera "L'Evangelo
come mi è stato rivelato".
4 tu lo sai, per averlo provato: dal 9 aprile al 17 maggio
Madre di Dio (in greco Θεοτ?κος; in latino Deipara o Dei genetrix) è un titolo che è stato dato a Maria nel 431 dal Concilio di Efeso attraverso la proclamazione di un dogma ed è una conseguenza della dottrina cristologica affermata dal concilio. Secondo il concilio Gesù Cristo, pur essendo sia Dio che uomo – come già diceva in precedenza il concilio di Nicea (325), è un’unica persona. Le due nature, divina e umana, sono inseparabili e perciò Maria può essere legittimamente chiamata Madre di Dio. La solennità di Maria S.ma Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale.
Il Servo di Dio Paolo VI, volle, a partire dal 1967, che il 1° gennaio diventasse anche la Giornata Mondiale della Pace ; in questa occasione il Sommo Pontefice invia ai Capi delle Nazioni un messaggio che invita alla riflessione sul tema della Pace.
Secondo giorno: PREGHIERA ALLA MADRE DI DIO (di Santa Faustina Kowalska)
O Madre di Dio, la tua anima è stata immersa in un mare di amarezze: guarda alla tua bambina e insegnale a soffrire e ad amare nella sofferenza. Fortifica la mia anima, in modo che il dolore non la spezzi. O Madre della grazia, insegnami a vivere con Dio.
"Erano
pressappoco le ore quattro del mattino del giorno 13 luglio (nella camera
all'ospedale di Montichiari). Ero già in preghiera essendo già
stata avvertita per tempo dalla Beata Suor Maria
Crocifissa, che sarebbe venuta la Madonna. Assieme con me avevo qualche suora.
In questo frattempo venne la Beata la quale mi invitò
a recitare l'atto di dolore, poi dopo un po' di silenzio, volse il capo verso
destra in segno di attesa come aspettasse qualcuno. Ed ecco ad un tratto di
nuovo quel leggero fruscio, che non so a che cosa paragonarlo, come a un
delicato vento che viene verso la persona, il quale per se stesso dà già un
senso di gioia senza rendersi conto del perché.
Dopo questo dolce avvertimento, vidi una bellissima
luce, brillantissima, che si divise in mezzo come una nube che lascia
trasparire i raggi del sole. Ecco, in mezzo a questa luce vidi apparire una
bellissima Signora, vestita di bianco, come di un raso finissimo, che nello
stesso splendore della candida veste aveva riflessi di luce argentei.
Un manto pure bianco, fissato sotto la gola come da un
gancio, le scendeva dal capo ai piedi, lasciando intravedere sulla fronte
qualche ciuffetto di capelli ondulati di color castano chiaro. Sia il manto
che il vestito erano uguali di candore e il bordo leggermente ricamato in oro.
Dico ricamato, perché era la formazione di un ricamo, ma formato da un'altra
trasparenza di luce color d'oro, che formava come un ricamo.
Appena la vidi non mi vergognai di trovarmi alla sua
presenza piena di peccati, anzi il suo sguardo così pieno di bontà m'infuse
nell'animo tanta gioia, che non potei fare a meno di esclamare:
"Oh! Com'è bella!" Mi figuravo di
avvicinarmi a Lei, affinché mi portasse con sé in Paradiso (...) Dal suo
sguardo capii che il mio desiderio di andare con Lei non era accettato. Allora
fui io la prima a rivolgere la parola. Nonostante avessi la certezza che fosse
la Madonna, volli chiedere:
"Ditemi in canta [sic], chi siete voi?". Che sorriso di
compiacenza mi fece! Col suo atteggiamento così maestoso invitava alla
confidenza e con grande dolcezza mi rispose:
"Io sono la Madre di Gesù e la Madre di tutti
voi" (...) Quale volto paradisiaco era quello della Madonna! Tante
persone che ho visto, mai nessuno l'ho trovato uguale. Era tanto bello, con
lineamenti molto fini, d'un colorito roseo e occhi scuri. Mi è impossibile
capire la sua età. L 'aspetto della persona non era di giovinetta; il suo
delicato viso era si giovane, ma dalla maestà personale si potrebbe giudicare
di 20-25 e anche 30 anni.
(...) Così dicendo la Madonna aprì le braccia che fino
allora teneva congiunte. Nell'aprire le braccia e con esse il manto mi
mostrava che le tre
spade, che l'altra volta aveva puntate sul cuore, ora
non vi erano più. Infatti al posto di esse spiccavano tre bellissime rose:
bianca, rossa e l'altra gialla con riflessi oro.
Mi venne spontaneo di abbassare gli occhi e vidi tre
spade ai piedi della Madonna, in mezzo a tante rose del medesimo colore di
quelle che aveva sul petto.
Alzando nuovamente gli occhi vidi che le rose si erano
diramate e avevano formato come una nicchia e la Madonna si trovava dentro a
questo bellissimo roseto, mentre prima l'avevo vista solo con la luce attorno.
Di quanta gioia fui invasa nel vedere che la Madonna
non aveva più le tre spade conficcate nel cuore.
(...) Riprese a dirmi con un tono di voce
"autorevole" con cui trasmetteva un comando che Essa aveva ricevuto
dal Signore:
“Nostro Signore mi manda per portare una nuova
Devozione Mariana in tutti gli Istituti e Congregazioni religiose, maschili e
femminili, e anche ai sacerdoti secolari” (...) Quando io le chiesi la
spiegazione dei sacerdoti secolari (perché a dire il vero io credevo che Frati
e Preti fossero una sola cosa), subito la Madonna mi fece un sorriso che
ispirava maggior confidenza (...) e mi rispose:
"Essi sono coloro che vivono nelle loro case, pur
essendo Ministri di Dio, mentre gli altri vivono nei Monasteri o
Congregazioni".
Qui il suo sguardo si alzò, lo diffuse come abbracciasse
una cosa lontana e sempre con il sorriso continuò a dire:
"Prometto a
quegli Istituti religiosi o Congregazioni che più mi onoreranno: che saranno
da me protetti, e avranno maggior fioritura di vocazioni e meno vocazioni tradite,
meno anime che offendono il Signore col peccato grave, e grande santità nei
Ministri di Dio".
(...) Come dissi, il suo sguardo non era diretto solo
verso di me, ma era come parlasse a tante persone, e disse:
“Desidero che il giorno 13 di ogni mese sia la
Giornata Mariana, alla quale siano premesse preghiere speciali di preparazione
per 12 giorni”.
Qui cambiò la sua espressione, diventò triste:
"Tale giornata deve essere di riparazione per le offese commesse contro
Nostro Signore dalle anime consacrate che con le loro colpe fanno penetrare nel
mio cuore e nel cuore del mio Divin Figlio tre pungenti spade".
(...) Riprese il suo delicato sorriso e continuò a
dire:
"In tal giorno farò scendere sugli Istituti o Congregazioni religiose che
mi avranno onorata abbondanza di grazia e santità di vocazioni.
Tale giorno sia santificato con particolari preghiere,
quali la S. Messa, la S. Comunione, il Rosario, l'Ora di Adorazione.
Desidero che il giorno 13 luglio di ogni anno sia
festeggiato da ogni Istituto che in ogni Congregazione o Istituto religioso ci
siano anime che vivano con grande spirito di preghiera, per ottenere che
nessuna vocazione venga tradita" (Qui pareva che la rosa bianca che era
sul petto spiccasse di più per dimostrare questo significato).
Dopo un momento di pausa, sempre ferma nel suo
atteggiamento e con le mani giunte continuò:
“Desidero pure che vi siano altre anime che vivano di
generosità ed amore ai sacrifici, alle prove, alle umiliazioni, per riparare le
offese che riceve Nostro Signore dalle anime consacrate che vivono in peccato
mortale”. (Qui la rosa rossa che era puntata sul petto della Madonna, pareva
che spiccasse di più e dimostrasse il suo significato).
Poi la Madonna fece ancora un attimo di pausa e
riprendendo disse:
“Desidero ancora che altre anime immolino totalmente
la loro vita per riparare i tradimenti che riceve Nostro Signore dai sacerdoti
Giuda” (Qui pure la rosa giallo-oro dava viva espressione di sé stessa).
(...) Dopo un po' di pausa la Madonna continuò, sempre
con tanta delicatezza e dolcezza, a dire:
"L'immolazione di queste anime otterrà dal mio
materno Cuore la santificazione di questi Ministri di Dio e abbondanza di
grazie sulle loro Congregazioni.
Desidero che questa mia nuova devozione sia estesa a
tutti gli Istituti religiosi".
Qui la Madonna stette un po' silenziosa. Poi con un
sorriso di compiacenza e con lo sguardo verso la Beata Suor Maria Crocifissa
disse:
"Ho scelto questo Istituto per primo, perché la
Fondatrice di esso è la 'Di Rosa" la quale ha infuso nelle sue Figlie lo
spirito di carità, così che queste sono come tante roselline, simbolo di carità".
Qui fece un sorriso di gioia: "Ecco perché mi presento circondata da un
roseto".
Allora io a nome della Madre Superiora domandai alla
Madonna un miracolo esterno in testimonianza della sua venuta.
La
Madonna mi rispose con mestizia:
“Io non farò alcun
miracolo esterno. il miracolo più evidente avverrà quando queste anime
consacrate che da tempo e specie nel periodo della guerra si sono rilassate
nello spirito, così da tradire la loro vocazione e attirare con le loro gravi
colpe castighi e persecuzioni, come avviene attualmente contro la Chiesa,
cesseranno di offendere gravemente Nostro Signore e torneranno a rivivere il
primitivo spirito dei santi Fondatori".
La
Madonna rimase in silenzio e lasciò la parola alla Beata Suor M. Crocifissa e
le fece cenno di parlare con un gesto tanto delicato.
(...)
Mentre la Beata Suor M. Crocifissa parlava e faceva le ultime raccomandazioni,
la Madonna ancora più sorridente e tanto umile pareva palesare che il suo
compito di Messaggera era terminato, ma ci indicava con leggero accenno, di
fare ciò che la Di Rosa ci veniva a raccomandare (...).
Adagio, adagio la luce
si affievolì e la bella figura della Madonna e di Suor M. Crocifissa si tolsero
ai miei occhi".
Le apparizioni e i messaggi di Maria, come Rosa mistica,
a Pierina Gilli, restano tra i più famosi dei tempi moderni, in particolar modo
per i fenomeni miracolosi e le lacrimazioni di sangue della Madonna pellegrina
a essi collegati. Gli avvenimenti miracolosi si svolsero tra la provincia di
Mantova e quella di Brescia, dove si trova la città di Montichiari con la
piccola località di Fontanelle.
In questo paese nacque il 3 agosto 1911 la
futura veggente Pierina Gilli, la cui esistenza terrena si concluse il 12
gennaio 1991. Chi ha conosciuto Pierina non può dire altro che fu un essere
semplicissimo e umile, dedito alla preghiera, al sacrificio e alla penitenza.
Era la maggiore di otto figli di una famiglia estremamente povera. Per lungo
tempo prestò servizio ospedaliero, poi ottenne il permesso di essere accolta
nella casa madre della Congregazione delle ancelle della carità.
Gravemente
malata Pierina ricevette il santo Viatico e l'Unzione degli infermi. Cadde
allora in un profondo torpore, sembrava fosse in attesa sicura della morte
allorché in una visione vide suor Crocifissa di Rosa (la fondatrice delle
ancelle, poi canonizzata nel 1954) che, toccandole la testa la unse dicendole:
«Ti ungo e guarirai, ma avrai una nuda croce da portare». Immediatamente dopo la
visione, Pierina si ritrovò guarita. La veggente riprese il lavoro, sempre come
aiutante infermiera, presso l'ospedale civile di Montichiari, rimanendovi fino
alla fine del 1946.
Antefatti - La prima apparizione di Maria avvenne nella
stanza che Pierina condivideva con una suora (le ancelle si occupavano del
servizio ospedaliero) di servizio all'ospedale civile di Montichiari. La
veggente era in ginocchio assorta nella preghiera, quando improvvisamente vide
la Madonna avvolta da una luce splendente. Portava una veste color viola
sormontata da un velo bianco e nel suo petto erano conficcate tre grosse spade.
La Signora del Cielo appariva molto triste e piangendo disse con solenne
mestizia tre parole: «Preghiera, sacrificio, penitenza!». Dopo questa prima
apparizione Pierina prese a soffrire intensamente, fisicamente e
spiritualmente.
Visione dell'Inferno - Particolarmente durante il mese di maggio
del 1947, avendo iniziato a impegnarsi più a fondo nella preghiera e nella
penitenza, iniziò a essere perseguitata dal demonio che si manifestò a lei
sotto diverse forme. Il 31 maggio dello stesso anno fu percorsa brutalmente da
tre demoni al punto tale che, piena di lividi e di percosse, corse a cercar
rifugio da due suore dell'ospedale dove lavorava e chiamò in suo soccorso Santa
Maria Crocifissa. Allora svenne e si vide in un luogo sconfinato: era l'Inferno.Pierina vide in questo luogo un lampeggiare di fiamme con turbe di demoni alati
esagitati e, in mezzo alle fiamme, si trovavano innumerevoli anime dei dannati.
Erano trasparenti ma Pierina poteva riconoscerne i volti e le vesti ed erano
somiglianti pressoché ai tre demoni che l'avevano tormentata. Pierina si sentì
soffocare e invocò l'intervento di Cristo e Maria SS. Poi udì una voce:«Vedi
questo è l'Inferno! La prima schiera dei dannati è formata dalle anime
consacrate (religiosi e dignitari ecclesiastici) che tradirono la loro
professione, perciò sono divenuti dannati, la seconda dai religiosi che sono
morti nel peccato mortale. La terza è formata dai sacerdoti di Giuda!».
Allora
Pierina urlò, invocando Dio: «Finitela! Finitela! O Dio aiutami!». A questo
punto udì una voce: «Per evitare che le povere anime entrino nell'Inferno
bisogna espiare, esercitare molte pratiche di fede e penitenze». La veggente si
dichiarò pronta a dedicarsi ai sacrifici espiatori. Si risvegliò e recitò
devotamente il santo Rosario per ringraziare il Signore Gesù e la SS. Maria di
essere stata salvata.
Apparizione del 1° luglio 1947 -
La mistica Pierina ebbe
un'altra apparizione di Maria SS.: mentre con due suore dell'Ordine recitava
devotamente il santissimo Rosario le apparve la Madonna in una veste color viola
nelle stesse condizioni della prima volta, con le tre spade conficcate nel
cuore. Pierina pregò la Santa Vergine di mostrarsi a entrambe le consorelle, ma
Ella rispose: «Di' loro che mi vedranno in cielo molto meglio!». Poi scomparve.
Apparizione del 13 luglio 1947 -
La Santa Vergine apparve di nuovo nella camera
di Pierina nell'ospedale di Montichiari, mentre la veggente recitava con le
consorelle il santo Rosario. Questa volta la Madonna era accompagnata da santa
Maria Crocifissa di Rosa, in una luce chiarissima. La Madre di Dio era come
avvolta in quello splendore luminoso argenteo, portava un lungo e largo
mantello che doveva essere certamente tenuto da un fermaglio invisibile. Da
sotto il velo, sulla fronte, le cadevano i capelli castani. Il mantello era
orlato con striscie dorate fini. Nella mano destra teneva un rosario con una
medaglia. Poi disse: «Io sono la Madre di Gesù e la Madre di voi tutti». Quando
la Vergine aprì le braccia Pierina vide che le tre spade erano sul pavimento e
al loro posto c'erano tre rose nel petto di Maria: una bianca, una rossa e
un'altra d'oro. Poi santa Maria Crocifissa di Rosa, che era vicino alla SS.
Vergine, disse: «Il nostro Signore Gesù Cristo mi ha inviato per far conoscere a
tutti i religiosi degli Ordini maschili e femminili e ai preti secolari la nuova
devozione mariana. Dite ai vostri venerabili superiori che la nuova devozione
alla SS. Vergine Maria si chiama "Rosa mistica", la Madre vera e particolare
delle anime consacrate a Dio».Poi la Madre di Dio aggiunse: «lo voglio che il
13 di ogni mese sia onorato come giornata mariana. In preparazione di questa
giornata, nei primi dodici giorni si devono condurre particolari preghiere e
pratiche espiatrici.
Questo giorno deve essere dedicato all'espiazione per le
offese contro Dio fatte dalle anime consacrate. Con questa colpa esse traforano
con tre spade fiammanti il mio Cuore e quello del mio Figlio divino, Gesù
Cristo.
Il giorno 13 di ogni mese invierò un'abbondanza di grazie e di sante
vocazioni per tutti quegli istituti e congregazioni religiose che mi avranno
onorata in questo modo.
Io desidero che il 13 luglio di ogni anno venga
santificato, soprattutto in tutti gli istituti religiosi, per mezzo di
particolari devozioni: la santa Messa, la santa Comunione, il santo Rosario e
un'ora di contemplazione. // Io desidero che in ogni Ordine e in ogni istituto
religioso ci siano anime che vivano con grande spirito di preghiera per esortare [ottenere] la grazia che nessuna vocazione vada perduta. Questo signica la Rosa bianca. // Io
desidero che qui si trovino anime che possano dedicarsi a opere espiatrici per
lavare i peccati e le offese fatte contro il nostro Signore da parte delle anime
consacrate. Questo significa la Rosa rossa. // Io desidero che anche altre anime
sacrifichino la loro vita come espiazione e purificazione dal tradimento che il
nostro Signore ha sofferto per mezzo di quei preti che si uniscono al tradimento
di Giuda. Questo significa la Rosa dorata. // La dedizione sacrificale delle anime
così consacrate viene richiesta dal mio Cuore materno per la guarigione e la
salvezza dei servi di Dio disorientati e per i loro Ordini religiosi».
Apparizione del 22 ottobre 1947 -
Maria SS. apparve questa volta nella cappella
dell'ospedale di Montichiari, proprio nel momento in cui alcune suore, preti e
medici recitavano la corona del Rosario. La Madonna prese commiato con queste
parole: «Io vengo per l'ultima volta per la preghiera della devozione che ho già
raccomandato. Mi sono già dichiarata mediatrice degli uomini e in particolare
delle anime consacrate a Dio che hanno offeso mio Figlio Gesù Cristo. Ma io
prometto la mia protezione a tutte le anime scelte che rientrano nello spirito
originario del loro santo fondatore dell'Ordine».
Poi si accomiatò da Pierina
dicendo: «Vivi d'amore!».
Apparizione del 16 novembre 1947 - Mentre Pierina,
dopo aver preso la santa comunione nel duomo di Montichiari (chiesa
parrocchiale), era assorta nella contemplazione di ringraziamento al Signore,
vide improvvisamente uno strale di luce. Aprì gli occhi e vide al centro dei
raggi luminosi la figura di Maria SS. come «Rosa mistica» in un giardino
ricoperto di rose bianche, rosse e del colore dell'oro puro. La Madonna aveva
sul viso un'espressione seria e teneva le mani aperte. Pierina tentò di
avvicinarsi, ma senti che non poteva muoversi. Allora la Santa Vergine le disse:
«Il nostro Signore Gesù Cristo non può più sopportare le pesanti offese. Egli
voleva inviare un castigo sulla Terra ma io ho tenuto la sua mano e ho ottenuto
ancora la sua misericordia. Per questa ragione io chiedo preghiere e penitenza
come espiazione per tutti i peccatori e per questi peccati. Darò la mia grazia a
tutti coloro che lavorano in tal senso, per fare in modo che questi peccati
vengano espiati. Io chiamerò la benedizione su questo luogo, sull'Italia e sul
mondo, sul Santo Padre, sui preti e su tutte le anime consacrate! Se tu sarai
generosa, con i sacrifici espiatori, potrai acquisire ancora più grazie per il
mondo».
Apparizione del 22 novembre 1947 -
Pierina pregava ogni pomeriggio nel
duomo. Una volta, alla presenza di alcune persone, vide improvvisamente Maria
SS. come Rosa mistica, che si avvicinò a lei e le disse: «Segna con la lingua
le quattro linee della croce su questi quattro mattoni!». Pierina eseguì la
richiesta e si allontanò un poco. Allora la Madre di Dio si pose su uno di
questi mattoni e le disse che erano necessarie molte preghiere e azioni
espiatrici in favore dei peccatori. In questo caso, particolarmente per quelli
italiani.
La Santa Vergine parlò anche dell'«Ora della grazia»; alla domanda
della veggente sul significato di questa parola, la Madonna rispose in questo
modo: «L`Ora della grazia" è l'avvenimento della più grande conversione, che
avverrà l'8 dicembre... In questo giorno le anime più fredde del marmo saranno
riscaldate e commosse alla grazia di Dio e si sentiranno sempre più legate
all'amore divino». Questa fu l'unica volta che la Madre di Dio annunciò la sua
prossima apparizione, le altre volte era sempre apparsa improvvisamente.
Apparizione del 7 dicembre 1947 -
Il 7 dicembre Pierina fu guidata dalla sua
voce interiore a recarsi nel duomo. Qui incontrò il suo confessore, la
superiora dell'ospedale dove lavorava e una terza persona; la veggente pregò
insieme a costoro. Mentre era assorta nella preghiera profonda, Pierina fu
colpita da un raggio di luce, si prostrò in ginocchio e vide Maria SS. che era
accompagnata da un fanciullo e una fanciulla vestiti di bianco che reggevano il
suo mantello bianco. Entrambi i fanciulli avevano un nastro bianco avvolto
intorno al capo. Lasciò, come Rosa mistica, il messaggio della devozione al suo
Cuore Immacolato, in particolare rivolse ancora una volta la raccomandazione
agli istituti e alle congregazioni religiose di approfondire questa devozione.
Alla domanda da parte della veggente su chi erano quei fanciulli che
l'accompagnavano, rispose che i loro nomi erano Giacinta e Francesco che avevano
molto sofferto nonostante la loro giovanissima età e le sarebbero stati d'aiuto.
La Madonna chiese ancora a Pierina di vivere lo spirito di quei simboli:
semplicità e bontà.Poi la Santa Vergine apri le mani e guardando in cielo
disse: «Sia benedetto il Signore!».
La grande apparizione dell'8 dicembre 1947 -
Alla festa dell'Immacolata Concezione migliaia di fedeli affollavano il duomo
per assistere all'apparizione della Madonna che era già stata annunciata da
tempo. Pierina si inginocchiò e iniziò a recitare il Rosario al centro del
duomo (nello stesso posto dove era apparsa la Madonna la volta precedente). Improvvisamente la veggente gridò: «La Madonna!». La Santa Vergine, come informò
dopo la veggente, era apparsa su alcuni gradini bianchi che erano adornati a
destra e sinistra con rose bianche, rosse e gialle.
Maria SS. le disse: «Io sono
Maria della grazia di nostro Signore, il mio Figlio divino Gesù Cristo. Io sono
l'Immacolata Concezione e sono venuta a Montichiari per essere venerata come
Rosa mistica. Desidero perciò che l'8 dicembre a mezzogiorno di ogni anno si
celebri l'ora della grazia in tutto il mondo. Con questa celebrazione si
eleveranno numerose grazie fisiche e spirituali».
Poi la Madonna espresse le
seguenti volontà: che i quattro mattoni fossero chiusi in una grata di ferro;
che venisse costruita una statua simile all'apparizione della Rosa mistica con
i tre gradini, in segno di gratitudine per le grazie ricevute; che venissero
promosse processioni pubbliche con questa statua. Maria, Vergine SS. ricordò
alla mistica le apparizioni alla bambina di Bonate. La veggente pregò la
Madonna di dare la sua grazia, oltre alla bambina di Bonate, anche ad altre
persone e particolarmente ai malati. Allora Maria SS. le rispose: «Alcune
guarigioni saranno concesse». Poi la SS. Vergine, alla successiva domanda della
veggente, disse che questa sarebbe stata la sua ultima apparizione, ma che le
sarebbe ancora apparsa prima della sua morte.
Infine Pierina chiese alla
Madonna il significato delle scale ed Ella pazientemente le rispose: «Chi
pregherà su questi mattoni e verserà lacrime di pentimento troverà in queste
scale una via sicura per giungere al mio cuore materno e qui per trovare grazia
e protezione. Sia i buoni che i cattivi, se troveranno il coraggio di pregare
sinceramente, riceveranno per mio mezzo la grazia del cuore misericordioso di
mio Figlio».
Allora la Madonna allargò le braccia e poi trasse dal suo cuore tre
rose: una bianca, una rossa e una giallo-oro. La veggente così ha poi descritto
le sensazioni di questo momento: «Dal suo Cuore fuoríusci una luce così forte e
penetrante che venni accecata, come se l'amore della Madonna mi avesse
strappato via gli occhi. Credetti di rimanere per sempre cieca. Dal mio animo si
levò allora un'implorazione: "Oh! Immacolato Cuore di Maria!". La luce divenne
più debole e potei di nuovo vedere Maria SS. che, dopo aver lasciato il segno
della benedizione per tutti, si allontanò». Nello stesso momento si verificarono
alcune guarigioni miracolose: un bambino infermo, paralitico di cinque anni e
una donna muta di ventisei anni. Dopo la santa Messa i due furono portati fuori
dal duomo e tutti gli astanti, dopo aver constatato quell'improvvisa duplice
guarigione, rimasero profondamente impressionati dall'evento miracoloso. Il
fanciullo che era paralitico così si espresse: «Ho visto la Madonna e mi ha
sorriso».Entrambi i miracolati restarono per il resto della loro vita in buona
salute e non più impediti dalle infermità menzionate. Il fanciullo tempo dopo si
sposò, mentre la ragazza scelse la vita consacrata entrando in un convento.
Ancora un terzo miracolo doveva prodursi durante questa apparizione: una
trentaseienne inferma, che restò con sua suocera a casa mentre tutti gli altri
erano andati al duomo, fu improvvisamente guarita appena dopo che la suocera
aveva pregato in questo modo: «Oh! Amata Madre di Dio, se tu adesso veramente
appari nel duomo di Montichiari ti prego di guarire questa povera malata!».
Tale miracolo prova l'autenticità soprannaturale, al di fuori di ogni influsso
della cosiddetta "suggestione di massa". Dopo questi eventi miracolosi così
notevoli, in attesa delle indagini ecclesiastiche dei fenomeni soprannaturali,
Pierina fu inviata in un piccolo paese della Toscana (presso Arezzo) e là
intraprese un lavoro d'infermiera. Il luogo della sua residenza venne tenuto
nascosto.
Verso la fine del 1948 Pierina fu interrogata sulle apparizioni di
Brescia. Dovette sostenere domande molto violente poiché gli interroganti erano
tutti scettici e non volevano credere alle apparizioni. Solo dopo un santo
giuramento sul Vangelo l'interrogatorio divenne meno pesante. Le fu dato il
consiglio di entrare in un convento e ritirarsi dalla vita pubblica. Pierina
scelse di vivere nel convento francescano di Brescia, diretto dal suo padre
confessore, senza entrare nell'Ordine. Così la veggente visse per quasi venti
anni a Brescia sotto la guida spirituale di padre Giustino Carpin.
In questo
tempo ricevette solo poche apparizioni, che aumentarono di nuovo nel 1966 con i
fenomeni di Fontanelle.
*
Apparizione del 27 febbraio 1966 - In questo giorno la
Santa Vergine portò a Pierina, alla sua amica Lucia e al confessore, il seguente
messaggio: «Pierina! Il 12, il 14 e il 16 aprile dopo Pasqua si deve fare un
pellegrinaggio di penitenza a Fontanelle. Quest'appello alla penitenza deve
essere diffuso. Mio Figlio divino mi invierà ancora una volta sulla Terra, a
Montichiari, la domenica bianca per recare all'umanità abbondanti grazie. La
sorgente diventerà da questo momento taumaturgica! Da questa domenica devono
essere portati in questo luogo gli infermi e tu devi porgere loro un bicchiere
colmo di quest'acqua in modo da lavare le loro ferite. Questo sarà il tuo
compito e apostolato! Adesso non devi più vivere nell'incognito e ritirata. La
domenica in albis sarò in quel luogo e l'acqua diventerà una fonte di
purificazione e di grazia!».
La prima apparizione a Fontanelle del 17 aprile
1966 - Fontanelle è il nome di una grotta dove si trova una fonte d'acqua a 4
chilometri dal centro della città. Il vescovo di Brescia fu il primo a essere
informato della cosa; egli diede l'ordine a Pierina di mantenere il più
assoluto silenzio. La domenica bianca solo Lucia era con lei. Entrambe erano
sulla grotta e recitavano il Rosario. Poco prima di mezzogiorno apparve loro
Maria SS. e disse: «Mio Figlio divino Gesù è pieno d'amore e mi ha inviato in
questo luogo per rendere taumaturgica la sorgente. In segno di penitenza e di
purezza bacia il ripiano superiore della grotta e fai in modo che sullo stesso
posto sia piantata una croce. I malati e tutti i miei figli che giungeranno in
questo luogo dovranno implorare innanzitutto il perdono del mio Figlio divino e
baciare questa croce pensando a lui pieni d'amore. Poi possono attingere e bere
l'acqua! Prendi fanghiglia e melma nelle tue mani poi lavati con l'acqua!
Questo segno ti mostra che le colpe nel cuore dei miei figli diventano
fanghiglia e sporcizia, ma se sono lavate nell'acqua della grazia l'anima
diventerà di nuovo purificata e la grazia onorata. Tutti i miei figli devono
prodigarsi affinché i desideri di mio Figlio del 1947 vengano resi noti e
diffusi. I suoi desideri e i miei messaggi li ho comunicati a quel tempo nel
duomo di Montichiari. Io desidero e ripeto che qui gli infermi e tutti i miei
figli possano venire a questa fonte miracolosa! La tua missione è necessaria in
questo luogo, in mezzo ai malati e a tutti quelli che abbisognano d'aiuto!
Inoltre di' ai fedeli che io desidero la loro devozione al SS. Sacramento,
perciò vadano prima in chiesa a onorare il mio Figlio divino e a ringraziarlo di
tanta grazia e misericordia che Egli invia a Montichiari e tanto amore e grazia
ha regalato in questo luogo».
Dopo aver finito il messaggio Maria SS. Si elevò
verso l'alto, apri le sue braccia e allargò il suo mantello che copri un
immenso universo. Sotto il mantello, a destra, apparve il duomo di Montichiari
e la zona dove sarebbe stata poi eretta un casa per anziani e sofferenti; a
sinistra si vide un grande complesso di edifici e di future iniziative, che poi
sarebbero realmente sorte, presso la grotta di Fontanelle.
La seconda apparizione a Fontanelle del 13 maggio 1966- La Madonna disse a Pierina alla
presenza di circa venti persone alla fonte: «Si diffonda dappertutto la notizia
della mia venuta alla fonte! Il mio Figlio divino è pieno d'amore. Il mondo va
verso la rovina! Io ho ancora una volta ottenuto misericordia da mio Figlio,
perciò Egli mi ha inviato di nuovo a Montichiari per portare la grazia del suo
amore, per salvare l'umanità. C'è molto bisogno della preghiera, di opere
sacrificali ed espiatrici! Io desidero che qui venga costruita una comoda vasca
in modo che i malati possano essere bagnati; l'altra parte della fonte (Maria
indicò verso sinistra) deve essere riservata alla gente che beve! Io sono
venuta per portare alle anime dei miei figli, amore, armonia e pace. Vi prego di
non gettare fango sul prossimo!».
Pierina domandò alla Madonna il significato
del mantello smisurato che Ella aveva dispiegato su tutto il mondo
nell'apparizione del 17 aprile. Ella allora rispose: «Questo significa il mio
amore materno che vuole coprire tutta l'umanità e tutti i miei figli».
La terza
apparizione a Fontanelle del 9 giugno 1966 (Corpus Domini) -Verso le ore 15 si
erano radunate vicino alla fonte circa cento persone e recitavano il Rosario. Al
quarto mistero Pierina annunciò: «La Madre di Dio è qui!». Maria apparve in
piedi su un campo di grano maturo e disse: «Oggi il mio divino Figliolo Gesù
Cristo mi ha di nuovo inviato in questo luogo nella festa del SS. Corpo, alla
festa dell'unità e dell'amore. Io desidero tanto che questo grano divenga pane
eucaristico per molte comunioni espiatrici! Io desidero che questo grano giunga
in molte ostie a Roma e il 13 di ottobre possa raggiungere Fatima. Desidero
infine che qui venga costruita un tettoia con una mia statua che rivolge lo
sguardo verso la fonte. Voglio che il popolo di Montichiari si dedichi al mio
Cuore Immacolato, perché Montichiari è il luogo che ha scelto il mio divino
Figliolo per inviarmi quale annunciatrice delle grazie del suo amore!».
Quando
Pierina le domandò se sarebbe ritornata, Maria le disse: «Io sarò sempre con
te!».
Quarta apparizione a Fontanelle del 6 agosto 1966 -
Circa duecento
persone si erano raccolte in questo luogo verso le ore 15 e pregavano con
Pierina il santo Rosario. Maria SS. apparve di nuovo al quarto mistero e disse
alla veggente che quell'anno, il 1966, per la prima volta si sarebbe tenuta
l'associazione mondiale della comunione espiatrice e così si doveva tenere ogni
anno. A ogni religioso e prete che avesse promosso questi esercizi eucaristici
spirituali Ella avrebbe donato abbondanti grazie. Poi la Madonna ricordò la sua
funzione di mediatrice tra suo Figlio e l'umanità e quante grazie e misericordia
aveva portato al mondo durante i secoli dopo la sua Assunzione al cielo. Aveva
scelto quel luogo, Montichiari, per recare le sue grazie e i suoi messaggi
perché era un posto semplice e di gente contadina e povera, così come era
Betlemme. Questo luogo dove si pregava tanto era destinato a divenire un posto
benedetto.
Dopo aver raccomandato alcuni dei presenti in modo particolare alla
Madre celeste, Pierina le domandò: «Amata Madre di Dio perché non produci un
miracolo in modo che mi si creda?». Maria le rispose: «Il popolo stesso ha già
creduto».
Altre apparizioni - In seguito alle disposizioni dell'Ordinariato
vescovile di Brescia, Pierina non doveva più essere consultata da alcuno.
Obbediente la veggente esegui le disposizioni e si ritirò a casa sua. La
Madonna continuò ad apparirle a casa, nella sua piccola cappelletta di casa, nel
duomo di Montichiari oppure nel suo giardino dinanzi alla statua di marmo della
Rosa mistica..
Nel periodo 1968-1983 Pierina informò di aver avuto oltre
quaranta apparizioni e messaggi mariani. L'ultima apparizione fu nella mattina
del 24 marzo 1983 verso le ore otto nella sua cappelletta di casa. La Madonna le
sorrise e le disse:«Io vengo per recare la grazia del mio amato Figlio a tutti
i miei amatissimi figli che sono particolarmente fedeli al mio Cuore (Pierina
vide improvvisamente María SS. circondata da molti preti in veste talare). Per
voi amati figli che soffrite, il mio Cuore è sempre aperto come anche quello di
mio Figlio. La scienza umana vorrebbe distruggere l'opera di Dio, ma Egli è
Onnipotente e non lascia i suoi figli errare. Egli ha inviato Me a Fontanelle
con questo compito, di non lasciare errare i suoi figli e per fare qui il luogo
della grazia e della santa pace. Io resterò in questo posto sempre presente in
mezzo a voi per accogliere le vostre preghiere e le vostre preoccupazioni e
trasmetterle al mio divino Figliolo Gesù!». Poi la veggente vide improvvisamente
nella luce irradiata dalla Rosa mistica una magnifica chiesa con cinque cupole e
molti oranti, Maria SS. così annunciò: «Questo che tu vedi diventerà realtà.
Figlia mia non temere! Vi sarò sempre vicino per donarvi tutte le grazie del mio
amore materno».
Già l'8 settembre 1974 Maria, Vergine SS., comunicò il
desiderio e l'incarico di Gesù per la costruzione di una tale chiesa con
cinque cupole.
Il 14 febbraio 1970 la Madonna aveva dato già precise istruzioni
per l'incisione di una medaglia.
Il 6 aprile 1975 si tenne la prima processione
con una statua della Rosa mistica, che fu modellata dalla famiglia Perathoner
in St. Ulrich in Grõdnertal, vicino a Bolzano. La sera di quella domenica in
albis, verso le ore 17, parecchie nuvole portarono molta pioggia: quando finì di
piovere si videro due maestosi arcobaleni l'uno sull'altro. Una cosa rarissima
che lasciò stupita molta gente. Tanti altri fenomeni soprannaturali si erano
manifestati in questo luogo: le guarigioni miracolose, le liberazioni da
possessioni, i prodigi solari, le croci luminose in cielo e altri segni e, non
ultime, le numerosissime conversioni che avevano un qualche rapporto con
Montichiari e Fontanelle.
Oltre cinquantamila copie della Madonna pellegrina
diffondono in tutto il mondo il messaggio della Rosa mistica. Tutto questo si è
manifestato e si manifesta senza che la Chiesa abbia preso posizione. Mentre
molti preti, vescovi e alti prelati hanno espresso già la loro personale
opinione, la conferma ufficiale del Magistero resta ancora incerta.